presentazione su etica - Dipartimento di Sociologia e Ricerca

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Morale - Etica
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Morale “insieme dei criteri che giudicano dell’agire del singolo sotto
il profilo della sua intenzionalità e del suo rapporto alla coscienza
come luogo della responsabilità interiore” …”moralità personale
come scelta dei valori e dei criteri di comportamento (problema del
giudizio come fondamento delle decisioni)”
G. P. Cottini
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Etica “insieme dei criteri che giudicano buono l’agire sotto il profilo
pubblico e sociale e quindi nelle sue interazioni con la collettività”
…”etica pubblica come sistema condiviso di riferimenti per il vivere
sociale…” G. P. Cottini
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“Etica deriva dal termine greco ethos, che significa casa comune,
ricerca e dimora di ciò che accomuna l’uomo e lo rende tale, al di là
delle infinite possibili differenze…..è una branca della filosofia, che
nasce con Aristotele e tale disciplina ha il suo fondamento nella
conoscenza e nell’esperienza umana del bene e del male.”
A. Tamburini
A cura di A. Bregantin
ETICA
• Isaiah Berlin filosofo esperto di teoria sociale afferma “la
riflessione etica consiste in un esame sistematico delle
concezioni, degli interessi e degli ideali da cui
scaturiscono comportamenti intersoggettivi, e dei sistemi
di valori su cui si fondano i valori assegnati alla vita”.
• L’autore colloca il concetto di etica in una prospettiva
dialogica, dinamica, di ricerca continua
• non nega la dimensione oggettiva del concetto di valore
che esiste al di là del singolo individuo accomunando
l’umanità in ordine a certe credenze
• il fatto etico sussiste in quanto l’uomo è insieme ad altri
uomini (valenza intersoggettiva)
A cura di A. Bregantin
EticaMente
L’etica comprende tre livelli di analisi (secondo Heller in
“Etica generale”):
1 interpretazione dei sistemi di valori (che in quella
società sono validi per quel dato periodo…)
2 sistemi di regole che ne possono derivare (nella forma
di imperativi morali non scritti e di leggi scritte – codice
deontologico..norme giuridiche)
3 modalità per rendere queste regole operative
(trasformazione dei valori in atteggiamenti e
comportamenti coerenti)
A cura di A. Bregantin
Norma giuridica
norma deontologica
• “Norma giuridica trova il suo fondamento nel
consenso e nell’accordo raggiunto, nei regimi
democratici, tra i membri di una comunità o dalla
maggioranza di essi, rispetto alle regole per
disciplinare la convivenza….” A. Tamburini
• Norma deontologica ha il suo fondamento
nell’etica, nella coscienza e nella responsabilità
verso se stesso e verso gli altri, che il
professionista assume nel suo lavoro..”
A. Tamburini
A cura di A. Bregantin
Lavorare EticaMente
• Il rapporto professionale dell’assistente sociale è
un incontro tra due soggetti, tra due libertà.
• Nell’agire professionale si integrano “l’essere
personale” dell’a.s. e “l’essere professionale
dell’a.s”……
• L’assistente sociale occorre che come persona
sia etico cioè in grado di scegliere in base ad un
proprio sistema di valori e di agire in base ad
esso.
• E’ necessario che il sistema di valori personali
relativi al valore dell’uomo non siano in contrasto
con quelli della professione. (A. M. Cavallone)
A cura di A. Bregantin
LA DIMENSIONE ETICA NEL LAVORO
SOCIALE
• ASCOLTO (FARE SPAZIO DENTRO DI SE’
PER UN’ESPERIENZA DI COMPRENSIONE)
• RICONOSCIMENTO DELL’ALTRO
• CONOSCENZA DELL’ALTRO
• ASCOLTO DELLA SUA DOMANDA (O STARE
CON LUI NEL SILENZIO ASPETTANDO CHE
NASCA – assistere ad-sum essere accanto,
essere presente)
• RICONOSCIMENTO DEI PROPRI DESIDERI E
DEI DESIDERI DELL’ALTRO (le aspettative)
• UGUAGLIANZA NELL’ESPERIENZA DI
UMANITA’ - PARI DIGNITA’ A CIASCUNO
A cura di A. Bregantin
Atteggiamenti etici…..
“Prendere
l’altro sul serio significa essere
capace di metterti al suo posto per accettare in
pratica che è tanto reale quanto te; non significa
che tu debba dargli sempre ragione in tutto
quello che fa o pretende. E neppure significa
che, siccome lo consideri reale come te e simile
a te, tu debba comportarti come se fossi
identico a lui.”
(Savater “Etica per un figlio”)
A cura di A. Bregantin
E per finire…….
George Bernard Shaw,
drammaturgo e umorista, amava
dire “non devi sempre fare agli
altri quello che vorresti che gli altri
facessero a te: possono anche
avere gusti diversi”.
A cura di A. Bregantin
EticaMente Insieme
Dignità
unicità
uguaglianza
Essere titolare di diritti:
Alla propria identità
Al rispetto, all’accettazione, all’accoglienza
Alla libertà
All’autonomia
All’autodeterminazione
Alla partecipazione
Alla riservatezza, alla privacy, al segreto professionale
Cercare una definizione di gruppo per queste parole, anche
evidenziandone interrelazioni e descrivendo esempi tratti dalla vita
quotidiana
Esercitazione n. 1
Viene richiesta all’a.s. dell’unità valutazione multidimensionale di
partecipare ad una commissione per la valutazione sociale di una
situazione di una ragazza in AIDS conclamato.
Viene presa in considerazione la possibilità di attivare un intervento
di assistenza domiciliare. L’utente è una persona con problemi
pregressi di tossicodipendenza, in terapia sostitutiva con metadone,
totalmente sprovvista di reddito e senza un alloggio in quanto il
padre, non riuscendo a sostenere la convivenza con la figlia ed
essendo anch’egli portatore di patologia psichiatrica le ha impedito
di rientrare a casa. La ragazza seguita dal SERT vive per strada.
L’a.s dell’UVM raccoglie i primi elementi e decide di contattare il
SERT che le restituisce una valutazione di impossibilità ad
impostare qualsiasi programma in quanto la paziente non ha mai
aderito in passato ad alcunché. L’equipe del SERT è concorde nel
ritenere che non ci sia più niente da fare.
Provare a delineare possibili riflessioni ed azioni conseguenti
ricercando gli aspetti etici insiti in ciascuna possibilità e quali
riferimenti al codice deontologico.
A cura di A. Bregantin
Esercitazione n. 2
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Francesca, giovane assistente sociale, lavora in un piccolo Comune
e riceve la segnalazione dall’a.s. dell’Ospedale relativa ad un utente
ricoverato che necessita di valutazione e intervento sociale.
L’interessato è una persona anziana con gravi problemi di salute
senza alcun riferimento né di tipo familiare che amicale. La sua
situazione socio-economica necessita di essere attentamente
valutata e supportata.
La casa dell’utente viene descritta dallo stesso interessato come
inagibile sia dal punto di vista igienico che strutturale; l’a.s. effettua
una prima visita domiciliare (mentre il paziente è ricoverato) che
conferma questa informazione.
Ulteriori elementi provenienti dalla storia dell’utente rappresentano
una difficoltà per l’a.s.: il paziente aveva abusato in passato della
figlia adolescente. Per tale reato aveva scontato una condanna.
L’a.s. riconosce una difficoltà emotiva nell’intraprendere una
relazione professionale con l’utente.
Provare a delineare possibili riflessioni ed azioni conseguenti,
ricercando gli
aspetti etici insiti in ciascuna possibilità e quali riferimenti al codice
deontologico.
A cura di A. Bregantin
Esercitazione n. 3
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Michele è un ragazzo di 39 anni affetto da schizofrenia con gravi disturbi del
comportamento e per tale motivo è seguito dal Centro Psico Sociale (CPS).
Vive con la famiglia d’origine ma da qualche tempo la convivenza è
insostenibile con liti quotidiane e aggressioni continue. I genitori sono
anziani e i fratelli di Michele non possono o non vogliono occuparsi di lui.
Vengono tentati numerosi inserimenti in comunità dalle quali scappa con
regolarità per tornare a casa dalla mamma con cui litiga dopo qualche ora.
Viene frequentemente accompagnato in Servizio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura (SPDC) in preda ad agitazione psicomotoria dopo e durante gli scontri
con i familiari.
Quotidianamente l’a.s. del CPS viene interpellata dalla famiglia, dal medico
di reparto, da vicini di casa, cittadini, negozianti (il paziente ruba piccoli
oggetti, si introduce in case, o compie gesti afinalistici in continuazione). Si
tentano programmi di ricovero in SPDC alternati al percorso comunitario ma
inutilmente. Viene dichiarata l’impotenza e l’impossibilità di impostare altri
programmi e il paziente viene seguito solo in ambulatorio; i familiari
chiudono la casa e si trasferiscono e Michele si trova senza casa e senza
soldi improvvisamente e vaga in giro per la città, mettendosi continuamente
in situazioni di rischio.
L’a.s. dall’equipe ha indicazioni di non fare più nulla perché il paziente non
aderisce a nessun programma.
Provare a delineare possibili riflessioni ed azioni conseguenti ricercando gli
aspetti etici insiti in ciascuna possibilità e quali riferimenti al codice
deontologico.
A cura di A. Bregantin
Esercitazione n. 4
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Giacomo è una persona affetta da schizofrenia paranoide e vive da solo in
una casa popolare di cui è assegnatario. Ha un tutore perché è ritenuto
incapace di intendere e di volere, gli vengono portati pasti al domicilio e una
persona pulisce la casa (da lui trasformata in una trincea perché è
perennemente in guerra). Giacomo non si lava mai e non consente a
nessuno di toccarlo.
L’equipe del CPS ha dovuto più volte ricorrere al ricovero obbligatorio
perché non riconosce di essere malato.
L’a.s. va in domiciliare e trova Giacomo in una condizione igienica
gravemente carente. L’a.s. riporta all’equipe quanto osservato.
Si apre una discussione sulla qualità della vita di Giacomo che è
attualmente in buon compenso psichico, ma così sporco da non consentire
a nessuno di avvicinarsi senza provare disagio. Giacomo non accetta di
lavarsi e sarebbe possibile realizzare questo intervento di accudimento solo
con il ricovero in ospedale. L’equipe è divisa sul da farsi.
Provare a delineare possibili riflessioni ed azioni conseguenti, ricercando gli
aspetti etici insiti in ciascuna possibilità e quali riferimenti al codice
deontologico.
A cura di A. Bregantin
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