ECONOMIA GIORNALE DI BRESCIA MERCOLEDÌ 14 DICEMBRE 2011 47 BEST EVENT AWARD 2011 A ECONOMIA, ORE 16 HcO premiata per la Paradiso Se 1.000 euro vi sembran tanti... ■ La società di comunicazione HcO (fra i soci Federico Huscher, in foto) ha vinto tre premi al Brest Event Award 2011 grazie alla campagna integrata per Acqua Paradiso. Il 1˚ premio nella categoria Evento Media/Web Event; un premio speciale per il Miglior Evento Integrato e il 2˚ premio (ex aequo con Lavazza) per il Best Event Company. ■ «Se 1.000 euro vi sembran tanti...»: è il tema di un incontro oggi a Economia, ore 16. Intervengono, fra gli altri, Sergio Albertini (Università di Brescia), Bruno Bertoli (v. presidente Aib), Michela Spera (in foto, segretaria Fiom), Corrado Biumi (Feralpi), Stefano Olivari (Fim), Paride Saleri (Omb). Modera l’incontro Massimilano Del Barba (Corsera). La rivista «Nature Materials» pubblica la scoperta di Stefan Wabnitz e Daniele Modotto della facoltà di Ingegneria di Brescia sulle nuove e sorprendenti proprietà ottiche del silicio Foccillo (Uil): «La finanza malata vuole dominare» BRESCIA Computer che trasmettonodati alla velocitàdella luce. Fantascienza? Pare di no. In futuro potremo dotarci di calcolatori molto più piccoli e veloci di quelli attuali e a buon mercato, che scambiano dati (almeno virtualmente) alla velocità di un segnale luminoso. È lo scenario prossimo venturo: il primo passo è, infatti, già stato compiuto, grazie a un’equipe di ricercatori tra i quali figurano anche Stefan Wabnitz e Daniele Modotto, docenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione della Facoltà di ingegneria di Brescia. La loro scoperta sulla fotonicadel silicioè stata pubblicata nei giorni scorsi sulle pagine di Nature Materials, una delle riviste scientifiche più prestigiose nel settore dellaricerca fisicasui nuovimateriali. Ilnocciolo di tutto è la possibilità, inesplorata fino a ieri, di conferire al silicio nuove proprietà ottiche. Ma che legame c’è tra il silicio, la luce e i computer? «Il silicio è un elemento abbondante in natura (compone la sabbia, ad esempio) e viene utilizzato, tra l’altro, per fabbricare microprocessori (i cosiddetti chip) dei computer -spiega Wabnitz-.Peraumentare l’efficienza dei calcolatori oggi si lavora costruendo cpu sempre più veloci o transistor sempre più piccoli. Un fattore che limita lo sviluppo di sistemi ancora più rapidi e minuscoli è legato alla modalità di trasmissione dei dati, oggi trasportati da segnali elettrici. Noi - dice sempre il professore BRESCIA «Quale sindacato per il nuovo millennio?» non è solo il titolo del saggio di Antonio Foccillo (Datanews), presentato nei giorni scorsi a Brescia alla presenza di Angelo Zanelli(segretario Uil), ma anche un interrogativo esistenzialeper le organizzazioni sindacali italiane, da tempo incapaci di strategia, in quanto succubidei vecchischemi, politici e sociali, del Novecento e oscillanti tra rigurgiti di antagonismo e subordinazione culturale all’ideologia dominante del neo-liberismo. Foccillo, prima di tracciare una possibile risposta all’interrogativo, ripropone alcuni «fondamentali»: l’essere umano al centro dei valori, la libertà, la fratellanza, l’uguaglianza. Sono i valori fondativi delle organizzazioni sindacali,figlie delle società di mutuo soccorso e non sono al tramonto, ma accanto ad essi (il Dna) è necessario collocarne altri, tra i quali, in primo luogo, il liberalismo. Il liberismo non è una qualità necessaria del liberalismo. Ed è sulla artatamente costruita confusione identitaria di liberalismo e liberismo che si innesta quello che Foccillo chiama «l’integralismo di mercato», connotato da un neo-liberismoassurto a »nuova religione politica», che nasconde quello che Carlo Azeglio Ciampi ha definito un insano predominio della finanza, con le grandi corporazioni finanziarie che attaccano la sovranità degli Stati, il sindacato, la stessa democrazia, prefigurando il dominio dell’economia finanziaria. s. d. Computer super veloci a basso costo - conferendo al silicio nuove proprietàottiche, siamoriusciti ad aprire una strada verso il trasporto dei dati sotto forma di luce. Grazie alla nostra scoperta sarà possibile aumentareanchedimillevoltelavelocità di trasmissione dei dati all’interno dei processori. «Non solo», continua Wabnitz. Visto che il silicio è un materiale molto economico, conferendo ad esso anche il compito di trasportare i dati si potranno realizzaredispositivicon prezzi iper concorrenziali». L’ideaalla base di questo lavoro risale al 2007. «Ci pensiamo da quando ho conosciuto Lorenzo Pavesi, coordinatore di ungruppodi fisici dell’Università di Trento che si occupano propriodelle proprietàdel silicio - continua Wabnitz -. Subitoabbiamoprovatoadaccedere a finanziamenti europei, ma senza successo. Solo l’anno successivo la Provincia di Trento ha creduto nel progetto e concesso dei fondi all’ateneo trentino per realizzarlo. Poi, nel 2010, la Fondazione Cariplo ha finanziato la parte della ricerca affrontata dall’Università di Brescia». Il gruppo trentino ha realizzato l’esperimento, mentre il team bresciano si è occupato della modellisticadella propagazione della luce. Infine la collaborazione si è estesa ai fisiciteoriciquantisticidell’Università di Modena, a studiosi della Fondazione Bruno Kessler, dell’Istituto Nanoscienze del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) e del Civen (Veneto Nanotech). Cristina Ricossa Stefan Wabnitz, docente al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione alla facoltà di Brescia LE RICADUTE DELLA SCOPERTA Interruttori ottici ad altissima velocità BRESCIA Hanno ribaltato un paradigma fino a ieri solidissimo. Il team dei tredici ricercatori, tra i quali Stefan Wabnitz e Daniele Modotto (docenti della Facoltà di ingegneria di Brescia), ha acceso la miccia di una rivoluzione che avviene su scala microscopica, ma che avrà ripercussioni sul progresso delle tecnologie elettroniche. I ricercatori hanno dimostrato che, deformando il silicio, è possibile avere una particolare risposta ottica. Se questo composto viene colpito da un fascio di luce, i fotoni lo attraversano senza subire alcun cambiamento. O almeno questo avveniva fino ad ieri. Ma (e qui sta la scoperta) se il silicio viene deformato, è in grado di trasformare la luce che lo colpisce. «Su una barretta di silicio (una cosiddetta guida di luce) dello spessore di pochi micrometri, viene deposto un micro-strato di un altro materiale a temperatura diversa. Quando il micro-strato superficiale si raffredda, impone delle deformazioni alla guida racconta Wabnitz -. Se a questo punto la guida viene colpita da un raggio laser, emette in risposta una radiazione luminosa con lunghezza d’onda (e quindi colore) differente. Si genera luce di energia più alta (esattamente il doppio) rispetto a quella deposta. Colpendo, ad esempio, il silicio con una luce rossa, per ogni due fotoni assorbiti, ne verrà emesso uno di luce verde». Una proprietà, questa, che hanno altri cristalli presenti in natura «ma molto più costosi del silicio - dice Wabnitz -. Questo consentirà di ingegnerizzare interruttori ottici ad altissima velocità integrati in silicio e di produrli in numero elevato a bassi costi». c. r.