Scienze Naturali ed Ambientali Soluzioni della prova scritta di Fisica Generale 1 Febbraio 2011 Parte 1 Esercizio 1 Uno dei satelliti di Marte, Deimos, si muove intorno a Marte in un orbita circolare di raggio Rd =23480 km con un periodo di rivoluzione, Td , uguale ad 1 giorno, 6 ore, 17 minuti e 35 secondi. Un altro satellite, Phobos, si muove anch’esso in un’orbita circolare intorno a Marte con un periodo di rivoluzione Tp di 7 ore, 39 minuti e 14 secondi. Calcolare: 1A) i) la massa di Marte, Mm , 1B) ii) Il raggio dell’orbita del satellite Phobos, Rp . Soluzione dell’esercizio 1 1A) Sappiamo che la relazione tra periodo e velocità angolare di rotazione, ω, è: ω = (2π)/T . La forza di attrazione gravitazionale di Marte su un’orbita circolare è una forza normale legata all’accelerazione normale dalla relazione: ω2R = GMm . R2 Invertendo l’ultima formula, sostituendovi l’espressione per ω in funzione del periodo ed esprimendo il periodo di Deimos (Td ) in secondi, si ottiene: Mm = 1B) 4π 2 R 3 = 6.4 · 1023 kg. G Td2 Utlizzando la relazione del punto precedente ed usando il dato per il periodo di Phobos, troviamo: Rp = ( GMm Tp2 1/3 ) = 9384 km. 4π 2 Esercizio 2 Un punto parte dall’origine dell’asse x con velocità v0 positiva. Il punto viaggia con un accelerazione negativa e si arresta dopo aver percorso la distanza d. Si osserva che quando passa nella posizione x=3/4 d la sua velocità, v, è pari a v0 /2. 2A) Stabilire se la decelerazione del corpo è costante determinando eventualmente il valore di tale decelerazione (suggerimento: supporre che la decelerazione sia costante e vedere se si ottiene un accordo/disaccordo con le informazioni date). Soluzione dell’esercizio 2 2A) Supponendo che il corpo abbia decelerazione costante, a, si può utilizzare la formula generale per il moto uniformemente decelerato: v 2 = v02 − 2ax Applicando le condizioni v=0 ed x=d, si ottiene che la decelerazione dovrebbe essere pari a: a= v02 . 2d Per verificare se il moto è effettivamente a decelerazione uniforme si sostituisce nella legge generale il dato del testo (spazio percorso x=3/4 d e velocità v=v0 /2) ottenendo un accordo: 3 v2 v02 = v02 − 2a d → a = 0 . 4 4 2d Quindi il moto è effettivamente a decelerazione costante con: a= v02 . 2d Esercizio 3 Un corpo di massa m=3 kg viene lanciato dal fondo verso l’alto lungo un piano inclinato di un angolo α = π/3, con una velocità v=5 m/s. Il coefficiente d’attrito dinamico tra il corpo ed il piano vale µd =0.2. 3A) Determinare lo spazio percorso dal corpo prima di fermarsi. Soluzione dell’esercizio 3 3A) Nell’istante del lancio il corpo possiede un’energia cinetica Ecin = 21 mv 2 , nell’istante in cui si ferma possiede invece soltanto un’energia potenziale U=mgh, dove h è l’altezza raggiunta, che può essere espressa in funzione dello spazio percorso, s: h =s senα. In questo caso l’energia meccanica non si conserva, perchè è presente l’attrito che è una forza non conservativa. Il lavoro della forza d’attrito è: Lattr = −µd mgcosαs Se applichiamo il teorema delle forze vive generalizzato, ovvero il fatto che la variazione di energia totale è uguale al lavoro della forza di attrito, si ottiene: 1 − mv 2 + mgssenα = −µd mgcosαs. 2 da cui: s= v2 = 2.64 m. g(senα + µd cosα) F F Figura 1: figura problema 4. Esercizio 4 Una cassa di massa M=800 kg (approssimabile ad un punto materiale) viene trascinata da due cavalli ognuno dei quali esercita una forza di modulo F=100 N con un angolo α=45o rispetto all’orizzontale (vedi figura 1). 4A) Qual è l’accelerazione della cassa? 4B) Se la cassa parte da ferma quanto spazio percorre in un tempo T=1 minuto? Soluzione dell’esercizio 4 2 4A) La risultante delle forze agenti sulla cassa si calcola con la regola del parallelogramma; l’intensità della forza risultante è: Ftot = p F 2 + F 2 = 141.4 N. L’accelerazione è quindi: a= 4B) m Ftot = 0.18 2 . M s Le due forze e la risultante sono costanti quindi il moto è uniformemente accelerato. Si ha quindi: s= 1 2 aT = 324 m. 2 Parte 2 Esercizio 5 Due particelle aventi la stessa carica q sono tenute ferme ad una distanza d=2.6 cm. Le particelle vengono liberate e si muovono con accelerazioni iniziali rispettivamente di a1 =6.2 m/s2 ed a2 =10 m/s2 . La massa della prima particella è m1 = 1.7 · 10−7 kg. Calcolare: 5A) i) la massa m2 della seconda particella; 5B) ii) il valore della carica q. Soluzione dell’esercizio 5 5A) Si utilizza il secondo principio della dinamica per ricavare il modulo della forza F1 agente sulla prima particella: F1 = m1 a1 . Per il principio di azione e reazione questa è uguale al modulo della forza F2 che agisce sulla seconda particella, ovvero F1 =F2 . Si ha dunque: F2 = m2 a2 → m2 = 5B) a1 F2 = m1 = 1.1 · 10−7 kg a2 a2 La carica si ricava dalla legge di Coulomb: q2 F1 = F2 = F = k 2 = → q = d s F · d2 = 2.81 · 10−10 C . k Esercizio 6 Una goccia di olio sferica, uniformemente carica, viene mantenuta in equilibrio dall’azione della sua forza peso e di un campo elettrico. 6A) Calcolare la carica Q della goccia sapendo che il raggio r della goccia è pari ad r=1 10−6 m, la densità di massa è ρ=0.9 g/cm3 ed il campo elettrico ha modulo E=4.6 ·104 N/C. Soluzione dell’esercizio 6 3 ~ il cui modulo è P=mg (dove m è la massa della 6A) Sulla goccia agiscono due forze: la forza peso P, ~ E il cui modulo è dato da: FE = Q E. La massa della goccia goccia) e la forza dovuta al campo elettrico F è data da: m=ρ V, dove V è il volume della sfera (V=4/3 πr 3 ). Perchè la goccia sia in equilibrio le due forze devono essere uguali ed opposte. Uguagliando i moduli delle due forze si ha quindi: 4 F = P → QE = mg = πr 3 ρg. 3 Da cui: Q= 4/3πr 3 ρg = 8 · 10−19 C . E Esercizio 7 Un punto materiale di massa m=9 ·10−10 kg, carico, è inserito da fermo all’istante iniziale in una regione di spazio in cui è presente un campo elettrostatico di modulo E=30 V/m. Al tempo t∗ =1 s il punto si è spostato di un tratto d=1 m. 7A) Determinare il valore della carica del punto materiale. Soluzione dell’esercizio 7 7A) F=qE=ma, da cui si vede che l’accelerazione, a, è costante. Il moto è quindi uniformemente accelerato: x= 1 2 1 qE 2 at = t . 2 2 m Quindi, imponendo che lo spazio percorso nel tempo t∗ sia uguale a d, si ha: q= 2md = 6 · 10−11 C . E (t ∗ )2 Esercizio 8 Un condensatore con capacità C1 =8 pF viene caricato con una differenza di potenziale V1 =100 V e la batteria viene poi staccata. Il condensatore viene quindi collegato in parallelo ad un secondo condensatore inizialmente scarico e si registra una differenza di potenziale V’=70 V. 8A) Calcolare la capacità C2 del secondo condensatore. Soluzione dell’esercizio 8 8A) Quando il primo condensatore viene caricato su di esso viene trasferita una quantità di carica Q pari a: Q = C1 V1 . La presenza del secondo condensatore, una volta staccata la batteria, fa si che questa carica si ripartisca tra i due condensatori in modo da creare una situazione di equilibrio. In questa situazione la d.d.p. ai capi del condensatore è V’=70 V e sui due condensatori è presente, rispettivamente, la carica Q1 e Q2 tali che Q= Q1 + Q2 . Si può quindi scrivere: C1 + C2 = (Q1 + Q2 ) Q V1 Q1 Q2 + ′ = = ′ = C1 ′ . V′ V V′ V V Da cui si ricava: C2 = C1 V1 − C1 = 3 pF . V′ 4