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Parnassius apollo (Linnaeus, 1758) - Apollo
Distribuzione: la specie è largamente diffusa lungo
nelle zone montuose dell’Europa e dell’Asia; nelle
regioni settentrionali si rinviene anche a quote basse.
In Italia è presente lungo la catena alpina ed
appenninica, e sulle Madonie. Manca invece in
Sardegna. In Lombardia la specie si osserva nelle zone
alpine e prealpine, dove è presente con popolazioni
piuttosto localizzate.
Identificazione: specie di grandi dimensioni, con
lunghezza dell’ala anteriore di 31-44 mm. Visione
dorsale: colorazione di fondo bianco traslucido, con
aree spruzzate di grigio. Sulle ali posteriori sono
presenti due grosse macchie rotonde (ocelli) di colore
rosso, contornate di nero, con una piccola macchia
bianca al centro. Visione ventrale: simile alla visione
dorsale, con presenza di ulteriori macchie rosse
basali. Maschio e femmina sono simili, la femmina di
dimensioni maggiori. Dopo l’accoppiamento, nelle
femmine è visibile, in posizione ventrale all’apice
dell’addome, una vistosa protuberanza scura
(sphragis), secreta dal maschio come “sigillo di
copulazione”. Il volo è lento e sfarfallante. Si trova
spesso posata ad ali spiegate sui cardi ed altre
composite alpine.
Specie simili: la specie assomiglia alle congeneri,
Parnassius mnemosyne e P. phoebus, dalle quali si
può distinguere per le maggiori dimensioni. Si
distingue facilmente da P. mnemosyne per la presenza
di macchie rosse, completamente assenti in
quest’ultimo. A differenza di P. phoebus, Apollo ha
una macchia nera in posizione Sp1 dell’ala anteriore,
mentre è privo di macchie rosse in posizione
subcostale delle ali anteriori. Inoltre, mentre in P.
phoebus le antenne presentano anelli di colori
alternati, in Apollo le antenne sono di colore grigio
uniforme.
Classe: Insecta
Ordine: Lepidoptera
Famiglia: Papilionidae
(Foto di Gianluca Ferretti)
(Foto di Jacob Hübner)
Biologia ed ecologia: la specie si rinviene prevalentemente da 600 fino a circa 2500 m di quota, in ambienti aperti quali
pendii montani soleggiati ed esposti a sud, in vicinanza di ghiaioni, pietraie e radure boschive. La femmina depone le uova
su specie della famiglia delle Crassulaceae appartenenti ai generi Sedum, in particolare S. album e S. sempervivum, che
sono le piante nutrici delle larve. Gli adulti sono in volo principalmente da metà giugno a fine agosto.
Stato di conservazione: la specie è inserita nell’allegato IV della “Direttiva Habitat”, e nell’appendice II della Convenzione
di Berna. È classificata come “di minor preoccupazione” (LC) nella “IUCN Red List of Threatened Species” e come “quasi
minacciata” (NT) nella Lista Rossa delle Farfalle Italiane. Il 3° Rapporto Direttiva Habitat (2007-2012) riporta uno stato di
conservazione favorevole. Tra i principali fattori di minaccia si annovera l’intervento antropico, l’isolamento delle
popolazioni, l’eccessivo prelievo a fini collezionistici e l’innalzamento delle temperature.
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