Cattedrale, Termoli

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27-28 SETTEMBRE 2008
Cattedrale, Termoli
La chiesa preesistente
e la ricostruzione
La cattedrale di Termoli, dedicata a san Basso, è uno
dei monumenti più importanti del Molise. Si erge sul
punto più alto del promontorio su cui sorge il Borgo
Vecchio, nel luogo dell’insediamento urbano più antico, come testimoniano resti di vasellame risalenti
all’Età del Bronzo venuti alla luce durante gli ultimi
lavori di restauro nei locali ipogei dell’adiacente palazzo vescovile. È difficile stabilire l’epoca di costruzione. Al di sotto del presbiterio i muri perimetrali
delle tre absidi e un mosaico pavimentale sono
tracce evidenti di resti di un edificio religioso risalente all’XI secolo, preesistente a quello attuale e
forse dedicato a Santa Maria. Qualche traccia archeologica farebbe anche ipotizzare l’esistenza di un
edificio-cattedrale già nel IX e nel X secolo; documenti relativi alla presenza di un vescovo potrebbero
avvalorare tale ipotesi. Durante il XII secolo, precisamente nel 1117 e nel 1125, due terremoti compromisero gravemente la struttura della chiesa dedicata
a Santa Maria e determinarono la sua ricostruzione.
I lavori iniziarono presumibilmente verso la fine del
secolo, certamente dopo le successive conquiste
della città da parte dell’imperatore Lotario III prima e
del normanno Ruggero dopo, e proseguirono fino alla
seconda metà del XIII secolo. Numerose furono le interruzioni per le lotte tra l’imperatore Federico II di
Svevia e papa Gregorio IX, come nel 1239, quando
galee veneziane alleate del Papa attaccarono la città
durante l’episcopato del Vescovo Stefano.
L’architettura
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Le iscrizioni ancora parzialmente visibili sul portale
testimoniano che la Cattedrale fu finanziata da ricchi
commercianti di Ravello, città della costiera amalfitana, i quali si erano stabiliti da un secolo circa a Termoli. L’opera architettonica viene comunemente attribuita ad Alfano, termolese di origini ravellesi o
amalfitane, ma analisi stilistiche e cronologiche in-
Cattedrale
P.zza Duomo, 1
86039 - Termoli - CB
Tel. 0875 708025
Scheda a cura della Direzione Culturale del FAI
ducono a ritenere fragile tale attribuzione. Supponendo che il cantiere, come è verosimile, sia rimasto
aperto circa un secolo, è giusto ritenere che varie generazioni di maestranze siano intervenute su un iniziale progetto romanico. L’impianto ornamentale
della facciata, eseguita tra XII e XIII secolo, e la fastosa tessitura del portale hanno richiesto l’intervento di maestri di scuola federiciana (sorta in Italia
meridionale, legata alla figura di Federico II e molto
influenzata dallo studio dell’arte antica) e fini conoscitori dell’arte gotica, permeata da esperienze artistiche orientali (come lasciano pensare tralci, foglie
stilizzate, stipiti e architravi della facciata). Nel corso
dei secoli la cattedrale subì calamità naturali e saccheggi, oltre a nuovi interventi. A metà del XVIII secolo venne realizzata all’interno una pesante decorazione barocca, eliminata negli anni Trenta del XX
secolo, quando vennero alla luce i mosaici pavimentali e i resti delle absidi dell’edificio religioso preesistente: la scoperta di questi elementi determinò l’elevazione dell’area presbiteriale e la creazione di una
sorta di cripta. Attraverso successivi interventi di restauro si trovarono altre porzioni del mosaico pavimentale e, sotto i locali della sagrestia, un’ampia
area cimiteriale risalente al IX secolo negli strati più
antichi.
La facciata
Realizzata in pietra, fu eretta in due tempi diversi: la
parte inferiore, opera del XII-XIII secolo, è in stile romanico-pugliese, caratterizzato da superfici movimentate da arcatelle cieche e da esili lesene. L’arcata centrale, più ampia rispetto alle altre disposte
simmetricamente, ospita il portale con resti di un altorilievo raffigurante nella lunetta la Presentazione di
Maria Vergine al Tempio; alla statua a tutto tondo di
san Basso a sinistra corrisponde la molto consunta
immagine di san Sebastiano a destra; entrambi i
santi sono rappresentati mentre calpestano delle figure, simbolo dell’eresia. Le altre sei arcatelle rac-
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chiudono altrettante bifore cieche, alcune ornatissime (nella prima a sinistra è murata una splendida
Annunciazione); tutte le lesene terminano con capitelli classicheggianti ornati da decori floreali e figure
umane. Il tema religioso illustrato sulla facciata potrebbe riferirsi al Mistero dell’Incarnazione del Figlio
di Dio. Come si è già accennato, infatti, l’edificio religioso preesistente all’attuale cattedrale era dedicato a Santa Maria ed è dunque ipotizzabile che il ciclo scultoreo volesse glorificare la Vergine. La scena
della Presentazione, posta in posizione privilegiata
sul portale, sembrerebbe confermare tale supposizione. La parte superiore della facciata con il rosone,
invece, risale al XV secolo.
L’interno
È privo di transetto e diviso in tre navate, scandite da
pilastri cruciformi e terminanti con tre absidi semicircolari. Lungo il lato meridionale si affianca, in corrispondenza della terza campata, il tozzo campanile.
Al di sotto del presbiterio è di notevole importanza il
pavimento a mosaico di ispirazione orientale, realizzato da maestranze provenienti dall’Italia meridionale, forse nel X-XI secolo, in cui sono raffigurati animali mostruosi (sirene, leoni, ecc.). Nel 1945, durante
lavori di sistemazione della cosiddetta cripta, venne
scoperto un piccolo loculo addossato all’abside destra, coperto da una lapide di marmo recante
un’iscrizione relativa alla presenza delle reliquie di
san Timoteo, discepolo di san Paolo. Studi e ricerche
le hanno riconosciute come autentiche e, da allora,
sono qui venerate insieme a quelle di san Basso.
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