Geli e idrogeli Introduzione Struttura e proprietà idrogeli Tipi di idrogeli Applicazioni Sistemi di rilascio dei farmaci Cosa sono gli idrogeli? • Strutture tridimensionali polimeriche che rigonfiano in presenza di acqua • Sono composti da omopolimeri idrofillici o copolimeri insolubili in acqua • L’insolubilità è realizzata attraverso legami cross-links che garantiscono la forma • Il rigonfiamento dipende dalle condizioni Classificazione • Per struttura: • • • • amorfi semicristallini strutture a ponti idrogeno • strutture supramolecolari • aggregati idrocolloidali • Per gruppi funzionali: • • idrogeli neutri idrogeli ionici Per morfologia: • • • macroporosi microporosi non porosi Sviluppo e applicazioni principali • Sviluppati a partire dal 1960 con il poli(2-idrossietil metacrilato) • Le principali applicazioni sono per il campo biomedico e farmaceutico • Inizialmente vengono sviluppati per sostituire tessuti vivi (causa il loro elevato contenuto d’acqua ed elasticità tipica delle gomme) • Proprietà : controllo permeabilità e rigonfiamento • Applicazioni principali attuali: • • lenti a contatto, biosensori, materiali per sutura e dentali rilascio controllato dei farmaci Sistemi di rilascio • Permeabilità e rigonfiamento dipendono fortemente da: • • • • natura chimica del polimero • • • basati sul rigonfiamento-contrazione struttura morfologia condizioni ambientali • Si possono realizzare sistemi di rilascio: controllati chimicamente che rispondono all’ambiente esterno • Idrogeli intelligenti rispondono alle condizioni ambientali e si presentano come agenti di rilascio ideali Struttura e proprietà idrogeli • Cross-links La struttura dal punto di vista morfologico è definita da: • • Dimensioni dei pori: ξ Peso molecolare effettivo delle catene polimeriche: Mc • € Frazione volumetrica di polimero nello stato rigonfiato: Grado di cross-linking: Vp Volume polimero 1 υ 2,s = = = Volume gel rigonfiato Vgel Q X= € M0 2M c Rigonfiamento ed equilibrio • Energia libera dopo rigonfiamento: Energia interazione polimero-acqua • Neutri ΔG = ΔGelastico + ΔGmiscela Tensioni elastiche υ [ln(1− υ 2,s ) + υ 2,s + χ1υ 2,s ] 1 2 V1 = − υ Mc Mn υ 2,s 2,s υ 2,r 3 − υ υ 2,r 2,r € Si può usare per calcolare il peso molecolare M n : peso molecolare catene lineari senza cross - linking υ 2,r : frazione volumetrica del polimero nello stato rilassato υ : volume specifico del polimero χ1 : parametro di interazione polimero solvente V1 : volume molare del solvente € Ionici Rigonfiamento ed equilibrio • Energia libera dopo rigonfiamento: • Ionici: ΔG = ΔG + ΔG + ΔG elastico (Δµ) ion € RT (Δµ) ion : contributo ionico al potenziale chimico RT 2 2 RTV1 υ 2,s Ka = 4I υ 10− pH + K a 2 2 υ RTV1 2,s K = pH −14b RT 4I υ 10 + Ka I : forza ionica K a ,K b : costanti di dissociazione acido e base (Δµ) cationico € ioni Interazioni ioniche V1 2M c υ 2,s υ 2,s = [ln(1− υ 2,s ) + υ 2,s + χ1υ 2,s ] + − 1− υ 2,r 3 υ M c M n υ 2,r υ 2,r (Δµ) anionico € miscela Teoria elasticità delle gomme • Da tale teoria la legge costitutiva che lega sforzi e deformazioni si scrive: τ= ρRT 2M c 1 1− υ α − 2,r Mc M n α 2 τ : sforzo ρ : densità polimero α : allungamento (rapporto lunghezza finale / lunghezza iniziale) •€ quindi per un idrogelo polimerizzato in presenza di solvente diventa: ρRT 2M c 1 υ 2,r 3 τ= 1− υ α − 2,r Mc M n α 2 υ 2,s € Calcolo delle dimensioni dei pori • ξ è il parametro più importante per le doti di rilascio farmaci • Si può calcolare teoreticamente o misurare tramite diverse tecniche, dal microscopio, allo scattering della luce alla porosimetria a mercurio, misure di elasticità o rigonfiamento ξ= 2Cn M c M0 3 l υ 2,s Cn : rapporto caratteristico di Flory l : lunghezza legame lungo le catene polimeriche € Il meccanismo è reversibile • L’idrogelo può essere sensibile, per alterare il suo equilibrio, a cambiamenti di pH o di temperatura Meccanismo pulsante • Nel caso di rilascio farmaci il meccanismo può avvenire in maniera pulsata • Il rilascio avviene ad intervalli regolari o in caso di bisogno • Ad esempio cambio pH stomaco nel caso di pasti • Il caso dei diabeti è un’altro caso tipico in cui il rilascio avviene in caso di necessità Classificazione • Idrogeli sensibili a pH • Idrogeli sensibili alla temperatura • Idrogeli complessanti • Idrogeli sensibili a reazioni chimiche o enzimatiche • Sistemi che rispondono a campi magnetici Sistemi magnetici (a)Campo magnetico assente: il farmaco non viene rilasciato (b)Il campo magnetico viene applicato (campo oscillante) (c)L’idrogelo oscilla tra contrazione ed estensione stimolando il rilascio del farmaco (d)Come il campo viene tolto il rilascio del farmaco cessa P(MAA-g-EG) • Idrogeli da polimeri “grafted” Applicazioni Lenti a contatto • Sono disponibili ora nuove lenti a contatto ad alta permeabilità in idrogeli siliconici • La resistenza ad usura è stata migliorata grazie a trattamente superficiali opportuni • La modifica consiste nel convertire la superficie idrofobica tipica del silicone in idrofillica, bagnabile, impedendo l’adesione all’occhio e l’accumulo di proteine • La permeabilità all’ossigeno è molto più alta rispetto ad altri sistemi • Possono essere portate anche fino a 30 giorni consecutivi • Ci si aspetta che questi sistemi rappresentino i 2/3 del mercato per il 2009 Lenti a focalità variabile (appl. biomediche) • L’idrogelo rigonfiandosi o contrandosi in risposta a stimolo esterno spinge più o meno l’acqua nell’apertura superiore coperta da film polimerico • La lente è costituita dall’interfaccia olio-acqua ed è in grado di cambiare lunghezza focale a sqguito di swelling dell’idrogelo • Il tutto ha dimensioni micrometriche Biosensori con idrogeli Entry Stimulus Hydrogel Application Output signal 1 Glucose50-53 PA-PEG Glucose biosensor Optical, color 2 Protein54 pNIPAmcoAAc Avidin, antibiotin biosensor Optical, focusing 3 Peptide55 PEG Live cell biosensor Biochemical, fluorescence 4 Enzyme58 Aromatic hydrogelator β-lactamase Gel-formation W REVIEW Bioresponsive hydrogels Lenti a contatto per diabetici (a) • (b) (c) Biosensori per diabetici microsfere di polistirene con glucosio-ossidasi (b) (a) (c) Bioresponsive hydrogels polimerizzate in un idrogelo con la presenza di glucosio cambia il pH, si ha rigonfiamento e le particelle si allontanano cambiando la (b) (a) (c) lunghezza d’onda per la Fig. 4 (a) Polystyrene particles arrayed within a three-dimensional hydrogel matrix. (b) Upon exposure diffrazione della luce between the particles and a shift in the observed wavelength. (c) Diffraction shifts of up t in separation concentration. (Reprinted with permission from52. © 2004 American Association for Clinical Chemistry la luce trasmessa ha uno spostamento nel campo del PEG hydrogel microwells are functionalized with antibodies that allow Biorespon rosso specific immobilization of T-cells regular pattern at the surface. engineerito Fig.the 4 (a) Polystyrene particles arrayed withininaathree-dimensional hydrogel matrix. (b) Tissue Upon exposure si realizzanoin separation lenti a contatto 59.to between the particles a shifton in top, the observed of up Antigen-capturing B-cells are and overlaid and act wavelength. as receptors(c) Diffraction andshifts organs Th 52 concentration. (Reprinted with permission from . © 2004 American Association for Clinical Chemistry.) che cambianoforcolore target molecules. Upon addition of a solution containing a model mechanical and • • • • peptide analyte, B-cells capture and process the peptide molecules, Current strategi PEG hydrogel microwells are functionalized with antibodies that allow Bioresponsi presenting them(b) toUpon neighboring Receptors on the inT-cells cells to colonize Polystyrene particles arrayed within a three-dimensional hydrogel matrix. exposure toT-cells. an analyte, the array changes volume, causing a change the specific immobilization of T-cells in a regular pattern at the surface. Tissue engineering tion between the particles and a shift in the observed wavelength. Diffraction shiftsantigen, of up to ~170 nm are in response to changes recognize(c) the presented causing a observed biochemical pathway to in glucosesurrounds cells i Microlenti focalizzanti per avidina-antibiotina (e) (a) (b) (c) (d) Rigenerazione di tessuti - scaffolds Entry Material Stimulus Cell type Oligopeptides Metalloproteinase Human fibroblasts Ac-CGYGRGDSPG60 (MMP) 2 Polyethylene glycol (PEG)61 MMP Dermal fibroblasts 3 pNIPAm-Co-AAc62 MMP-13 Rat calvarial osteoblasts (RCOs) 4 Gelatin/gellan65 TGase Fibroblasts NIH T3 cells 5 Gelatin66 mTGase Retinal tissue 6 Three-dimensional fibrin hydrogels modified with αVβ3 receptor68 TGase Human umbilical cells 7 CH3(CH2)14CO-GTAGLIGQRGDS69 MMP-2 Dental pulp cells 8 Nap-FFGEY70 (i) kinase HeLa cells 9 Polyurethane/polycaprolactone/PEG73 Elastase Endothelial cells 10 Phosphoester/PEG72 Alkaline phosphatase Mesenchymal stem cells 1 (ii) phosphatase Ricostruzione tessuti (pelle) • L’idrogelo è autosupportante e aderisce al tessuto da ricoprire • E’ costruito in modo che sia permeabile al siero prodotto che può venir espulso all’esterno o assorbito direttamente • Si possono inserire farmaci e proteine che facilitano la cura e ricostruzione dei tessuti per rilascio controllato Sistemi controllati per il rilascio dei farmaci • Si tratta di un sistema o combinazione di materiali con farmaci o principi attivi che vengono poi rilasciati dal materiale in maniera predefinita • Il rilascio del principio attivo può avvenire: • • • in maniera costante per un lungo periodo ciclico su lungo periodo al bisogno determinato dall’ambiente o altri eventi esterni • Massimizzare l’efficacia della terapia • Non deve esserci il rischio di sovra o sotto-dosaggi • Importante per farmaci non assumibili per via orale o iniezione Sistemi di rilascio controllati • Vantaggi • controllo dosaggio entro livelli minimi-massimi • • • ridotta assistenza esterna uso ottimale del farmaco maggior tolleranza da parte del paziente • Svantaggi: • possibile tossicità o nonbiocompatibilità del materiale • formazione di composti indesiderati per degradazione del carrier • possibile intervento per inserire o rimuovere il sistema • possibile disagio del paziente • maggior costo Caratteristiche ideali carriers • Il sistema di rilascio ideale • • • • • • • • deve essere: inerte biocompatibile meccanicamente resistente accettabile per il paziente capace di portare alte dosi di farmaco sicuro rispetto a possibile rilascio accidentale facile da gestire, inserire, rimuovere facilità di fabbricazione, immagazzinamento e sterilizzazione Sistema tradizionale per iniezione del farmaco (a)Iniezione del farmaco ad intervalli regolari (b)Rilascio controllato (ci sono sistemi che vanno da 1 giorno a 1 mese a 5 anni) Meccanismo di rilascio da matrice • La matrice rilascia progressivamente e il farmaco inizialmente è omogeneamente distribuito nella matrice • Il rilascio decresce nel tempo in quanto il farmaco all’interno deve precorrere una distanza sempre maggiore • La velocità di rilascio cala e i tempi di rilascio si allungano Meccanismo di rilascio a serbatoio • • Il rilascio è più costante nel tempo • In (a) abbiamo un sistema per via orale o ad impianto • In (b) un sistema transdermico la velocità è determinata essenzialmente dallo spessore del polimero ricoprente che rimane costante nel tempo Possibili sistemi di rilascio controllato • Polimeri biodegradabili • Si utilizzano dei polimeri contenenti il farmaco che degradano più o meno lentamente e con il degrado rilasciano il farmaco • Spesso sono sotto forma di microparticelle di polimero aggregate che si disgregano nell’ambiente opportuno • Idrogeli che rispondono all’ambiente • Tali sistemi sono collassati (asciutti) prima dell’inserimento nel corpo e una volta inseriti rigonfiano rilasciando il farmaco per scambio dell’acqua Idrogeli per il rilascio dei farmaci (a)Sistema a serbatoio: il farmaco è contenuto nel serbatoio e la membrana esterna di idrogelo rigonfia aprendo la porosità e rilasciando il farmaco (b)Sistema a matrice: l’idrogelo contiene il farmaco che viene rilasciato per rigonfiamento dell’intero sistema e apertura dei canali della porosità Esempio: trattamento per via orale • Con un sistema di rilascio basato su idrogeli si può utilizzare l’assunzione per via orale • • Si usano idrogeli anionici • Nell’intestino il pH sale e il farmaco viene rilasciato e può andare in circolo Dalla bocca allo stomaco il pH è basso e il farmaco non viene rilasciato Trattamento diabetici con insulina • Bisogna monitorare il livello di glucosio nel sangue • Si utilizza del glucosioossidasi immobilizzato sul sistema • La reazione glucosio/ glucosio-ossidasi cambia il pH del sistema abbassandolo • Si ha il rilascio conseguente del farmaco per apertura della porosità Membrana in copolimero: poly(methacrylic acid-g-poly(ethylene glycol)) Sistemi di rilascio con idrogeli Stimulus Hydrogel Mechanism pH Acidic or basic hydrogel Change in pH — swelling — release of drug Ionic strength Ionic hydrogel Change in ionic strength — change in concentration of ions inside gel-change in swelling — release of drug Chemical species Hydrogel containing electronaccepting groups Electron-donating compounds — formation of charge/transfer complex — change in swelling — release of drug Enzyme-substrate Hydrogel containing immobilized enzymes Substrate present — enzymatic conversion — product changes swelling of gel — release of drug Magnetic Magnetic particles dispersed in alginate microshperes Applied magnetic field — change in pores in gel — change in swelling — release of drug Thermal Thermoresponsive hrydrogel poly(N-isopropylacrylamide) Change in temperature — change in polymer-polymer and waterpolymer interactions — change in swelling — release of drug Electrical Polyelectrolyte hydrogel Applied electric field — membrane charging — electrophoresis of charged drug — change in swelling — release of drug Ultrasound irradiation Ethylene-vinyl alcohol hydrogel Ultrasound irradiation — temperature increase — release of drug