Maurizio Pavesi Sottostima delle minacce per la biodiversità da

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A CURA DI GABRIELE GALASSO, GIORGIO CHIOZZI, MAMI AZUMA & ENRICO BANFI
Maurizio Pavesi
Sottostima delle minacce per la biodiversità da parte di specie aliene di insetti
Underestimated threats to biodiversity by alien insect species
Il problema dell’introduzione e naturalizzazione di
specie aliene, e dei loro possibili effetti negativi sia sull’ambiente naturale che sulle attività umane, è noto da
oltre un secolo, ma negli ultimi anni ha assunto un’importanza cruciale a causa di un insieme di fattori. Nel caso
degli insetti alieni, naturalizzati o segnalati come a rischio
di naturalizzazione, l’attenzione si rivolge soprattutto alle
specie conosciute come infestanti, in quanto possono interferire con le attività umane arrecando danni economici
anche molto gravi. Le specie la cui invasività è limitata
all’ambiente naturale, con popolazioni di consistenza numerica spesso contenuta, vengono per lo più trascurate;
la loro presenza ed espansione costituisce oggetto di interesse soprattutto per gli studiosi di entomologia, ed il
loro impatto sulla biodiversità generalmente ritenuto non
significativo.
Vi sono attualmente motivi per dubitare della correttezza di questo punto di vista. L’imenottero sfecide
Sceliphron caementarium, originario del Nordamerica, è
attualmente naturalizzato in un vasto areale che include
l’America tropicale e l’area pacifica dal Giappone all’Australia. In Italia la prima segnalazione, per la Toscana,
risale al 1990; in seguito la specie si è ampiamente diffusa, divenendo localmente abbondante. Nel corso di uno
studio effettuato in Romagna, campionamenti eseguiti a
distanza di alcuni anni, nel 1987 e nel 1995, mediante
raccolta di nidi e successivo allevamento hanno mostrato
la scomparsa della preesistente popolazione di Sceliphron
destillatorium, totalmente soppiantata da S. caementarium. Osservazioni compiute nell’anno in corso in siti
in Lombardia e in Emilia-Romagna hanno evidenziato
la presenza regolare di S. caementarium unitamente alla
totale assenza di altre specie di Sceliphron. Occorre tener
presente che, qualora l’insediamento di S. caementarium
ai danni delle altre specie significasse anche un aumento
consistente della popolazione totale di Sceliphron, trattandosi di un cacciatore estremamente generalista di ragni,
gli effetti sull’ecosistema di un’eccessiva pressione sulle
popolazioni di questi potrebbero essere ben più imponenti
della semplice scomparsa dei nostri Sceliphron indigeni.
Talora specie aliene di insetti vengono introdotte in un
territorio non accidentalmente, come clandestini indeside-
rati all’interno di carichi di merci, ma deliberatamente, in
vista di una loro possibile utilità a scopo di lotta biologica.
Tale procedura, per quanto encomiabili ne siano i propositi, ossia quelli di limitare al minimo l’utilizzo di pesticidi
nella difesa delle colture, è tutt’altro che esente da rischi;
se lo stesso impiego di parassitoidi teoricamente monofagi per contrastare l’invasività di un fitofago alieno contiene un margine piccolo ma ineliminabile di rischio che il
parassitoide possa successivamente adattarsi alle specie
indigene, ben più pericolosa può rivelarsi l’introduzione
di predatori scarsamente specializzati per contrastare la
presenza di determinate categorie di fitofagi.
Il coleottero coccinellide Harmonia axyridis, di origine centroasiatica, viene commercializzato ormai da diversi anni a scopo di lotta biologica. Nella sua patria di
origine, la specie presenta una notevole varietà di forme
cromatiche. Per un certo tempo, la sua presenza negli ambienti naturali in Italia è sembrata piuttosto contenuta e
limitata a individui di una singola forma cromatica. Molto
recentemente si sono verificati, in apparente concomitanza, da un lato la comparsa di una variabilità cromatica che
si avvicina sempre più a quella delle popolazioni native,
probabile risultato delle ripetute introduzioni di individui
di diverse provenienze e quindi di una maggiore variabilità genetica all’interno delle popolazioni naturalizzate;
dall’altro, possibile conseguenza del precedente, una fase
di rapida espansione. Nel 2008, unitamente ad un aumento delle località conosciute, è stata osservata in diverse
stazioni lombarde una massiccia presenza di H. axyridis,
fino a oltre il 90% della popolazione globale di coccinellidi, unitamente a un vistoso declino delle altre specie.
In Nordamerica sono ormai ben documentati gli effetti negativi di H. axyridis in particolare sulle popolazioni native di coccinellidi, che a livello locale possono
andare dal declino all’estinzione. L’azione negativa di H.
axyridis sulle altre specie non si limita alla competizione
per le risorse alimentari (afidi), ma si estende alla predazione diretta di uova e larve. Qualora l’attuale tendenza
all’espansione dovesse essere confermata, le conseguenze
sui nostri ecosistemi e sulla biodiversità potrebbero essere
imprevedibili.
Maurizio Pavesi
Sezione di Entomologia, Museo di Storia Naturale di Milano, Corso Venezia 55, 20121 Milano, Italia
e-mail: [email protected]
Le specie alloctone in Italia: censimenti, invasività e piani di azione
Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano
Volume XXXVI – Fascicolo I
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