DISPENSA TECNICA Dermatite atopica e da pannolino CAUSE, PREVENZIONE E TRATTAMENTO CON LE PIANTE MEDICINALI a cura della Dott.ssa Marinella Pescari (staff tecnico Aboca) Composizione e impaginazione: Ufficio Grafico Tutti i diritti sono riservati. Riproduzioni anche parziali sotto qualsiasi forma sono vietate senza autorizzazione dell’Editore. Copyright © 2010 Aboca Edizioni © Aboca S.p.A. Società Agricola Stampato presso: Petruzzi Stampa - Città di Castello FSC Introduzione Oggi le Dermatiti sono patologie estremamente comuni soprattutto nei bambini. Sempre più spesso vengono diagnosticati in età pediatrica nuovi casi di dermatiti allergiche o da contatto, da parte dei pediatri o degli spacialisti delle cliniche dermatologiche. Nei paesi industrializzati si stima che il numero di bambini affetti da Dermatite atopica sia aumentato da 3 a 5 volte negli ultimi 40 anni. Queste patologie della pelle sono caratterizzate da sintomi fisici potenzialmente debilitanti, che possono compromettere la qualità della vita dei bambini che ne soffrono e delle loro famiglie. In alcuni casi in effetti possono determinare l’insorgenza di disturbi di tipo psico-sociale come ansia, poca autostima e ridotte prestazioni scolastiche, oltre a disturbi del sonno causati dall’irritazione e dal prurito. In questo modo le dermatiti arrivano ad influenzare in maniera importante lo stato generale di salute. Per questo è fondamentale imparare a riconoscere il tipo di Dermatite e riuscire a trattarla nella maniera più adeguata. La pelle 4 La pelle insieme agli annessi cutanei – capelli, peli, unghie ma anche ghiandole, muscoli e nervi associati – costituisce il Sistema di Rivestimento dell’organismo. Questo ricopre interamente la superficie corporea costituendo una barriera protettiva nei confronti dell’ambiente esterno, inoltre aiuta a mantenere costante la temperatura corporea, svolge un’importante funzione immunologica e contenendo una complessa rete di terminazioni nervose fornisce all’organismo tutte le informazioni sensoriali sull’ambiente esterno. Di tutti gli organi del corpo è certamente il più esposto a infezioni, malattie e lesioni. Viene attaccata in ogni momento dalle radiazioni solari, dai microbi e dagli inquinanti dell’ambiente e può essere sottoposta a traumi. Per rispondere efficacemente a queste minacce e per svolgere al meglio le sue funzioni la pelle deve mantenere la sua struttura sempre integra e inalterata. La pelle è costituita essenzialmente da tre parti sovrapposte: l’epidermide, che è la porzione più esterna e sottile caratterizzata da una struttura a strati (Tabella 1) nei quali si trovano cellule in continuo processo rigenerativo; il derma, costituito da un fitto tessuto connettivo che serve a sostenere e a nutrire l’epidermide più in profondità, l’ipoderma che è costituito principalmente da tessuto adiposo ed è in rapporto con i tessuti e gli organi profondi. L’ipoderma funziona da sistema di riserva per il grasso e contiene grandi vasi sanguigni che portano il nutrimento alla pelle. Figura 1: La pelle è l’organo più grande del corpo come estensione superficiale e come peso. In un adulto la pelle ricopre una superficie di circa 2 m2 e pesa circa 4.5-5 Kg. Strutturalmente consiste di due parti principali: epidermide e derma. Sotto il derma si trova lo strato sottocutaneo o ipoderma che ancora la pelle agli altri organi e tessuti. 5 Tabella 1: Gli strati dell’epidermide STRATO Descrizione BASALE È lo strato più profondo, definito come strato germinativo composto da un’unica fila di cellule cilindriche (matrice dell’epidermide). SPINOSO È composto da cellule poligonali disposte in più file che aderiscono tra loro tramite specifici punti di aggancio. In esso si ritrovano le sostanze che concorrono a formare i lipidi epidermici. GRANULOSO Costituito da tre o cinque strati di cellule appiattite, che si modificano progressivamente; le cellule contengono cheratoialina che formerà la proteina cheratina e granuli lamellari che rilasciano una secrezione ricca di lipidi idrorepellenti. LUCIDO Presente solo nella zone di pelle più spessa come quella delle dita, dei palmi delle mani e delle dita e pianta dei piedi; le cellule contengono molta cheratina, sono appiattite, addossate l’una all’altra e disposte in tre o cinque file. CORNEO È lo strato più superficiale dell’epidermide a diretto contatto con l’ambiente esterno composto da lamelle che non hanno nucleo, nè organuli cellulari, ma solo filamenti impaccati di cheratina, una proteina che agisce come “impermeabilizzante” cutaneo. Questa conferisce alle cellule una spiccata resistenza agli enzimi proteolitici, agli acidi e agli alcali. La funzione difensiva della pelle La pelle agisce come barriera difensiva in due direzioni. Dal lato interno, impedisce la perdita di fluidi corporei e di proteine essenziali per la vita, verso l’esterno contrasta la penetrazione di sostanze chimiche, di microrganismi e delle radiazioni solari che potrebbero danneggiare organi e tessuti. La parte della pelle che è a diretto contatto con l’esterno e che svolge essenzialmente la funzione di protezione per l’organismo è l’epidermide. Come evidenziato in precedenza l’epidermide ha una complessa struttura organizzata in più strati, di questi lo strato corneo e lo strato germinativo risultano particolarmente importanti per la funzione di barriera protettiva. Lo strato corneo è quello più esterno, presenta un’organizzazione strutturale unica che può essere definita a “mattoni e cemento”, dove i mattoni sono le cellule (corneociti) ricche di proteine impermeabilizzanti (cheratina) e il cemento è rappresentato da lipidi (sostanze grasse tra cui ceramidi, colesterolo e acidi grassi) che riempiono lo spazio tra le cellule e rendono la pelle poco penetrabile all’acqua e sostanze idrofile; lo strato germinativo (basale) invece è il più interno e la sua attività 6 fondamentale è quella di generare nuove cellule che risalendo verso la superficie e arricchendosi di cheratina diventano sempre più resistenti e dure (corneificazione) costituendo nuovi mattoni per il muro protettivo dello strato corneo. Le cellule dello strato corneo che non hanno capacità di rigenerarsi, vengono continuamente sostituite da nuove cellule prodotte dallo strato germinativo. Anche questo continuo ricambio cellulare contribuisce al meccanismo di difesa della pelle consentendo di mantenerne l’integrità e di allontanare eventuali microorganismi o sostanze nocive fissati alla sua superficie. Qualsiasi alterazione alla struttura dell’epidermide può compromettere la funzionalità difensiva della pelle e costituire la condizione ottimale per permettere a sostanze irritanti, virus e batteri di scatenare patologie tra cui le dermatiti. 7 La Dermatite atopica 8 La Dermatite atopica (o Eczema Costituzionale) è una malattia della pelle di origine infiammatoria tra le più comuni, che colpisce soprattutto i bambini e si manifesta molto rapidamente nei primissimi anni di vita. È caratterizzata da prurito intenso che produce grattamento, pelle irritata, molto secca e con croste. Molto spesso il grattamento crea un circolo vizioso che peggiora i sintomi di questo disturbo che tende a ripresentarsi nel tempo e ad avere un’evoluzione cronica. Nella Dermatite atopica la pelle reagisce in maniera anomala a stimoli irritativi (profumi, conservanti) o immunologici (allergeni alimentari, pollini, acari, microbi) e spesso questa malattia si associa ad altri disordini di natura allergica come la rinite e l’asma. Dermatite: termine generico che indica una malattia infiammatoria della pelle. Atopica: deriva dal termine atopia che origina dal greco “an” un privativo e “topos” che significa “luogo” e sta ad indicare una condizione in cui il sistema immunitario ha una reazione “fuori luogo” o per meglio dire anomala nei confronti di sostanze comunemente contenute negli alimenti, nell’ambiente domestico e all’esterno. Sebbene queste sostanze normalmente non provochino alcuna reazione allergica, in soggetti predisposti sono in grado di scatenare malattie. L’atopia può interessare l’apparato respiratorio (rinite e asma), l’apparato digerente (allergie alimentari) e la pelle (dermatite atopica). Come condizione biologica è presente in circa 1/3 della popolazione generale. Come si Manifesta I segni caratteristici della Dermatite atopica sono l’irritazione cutanea, caratterizzata da intenso prurito che tende a cronicizzare e a ripresentarsi ripetutamente, e la secchezza della cute. Questi sintomi possono associarsi anche a disturbi che non riguardano la pelle come le allergie alimentari, la rinocongiuntivite allergica (es. raffreddore da fieno) e asma bronchiale. Le lesioni della pelle tipiche della Dermatite atopica si distribuiscono in determinate zone corporee che possono cambiare con l’età del paziente: i primi segnali possono comparire nei primi mesi di vita (entro il 3° mese) spesso sono colpiti il cuoio capelluto, le guance, i gomiti e le ginocchia con prurito, essudazione di siero e croste; dopo il compimento del primo o secondo anno le zone più colpite da lesioni acute sono viso, mani, pieghe di gomiti e ginocchia, i polsi, le caviglie e la nuca; la pelle delle zone interessate dalla Dermatite tende ad essere meno 9 Figura 2: immagini di lesioni caratteristiche della Dermatite atopica arrossata e diventa più secca, desquamata ed ispessita, presentando evidenti escoriazioni dovute al grattamento per l’intenso prurito. Alcuni soggetti si grattano fino al sanguinamento procurandosi lesioni che possono anche infettarsi; invece nell’adolescenza e negli adulti spesso gli unici segni della Dermatite atopica sono rappresentati da una particolare sensibilità ed irritabilità della pelle che si presenta arida, ispessita e grigiastra (lichenificazione) nelle zone di maggiore attività come le mani (nelle donne che eseguono lavori domestici), ma anche sulle pieghe dei gomiti e delle ginocchia, sul viso ed in particolare sulle palpebre e sul collo. In tutte le fasce d’età il prurito è il sintomo che disturba maggiormente, è sempre presente di giorno e di notte e può procurare anche perdita di sonno. È stato dimostrato che alcune sostanze (neuropeptidi, neuromediatori, proteinasi, citochine, istamina, ecc..) sono in grado di facilitare l’insorgenza di questo sintomo. Anche lo stress emozionale, alcuni prodotti utilizzati nel trattamento e la sudorazione possono aggravare il prurito nella Dermatite atopica. Le Cause Cosa possa scatenare la sintomatologia tipica della Dermatite atopica non è ancora del tutto chiaro. Sembra che alla base della malattia ci sia una complessa rete di interazioni tra fattori immunitari, genetici, metabolici, infettivi, neuroendocrini e l’ambiente esterno. Potremmo dire che la Dermatite atopica è il risultato dell’interazione tra: 10 mal funzionamento della barriera cutanea: nei bambini che soffrono di Dermatite atopica la pelle non è in grado di svolgere efficacemente la sua funzione difensiva di barriera e il livello di disfunzione è correlato alla gravità della malattia. Il mal funzionamento della barriera cutanea è la condizione per cui sostanze irritanti (allergeni ad alto peso molecolare) contenute nei pollini, acari, microbi o cibi possono attraversarla e arrivare a scatenare la Dermatite; fattori ereditari e genetici: è stato valutato che in circa il 60% dei casi di Dermatite atopica è possibile dimostrare una storia familiare di atopia. Dal punto di vista genetico la Dermatite atopica è definita “malattia complessa”, cioè determinata da interazioni tra particolari geni (il gene è l’unità fondamentale che costituisce il patrimonio ereditario di un organismo vivente) e l’ambiente esterno. Questo significa che non esistono geni che da soli sono in grado di determinare lo sviluppo della malattia ma solo geni che predispongono l’individuo alla patologia. Per cui in questo caso specifico la Dermatite atopica non si svilupperà per la presenza della sola predisposizione genetica (presenza di geni di suscettibilità) od unicamente per l’effetto dei fattori ambientali scatenanti, perché si scateni la malattia è necessario che questi fattori interagiscano tra loro. Non è certamente un caso che la predisposizione genetica risieda in geni che giocano un ruolo importante nel determinare la struttura e la composizione degli strati che costituiscono la parte più superficiale della pelle; fattori ambientali: la malattia è presente maggiormente nelle aree industrializzate rispetto a quelle rurali e nelle classi sociali più elevate. Sembra che lo “stile di vita occidentale” sia un fattore di rischio importante nello sviluppo dell’atopia, anche se non si sa ancora quale siano gli elementi specifici scatenanti. La frequenza del fenomeno Si stima che in età pediatrica la Dermatite atopica colpisce dal 5% al 20% dei bambini nei paesi industrializzati e negli ultimi 40 anni l’incidenza della malattia è aumentata da 3 a 5 volte. Il 20% dei bambini, secondo il National Institute of Health (USA), è affetto da Dermatite atopica e di questi il 65% sviluppa i sintomi durante il primo anno di vita. Nella maggior parte dei casi questa malattia tende a risolversi completamente o comunque a migliorare in maniera evidente in età adulta, tanto che solo una piccola percentuale (5-10%) di pazienti presenta ancora la dermatite dopo la pubertà. In Italia la Dermatite atopica è comune nei bambini in età scolare evidenziando una prevalenza del 5,8% secondo i dermatologi e una prevalenza del 15,2% nel corso della vita come riportato dai genitori (Girolomoni 2003). 11 fattori immunologici: parte dei pazienti affetti da Dermatite atopica, come conseguenza della disfunzione della barriera e dell’infiammazione cronica della pelle, si sensibilizzano nei confronti di alimenti e/o allergeni ambientali e nei casi più gravi si arriva ad una sensibilizzazione nei confronti delle stesse proteine strutturali della loro pelle (la Dermatite atopica in questi casi può raggiungere il limite di una malattia autoimmune). Sono stati presi in considerazione allergeni alimentari quali l’uovo, le farine e il latte che si sono rivelati importanti soprattutto nei bambini sotto un anno di età, allergeni e irritanti da contatto come nichel, profumi, conservanti ed emulsionanti. L’importanza dell’allergia alimentare è in verità ancora oggi un punto molto controverso e il ruolo degli allergeni alimentari non è del tutto provato scientificamente; fattori microbiologici cutanei: nel 90% dei casi la pelle dei bambini affetti da Dermatite atopica, è colonizzata dal batterio Staphylococcus aureus: il malfunzionamento della barriera cutanea insieme al grattamento fanno aumentare il danneggiamento della barriera e consentono al batterio di inserirsi sempre più intimamente nella pelle andando ad aggravare lo stato infiammatorio; cause psico-emozionali: In momenti di particolare stress, impegno o ansia, si scatena più facilmente la Dermatite e le diverse malattie allergiche. Peso della malattia La Dermatite atopica è una malattia potenzialmente debilitante che può compromettere la qualità della vita di chi ne soffre e della famiglia di appartenenza. Può infatti procurare: mancanza di sonno (per il prurito che può peggiorare di notte), riduzione dell’autostima; calo del rendimento scolastico, stress e ansia, isolamento sociale, rinuncia alla pratica di attività sportive, ecc.. i soggetti affetti da Dermatite atopica soffrono con maggior frequenza di asma, rinocongiuntivite allergica, allergie alimentari; nei genitori spesso si crea un carico di stress e tensione per la cronicità con cui si presenta il problema, la “visibilità” delle lesioni e per la riacutizzazione periodica del problema che sembra non poter essere mai risolto. 12 Trattamento e prevenzione Per avere successo nella terapia della Dermatite atopica è molto importante il lavoro di squadra tra medico, familiari e paziente. Per i genitori è confortante sapere che un’alta percentuale di bambini guarisce spontaneamente dalla malattia prima della pubertà, ma essi devono anche essere consapevoli che la pelle deve essere curata con costanza cercando di evitare quanto più possibile le condizioni scatenanti la Dermatite (vedi Tabella 2). Tabella 2 : Fattori che possono peggiorare la Dermatite atopica Contatto diretto: saponi alcalini , detergenti aggressivi (SLS; SLES) coloranti di sintesi, disinfettanti, makeup, cosmetici contenenti alcool, astringenti o profumi, conservanti (parabeni), fibre tessili come lana e sintetici, sudore. Aero-allergeni: acari, forfore animali, muffe Infezioni: infezioni cutanee, in particolare da Staphylococcus aureus, virus, funghi. Infezioni sistemiche (batteri e virus) Alimenti: ruolo maggiore nel primo anno di vita (latte e uovo) Altri: stress psicologici La terapia della Dermatite atopica deve adeguarsi alla gravità della forma, alle caratteristiche e all’età del paziente e diversamente da quanto si riteneva in passato non deve limitarsi solamente al trattamento delle fasi acute o comunque dei soli sintomi più evidenti, ma deve avere lo scopo di controllare i danni determinati dal difetto della barriera cutanea cercando di prevenire eventuali ricadute. Il difetto strutturale alla base della Dermatite atopica è sempre presente anche quando non ci sono sintomi evidenti sulla pelle. Per comprendere quali siano gli aspetti più importanti nel trattamento di questa patologia è importante ricordare che: la barriera cutanea dei soggetti affetti da Dermatite atopica non è in grado di funzionare in modo adeguato: lo strato corneo è incompleto, mancano alcuni importanti costituenti lipidici, la pelle si presenta secca e più permeabile agli agenti esterni i quali, entrando in contatto con le parti sottostanti l’epidermide, provocano irritazione, infiammazione e sensibilizzazione sia acute che croniche; nelle fasi acute si evidenziano nella pelle delle zone fortemente irritate e infiammate con prurito molto intenso: Il grattamento conseguente al prurito e il processo infiammatorio stesso automantengono l’irritazione e peggiorano le lesioni. 13 Il trattamento della Dermatite atopica dovrà quindi essere orientato a: migliorare la protezione della pelle ripristinando l’integrità della barriera e contrastando la secchezza cutanea; limitare l’infiammazione della cute, trattare le infezioni batteriche che si sovrappongono e limitare il prurito; evitare il contatto con tutti gli agenti irritanti. Un trattamento che migliori la protezione della pelle e limiti l’infiammazione è utile sia per dare sollievo immediato al prurito che accompagna la Dermatite atopica, che per ridurre la possibilità di acutizzazione e complicazione della patologia. 1. Migliorare la protezione della pelle ripristinando l’integrità della barriera e contrastando la secchezza cutanea. La maggiore permeabilità della pelle del soggetto atopico da una parte consente agli agenti irritanti di venire a contatto con i tessuti sottostanti l’epidermide, provocando irritazione, infiammazione e sensibilizzazione e dall’altra provoca perdita di acqua dai tessuti, superiore alla norma, con conseguente secchezza e tendenza della pelle a lesionarsi. È necessario quindi ripristinare la normale funzionalità della barriera cutanea, reintegrando i componenti strutturali di cui la pelle è carente, e favorire l’idratazione cercando di ostacolare il più possibile la perdita di acqua dall’interno. Questo risultato può essere raggiunto tramite l’uso sistematico, più volte al giorno, di creme o unguenti ad azione emolliente, protettiva ed idratante. Queste preparazioni migliorano la protezione della pelle perché apportano lipidi utili per la ricostruzione della componente lipidica della barriera cutanea, e reidratano la cute apportando acqua e/o impedendo una perdita eccessiva di acqua dai tessuti per evaporazione. Alcune preparazioni ad uso topico contengono sostanze che agendo con “effetto barriera” proteggono la pelle dal contatto diretto con gli agenti irritanti limitando l’irritazione ed il prurito. L’uso di questo tipo di preparati viene definito in ambito medico come terapia adiuvante di base e rappresenta forse la parte più importante della terapia nelle forme lievi/moderate. Anche l’International Consensus Conference on Atopic Dermatitis II (2003) ha dichiarato che “la terapia adiuvante di base è essenziale per il trattamento di questa patologia. Nello specifico gli emollienti sono in grado di mantenere idratata la pelle e di ridurre il prurito quindi dovrebbero essere applicati regolarmente due volte al giorno anche quando non è presente alcun sintomo della malattia, inoltre sarebbe utile applicarli sempre dopo il bagno o dopo aver praticato sport a contatto con l’acqua. 14 Trattamento della Dermatite atopica Definizione del quadro clinico della malattia: quando ha avuto inizio, tipo e gravità dei sintomi, impatto psicologico e sulla famiglia di provenienza. Preparati ad azione barriera/emolliente: da utilizzare abbondantemente e con regolarità Educazione: regole di igiene personale e comportamentale per evitare il contatto con sostanze irritanti Remissione della malattia (senza segni o sintomi) Controllo dell’infiammazione e del prurito in fase acuta: Corticosteroidi per uso topico (sotto il controllo medico) Terapia adiuvante di base: • • • • Evitare i fattori irritanti Infezioni batteriche: antibiotici topici o sistemici Infezioni virali: terapia antivirale Interventi psicologici Figura 3: Trattamento della dermatite atopica di grado lieve/moderato Liberamente modificato da “International Consensus Conference on Atopic Dermatitis II (ICCAD II): clinical update and current tratment strategies (2003) 2a. Limitare l’infiammazione della cute e trattare le superinfezioni eventualmente presenti A questo scopo vengono usati comunemente i corticosteroidi per uso topico, che grazie alla loro azione antiinfiammatoria, immunosoppressiva e vasocostrittrice permettono un efficace controllo delle fasi acute. Devono essere utilizzati sotto controllo medico nei modi e nei tempi indicati dallo specialista per non incorrere in effetti avversi ed evitare utilizzi non ottimali (molte volte il timore di utilizzare questa tipologia di farmaci espone a problemi di sotto dosaggio e quindi di inefficacia del trattamento). Per gestire al meglio le fasi acute della malattia come anche il trattamento di più lungo periodo si è dimostrato molto utile l’associazione dei corticosteroidi con i preparati ad azione emolliente e protettiva. Questa associazione ha permesso da una parte di ridurre il continuo ricorso ai corticosteroidi e dall’altra di prevenire le ricadute e il peggioramento dei sintomi. 15 Soprattutto nelle fasi acute della Dermatite atopica sulle zone dove la pelle è maggiormente danneggiata possono verificarsi sovrainfezioni batteriche (impetiginizzazione) come conseguenza della riduzione dell’integrità della barriera cutanea. Lo Stafilococco aureo o Streptococco Beta emolitico gruppo A sono i batteri maggiormente interessati alla produzione di queste infezioni, ma possono anche verificarsi superinfezioni da parte di funghi e virus . 2b. Limitare il prurito Il prurito è sicuramente il sintomo più comune nella Dermatite atopica e anche quello che maggiormente compromette la qualità della vita dei bambini. Il grattamento che da esso deriva causa escoriazioni, sovrainfezioni batteriche, sanguinamento, ispessimento della cute. È quindi importante identificare e rimuovere i fattori scatenanti del prurito. L’uso regolare di sostanze emollienti e idratanti ha evidenziato una riduzione della secchezza e dell’attrito sui tessuti e insieme all’uso appropriato dei cortisonici nelle fasi acute si è dimostrato il miglior metodo per ridurre anche il prurito. È stato altresì dimostrato che l’uso degli antistaminici non è efficace in questo tipo di prurito (legato più ai mediatori dell’infiammazione che all’istamina). 3. Evitare il contatto con tutti gli agenti irritanti Come già detto sono davvero numerose le sostanze irritanti che possono aggravare la situazione cutanea dei soggetti affetti da Dermatite atopica (vedi Tabella 2). Si tratta perlopiù di sostanze che se applicate su pelle normale, alle concentrazioni comunemente usate, non dovrebbero causare reazioni particolari; i soggetti affetti da Dermatite atopica, che hanno una reattività cutanea aumentata, possono reagire frequentemente in maniera esagerata a questi irritanti, anche quando presenti in minima quantità. L’unico trattamento possibile in questo caso è cercare di evitare il più possibile di venire in contatto con queste sostanze. Questo è possibile farlo in due maniere: 16 seguendo con costanza alcune fondamentali regole di igiene personale, comportamentali e ambientali che sono elencate nella sezione consigli utili; applicando con regolarità dei prodotti ad uso topico che agiscono come emollienti ma anche formando una barriera protettiva che non consente alle sostanze irritanti di venire a contatto con la pelle (“effetto barriera”). La detersione nei pazienti atopici Una riflessione particolare merita il problema della detersione nel paziente atopico che è caratterizzato da una pelle particolarmente reattiva, facilmente irritabile e secca. Per molti anni a torto si è ritenuto che la pelle del bambino atopico dovesse essere lavata il meno possibile per evitare qualunque tipo di irritazione. Ovviamente questo è sbagliato e non solo per motivi igienici; la pulizia serve a prevenire le superinfezioni. La pelle degli atopici molto spesso viene colonizzata da microorganismi (batteri e funghi) quali lo Staphylococcus aureo e una ridotta frequenza nei lavaggi potrebbe fare aumentare la quantità di questi batteri nella pelle e quindi favorire le infezioni. Anche gli acari della polvere possono annidarsi nella pelle e facilitare la sensibilizzazione della pelle stessa verso comuni allergeni. È molto importante quindi garantire ai bambini atopici un’adeguata igiene personale che può prevedere anche bagno o doccia quotidiani: non si deve però esagerare e se ci si accorge che la cute si secca e si irrita a contatto con l’acqua si possono diradare i lavaggi. L’acqua deve essere tiepida e il bagno non troppo prolungato. Ovviamente è necessario fare attenzione al tipo di detergenti che si usano. Non dovrebbero essere utilizzati i comuni saponi e bagnoschiuma che tendono ad irritare e seccare la pelle aumentando il prurito. Per una corretta detersione sarà preferibile utilizzare detergenti delicati caratterizzati da: assenza di profumazioni; assenza di saponi alcalini e tensioattivi molto schiumogeni e irritanti quali SLS e SLES; assenza di derivati del petrolio, conservanti, PEG e parabeni; pH fisiologico (intorno a 5.5); testati dermatologicamente soprattutto per verificare la presenza di Nichel. 17 Le Piante Medicinali nella Dermatite atopica 18 Le piante medicinali sono state utilizzate per la cura della pelle per migliaia di anni. Solo negli ultimi 15 anni però, è stato possibile valutare la loro efficacia tramite rigorosi metodi scientifici e definirne meglio il meccanismo d’azione; questo anche per quel che riguarda la loro applicazione nella Dermatite atopica. Le piante medicinali, contenendo al loro interno un gran numero di sostanze sapientemente selezionate dalla Natura, possono intervenire in maniera efficace e sicura anche in patologie complesse come la Dermatite atopica. Ricordiamo che nel trattamento di questa patologia è necessario riparare il danno cutaneo (contrastare la secchezza cutanea e ripristinare l’integrità della barriera cutanea), ridurre l’infiammazione, limitare il prurito, trattare le sovrainfezioni e prevenire le ricadute. Studi farmacologici e clinici hanno dimostrato che numerose piante medicinali possono intervenire a più livelli migliorando la funzionalità della barriera cutanea, modulando i fenomeni ossidativi correlati all’infiammazione, riducendo il prurito, e bloccando lo sviluppo di funghi o batteri a livello della pelle. Tante piante medicinali vengono utilizzate anche nella cosmesi per le loro proprietà emollienti, idratanti e/o antiinfiammatorie. Potremmo idealmente suddividere le piante da utilizzare nel trattamento della Dermatite atopica in base alla loro attività in 3 categorie: 1a) Piante utili per reintegrare i lipidi di cui è carente lo strato corneo dei soggetti affetti da Dermatite atopica promuovendo anche un’attività emolliente, nutriente ed idratante La composizione della base “grassa” delle preparazioni topiche per la Dermatite atopica è sicuramente molto importante ai fini di garantire efficacia al trattamento in tutte le fasi della malattia: sia nelle fasi acute che nella prevenzione di eventuali ricadute. Lo strato corneo dell’atopico è incompleto, perché manca di alcuni importanti costituenti lipidici e quindi è inefficace nello svolgimento della funzione di barriera fisica e chimica. Le sostanze grasse (lipidi) possono svolgere un’importante azione di protezione della pelle attraverso un’integrazione mirata di lipidi simili a quelli di cui è carente lo strato corneo favorendo così il recupero della funzionalità della barriera meccanica di protezione della pelle. Gli oli di origine vegetale, ricchi in trigliceridi e acidi grassi simili ai lipidi della pelle, sono quindi degli ottimi ingredienti per la formulazione di pomate e unguenti ad azione emolliente, lenitiva e protettiva da utilizzare per il trattamento delle Dermatiti atopiche e delle pelli irritate in genere. 19 Tra i più studiati e conosciuti troviamo l’Olio di Jojoba (Sidmondsia chinensis), l’Olio di Borragine (Borago officinalis), l’Olio di Iperico (Hypericum perforatum). Olio di Jojoba (Simmondsia chinensis) L’“olio di jojoba” è un liquido giallo di consistenza cerosa estratto dai semi di un piccolo arbusto originario delle regioni meridionali degli Stati Uniti e del Messico. Conosciuto anche dagli Atzechi e dagli indiani Apaches che lo usavano per lenire le ferite, per proteggere la pelle dai raggi del sole e per massaggiare il corpo è un ottimo ingrediente per preparazioni topiche perché viene facilmente assorbito dalla pelle essendo costituito da piccole molecole e presentando molta affinità per il sebo. L’olio di jojoba ha la capacità di aiutare a ripristinare la barriera lipidica della pelle assicurando un ottimo effetto emolliente non occlusivo ed un effetto idratante indiretto. La sua attività è particolarmente interessante in caso di irritazioni, screpolature e scottature solari e anche per il trattamento della Dermatite atopica. Olio di Borragine (Borago officinalis) La Borragine è una pianta erbacea originaria delle zone incolte e aride dell’Europa meridionale, coltivata principalmente per la produzione dei semi dai quali si ricava l’olio. L’olio è ricco di acidi grassi delle serie omega-6 tra cui il più rappresentativo è certamente l’acido γ-linolenico (GLA). Questi lipidi sono sostanze affini alla pelle, con struttura simile a quella del sebo e sono particolarmente utili per mantenere l’integrità della barriera cutanea. Numerosi sono gli impieghi clinici riportati in letteratura, in particolare per la cura di dermatiti croniche ed atopiche; l’olio di borragine ha un innegabile utilità nelle preparazioni ad uso topico come agente emolliente e idratante. Gli effetti benefici dell’olio sembrano legati essenzialmente ad una riduzione dell’evaporazione transcutanea e ad un’azione reidratante. È stato dimostrato inoltre grazie al contenuto di GLA una diminuzione del prurito e dell’irritazione nella Dermatite atopica. 20 Olio di Iperico (Hypericum perforatum) L’iperico è una piccola pianta erbacea, appartenente alla famiglia delle Guttiferae, che cresce spontanea e molto diffusamente nella nostra penisola. L’olio di iperico, per tradizione, è un estratto oleoso preparato per macerazione delle sommità fiorite fresche della pianta in olio vegetale (olio di oliva o di girasole) alla luce del sole. L’esposizione alla luce solare conferisce all’olio un caratteristico colore rosso sangue dovuto alla trasformazione delle ipericine e consente di concentrare il contenuto di flavonoidi che svolgono un’azione antiossidante e lenitiva. 2a) Piante che contengono sostanze quali polisaccaridi e mucillagini in elevate concentrazioni. Sono in grado di formare sulla pelle delle vere e proprie pellicole (barriere) con azione protettiva e riparatrice I polisaccaridi e le mucillagini sono carboidrati (zuccheri) molto abbondanti in natura, soprattutto tra i vegetali, caratterizzati da molecole complesse (polimeri) che hanno la capacità di formare dei gel quando sono in presenza di acqua. Grazie a questa loro caratteristica, quando vengono applicati sulla pelle formano delle pellicole elastiche e trasparenti, che le conferiscono elasticità e idratazione e ne completano la protezione potenziando la barriera meccanica e cedendo acqua ai suoi strati più superficiali. Importanti rappresentanti di questa categoria sono l’Altea (Althaea officinalis) e l’Aloe (Aloe vera). Altea (Althaea officinalis) Pianta erbacea perenne della famiglia delle Malvaceae alta fino a 2 metri che cresce spontanea in Europa centrale e negli Stati Uniti. La parte utilizzata in fitoterapia è la radice decorticata e tagliata per facilitare l’estrazione di una mucillagine alla quale viene attribuita un’importante attività emolliente e idratante sulla pelle. Grazie a queste proprietà le mucillagini di Altea sono particolarmente utili nella formulazione di prodotti ad uso topico per il trattamento della cute secca e desquamata. 21 Aloe (Aloe vera) Pianta originaria delle zone asciutte e assolate dell’Africa cresce oggi e viene coltivata in Venezuela, Spagna, India, Australia. L’Aloe viene impiegata per le sue proprietà curative da circa 6000 anni. Notizie dell’uso dell’Aloe si trovano nelle tavolette sumeriche e nel papiro di Ebers, come anche nel De Materia Medica di Dioscoride, in cui è presente una monografia completa. Per uso cosmetico-dermatologico viene impiegato il gel fogliare che si presenta come una matrice gelatinosa, incolore, inodore che costituisce il tessuto interno della foglia della pianta. È possibile ottenere con un processo innovativo di essiccazione un prodotto particolarmente ricco di polisaccaridi (estratto secco 200:1). Sono note le proprietà del gel d’Aloe di formare film protettivi sui tessuti (pelle e mucose), per questa sua proprietà quindi può essere utilizzato nei prodotti topici per la Dermatite atopica perchè contribuisce all’effetto protettivo e di ripristino dell’integrità e della funzionalità cutanea. 3a) Piante ad azione antiossidante utili per ridurre il prurito Nelle pelli atopiche, l’uso di sostanze ad attività antiossidante è importante per la loro azione protettiva e indirettamente antinfiammatoria. L’attività antiossidante promuove la stabilizzazione dei tessuti cutanei, sia perché questi contengono alte concentrazioni di sostanze (acidi grassi polinsaturi) particolarmente esposte ai danni da ossidazione, sia perché i processi cellulari e l’infiammazione portano i tessuti della pelle ad interagire con elevate quantità di sostanze ossidanti attive. Piante medicinali come la Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) e l’ Elicriso (Helycrisum italicum) sono caratterizzate da un’attività di modulazione dell’infiammazione che si evidenzia anche attraverso un’azione di tipo antiradicali liberi. Elicriso (Helicrysum italicum) “Sole” e “oro” sono le parole che compongono il nome di questa pianta e richiamano sia il colore dei suoi capolini sia l’habitat sassoso e assolato delle zone costiere e della media collina nell’area Mediterranea dove la pianta 22 cresce spontanea. L’uso di questa pianta nelle patologie infiammatorie della pelle è legata all’azione dei suoi componenti antiossidanti (flavonoidi). Questi composti sono in grado di catturare i radicali liberi che possono prodursi nelle infiammazioni proteggendo i componenti strutturali della pelle dalla degradazione ossidativa. La frazione antiossidante dell’Elicriso si comporta come un importante agente protettivo cutaneo. Liquirizia (Glycyrrhiza glabra) La Liquirizia è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Fabaceae che cresce spontanea in tutta l’Europa meridionale, la Russia, l’Iran, l’Iraq e la Turchia. La parte della pianta utilizzata è la radice che contiene sostanze antiossidanti della famiglia dei flavonoidi con diverse specificità di azione: flavanoni (quali la liquiritina e il glabrolo), chalconi (isoliquiritina e licocalconi), isoflavoni e isoflavonoli. Quantitativamente i principali costituenti sono la liquiritina e la isoliquiritina. L’attività antiossidante e quindi protettiva dei flavonoidi ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica per la loro utilità nella prevenzione della infiammazione. Le sostanze antiossidanti contenute nella Liquirizia possono anche avere azione antibatterica. Uno studio riferisce dell’effetto antimicrobico della liquirizia nei confronti dello Staphylococcus aureus, batterio che determina una gran parte delle infezioni cutanee nelle persone che soffrono di Dermatite atopica. La proprietà antiossidante dei flavonoidi è anche alla base delle note proprietà antinfiammatorie indirette della Liquirizia. 23 Consigli Utili Semplici regole di comportamento utili per evitare di aggravare la situazione di salute della cute del bambino con Dermatite atopica. L’adozione di normali misure di igiene personale o ambientale ed un adeguato abbigliamento possono aiutare a ridurre il prurito e l’irritazione cutanea. Igiene personale Il bagno o la doccia possono essere fatti giornalmente, se vi accorgete che la cute si secca e si irrita a contatto con l’acqua potete lavare il bambino anche ogni due giorni o meno; il bagno o la doccia devono essere più brevi possibile e l’acqua deve essere tiepida (bagni con temperatura dell’acqua elevata e troppo prolungati possono irritare la cute e scatenare il prurito); vanno usate minime quantità di detergente, preferendo detergenti delicati a pH simile a quello della cute (5,5), senza profumi e altre sostanze irritanti. Non vanno invece usati i comuni saponi e bagnoschiuma che tendono ad irritare e seccare la cute aumentando il prurito; dopo il bagno la cute va asciugata tamponando delicatamente, se la temperatura ambientale lo permette lasciatela all’aria per qualche minuto; 24 subito dopo il bagno va applicato un prodotto ad attività emolliente, l’applicazione va ripetuta più volte nell’arco della giornata, l’uso regolare di sostanze ad attività emolliente ed idratante è assolutamente indispensabile; tagliate regolarmente le unghie del bambino tenendole sempre molto corte. Condizioni ambientali Tenere la temperatura ambientale intorno ai 20°C e mantenete un grado di umidità adeguato (evitare sia una eccessiva secchezza ambientale sia gradi estremi di umidità); tenere pulito l’ambiente in cui vive il bambino. La pulizia riduce il carico di sostanze che possono aderire alla pelle irritandola; gli acari e la polvere domestica possono contribuire ad aggravare le lesioni da Dermatite atopica in soggetti allergici o con cute molto sensibile; il bambino va vestito con abiti di cotone (in caso di prurito molto intenso possono essere utili biancheria intima, pigiama e guanti di seta). 25 La Dermatite irritativa da pannolino 26 La Dermatite irritativa da pannolino è una Dermatite da contatto caratterizzata da irritazione e infiammazione proprie dell’area del pannolino. È una malattia che si presenta occasionalmente e tende a risolversi spontaneamente. Gli episodi hanno una durata di circa 2-3 giorni e possono coincidere con gastroenteriti, diarrea ecc.. E’ una delle affezioni cutanee più comuni nel bambino. Sulla base di studi di sorveglianza è possibile affermare che circa 1 bambino su 3 può manifestare segni di Dermatite irritativa da pannolino in qualunque momento del periodo in cui usa il pannolino, solo una minoranza di questi mostra sintomi di una certa gravità. Come si manifesta La Dermatite irritativa da pannolino è caratterizzata essenzialmente da un’irritazione della pelle nell’area di maggior contatto con il pannolino: natiche, basso addome, zone perianale, genitali. Negli stadi iniziali e nelle forme più lievi l’irritazione è rappresentata da arrossamento che interessa un’area limitata e in genere non presenta vescicole, pustole, erosioni. Nelle forme moderate o gravi della malattia la zona coinvolta nell’infiammazione si estende (può arrivare a interessare oltre il 50% dell’area del pannolino) e l’arrossamento si fa sempre più grave fino a condurre a fessurazioni ed erosioni della pelle. In molti casi il bambino prova disagio e si lamenta e piange quando viene pulito al cambio del pannolino. Motivi scatenanti la Dermatite da pannolino secondo le mamme Le situazioni sotto riportate indicano, in ordine decrescente d’importanza, i fattori scatenanti la Dermatite da pannolino (Philipp. 1997). » Ritardo nel cambio del pannolino dopo la scarica » Minor frequenza nell’esecuzione del bagnetto per malattia respiratoria » Minore frequenza nel cambio del pannolino » Utilizzo di pannolini usa e getta » Umidità atmosferica aumentata » Minore accuratezza nel lavare e sciacquare il pannolino » Aggravamento di un eczema preesistente » Rivestimento esterno del pannolino in materiale plastico » Uso di detergente diverso per lavare la biancheria. » Pannolino di tessuto (frizione dovuta al tessuto nuovo non ancora ammorbidito dai lavaggi) Tratto da “Problemi del Bambino. Approccio integrato con le Piante Medicinali“ di Vitalia Murgia , Rita Pagiotti 27 Le cause Numerosi sono i fattori che concorrono a determinare la sintomatologia tipica della Dermatite irritativa da pannolino: il contatto della cute con l’ammoniaca che viene prodotta dal Brevibacterium ammoniagenes (presente nelle feci di questi bambini) a partire dall’urea contenuta nell’urina del bambino; lo sfregamento della pelle sul pannolino che la predispone all’attacco di altri agenti irritanti; il “clima” della pelle nell’area del pannolino che viene definito tropicale perché è caldo e umido e insieme all’umidità prolungata conduce alla macerazione degli strati più superficiali della pelle. Questa situazione produce poi una maggiore suscettibilità della cute allo sfregamento e danneggia la sua funzione barriera, aumentandone di conseguenza la permeabilità e la reattività alle sostanze irritanti; esposizione prolungata ad urina e feci: oltre alla già citata ammoniaca anche altre sostanze di degradazione delle urine come i sali biliari e gli enzimi proteolitici e lipolitici, possono favorire l’irritazione cutanea nell’area del pannolino; infezione microbiologica: è marginale il ruolo svolto dai batteri nel determinare la DIP. Tuttavia lo Stafilococco aureo o gli Streptococchi di gruppo A possono causare irritazioni nell’area del pannolino. Altri agenti infettivi possono essere i virus parassiti e funghi (Candida albicans). Trattamento e prevenzione Si può prevenire la Dermatite irritativa da pannolino mettendo in atto alcuni interventi che limitino la diffusione e il tempo di contatto delle feci e delle urine con la pelle, la macerazione ed il conseguente danneggiamento che portano all’irritazione: 28 tenere la pelle dell’area del pannolino più pulita ed asciutta possibile; è necessario effettuare cambi frequenti di pannolino (anche ogni ora nei neonati e ogni tre nei bambini più grandi) e immediatamente dopo ogni scarica; lavare la zona con acqua corrente utilizzando minime quantità di detergente delicato e lenitivo; importante risciacquare bene senza però sfregare. Per la pelle irritata ed infiammata anche il minimo sfregamento può rappresentare un trauma per il bambino; limitare l’uso delle salviettine inumidite usa e getta solo alle situazioni in cui non è possibile utilizzare acqua corrente; in viaggio o fuori casa.; se la pelle è sana non è necessario utilizzare ad ogni cambio di pannolino una pasta ad effetto barriera; nei bambini con frequenti episodi di Dermatite da pannolino, per prevenire la ricorrenza si potrebbe applicare con un certa regolarità una blanda barriera protettiva che contenga anche sostanze ad effetto emolliente/lenitivo, soprattutto in caso di feci sfatte o diarrea. Quando invece l’irritazione è presente il trattamento prevede di: creare un effetto “barriera” nei confronti delle sostanze irritanti con un leggero film protettivo a base di sostanze emollienti e riepitelizzanti; le preparazioni barriera ideali dovrebbero essere in grado di creare uno schermo che tra un cambio di pannolino e l’altro protegga la pelle dalle sostanze irritanti e non permetta un’eccessiva perdita di acqua; in presenza di diarrea e feci sfatte si può applicare anche una pasta protettiva all’ossido di zinco; questa garantisce una certa impermeabilità all’acqua ma è difficile da rimuovere e lo sfregamento può irritare; solo in caso di sovrainfezione da Candida albicans si possono utilizzare creme antifungine ad uso topico; dovranno essere utilizzate dietro consiglio medico nei modi e nei tempi indicati dallo specialista; nelle forme più gravi potrebbero essere utilizzate anche preparazioni cortisoniche per uso topico; anche in questo caso l’utilizzo deve essere fatto dietro consiglio medico; non è da ritenersi giustificabile l’uso continuato di creme ad effetto barriera all’ossido di zinco, come anche l’uso costante di creme antifungine e/o antibatteriche. 29 Le piante medicinali per la Dermatite irritativa da pannolino 30 Per prevenire e trattare la Dermatite da pannolino sono necessari prodotti con attività protettiva, emolliente/idratante, riepitelizzante, cicatrizzante, antimicotica e antibatterica. A questo proposito ci sono numerose piante medicinali come anche sostanze naturali che possono rappresentare una risorsa molto interessante. Tra quelle più utilizzate per il trattamento della pelle irritata e infiammata ritroviamo la Propoli, la Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Trea tree oil), la Liquirizia (Glycyrrhiza glabra), l’Aloe (Aloe vera), il Thè verde (Camellia sinesis), l’Altea (Althaea officinalis) e la Mirra (Commiphora myrra). Suddividendole in base alla loro attività potremo distinguerle in 2 categorie: 1a) Piante che agiscono con “effetto barriera” proteggendo la pelle dalle sostanze irritanti e favorendo il ripristino delle sue fisiologiche funzionalità; piante e sostanze naturali ricche di resine, polisaccaridi o mucillagini. Le resine, le mucillagini e i polisaccaridi sono in grado di formare sulla pelle delle pellicole protettive che oltre ad ostacolare il contatto con le sostanze irritanti esterne evitano che ci sia un’eccessiva perdita di acqua contribuendo quindi a idratare la pelle irritata e a creare le condizioni per favorire la riparazione dei tessuti danneggiati. Tra quelle principalmente usate troviamo l’Aloe (Aloe vera), l’Altea (Althaea officinalis) la Propoli e la Mirra (Commiphora myrra). Propoli La Propoli è una sostanza ricca di resine e gomme che le api raccolgono sulle gemme e sui tronchi di alcune piante. Viene poi lavorata dalle api con gli enzimi salivari e la cera, fino ad ottenere una sostanza resinosa di colore bruno che profuma di resine balsamiche e spezie. All’interno dell’alveare le api utilizzano la Propoli principalmente per proteggere l’alveare dagli agenti esterni: altri insetti, microorganismi. Le proprietà protettive della Propoli ben si adattano ad un utilizzo in campo dermatologico: viene infatti utilizzata per i problemi della pelle fin dai tempi degli antichi egizi, dei greci e dei romani. Le resine e le gomme della Propoli, grazie alle loro caratteristiche proprietà adesive e filmogene, formano sulla pelle una barriera protettiva nei confronti degli agenti irritanti esterni. 31 Mirra (Commiphora myrra) La Commiphora myrra è una pianta della famiglia delle Burseraceae molto diffusa nel Nord-Est dell’Africa, in Somalia, Etiopia, Arabia ecc… Da questa pianta si ottiene la Mirra che è la resina gommosa che fuoriesce dalla corteccia della pianta. Numerose sono le testimonianze storiche dell’utilizzo di questa preziosa sostanza come balsamo (numerose le citazioni anche nei sacri testi della Bibbia) e per trattare le ulcere o disturbi del cavo orale. Le preparazioni di Mirra ad elevato contenuto di resine sono particolarmente efficaci per uso topico. Infatti la resina aumenta l’adesività dei componenti polisaccaridici (gomme) consentendo la formazione di una pellicola filmogena che rimane aderente a lungo alla superficie della pelle o delle mucose senza che possa essere rimossa da saliva o altre sostanze. L’uso della pianta è estremamente sicuro: non vengono riportati effetti collaterali o controindicazioni di nessuna natura. 2a) Piante e sostanze naturali ad azione protettiva antiossidante e antimicrobica Nelle pelli irritate, è importante utilizzare sostanze ad attività antiossidante per la loro azione protettiva e indirettamente antinfiammatoria. Piante medicinali come la Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Tea tree oil) e il Thè verde (Camellia sinensis) sono caratterizzate da un’attività di modulazione dell’infiammazione che si evidenzia anche attraverso un’azione di tipo antiradicalico. Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Tea tree oil) Appartenente alla famiglia delle Mirtaceae la Melaleuca alternifolia è una pianta originaria dell’Australia, che viene coltivata in maniera estensiva anche in Africa e Nuova Zelanda. Dai rametti e dalle foglie per distillazione in corrente di vapore viene estratto l’olio essenziale conosciuto con il nome di “tea tree oil”. Quest’olio presenta un’ottima tollerabilità cutanea e sicurezza d’uso ed è caratterizzato da un rilevante potere antisettico e antiossidante. Molto utile per il trattamento delle affezioni infiammatorie della pelle perché grazie alle sue caratteristiche chimiche penetra facilmente negli strati superficiali della pelle e, catturando 32 i radicali liberi, ostacola indirettamente il processo infiammatorio. Inoltre nella zona dove viene applicato è in grado di mantenere un ambiente poco favorevole alla crescita di microrganismi. Thè verde (Camellia sinensis) Piccolo albero sempreverde della famiglia delle Theaceae la Camellia sinensis è originaria dell’India settentrionale e della Cina. Viene coltivato estesamente a Cylon, in Cina e nelle zone tropicali dell’Africa per la produzione del the. Le foglie della pianta, vengono torrefatte senza sottoporle a processi di fermentazione, mantengono quindi il loro colore verde originario da qui il nome Thè verde. I componenti caratteristici del Thè verde sono i polifenoli che comprendono flavanoli (catechine), flavonoidi e acidi fenolici; le catechine (EGCG e caffeina) rappresentano i composti principali sia per il loro contenuto che per l’attività. Il Thè verde proprio per il suo contenuto in polifenoli, è considerato uno dei più potenti antiossidanti presenti in natura. A livello della pelle questa attività si traduce in un’azione protettiva dei tessuti cutanei e sottocutanei soprattutto nei confronti del danno da stress ossidativo per esposizione ad agenti irritanti. 33 Consigli Utili Alcune semplici regole di comportamento per prevenire la Dermatite da pannolino o per favorirne una più rapida guarigione: cambiare spesso il pannolino (anche ogni ora nel neonato ed al massimo ogni 3 ore nel bambino più grande, cambiarlo immediatamente quando è sporco di feci); non stringere troppo il pannolino per assicurare una certa ventilazione, adeguare la misura alla crescita del bambino; detergere la zona irritata in maniera delicata, meglio se con sola acqua tiepida corrente ed eventualmente utilizzare detergenti delicati per non più di due volte al giorno. Non sfregare per rimuovere i residui di feci. Se si è usata una pasta protettiva ed i residui stentano a venire via, per rimuoverli usare un batuffolo di cotone imbevuto di olio (mandorle dolci, oliva) evitando di sfregare; le salviette pronte vanno usate solo quando si è in viaggio o fuori casa; la cute va asciugata tamponando delicatamente, si può anche ricorrere al getto tiepido dell’asciuga-capelli; lasciare il bambino senza pannolino per il maggior tempo possibile in modo che la pelle possa restare asciutta (mantenendo una temperatura ambiente confortevole); sarebbe meglio lasciare scoperta l’area del pannolino anche mentre il bambino dorme proteggendo il lettino con le traversine imbottite usa e getta che hanno una ottima capacità assorbente; applicare sulla cute irritata un prodotto ad effetto lenitivo/ emolliente e barriera. 34 Indice La pelle...............................................................................................................................................4 La funzione difensiva della pelle..............................................................................................6 La dermatite atopica..................................................................................................................8 Come si manifesta...................................................................................................................9 Le cause.................................................................................................................................... 10 Trattamento e prevenzione............................................................................................... 13 Le piante medicinali per la Dermatite atopica........................................................... 18 Olio di Jojoba (Simmondsia chinensis)...................................................................... 20 Olio di Borragine (Borago officinalis)......................................................................... 20 Olio di Iperico (Hypericum perforatum).................................................................... 21 Altea (Althaea officinalis).............................................................................................. 21 Aloe (Aloe vera).............................................................................................................. 22 Elicriso (Helicrysum italicum)....................................................................................... 22 Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)...................................................................................... 23 Consigli utili................................................................................................................................... 24 La dermatite irritativa da pannolino............................................................................... 26 Come si manifesta............................................................................................................... 27 Le cause................................................................................................................................... 28 Trattamento e prevenzione ............................................................................................ 28 Le piante medicinali per la Dermatite irritativa da pannolino............................ 30 Propoli................................................................................................................................. 31 Mirra (Commiphora myrra).......................................................................................... 32 Melaleuca (Melaleuca alternifolia, Tea tree oil)...................................................... 32 Thè verde (Camellia sinensis)....................................................................................... 33 Consigli utili................................................................................................................................... 34