TITOLO: UN MONDO DI ECONOMIE FRA PASSATO E PRESENTE. AUTORI:SIMONA SCAVO E EMANUELE PICONE COPERTINA: INDICE PRIMO CAPITOLO: -GLI SCAMBI NELLA STORIA - Cos’è un economia mondo …………………………. Pagina 3 SECONDO CAPITOLO: -LE PRIME INTERAZIONI FRA POPOLI -Economie-mondo degli imperi ……………………… Pagina 5 TERZO CAPITOLO: -OGGI L’ECONOMIA E’ GLOBALE -L’economia mondo oggi ……………………………… Pagina 8 PRIMO CAPITOLO GLI SCAMBI NELLA STORIA COS’E’ UN ECONOMIA MONDO ? Un’economia mondo è un’ area geografica autonoma che non coincide con i confini politici ma comprendeva al loro interno vari stati composta da aree geografiche integrate commercialmente, delimitate da confini e caratterizzate da una determinata organizzazione economica e definita da rapporti gerarchici di tipo economico e politico. Le economie mondo si sono spesso sviluppate intorno alle grandi vie d’ acqua, ad esempio, il Mediterraneo e l’ Oceano Indiano, ma anche nelle grandi vie di commercio più rilevanti. Queste, inoltre, si sono sviluppate nella zona della fascia equatoriale in quanto lì sono presenti condizioni climatiche avverse. Fu un termine coniato dallo storico Fernand Braudel nel 1949 per intendere lo spazio smisurato con vari confini e ripreso dal sociologo Immanuel Wallersten negli anni 70 e 80 del 900. Le scoperte geografiche hanno favorito un sistema mondiale che consente una lettura secondo un modello “centro-periferia”. L’ area in cui si sviluppa l’ economia mondo infatti si distingue in: -Centro: e’ il luogo in cui erano presenti le sedi delle istituzioni politiche e delle amministrazioni dell’economia mondo. Inoltre sono anche presenti fiere, negozi di lusso e luoghi storici. Gli abitanti del centro appartengono a ceti sociali alti. -Zona intermedia: luogo che è in stretto contatto con il centro, in cui si trovano enti di importanza minore. Qui vivono i ceti sociali con medie condizioni di vita. -Periferia: parte limitrofa al centro dell’impero costituita da contadi e province minori. In questo luogo si ha la produzione di beni di prima necessità ,utili all’impero, tramite agricoltura e allevamento .Il centro dell’impero per questo motivo dipende in gran parte dalla periferia di esso . In questa frazione di economia-mondo vivono per lo più genti di basso ceto sociale, con condizioni di vita disagiate, spesso in condizione di schiavitù. Le periferie possono essere sia interne (villaggi e contadi vari) che esterne(luoghi sottomessi) agli imperi. L’economia-mondo sviluppatasi nel periodo antico è costituita da scambi strategici e scambi commerciali . -Gli scambi strategici sono degli scambi che avvengono fra economie mondo diverse riguardanti beni di lusso, ovvero oggetti di alto valore non reperibili facilmente all’ interno dell’ impero . -Gli scambi regionali invece sono gli scambi che avvengono all’interno di varie regioni dell’impero e comporta il commercio di beni di prima necessità. Una svolta epocale si ha con l'affermarsi dell' economiamondo europea. Essa è il frutto di un processo plurisecolare i cui inizi si collocano nell'Europa nel XVI secolo, quando, in coincidenza con l'espansione coloniale seguita alla scoperta dell'America, prende corpo una forma di sviluppo economico, il capitalismo mercantile, il cui tratto distintivo risiede nella capacità di espandersi in modo praticamente illimitato mediante la diffusione e l'allargamento del mercato. A differenza delle altre economie-mondo, il nuovo sistema si avvale dei meccanismi dell'accumulazione del capitale per "penetrare in ogni angolo dell'economia sociale", e riesce a inglobare, attraverso l'espansione degli scambi e con l'aiuto delle organizzazioni statali di matrice europea, le aree esterne (imperi-mondo, altre economie-mondo, minisistemi), giungendo a creare un unico spazio economico sulla Terra. SECONDO CAPITOLO LE PRIME INTERAZIONI FRA POPOLI ECONOMIE-MONDO DEGLI IMPERI In quest’area, detta “Euroasiafrica”, si erano formate tre principali economie-mondo. Attorno all’ oceano indiano, in cui la navigazione marittima era favorita dai monsoni, si erano formate le economie-mondo cinese ed indiana. Gli elementi di scambio più frequenti erano beni di lusso fra cui seta, porcellana e alabastro dalla Cina ; pepe e spezie , aromi e profumi, perle e pietre preziose dal l’India. L’economia mondo romana, sviluppatasi principalmente nel Mar Mediterraneo, si espandeva nel nord Europa per ottenere schiavi, pellicce, ambre. In Africa e Roma commerciava oro, avorio e schiavi, ma era anche aperta agli scambi con gli imperi cinesi ed indiani. Gli scambi regionali erano facilitati dall’ uso della moneta. Le periferie di questi imperi sono sia interna che esterne. Infatti all’interno di essi si trovano tanti piccoli villaggi e contadi, mentre all’esterno sono presenti popolazioni nomadi, organizzati in tribù senza una scrittura e organizzazione propria ed erano popolazioni nomade e venivano chiamati barbari . Essi avevano forti rapporti con gli imperi poiché da loro importavano vari beni sia alimentari che di lusso. Dunque, l’ Oceano Indiano ed il Mediterraneo erano le principali zone di scambio e di commercio. Ma, a questi centri di scambi, si aggiunge la via della seta, una via carovaniera che si estendeva dall’ Oriente, in India ed in Cina, fino ad arrivare nella regione del vecchio continente. Queste vie costituivano le principali zone di commercio della seta, materiale pregiato la cui produzione risaliva a quella dei cinesi, i quali la mantennero segreta per secoli. Le economie del mondo erano legate le une alle altre, ma non in maniera paritaria: alcune infatti erano dominanti, quelle dei Paesi colonizzatori (più forti), altre erano inferiori, quelle dei Paesi colonizzati. I progressi tecnologici in materia di navigazione favorirono le scoperte geografiche e le successive conquiste coloniali avvenuti nei secoli a seguire. Esisteva uno stretto rapporto fra centro e periferia , in cui le periferie venivano sfruttate dai centri, i quali attingevano ad importanti risorse da essi. Da qui si evince un profondo divario fra ricchi, i quali vivevano nei centri degli imperi, non pagavano tasse e vivevano in condizioni di libertà, e fra i poveri, che vivevano nelle zone periferiche e venivano spesso fatti schiavi e utilizzati come manodopera o, in caso contrario, pagavano pesanti tributi all’impero di cui facevano parte. Via della seta TERZO CAPITOLO OGGI L’ECONOMIA E’ GLOBALE ECONOMIA MONDO OGGI Nell’età contemporanea si assiste ancora in un mondo in cui si affermano economie mondo con dei centri e delle periferie: infatti si assiste ad un profondo divario circa la redistribuzione della ricchezza al livello mondiale. A differenza delle altre economie mondo, il nuovo sistema mondiale si avvale dei meccanismi dell’ accumulazione del capitale, detti capitalistici, per entrare in ogni angolo dell’economia sociale e, attraverso l’espansione degli scambi, le aree esterne creano un unico spazio economico sulla terra. In tal modo, la nuova economia mondo ha potuto svilupparsi non solo evitando la sua trasformazione in un impero mondo, ma anche traendo vantaggi dai centri politici, sfruttando le diverse condizioni locali come fattori di espansione. Si assiste oggi al fenomeno della globalizzazione, in cui si definisce una fitta rete di scambi fra i vari “centri” delle economie mondo, che non sono più imperi, ossia realtà territoriali formate dall’unione di etnie e culture diverse , ma stati. Gli stati sono organizzazioni di popoli insediati su dei territori. Uno stato ha come elementi caratteristici: -Il popolo, ovvero gli abitanti di tale stato -Il territorio che questa istituzione occupa -La forma di governo che è presente in esso Le quali hanno potuto avere materie prime a basso costo . Oggi, dunque, persiste ancora il modello centro-periferia e assistiamo a un divario tra Paesi del Nord e Sud. Nel 1900 i Paesi del Nord hanno sviluppato una ricchezza sei volte superiore a quella dei paesi poveri e nel 2006 la differenza era di ventisei volte maggiore. Si è dunque affermato un nuovo centro di scambi, quello dell’ Oceano Pacifico, che mette in relazione la silicon valley statunitense con l’Europa. Queste due aree sono infatti, insieme alla Cina, i “centri” di questa economia mondo e le zone più ricche, che controllano i commerci, tuttavia, esistono numerose periferie del mondo, in cui le condizioni di vita sono precarie ed è presente lo sfruttamento. La crescita demografica è accompagnata da un esagerata espansione delle grandi città, verso le quali si è diretto un numero sempre più elevato di contadini che non trovavano più lavoro e possibilità di sopravvivenza nelle regioni a economia agraria. Poiché le metropoli non erano attrezzate per accogliere un simile flusso di immigrati, le periferie dei grandi centri urbani si sono trasformate in distese di baracche prive dei più elementari servizi, in cui la mortalità è elevatissima. La causa primaria di questi gravi squilibri, della miseria e della sottoalimentazione che caratterizzano l’Africa e l’America Latina, va ricercata nel fatto che le economie dei principali Stati latino-americani e africani non sono state orientate prioritariamente alla nutrizione o al benessere delle popolazioni indigene, bensì a garantire il profitto del centro dell’economia-mondo capitalista (gli Stati Uniti) e delle altre regioni (l’Europa occidentale e il Giappone, ad esempio) che partecipano alla ricchezza e allo sviluppo del centro. SITOGRAFIA: http://www.istitutocomprensivocabras.gov.it/attachments/article/81/UNITA'%20Economiamondo_%20EtaModerna.pdf https://seieditrice.com/la-torre-e-il-pedone/files/2012/04/U14_approfondimento-D.pdf http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/geografia-economica/Il-sistema-mondo/Il-sistemaglobale/L-economia-mondo-.html https://seieditrice.com/la-torre-e-il-pedone/files/2012/04/U14_approfondimento-D.pdf