Presentazione - Home Page di Andrea Leotardi

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Presentazione
Questo corso è stato ideato dalla Sovrintendenza Medica Generale dell'INAIL e
prodotto in collaborazione con la D.C.S.I.A.
L'esperienza diretta sul campo in questi anni, da parte dei medici competenti
dell'Istituto, nell'espletamento dell'attività connessa all'informazione e alla formazione
degli incaricati del Primo Soccorso, ha portato alla stesura del programma che potrà
essere utilizzato da tutti i medici competenti, come ausilio didattico, nell'espletamento
di tale delicato compito.
Autori: F. Luisi - M.C. Casale - M.Gallo - A. Ossicini
Compilando l'ultima scheda del programma si può richiedere gratuitamente una copia del CD -ROM
Il Responsabile della Sovrintendenza
dr. G. Cimaglia
http://www.spp.unirc.it/corso/Presentazione.htm
06/12/02
Pagina 1 di 1
Cenni di anatomia e fisiologia
del corpo umano
l
Il corpo umano
l
L'apparato cardiocircolatorio
l
L'apparato respiratorio
l
L'apparato locomotore
l
Il sistema nervoso
l
La cute
l
L'occhio e l'orecchio
file://C:\WINDOWS\TEMP\triAFCCH.htm
06/12/02
Indice
Presentazione
Questo corso è stato strutturato in 3 moduli:
l
l
l
il Primo Modulo tratta di normativa, organizzazione del primo soccorso,
valutazione dell'organizzazione del primo soccorso, sicurezza, tutela e
protezione del soccorritore;
il Secondo Modulo fornisce dei cenni di anatomia e fisiologia del corpo
umano, affronta lo scenario di un'emergenza sanitaria, trattando delle prime
fasi del soccorso e delle alterazioni delle funzioni vitali;
il Terzo Modulo tratta di interventi specifici di primo soccorso.
E' possibile, tramite l'indice analitico, accedere alle singole diapositive.
http://www.spp.unirc.it/corso/Indice.htm
09/12/02
Modulo II slide 1
Secondo modulo
l
Cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano;
l
Lo scenario dell'emergenza sanitaria;
l
Le prime fasi del soccorso;
l
Le alterazioni delle funzioni vitali.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC001.htm
06/12/02
Modulo II slide 2
Cenni di anatomia e fisiologia
del corpo umano
l
Il corpo umano
l
L'apparato cardiocircolatorio
l
L'apparato respiratorio
l
L'apparato locomotore
l
Il sistema nervoso
l
La cute
l
L'occhio e l'orecchio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC002.htm
06/12/02
Modulo II slide 3
Il corpo umano
Il corpo umano è una macchina molto complessa, formata da specifiche parti
organizzate e deputate ad un preciso compito.
Le unità elementari sono costituite dalle cellule, le quali aggregate in tessuti
formano gli organi.
Più organi costituiscono i sistemi e gli apparati.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC003.htm
06/12/02
Modulo II slide 4
Il corpo umano
I tessuti sono un insieme di cellule uguali per forma e funzioni.
Ad esempio, il tessuto muscolare è formato da fibrocellule con forma e
struttura simili, aventi tutte la capacità di contrarsi e determinare
l'accorciamento del muscolo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC004.htm
06/12/02
Modulo II slide 5
Il corpo umano
Un insieme di tessuti diversi, strutturati in modo tale da espletare una stessa
funzione, dà vita agli organi.
Il rene, ad esempio, è un organo costituito da diversi tessuti, ognuno dei quali
partecipa con la propria struttura e la propria particolare funzione, alla
funzione emuntoria.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC005.htm
06/12/02
Modulo II slide 6
Il corpo umano
Il sistema è un insieme di organi affini per struttura ed origine e deputati ad
una stessa funzione.
Il sistema nervoso, ad esempio, è composto dal cervello, dal midollo spinale e
dai nervi, che regolano le funzioni di tutti gli altri organi del corpo umano.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC006.htm
06/12/02
Modulo II slide 7
Il corpo umano
Un apparato è rappresentato da un insieme di organi che partecipano ad una
stessa funzione, senza possedere una stessa origine n é una organizzazione
simile.
Ad esempio, l'apparato respiratorio è un insieme di organi, con origine e
organizzazione diversa (polmoni, trachea, cavità nasali, ecc.), che partecipano
alla funzione respiratoria.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC007.htm
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Modulo II slide 8
L'apparato cardiocircolatorio
L'apparato cardiocircolatorio è costituito dal
cuore e dai vasi sanguigni (arterie, vene e
capillari), al cui interno circola il sangue che
porta ossigeno e nutrimento a tutto il corpo,
eliminando i prodotti di rifiuto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC008.htm
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Modulo II slide 9
L'apparato cardiocircolatorio
Il cuore è un organo cavo, dotato di un tipo di muscolatura particolare, situato
nel torace tra i due polmoni.
Sommariamente presenta una faccia anteriore e una faccia posteriore, nelle
quali si distinguono diversi vasi che originano dall'organo.
Il cuore è l'organo principale dell'apparato cardiocircolatorio, nel quale svolge
azione di pompa.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC009.htm
06/12/02
Modulo II slide 10
L'apparato cardiocircolatorio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC010.htm
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Modulo II slide 11
L'apparato cardiocircolatorio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC011.htm
06/12/02
Modulo II slide 12
L'apparato cardiocircolatorio
Il cuore è un organo al cui interno si distinguono quattro cavità.
Le due cavità superiori sono rappresentate dall'atrio destro e dall'atrio sinistro.
Le due cavità inferiori sono rappresentate dal ventricolo destro e dal ventricolo
sinistro.
Gli atri e i ventricoli omolaterali comunicano attraverso un sistema di valvole.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC012.htm
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Modulo II slide 13
L'apparato cardiocircolatorio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC013.htm
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Modulo II slide 14
L'apparato cardiocircolatorio
Dal cuore originano i vasi sanguigni che portano sangue ossigenato e prodotti
nutritivi a tutto il corpo tramite le arterie, e riconducono al cuore, tramite le
vene, il sangue con anidride carbonica e prodotti di rifiuto.
Lo scambio dell'ossigeno e dell'anidride carbonica avviene a livello dei tessuti
tramite la rete dei capillari.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC014.htm
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Modulo II slide 15
L'apparato cardiocircolatorio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC015.htm
06/12/02
Modulo II slide 16
L'apparato cardiocircolatorio
I vasi sanguigni danno vita a due circuiti distinti:
l
l
la piccola circolazione;
la grande circolazione.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC016.htm
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Modulo II slide 17
L'apparato cardiocircolatorio
La piccola circolazione comincia dal ventricolo destro, dal quale si origina
l'arteria polmonare.
Questa si suddivide in due tronchi che vanno nei due polmoni ramificandosi in
capillari.
Questi confluiscono in vasi sempre più grandi, fino alle quattro vene
polmonari che confluiscono all'atrio sinistro.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC017.htm
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Modulo II slide 18
L'apparato cardiocircolatorio
La grande circolazione comincia dall'arteria aorta, la quale tramite il letto
arterioso si distribuisce a tutto il corpo.
Le arterie si ramificano in capillari, i quali confluiscono nelle vene.
Dal sistema venoso si originano le due vene cave che terminano nell'atrio
destro.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC018.htm
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Modulo II slide 19
L'apparato cardiocircolatorio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC019.htm
06/12/02
Modulo II slide 20
L'apparato cardiocircolatorio
Il sangue è mantenuto in moto, all'interno dell'apparato cardiocircolatorio, dal
cuore che rappresenta l'organo propulsore.
Il cuore, mediante le contrazioni del suo tessuto muscolare, spinge il sangue
dagli atri ai ventricoli e da questi nelle arterie.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC020.htm
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Modulo II slide 21
L'apparato cardiocircolatorio
Il numero delle contrazioni del cuore in un minuto costituisce la frequenza
cardiaca.
Normalmente in un soggetto adulto la frequenza cardiaca varia dai 60 agli 80
battiti al minuto e può essere apprezzata con la rilevazione del polso.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC021.htm
06/12/02
Modulo II slide 22
L'apparato cardiocircolatorio
La rilevazione del polso è una manovra
che serve a percepire le pulsazioni di
un'arteria, espressione dell'attività
cardiaca.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC022.htm
06/12/02
Modulo II slide 23
L'apparato cardiocircolatorio
L'ossigenazione ed il trasporto delle sostanze nutritive vengono garantite
all'organismo da un'adeguata pressione della circolazione sanguigna, regolata
da:
l
l
l
l
contrazione e frequenza cardiaca;
quantità di sangue presente in circolo;
capacità dei vasi di regolare il loro diametro;
corretto controllo del sistema nervoso.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC023.htm
06/12/02
Modulo II slide 24
L'apparato respiratorio
L'apparato respiratorio è costituito da una serie
di organi cavi che formano un canale di
collegamento tra l'esterno, costituito dall'aria
atmosferica, e l'interno del corpo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC024.htm
06/12/02
Modulo II slide 25
L'apparato respiratorio
L'apparato respiratorio risulta costituito da una serie di organi (naso, bocca,
laringe, trachea, polmoni) il cui funzionamento è finalizzato alla respirazione,
cioè alla ossigenazione del sangue e alla sua depurazione dall'anidride
carbonica. Questi fenomeni si realizzano grazie alla ventilazione e alla
diffusione.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC025.htm
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Modulo II slide 26
L'apparato respiratorio
La ventilazione è rappresentata dalla successione degli atti respiratori,
attraverso cui l'aria atmosferica viene introdotta nei polmoni (inspirazione) e
poi espulsa (espirazione).
In un soggetto normale si osservano circa 16 atti respiratori al minuto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC026.htm
06/12/02
Modulo II slide 27
L'apparato respiratorio
L'inspirazione si realizza mediante la
contrazione dei muscoli respiratori, la
diminuzione della pressione intratoracica e
la dilatazione dei polmoni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC027.htm
06/12/02
Modulo II slide 28
L'apparato respiratorio
L'espirazione si realizza mediante la
distensione dei muscoli respiratori,
l'aumento della pressione intratoracica e
la contrazione dei polmoni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC028.htm
06/12/02
Modulo II slide 29
L'apparato respiratorio
La muscolatura che coadiuva la funzione
respiratoria è costituita dal diaframma e
dai muscoli intercostali.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC029.htm
06/12/02
Modulo II slide 30
L'apparato respiratorio
Il processo di diffusione è rappresentato dallo scambio dei gas (ossigeno e
anidride carbonica) a livello degli alveoli polmonari e dei tessuti del nostro
organismo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC030.htm
06/12/02
Modulo II slide 31
L'apparato respiratorio
Diffusione alveolare.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC031.htm
06/12/02
Modulo II slide 32
L'apparato respiratorio
Diffusione tissutale.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC032.htm
06/12/02
Modulo II slide 33
L'apparato locomotore
L'apparato locomotore rappresenta l'impalcatura del nostro corpo, a cui
conferisce forma e struttura.
E' costituito dalle ossa, collegate tra loro per mezzo delle articolazioni, e dai
muscoli che si inseriscono sulle ossa stesse.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC033.htm
06/12/02
Modulo II slide 34
L'apparato locomotore
La funzione principale è quella del movimento, che avviene grazie alla
contrazione muscolare, e allo spostamento delle ossa, collegate tra loro
mediante le articolazioni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC034.htm
06/12/02
Modulo II slide 35
L'apparato locomotore
Il sistema scheletrico
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC035.htm
06/12/02
Modulo II slide 36
L'apparato locomotore
Lo scheletro è la struttura di sostegno del corpo umano, costituita da 206 ossa.
Le ossa forniscono un'impalcatura flessibile per i movimenti, fungono da
punto di appoggio per i muscoli e sono conformate in modo tale da far correre
in adiacenza arterie e nervi. Inoltre garantiscono la protezione di organi.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC036.htm
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Modulo II slide 37
L'apparato locomotore
Il sistema scheletrico è costituito dalle ossa che, sotto il profilo morfologico,
possono essere classificate in:
l
l
l
piatte (ad esempio le ossa del cranio);
lunghe (ad esempio il femore);
corte (ad esempio le vertebre).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC037.htm
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Modulo II slide 38
L'apparato locomotore
Nello scheletro possiamo distinguere:
l
l
l
l
l
l
l
cranio;
spalle;
arti superiori;
gabbia toracica;
colonna vertebrale;
pelvi;
arti inferiori.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC038.htm
06/12/02
Modulo II slide 39
L'apparato locomotore
Il cranio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC039.htm
06/12/02
Modulo II slide 40
L'apparato locomotore
La colonna vertebrale
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC040.htm
06/12/02
Modulo II slide 41
L'apparato locomotore
Gabbia Toracica
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC041.htm
06/12/02
Modulo II slide 42
L'apparato locomotore
Spalla
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC042.htm
06/12/02
Modulo II slide 43
L'apparato locomotore
Arto superiore
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC043.htm
06/12/02
Modulo II slide 44
L'apparato locomotore
Pelvi
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC044.htm
06/12/02
Modulo II slide 45
L'apparato locomotore
Arto inferiore
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC045.htm
06/12/02
Modulo II slide 46
L'apparato locomotore
Le articolazioni sono strutture di connessione tra
due o più ossa.
Possono essere fisse, mobili o parzialmente
mobili.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC046.htm
06/12/02
Modulo II slide 47
L'apparato locomotore
IIl
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC047.htm
sistema muscolare
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Modulo II slide 48
L'apparato locomotore
Il sistema muscolare, grazie all'azione di
impulsi nervosi, rende possibile il
movimento, spostando le ossa.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC048.htm
09/12/02
Modulo II slide 49
L'apparato locomotore
I muscoli scheletrici sono quelli che fanno
muovere le ossa; quelli lisci permettono la
motilità di alcuni organi; quello cardiaco è
tipico del cuore.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC049.htm
09/12/02
Modulo II slide 50
Il sistema nervoso
Il sistema nervoso è costituito dal Sistema Nervoso Centrale, dal Sistema
Nervoso Periferico e dal Sistema Nervoso Autonomo.
Esso coordina e regola la maggior parte delle attività del nostro organismo,
mediante la fittissima rete di cellule (neuroni) di cui è composto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC050.htm
09/12/02
Modulo II slide 51
Il sistema nervoso
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC051.htm
06/12/02
Modulo II slide 52
Il sistema nervoso
Il Sistema Nervoso Centrale è composto dall'encefalo (cervello, cervelletto e
tronco encefalico) e dal midollo spinale. Nel cervello sono presenti aree
funzionali diverse (sensitiva, motoria e sensoriale). Il cervello, tra l'altro, è sede
della coscienza e del pensiero. Il cervelletto ed il midollo spinale coordinano le
attività motorie.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC052.htm
09/12/02
Modulo II slide 53
Il sistema nervoso
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC053.htm
06/12/02
Modulo II slide 54
Il sistema nervoso
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC054.htm
06/12/02
Modulo II slide 55
Il sistema nervoso
Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi.
Questi escono dal SNC recando alla periferia impulsi motori per i muscoli e
impulsi secretori per le ghiandole.
I nervi entrano nel SNC medesimo per portare impulsi sensitivi raccolti in
periferia.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC055.htm
09/12/02
Modulo II slide 56
Il sistema nervoso
In base alle funzioni il sistema nervoso si può suddividere in:
l
l
sistema della vita di relazione, costituito dai nervi motori, che determinano la
contrazione muscolare, e dai nervi che raccolgono gli impulsi sensitivi e
sensoriali;
sistema della vita vegetativa (sistema nervoso autonomo).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC056.htm
09/12/02
Modulo II slide 57
Il sistema nervoso
Il sistema della vita vegetativa sovrintende alla funzione della muscolatura
involontaria degli organi interni e delle ghiandole.
Il sistema della vita vegetativa possiede un unico tipo di fibre.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC057.htm
09/12/02
Modulo II slide 58
La cute
La cute ha una superficie complessiva (nell'adulto) di circa 2 mq ed un peso di 15
Kg.
La cute forma il rivestimento di tutto il corpo.
A livello degli orifizi naturali continua con le mucose degli altri apparati.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC058.htm
09/12/02
Modulo II slide 59
La cute
La cute è costituita da tre strati:
l
l'epidermide;
l
il derma;
l
l'ipoderma.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC059.htm
09/12/02
Modulo II slide 60
La cute
La cute ha diverse funzioni:
l
l
azione di difesa nei confronti di potenziali aggressioni meccaniche, chimiche,
fisiche e biologiche provenienti dall'esterno;
termoregolazione, depurazione e sensibilità.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC060.htm
09/12/02
Modulo II slide 61
La cute
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC061.htm
06/12/02
Modulo II slide 62
L'occhio
L'occhio è l'organo di senso che raccoglie le informazioni su ciò che ci circonda e
le invia all'encefalo, dove vengono elaborate in immagini.
Il globo oculare è una sfera leggermente sporgente dal massiccio facciale.
Sono visibili solo la pupilla, l'iride e la cornea, mentre il resto è contenuto nel
cranio.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC062.htm
09/12/02
Modulo II slide 63
L'occhio
Il globo oculare è mantenuto in sede dalla muscolatura, la quale permette anche il
movimento degli occhi.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC063.htm
09/12/02
Modulo II slide 64
L'occhio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC064.htm
06/12/02
Modulo II slide 65
L'occhio
Tutto ciò che ci circonda viene visto perché la luce entra negli occhi e colpisce la
retina.
La cornea ed il cristallino rifrangono la luce ed ogni punto luminoso di un oggetto
viene impresso sulla retina, ove si forma un'immagine capovolta e pi ù piccola.
Da qui l'informazione viene mandata all'encefalo che la elabora in immagine.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC065.htm
06/12/02
Modulo II slide 66
L'occhio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC066.htm
06/12/02
Modulo II slide 67
L'orecchio
L'orecchio è l'organo di senso che ci permette di udire e di stare in equilibrio.
E' suddiviso in orecchio esterno, orecchio medio e orecchio interno.
L'orecchio medio e l'orecchio interno sono contenuti, con i loro delicati meccanismi,
nel cranio.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC067.htm
06/12/02
Modulo II slide 68
L'orecchio
Nel meccanismo dell'udito intervengono l'orecchio esterno, l'orecchio medio e
l'orecchio interno.
L'orecchio esterno è formato dal padiglione auricolare, dal condotto uditivo e dal
timpano.
Il suono viene condotto in questa struttura fino al timpano che è una membrana che
vibra agli stimoli sonori.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC068.htm
06/12/02
Modulo II slide 69
L'orecchio
Nell'orecchio medio vi è la catena degli ossicini (martello, incudine e staffa) i quali
ricevono le vibrazioni dal timpano e le trasmettono all'orecchio interno.
L'orecchio interno è una cavità ove è contenuta la coclea, all'interno della quale sono
presenti cellule munite di ciglia, che rilevano le vibrazioni provenienti dall'orecchio
medio e inviano il messaggio all'encefalo, ove avviene l'elaborazione in suoni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC069.htm
06/12/02
Modulo II slide 70
L'orecchio
Nell'orecchio interno sono anche contenuti i canali semicircolari ed il vestibolo, i quali
sono gli organi che permettono di mantenere l'equilibrio.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC070.htm
06/12/02
Modulo II slide 71
L'orecchio
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC071.htm
06/12/02
Modulo II slide 72
Lo scenario di un'emergenza
sanitaria
l
La scena dell'emergenza;
l
Le norme comportamentali.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC072.htm
06/12/02
Modulo II slide 73
La scena dell'emergenza
l
L'arrivo sul posto;
l
Gli aspetti psicologici del soccorso d'urgenza;
l
La verifica delle condizioni d'intervento;
l
La raccolta immediata delle informazioni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC073.htm
06/12/02
Modulo II slide 74
La scena dell'emergenza
Prima di arrivare sul posto occorrer à:
l
prepararsi in funzione della chiamata;
l
prevedere di portare con sé il minimo indispensabile;
l
effettuare una rapida ricognizione dell'ambiente (pericolo di crolli, linee
elettriche scoperte, ecc.).
In caso di pericolo non eliminabile chiamare gli organismi competenti (es.VVFF).
Valutare la necessità di allontanare la vittima dal pericolo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC074.htm
06/12/02
Modulo II slide 75
La scena dell'emergenza
Per quanto riguarda gli aspetti psicologici dell'intervento, bisogna ricordare che la
vittima di un incidente vede alterata anche la sua sfera emotiva, con reazioni intense,
caratterizzate da:
l
perdita di controllo;
l
stato d'ansia;
l
ostile reazione al soccorritore.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC075.htm
06/12/02
Modulo II slide 76
La scena dell'emergenza
In questi casi sarà indispensabile mostrare sensibilità e buon senso, mantenendo
sempre un comportamento calmo, gentile, franco e deciso.
L'aiuto verrà offerto e non imposto, spiegando ciò che si sta facendo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC076.htm
06/12/02
Modulo II slide 77
La scena dell'emergenza
La verifica delle condizioni d'intervento prevede anche:
l
l
l
la verifica dell'agibilità delle vie di accesso e di uscita;
la verifica che i portoni o i cancelli restino aperti o che possano essere aperti
agevolmente;
il controllo e la possibilità di utilizzare le scale e l'ascensore.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC077.htm
06/12/02
Modulo II slide 78
La scena dell'emergenza
Nella raccolta immediata delle informazioni bisogner à non basarsi solo sulle notizie
fornite da altre persone. Si dovrà anche esaminare attentamente la situazione, non
trascurando nessun particolare e non traendo conclusioni affrettate.
Usare sempre il buon senso e ricavare dall'ambiente tutte le indicazioni possibili sulla
dinamica dell'evento. Infine si dovrà tenere presente che la vittima non è sempre
attendibile per la sua situazione psicologica.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC078.htm
06/12/02
Modulo II slide 79
Le norme comportamentali
Nelle situazioni di emergenza sanitaria è importante avere delle conoscenze, pur se
elementari, del primo soccorso.
Per quanto riguarda le norme comportamentali, brevemente si può così schematizzare:
l
che cosa fare;
l
che cosa non fare.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC079.htm
06/12/02
Modulo II slide 80
Le norme comportamentali
Per quanto riguarda il "Che cosa fare" bisognerà:
l
allontanare i curiosi dalla vittima;
l
mantenersi calmi ed agire con tranquillità;
l
indossare i guanti in presenza di
l
l
;
esaminare l'infortunato badando alla difficoltà o assenza di respiro, allo stato di
coscienza, alla presenza di emorragie;
esaminare il luogo per evidenziare eventuali altri pericoli.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC080.htm
06/12/02
Modulo II slide 81
Le norme comportamentali
Per il "Che cosa non fare" bisognerà:
l
non spostare l'infortunato, salvo necessità;
l
non mettere seduta la persona incosciente;
l
non somministrare bevande alla vittima se incosciente;
l
non effettuare manovre rianimatorie improvvisate.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC081.htm
06/12/02
Modulo II slide 82
Le norme comportamentali
Che cosa non fare
l
non ricomporre fratture e lussazioni;
l
non toccare le ustioni o rompere le bolle;
l
non togliere corpi estranei che siano penetrati in profondità nell'occhio o che
abbiano determinato emorragie in qualsiasi parte del corpo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC082.htm
06/12/02
Modulo II slide 83
Le prime fasi del soccorso
Le prime fasi del soccorso comprenderanno:
l
la valutazione del paziente;
l
la sequenza degli interventi (protocolli d'intervento).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC083.htm
06/12/02
Modulo II slide 84
La valutazione del paziente
La valutazione del paziente rappresenta il primo passo per affrontare tutte le manovre
di soccorso ed ha lo scopo di identificare e correggere tutte le situazioni che
minacciano la vita del paziente stesso.
La valutazione è condizionata dalla natura dell'emergenza.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC084.htm
06/12/02
Modulo II slide 85
La valutazione del paziente
Nella valutazione del paziente vittima di un incidente bisognerà sempre ricordare che
la sua condizione è in continua evoluzione, positiva o negativa.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC085.htm
06/12/02
Modulo II slide 86
La valutazione del paziente
Nelle prime fasi, per stabilire la priorità degli interventi, il soccorritore dovrà
individuare:
l
i disturbi che minacciano la sopravvivenza;
l
le patologie che non rappresentano un problema di immediata urgenza.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC086.htm
06/12/02
Modulo II slide 87
La valutazione del paziente
L'intervento prioritario del soccorritore andr à indirizzato, quindi, nei confronti degli
organi ed apparati definiti vitali e delle loro rispettive funzioni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC087.htm
06/12/02
Modulo II slide 88
La valutazione del paziente
Questi organi e/o apparati sono:
l
il sistema nervoso;
l
l'apparato respiratorio;
l
l'apparato cardiocircolatorio.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC088.htm
06/12/02
Modulo II slide 89
La valutazione del paziente
Le rispettive funzioni vitali sono:
l
lo stato di coscienza;
l
la respirazione;
l
la circolazione.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC089.htm
06/12/02
Modulo II slide 90
La sequenza degli interventi
Dopo aver osservato la situazione e la posizione in cui si trova la vittima, il
soccorritore valuterà lo stato di coscienza, cioè se la vittima risponde o meno alle
domande o agli stimoli.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC090.htm
06/12/02
Modulo II slide 91
La sequenza degli interventi
Va ricordato che:
l
la coscienza è la consapevolezza di se stessi e dell'ambiente che ci circonda.
Lo stato di coscienza può alterarsi in numerose situazioni come:
l
traumi e malattie cerebrali;
l
carente irrorazione sanguigna al cervello;
l
intossicazioni.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC091.htm
06/12/02
Modulo II slide 92
La sequenza degli interventi
La coscienza è alterata:
l
in maniera lieve:
nei disturbi dell'attenzione (da stanchezza);
nell'apatia (per problemi psicologici);
¡
¡
l
in maniera grave, con uno dei seguenti sintomi:
sonnolenza, risvegli dopo stimoli forti e successiva ricaduta nel sonno;
sopore, quando la persona non risponde anche dopo forti stimoli;
coma.
¡
¡
¡
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC092.htm
06/12/02
Modulo II slide 93
La sequenza degli interventi
Il coma è caratterizzato da:
l
perdita della coscienza;
l
scomparsa di tutti i riflessi;
l
perdita di tutte le reazioni al dolore;
l
emissione involontaria di feci ed urine.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC093.htm
06/12/02
Modulo II slide 94
La sequenza degli interventi
La valutazione dello stato di coscienza viene effettuata chiamando il paziente e
chiedendo "come va ?"; se non risponde anche solo con l'apertura degli occhi, si
toccherà il paziente sulle spalle con scuotimento lieve, si pizzicherà su un braccio o su
una spalla, si stringerà la radice del naso.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC094.htm
06/12/02
Modulo II slide 95
La sequenza degli interventi
Può essere utile osservare il colorito della pelle, normalmente roseo, che può assumere
una tonalità pallida o bluastra, e misurare la temperatura corporea.
Infine si potrà osservare anche la risposta della pupilla allo stimolo luminoso.
Normalmente si restringe alla luce (miosi) e si allarga al buio (midriasi).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC095.htm
06/12/02
Modulo II slide 96
La sequenza degli interventi
Se la vittima non risponde ci troviamo di fronte ad un soggetto incosciente.
In questo caso andrà instaurato un protocollo tipico con una serie d'interventi ben
definiti.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC096.htm
06/12/02
Modulo II slide 97
La sequenza degli interventi
Le manovre possono essere riassunte nel seguente modo:
l
A=airway (vie aeree), e cio è assicurare la pervietà delle vie aeree;
l
B=breathing (respiro), e cioè aiutare il soggetto a respirare (ventilare);
l
C=circulation (circolazione), e cioè assicurare la circolazione corporea del sangue
(massaggio cardiaco).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC097.htm
06/12/02
Modulo II slide 98
La sequenza degli interventi
Nel controllo della pervietà delle vie aeree bisognerà aprire il cavo orale e liberarlo da
eventuali corpi estranei.
Nei soggetti vittime di traumatismi si dovrà iperestendere il capo e tirare in alto ed in
avanti la mandibola.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC098.htm
06/12/02
Modulo II slide 99
La sequenza degli interventi
Per ottenere l'apertura delle vie aeree bisogna:
l
l
l
sistemare la vittima in posizione supina, senza alcun oggetto sotto il capo;
posizionare il palmo di una mano a piatto sulla fronte della vittima, facendo
iperestendere il capo (rotazione anteroposteriore);
sollevare il mento con le dita dell'altra mano.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC099.htm
06/12/02
Modulo II slide 100
La sequenza degli interventi
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC100.htm
06/12/02
Modulo II slide 101
La sequenza degli interventi
Nel soggetto, vittima di un traumatismo, l'apertura della bocca dovrà ottenersi con la
seguente manovra:
l
l
l
posizionarsi dietro la vittima;
afferrare con le dita lunghe di entrambe le mani la mandibola davanti ai lobi
auricolari;
spingere la mandibola in alto e in avanti.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC101.htm
06/12/02
Modulo II slide 102
La sequenza degli interventi
Manovra per l'apertura della bocca
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC102.htm
06/12/02
Modulo II slide 103
La sequenza degli interventi
La liberazione delle vie aeree da corpi estranei può avvenire:
l
l
mediante colpi sul dorso e compressioni addominali;
afferrando e sollevando la mandibola con una mano e rimuovendo il materiale
estraneo presente nel cavo orale con l'altra.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC103.htm
06/12/02
Modulo II slide 104
La sequenza degli interventi
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC104.htm
06/12/02
Modulo II slide 105
La sequenza degli interventi
Nell'ostruzione da corpi estranei può risultare utile anche la manovra di Heimlich, che
consiste in:
l
porsi dietro la vittima mettendo una mano chiusa a pugno sulla parte superiore
dell'addome del paziente, tra l'ombelico ed il processo xifoideo, e con l'altra
afferrando il pugno e tirando verso di sé.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC105.htm
06/12/02
Modulo II slide 106
La sequenza degli interventi
La manovra di Heimlich in soggetto cosciente.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC106.htm
06/12/02
Modulo II slide 107
La sequenza degli interventi
Successivamente al controllo della pervietà delle vie aeree si passa al controllo della
presenza e dell'efficacia della respirazione spontanea.
Si possono avere due situazioni:
l
respiro assente;
l
respiro presente.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC107.htm
06/12/02
Modulo II slide 108
La sequenza degli interventi
La respirazione:
l
l
l
serve all'organismo per approvvigionarsi di ossigeno ed eliminare anidride
carbonica;
normalmente si effettua a bocca chiusa, attraverso il naso; è silenziosa, regolare e
non richiede sforzi;
ha una frequenza di 14-20 atti al minuto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC108.htm
06/12/02
Modulo II slide 109
La sequenza degli interventi
Le alterazioni della respirazione sono:
l
alterazioni della frequenza:
tachipnea (respirazione accelerata) provocata da sforzi fisici, febbre
etc.;
bradipnea (respirazione rallentata) che si ha nel sonno e nelle affezioni
cerebrali.
¡
¡
l
alterazioni del ritmo e della profondità:
superficiale e accelerata nelle fratture toraciche;
profonda e lenta dopo l'ingestione di sonniferi.
¡
¡
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC109.htm
06/12/02
Modulo II slide 110
La sequenza degli interventi
La persona affetta da problemi respiratori può accusare:
l
fame d'aria;
l
tosse;
l
difficoltà respiratoria (dispnea).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC110.htm
06/12/02
Modulo II slide 111
La sequenza degli interventi
Ogni respiro è composto da inspirazione ed espirazione.
La presenza dell'attività respiratoria si verifica:
l
appoggiando una mano sul torace;
l
appoggiando un vetro o uno specchio sulla bocca.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC111.htm
06/12/02
Modulo II slide 112
La sequenza degli interventi
Nella valutazione della respirazione il soccorritore dovrà:
l
porsi a lato del capo della vittima;
l
appoggiare un orecchio alla bocca della vittima e guardare il suo torace;
l
valutare la presenza di rumori respiratori e osservare il movimento di torace e
addome.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC112.htm
06/12/02
Modulo II slide 113
La sequenza degli interventi
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC113.htm
06/12/02
Modulo II slide 114
La sequenza degli interventi
L'assenza della respirazione può essere dovuta alla presenza di corpi estranei, per cui si
renderà necessario procedere alle manovre, già descritte, per la rilevazione e la
rimozione dei corpi medesimi.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC114.htm
06/12/02
Modulo II slide 115
La sequenza degli interventi
In caso di assenza del respiro, il soccorritore dovrà osservare il colorito della pelle,
delle labbra, del letto ungueale, per la individuazione di eventuale
.
Dopo la rimozione di eventuali corpi estranei, se la respirazione non riprende
spontaneamente, si procederà alla respirazione artificiale.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC115.htm
06/12/02
Modulo II slide 116
La sequenza degli interventi
Se il respiro è presente si dovrà:
l
verificare i movimenti respiratori a carico di addome e torace;
l
controllare la frequenza ed il tipo degli atti respiratori;
l
individuare eventuali rumori respiratori;
l
individuare traumi toracici.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC116.htm
06/12/02
Modulo II slide 117
La sequenza degli interventi
Dopo la valutazione della respirazione si procederà al controllo dell'efficacia della
funzione cardiocircolatoria.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC117.htm
06/12/02
Modulo II slide 118
La sequenza degli interventi
L'attività cardiaca è data dal riempimento (diastole) e contrazione (sistole) del muscolo
cardiaco che assicura l'attività circolatoria a tutto l'organismo.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC118.htm
06/12/02
Modulo II slide 119
La sequenza degli interventi
L'attività cardiaca può essere valutata con la rilevazione:
l
l
del battito cardiaco (appoggiando un orecchio al centro del torace o utilizzando un
fonendoscopio o rilevando i polsi);
della pressione arteriosa (utilizzando uno
).
I polsi più usati sono quello carotideo e quello radiale.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC119.htm
06/12/02
Modulo II slide 120
La sequenza degli interventi
Il polso è una dilatazione dell'arteria che si rigonfia momentaneamente al passaggio
dell'onda sanguigna, dovuta alla contrazione cardiaca.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC120.htm
06/12/02
Modulo II slide 121
La sequenza degli interventi
I polsi più importanti per la rilevazione sono:
l
il radiale;
l
il carotideo;
l
il brachiale.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC121.htm
06/12/02
Modulo II slide 122
La sequenza degli interventi
Una volta percepito il polso, si contano le pulsazioni (o battiti) per 15 secondi e poi si
moltiplica per 4. In presenza di un polso irregolare il controllo va prolungato per un
minuto intero.
La frequenza è data dal numero di pulsazioni in un minuto.
Normalmente in un adulto le pulsazioni sono 70-80 al minuto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC122.htm
06/12/02
Modulo II slide 123
La sequenza degli interventi
Alterazioni della frequenza cardiaca sono:
l
l
tachicardia (frequenza maggiore di 120 battiti al minuto), che può essere
causata da sforzi;
bradicardia (frequenza minore di 50 battiti al minuto), che pu ò essere
fisiologica negli atleti.
Alterazioni del ritmo (sequenza irregolare) sono dovute a patologie cardiache.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC123.htm
06/12/02
Modulo II slide 124
La sequenza degli interventi
La pressione arteriosa è la pressione con cui il sangue scorre nelle arterie e
dipende:
l
dall'energia della contrazione cardiaca;
l
dalla resistenza del sistema circolatorio.
La pressione arteriosa si registra in millimetri di mercurio (mmHg) e i valori
normali sono di 120 per la sistolica e 70 per la diastolica, con possibilità di
variazioni individuali di circa 10 -20 mmHg.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC124.htm
06/12/02
Modulo II slide 125
La sequenza degli interventi
Nella palpazione del polso carotideo il soccorritore dovrà:
l
porsi a lato del capo del paziente;
l
individuare il margine superiore del pomo d'Adamo con il dito indice;
l
scivolare con le dita nello spazio tra il pomo d'Adamo e i muscoli del collo
e premere per almeno 5 secondi.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC125.htm
06/12/02
Modulo II slide 126
La sequenza degli interventi
Se le pulsazioni carotidee sono assenti si dovrà:
l
iniziare con la rianimazione cardiaca;
l
controllare l'eventuale ripresa;
l
continuare con le manovre fino alla ripresa dell'attività cardiaca o all'arrivo
di personale qualificato.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC126.htm
06/12/02
Modulo II slide 127
La sequenza degli interventi
In caso di pulsazioni carotidee presenti si dovrà:
l
l
l
controllare la frequenza del battito cardiaco;
ricercare la presenza di pallore, cute fredda, colorito cianotico,
sudorazione;
controllare e mantenere le funzioni vitali.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC127.htm
06/12/02
Modulo II slide 128
La posizione laterale di sicurezza
Nel caso di un paziente incosciente, ma con attività respiratoria, si dovrà far
assumere a quest'ultimo la posizione laterale di sicurezza .
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC128.htm
06/12/02
Modulo II slide 129
La posizione laterale di sicurezza
La posizione laterale di sicurezza
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC129.htm
1- Flettere la gamba dalla parte del
soccorritore;
2 - Posizionare la mano dell'infortunato sotto
il gluteo dello stesso lato;
3 - Ruotare lentamente sul fianco l'infortunato,
dalla parte del soccorritore.
Infine estendere il capo all'indietro, con il viso
al pavimento e mettere l'altra mano sotto la
guancia (vedi diapositiva precedente).
06/12/02
Modulo II slide 130
La posizione laterale di sicurezza
Si utilizza la posizione laterale di sicurezza, per esempio, in caso di
folgorazione, intossicazione, avvelenamento, colpo di calore.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC130.htm
06/12/02
Modulo II slide 131
La sequenza degli interventi
Nei pazienti coscienti, vittime di incidenti, andrà valutato l'effettivo grado
della coscienza, la funzione respiratoria (colorito delle mucose, frequenza e
tipo di atti respiratori, rumori respiratori) e la efficacia della circolazione
sanguigna (frequenza e ritmo cardiaco, colorito di cute e mucose).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC131.htm
06/12/02
Modulo II slide 132
Le alterazioni delle funzioni
vitali
Le alterazioni delle funzioni vitali comprendono:
l
lo stato di incoscienza;
l
l'insufficienza respiratoria;
l
l'arresto cardiorespiratorio.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC132.htm
06/12/02
Modulo II slide 133
Lo stato di coscienza
La coscienza è una funzione superiore del sistema nervoso centrale, che ci
permette di essere consapevoli di noi stessi e dell'ambiente che ci circonda.
Tale funzione è sensibilissima anche alla minima riduzione dell'apporto di
ossigeno.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC133.htm
06/12/02
Modulo II slide 134
Lo stato di coscienza
Lo stato d'incoscienza può insorgere in maniera immediata e con sintomi
superficiali, che via via si aggravano; si possono associare deficit neurologici.
E' importantissimo agire sulle complicanze che ne derivano.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC134.htm
06/12/02
Modulo II slide 135
Lo stato di coscienza
Il soccorritore dovr à porre molta attenzione alle seguenti conseguenze:
l
perdita dei riflessi nervosi;
l
perdita del tono muscolare;
l
alterazione del respiro.
Abbiamo già visto in precedenza come si procede nella valutazione dello
stato di coscienza.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC135.htm
06/12/02
Modulo II slide 136
L'insufficienza respiratoria
L'insufficienza respiratoria rappresenta l'alterazione di una o più fasi della
respirazione con conseguente anomalo apporto di ossigeno
all'organismo
ed anomala eliminazione di anidride carbonica.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC136.htm
06/12/02
Modulo II slide 137
L'insufficienza respiratoria
L'insufficienza respiratoria riconosce come cause:
l
malattie polmonari;
l
patologie cardiocircolatorie;
l
malattie del sistema nervoso centrale;
l
patologie traumatiche del capo e del torace;
l
avvelenamenti da gas;
l
folgorazione;
l
ostruzione delle vie aeree.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC137.htm
06/12/02
Modulo II slide 138
L'insufficienza respiratoria
I segni e i sintomi sono:
l
;
l
stato d'ansia;
l
tachicardia;
l
.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC138.htm
06/12/02
Modulo II slide 139
L'arresto cardiorespiratorio
L'arresto cardiorespiratorio è senza dubbio la situazione più drammatica per un
soccorritore.
La rianimazione cardio-polmonare prevede due distinte manovre, che devono
essere integrate durante l'azione dei soccorritori (possibilmente due):
l
la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco esterno.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC139.htm
06/12/02
Modulo II slide 140
L'arresto cardiorespiratorio
Quando non si è in possesso degli idonei mezzi per la respirazione artificiale si
procede con la ventilazione bocca a bocca o con barriere protettive (pocket
mask, barriere facciali).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC140.htm
06/12/02
Modulo II slide 141
L'arresto cardiorespiratorio
Nella ventilazione bocca a bocca il soccorritore dovr à:
l
l
porsi al lato del paziente, stringere il naso del paziente, iperestendere il
capo e con l'altra mano completare l'operazione sul mento, aprendo la
bocca;
inspirare e porre le labbra intorno alla bocca della vittima e insufflare con
decisione per due secondi ed osservare se il torace si muove.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC141.htm
06/12/02
Modulo II slide 142
L'arresto cardiorespiratorio
Nella ventilazione bocca a bocca è necessario ripetere la manovra 10/12 volte
al minuto.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC142.htm
06/12/02
Modulo II slide 143
L'arresto cardiorespiratorio
Il massaggio cardiaco è invece la manovra rianimatoria che cerca di
ripristinare, artificialmente, la compromessa funzione di pompa del cuore.
Esso determina il ritmico riempimento e svuotamento del cuore, grazie ad una
compressione esercitata sulla gabbia toracica.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC143.htm
06/12/02
Modulo II slide 144
L'arresto cardiorespiratorio
Nel massaggio cardiaco esterno il soccorritore dovr à:
l
individuare il punto di compressione (due dita sopra la punta dello sterno);
l
assumere la corretta posizione:
- inginocchiarsi vicino alla vittima (ginocchia che toccano il
torace della vittima);
- portarsi con le spalle sopra lo sterno del paziente;
- tenere le braccia rigide senza mai piegare i gomiti.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC144.htm
06/12/02
Modulo II slide 145
L'arresto cardiorespiratorio
Il punto di
compressione
nel
massaggio
cardiaco
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC145.htm
06/12/02
Modulo II slide 146
L'arresto cardiorespiratorio
La corretta posizione
nel massaggio cardiaco
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC146.htm
06/12/02
Modulo II slide 147
L'arresto cardiorespiratorio
Dopo aver assunto la corretta posizione il soccorritore dovrà:
l
l
l
porre una mano sul punto di compressione appoggiando la parte del palmo
vicino al polso e tenendo sollevato il resto;
appoggiare l'altra mano sul dorso della prima;
comprimere il torace della vittima appoggiandosi sopra e trasmettendo il
peso del proprio corpo tramite le braccia rigide.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC147.htm
06/12/02
Modulo II slide 148
L'arresto cardiorespiratorio
La compressione deve determinare l'abbassamento dello sterno di almeno 4 -5
cm, altrimenti è inefficace.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC148.htm
06/12/02
Modulo II slide 149
L'arresto cardiorespiratorio
La durata della compressione deve essere immediata ed ugualmente il rilascio.
La frequenza deve essere di 50-60 compressioni al minuto.
Il massaggio cardiaco può essere compiuto da uno o due soccorritori.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC149.htm
06/12/02
Modulo II slide 150
L'arresto cardiorespiratorio
Nel caso di due soccorritori:
l
l
l
l
il rapporto compressioni/ventilazioni sarà di 5:1 e con frequenza di 50-60
compressioni per minuto;
durante il massaggio verificarne l'efficacia con la ricerca dei polsi:
invertire i compiti dei soccorritori in caso di stanchezza;
controllare l'eventuale ripresa della circolazione per 5 secondi, dopo 1
minuto e ogni 5 minuti;
continuare fino all'arrivo di soccorsi qualificati o alla ripresa dell'attività
cardiorespiratoria.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC150.htm
06/12/02
Modulo II slide 151
L'arresto cardiorespiratorio
Nel caso di un soccorritore:
l
iniziare la manovra con due insufflazioni;
l
in caso di polso autonomo continuare ad insufflare 12 volte al minuto;
l
in assenza di polso il rapporto compressioni/insufflazioni sarà di 15:2;
l
verificare i polsi ogni 4 cicli completi;
l
interrompere la manovra solo in caso di ripresa dell'attività
cardiorespiratoria o all'arrivo dei soccorsi.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC151.htm
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Modulo II slide 152
Classificazione delle patologie più frequenti
l
Emergenze:
- angina, avvelenamento, coma, convulsioni, crisi ipoglicemica o
iperglicemica nel diabete mellito, emorragia grave, folgorazione,
,
infarto, insufficienza respiratoria, shock, trauma cranico, trauma toracico,
traumi gravi della colonna, ustioni estese;
l
Urgenze poco differibili:
- colpo di calore, emorragie contenibili, ferite profonde, fratture del
bacino, svenimenti;
l
Urgenze relativamente differibili:
- ferite poco profonde, fratture degli arti, traumi osteomiotendinei,
ustioni circoscritte.
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC152.htm
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Modulo II slide 153
Le posizioni di sicurezza
l
Supina a gambe sollevate (svenimenti e collassi);
l
Supina (traumi osteo-articolari, patologie cerebrali, lesioni addominali);
l
Semi seduta (lesioni del torace, infarto);
l
Laterale o di sicurezza (coma e gravi traumatismi).
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC153.htm
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Modulo II slide 154
Le posizioni di sicurezza
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC154.htm
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Modulo II slide 155
Le posizioni di sicurezza
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC155.htm
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Modulo II slide 156
Le posizioni di sicurezza
La posizione laterale di sicurezza
http://www.spp.unirc.it/corso/SEC156.htm
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