-1- ASTRON0!1IA ASTROLOGIA E ASTROLATRIA NELLA BIBBIA ==========!===================================== QUanòo ci soffermiamo ~guardare gli astri del cielo,possiamo considerarli sotto due diversi punti di vista:o come oggetto di osservazione e studio pBr corn.prender P- !. fenomeni celesti,oppure come oggetto di studio dellA su. ._,pus ~ influenza che si ritengono esercitare sugli eventi umani e delle con~enti predizioni,che da essa si traggono. Nel primo cas o si ha LA SCIENZA ASTRONOf'UCA ,nel secondo l'ASTROLOGIA , che sovente scon:f~ n!l nell' A S'.:'~O~ .!. THIA. Il c:>mpito,ohe mi è stato dato è quello di presentare a voi quPs ta aera ciò che la Bibbi~rc r.G ~ la PAROIJA Il i DIO,dice in mer ito. -,:)., L'ASTRONOMIA BIBLICA L'Astronomia,o Scienza de~li astr i , è r~teruta la più antica di tutte le Scienze. Fu colt iv~ta aoprat~t~o aai Uaidei e dagli Egiziani,i due popoli ai quali gli autvri cla~ ~ ici ne attribuis cono generalmente l'invenzione. E'un fatto che gli Ebrei non coltivarono questa Scienza,ma presero dai popoli succitati delle nozioni vaghe e ge~erali,per oui la loro conoscenza dell ' 'Cn~tve rs ù nor. andò na :j_ oltre alle dtstinzioni di un piccolo numero di costellazioni. Ed allora valiamo innanzi tutto brevemente le nozioni principali di Astron.2. mia che questi popoli avevano. (1).L'ASTRONOMIA DEI CALDEI E ASSIRO-BABIEONESI Il patriarca ABRAMO,lasciando la Caldes verso i l 2000 avanti Cristo,portò con sé quelle che in quel tempo erano le idee astronomiche del suo popolo. I Caldei prima,e gl i Aasiro-Babim0neai po i,conc epirdno la terra come un'isola che galleggiava sull'Oceano(=Tiamàt)e come i l centro dell'universo visibile. sotto di essa pensarono che ci fosse la zona dell ' acqua dolce,e,ancor più in profondità,quella delle acque salate,le quali sarebbero state conquistate con arti magiche dal Signore della terra(cioèzEa,opp.En-ki).Ancora più sotto ai apriva la te~ zona o sfera,ove si ergeva,recinto da sette m~ ra,il palazzo dell'Arallù,aede dei 600 Annunaki(cioè delle stelle che sorgono e poi tramontano durante l'anno). · A questo triplice mondo inferire del cosmo corrispondeva l'universo superiore(detto:An-Sar),che come immensa cupola poggiava sul fondamento del cielo,cioè sull'orizzonte,protetto contro le acque dell'Oceano da un muro, sormontato dalla"Montagna grande" ,ove risiedeva il Dio d·e ll 'etere e dei luoghi al ti.Ad Est di questa montagna si elevavano i due monti da cui soE_ ge i l sole,luogo dell'Assemblea degli dèi,coà la sala detta della"Montagna pura",in cui ai riteneva che venissero stabiliti i destini del mondo. Ad Ovest della Montagna Grande,sempre sull'Orizzonte,si alzavano le due montagne del tramonto. I l cielo così era triplioeanel"Primo cielo"si muovevano le stelle e vi risplendevano l'As.t ro SUperiore o Sole(dettoasamàs),la Luna(dettaaSin)e Venere(detta Istàr).Nel"Seoondo Cielo"c'erano gli Igigi(oioè le stelle ohe durante l'anno non tramontano mai) ,che corrispondevano agli Annunaki inferiori.Nel"Terzo Cielo"finalmente c'era i l regno del dio Anu.Il tutto era otroondato dall'Oceano Celeste. (2)L'ASTRONOMIA DEGLI EGIZIANI. I discendenti di Abramo, trasferitisi verso U 1800 a.C.dalla terra di Canaan in Egitto,dove rimasero più di 430 anni,vennero così a contatto con quella ohe era la concezione egiziana del ooamo. • •2Anohe per gli Egiziani la terra era i l oe~ro dell'Universo.Essi crede~ vano che dal suo dorso peloso(la immaginavano inf'atti come un uomo)germogliassero le piante. secondo loro la terra era nettamente distinta in due A*&&& zone:la"terra rossa"(o deserto)e"la terra nera"(o terra ricoperta dal limo del fecondo Nilo,ed era virc •.:>ndV ò.al"gra.ruie cerchio" che formava l 'Oceano. Sopra la terra c'era i l Cielo, pensato o come vacca sacra o come una donna(chiamataaNut),ritenuta la sposa dell'Oceano,ma separata dal marito dal vuoto(detto :Shu). I:ungo U corpo della sposa correva un fiume che,c adend.o sulla terra,dava origine alla pioggi ~. Sotto la terra c'era i l mondo osouro,o Cielo Inferiore,(ohiamatocDuat), ove scorreva il fiume infernale. Il Sole veniva chi a.r.lato "l~ç J!r~ '~ al mattino,"Re" o fecondatore a mezzogiorno e "Atu·:n"o ve c.:;hio l a sera . :J.li :Sgiziani irnm.ac inavano che esso attraversasse c ~ n una barca,durante il giorno,il"fiuMe celeste", lottando contro le nub i e contro il serpente( de ~to:Apòphis),e cne,durante la notte,attrave~ sasse il fiume dell'Alà ilà o dell 1 0ccidente. Ritenev~~o che lu ~una,secondo le sue fasi,fosse nascosta o accecata da "Set",oppure riapparsa e guarita da" 'roth".Essa passava tra le stelle,che erano di tre specie: "indistruttibili,quelle"circumpolari" ~infaticabili, quelle che"nasc~no e tramontano;e corrotte,quelle"cadenti". ( 3) L' A~ 1fROH01'11N DEGLI EBHEI. Gli Ebrei antichi non ebbero idee propr~ ffUl~ struttura del mondo,ma que~le che appresero Qai popoli vicini,soprattutto dai Caldei,Assiro-B~ bilonesi ed Egiziani,come si può ricavare dalla Cosmografia,che risulta dai loro scritti sacri dell'Antico Tes,amento,a cominciare da Genesi. Il Nuovo Testamen~o ci of~re poche notizie in merito. Per gli Ebrei nel centro del mondo visibile o•è,come un'isola,la terra, asciutta o con mari,di forma discoide(ebraioo:tebèlJlatino:orbis;I Samu~ le 2,8)i pianeggiante(Salmo I)6,6).Appoggiata su colonne(ebr.appudlm: 2 Samuele 22,16JSalmo 75,3;Giobbe 9,6),essa galleggia sulle acque pr~o~ diali del Gftnde Abisso(ebr.Tehòm:Genesi 1,2;Es~do 20,4;Salmi 24,2;146,6). Dall'Abisso~e acque risalgono ad alimentare sorgenti e fiumi~ secondo gli Ebrei nessuno può stabilire le dimensioni del cielo e della ~ ~ ~ra(Giobbe 38,5).Tuttavia l'estensione di essa da loro immaginata era . vo piocola,se confrontata con quella che i Greci attribuivano all'U·l 'erso. Jondo il profeta Isaia(40,22)Dio"ASSISO SUL GLOBO DELLA TERRA•vede gli ... .~nini a 1m ili a locuste. Anche per gli Ebrei la loro nazione(come per i popoli vicini per le loro rispettive nazioni),la Palestina~e la capitale Gerusalemme costituivano il centro della terra ed erano circondate dalle altre ~ioni,le più loa tane delle quali non ~paravano i tremila chilometri. 1 confini di questa parte abitabile della terra,circondata dall'Oceano, erano definiti dalle colonne che sostengono la volta celeste(2 Samuele 22,8JG1obbe 26,11). La terra,oosl delimitata e appoggiata su colonne,~ stabile.Solo Dio di tanto 1n tanto la scuote oon un terremoto(! Re 19,11-12JGiobbe 9,6Jlsa1a 29,6JEzechiele 38,19JAmOs 1,1JZaooaria 14,5).Infatti,seoondo 11 Salmista (Salmo 136,6)•DIO HA STESO LA TERRA SULLE ACQ~O mari,e secondo Giobbe (26,7)"EGLI(D1o)SOSPENDE LA TERRA SUL NULLA•:entrambi le espressioni sono ,i n :tondo concordanti. Al centro della terra si apre l' insalziabile e dUatato Soggiorno dei Mol, 4 . -3- • ti o D:ilnora. dei Horti(ebr.Sheòl,otr.Giobbe 10 1 21),ove gli spiriti vagano come ombre(ebr.Rephaim:Sa~o 88,11). r.el lontano orizzonte dell'Oceano si trov~ le"Isole delle Nazioni",ohe segnano i confini del mondo conoaciuto(Genesi 10,5;Sofonia 2,11; Isaia 40 ,15)e,poco più in là,oltre l'Oceano che fascia la terra,si elèvano "I Colli"e "i rionti Ete1 ii"(Deuteronomio 33,15; Abacuc 3,6),che fùngono da pareti della casa cosmica e da colonne per il firmamento. Questo(il firmamento)è considerato come una pelle di tenda o come una lam1 na di cristallo lucente,in cui si credeva che fossero appese le stelle ( Genesi 1,6-8; Esodo 24,10;Isaia 34 1 4),mentre il Sole e la Luna,detti"Luminà ri'' ,uscendo dalle rispettive dimòre incavate nelle"Montagne Eterne o Antiche" si avvicendano nello spazio vuoto di aria sotto il firmamento per la loro orbita diurna e notturna(Salmo 19,4;Abacuc 3,11;Giobbe 9,7). Le stelle formavano pel' gli Eb::bei il cosiddetto 11 Eserci to dei cieli". Sopra il f~amento ritenevano che ci fossero"le acque superiori"conservate in serbatoi( Giobbe 38,22),che uscivano e cadevano sulla terra mediante le "cateratte"corue pioggi~. QUando i l firmamento è sereno,gli Ebrei pensavano che prendesse il colore azzurro perché specchiava "il rnare inferiore" ,salato e intecondo(Genes·i 1,7;Esodo 24 1 10). Sopra il "firmamento o mare celeste"ritenevano che si ergesse una vasta cupola,formata da tre o sette o dieci cieli,chiamata"il oielo dei 4~eli" (Deuteronomio ~~,14),1e cui estremità ritenevano che si raccordassero alle vette de1"m4nti eterni"(Amos 9,6).In questi cieli,che si ritenevano formati come una scala cosmica,gli Ebrei pensavano che stal2ionassero,in diverse stanze,gli esseri celesti e i beat1,che vivevano nell'Eden ricco di acque vive e nutriti dell'albero della vita,che cresce nella Gerusale~ me celeste. Nei"cieli altissimi",cioè nelle"stanze alte del cielo"(Salmo 104 1 3;Amos 9 ,6)gli Ebrei ponevano la dimora inacce ss ibile di Dio(Balmo 33, 13-14;Isaia 63,15). Tutta la terra è illuminata durante il giorno dalla luce(ebr.'or)ed è oscurata durante la notte dalle tenebre(ebr.:làkosek),che sono due corpi indipendent~ dagli astri. In breve ,gli Ebrei si raffguravano U cosmo secondo l 'analogia di una casa composta di tre piani:il piano sotterraneo formava lo "sheòl",il pi~ terreno formava la superficie terrestre con le pareti dei"colli antichi", il terzo piano,o volta celeste,~ formava il tetto,il cui terrazzo era "il cielo dei cieli". (a)I CORPI OELESTI:sono chiamati in Genesi"Luminari"ed hanno la fUnzione "DI SEPARARE IL GIORNO DALLA NOTTE ED ESSERE DEI SEGNI PER LE STAGIONI E PER I GIORNI E PER GLI ANNI"(Genesi 1,14);per questo essi sono stati fissati nel cielo. Tutto 11 racconto biblico della creazione e della collocazione dei corpi celesti 1n Genesi,capitolo 1,è basato,infatti,sull'antica concezione geocentrica degli antichi astronomi;concezione che prevalse fino al sorgere della moderna astronomia(secoli 16/17). Tuttavia se i l racconto biblico della creazione può sembrare non esatto dal punto di vista scientif'ico,è nondimeno corretto in considerazione del tempo in cui è stato scritto e rispondente alle necessita del popolo per cui è stato scritto. I corpi celesti fUrono ritenuti tra le grandi meraviglie del potere creativo di Dio,e vennero intesi e compresi dagli Ebrei e dafl.i scrittori saori della Bibbia ebraica puramente e semplicemente ·dal pdnto di via-t& di -4ciò che erano,e sono ancora,per gli esseri umani e dell'effetto che hanno é'Ul le nostre me.uti,prive di idee scientifiche e di teorie preconc.ette. Losè e gli autoi.•i sa.cri,inf'atti,non avenèo scopi scientifici nella sorizione dei loro libri,parlano del mondo secondo le nozioni del loro tempo e come esso appare a~ no s tri sensi. QUesto concetto è sta'o appropriatamente espresso dal Padre della Chiesa Agostino,vescovo di Ippona,alla :fine del quarto e agli inizi del quinto secolo dopo Cristo,quando ha scritto che Dio non ha avuto l'intenzione di impartirci degli insegnamenti scientifici nei Libri Sacri,perché tali insegnamenti non danno alcun contributo per la salvezza eterna. Il Signore,infatti,nella Bibbia ci vuole istruire come si va 1n c~elo e non come va i l cielo! (b)Hosè nei pri.'ni cinque libri della Bibbia( det ti Legge o Pentateuco~,da . lui scritti nella maggior parte,ha voluto mostrare agli Ebrei che gli astri del cielo,aèorati come divinità dai popoli loro con:finanti,non erano altro che delle ~emplici cre a ture di Dio.Per questo in Genesi(capitolo 1) narra espressamente la creazione del sole,della luna e delle stelle. Ma anche negli altri Libri Sacri della Bibbia,specialmente ebraica, si p~ la del Cielo e degli Astri o Globi lumL~oai,che&& ne sono l'ornamento, come "OPERA DSL DITO DI DIO"(Salmo 8 ,3;Giobbe 9,9;Isaia 40,26;Amos 5,8),che da Dio essi hanno ricevuto le sue leggi(Genesi ~ 1,17-18;Geremia 31,35-36), che formano com~ la sua armata( ~euteronomio 4,1~; Isaia 40,26;Geremia 33, 22)e che gli ubbidiscono come al loro Signàre(Giobbe 9 1 7;38,31-32;Geremia 31,35-36;cfr. 33,25; Giudic i 5, 20) . Gli esseri un1ani però ignorano come Dio governi gli astri del cielo(Giobbe 38,33),dei quali Egli solo conosce i nomi(Isaia 40,26). Gli Ebrei non avevano che idee popolari sul corso del sole e si rifacevano alle apparenze che cadevano sotto i sensi loro(Giosuè 10,12; Salmo 8,3ss.), c ioè vedevano solo ciò ohe colpisce tutti gli esseri umani come la multitudine delle stelle(Genesi 22,17;Esodo 32 1 13;Nahum 3 1 16 eco.)e la loro luce brillante e soffusa(Isaia 14,12 eoc.). (c)Non si tr~va nell'Antico Testamento alcuna traccia della distinzione in pianeti,ste~e fisse e oomete.QUeste "comete o stelle erranti"sono solo menzionate nel Nuovo Testamento e precisamente nella Epistola di Giuda al versetto 13,in cui lo scrittOre sacro paragona a loro gli ereticiatuttavia egli prende a prestito questo paragone dalla scienza greca. L'Antico Testamento nomina solo due pianetiaVenere e Saturno. Isaia,profeta,apostrofa(14,12)il re di Babilonia,chiamandolo"astro mattutino" (aJ. tri traducono :Iucifero)e lo rimprovera della sua superbia di credersi un astro risplendentissimo nel firmamento delle umane grandezze oon queste parolea"COME MAI SEI CADUTO DAL CIELO,O ASTRO MATTUTINO(La Versioni Settanta e Volgata reoano;Luoi:fero),FIGLIUOLO DELL'AURORA?"amolti religiosi letteralisti e tradizionalisti hanno applicato a Satana questo passo, vedendovi espressa la sua ribellione in oielo contro Dio e la sua caduta sulla terra.Ma i l passo di Isaia non dice questo! Da parte sua i l profeta Amos(5 1 26)rimprovera Israele oos~auvor PORTERETE SULLE SPALLE LE STATUE DEI VOSTRI IDOLI,LA STELLA DEL VOSTRO Diou,d6ve 11 termine ebraico è"k~"ed indica i l pianeta Saturno. Nel libro di Giobbe vengono menzionate aloune determinate oostellazionia al 9,9 si leggea•niO E'IL CREATORE DELL'ORSA,DI ORIOlfE,DELLE PLEIADI,E -5HEGlONl DSL CIELO AUSTRALE" : termine quest 'u.l timo che fa rifer~nento a u.n gruppo di costellaz i oni bril lant i come la Nave Argo, l a Croce del Sud,e il CentaUDo,che, qu.ando venne scr itto il libro di Giobbe nel 6/5°sec .a. c . erano visibili in Palest ina,ma che ora non vi si vedono più a causa del" a precessione (questa è l'anticipazione nel moto apparent e del è~ sole e di ogni s egno dello Zodiaco rispetto all'anno precedente , per il quale essi raggiungono lo stesso equinozio pr~a di raggiungere il punto in cui si trovavano allora). In Giobbe 26 ,1 3 si legge: 11 A:S STIO SOFFIO I L CI ELO TO Rf~A SERENO,L A SUA HANO TnAJiiJ G'I"S I JJ DRAGO .FUGGENTF." ,ciove si nota nella parola"d:eago"un accenno alla costellazione del Dragone;similmente al capitolo 38, 31- 32 & si legge : n : _,t;J TU CB"S t>TR:iNGl I LBGAl'li DELLE PLEIADI? E POTRESTI 'rD SC IOGLIERB LE CAT:::NE D' ORI OW? SSI TU CHE A SUO Ts;<PO FAI AFL"-ARIRE LA C O~ T"SLLA­ ZlOflS (ebr . l1azzabot h,che indica probabil.men-ce lo Zodiaoo)E GUIDI LA GRAN:JE ORSA A3S IEì.S AI SUOI PICCINI?" (ebr .AYISH,cioè il gruppo stellare delle Iadi). Ai dodici segni dello Zod iaco(rappresentati in alcuni monumentd babilonesi)si f a riferim~ nto probabilmente nell 'Antico Testamento 1n 2 Re 23,5, quando si dice che i l re Giosia uestitui nel suo regno i sacerdoti idolatri" CHE ERA STATI I STITlJITl DAI PRECEDENTI RE DI IPIUDA I QUALI OFFRIVANO l'lWFU : a A BAAIJ, al Sole, alla Luna e ai SEGNI DELLO ZODIACO e a tutto l'esercito del ci .lo". Le relazioni che ebbero gli Ebrei con gli Assiri durante il regno dl Achab( 874-853 a.c.),di cui parla il secondo libro dei Re(16 1 7.I0.1 8 ),diedero loro alcune nozioni delle scienze e delle arti coltivate sulle rive dei &&&~ fiumi Tigri ed ~rate,ed è dagli astronomi assiri che Achab potè appreD1ere ilhmodo di costruire un quadrante solare(2 Re 20, 11) . queste sono i!iiii ~lusioni ad alcune determinate costellazioni nell'Antico Testamento. (d)Il SOLE è spesso menziàagto nei vari libri della Bibbia,ma i passi che ad esso si riferiscono hanno più un s~nificato generale che valore astronomico . Infatti,esso è usato per indicare i l tempo del giorno nelle es pressionia"QUANDO IL SOLE SI FU CORICATO"(Henesi 15,17),"FINCHE'IL SOLE SCOTTI"(Nehemia 5,3),e nel paraiene in cui si dice"PURA COME IL SOLE"(C~ tico dei Cantici 6, IO). O · Nel racconto della creazione i l sole è chiamato"IL MAGGIORE DEI DUE GRANDI LUMINARI" (Genesi 1 1 16) 1 fatto"PER PRESIEDERE AL GIORNO" e posto"NELLA DISTESA DEI CIELI PER DAR WCE ALLA TERRA"e "PER SEPARARE LA LUCE DALLE TENEBRE"(Genesi 1,16-19). Esso è tra 11 I LUMINARI DELLA DISTESA DEI CIELI CHE SIA DI SEGNO PER LE STAGIONI,PER I GIORNI E PER GLI ANNI"(ivi v.24). Da ciò si ricava che le nozioni astronomiche del sole,che avevano gli Ebrei,erano del tutto ugu$11 a quelle che può avere in qualsiasi osservatore sulla faccia della terra.Esse si basavano su un punto di vista strettamente pratico e cioè sul valore e importanza del sole nella pratica della vita quotidiana.E queste fUrono le ddee che 11 popolo ebraico he. avu.to &nel periodo della sua esistenza prima di Cristo e dopo fino alla nascita del1a moderna Astronomia. Pu~ considerarsi oome un ri:ferimento poetico e astronomico al sole nella sua corsa quello del Salmista(Salmo 19 1 4-5),dove dice obe lio ha posto "UNA TEJIDA PER IL SOLE", 11 quale viene paragona t o . nel suo sorgere a1 ma! tino" A UNO SPOSO CHE ESCE DALLA CAMERA NUZIALE E GIOISCE COME UN PRODE -r-1:.;1;1...3 ì: I~TEIUO;.;T:; --- -4-- .:t --,.-.c" .f "'"'"" nnot'\ OA ()el 8018 riCOr- -6da uno di ~uei re ~ rti archeologici babilonesi, i n cui i l dio Sole è r appresen tato come un uomo che dilfonde r aggi di una l uce così ab-oaglia.!! te che i divnni inservienti,incar icati di apriie l e porte che lo rinchiudono , sono cos t r etti a guardare da un'altra part e . L'uscita del sol e ''b a UH ' ~Sf:i!Elt111:À' DE1 CIELI E IL SUO GIRO ALL'ALTRA ESTRE:aTA' ",di cui s :.. parla nel verse tto 6 del Salmo c i t a to t si rifer i sce ovviar;Iente al canunino quo tid iano del sole che t come s embra da que sto pass o , percorre un tracc iato curvo nel cielo . Come dagli Assiro-Babilonesi il cammino quotid iano del s ol e venne tracciato mediante il compasso per ind icare nel punto Est"il suo sorgere "e in quello Ovest"il suo t ramonta.re"ecc ., così l'osservazione dell a sua posizione in cielo nelle diverse ore del giorno suggerì l oro l ' invenzione dell'orologio a sole , che , non essendovi nell'Antico Oriente al t ri mezzi. indicava le diverse parti e ore del giorno. (e)Gli ebrei avevano varie parole per indicare LA LUNA,si a i n senso general e che quando è pi ena oppure nuova . La luna,di cui gl i Ebre i conoscevano bene i movi menti, aveva per e ss i spe ciale importanza,perché si servirono l i es sa ,più di qualsiasi altro corpo celest e , per stabil ire l 'anno ebraico (che peroiò, come quello bab ilonese,era anno l unare), pe r fis s are tt segni e stagioni" ,per de t erminare l' inizio del mese e quind i f i s s are l a data delle var i e fes t i vità ,e per f are pr evis i oni connesse a i suoi movimenti . L'idea ebraica della luna come "LTJT·T I NARE .M.INORE PER P:{.SSI EDERE AJJLA NOTTE"(Genesi 1, 10) trova i l suo ris contro ne l r ac cont o bab i lonese della creazione de i cor pi celes ti, in cui si descr ive la luna come reggi t r i ce del la not t e,ind i catrice dell' iniz io del mese e c ol e i che divide c oi suoi movimen ti il mese i n se ttimane. Non è quindi inverosimile che gli Ebre i abbiano ·appreso dagl i Assiro-B~ bilonesi ques ti usi astronomici del nostro pianeta , s ia prima che durante la s chiavitù e la deportazione in Babilonia ad opera del re Nebdcadnezar nel 587/6. ? (f )Il pi aneta VENERE è nominato nel Nu ovo Test ament o in Apocalisse ( 2, 18 ; 22, 16)so tto la designazione di"s~ella mattut ina"o di"lucente stella ma ttutina, e ne '.la seconda Epistola di Pietro ( 1,19 )come•Lucifero" (in greco z :fosphorbs",cioè stella mattutina). Degli altri astri e costellazioni non si fa menzione,se si eccettui di quella dei"Gemelli",stella protettrice dei marinai,ma ~on come costellaz 1one,bensì come nome della nave romana che portò Paolo da Malta a Pozzu2 l i nel suo viaggio alla volta di Roma(Atti 28 1 13). (g)Nell'Antico Testamento non vi è alcuna espressa menzione dell'ECLISSI, sebbene vi si incontrino alcune espressioni ritenute dagli studiosi riferentisi all'ecliss1.Così in Amos(8 1 9)si legge:"E IN QUEL GIORNO AVVERRA' DICE IL SIGNORE,L'ETERNO,CHE IO FARO'TRAMONTARE IL SOLE A MEZZODI 1 E IN PIENO GIORNO FARO'VENIRE LE TENEBRE SULLA TERRA":in questa citazione il fatto che la luna sia menzionata in connessione col sole che tramonta a mezzogiorno può far pensare a un eclissi. Altri pass1,1nvece,che alcuni adducono,e tra essi i l celebre astronomo ltsanquet,come riferentisi ad eclissi(cfr.Michea 3 1 6JZacoar1a 14 1 6;Gioene 2,10.3I;3,15) 1 non sembrano pertinenti. (h)Tirando le CONCLUSIONI DALLE NOZIONI ASTRONOMICHE DEGLI EBREI possiamo dire& (1)Gli Ebrei dipesero per le loro conoscenze astronomiche dai popoli v icini,e specialmente dai Caldei e Assiro-Babilonesi.Mosè trasportb queJt"te oonosoenze nei Pr.imi cinque libri della Bibbia,detti Legge o Pentatauoo.da lui scritti .. in m&ssima parte,ma purii'icandole di ogni polite~ -7- \. 2JT•!ent;re in quei tempi a.l'ltiohi i corpi celesti erano oggetto di ìdol~tria e divinazione presso tuttj 1 popoli,l'atteggiamento degli : .; cr 21: tori sacri e del popolo ebraico fu sostanzialmente alieno da queste degeneraz ioni; (J) Gli autori sacri nello scrivere i vari libri della Bibbia non h~ no avuto soopi scier.·' ifici,perciò hanno parlato del mondo e dei fenomeni, che in esso avvengonu,secondo l a nozione del loro tempo e secondo come essi appa iono ai nostri sensi; ( 4)0r questo fatto non contra-s ta minimamente CaYli concetti di Rivelazione Divina e Ispirazione,che 1 cristiani sostengono in riferimento ai libri della Bibbia. LA DlVlNA RIVELAZIONE,in.fa.tti , è la comunicaz ione che Dio ha fatto alle creature umane di verit à riguardanti llli atesso,i suoi piani salvific i e il suo volere;riguardanti inoltre gl i esseri umani e la loro redenzione . Fatti e cose che gli esseri umani non avrebbero potuto conoscere attraverso l a natura né per in~izione ne per un qualsiasi altro procedimento di raziocinio,ma solo con l'aiuto soprannaturale.Perciò mediante la Rivel a zione Dio non intese dare insegnamenti scientifioi,che rientrano nel campo di studio dell'uomo per rendersi soggetta la natura(Genesi 1,28 ), ma solo insegnamenti che giovano alla sua s alvezza eterna. L' I SPIRAZIOH'B DIVINA, poi, è l'aiuto illuminante dello Spirito Santo da Dio impartito ai suoi messi e agli scrittori sacri per renderli qualificati a ricevere e a comunicare a voce o per iscritto le divine verità che Dio ha f a tto loro conoscere a bene dell'umanità.Essa rese quindi immune da errore chi parlava o scr i veva sotto questa azione dello Spirito Santo,pertanto quanti essi d icevano o scrivevano poteva dirsi ed era Parola di Dio. Per quanto concerneva&& le notizie, l e informazioni,le nozioni riguardanti l a storia la geografia i l folc~ore dei popoli del loro tempo,nonché le famiglie specifiche e i l riferimento di discorsi e parole di personaggi,che gli autori hanno potuto personalmente conoscere e appurare medi~ te ricerche in archivi e biblioteche ecc ••• la verità del fatta consiste non sempre .- ella verità. defla sostanza del contenuto,ma nell'esatto ed obiattivo r~~er~ento di esso.Valga un esempio per tuttiznel Salmo 14,1 si ~egge:"LO STOLTO HA DETTO IN CUOR SUO:DIO NON C'Ett'":ora l'e.ffermazione"Dio non c'è"è falsa e la dice lo stolto,ma resta vero U fatto,riportato dallo scrittore sacro,ohe lo stolto dice cosi. · II).LA CONCEZIONE TOLEMAICA E COPERNICANA-GALILEO GALILEI E LA SUA CONDANNA. (I)La concezione della ~bilità della terra e della sua posizione centrale nel cosmo con gli altri corpi luminosi che le ruotano attorno ebbe quasi un consenso unanime tra i popoli antichi. Anche gli astranomi greci mantennero ostinatamente questa concezione a base dei loro oalcoli,ad eccezione di Eraclide Pontico(4 seo.a.c.)e di Aristaroo di Samo(310/130 a.c.). Fu CLAUDIO TOLOMEO,astronomo egiziano(90-168 d.c.),a fare hel suo libro •L'Almagesto"una sintesi dell'astronomia fino ai saoi giorni,riprendendo e perfezionando le grandi linee del sistema del filosofo greco Aristotile(384-322 a.c.). Egli quindi istituzionalizzò U sistema secondo cui la terra è ~bUe al centro del mondo e attorno ad essa ruotano le ate1le e i .pianeti • .Anche se oiò che si credeva non sempre coincideva con le osaervazioni astronomiohe,la teoria tolemaioa,grazie alla 8Ua ooQlplesaità, diventb un domma per più di mille anni,durante 1 quali le opere di Ariatotile eaer- -8un profondo influsso sul mondo intellettuale . Dal punto di vista filosofico le opere di Aristotile formulavano i dati essenziali del senso comune ed offrirono ai teologi della Chiesa di Roma un mezzo molto utile per co struire una sintesi della teologia e del domma cattolico. ~al punto di vista s ientifico gli scritti di quel filosofo appartenevano al loro tempo;perciòinvece di basafif sMt~'osservazione dei fatti,procedevano a priori,partendo da princlpiÀr1~~nuti 1 !ncontrovertibili,e perciò suscettibili di errori.~ I1a maggioranza dei teologi della Chiesa di Roma fu seguace convinta di Aristotil e durante il millennio,continuando a soitenere indistintamente tut t e le dottrine della scuola aristotelica,&& &&&Acercandn& di trovare aPpoggi ad essa anche nelle 8acre Scritture,coartandone,se nece ssario ,• z·, il senso. Così quando Galileo Galilei fec e propria e si mise a divulgare la teoria sperimentale del c anonic o polacco Nucola Copernico (1 473-1543),secondo cui,come egl i scrisse nel suo libro intitolato"De revolutionibus orbium coelestium"(cioè:Le rivoluzioni dei corpi celesti)(I5 43 ),la terra gira attorno al proprio asse fisso da ovest ver~o est(donde il moto diurno apparente dei corpi celesti i n senso contrario)e si muove da ovest verso est attorno al sole(in modo che il suo asse rimane parallelo a se stesso, facendo un deterr.linato angolo col piano dell'orbita terrestre),e tutti i pianeti a loro volta girano attorno al sole,incontrò l'opposizione più dura dei teologi e dei cardinal i rilembr i del Sant 1 Uffizio. Avendo il Galilei pubblicato nell "Avviso Astronomico"del 12 Harzo 1610 alcune os s ervazioni da lui fatte tramite il canocchiale,da lui inventato, e che sostenevano la teoria copernicana,dovette sub ire a Roma un primo processo dal Sant'Uffizio,che si concluse il 24 Febbraio 1616 con una con<:::rula e con 1 'ammoniz ione fattagli da undici teologi e rattl.ftca.ta dai c~ dina.li e dal papa Urbano VIII,di non sostenere più idee eliocentriche,in quanto"assurde e false in filosofie e considerate teologicamente,per lo meno erronee nella fede". Sono parole della s~enza di condanna. QUando il G~ 1.ilei pubblicò 'hel 1632 il suo 0 Dialogo dei Massimi Sistemi", in cui,nonos~ante il divietb fattogli dal Sant'Uffizio,riprese a sostenere le sue idee eliocentriche,la Curia Papale a Roma fu pervasa da. una tempesta di collera e di recriminazioni. Il Galilei venne di nuovo convocato a Roma per subire un secondo processo davanti al Sant'Uffizio.Il processo si concluse i l 22 Giugno 1632 con una condanna al carcere a vita e con l'obbligo di recitKBe per tre anni,una volta la settimana,i sette Salmi Penitenziali.Il Galilei,divenuto cieco e sordo,ottenne dal Sant'Uffizio di passare gli ultimi anni di vita in prigionia nella sua villa di Arcetri,vioino Firenze,dove morì nel 1642. Ma,chiediamoci,su quali basi bibliche i teologi del s.Uffizio assieme ai Uardinali e al Papa basarono la condanna di Galileo? (a)su. quanto si legge nel Salmo 104,5:•EGLI(Dio)HA FONDATO LA TERRA SULLE SUE BASI";e poi su I Cronache 16,10a"IL MONDO E'STABILE E NON SARA'SMOSSO" ; e anche su Ecclesiaste(1,5-6)z"ANCHE IL SOLE SI LEVA E POI TRAMONTA E S'~ FRETTA VERSO IL WOGO DOIBE SI LEVA DI NUOVO"• Ecco altrettante prove,essi sostennero,che i l sole 8ira. e la terra è immobile al centro del mondo.Pu.rtroppo,quegli eool.esiastici,membri di un Tribunale Supremo Roàano avente U compito di sorvegliare sugli att·a ochi contro la fede della Chiesa Romana, ignoravano ohe gli agiograti,quando parlano del sole ,della luna,degli astri, dei pianeti e della terra non ..intendono darci nozioni soientifiohe ,ma parlarne nel modo che i nostri sena1 espeC1~arono r .,..o4m.,. ... +.,. ... n .. .PP'I'lnmA'I'li ln"T"~ 0~nft~9Bi. ~ - 9- ---- l='u. qu:Lnà.:.&. :.A.n# grave er ror e del Tribunale del Sant'Uffizio,e dei Càrdina.- li e del 'apd che ne avallarono la condanna,invocare l'autorità della ~'a era Seri t tura per condannare il Gal ile i; (b)ma essi si basarono pure sul racconto biblico di Giosuè.Questo condottiero degli Ebrei,onde portare a termine la battaglia contro cinque re Oananei coalizzatisj ~er dis~~rdere l'esercito ebraico e con esso tutto il popolo,che si era stanziato nei loro territori,ordinò al sole di fermarsi su Gabaon e alla luna su Ajalon(Gioauè cap. 10) finché non avesse in quel giorno portato a compimento la sconfitta dei suoi nemici . E la :Bibbia dice: "lL SOL:S SI FEID-iO' IN ì·lEZZO AL CIELO E NON S 1 AFFRETTO t A TRAi''IONTAHE PER QUASI UN GIORNO INT~rW" . QUei teologi del Sant'Uffizio,come in Genere tutti i teologi romani antichi,imbevuti come erano della dottrina tolemaica e della filosofia aristotelica,hanno sempr e int eso questo r acconto alla lettera,ammettendo che Dio con la sua potenza aveva realmente fermato il sole nel cielo. For~atamente però,dopo l'avvenuta condanna di Galileo e il progresso della Scienza Astronomica,anche essi hanno compreso che questa posizione era erronea e attualmente±ch'essi cercano di spiegare il fatto o ricorrendo al fenomeno della r· azione dei raggi solari , causat a dal temporale avvenuto con grandinata d ante la battaglia,oppure mediante una pioggia di meteoriti seguita da una sera s t raordinariamente luminosa,qua4si un 'a~ rora bor eale,od anche col fatto che il sole ,os c ~~ato&si p~ond ame nt e per via del tempor ~ -e che si era scatenato durant e la batta.gl i a,po i r i tornò a risplendere , o infine intendendo l'arre s t o del s ol e e della l una c ome dei semplici abbell iment i poetici de stinati ad i llus t rare il carsttere mer avigl ioso della v ittoria di Giosuè,che permise agli Ebr ei di incune~ sl e stabilirsi s aldament e nel terr itorio occupat o dal popolo Oananeo dal corso del Giordano sino al I'!ar Mediterraneo. QUalunque sia l a soluzione che s i sceglie tra ques t e ~ua ttr o s ucc i t ate, è certo che la condanna del Galilei ostacolò non poco il progress o delle scienze matematiche e astronomiche. Ma con quel processo ebbe inizio la rivoluz ione scientifica, l a . più grande di tutte le rivoluzioni avvenute nel campo del pensiero umano. All •autoritt:.. indiscussa di Aristotile si andò sostituendo la sperimentazione.Ma la lotta degli scienziati contro l'Aristotelismo e l'antico ordine,non fu una lotta della Scienza contro la Religione,ma la rivolta d i una nuova filosofia scientifica contro la filosofia ·pseudoscientifica aristotelica. Coloro che cercarono di far tacere Galileo con l'usare la forza dell ' Inquisizione Romana fUrono filosof i e teologi aristotelici,i quali si rendevano conto ohe le novità dottrinali di Copernico,se fossero state lasciate libere di diffondersi e trovare sicure e certe conferme, avrebberp minato la loro autorità di arbitri dell'ortodossia,dìmostrando falso cib che essi avevano fino ad allora insegnato come vero. Perctò la vera questione nel processo del Galilei non fU quella della verità della Bibbia,ma della verità di lristotile e dell'autorità dei teologi e filosofi che lo seguivano.Il delitto di Galileo 1'U quindi quello d i avere sfidato la sicurezza de~'~ficialità;il suo insegnamento fu un attacco contro "l•establishement•del suo tempo. Per questo i l giudizio del Galilei davanti a1l'Inquisizione viene sovente presentato come uno dei momenti fondamentali dell'inizio dell'età ·d ella 1 -1C>Scienza e come il momento d ecisivo nella storia della libertà del pe~ siero . Egli !.ler la causa della Scienza sostenne l'attacco del duro ed arrogante dogmatismo degli uomini della Chiesa di Roma . }~l'avanzata dell 'umanità verso i traguardi gemelli della verità scientifica e della piena libertà intellettuale,che era stata interrotta dalla lunga notte del dogmatismo teolc ico e dell ' auto titarismo ecclesiastico,se subì un momentaneo arresto,tuttavia ripre se poi l a sua avventura totalmente nuova dello spirito umano,costringendo l o stesso capo della Chiesa Romana nella persona del polacco papa Giovanni Paolo II a riabilitare recentemente Galileo,sebbene obtorto coll o . III) . LA STE:IJLA A??AR0A ALLA N !.~ìCITA ni GESU' ~ ia~o quasi nel tempo di Natale.~itep~o opportuno pertanto parlare di un a ltro fatto biblico di carattere astronomic o collegato al Natale e cioè ~' appar i z ione nel cielo della stella alla nascita di Gesù,la quale , secondo il r acconto dell'evangelista Matteo(cap.2),condusse i ~~ i alla casa di ~lemme,éove si trovava il neonato coi suoi genitori. Questa apparizione della stella in quel determinato momento ~ da tutti gli s tudiosi di cose bibliche messa in rapporto con la profezia fatta .ÀA~a B~aam , intesa da tutti in senso messianico . I'!entre gli Ebrei stavano~ • . kla.~Pra-Gotla terra di Canaan,il re di Noab,che li aveva visti acc~­ parsi nelle steppe del suo regno,avendo paura che gli toccasse la stes0 soonfitta da~··~~ inflitta al re degli Amorrei,mand~~ a Peor,sulBufr~e un'amb .sceria per invitare il profeta Balaam ad aridare subito da lui per maled ire il popolo ebraico 1n modo che venisse scontitto.Balaam g i unto sul posto ,invece di ~aleà ire il popolo ebraico,pronun2iò, per volere di Dio delle benedizioni,in una delle quali profetizzò:"UN ASTRO SORI}E DA GIACOBBE E UNO SCETTRO S' ELEVA DA I SRAELE"(Numeri 27,27 ), dagli ~brei prima e dai cristiani poi sempre intesa di carattere messianico. Eòc o perché nel termine "astro",che si legge nel racconto di Ma.tteo della na scita di Gesù, si è vista una vera stella che sarebbe apparsa ai !'!agi in Oriente,inducendoli a prendere il cammino verso la Palestipa,e che camminava (_\vanti a loro per indicare il oammino(l'1atteo 2, 1-10) ,apparendo,scomparendo e riapparendo finché"ANDO'A POSARSI SOPRA IL WOGO OVE ERA GESU'" • Ma una stella non avrebbe potuto comportarsi così per la sua grandezza. La soluzione quindi deve trovarsi in qualcosa di diverso. Il padre della Chiesa Origene(I85-253),e dopo di lui molti altri,hanno pensato trattarsi di una cometa,e alcuni l'hanno identificata con la cometa di Halley,ohe ogni 75 anni e mezzo attraversa i l cielo,comparendo .e ecomparendo.L'astrono~ Halley riconobbe,è vero,questa cometa nella notte di Natale del 1758 e i l grande pittore Giotto,dopo averla osservata nel passaggio dell'anno 1301,la dipinse su1l'aftresco della Cappella degli Scrovegni a Padova raffigurante l'adorazione dei Magi e mettendola sulla capanna dove è Gesù.Ma ~l'astro che apparve alla nascita di Gesù non potè trat~'tl"si di una oom.eta,la quale non può comparire e scomparire e non pu.8!~J~abu a posare con la sua grandezza sulla capanna di Gesù. '!on potè ·.:rattarsi nemmeno della cometa di Ha.lley,la quale,dai calcoli ""a tt1, r5 :.-.ltè essere già passata nell'anno 12 avanti la nascita di Gesù. ~c ond o .:.l1iri si sarebbe trattato di un fenomeno luminoso,apparso nel .. ~ :.r' 1olosamente, simile a quello che precedette gli Ebrei net de- l'cuscita dall'Egitto per illuminarne la via e nasoonderl.1 ~ ~l i Egiziani.In tal oaso,si sarebbe tra.t tato di un fenomeno -11- A · luminoso di origine miracolosa,visto sol o dai Magi e da essi inteso come un astro.0e cosl,verrebbe messo in evidenza l•intervento divino e si spieghereb oe perché l'astro poté apparire,scomparire,ria pparire e andarsi a posare sulla casa dove era Gesù . Per Keplero,as tronomo tede sc o(1571-1630)si sarebbe tratto di una coneiua zione di astri . secondo l'Astrologia Babilonese ,infatti ,la congiunzione di Sat't.J.rno con Giove era considerata un oro scopo della nascita di re; c'era poi un'anti ca tradizione che riconosceva il grado dei 'esci nello Zodiaco come c~ r a ttere stellare dei Giudei. Per questo, prima Keplero e poi ctl tri astronon i che precis~rono meglio la sua teoria ,ritennero che il fenomeno stellare o~e rvato dai ~:agi e che li condusse alla casa dove era Ge sù non fo~se altro che questa congiunzione di Saturno con Giove,che si ebbe effettivamente nell'anno 7 a. c .,proprio nella data che s i avrebbe correggendo la data erronea del calendario di Dionigi il Piccola,che or a si sta seguendo.Questa congiunzione,vista dapprima in Oriente,facen do co sì muovere i ~~i verso Gerusalemme , sarebbe poi stata rivista di nuovo s otto una diversa angolazione all'uscita da Gerusale~ne verso Betl ~he~,0.o r.e se stesse sulla casa dove era Ge sù. IV) . ;c ~)TROLOGI A ~ ASTRO::-A.TRIA N"SLLA BIBBI A Dopo il breve acce nno, poc ' anzi fatto,all 1 Astrologia Ba- _nese,è bene soffermarsi r ·.ù diffusamente su di essa, che presso i popoli antichi fu l a madre dell ' Astronomia. ~};bbiamo già de tto che L'Astrologia è lo studio dei supposti influssi del le stelle sugli individui e sugli a vvenimenti umani e delle predizioni basate su qu esto influsso.In altre parole,è lo studio degli astri,dei l oro mov~1enti e della loro corrispondenza con gl i eventi umani . Tale studio fu pro ~rio di tutti i popoli primitivi,sebbene in grado div erso,e fu fin dalle origini strettamente connesso con l' Astronomia . : 1 presupposto di esso è una corrispondenza tra il mondo celeste e il mond o terrestre,cosicché si ritiene c he questo rifletta le situazioni di quello, Come il ri-:;mo della vita sulla terra è segnato dal ritmo del sole e del.la luna,che distinguono i giorni i mesi e l'avvicendarsi delle stagioni (Genesi 1,14-18 ),così si ritiene che le stelle e i pianeti influiscano nella vita dei singoli,e che inoltre vi sia un ritmo anche più ampio che a bbraccia i secoli,il quale sarebbe segnato dalle diverse posizioni dei pianeti.Alla fine di queste stagioni cosmiche si avrebbe un mutamento e l'inizio di una nuova èra.I fatti storici,il sorgere e il cadere di ~ peri sarebbero anche un riflesso di questi mutamenti celesti. Culla dell'Astrologia,fu,secondo Diodoro Siculo,la vallata del Tigri e dell'Eufrate.E,come hanno mostrato gli scavi della biblioteca del re A~ surbanipa1(668-626 a.c.)nell'antioa Ninive,le previsioni astrologiche degli ~siri e;. ~p.o~i procedevano dal loro vasto e preciso patrimonio di conosoenlét .astronomiche. Tali osservazioni e predizioni vennero poi ridotte a sistema dai saoerd~ ti babiihonesi,ohe aveVAnO U preciso incarico di osservare il cielo dagli osservatbri di Ninive e Borsippa. Per quanto ~uardava i l sole la luna e Marta la loro indagine astrologica partiva dall'osservazione dell'intensità e colore della luo~ della stella o del pianeta all'alba e al. tramonto,della connessione con altri_ pianeti eoc.';mentre per 1 rimanenti t&AAAM corpi celesti si prendeva a < considerazione più che altro l'unione aon al.tri p.ianeti.Anche le . come:e_-t _r le meteore,i venti,e le tempeste erano posti iD dipendenza dei pianet - e delle stelle . L' antich ità èella credenza negli influs si delle stelle tra gl i Ebrei e i popoli d ' Oriente è descritta nel biblico c anto trionfal e di nebora nel libr o dei Gi ud ic i(5 , 30) , quando verso il I I 25 a . ~ . , essa àice:"DA I CJ"SLI SI ·,!Ol':BAT'l'E 1 ; r!LI ASTRI N~L LORO CORSO COl-'IB!~TTERONO CONTRO SI SEnAt1, in cui , sebbene si 1.. :atti eli una figura poe tica , tuttavia è suffic ienteraente carat t er izzat a l a credt nza popol are negl i ini'luss i degli as tri . Ques t e pr ed i z ioni avevano t ra Ll i Ass iro-B~billin nesi un c ar a ttere uffuc ial e e r igu ardavan ~ per lo più i l re e il des t ino del paese ed erano i n s trett o r apport o con l a r el ig ione , anche pre s so altri popoli. A par tire dai se coli 6/5 °a . c . l' As t r olog i a cominciò a d iff onfers i da Bab i l on i a prima in PeJ•s i a , poi in India e infine in Gre c i a . A Roma comparve nel periodo delle guer re puniche ( 4/3 °sec . a . c . )~ , porta­ tavi da s chiavi orientali,in massima parte greci . Ha trovò acc esi avvers ari neglJ.. aruspici ( i nd ovini d i or igine etrusca che pre sagiva no il futuro,esaminando le interiora de€l i animal i) , e,sebbene siano s t a ti numerosi gli ed itti contro di essa ,tut t avia l 'Astr olog i a si fece strada . (b) Tra gl i Ebrei si i ntrod.usà e nel primci mill ennio avar1ti Cris to t~ Ro ~7. 1h ; 23 ,4-5 . 12)sotto l'infl uenza dell a cultura assiro-bab ilon~ . _. cosl pure gli Ebrei adottarono l a credenza nelle"milizie o eser citi cel e sti" ,che permett eva l or o d i comp iere pronostici , coJTl "Uando il prof e t a Hich iah T'red iss e a l r e Achaz l ' esito infausto del1.a guerra contro i Siri,secon6.1J quanto l' Eterno gl i aveva ord inat o d i r if'erirgli, "AVEND.Q LO Vs:0UTO S-::DUTO SUL SUO TRONO E TlTTTO L' ESERCI TO DEL CI ELO Cl-E:: GLI STAVA DAPPRSSSO A ~ES~RA E A SINI STRA" ( 1 Re ~ 2 ,1 9) . Le regol e , di cui si servi vano per compiere t ali pronost ici , sfuggono a no i moderni e solo in un c aso , qualora si int e nda l a parola "ma zz arotkmazzalit" per indicare l a costel l az ione o segno à ello Zod iaco, s i comprende perché i l re d i Giud a Giosia"DEST ITUI ' ••• QU:SLLI PURE CHE OFFR I VANO PnOFUili A BAAL, AL SOLE , ALLA W NA E AI SEGNI DELLO ZODIACO"( Gi obbe 38 , 32 messo in rel az ione con 2 Re 23 , 5) . Il desdderio di c onoscere il futuro fu,senza dubbi o, altrett a~to forte tra gli EL .- e i come lo era tra i loro conquista tori as s iro-babiihonesi , ed e s si molto spes so devono avere fatto ricor so agli"astrologi" 1 agli "osservatori delle stelle","ai pronosticatori ad ogni nOvilunio"se 1 profeti cond annano forte ment e l' Astrologia dei Babilonesi,qome quando Isaia dice a Babil onia:" STATTENE OR LA 1 COI TUOI I NCANTESIMI E CON LA MULTI TUDINE DEI TUOI SORTILEGI NE I QUALI TI SEI AFFATICATA FIN DALLA TUA GIOVINEZZA ••• TU SEI STANCA DI TUTTE LE 'rn'E CONSULTAZIONI; SI LEVINO DUNQUE QUELLI CHE MISlffiANO IL CIELO,CHE OSSERVANO LE STELLE,CHE FANNO PRONOSTICI AD OGNI NOVILUNIO, E TI SALVINO DALLE COSE CHE TI PIOMBERANNO ADDOSS0"( 22,12-13);e i profeti ammoniscono severamente gli Ebrei di tenersi lontani da queste pratiche,come quando si legge in Geremia(10,2 ) a " NON lMPARATE .A CAHMI NARE NELLA VIA DELLE NAZ IONI E NON ABB IATE PAURA DEI SEGNI DEL CIEWV Nel libro di Daniele èi parla d i "astrologi,incantatori,Caldei(forse sace~ dotif"Daniele 2,2 ecc.),ma è da notare che i vari nomi non oui sono qualificati non s ono presi a prestito dal linguaggio assiro-babilonese,ma sono vere parole ebraiche:il che mostra oon ogni probabilità che le previsioni celesti non erano del tutto una novità per gli Ebrei.Tuttavia, come è già stato mess o ~ evidenza,gli Ebrei in genere furono avversi a questo tipo (ii divinazione., ( 1 )sia perché Dio aveva espressamente proi-· bito l'uso della d i vinazione e dei presagia•NON SI TROVI IN IR1EZZO _A TE, si legge 1n DeUteronomio( 18, 10.14)né ohi eserciti la divinazione,~ pro--- . - 13- • nosticatore,né augure,né mago,né incantatore,nc chi consulti gli spiriti,n~ chi dica la buona fortuna,né negromante,perohé chi fa queste cose è in abominio all'Eterno; e a motivo di qu ~ ste abominazioni l'E & terno ,il tuo Dio,s$ a per cacciare quell~ nazioni dL~anzi a te.Tu sar;i integro presso l'Et~rno,l'lddio tuo;poiche quelle nazioni,del cui paese tu vai a impossessL ~ti,danno ascolto ai pronosticatori ~ agli indovini; ma quanto a te,l'Eterno,il tuo Dio,ha disposto altrimenti". E anc ora in 2 Re ?. 1,8 l'autore sacro,narrando ciò che fece di male in Giuda il re 1-lanasse,dioe:"NANAS.SE FECE CIO ' CHE E' I'-:ALE AGLI OCCHI DELIJ'':'rERH0 ••• P.RESSE ALTARl A 1:UTTO L ' E S:S~ 8 I'J.'O DEL Cl~W •• • F"SCE P~SS A.RE ?-:R lL FUOCO IL SUC FIGLIUOLO , SI DET'!'~ ALLA ì·~AGIA F, AGLI IJWANT::SIMI, ::' ~ ~~'!' ITUI ' ,':J QU=-:LLI Crr=; :.~VOGAVANO GLI ~, ·nnnTI ~ P::lEDICSVANG L' "' VENIRE"; ( 2)e sia perché gli Ebrei furono nella mase ioranza avversi all'Astromogia in quanto rigidi monoteisti.Infatti l'Astrologi3 porta f a cilmBnte all' -~J·rROLATRIA , come avvenne tra le nazioni pagane . ~a religione dell'ahtico Egitto fu dominata dall'adorazione del Sole, ritenuto"dio" e chiamato"Ra opp . Re".Nel sec.I4 a.c . il faraone Amenofis lV cercò di es tirpare gli altri nomi divini delle varie divinità J oc a li ner stabil ire il culto dell 'unico dio" Aton" ,rappresentato sotto Jrrr.a LLi disco solare . In I;esopotamia,soprattutto a Ur e ad Haraan, due localit ~ che si incontrano nella s+.oria di Abramo,la Luna era venerata sottu i nomi di"Nannar o Sin" ,i:. Sole,ritenuto fonte della vita del mondo,sotto il nome di ''Uttu o Samar" e il pianeta Venere,ritenuta dea della guerra e dell'arn2. re carnale,sotto il nome di "Istar" . ~'esempio di questi popoli confinanti poteva costituire un serio pericolo per il monoteismo degli Ebrei. E proprio per cnntrastare ~ueste pericolosa attrazione,n os è presenta nel racconto ·d ella creazione gli astri c~me creature di Dio e in Deuteronomio(17 ,3) viene comminata la pena di morte agl i adoratori degli astri:" :JE SI TROVERA' I N r-rszzo A TE, IN UNA D~LLE CITTA ' Cfffi L'ETERNO ,IL TUO DIO ,TI DA',UN UOMO O U~ DONNA ••• ~HE ••• SI PROSTRI •••I1INANZI AL SOLE O ALLA LUNA O A TUTTO L'ESJ!)ITO CELESTE •• • FARAI C01f.L·'7RRE ALLE PORTE DELLA CITTA' QUELL 'UOMO E QUELLA DONNA E LI LAPIDERAfr SI'CH:S rv11JOIAN0" • Tuttavia,nonostante questi severi divieti,gli Israeliti caddero talVolta nell'Astrolatria. E questa fu una delle cause della rovina del Regno del Nord,o d'Israele o di Samaria nel 722/721 ad opera del re Sargon 2°.Anche il ~egno del Sud o di Giuda cadde nello stesso peccato sotto il re Manasse( 687/642 a.c.),il quale introdusse ufficialmente l'adorazione degli astri tra gli Ebrei,ohe più tardi i l pio re Giosia dovette abolire. Geremia nella sua profez1a(7,I7-I8) descrive oon vivacità tutta una famiglia ebrea del suo tempo,ohe compie un culto idolatrico oon fervorea padre,madre e .figli collaborano attivamente a intridere la pasta per Jreparare le fooaooe"alla regina del cielow.fcioè alla divinità mesopotamica Venere o Istar,detta anche Astarte,che nel culto fenicio era la dea della fecondità,associata spesso al. dio Ba'al 1n un culto dagli aspetti fortemente orgiastici e da strenatezze sessuali. E lo stesso G€:remia( 44, 17-25), trascinato in esilio in Egitto dai suoi oompa~ioti,dovette polemizzare fortemente con loro che, invece di attribuire ltloatastrofe della loro nazione,invasa dagli assiro-babilonesi, a seguito della sconfitta dell'Egitto a Karkemish ad opera di Nebdcadnezar(605 a.c.).al oasti8o divino per la loro idolatria,l'attribuivano . - - a un rilassamento nel culto alla ....,_. Regina. del cielo • -- ....... , +14" d • V) . L'~STROLOGIA AI NOSTRI GIORNI Hel mondo odierno sembra che la gente accetti l'AstrQlogia con un entusiasmo quale non si vedeva più dal 17° secolo . ln un mondo inquieto e inqu~ ~te,come i l nostro,molti trovano ~&&& che la Scienza e l a Filosofia,nonch é le varie religioni•e Chiese , sono per loro o in~ell~~ibili o.inad~guate.Per qu~s~o credono di poter trovare nell'Astrolog~a una sp~egaz~one comprens~b ile uel comportamento umano:una spiegazione che,una volta accettati i princìpi basilari,può aPparire piacevolmente log ica e ordinata,ma che è al tempo stesso abbastanza. ~raga. e comples::;a da sfuggire all'ac cusa di essere, in fondo , una risposta troppo sernplice . :S soprattutto essa fornisce un conveniente capro espiatorio ,il Cielo, 1 :>er ogni follia,C:.ebolezza o insuccesso umano. r;on c ' è quotidiano o rivista ormai che non :pubbl ichi g ~alr.1ente o scttirnanalnente una rubrica di "oroscopi", su cui si b'ettano con acceso inter e~ se le giovani e le donne . }' opolare È: sopra:btutto la cosiddetta " Astrologia natale" ,che si interessa del carattere e destino degli individui, analizz&ndoli in rapporto alle posizioni occupate dai pianeti nel cielo al momento in cui sono venut i a,_ i"lond n . 3.st1·,. Jloc o infa tti ho. bisogno di conoscere il momento preciso della nascita per fare le sue pr evisioni. r:a questo crea delle 0 · P+'icolt à , perché quel momento Preciso non è a tutti noto e una differenza,anche di una sola ora , com~Jrta un'ctlterazione notev~le dei pianeti sul tema della nas cita . Inoltre , si fa a questo procedimento un'obie zione di gr ande rilevanza e cioè che,non il momento della nascita dovrebbe essere preso per le previsioni,ma l'&istante del concepimento, perché è .questo che segna l'inizio della vita e questo dovrebbe essere quindi assunto come base per i -Coli astrolog ici. ~a come si fa a sapere il momento preciso in cui si .oncepiti? o•è poi l a cosidàetta"Astrologia Mondana" che è quel ramo dell'Astrologie che si interessa dei destini dei popoli e delle nazioni con proced~en­ to,se si ~ - cettui qualche variazione,molto simile a quello del tema astrologico per gli ~ividui. Ma in questa branchia dell'Astrologia,gli attuali Astrologi Mondani hanno un grande vantaggio su quelli di un te,!! po,e cioè la maggior parte della gente non li crede e non dà loro importanza. i . Ritornando all'Astrologia Natale,vediamo che ogni segno dello Zodiaco è tradizionalmente associato a una parte del corpo umano.Così,ad ese~ pio,i disturbi cardiaci,le meningiti spinali e i reumatismi muscolari ~~Ma della schiena sarebbero aggravati quando Marte è in transito nel Leone; quando invece è nel Cancro,si sarebbe soggetti a dolori di stomaco e a fastidi dell'apparato digerente;Urano nel Cancro comprometterebbe molto seriamente lo stato di salute;Marte e Saturno in una certa relazione con la LUna(in un tema di nascita)preannuncierebbero debolezza organica cronica. -r. Per molte persone uno dei fascini dell'Astrologia sta nel fatto ohe,mostrando loro i . pregi e i difetti,ohe per ciascuno inducono le stelle,li aiuter~bbe a trarre i l meglio dalle loro vite.Ma,la massima favorita d~ gli Astrologi à&"Gli astri inolinano,,ma non determinano•,quind.i la si-curezza di queste persone va in tran~i e gli stessi Astrologi con questa loro massima sembranA riconoscere,almeno in parte, la debolezza delle loro previsioni. . -., Gli Astrologi stessi prestano molta attenzioDe all'amore e al ~rimonio ,. - 15- e consigliano di far controllare il tema della nascita propria e quello d i chi sarè il compagno o l a compagna de lla vita per avere la certe zza della compatibilità dell 'uno c ~n l' altra. Oltrechc come consiglieri ma trlmoniali ,e ssi si presentan _ come coloro che po~sono de terminare 1uali g iorni futuri potranno essere f avorevoli per qualsiasi at t i vità umana concepibile . Che dobbiamo pensare dell'Astrdlog i a in se nere e degli oroscopi in specie sia come sem_ ùici individui umani che come cristiani? ( I ) Joi,.e indiv idui dota ti di intelli.gen~a non possiamo non re nderei conto che l' A~ tr o loc i a nella sua presunzione è ivina toria non presenta alcun c::.~.rdttere C:it veré:.mente scientifico. Infutti , se stud iata e g iuà.icat& obiettiv~e nte,ess a si prc sGnt a come Uil 1 acc~ a6lia ui asserzioni gratuite P. incoerenti,s cientificamente prive di co:1sis tenza. Gii:a. solo ad un esa.Jl!e e sterno dei pronostic i,che appaiono giornalmente o sett~nanalmente su giornali e rotocalchi , a ppare come si tratti di f a ntasiose invenzioni,niente affa tto concordanti tra loro, pur rifenentisi alle stes sA circostanze cronolog iche d'influssi siderali . Cosicché individui i &v ~to U5~ale stella si vedono predette da differenti indovini e in differenti oroscopi facili e fiabesche for~e oppure s+ -:e dure,modeste e contrastate,per cui,in ultima analisi,gli opposti oroscopi concordano sol tanto ..1ella promessa finale d i qualche fortuna, compiac ente premio di consol a~ ione. Tale diversità prova senz'altro che da questi oroscopi esula ogni caratteristica di obiettività scientifica. Ad un esame poi ptù approfondito,l' affermaz ione di un influsso modellante e determinante degli astri e dei pianeti sugli esseri umani,non presenta elementi di magg iore fondatezza. Già abbiamo fatto rilevare come appaia arbitrario stabilire quale è stato il momento in cui le strutture del nostro corpo si& sono costruite in qaesto o in quel modo secondo la costellazione dominante,sia qhe si prenda come pur.-o di riferimento il momento della nascita che,ancor peggio, quello della· concezione. D~ più,per l'avverarsi di un pronostico sarebbero necessarie,oltreché il modo di comportarsi del soggetto,nell'ipotesi determinato dall'influsso astrale,anche un insieme di coincidenze degli avven~enti esterni,predestinati anch'ess i in quel modo,per quella determinata persona,ma che dovrebbero essere differenti per i l destino di un'altra persona. E d 'altra parte dovrebbe avverarsi tutto un uguale svolgimento di fatti, tutta un'identità di comportamenti per quante persone fossero nate sotto una stessa stella.Il che si tratta di una costruzione assurda al semplice esame del buon senso e pienamente smentita dall'osservazione dell'infinita varietà dei comportamenti e dei fatti. Come cristiani,essendo l'Astrologia un'arte magica,ne è proibito l'esercizio,come di qualsiasi altra arte magica,dalla Parola di Dio,e poc'anzi ne abbiamo letto 1 passi. Perciò,nella sua presunzione divinatoria l'Astrologia è da ritenersi empia dal punto di viEta della Rivelazione Biblica. Come priva di consistenza scientifica,l' Astrologia appare inoltre _dal punto di vista cristiano una pratica totalmente superstiziosa.E 1 infatt1 in aperto contrast~ oon il principio morale della libertà nmana,che rende l'u~ mo responsabile dei suoi atti e meritevole di sanzione.se vi è un destino -16- \ ,. determinato dagli astri non si può più parlare, è evidente, del libero arbitrio.Così cade ogni forma di responsabilità e diviene assurdo ogni premio o condanna.Tutta la dottrina e il sistema cristian4 veneono contradetti e negati. Infine,l'Astrologia è praticamente negazione della Divin Provvidenza, sola reg olatrice de_ destini umani. P 2r queste ragioni Cristianesimo e Astrologia sono tra loro del tutto inconciliabili! Ita la Mine stroni Conferenza t enuta nella Biblioteca Comunale di Firenze,in via S. Egidio , i l 5 Dia:embre 1986 ')