Corso di Fenomenologia delle Interazioni Fondamentali LM in Fisica, AA 2014-15 Silvia Arcelli Verso il Modello Standard: Scoperta del charm 10 Marzo 2015 1 Scoperta del charm, del tau e del beuty • Il quarto quark: Scoperta dellla J/Psi : • Slides al link: http://www.bo.infn.it/~arcelli/LezioniFIF.html • Rif: Bibliografia sul sito del corso 2 Meccanismo GIM e Scoperta della J/ A distanza di quattro anni dall’ipotesi del charm evidenza sperimentale di uno stato risonante di massa intorno ai 3 GeV, molto peculiare (larghezza della risonanza piccolavita media molto lunga) Scoperta annunciata simultaneamente (11 novembre 1974) da due diversi esperimenti : • A BNL dal gruppo di Ting, in collisioni di protoni su bersaglio fisso • In collisioni elettrone-positrone a SLAC, dal gruppo di Richter • Successivamente confermata dal team di ADONE a Frascati • “Rivoluzione di novembre”: grande impatto sul mondo scientifico, conferma del meccanismo GIM ed esistenza di un quarto quark. 3 Scoperta della J/ Esperimento di Ting: studiato per rivelare risonanze con numeri quantici uguali a quelli del fotone (JPC =1--), prodotte in processi di tipo Drell-Yan, in collisioni di protoni di 28-30 GeV su un bersaglio di Berillio nella reazione: Rivelatore costituito da uno spettrometro (misura dell’impulso) a due bracci, ottimizzato per la rivelazione di elettroni (ID di elettroni con Cherenkov e calorimetri). Stato risonante ricostruito dalla massa invariante della coppia di elettroni Scoperta della J/ Un esperimento analogo diretto da L. Lederman, che però studiava i decadimenti in coppie di muoni, aveva registrato un segnale “sospetto” nella regione di massa interessata. Tuttavia per effetti di scattering multiplo dei muoni la risoluzione in massa invariante era assolutamente insufficente per rivelare una risonanza con larghezza naturale così piccola • Anomalie nello spettro di massa invariante , ma segnale non conclusivo Scoperta della J/ Produzione della risonanza a riposo nel sistema del centro di massa. la geometria dell’esperimento seleziona i decadimenti in e+ e- ad un angolo di 90 gradi nel sistema del centro di massa (accettanza angolare molto limitata, accettanza in massa invariante nel range 1-5 GeV). •Angolo di 14.6 gradi •Magneti per l’analisi in impulso •Cherenkov e Calorimetri (vetro al piombo) per identificazione di elettroni •Camere a multifili per la ricostruzione della traccia Processo raro con fondo da adroni molto elevato (106 adroni per ogni elettrone), l’identificazione di elettroni consente di arrivare a una reiezione di 108 . Scoperta della J/ Massa invariante delle coppie e+ e-: 2 2 M einv ( E E ) ( p p e e e e e ) Picco molto ben definito a 3.1 GeV/c2. risonanza molto stretta, con larghezza interamente dominata dalla risoluzione sperimentale: Ting denominò la risonanza appena scoperta risonanza “J” Scoperta della J/ Esperimento MARK-1 al collider SPEAR (BNL), studio delle collisioni e+ e- nella regione 2.5-7.5 GeV di energia nel CM. • “Progenitore” di tutti gli esperimenti a collider: simmetria cilindrica, equipaggiato di rivelatore di tracce in campo magnetico, sistema a tempo di volo, calorimetro e camere per l’identificazione di muoni Si ricostruivano gli stati finali in adroni, e+ e- e + - . Contando gli eventi N (dopo correzioni per efficienza e accettanza del rivelatore, ) e nota la luminosità L del collider, si misurava la sezione d’urto: N L Scoperta della J/ In collisioni e+ e- , la sezione d’urto di annichilazione in coppie fermione antifermione mediata dallo scambio di un fotone virtuale è precisamente calcolabile in QED ed è, all’ordine 0 (Born-level): 2 4 πα 87 nb 2 σ(e e ff) (Q f ) 3s s (GeV 2 ) Dati presi a differenti energie con passo di 200 MeV erano consistenti una sezione d’urto costante, contrariamente a quanto aspettato. Con uno scan di energia molto più fine (passo di 2 MeV) si evidenziò una risonanza molto stretta e con valore di picco 103 volte superiore a quello del “continuo” : Formula di Breit Wigner Scoperta della J/ Massa della risonanza circa 3.1 GeV Larghezza della risonanza circa 2.1 MeV, interamente dominata dalla dispersione dell’energia dei fasci (non è la larghezza fisica!) “Lineshape” asimmetrica per effetto di correzioni radiative (a dx) e di interferenza dello stato risonante con il canale di fotone (a sx). Il canale in elettroni ha anche un contributo in canale t (bhabha scattering) B.Richter chiamò la particella “” Scoperta della J/ Dall’integrale della sezione d’urto in adroni si potè stimare indirettamente la larghezza fisica: 6 2ee had 0 (E)dE M 2tot In questa quantità l’effetto delle correzioni radiative e della dispersione di energia del fascio è minimo: Assumendo che la larghezza totale sia dominata dal decadimento in adroni, si determina la larghezza parziale in elettroni. Sfruttando il BR misurato in elettroni, si può ricavare una stima della larghezza totale fra 70 e 80 KeV, estremamente piccola se confrontate con altre risonanze adroniche in e+ e- ( ()4.3 MeV, () 125 MeV). Una vita media così lunga poteva essere determinata solo da qualche regola di selezione che coinvolgesse l’esistenza di un nuovo numero quantico nei quark prodotti . Era un nuovo flavour, il charm. Scoperta della J/ Spin-parità della nuova particella, che doveva essere JP=1 , misurata direttamente: Analizzando le distribuzioni angolari dei leptoni nello stato finale: d (e e ff ) (1 cos 2 ) d cos (J=1) Dal profilo della lineshape nella regione di interferenza: (P=-1) Ecm(GeV) Scoperta della J/ • Il nuovo quark, per essere consistente con le previsioni di GIM, doveva avere carica +2/3. • Carica del quark accessibile dalla misura della larghezza parziale in leptoni: ( l l ) 2 2 ( Q ) ( Q ) l q 2 M 2 • Il valore della larghezza parziale permetteva di stabilire univocamente che la carica del nuovo quark fosse +2/3 , ancora consistente con l’ipotesi del charm Scoperta della J/ La nuova particella J/(3097) è uno stato legato charm-anticharm in onda 1S, con numeri quantici uguali a quelli del fotone (JPC=1 ) A distanza di 10 giorni dalla scoperta, a SLAC fu osservato un altro stato risonante molto simile al primo. Era lo stato in in onda 2S , la ’(3685) Scoperta della J/ Si stavano evidenziando gli stati del sistema legato (charmonio), che origina tutta una varietà di risonanze (in analogia, ad esempio, con lo spettro di positronio) Solo gli stati con JPC= 1 sono prodotti direttamente in collisioni e+e• Il sistema del charmonio è un “hidden flavour” (Ctot=0) Regola di OZI e decadimento della J/ Nonostante la larghezza molto piccola, entrambe le risonanze decadevano attraverso l’interazione forte (conservazione della G-parità nei decadimenti a n pioni). Qual’è l’origine della vita media molto lunga (relativamente alle altre risonanze che decadono fortemente) del nuovo stato? Regola di OZI: i diagrammi che coinvolgono linee non connesse di quark sono altamente sfavoriti. Ad esempio, se si considera il caso del mesone (1020) e i suoi decadimenti in KK e in tre pioni: Sfavorito per spazio fasi, ma BR85% Favorito per spazio fasi, ma BR15% Regola di OZI e decadimento della J/ Analogamente, per la J/ , sarebbe favorito il primo diagramma: Tuttavia, la J/(3097) ha una massa inferiore alla soglia di produzione di coppie di mesoni charmati (MD 1.86 GeV) e il decadimento con linee connesse non può avvenire. • Resta la modalità a linee sconnesse, che è soppresso. Regola di OZI e decadimento della J/ • La regola di OZI è puramente euristica, ma si può giustificare in termini più fondamentali (QCD), considerando il numero di gluoni scambiati. • Nel caso di linee sconnesse, essendo la J/ uno stato privo di colore e con JPC=1 ”occorrono” necessariamente 3 gluoni. L’elemento di matrice va quindi come il cubo della costante di accoppiamento delle interazioni forti calcolata alla scala di massa della risonanza. Il rate di decadimento in adroni diventa dello stesso ordine di un decadimento di tipo elettromagnetico. Stati risonanti con produzione di “open charm” • Al di sopra della soglia di produzione dei mesoni charmati, ovvero: ECM 2 M D 3.73 GeV • Gli stati risonanti diventano molto più larghi, perchè il decadimento a linee connesse non è più proibito dalla cinematica. • Larghezze nuovamente dell’ordine di quelle tipiche dell’interazione forte (decine-centinaia di MeV). DD(bar) threshold I Mesoni charmati, D • I mesoni D hanno numero quantico di charm diverso da 0 (“open charm” ), contrariamente agli stati di charmonio (“hidden charm”). Sono il canale di decadimento dominante degli stati di charmonio al di sopra della soglia di produzione. decadono debolmente, con vite medie dell’ordine del ps (effetto della grande massa) I Mesoni charmati, D • Scoperti nel 1976, quando SPEAR cominciò ad operare a energie nel centro di massa superiori: Il primo mesone charmato ad essere scoperto fu quello neutro, nei decadimenti (deboli) : M D0 1.865 GeV Subito dopo, fu osservato anche il mesone D carico: M D 1.875 GeV • Notare che nel decadimento compare una particella con stranezza.... I Mesoni charmati, D • _ d _ d c u _ u g cosc s W+ u •I decadimenti senza particelle strane sono soppressi, ad esempio: BR ( D K ) 9% gcosc _ d Ulteriore conferma del meccanismo GIM Transizioni cs cos2c BR ( D ) 0.3% •Esistono analoghi decadimenti in cui il K è neutro. I Mesoni charmati, D Decadimenti carichi più “facili” da ricostruire/analizzare sperimentalmente e distinguere da combinazioni accidentali: Analisi in massa Invariante con K e pioni (ID) : • Coppia di pioni di segno concordesegnale • Coppia di pioni di segno discordefondo Segnale Fondo Backup slides 24 Scoperta della J/ Accettanza angolare dell’esperimento a BNL: Trasformazioni di Lorentz: Centro di Massa: Scoperta della J/ • Nello stesso anno, avvisaglie indirette della presenza di un nuovo stato dal rapporto R consistente con 3-6 e non 2: (e e adroni) R N C (Qi ) 2 (e e ) q Ecm (GeV)