Istituzioni di Logica Matematica Sezione 6 del Capitolo 2 Alessandro Andretta Dipartimento di Matematica Università di Torino A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 1 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, S) 0 è l’unico numero che rende vera ∀y (S(y) 6= x) , (ϕ0 (x)) e k > 0 è l’unico numero che soddisfa ∃y ϕ0 (y) ∧ S (k) (y) = x , (ϕk (x)) Ogni insieme finito {k1 , . . . , kn } ⊆ N è definibile mediante la formula ϕk1 (x) ∨ ϕk2 (x) ∨ · · · ∨ ϕkn (x). Di conseguenza ogni insieme co-finito di naturali (cioè della forma N \ F con F finito) è definibile. Dimostreremo che questi sono gli unici insiemi di naturali definibili nella struttura (N, S). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 2 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, S) Un sistema di assiomi per (N, S) è ∃!x ∀y (S(y) 6= x) ∀x, y (x 6= y ⇒ S(x) 6= S(y)) Σ(N,S) ∀x(S (n) (x) 6= x) (σn , n ≥ 1). Σ(N,S) non è finitamente assiomatizzabile. I suoi modelli sono della forma N ∪· (I × Z) con (i, k) 7→ (i, k + 1). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 3 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, S, 0) Espandiamo il linguaggio con lo 0 — i sottoinsiemi definibili in (N, S, 0) sono esattamente quelli in (N, S). Un sistema di assiomi è dato da ∀x (S(x) 6= 0) ∀x (x 6= 0 ⇒ ∃y(S(y) = x)) Σ(N,S,0) ∀x, y (x 6= y ⇒ S(x) 6= S(y)) ∀x(S (n) (x) 6= x) (σn , n ≥ 1). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 4 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Eliminazione dei quantificatori Definizione Sia T una teoria in un linguaggio contenente costanti. T ammette l’eliminazione debole dei quantificatori se ad ogni formula ϕ possiamo associare una formula ϕ0 priva di quantificatori e con le medesime variabili libere, cosı̀ che ϕ e ϕ0 sono logicamente equivalenti modulo T . Se ϕ ϕ0 può essere effettuata in modo meccanico, allora T ammette l’eliminazione dei quantificatori. Definizione Una teoria T per cui esista un algoritmo in grado di stabilire in modo meccanico se un dato enunciato σ sia conseguenza logica di T , si dice decidibile. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 5 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Eliminazione dei quantificatori Proposizione Se T ammette l’eliminazione (debole) dei quantificatori, e se T è completa per enunciati atomici, cioè se per ogni enunciato atomico σ T |= σ oppure T |= ¬σ, allora T è completa. Se T ammette l’eliminazione dei quantificatori, e se T è decidibile per enunciati atomici, cioè se per ogni enunciato atomico σ è possibile stabilire in modo meccanico se T |= σ oppure T |= ¬σ, allora T è decidibile. Dimostrazione. Dato σ, sia θ privo di quantificatori logicamente equivalente modulo T a σ. θ è combinazione Booleana di formule atomiche, il risultato segue. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 6 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Eliminazione dei quantificatori Lemma Le seguenti condizioni sono equivalenti: 1 T ammette l’eliminazione debole dei quantificatori, 2 ad ogni formula della forma ∃xψ, con ψ priva di quantificatori, posiamo associare una formula θ priva di quantificatori e con le medesime variabili libere di ∃xψ e tale che ∃xθ e ψ sono logicamente equivalenti modulo T , 3 come 2, ma con ψ della forma α1 ∧ · · · ∧ αn e αi atomica o negazione di una formula atomica. Se l’assegnazione ∃xψ θ in 2 e 3 è effettiva, allora possiamo rafforzare la condizione 1: T ammette l’eliminazione dei quantificatori. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 7 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione Chiaramente 1⇒2⇒3. 3⇒2 Se ψ è aperta, possiamo supporre sia in forma normale disgiuntiva, cioè della forma ϕ1 ∨ · · · ∨ ϕk con ogni ϕi una congiunzione di formule atomiche o negazioni di formule atomiche. Ne segue che ∃xψ è logicamente equivalente a (∃xϕ1 ) ∨ · · · ∨ (∃xϕk ), quindi, per 3, è logicamente equivalente modulo T ad una formula priva di quantificatori θ con le medesime variabili libere di ∃xψ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 8 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione di 2⇒1 Possiamo supporre ϕ in forma prenessa e dimostrare il risultato per induzione sulla complessità di ϕ. Se ϕ è priva di quantificatori non c’è nulla da dimostrare e se ϕ è della forma ¬ψ oppure ψ χ, con connettivo binario, il risultato discende dall’ipotesi induttiva. Se ϕ è ∃xψ, allora per ipotesi induttiva c’è una formula priva di quantificatori ψ0 con le stesse variabili libere di ψ, e logicamente equivalente a ψ modulo T . Allora ϕ è logicamente equivalente a ∃xψ0 modulo T , e per ipotesi c’è una formula priva di quantificatori θ con le stesse variabili libere di ∃xψ e logicamente equivalente a ∃xψ modulo T . Se ϕ è ∀xψ, allora è logicamente equivalente a ¬∃x¬ψ, quindi per il caso precedente c’è una formula priva di quantificatori θ, con le stesse variabili libere di ∃x¬ψ, e logicamente equivalente a ∃x¬ψ modulo T . Allora ¬θ è la formula richiesta. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 9 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Eliminazione dei quantificatori per Σ(N,S,0) Teorema Σ(N,S,0) ammette l’eliminazione dei quantificatori. Ogni enunciato σ del linguaggio contenente S e 0 è equivalente modulo Σ(N,S,0) ad un enunciato privo di quantificatori σ0 , vale a dire una combinazione Booleana di formule della forma S (n) (0) = S (m) (0), e per ogni enunciato privo di quantificatori σ0 si ha che (N, S, 0) σ0 oppure (N, S, 0) ¬σ0 . Corollario Le teorie Σ(N,S,0) e Σ(N,S) sono complete. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 10 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione del Teorema Una formula atomica è un’uguaglianza del tipo 1 S (n) (x) = S (m) (y) con x e y variabili distinte, 2 S (n) (x) = S (m) (0) o S (m) (0) = S (n) (x), 3 S (n) (x) = S (m) (x) 4 S (n) (0) = S (m) (0). Le uguaglianze del primo tipo sono logicamente equivalenti alla formula ‘S (k) (x) = y’ oppure a ‘x = y’ oppure a ‘x = S (k) (y)’, con k > 0, a seconda che n sia maggiore, o uguale, o minore di m. Le uguaglianze del secondo tipo sono logicamente equivalenti a ‘x = 0’ oppure a ‘S (k) (x) = 0’ oppure a ‘x = S (k) (0)’, con k > 0. Le uguaglianze del terzo tipo sono logicamente equivalenti a ‘S (k) (x) = x’ con k ≥ 0. Quelle del quarto tipo sono logicamente equivalenti a ‘S (k) (0) = 0’ con k ≥ 0. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 11 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, S, 0) Se ϕ è una formula atomica o la negazione di una formula atomica, allora è logicamente equivalente ad una formula con le medesime variabili ϕ0 della seguente lista: x = S (m) (y) x 6= S (m) (y) x = S (m) (0) x 6= S (m) (0) x=x x 6= x 0=0 0 6= 0 dove m ≥ 0. Chiameremo le formule nella prima colonna uguaglianze, quelle della seconda colonna disuguaglianze. Lemma Se θ è una congiunzione di formule che sono atomiche o negazioni di formule atomiche, allora ∃xθ è logicamente equivalente ad una formula priva di quantificatori che ha le medesime variabili libere. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 12 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione del Lemma Supponiamo θ sia ψ1 ∧ · · · ∧ ψn con ψi atomica o negazione di una formula atomica, e procediamo per induzione su n. Se x non occorre in ψ1 , allora ∃xθ è equivalente a ψ1 ∧ ∃x (ψ2 ∧ · · · ∧ ψn ), e applico l’ipotesi induttiva. Se ψi è l’uguaglianza ‘x = x’, allora ψi può essere rimossa dalla congiunzione e quindi si applica l’ipotesi induttiva. (Osserviamo che se n = 1 e θ è x = x, allora ∃xθ è logicamente equivalente a 0 = 0.) Possiamo quindi supporre che la variabile x occorra in ogni ψi , nessuna ψi sia ‘x = x’, ogni ψi sia della forma ‘S (m) (x) = t’ oppure ‘S (m) (x) 6= t’ dove m ≥ 0 e t è un termine che non contiene la x. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 13 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione del Lemma Caso 1: le ψi sono tutte disuguaglianze. Se ‘x 6= x’ è una tra le ψi alloraV∃xθ è logicamente equivalente alla formula insoddisfacibile 0 6= 0 ∧ 1≤i≤k (yi = yi ), dove y1 , . . . , yk sono le variabili distinte da x che compaiono in θ. Quindi possiamo supporre che ‘x 6= x’ non sia una delle ψi ; in altre parole θ è congiunzione di formule (m) (0)’. Allora ∃xθ è logicamente del tipo ‘x 6= S (m) (y)’ e ‘x 6= SV equivalente alla formula valida 1≤i≤k (yi = yi ), dove y1 , . . . , yk sono le variabili distinte da x che compaiono in θ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 14 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Dimostrazione del Lemma Caso 2: c’è almeno una ψi che è un’uguaglianza. Possiamo supporre ψi sia della forma ‘S (mi ) (x) = ti ’ dove mi ≥ 0 e ti è un termine che non contiene la x. Rimpiazziamo ψi con ti 6= 0 ∧ · · · ∧ ti 6= S (mi −1) (0) se mi > 0, oppure con 0 = 0 se mi = 0, e cambiamo le altre ψj (che sono della forma ‘S (k) (x) = u’ oppure ‘S (k) (x) 6= u’) in S (k) (ti ) = S (k) (S (mi ) (x)) = S (mi ) (S (k) (x)) = S (mi ) (u) cioè in ‘S (k) (ti ) = S (mi ) (u)’ oppure ‘S (k) (x) 6= S (mi ) (u)’. La congiunzione risultante θ0 è logicamente equivalente a θ e non contiene la variabile x, quindi è logicamente equivalente a ∃xθ. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 15 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, S, 0) I sottoinsiemi definibili di (N, S, 0) (e quindi di (N, S)) sono gli insiemi finiti e gli insiemi cofiniti. i sottoinsiemi definibili in (N, S, 0) di dimensione 2 sono la più piccola famiglia di sottoinsiemi di N2 contenente tutti i punti di N2 , le linee diagonali (n, m) ∈ N2 | m = n + k , per qualche k ∈ Z, oppure le linee orizzontali e verticali (n, k) ∈ N2 | n ∈ N e (k, n) ∈ N2 | n ∈ N , per qualche k ∈ N, e chiusa per intersezioni, unioni e complementi. In particolare < non è definibile. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 16 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Criterio per l’eliminazione dei quantificatori Proposizione Sia T una teoria del prim’ordine nel linguaggio L con costanti, e siano M, N, M 0 , N 0 delle L-strutture tali che M T e N T, M 0 è una sottostruttura di M e N 0 è una sottostruttura di N , c’è un isomorfismo F : M 0 → N 0 . Se per ogni ϕ(y, x1 , . . . , xn ) che è congiunzione di formule che sono atomiche o negazione di formule atomiche, e per ogni a1 , . . . , an ∈ K M ∃yϕ[a1 , . . . , an ] ⇔ N ∃yϕ[F (a1 ), . . . , F (an )], allora T ammette l’eliminazione debole dei quantificatori. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 17 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, <) La funzione successore è definibile mediante la formula x < y ∧ ¬∃z (x < z ∧ z < y) . Quindi tutto ciò che è definibile in (N, S) è definibile in (N, <), ma non viceversa. Le strutture (N, <) e (N, <, S, 0) hanno gli stessi sottoinsiemi definibili. Σ(N,<,S,0) è la teoria: ∀x(S(x) 6= 0) ∀x, y (x 6= y ⇒ S(x) 6= S(y)) ¬∃x (x < x) ∀x, y, z (x < y ∧ y < z ⇒ x < z) ∀x, y (x < y ∨· x = y ∨· y < y) ∀x, y (x < S(x) ∧ ¬ (x < y ∧ y < S(x))) , dove ∨· è la disgiunzione esclusiva. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 18 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, <, S, 0) Anche per Σ(N,<,S,0) si dimostra l’eliminazione dei quantificatori e gli X ⊆ N definibili in (N, <) sono i finiti e i cofiniti. Ma {(n, m) | n < m} non è definibile in (N, S). Σ(N,<,S,0) è completa e decidibile. I modelli di Σ(N,<,S,0) sono della forma N ∪· (I × Z) con (I, ≺) linearmente ordinato. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 19 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +) x < y è definito dalla formula x 6= y ∧ ∃z (x + z = y). Quindi possiamo definire tutti i sottoinsiemi finiti e cofiniti di N. La congruenza modulo n è definibile in (N, +) x ≡n y ⇔ ∃z x + z + · · · + z = y ∨ y + z + · · · + z = x , | {z } | {z } n n quindi gli insiemi definibili nella struttura (N, +, <, S, 0, ≡2 , ≡3 , . . . ) sono quelli definibili in (N, +). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 20 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +) L’aritmetica di Presburger ha per assiomi quelli di Σ(N,<,S,0) , più le proprietà commutativa e associativa di +, la proprietà ∀x(x + 0 = x), più i seguenti enunciati: ∀x, y, z (x + z = y + z ⇒ x = y) ∀x, y (x + y = 0 ⇒ x = 0 ∨ y = 0) ∀x∃z x ≡n z ∧ z < S (n) (0) (n > 1). L’aritmetica di Presburger ammette l’eliminazione dei quantificatori, è completa e decidibile. I sottoinsiemi di N definibili in (N, <) sono esattamente gli insiemi che sono unioni finite di insiemi eventualmente periodici, e i loro complementi. I modelli dell’aritmetica di Presburger sono della forma {z ∈ Z | 0Z ≤ z} dove Z è uno Z-gruppo, cioè della forma N ∪· (G+ × Z) con G+ = {g ∈ G | 0G ≤ g} e G un gruppo abeliano divisibile ordinato. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 21 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, |) e (N, ·), dove | è il predicato binario di divisibilità. | è definibile in (N, ·) dato che (n, m) ∈ N2 | n | m è l’insieme di verità della formula ∃z(x · z = y), mentrela moltiplicazione non è definibile a 3 partire dalla divisibilità, vale a dire (n, m, k) ∈ N | n · m = k non è definibile in (N, |). L’equivalenza z = 0 ∨ (x + y) = z ⇔ (xz + 1)(yz + 1) = z 2 (xy + 1) + 1 implica che + è definibile mediante una formula priva di quantificatori in (N, S, ·) e in (Z, S, ·). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 22 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, ·) Proposizione (n, m, k) ∈ N3 | n + m = k non è definibile in (N, ·). Dimostrazione. Sia F una biezione sull’insieme dei numeri primi. Ogni naturale non nullo può essere espresso in un unico modo come pn1 1 · · · pnk k con p1 , . . . , pk primi distinti, quindi F si estende ad una biezione di N ponendo F (0) = 0 e F (pn1 1 · · · pnk k ) = F (p1 )n1 · · · F (pk )nk . È immediato verificare che F : (N, ·) → (N, ·) è un automorfismo, ma F (n + m) 6= F (n) + F (m) se F non è l’identità. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 23 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) Per aritmetica intendiamo la struttura (N, +, ·). xy = x · · x} | ·{z y volte è una pseudo-formula, tuttavia l’esponenziale è definibile nell’aritmetica. Infatti: ogni funzione calcolabile è definibile nell’aritmetica! 1 J (x, y) = (x + y)(x + y + 1) + x 2 è la biezione diagonale. Denoteremo con (·)0 , (·)1 : N → N le funzioni inverse, definite da J ((n)0 , (n)1 ) = n. J : N × N → N, A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 24 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali 3 • • • • 3 • • • • 2 • • • • 2 • • • • 1 • • • • 1 • • • • 0 • • • • 0 • • • • 0 1 2 3 0 1 2 3 Enumerazione diagonale A. Andretta (Torino) Enumerazione quadrata Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 25 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) La funzione J è definita dalla formula ∃w(w + w = (x + y) · (x + y + 1) ∧ w + x = z) (ψJ (x, y, z)) mentre le funzioni (·)0 e (·)1 sono definite da A. Andretta (Torino) ∃y ψJ (x, y, z) (ψ0 (z, x)) ∃x ψJ (x, y, z). (ψ1 (z, y)) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 26 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) L’obbiettivo è trovare un sottoinsieme definibile Seq ⊆ N che codifichi tutte le successioni finite di naturali una funzione definibile `: N → N tale che `(m) sia la lunghezza della sequenza codificata da m ∈ Seq funzione definibile per la decodifica Seq ×N → N, (m, i) 7→ ((m))i tale che ((m))i è l’i-esimo elemento della sequenza codificata da m, se i < `(m) A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 27 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) hhn0 , . . . , nk ii. è l’elemento di Seq che codifica la sequenza (n0 , . . . , nk ) Esempio La funzione fattoriale è definita dalla formula con variabili libere x e y che asserisce: c’è una successione finita (s0 , . . . , sx ) di lunghezza x + 1 tale che s0 = 1 e sx = y e si+1 = si · (i + 1), in simboli ∃s[ϕSeq (s) ∧ `(s) = x + 1 ∧ ((s))0 = 1 ∧ ((s))x = y ∧ ∀i ≤ x (i + 1 ≤ x ⇒ ((s))i+1 = ((s))i · (i + 1))], dove ϕSeq è la formula che definisce Seq. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 28 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali Esempio La funzione esponenziale (n, m) 7→ nm è definita dalla formula con variabili libere x, y, z che asserisce: c’è una successione finita (s0 , . . . , sy ) tale che s0 = 1 e sy = z e si+1 = si · x, in simboli ∃s[ϕSeq (s) ∧ `(s) = y + 1 ∧ ((s))0 = 1 ∧ ((s))y = z ∧ ∀i ≤ x (i + 1 ≤ x ⇒ ((s))i+1 = ((s))i · x)]. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 29 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) Lemma (Teorema cinese del resto) Se 1 < c0 , . . . , cn−1 ∈ N sono a due a due coprimi, allora per ogni a0 , . . . , an−1 ∈ N esiste x ∈ N tale che x ≡ ai mod ci per i < n. La strategia per la codifica sarà la seguente: dati a0 , . . . , an−1 scegliamo 1 < c0 , . . . , cn−1 coprimi fra loro e tali che ai < ci . Per il Lemma possiamo trovare un x tale che ai = Rem(x, ci ), quindi l’intero J (n, x) codifica la successione (a0 , . . . , an−1 ). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 30 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali (N, +, ·) Lemma Fissiamo a0 , . . . , an−1 ∈ N. Sia y un intero positivo tale che ∀1 ≤ i < n (i | y) e siano ci = 1 + (i + 1) · y. Allora c0 , . . . , cn−1 sono coprimi fra loro. Inoltre, se y ≥ max {a0 , . . . , an−1 } allora ai < ci per ogni i < n. Dimostrazione. Per assurdo supponiamo che p sia un primo tale che p | ci e p | cj , con i < j < n. Allora p | cj − ci = (j − i) · y e quindi p | (j − i) o p | y. Poiché j − i < n, e per ipotesi (j − i) | y, ne segue che p | y e quindi ci è congruente ad 1 modulo p: assurdo. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 31 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali La funzione β Definizione β : N2 → N, è la funzione β(m, i) = Rem((m)0 , 1 + (i + 1) · (m)1 ). β è definibile in (N, +, ·). Lemma (Gödel) Per ogni n > 0 e ogni scelta di a0 , . . . , an−1 ∈ N c’è un m tale che β(m, i) = ai , per i < n. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 32 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I numeri naturali La codifica Dati a0 , . . . , an−1 poniamo hha0 , . . . , an−1 ii = il minimo m tale che β(m, 0) = n ∧ ∀i < n (β(m, i + 1) = ai ). Quindi `(x) = β(x, 0), ((x))i = β(x, i + 1), e Seq = {m ∈ N | ¬∃k < m (`(m) = `(k) ∧ ∀i < `(m) [((m))i = ((k))i ])} . Seq, hha0 , . . . , an−1 ii, `, ((x))i sono definibili in (N, +, ·). A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 33 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi Gli interi e i razionali ZeQ Per un teorema di Lagrange, ogni naturale è somma di quattro quadrati, quindi N è l’insieme di verità in (Z, +, ·) di ∃y1 , y2 , y3 , y4 (x = y1 · y1 + y2 · y2 + y3 · y3 + y4 · y4 ) . Ogni k ∈ Z è definibile in (Q, +, ·) (esercizio). Utilizzando risultati non banali sulle forme quadratiche, Julia Robinson ha dimostrato che l’insieme Z è definibile in (Q, +, ·). Quindi per il teorema di Lagrange anche N è definibile in questa struttura. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 34 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I reali e i complessi ReC Consideriamo la struttura (R, +, ·, 0, 1). La relazione d’ordine x < y è definibile tramite la formula ∃z (z 6= 0 ∧ x + z · z = y) . Ogni n ∈ Z è definibile, dato che {0} è definito dalla formula x = 0, e {n}, se n 6= 0, è l’insieme di verità di x = 1 + ··· + 1 se n > 0, | {z } n + · · · + 1) x = −(1 | {z } se n < 0, n Definizione r ∈ R è un numero algebrico se è soluzione di un qualche polinomio a coefficienti razionali o, equivalentemente, è soluzione di qualche polinomio a coefficienti in Z. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 35 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I reali e i complessi ReC Ogni f ∈ Z[X] genera un termine t(x) con un unica variabile x, quindi dire che r è soluzione di f equivale a dire che r è nell’insieme di verità della formula t(x) = 0. Poiché l’insieme S delle soluzioni di f è finito, possiamo individuare r in S specificandone la sua posizione rispetto all’ordine: se S = {r1 < · · · < rk } e, per esempio r = r3 , allora r è l’unico reale che rende vera la formula t(x) = 0 ∧ ∃y1 ∃y2 t(y1 ) = 0 ∧ t(y2 ) = 0 ∧ y1 < y2 < x ∧ ∀z (t(z) = 0 ∧ z < x ⇒ z = y1 ∨ z = y2 ) Quindi ogni numero algebrico, è definibile. Nessuno degli insiemi N, Z o Q è definibile nel campo reale, neppure se aggiungiamo la funzione esponenziale exp(x) = ex al linguaggio. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 36 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I reali e i complessi ReC Ogni razionale è definibile nella struttura dei complessi (C, +, ·, 0, 1), tuttavia il risultato non si estende ai numeri algebrici: l’insieme {i, −i} è definibile ma nessuno dei suoi due elementi lo è. Nessuno degli insiemi N, Z, Q o R è definibile nel campo complesso, ma nel campo complesso con esponenziazione, cioè nella struttura (C, +, ·, 0, 1, exp), possiamo definire ker(exp) = {z ∈ C | exp(z) = 1} = 2iπZ e quindi Z = {x ∈ C | x ker(exp) ⊆ ker(exp)} è definibile. Teorema Sia p un primo oppure p = 0. La teoria ACFp ammette l’eliminazione debole dei quantificatori. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 37 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I reali e i complessi Dimostrazione Siano M, N campi algebricamente chiusi di caratteristica p, e supponiamo che M 0 e N 0 siano una sottostruttura di M ed N , rispettivamente e che F : M 0 → N 0 sia un isomorfismo. Quindi M 0 e N 0 sono dominio di integrità di caratteristica p e l’isomorfismo F si estende al campi dei quozienti. In altre parole posiamo supporre che M 0 e N 0 siano campi. Siano M 0 e N 0 la chiusura algebrica di M 0 calcolata in M e la chiusura algebrica di N 0 calcolata in N . Poiché la chiusura algebrica è unica a meno di isomorfismo, l’isomorfismo F si estende ad un isomorfismo M 0 → N 0 . Sia ϕ(y, x1 , . . . , xn ) una disgiunzione di congiunzioni di formule atomiche o negazioni di formule atomiche e siano a1 , . . . , an ∈ M 0 : vogliamo dimostrare che se M ∃yϕ[a1 , . . . , an ], allora N ∃yϕ[F (a1 ), . . . , F (an )], e viceversa. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 38 / 38 Definibilità nei naturali, nei reali e nei grafi I reali e i complessi Dimostrazione(continua) Una formula atomica è logicamente equivalente ad una formula della forma t = 0, con t un termine contenente soltanto variabili tra le y, x1 , . . . , xn . Dato che la congiunzione di due formule atomiche negate (t 6= 0) ∧ (s 6= 0) è equivalente a t · s 6= 0, possiamo supporre che ϕ sia della forma ^ s 6= 0 ∧ ti = 0. 1≤i≤k Supponiamo M ∃yϕ[a1 , . . . , an ]: questo equivale a dire che c’è un b ∈ M che non è radice del polinomio s[a1 , . . . , an ], e tuttavia è soluzione di ogni polinomio ti [a1 , . . . , an ]. Osserviamo che b ∈ M 0 , quindi F (b) ∈ N 0 è radice dei polinomi ti [F (a1 ), . . . , F (an )] e tuttavia non è radice di s[F (a1 ), . . . , F (an )]. Ne segue che N ∃yϕ[F (a1 ), . . . , F (an )]. A. Andretta (Torino) Istituzioni di Logica Matematica AA 2013–2014 39 / 38