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DISPENSA TECNICA
Dermatite atopica
e da pannolino
CAUSE, PREVENZIONE E TRATTAMENTO CON LE PIANTE MEDICINALI
a cura della Dott.ssa Marinella Pescari
(staff tecnico Aboca)
Composizione e impaginazione: Ufficio Grafico
Tutti i diritti sono riservati. Riproduzioni anche parziali sotto qualsiasi forma sono
vietate senza autorizzazione dell’Editore.
Copyright © 2010 Aboca Edizioni
© Aboca S.p.A. Società Agricola
Stampato presso:
Petruzzi Stampa - Città di Castello
FSC
Introduzione
Oggi le Dermatiti sono patologie estremamente
comuni soprattutto nei bambini.
Sempre più spesso vengono diagnosticati in età
pediatrica nuovi casi di dermatiti allergiche o da contatto,
da parte dei pediatri o degli spacialisti delle cliniche
dermatologiche. Nei paesi industrializzati si stima
che il numero di bambini affetti da Dermatite atopica
sia aumentato da 3 a 5 volte negli ultimi 40 anni.
Queste patologie della pelle sono caratterizzate
da sintomi fisici potenzialmente debilitanti,
che possono compromettere la qualità
della vita dei bambini che ne soffrono
e delle loro famiglie.
In alcuni casi in effetti possono determinare
l’insorgenza di disturbi di tipo psico-sociale
come ansia, poca autostima e ridotte prestazioni
scolastiche, oltre a disturbi del sonno causati
dall’irritazione e dal prurito.
In questo modo le dermatiti arrivano ad influenzare
in maniera importante lo stato generale di salute.
Per questo è fondamentale imparare a riconoscere
il tipo di Dermatite e riuscire a trattarla
nella maniera più adeguata.
La pelle
4
La pelle insieme agli annessi cutanei – capelli, peli, unghie ma anche ghiandole,
muscoli e nervi associati – costituisce il Sistema di Rivestimento dell’organismo.
Questo ricopre interamente la superficie corporea costituendo una barriera
protettiva nei confronti dell’ambiente esterno, inoltre aiuta a mantenere costante la
temperatura corporea, svolge un’importante funzione immunologica e contenendo
una complessa rete di terminazioni nervose fornisce all’organismo tutte le
informazioni sensoriali sull’ambiente esterno.
Di tutti gli organi del corpo è certamente il più esposto a infezioni, malattie e lesioni.
Viene attaccata in ogni momento dalle radiazioni solari, dai microbi e dagli inquinanti
dell’ambiente e può essere sottoposta a traumi.
Per rispondere efficacemente a queste minacce e per svolgere al meglio le sue
funzioni la pelle deve mantenere la sua struttura sempre integra e inalterata.
La pelle è costituita essenzialmente da tre parti sovrapposte: l’epidermide, che è
la porzione più esterna e sottile caratterizzata da una struttura a strati (Tabella 1)
nei quali si trovano cellule in continuo processo rigenerativo; il derma, costituito
da un fitto tessuto connettivo che serve a sostenere e a nutrire l’epidermide più in
profondità, l’ipoderma che è costituito principalmente da tessuto adiposo ed è in
rapporto con i tessuti e gli organi profondi. L’ipoderma funziona da sistema di riserva
per il grasso e contiene grandi vasi sanguigni che portano il nutrimento alla pelle.
Figura 1: La pelle è l’organo più grande del corpo
come estensione superficiale e come peso. In un
adulto la pelle ricopre una superficie di circa 2 m2
e pesa circa 4.5-5 Kg. Strutturalmente consiste di
due parti principali: epidermide e derma. Sotto il
derma si trova lo strato sottocutaneo o ipoderma
che ancora la pelle agli altri organi e tessuti.
5
Tabella 1: Gli strati dell’epidermide
STRATO
Descrizione
BASALE
È lo strato più profondo, definito come strato germinativo composto
da un’unica fila di cellule cilindriche (matrice dell’epidermide).
SPINOSO
È composto da cellule poligonali disposte in più file che aderiscono tra
loro tramite specifici punti di aggancio. In esso si ritrovano le sostanze
che concorrono a formare i lipidi epidermici.
GRANULOSO
Costituito da tre o cinque strati di cellule appiattite, che si modificano
progressivamente; le cellule contengono cheratoialina che formerà la
proteina cheratina e granuli lamellari che rilasciano una secrezione ricca
di lipidi idrorepellenti.
LUCIDO
Presente solo nella zone di pelle più spessa come quella delle dita, dei
palmi delle mani e delle dita e pianta dei piedi; le cellule contengono
molta cheratina, sono appiattite, addossate l’una all’altra e disposte in
tre o cinque file.
CORNEO
È lo strato più superficiale dell’epidermide a diretto contatto con l’ambiente
esterno composto da lamelle che non hanno nucleo, nè organuli cellulari,
ma solo filamenti impaccati di cheratina, una proteina che agisce come
“impermeabilizzante” cutaneo. Questa conferisce alle cellule una spiccata
resistenza agli enzimi proteolitici, agli acidi e agli alcali.
La funzione difensiva della pelle
La pelle agisce come barriera difensiva in due direzioni. Dal lato interno, impedisce
la perdita di fluidi corporei e di proteine essenziali per la vita, verso l’esterno
contrasta la penetrazione di sostanze chimiche, di microrganismi e delle radiazioni
solari che potrebbero danneggiare organi e tessuti.
La parte della pelle che è a diretto contatto con l’esterno e che svolge essenzialmente
la funzione di protezione per l’organismo è l’epidermide. Come evidenziato in
precedenza l’epidermide ha una complessa struttura organizzata in più strati, di
questi lo strato corneo e lo strato germinativo risultano particolarmente importanti
per la funzione di barriera protettiva.
Lo strato corneo è quello più esterno, presenta un’organizzazione strutturale
unica che può essere definita a “mattoni e cemento”, dove i mattoni sono le cellule
(corneociti) ricche di proteine impermeabilizzanti (cheratina) e il cemento è
rappresentato da lipidi (sostanze grasse tra cui ceramidi, colesterolo e acidi grassi)
che riempiono lo spazio tra le cellule e rendono la pelle poco penetrabile all’acqua e
sostanze idrofile; lo strato germinativo (basale) invece è il più interno e la sua attività
6
fondamentale è quella di generare nuove cellule che risalendo verso la superficie e
arricchendosi di cheratina diventano sempre più resistenti e dure (corneificazione)
costituendo nuovi mattoni per il muro protettivo dello strato corneo. Le cellule
dello strato corneo che non hanno capacità di rigenerarsi, vengono continuamente
sostituite da nuove cellule prodotte dallo strato germinativo. Anche questo
continuo ricambio cellulare contribuisce al meccanismo di difesa della pelle
consentendo di mantenerne l’integrità e di allontanare eventuali microorganismi
o sostanze nocive fissati alla sua superficie.
Qualsiasi alterazione alla struttura dell’epidermide può compromettere
la funzionalità difensiva della pelle e costituire la condizione ottimale per
permettere a sostanze irritanti, virus e batteri di scatenare patologie tra
cui le dermatiti.
7
La Dermatite
atopica
8
La Dermatite atopica (o Eczema Costituzionale) è una malattia della pelle di origine
infiammatoria tra le più comuni, che colpisce soprattutto i bambini e si manifesta
molto rapidamente nei primissimi anni di vita. È caratterizzata da prurito intenso
che produce grattamento, pelle irritata, molto secca e con croste. Molto spesso il
grattamento crea un circolo vizioso che peggiora i sintomi di questo disturbo che
tende a ripresentarsi nel tempo e ad avere un’evoluzione cronica.
Nella Dermatite atopica la pelle reagisce in maniera anomala a stimoli irritativi
(profumi, conservanti) o immunologici (allergeni alimentari, pollini, acari, microbi)
e spesso questa malattia si associa ad altri disordini di natura allergica come la
rinite e l’asma.
Dermatite: termine generico che indica una malattia infiammatoria della pelle.
Atopica: deriva dal termine atopia che origina dal greco “an” un privativo e
“topos” che significa “luogo” e sta ad indicare una condizione in cui il sistema
immunitario ha una reazione “fuori luogo” o per meglio dire anomala nei confronti
di sostanze comunemente contenute negli alimenti, nell’ambiente domestico e
all’esterno.
Sebbene queste sostanze normalmente non provochino alcuna reazione allergica,
in soggetti predisposti sono in grado di scatenare malattie. L’atopia può interessare
l’apparato respiratorio (rinite e asma), l’apparato digerente (allergie alimentari) e
la pelle (dermatite atopica). Come condizione biologica è presente in circa 1/3
della popolazione generale.
Come si Manifesta
I segni caratteristici della Dermatite atopica sono l’irritazione cutanea,
caratterizzata da intenso prurito che tende a cronicizzare e a ripresentarsi
ripetutamente, e la secchezza della cute. Questi sintomi possono associarsi
anche a disturbi che non riguardano la pelle come le allergie alimentari, la
rinocongiuntivite allergica (es. raffreddore da fieno) e asma bronchiale. Le lesioni
della pelle tipiche della Dermatite atopica si distribuiscono in determinate zone
corporee che possono cambiare con l’età del paziente:

i primi segnali possono comparire nei primi mesi di vita (entro il 3° mese)
spesso sono colpiti il cuoio capelluto, le guance, i gomiti e le ginocchia con
prurito, essudazione di siero e croste;

dopo il compimento del primo o secondo anno le zone più colpite da lesioni
acute sono viso, mani, pieghe di gomiti e ginocchia, i polsi, le caviglie e la
nuca; la pelle delle zone interessate dalla Dermatite tende ad essere meno
9
Figura 2: immagini di lesioni caratteristiche della Dermatite atopica
arrossata e diventa più secca, desquamata ed ispessita, presentando evidenti
escoriazioni dovute al grattamento per l’intenso prurito. Alcuni soggetti si
grattano fino al sanguinamento procurandosi lesioni che possono anche
infettarsi;

invece nell’adolescenza e negli adulti spesso gli unici segni della Dermatite
atopica sono rappresentati da una particolare sensibilità ed irritabilità della
pelle che si presenta arida, ispessita e grigiastra (lichenificazione) nelle zone di
maggiore attività come le mani (nelle donne che eseguono lavori domestici),
ma anche sulle pieghe dei gomiti e delle ginocchia, sul viso ed in particolare
sulle palpebre e sul collo.
In tutte le fasce d’età il prurito è il sintomo che disturba maggiormente, è
sempre presente di giorno e di notte e può procurare anche perdita di sonno. È
stato dimostrato che alcune sostanze (neuropeptidi, neuromediatori, proteinasi,
citochine, istamina, ecc..) sono in grado di facilitare l’insorgenza di questo sintomo.
Anche lo stress emozionale, alcuni prodotti utilizzati nel trattamento e la sudorazione
possono aggravare il prurito nella Dermatite atopica.
Le Cause
Cosa possa scatenare la sintomatologia tipica della Dermatite atopica non è ancora
del tutto chiaro. Sembra che alla base della malattia ci sia una complessa rete di
interazioni tra fattori immunitari, genetici, metabolici, infettivi, neuroendocrini
e l’ambiente esterno. Potremmo dire che la Dermatite atopica è il risultato
dell’interazione tra:

10
mal funzionamento della barriera cutanea: nei bambini che soffrono di
Dermatite atopica la pelle non è in grado di svolgere efficacemente la sua
funzione difensiva di barriera e il livello di disfunzione è correlato alla gravità
della malattia. Il mal funzionamento della barriera cutanea è la condizione
per cui sostanze irritanti (allergeni ad alto peso molecolare) contenute nei
pollini, acari, microbi o cibi possono attraversarla e arrivare a scatenare la
Dermatite;

fattori ereditari e genetici: è stato valutato che in circa il 60% dei casi di
Dermatite atopica è possibile dimostrare una storia familiare di atopia. Dal
punto di vista genetico la Dermatite atopica è definita “malattia complessa”,
cioè determinata da interazioni tra particolari geni (il gene è l’unità
fondamentale che costituisce il patrimonio ereditario di un organismo
vivente) e l’ambiente esterno. Questo significa che non esistono geni che da
soli sono in grado di determinare lo sviluppo della malattia ma solo geni che
predispongono l’individuo alla patologia. Per cui in questo caso specifico la
Dermatite atopica non si svilupperà per la presenza della sola predisposizione
genetica (presenza di geni di suscettibilità) od unicamente per l’effetto
dei fattori ambientali scatenanti, perché si scateni la malattia è necessario
che questi fattori interagiscano tra loro. Non è certamente un caso che la
predisposizione genetica risieda in geni che giocano un ruolo importante nel
determinare la struttura e la composizione degli strati che costituiscono la
parte più superficiale della pelle;

fattori ambientali: la malattia è presente maggiormente nelle aree
industrializzate rispetto a quelle rurali e nelle classi sociali più elevate.
Sembra che lo “stile di vita occidentale” sia un fattore di rischio importante
nello sviluppo dell’atopia, anche se non si sa ancora quale siano gli elementi
specifici scatenanti.
La frequenza del fenomeno
Si stima che in età pediatrica la Dermatite atopica colpisce dal 5% al 20% dei bambini
nei paesi industrializzati e negli ultimi 40 anni l’incidenza della malattia è aumentata
da 3 a 5 volte. Il 20% dei bambini, secondo il National Institute of Health (USA), è
affetto da Dermatite atopica e di questi il 65% sviluppa i sintomi durante il primo
anno di vita.
Nella maggior parte dei casi questa malattia tende a risolversi completamente o
comunque a migliorare in maniera evidente in età adulta, tanto che solo una piccola
percentuale (5-10%) di pazienti presenta ancora la dermatite dopo la pubertà. In
Italia la Dermatite atopica è comune nei bambini in età scolare evidenziando una
prevalenza del 5,8% secondo i dermatologi e una prevalenza del 15,2% nel corso
della vita come riportato dai genitori (Girolomoni 2003).
11

fattori immunologici: parte dei pazienti affetti da Dermatite atopica, come
conseguenza della disfunzione della barriera e dell’infiammazione cronica della
pelle, si sensibilizzano nei confronti di alimenti e/o allergeni ambientali e nei casi
più gravi si arriva ad una sensibilizzazione nei confronti delle stesse proteine
strutturali della loro pelle (la Dermatite atopica in questi casi può raggiungere
il limite di una malattia autoimmune). Sono stati presi in considerazione
allergeni alimentari quali l’uovo, le farine e il latte che si sono rivelati importanti
soprattutto nei bambini sotto un anno di età, allergeni e irritanti da contatto
come nichel, profumi, conservanti ed emulsionanti. L’importanza dell’allergia
alimentare è in verità ancora oggi un punto molto controverso e il ruolo degli
allergeni alimentari non è del tutto provato scientificamente;

fattori microbiologici cutanei: nel 90% dei casi la pelle dei bambini
affetti da Dermatite atopica, è colonizzata dal batterio Staphylococcus
aureus: il malfunzionamento della barriera cutanea insieme al grattamento
fanno aumentare il danneggiamento della barriera e consentono al batterio
di inserirsi sempre più intimamente nella pelle andando ad aggravare lo stato
infiammatorio;

cause psico-emozionali: In momenti di particolare stress, impegno o ansia, si
scatena più facilmente la Dermatite e le diverse malattie allergiche.
Peso della malattia
La Dermatite atopica è una malattia potenzialmente debilitante che può
compromettere la qualità della vita di chi ne soffre e della famiglia di appartenenza.
Può infatti procurare:
 mancanza di sonno (per il prurito che può peggiorare di notte),
 riduzione dell’autostima; calo del rendimento scolastico, stress e ansia,
isolamento sociale, rinuncia alla pratica di attività sportive, ecc..
 i soggetti affetti da Dermatite atopica soffrono con maggior frequenza di asma,
rinocongiuntivite allergica, allergie alimentari;
 nei genitori spesso si crea un carico di stress e tensione per la cronicità con cui si
presenta il problema, la “visibilità” delle lesioni e per la riacutizzazione periodica
del problema che sembra non poter essere mai risolto.
12
Trattamento e prevenzione
Per avere successo nella terapia della Dermatite atopica è molto importante il lavoro
di squadra tra medico, familiari e paziente. Per i genitori è confortante sapere che
un’alta percentuale di bambini guarisce spontaneamente dalla malattia prima della
pubertà, ma essi devono anche essere consapevoli che la pelle deve essere curata
con costanza cercando di evitare quanto più possibile le condizioni scatenanti
la Dermatite (vedi Tabella 2).
Tabella 2 : Fattori che possono peggiorare la Dermatite atopica
Contatto diretto: saponi alcalini , detergenti aggressivi (SLS; SLES) coloranti di sintesi, disinfettanti,
makeup, cosmetici contenenti alcool, astringenti o profumi, conservanti (parabeni), fibre tessili
come lana e sintetici, sudore.
Aero-allergeni: acari, forfore animali, muffe
Infezioni: infezioni cutanee, in particolare da Staphylococcus aureus, virus, funghi. Infezioni
sistemiche (batteri e virus)
Alimenti: ruolo maggiore nel primo anno di vita (latte e uovo)
Altri: stress psicologici
La terapia della Dermatite atopica deve adeguarsi alla gravità della forma, alle
caratteristiche e all’età del paziente e diversamente da quanto si riteneva in passato
non deve limitarsi solamente al trattamento delle fasi acute o comunque dei soli
sintomi più evidenti, ma deve avere lo scopo di controllare i danni determinati dal
difetto della barriera cutanea cercando di prevenire eventuali ricadute. Il difetto
strutturale alla base della Dermatite atopica è sempre presente anche quando
non ci sono sintomi evidenti sulla pelle. Per comprendere quali siano gli aspetti più
importanti nel trattamento di questa patologia è importante ricordare che:

la barriera cutanea dei soggetti affetti da Dermatite atopica non è in
grado di funzionare in modo adeguato: lo strato corneo è incompleto,
mancano alcuni importanti costituenti lipidici, la pelle si presenta secca
e più permeabile agli agenti esterni i quali, entrando in contatto con le
parti sottostanti l’epidermide, provocano irritazione, infiammazione e
sensibilizzazione sia acute che croniche;

nelle fasi acute si evidenziano nella pelle delle zone fortemente irritate
e infiammate con prurito molto intenso: Il grattamento conseguente al
prurito e il processo infiammatorio stesso automantengono l’irritazione e
peggiorano le lesioni.
13
Il trattamento della Dermatite atopica dovrà quindi essere orientato a:

migliorare la protezione della pelle ripristinando l’integrità della barriera e
contrastando la secchezza cutanea;

limitare l’infiammazione della cute, trattare le infezioni batteriche che si
sovrappongono e limitare il prurito;

evitare il contatto con tutti gli agenti irritanti.
Un trattamento che migliori la protezione della pelle e limiti l’infiammazione è utile
sia per dare sollievo immediato al prurito che accompagna la Dermatite atopica, che
per ridurre la possibilità di acutizzazione e complicazione della patologia.
1. Migliorare la protezione della pelle ripristinando l’integrità della barriera e
contrastando la secchezza cutanea.
La maggiore permeabilità della pelle del soggetto atopico da una parte consente
agli agenti irritanti di venire a contatto con i tessuti sottostanti l’epidermide,
provocando irritazione, infiammazione e sensibilizzazione e dall’altra provoca
perdita di acqua dai tessuti, superiore alla norma, con conseguente secchezza
e tendenza della pelle a lesionarsi. È necessario quindi ripristinare la normale
funzionalità della barriera cutanea, reintegrando i componenti strutturali di cui
la pelle è carente, e favorire l’idratazione cercando di ostacolare il più possibile la
perdita di acqua dall’interno. Questo risultato può essere raggiunto tramite l’uso
sistematico, più volte al giorno, di creme o unguenti ad azione emolliente,
protettiva ed idratante. Queste preparazioni migliorano la protezione della pelle
perché apportano lipidi utili per la ricostruzione della componente lipidica della
barriera cutanea, e reidratano la cute apportando acqua e/o impedendo una
perdita eccessiva di acqua dai tessuti per evaporazione. Alcune preparazioni ad
uso topico contengono sostanze che agendo con “effetto barriera” proteggono la
pelle dal contatto diretto con gli agenti irritanti limitando l’irritazione ed il prurito.
L’uso di questo tipo di preparati viene definito in ambito medico come terapia
adiuvante di base e rappresenta forse la parte più importante della terapia nelle
forme lievi/moderate. Anche l’International Consensus Conference on Atopic
Dermatitis II (2003) ha dichiarato che “la terapia adiuvante di base è essenziale
per il trattamento di questa patologia. Nello specifico gli emollienti sono in grado di
mantenere idratata la pelle e di ridurre il prurito quindi dovrebbero essere applicati
regolarmente due volte al giorno anche quando non è presente alcun sintomo della
malattia, inoltre sarebbe utile applicarli sempre dopo il bagno o dopo aver praticato
sport a contatto con l’acqua.
14
Trattamento della Dermatite atopica
Definizione del quadro clinico della malattia: quando ha avuto inizio, tipo e gravità dei
sintomi, impatto psicologico e sulla famiglia di provenienza.
Preparati ad azione barriera/emolliente: da utilizzare abbondantemente e
con regolarità
Educazione: regole di igiene personale e comportamentale per evitare il contatto
con sostanze irritanti

Remissione della malattia
(senza segni o sintomi)

Controllo dell’infiammazione
e del prurito in fase acuta:
Corticosteroidi per uso topico
(sotto il controllo medico)
Terapia adiuvante di base:
•
•
•
•
Evitare i fattori irritanti
Infezioni batteriche: antibiotici
topici o sistemici
Infezioni virali: terapia antivirale
Interventi psicologici
Figura 3: Trattamento della dermatite atopica di grado lieve/moderato Liberamente
modificato da “International Consensus Conference on Atopic Dermatitis II (ICCAD II):
clinical update and current tratment strategies (2003)
2a. Limitare l’infiammazione della cute e trattare le superinfezioni
eventualmente presenti
A questo scopo vengono usati comunemente i corticosteroidi per uso topico, che
grazie alla loro azione antiinfiammatoria, immunosoppressiva e vasocostrittrice
permettono un efficace controllo delle fasi acute. Devono essere utilizzati sotto
controllo medico nei modi e nei tempi indicati dallo specialista per non incorrere
in effetti avversi ed evitare utilizzi non ottimali (molte volte il timore di utilizzare
questa tipologia di farmaci espone a problemi di sotto dosaggio e quindi di
inefficacia del trattamento).
Per gestire al meglio le fasi acute della malattia come anche il trattamento di più
lungo periodo si è dimostrato molto utile l’associazione dei corticosteroidi con i
preparati ad azione emolliente e protettiva. Questa associazione ha permesso da
una parte di ridurre il continuo ricorso ai corticosteroidi e dall’altra di prevenire
le ricadute e il peggioramento dei sintomi.
15
Soprattutto nelle fasi acute della Dermatite atopica sulle zone dove la pelle
è maggiormente danneggiata possono verificarsi sovrainfezioni batteriche
(impetiginizzazione) come conseguenza della riduzione dell’integrità della
barriera cutanea. Lo Stafilococco aureo o Streptococco Beta emolitico gruppo A
sono i batteri maggiormente interessati alla produzione di queste infezioni, ma
possono anche verificarsi superinfezioni da parte di funghi e virus .
2b. Limitare il prurito
Il prurito è sicuramente il sintomo più comune nella Dermatite atopica e anche
quello che maggiormente compromette la qualità della vita dei bambini. Il
grattamento che da esso deriva causa escoriazioni, sovrainfezioni batteriche,
sanguinamento, ispessimento della cute. È quindi importante identificare e
rimuovere i fattori scatenanti del prurito. L’uso regolare di sostanze emollienti e
idratanti ha evidenziato una riduzione della secchezza e dell’attrito sui tessuti
e insieme all’uso appropriato dei cortisonici nelle fasi acute si è dimostrato il
miglior metodo per ridurre anche il prurito. È stato altresì dimostrato che l’uso
degli antistaminici non è efficace in questo tipo di prurito (legato più ai mediatori
dell’infiammazione che all’istamina).
3. Evitare il contatto con tutti gli agenti irritanti
Come già detto sono davvero numerose le sostanze irritanti che possono
aggravare la situazione cutanea dei soggetti affetti da Dermatite atopica (vedi
Tabella 2). Si tratta perlopiù di sostanze che se applicate su pelle normale,
alle concentrazioni comunemente usate, non dovrebbero causare reazioni
particolari; i soggetti affetti da Dermatite atopica, che hanno una reattività
cutanea aumentata, possono reagire frequentemente in maniera esagerata a
questi irritanti, anche quando presenti in minima quantità. L’unico trattamento
possibile in questo caso è cercare di evitare il più possibile di venire in
contatto con queste sostanze. Questo è possibile farlo in due maniere:
16

seguendo con costanza alcune fondamentali regole di igiene personale,
comportamentali e ambientali che sono elencate nella sezione consigli
utili;

applicando con regolarità dei prodotti ad uso topico che agiscono come
emollienti ma anche formando una barriera protettiva che non consente
alle sostanze irritanti di venire a contatto con la pelle (“effetto barriera”).
La detersione nei pazienti atopici
Una riflessione particolare merita il problema della detersione nel paziente atopico
che è caratterizzato da una pelle particolarmente reattiva, facilmente irritabile e
secca.
Per molti anni a torto si è ritenuto che la pelle del bambino atopico dovesse essere
lavata il meno possibile per evitare qualunque tipo di irritazione. Ovviamente
questo è sbagliato e non solo per motivi igienici; la pulizia serve a prevenire le
superinfezioni.
La pelle degli atopici molto spesso viene colonizzata da microorganismi (batteri
e funghi) quali lo Staphylococcus aureo e una ridotta frequenza nei lavaggi
potrebbe fare aumentare la quantità di questi batteri nella pelle e quindi favorire
le infezioni.
Anche gli acari della polvere possono annidarsi nella pelle e facilitare la
sensibilizzazione della pelle stessa verso comuni allergeni. È molto importante
quindi garantire ai bambini atopici un’adeguata igiene personale che può
prevedere anche bagno o doccia quotidiani: non si deve però esagerare e se ci si
accorge che la cute si secca e si irrita a contatto con l’acqua si possono diradare i
lavaggi. L’acqua deve essere tiepida e il bagno non troppo prolungato.
Ovviamente è necessario fare attenzione al tipo di detergenti che si usano. Non
dovrebbero essere utilizzati i comuni saponi e bagnoschiuma che tendono ad
irritare e seccare la pelle aumentando il prurito.
Per una corretta detersione sarà preferibile utilizzare detergenti delicati
caratterizzati da:
 assenza di profumazioni;
 assenza di saponi alcalini e tensioattivi molto
schiumogeni e irritanti quali SLS e SLES;
 assenza di derivati del petrolio, conservanti,
PEG e parabeni;
 pH fisiologico (intorno a 5.5);
 testati dermatologicamente soprattutto
per verificare la presenza di Nichel.
17
Le Piante Medicinali
nella Dermatite atopica
18
Le piante medicinali sono state utilizzate per la cura della pelle per migliaia di anni.
Solo negli ultimi 15 anni però, è stato possibile valutare la loro efficacia tramite
rigorosi metodi scientifici e definirne meglio il meccanismo d’azione; questo anche
per quel che riguarda la loro applicazione nella Dermatite atopica.
Le piante medicinali, contenendo al loro interno un gran numero di sostanze
sapientemente selezionate dalla Natura, possono intervenire in maniera efficace
e sicura anche in patologie complesse come la Dermatite atopica. Ricordiamo
che nel trattamento di questa patologia è necessario riparare il danno cutaneo
(contrastare la secchezza cutanea e ripristinare l’integrità della barriera cutanea),
ridurre l’infiammazione, limitare il prurito, trattare le sovrainfezioni e prevenire le
ricadute.
Studi farmacologici e clinici hanno dimostrato che numerose piante medicinali
possono intervenire a più livelli migliorando la funzionalità della barriera cutanea,
modulando i fenomeni ossidativi correlati all’infiammazione, riducendo il prurito,
e bloccando lo sviluppo di funghi o batteri a livello della pelle. Tante piante
medicinali vengono utilizzate anche nella cosmesi per le loro proprietà emollienti,
idratanti e/o antiinfiammatorie.
Potremmo idealmente suddividere le piante da utilizzare nel trattamento della
Dermatite atopica in base alla loro attività in 3 categorie:
1a) Piante utili per reintegrare i lipidi di cui è carente lo strato
corneo dei soggetti affetti da Dermatite atopica promuovendo
anche un’attività emolliente, nutriente ed idratante
La composizione della base “grassa” delle preparazioni topiche per la
Dermatite atopica è sicuramente molto importante ai fini di garantire efficacia
al trattamento in tutte le fasi della malattia: sia nelle fasi acute che nella
prevenzione di eventuali ricadute. Lo strato corneo dell’atopico è incompleto,
perché manca di alcuni importanti costituenti lipidici e quindi è inefficace
nello svolgimento della funzione di barriera fisica e chimica. Le sostanze
grasse (lipidi) possono svolgere un’importante azione di protezione della pelle
attraverso un’integrazione mirata di lipidi simili a quelli di cui è carente lo strato
corneo favorendo così il recupero della funzionalità della barriera meccanica di
protezione della pelle.
Gli oli di origine vegetale, ricchi in trigliceridi e acidi grassi simili ai lipidi
della pelle, sono quindi degli ottimi ingredienti per la formulazione di
pomate e unguenti ad azione emolliente, lenitiva e protettiva da utilizzare
per il trattamento delle Dermatiti atopiche e delle pelli irritate in genere.
19
Tra i più studiati e conosciuti troviamo l’Olio di Jojoba (Sidmondsia chinensis),
l’Olio di Borragine (Borago officinalis), l’Olio di Iperico (Hypericum perforatum).
Olio di Jojoba
(Simmondsia chinensis)
L’“olio di jojoba” è un liquido giallo di consistenza cerosa
estratto dai semi di un piccolo arbusto originario delle
regioni meridionali degli Stati Uniti e del Messico.
Conosciuto anche dagli Atzechi e dagli indiani Apaches
che lo usavano per lenire le ferite, per proteggere la
pelle dai raggi del sole e per massaggiare il corpo è un
ottimo ingrediente per preparazioni topiche perché viene facilmente assorbito
dalla pelle essendo costituito da piccole molecole e presentando molta affinità
per il sebo. L’olio di jojoba ha la capacità di aiutare a ripristinare la barriera
lipidica della pelle assicurando un ottimo effetto emolliente non occlusivo ed
un effetto idratante indiretto. La sua attività è particolarmente interessante in
caso di irritazioni, screpolature e scottature solari e anche per il trattamento
della Dermatite atopica.
Olio di Borragine
(Borago officinalis)
La Borragine è una pianta erbacea originaria delle
zone incolte e aride dell’Europa meridionale, coltivata
principalmente per la produzione dei semi dai quali
si ricava l’olio. L’olio è ricco di acidi grassi delle serie
omega-6 tra cui il più rappresentativo è certamente
l’acido γ-linolenico (GLA). Questi lipidi sono sostanze
affini alla pelle, con struttura simile a quella del sebo e sono particolarmente
utili per mantenere l’integrità della barriera cutanea.
Numerosi sono gli impieghi clinici riportati in letteratura, in particolare per
la cura di dermatiti croniche ed atopiche; l’olio di borragine ha un innegabile
utilità nelle preparazioni ad uso topico come agente emolliente e idratante.
Gli effetti benefici dell’olio sembrano legati essenzialmente ad una riduzione
dell’evaporazione transcutanea e ad un’azione reidratante. È stato dimostrato
inoltre grazie al contenuto di GLA una diminuzione del prurito e dell’irritazione
nella Dermatite atopica.
20
Olio di Iperico
(Hypericum perforatum)
L’iperico è una piccola pianta erbacea, appartenente alla
famiglia delle Guttiferae, che cresce spontanea e molto
diffusamente nella nostra penisola. L’olio di iperico,
per tradizione, è un estratto oleoso preparato per
macerazione delle sommità fiorite fresche della pianta in
olio vegetale (olio di oliva o di girasole) alla luce del sole.
L’esposizione alla luce solare conferisce all’olio un caratteristico colore rosso
sangue dovuto alla trasformazione delle ipericine e consente di concentrare il
contenuto di flavonoidi che svolgono un’azione antiossidante e lenitiva.
2a) Piante che contengono sostanze quali polisaccaridi e mucillagini
in elevate concentrazioni. Sono in grado di formare sulla pelle
delle vere e proprie pellicole (barriere) con azione protettiva e
riparatrice
I polisaccaridi e le mucillagini sono carboidrati (zuccheri) molto abbondanti in
natura, soprattutto tra i vegetali, caratterizzati da molecole complesse (polimeri)
che hanno la capacità di formare dei gel quando sono in presenza di acqua. Grazie
a questa loro caratteristica, quando vengono applicati sulla pelle formano delle
pellicole elastiche e trasparenti, che le conferiscono elasticità e idratazione e ne
completano la protezione potenziando la barriera meccanica e cedendo acqua
ai suoi strati più superficiali.
Importanti rappresentanti di questa categoria sono l’Altea (Althaea officinalis) e
l’Aloe (Aloe vera).
Altea
(Althaea officinalis)
Pianta erbacea perenne della famiglia delle Malvaceae
alta fino a 2 metri che cresce spontanea in Europa
centrale e negli Stati Uniti. La parte utilizzata in
fitoterapia è la radice decorticata e tagliata per facilitare
l’estrazione di una mucillagine alla quale viene attribuita
un’importante attività emolliente e idratante sulla pelle.
Grazie a queste proprietà le mucillagini di Altea sono particolarmente utili nella
formulazione di prodotti ad uso topico per il trattamento della cute secca e
desquamata.
21
Aloe
(Aloe vera)
Pianta originaria delle zone asciutte e assolate dell’Africa
cresce oggi e viene coltivata in Venezuela, Spagna, India,
Australia. L’Aloe viene impiegata per le sue proprietà
curative da circa 6000 anni. Notizie dell’uso dell’Aloe si
trovano nelle tavolette sumeriche e nel papiro di Ebers,
come anche nel De Materia Medica di Dioscoride, in
cui è presente una monografia completa. Per uso cosmetico-dermatologico
viene impiegato il gel fogliare che si presenta come una matrice gelatinosa,
incolore, inodore che costituisce il tessuto interno della foglia della pianta. È
possibile ottenere con un processo innovativo di essiccazione un prodotto
particolarmente ricco di polisaccaridi (estratto secco 200:1). Sono note le
proprietà del gel d’Aloe di formare film protettivi sui tessuti (pelle e mucose),
per questa sua proprietà quindi può essere utilizzato nei prodotti topici per
la Dermatite atopica perchè contribuisce all’effetto protettivo e di ripristino
dell’integrità e della funzionalità cutanea.
3a) Piante ad azione antiossidante utili per ridurre il prurito
Nelle pelli atopiche, l’uso di sostanze ad attività antiossidante è importante
per la loro azione protettiva e indirettamente antinfiammatoria. L’attività
antiossidante promuove la stabilizzazione dei tessuti cutanei, sia perché
questi contengono alte concentrazioni di sostanze (acidi grassi polinsaturi)
particolarmente esposte ai danni da ossidazione, sia perché i processi cellulari e
l’infiammazione portano i tessuti della pelle ad interagire con elevate quantità
di sostanze ossidanti attive. Piante medicinali come la Liquirizia (Glycyrrhiza
glabra) e l’ Elicriso (Helycrisum italicum) sono caratterizzate da un’attività di
modulazione dell’infiammazione che si evidenzia anche attraverso un’azione
di tipo antiradicali liberi.
Elicriso
(Helicrysum italicum)
“Sole” e “oro” sono le parole che compongono il nome di
questa pianta e richiamano sia il colore dei suoi capolini
sia l’habitat sassoso e assolato delle zone costiere e della
media collina nell’area Mediterranea dove la pianta
22
cresce spontanea. L’uso di questa pianta nelle patologie infiammatorie della
pelle è legata all’azione dei suoi componenti antiossidanti (flavonoidi). Questi
composti sono in grado di catturare i radicali liberi che possono prodursi
nelle infiammazioni proteggendo i componenti strutturali della pelle dalla
degradazione ossidativa. La frazione antiossidante dell’Elicriso si comporta
come un importante agente protettivo cutaneo.
Liquirizia
(Glycyrrhiza glabra)
La Liquirizia è una pianta erbacea perenne della famiglia
delle Fabaceae che cresce spontanea in tutta l’Europa
meridionale, la Russia, l’Iran, l’Iraq e la Turchia. La parte
della pianta utilizzata è la radice che contiene sostanze
antiossidanti della famiglia dei flavonoidi con diverse
specificità di azione: flavanoni (quali la liquiritina e il
glabrolo), chalconi (isoliquiritina e licocalconi), isoflavoni e isoflavonoli.
Quantitativamente i principali costituenti sono la liquiritina e la isoliquiritina.
L’attività antiossidante e quindi protettiva dei flavonoidi ha suscitato grande
interesse nella comunità scientifica per la loro utilità nella prevenzione della
infiammazione. Le sostanze antiossidanti contenute nella Liquirizia possono
anche avere azione antibatterica. Uno studio riferisce dell’effetto antimicrobico
della liquirizia nei confronti dello Staphylococcus aureus, batterio che determina
una gran parte delle infezioni cutanee nelle persone che soffrono di Dermatite
atopica. La proprietà antiossidante dei flavonoidi è anche alla base delle note
proprietà antinfiammatorie indirette della Liquirizia.
23
Consigli Utili
Semplici regole di comportamento utili per evitare di aggravare la situazione
di salute della cute del bambino con Dermatite atopica. L’adozione di normali
misure di igiene personale o ambientale ed un adeguato abbigliamento
possono aiutare a ridurre il prurito e l’irritazione cutanea.
Igiene personale
 Il bagno o la doccia possono essere fatti giornalmente, se vi
accorgete che la cute si secca e si irrita a contatto con l’acqua potete
lavare il bambino anche ogni due giorni o meno;
 il bagno o la doccia devono essere più brevi possibile e l’acqua deve
essere tiepida (bagni con temperatura dell’acqua elevata e troppo
prolungati possono irritare la cute e scatenare il prurito);
 vanno usate minime quantità di detergente, preferendo detergenti
delicati a pH simile a quello della cute (5,5), senza profumi e
altre sostanze irritanti. Non vanno invece usati i comuni saponi e
bagnoschiuma che tendono ad irritare e seccare la cute aumentando
il prurito;
 dopo il bagno la cute va asciugata tamponando delicatamente,
se la temperatura ambientale lo permette lasciatela all’aria per
qualche minuto;
24
 subito dopo il bagno va applicato un prodotto ad attività emolliente,
l’applicazione va ripetuta più volte nell’arco della giornata,
l’uso regolare di sostanze ad attività emolliente ed idratante è
assolutamente indispensabile;
 tagliate regolarmente le unghie del bambino tenendole sempre
molto corte.
Condizioni ambientali
 Tenere la temperatura ambientale intorno ai 20°C e mantenete un
grado di umidità adeguato (evitare sia una eccessiva secchezza
ambientale sia gradi estremi di umidità);
 tenere pulito l’ambiente in cui vive il bambino. La pulizia riduce
il carico di sostanze che possono aderire alla pelle irritandola; gli
acari e la polvere domestica possono contribuire ad aggravare le
lesioni da Dermatite atopica in soggetti allergici o con cute molto
sensibile;
 il bambino va vestito con abiti di cotone (in caso di prurito molto
intenso possono essere utili biancheria intima, pigiama e guanti di
seta).
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La Dermatite irritativa
da pannolino
26
La Dermatite irritativa da pannolino è una Dermatite da contatto caratterizzata
da irritazione e infiammazione proprie dell’area del pannolino. È una malattia
che si presenta occasionalmente e tende a risolversi spontaneamente. Gli episodi
hanno una durata di circa 2-3 giorni e possono coincidere con gastroenteriti, diarrea
ecc.. E’ una delle affezioni cutanee più comuni nel bambino. Sulla base di studi di
sorveglianza è possibile affermare che circa 1 bambino su 3 può manifestare segni
di Dermatite irritativa da pannolino in qualunque momento del periodo in cui usa il
pannolino, solo una minoranza di questi mostra sintomi di una certa gravità.
Come si manifesta
La Dermatite irritativa da pannolino è caratterizzata essenzialmente da un’irritazione
della pelle nell’area di maggior contatto con il pannolino: natiche, basso addome,
zone perianale, genitali. Negli stadi iniziali e nelle forme più lievi l’irritazione è
rappresentata da arrossamento che interessa un’area limitata e in genere non
presenta vescicole, pustole, erosioni. Nelle forme moderate o gravi della malattia la
zona coinvolta nell’infiammazione si estende (può arrivare a interessare oltre il 50%
dell’area del pannolino) e l’arrossamento si fa sempre più grave fino a condurre a
fessurazioni ed erosioni della pelle. In molti casi il bambino prova disagio e si lamenta
e piange quando viene pulito al cambio del pannolino.
Motivi scatenanti la Dermatite da pannolino secondo le mamme
Le situazioni sotto riportate indicano, in ordine decrescente d’importanza, i
fattori scatenanti la Dermatite da pannolino (Philipp. 1997).
» Ritardo nel cambio del pannolino dopo la scarica
» Minor frequenza nell’esecuzione del bagnetto per malattia respiratoria
» Minore frequenza nel cambio del pannolino
» Utilizzo di pannolini usa e getta
» Umidità atmosferica aumentata
» Minore accuratezza nel lavare e sciacquare il pannolino
» Aggravamento di un eczema preesistente
» Rivestimento esterno del pannolino in materiale plastico
» Uso di detergente diverso per lavare la biancheria.
» Pannolino di tessuto (frizione dovuta al tessuto nuovo non ancora
ammorbidito dai lavaggi)
Tratto da “Problemi del Bambino. Approccio integrato con le Piante Medicinali“ di
Vitalia Murgia , Rita Pagiotti
27
Le cause
Numerosi sono i fattori che concorrono a determinare la sintomatologia tipica
della Dermatite irritativa da pannolino:

il contatto della cute con l’ammoniaca che viene prodotta dal Brevibacterium
ammoniagenes (presente nelle feci di questi bambini) a partire dall’urea
contenuta nell’urina del bambino;

lo sfregamento della pelle sul pannolino che la predispone all’attacco di
altri agenti irritanti;

il “clima” della pelle nell’area del pannolino che viene definito tropicale
perché è caldo e umido e insieme all’umidità prolungata conduce alla
macerazione degli strati più superficiali della pelle. Questa situazione produce
poi una maggiore suscettibilità della cute allo sfregamento e danneggia la
sua funzione barriera, aumentandone di conseguenza la permeabilità e la
reattività alle sostanze irritanti;

esposizione prolungata ad urina e feci: oltre alla già citata ammoniaca
anche altre sostanze di degradazione delle urine come i sali biliari e gli enzimi
proteolitici e lipolitici, possono favorire l’irritazione cutanea nell’area del
pannolino;

infezione microbiologica: è marginale il ruolo svolto dai batteri nel
determinare la DIP. Tuttavia lo Stafilococco aureo o gli Streptococchi di gruppo
A possono causare irritazioni nell’area del pannolino. Altri agenti infettivi
possono essere i virus parassiti e funghi (Candida albicans).
Trattamento e prevenzione
Si può prevenire la Dermatite irritativa da pannolino mettendo in atto alcuni
interventi che limitino la diffusione e il tempo di contatto delle feci e delle urine
con la pelle, la macerazione ed il conseguente danneggiamento che portano
all’irritazione:
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
tenere la pelle dell’area del pannolino più pulita ed asciutta possibile; è
necessario effettuare cambi frequenti di pannolino (anche ogni ora nei neonati
e ogni tre nei bambini più grandi) e immediatamente dopo ogni scarica;

lavare la zona con acqua corrente utilizzando minime quantità di
detergente delicato e lenitivo; importante risciacquare bene senza però
sfregare. Per la pelle irritata ed infiammata anche il minimo sfregamento può
rappresentare un trauma per il bambino;

limitare l’uso delle salviettine inumidite usa e getta solo alle situazioni in
cui non è possibile utilizzare acqua corrente; in viaggio o fuori casa.;

se la pelle è sana non è necessario utilizzare ad ogni cambio di pannolino
una pasta ad effetto barriera; nei bambini con frequenti episodi di Dermatite
da pannolino, per prevenire la ricorrenza si potrebbe applicare con un certa
regolarità una blanda barriera protettiva che contenga anche sostanze ad
effetto emolliente/lenitivo, soprattutto in caso di feci sfatte o diarrea.
Quando invece l’irritazione è presente il trattamento prevede di:

creare un effetto “barriera” nei confronti delle sostanze irritanti con un
leggero film protettivo a base di sostanze emollienti e riepitelizzanti; le
preparazioni barriera ideali dovrebbero essere in grado di creare uno schermo
che tra un cambio di pannolino e l’altro protegga la pelle dalle sostanze irritanti
e non permetta un’eccessiva perdita di acqua;

in presenza di diarrea e feci sfatte si può applicare anche una pasta
protettiva all’ossido di zinco; questa garantisce una certa impermeabilità
all’acqua ma è difficile da rimuovere e lo sfregamento può irritare;

solo in caso di sovrainfezione da Candida albicans si possono utilizzare
creme antifungine ad uso topico; dovranno essere utilizzate dietro consiglio
medico nei modi e nei tempi indicati dallo specialista;

nelle forme più gravi potrebbero essere utilizzate anche preparazioni
cortisoniche per uso topico; anche in questo caso l’utilizzo deve essere fatto
dietro consiglio medico;

non è da ritenersi giustificabile l’uso continuato di creme ad effetto
barriera all’ossido di zinco, come anche l’uso costante di creme antifungine
e/o antibatteriche.
29
Le piante medicinali
per la Dermatite
irritativa da pannolino
30
Per prevenire e trattare la Dermatite da pannolino sono necessari prodotti con
attività protettiva, emolliente/idratante, riepitelizzante, cicatrizzante, antimicotica
e antibatterica.
A questo proposito ci sono numerose piante medicinali come anche sostanze
naturali che possono rappresentare una risorsa molto interessante. Tra quelle più
utilizzate per il trattamento della pelle irritata e infiammata ritroviamo la Propoli,
la Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Trea tree oil), la Liquirizia (Glycyrrhiza glabra),
l’Aloe (Aloe vera), il Thè verde (Camellia sinesis), l’Altea (Althaea officinalis) e la Mirra
(Commiphora myrra).
Suddividendole in base alla loro attività potremo distinguerle in 2 categorie:
1a) Piante che agiscono con “effetto barriera” proteggendo la pelle
dalle sostanze irritanti e favorendo il ripristino delle sue
fisiologiche funzionalità; piante e sostanze naturali ricche di
resine, polisaccaridi o mucillagini.
Le resine, le mucillagini e i polisaccaridi sono in grado di formare sulla pelle delle
pellicole protettive che oltre ad ostacolare il contatto con le sostanze irritanti
esterne evitano che ci sia un’eccessiva perdita di acqua contribuendo quindi a
idratare la pelle irritata e a creare le condizioni per favorire la riparazione dei
tessuti danneggiati.
Tra quelle principalmente usate troviamo l’Aloe (Aloe vera), l’Altea (Althaea
officinalis) la Propoli e la Mirra (Commiphora myrra).
Propoli
La Propoli è una sostanza ricca di resine e gomme che
le api raccolgono sulle gemme e sui tronchi di alcune
piante. Viene poi lavorata dalle api con gli enzimi
salivari e la cera, fino ad ottenere una sostanza resinosa
di colore bruno che profuma di resine balsamiche e
spezie. All’interno dell’alveare le api utilizzano la Propoli
principalmente per proteggere l’alveare dagli agenti
esterni: altri insetti, microorganismi. Le proprietà protettive della Propoli ben
si adattano ad un utilizzo in campo dermatologico: viene infatti utilizzata per
i problemi della pelle fin dai tempi degli antichi egizi, dei greci e dei romani.
Le resine e le gomme della Propoli, grazie alle loro caratteristiche proprietà
adesive e filmogene, formano sulla pelle una barriera protettiva nei confronti
degli agenti irritanti esterni.
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Mirra
(Commiphora myrra)
La Commiphora myrra è una pianta della famiglia delle
Burseraceae molto diffusa nel Nord-Est dell’Africa, in
Somalia, Etiopia, Arabia ecc… Da questa pianta si ottiene
la Mirra che è la resina gommosa che fuoriesce dalla
corteccia della pianta. Numerose sono le testimonianze
storiche dell’utilizzo di questa preziosa sostanza come
balsamo (numerose le citazioni anche nei sacri testi della Bibbia) e per trattare
le ulcere o disturbi del cavo orale. Le preparazioni di Mirra ad elevato contenuto
di resine sono particolarmente efficaci per uso topico. Infatti la resina aumenta
l’adesività dei componenti polisaccaridici (gomme) consentendo la formazione
di una pellicola filmogena che rimane aderente a lungo alla superficie della pelle
o delle mucose senza che possa essere rimossa da saliva o altre sostanze. L’uso
della pianta è estremamente sicuro: non vengono riportati effetti collaterali o
controindicazioni di nessuna natura.
2a) Piante e sostanze naturali ad azione protettiva antiossidante e
antimicrobica
Nelle pelli irritate, è importante utilizzare sostanze ad attività antiossidante per
la loro azione protettiva e indirettamente antinfiammatoria. Piante medicinali
come la Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Tea tree oil) e il Thè verde (Camellia
sinensis) sono caratterizzate da un’attività di modulazione dell’infiammazione
che si evidenzia anche attraverso un’azione di tipo antiradicalico.
Melaleuca
(Melaleuca alternifolia, Tea tree oil)
Appartenente alla famiglia delle Mirtaceae la Melaleuca
alternifolia è una pianta originaria dell’Australia, che
viene coltivata in maniera estensiva anche in Africa e
Nuova Zelanda. Dai rametti e dalle foglie per distillazione
in corrente di vapore viene estratto l’olio essenziale
conosciuto con il nome di “tea tree oil”. Quest’olio
presenta un’ottima tollerabilità cutanea e sicurezza d’uso ed è caratterizzato da
un rilevante potere antisettico e antiossidante. Molto utile per il trattamento
delle affezioni infiammatorie della pelle perché grazie alle sue caratteristiche
chimiche penetra facilmente negli strati superficiali della pelle e, catturando
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i radicali liberi, ostacola indirettamente il processo infiammatorio. Inoltre
nella zona dove viene applicato è in grado di mantenere un ambiente poco
favorevole alla crescita di microrganismi.
Thè verde
(Camellia sinensis)
Piccolo albero sempreverde della famiglia delle
Theaceae la Camellia sinensis è originaria dell’India
settentrionale e della Cina. Viene coltivato estesamente
a Cylon, in Cina e nelle zone tropicali dell’Africa per la
produzione del the. Le foglie della pianta, vengono
torrefatte senza sottoporle a processi di fermentazione,
mantengono quindi il loro colore verde originario da qui il nome Thè verde. I
componenti caratteristici del Thè verde sono i polifenoli che comprendono
flavanoli (catechine), flavonoidi e acidi fenolici; le catechine (EGCG e caffeina)
rappresentano i composti principali sia per il loro contenuto che per l’attività. Il
Thè verde proprio per il suo contenuto in polifenoli, è considerato uno dei più
potenti antiossidanti presenti in natura. A livello della pelle questa attività
si traduce in un’azione protettiva dei tessuti cutanei e sottocutanei
soprattutto nei confronti del danno da stress ossidativo per esposizione
ad agenti irritanti.
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Consigli Utili
Alcune semplici regole di comportamento per prevenire la Dermatite da
pannolino o per favorirne una più rapida guarigione:
 cambiare spesso il pannolino (anche ogni ora nel neonato
ed al massimo ogni 3 ore nel bambino più grande, cambiarlo
immediatamente quando è sporco di feci);
 non stringere troppo il pannolino per assicurare una certa
ventilazione, adeguare la misura alla crescita del bambino;
 detergere la zona irritata in maniera delicata, meglio se con sola
acqua tiepida corrente ed eventualmente utilizzare detergenti
delicati per non più di due volte al giorno. Non sfregare per
rimuovere i residui di feci. Se si è usata una pasta protettiva ed i
residui stentano a venire via, per rimuoverli usare un batuffolo
di cotone imbevuto di olio (mandorle dolci, oliva) evitando di
sfregare;
 le salviette pronte vanno usate solo quando si è in viaggio o fuori
casa;
 la cute va asciugata tamponando delicatamente, si può anche
ricorrere al getto tiepido dell’asciuga-capelli;
 lasciare il bambino senza pannolino per il maggior tempo
possibile in modo che la pelle possa restare asciutta
(mantenendo una temperatura ambiente
confortevole);
 sarebbe meglio lasciare scoperta l’area del
pannolino anche mentre il bambino dorme
proteggendo il lettino con le traversine
imbottite usa e getta che hanno una
ottima capacità assorbente;
 applicare sulla cute irritata un
prodotto ad effetto lenitivo/
emolliente e barriera.
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Indice
La pelle...............................................................................................................................................4
La funzione difensiva della pelle..............................................................................................6
La dermatite atopica..................................................................................................................8
Come si manifesta...................................................................................................................9
Le cause.................................................................................................................................... 10
Trattamento e prevenzione............................................................................................... 13
Le piante medicinali per la Dermatite atopica........................................................... 18
Olio di Jojoba (Simmondsia chinensis)...................................................................... 20
Olio di Borragine (Borago officinalis)......................................................................... 20
Olio di Iperico (Hypericum perforatum).................................................................... 21
Altea (Althaea officinalis).............................................................................................. 21
Aloe (Aloe vera).............................................................................................................. 22
Elicriso (Helicrysum italicum)....................................................................................... 22
Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)...................................................................................... 23
Consigli utili................................................................................................................................... 24
La dermatite irritativa da pannolino............................................................................... 26
Come si manifesta............................................................................................................... 27
Le cause................................................................................................................................... 28
Trattamento e prevenzione ............................................................................................ 28
Le piante medicinali per la Dermatite irritativa da pannolino............................ 30
Propoli................................................................................................................................. 31
Mirra (Commiphora myrra).......................................................................................... 32
Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Tea tree oil)...................................................... 32
Thè verde (Camellia sinensis)....................................................................................... 33
Consigli utili................................................................................................................................... 34
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