024-029 dos acunzo 9-05-2008 11:33 Pagina 24 Incentivare COVER RIBALTA IN-HOUSE DOSSIER DESTINAZIONI NEWS MARKETING DROPS: PRICING STRATEGY Prezzo o valore? Ciò che il cliente e il consumatore vedono del marketing è solo la punta di un iceberg che comprende tutta una serie di attività; la strategia del prezzo, per esempio, è una di queste, tanto complessa da meritare in queste pagine un approfondimento 24 024-029 dos acunzo 9-05-2008 11:33 Pagina 25 Tra il prodotto o il servizio e i clienti si trova il prezzo: l’elemento che quantifica in moneta il valore del bene, genera introiti e può essere modificato con notevole rapidità DI ANTONIO ACUNZO e dovessimo mai fare un sondaggio random chiedendo a un target di persone cosa pensano come prima cosa in riferimento al marketing è altamente probabile che otterremmo tre risposte tipo: “vendere prodotti o servizi”, “advertising”, “persuadere i consumatori ad acquistare qualcosa” Ma se invece rivolgiamo la stessa domanda a un’associazione di professionisti del marketing, otteniamo questo tipo di risposta: “il processo di pianificazione e realizzazione della ideazione, prezzo, promozione e distribuzione di idee, beni e servizi per creare scambi che soddisfino obiettivi individuali e di organizzazioni”. (E mi limito a questa definizione perché non ho dubbi che scavando nei testi delle business school e nelle menti di ogni professionista del marketing esista una ampia antologia di definizioni!). Di base le risposte ricevute dai due target posso- S no sembrare molto differenti (semplicistiche le prime, più complesse le seconde), ma di base il marketing comprende un’elevata serie di attività di cui il cliente o consumatore vede solo una minima parte. Occhio al prezzo Tra queste parti troviamo il prezzo del prodotto o servizio, che traduce con una quantificazione monetaria il valore del bene, e in base a tale valore, si sviluppano una serie di teorie e di strategie per l’appunto di prezzo. Intanto partiamo con il dire che il prezzo è l’unico elemento del marketing a generare introiti, a differenza di tutti gli altri elementi che invece generano costi. Inoltre, il prezzo è sicuramente l’elemento più elastico e flessibile in quanto, a differenza delle caratteristiche del bene o del servizio, delle campagne di advertising e dei canali di distribuzione, può essere modificato con notevole rapidità. Il prezzo corrisponde al corrispettivo di un prodotto o servizio, inizialmente il prezzo era determinato sulla base di una libera contrattazione, poi con lo sviluppo della vendita al dettaglio su larga scala si attivò un prezzo unico valido per tutti i clienti, arrivando alla politica rigorosa del prezzo unico applicata da molti grandi magazzini, per ritornare oggi ad una certa fluttuazione complice lo sviluppo di in- 25 024-029 dos acunzo 9-05-2008 11:33 Pagina 26 ternet e la necessità di customizzare (neologismo italiano dal verbo inglese to customize), cioé personalizzare alcune offerte. Se un tempo gli economisti pensavano che il consumatore/cliente accettasse passivamente il prezzo di un bene, ora, i responsabili marketing rilevano invece un atteggiamento molto proattivo dei consumatori nei confronti del prezzo grazie a una molteplicità di fonti quali il passa-parola, la pubblicità, le brochure descrittive, i point of sales, internet, le discussioni sui blog e via dicendo. La teoria economica ci presenta una relazione tra domanda e prezzo, illustrata graficamente da una curva della domanda che fa corrispondere a un numero teoricamente infinito di prezzi un corrispondente valore differente della domanda. Generalmente domanda e prezzo sono inversamente proporzionali per cui il grafico della curva della domanda è sempre decrescente in quanto più alto è il prezzo e più bassa risulta essere la domanda, e viceversa, più basso è il prezzo e di conseguenza maggiore diventa la domanda. Non sempre però questa curva si comporta in questo modo: per esempio nel segmento dei beni di lusso e di prestigio la curva della domanda diventa crescente, ovvero a un incremento del prezzo segue un pari incremento della domanda, non sempre direttamente proporzionale, ma comunque incrementale. E questo perché, spesso, un prezzo alto 26 viene percepito come sinonimo di elevata qualità del prodotto, o del servizio, oppure come fattore di status economico e sociale. Lo vediamo nel segmento automobilistico delle auto di prestigio come Bmw e Jaguar; nella gioielleria di lusso come Bulgari e Tiffany; nell’alta moda e nel preta-porter oltre che nel complemento di moda di fascia alta come Louis Vuitton. E passando nel settore del turismo, nell’alberghiero di lusso, come Four Seasons, The Peninsula, Mandarin Oriental, sempre sold-out, come avviene a New York, Parigi, Londra, Hong Kong, Dubai; nel trasporto aereo nelle classi premium di first e di business. Il passeggero che volava con il Concorde, per esempio, pagava un prezzo premium che giustificava la brevità del volo, oppure il passeggero di Singapore Airlines che oggi paga una tariffa premium oltre la prima classe normale per volare nelle suite di first class del nuovo A380; e via così in diversi settori. 024-029 dos acunzo 9-05-2008 11:33 Pagina 28 Le quattro tabelle di queste pagine vogliono sintetizzare le nozioni base e le azioni di marketing utili nell’ambito della strategia dei prezzi Come si stabilisce? Rimane comunque complesso il metodo legato alla determinazione del prezzo, in quanto si devono considerare diverse variabili quali se si sviluppa un nuovo prodotto o servizio, lo si introduce in un nuovo mercato, o area geografica, o tramite un nuovo canale distributivo, come lo si posiziona in termini di prezzo e di qualità. Il percorso può così essere molto complesso e prevede una serie consecutiva di differenti passaggi, sei per la precisione: 1) individuare l’obiettivo della politica dei prezzi. Per esempio, si punta alla massimizzazione del profitto, oppure alla ottimizzazione della quota di mercato, oppure si punta a divenire leader nella qualità del prodotto/servizio 2)quantificare la domanda, e quindi capire i fattori che influenzano la sensibilità del 28 cliente/consumatore, dato che il cliente risulta essere più attento al prezzo di prodotti/servizi più costosi e al prezzo dei prodotti.servizi che acquista con maggiore frequenza 3) calcolare i costi. E qui abbiamo costi fissi, definiti anche overhead, il cui valore è indipendente dalla produzione e dalle vendite (affitti, utenze, retribuzioni staff, interessi bancari), e i costi variabili che sono invece strettamente legati alla produzione. Abbiamo così un costo totale pari alla somma di costi variabili e costi fissi, e un costo medio pari al rapporto tra costo totale e quantità prodotta. Dall’esperienza produttiva poi si può migliorare il costo medio, diventando così un costo che può variare in funzione della cosiddetta curva di apprendimento o curva di esperienza 4) analizzare il comportamento della concorrenza per costi, prezzi e offerta 5) scegliere un metodo di pricing. Qui incontriamo il modello delle 3 C (Clientela, Costi, Concorrenza), nel quale sulla base dei costi abbiamo un primo prezzo di partenza, sulla base del comportamento della concorrenza abbiamo un orientamento e sulla base delle caratteristiche che la clientela attribuisce al prodotto/servizio si arriva ad prezzo massimo applicabile. E ben sei sono le metodologie per determinare il prezzo finale: 5.1) metodo del mark-up: è il metodo più basic, dove la costo del prodotto si aggiunge un mark-up 5.2) metodo del ROI: in questo modo di applica un prezzo di vendita che garantisca un tasso prefissato di utile sull’investimento (ROI per l’appunto: Return On Investment) 5.3) metodo del valore percepito: valore percepito dal cliente/consumatore sulla base di alcuni elementi del marketing quali pubblicità, prestazioni del prodotto/servizio, percezione di qualità. La chiave vincente è quindi quella di trasmettere al cliente un valore superiore rispetto a quanto previsto dalla concorrenza e dimostrare così la superiorità/il valore aggiunto del proprio prodotto/servizio 5.4) metodo del valore: il concetto di base qui è stabilire un prezzo decisamente ma ragionevolmente basso a fronte di un servizio di elevata qualità. Con questo metodo si è diffuso il classico EDLP, Everyday low pricing, applicato per esempio da discount e supermercati 5.5) metodo del prezzo corrente: praticamente ci si basa in questo caso sul livello di pricing della concorrenza 5.6) metodo dell’asta: un nuovo metodo in crescita come utilizzo, soprattutto grazie all’utilizzo di internet. Diversi i tipi di aste: quella inglese, con possibilità di offerta al rialzo, i partecipanti possono fare offerte al rialzo fino a un prezzo massimo target; quella olandese prevede invece le offerte al ribasso; quella con busta chiusa prevede che ogni partecipante presenta la propria offerta in busta senza conoscere le offerte degli altri. Utilizzato spesso come metodo per le forniture governative. 024-029 dos acunzo 9-05-2008 11:33 Pagina 29 6) ... e, finalmente, fissare il prezzo finale, la cui valutazione dipende dall’influenza esercitata dalle altre attività di marketing, dalle politiche aziendali sul pricing, dalla condivisione o meno di rischi e di benefici. Per esempio il cliente/consumatore è più disposto a pagare un premium sul prezzo per prodotti/servizi di fascia alta e di brand conosciuti piuttosto che per prodotti nuovi. E il pricing per lo stesso prodotto può variare a seconda dell’area geografica nella quale viene offerto. Inoltre, nelle strategie di pricing si contempla anche l’applicazione di sconti e di bonus, sconto che può essere calcolato sulla quantità, piuttosto che sulla fedeltà a un brand, piuttosto che su base stagionale (per esempio hotel e voli in bassa stagione). E per chiudere questa breve sintesi sul pricing, guardiamo come reagire a una riduzione di prezzo praticata da un competitor (argomento sensibile per le incentive house soprattutto). È infatti pratica comune quella operata da aziende rivali – anche più piccole dal punto di vista dimensionale – nell’offrire anche aggressive ed eccessive riduzioni di prezzo, per la stessa operazione, pur di acquisire un nuovo cliente. Accade ormai di sovente nel classico shopping around che mette a confronto due, cinque, dieci agenzie incentive per il preventivo dello stesso evento! Cinque possono essere le possibili reazioni nei confronti di riduzioni di prezzo: 1) Mantenere invariati sia il prezzo sia il margine di profitto 2) Mantenere invariato il prezzo, ma ag- giungere valore all’offerta attraverso migliorie nei servizi previsti, con onere inferiore quindi a quella che sarebbe la perdita di profitto nel caso di riduzione del prezzo 3) Ridurre comunque il prezzo, adeguandosi così al prezzo offerto dal competitor 4) Aumentare il prezzo e migliorare la qualità della propria offerta 5) Presentare un progetto diverso a un prezzo più contenuto (o, nel caso di un prodotto, lanciare una nuova linea, a basso costo).