Il Miglio (Panicum miliaceum) Il miglio (Panicum miliaceum, L.) è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Poacee (o Graminacee). Rientra nel raggruppamento dei cereali minori. La pianta ha un portamento cespitoso, con numerosi culmi lignificati alla base, robusti, di altezza variabile dai 50 cm ai 150 cm, talvolta ramificati in alto. Le foglie sono lineari-lanceolate, guainanti, con lamina larga fino a 1 cm e pubescente su entrambe le pagine. La ligula è pelosa. I fiori riuniti in infiorescenze a pannocchia terminali, lunghe 15-20 cm, spesso pendenti su un lato. Ogni pannocchia è composta da racemi di spighette. La spighetta, lunga circa 4 mm, è composta da due brevi glume di 1-2 mm e due fiori. Ciascun fiore è racchiuso da due glume superiori (lemma e palea), lunghe circa 3 mm, e comprende un androceo di tre stami e un gineceo con stimma bifido e piumoso. Il frutto è una cariosside ellittica, lucida, di colore bianco oppure variabile dal grigio al bruno al nero. Il peso di 1000 cariossidi è di 5-7 grammi. Coltivata fin dalla preistoria, è una specie cosmopolita la cui origine è alquanto incerta. Dalla regione di origine la specie si è diffusa in tutto il Vecchio Continente e successivamente negli altri continenti. Attualmente è ancora coltivato in diverse regioni dell'Asia e dell'Africa, mentre la coltivazione nei paesi occidentali è sporadica e marginale. Si trova naturalizzata sui terreni incolti. È una specie termofila e xerofila. Particolarmente esigente per quanto riguarda le temperature, nelle regioni temperate vegeta con ciclo primaverile-estivo. Ha una spiccata resistenza alla siccità e non mostra particolari esigenze pedologiche, perciò si presta per la coltivazione in aree aride o semidesertiche e su suoli poveri. Secondo le varie ipotesi la specie sarebbe originaria del Medio Oriente oppure dell'Asia centrale oppure, quella più accreditata, dell'India. È accertato che la coltivazione del miglio risalga ad epoche preistoriche: in Italia è stato ritrovato in tombe del Neolitico. Largamente utilizzato per l'alimentazione umana all'epoca dei Romani, raggiunse la massima diffusione nel primo Medioevo, durante il quale veniva considerato un ottimo sostituto della carne nei periodi di astinenza prescritti dalla Chiesa, successivamente iniziò un lento declino perché sostituito da altri cereali più produttivi. Caratterizzato da una lunga conservabilità, è grazie a questo cereale stoccato nei magazzini cittadini che Venezia, assediata dai Genovesi nel 1378, si salvò dalla morte per fame. Per secoli la polenta di miglio fu un piatto tipico dell'Italia settentrionale, in particolare in Veneto, Lombardia e Trentino. 1/2 Il Miglio (Panicum miliaceum) Nell'alimentazione impiegato dietetico sali è per elevato, produrre fibra umana grezza. per ilfarine discreto occidentale e semole tenore utilizzate in proteine ildei miglio soprattutto ha in interesse peso) dalla cucina (simile marginale, macrobiotica. a quello venendo del grano), valore È ferro, salicilico inoltre bellezza potassio, ricco come per di erroneamente pelle magnesio, vitamine esoffre capelli, A fosforo epuò altrove unghie gruppo estrettamente zinco. riportato, eodierna smalto B, Per specialmente èuna suo spesso denti, elevato considerato stimolandone niacina, contenuto B6 un eparticolarmente la di acido vero crescita. acido e folico, proprio silicico, calcio, prodotto non Ildi farine caso venire miglio di di utilizzato prodotti non orzo, frumento per per celiaci), "schiacce" glutine, e segale. per non essere cui Quando lievitate. predisposizione utilizzato combinato per produrre alla con panificazione ililgrano lievitato. 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