1. INTRODUZIONE
1.1 Legislazione e definizione di prodotto cosmetico
3
4
1.2 Struttura e funzionalità dell’apparato tegumentario
7
1.2.1 Epidermide
7
1.2.2 Derma
9
1.2.3 Ipoderma
10
1.2.4 Apparato pilosebaceo
11
1.3 Idratazione cutanea
1.3.1
Misurazione dell’idratazione cutanea
2 SCOPO DELLA TESI
2.1 Olio di Abissinia
12
14
16
17
2.1.1 Estrazione dell’olio di Abissinia
18
2.1.2 Composizione dell’olio di Abissinia
19
2.1.3 Utilizzo in cosmetica
19
2.2 Olio di Açai
22
2.2.1 Estrazione dell’olio di Açai
23
2.2.2 Composizione dell’olio di Açai
24
2.2.3 Utilizzo in cosmetica
25
2.2.4 Formulazioni skin care
26
2.2.5 Formulazione hair care
26
2.3 Olio di Argan
27
2.3.1 Estrazione dell’olio di Argan
29
2.3.2 Composizione dell’olio di Argan
30
2.3.3 Utilizzo in cosmetica
32
2.4 Olio di Babassù
34
2.4.1 Estrazione dell’olio di Babassù
35
2.4.2 Composizione chimica dell’olio di Babassù
35
2.4.3 Utilizzo in cosmetica
37
2.4.4 Benefici dell’olio di Babassù per i capelli
37
2.5 Differenza nella composizione chimica in acidi grassi dei vari oli
38
1
2.6 Composizione qualitativa crema base
39
2.7 Metodo di allestimento delle formulazioni
44
2.7.1 Informazioni sul prodotto
46
2.7.2 Metodo di lavorazione
46
2.8 Determinazione della stabilità delle creme e delle sue proprietà
2.8.1 Controllo di qualità
2.9 Ripartizione e confezionamento
48
49
54
2.9.1 Apparecchiature di produzione
54
2.9.2 Controllo del confezionamento primario
55
2.10 Analisi sensoriale
56
2.11 Valutazione dell’efficacia idratante a short time e long time vs placebo
59
2.11.1 Procedura di trattamento
59
2.11.2 Protocollo operativo
61
2.12 Valutazione dell’idratazione cutanea
82
2.12.1 Metodo di analisi
82
3. ANALISI RISULTATI
100
4. CONCLUSIONI
101
5. BIBLIOGRAFIA
102
2
1. INTRODUZIONE
Nel viaggio della vita e durante tutto l’anno dovremmo dare uno sguardo alla nostra pelle e alle sue
esigenze. Le parti del corpo devono essere protette tutto l’anno con cosmetici gradevoli ma non
necessariamente uguali in funzione cioè delle temperature, dei raggi solari e del vento ai quali
vengono esposti. Nella stagione invernale ad esempio l’idratazione della pelle è una delle principali
problematiche da risolvere, in inverno temiamo in particolare il freddo, le aree più esposte sono il
volto e le mani.
In estate la nostra pelle è esposta maggiormente alle radiazioni UV. Anche se la protezione dovrebbe
essere auspicabile durante per tutto l'anno, una maggiore protezione contro il sole è necessaria durante
il periodo estivo.
L'autunno è invece una stagione di transizione in cui abbiamo bisogno di riequilibrare la pelle dopo
la fotoesposizione e prepararla per il freddo inverno.
Infine in primavera è necessario preparare la pelle del nostro colpo ai primi raggi di sole.
Per tale motivo abbiamo deciso di formulare emulsioni O/A ottenute utilizzando oli vegetali già
precedentemente studiati dal nostro gruppo di ricerca.
In particolare in questo nostro lavoro abbiamo preso in esame 4 oli vegetali: Abissinia, Açai, Argan
e Babassù che sono stati aggiunti come attivi funzionali alle concentrazione del 1% e 3%. Su queste
formulazioni è stata valutata sia la stabilità che l’attività tramite test in vivo, per mettere in evidenza
quale di questi oli, in base alle caratteristiche, è più adatto per determinate funzionalità del singolo
prodotto.
3
1.1 Legislazione e definizione di prodotto cosmetico
Nel 1986 fu emanata la legge 713/1986 che stabiliva le direttive CEE sulla produzione e la vendita
dei cosmetici allo scopo di regolamentare e dare maggiore affidabilità ai prodotti cosmetici in
commercio (Bettiol et al., 2013)
La normativa definisce i cosmetici come preparazioni diverse dai medicinali destinate ad essere
applicate sulle superfici esterne del corpo umano, oppure sui denti e sulle mucose allo scopo esclusivo
o prevalente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, correggere gli odori corporei, proteggerli o
mantenerli in buono stato. I prodotti non posso avere attività terapeutiche. Il nuovo regolamento
Europeo CE 1223/2009 sostituisce dall’11 luglio 2013 le vecchie disposizioni. Il regolamento è
corredato da una serie di allegati, continuamente aggiornati, che forniscono elenchi di sostanze vietate
o soggette a limitazioni nei prodotti cosmetici. Il nuovo regolamento ha lo scopo di garantire maggior
sicurezza al consumatore, garantire la rintracciabilità di un prodotto cosmetico in tutta la catena di
fornitura. Un sistema efficiente di tracciabilità può agevolare le autorità di vigilanza in caso di dolo.
Per ragioni di efficace sorveglianza del mercato, è obbligatorio notificare i cosmetici all’interno di un
portale europeo.
4
Etichetta
I prodotti cosmetici, possono essere immessi sul mercato soltanto se il contenitore a diretto contatto
con il prodotto e l'imballaggio secondario recano, oltre alle eventuali denominazioni di fantasia, le
seguenti indicazioni in caratteri indelebili ed in modo facilmente leggibile e visibile: l’etichetta deve
indicare l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente fino all’1% di peso, al di sotto di tale
percentuale si possono indicare in ordine sparso.
Tutti gli ingredienti sono riportati seguendo la nomenclatura europea delle materie prime (INCI
NAME). L’utilizzo di una terminologia unificata ha lo scopo di difendere i consumatori dal punto di
vista sanitario; quindi chi sa di essere allergico a qualche ingrediente può così, leggendo l’etichetta
anche fuori dalla proprio area linguistica, evitarne il contatto. (Prevedello, 2004)
Le sostanze chimiche e i derivati naturali, che abbiano subito trasformazione vanno elencate con il
nome tecnico, mentre i derivati naturali che non hanno subito trasformazioni oltre all’estrazione sono
registrati con il nome botanico della pianta di origine. Va indicato genere e specie eventualmente
seguito dal tipo di estratto e dalla parte della pianta che abbiamo utilizzato.
Da marzo 2005 è obbligatorio per il produttore menzionare i nomi degli allergeni, la cui presenza
deve essere indicata se la loro concentrazione è superiore allo 0,0001% per i cosmetici non a
risciacquo.
Inoltre nell’etichetta deve comparire il nome o la regione sociale e l’indirizzo della persona
responsabile all’immissione in commercio, deve essere presente il contenuto nominale al momento
del confezionamento, espresso in peso o volume, fatta eccezione per i campioni gratuiti e le mono
dosi. Il contenuto in mL seguito dal simbolo e per i preconfezionati deve essere presente il marchio
CEE.
In caso di ingredienti identificati come nano materiali questi dovranno essere riportati con la dicitura
“NANO”.
Deve poi essere espresso il numero del lotto di fabbricazione o un riferimento che permetta di
identificare il prodotto cosmetico. Se le dimensioni del cosmetico sono molto ridotte queste
indicazioni potranno figurare solo sull’imballaggio.
Il PAO (period after opening) esprime il periodo nel quale il vasetto può essere usato con sicurezza
dopo la sua apertura.
È obbligatorio riportare la data di scadenza minima se è inferiore a 30 mesi, altrimenti facoltativa ma
raccomandabile. Tale data va indicata con la dicitura “consumare preferibilmente entro…” o in
5
alternativa il simbolo della clessidra. Questo indica la data alla quale il prodotto, opportunamente
conservato, continua a soddisfare le condizioni iniziali. (Prevedello, 2004)
Infine non devono essere presenti termini di uso farmaceutico come “antinfiammatorio,
antibatterico”, ed altre informazioni che facciano supporre una valenza terapeutica del prodotto
oppure che lo possano far confondere con un farmaco o con un dispositivo medico.
6
1.2 Struttura e funzionalità dell’apparato tegumentario
La cute è uno degli organi più estesi del corpo umano in quanto rappresenta il 16% del peso corporeo
totale, insieme ai peli e alle unghie forma l’apparato tegumentario. La sua funzione principale è quella
di costituire una barriera tra l’interno e l’esterno del corpo. È, infatti, fondamentale per proteggere il
nostro organismo da lesioni, dalla disidratazione e da agenti patogeni esterni. Inoltre svolge numerose
funzioni importanti per il nostro corpo quali termoregolazione e il ricambio idrico. Infine possiede
numerosi centri nervosi per ricevere stimoli dall’esterno. (De Mattei et. al, 2004)
Altre attività della cute sono: difesa contro le aggressioni di natura chimica, fisica, meccanica e
batterica, produzione di sudore, produzione di sebo e protezione dai raggi UV.
La cute è costituita, dall’esterno verso l’interno, da uno strato più sottile, l’epidermide e da uno strato
più profondo connettivale in cui si distinguono il derma e l’ipoderma. (Patton et al., 2001)
Figura 1: Cute
1.2.1 Epidermide
L’epidermide non è vascolarizzata ma è irrorata da vasi presenti nelle papille dermiche. E’ lo strato
più esterno della cute, di origine ectodermica, costituito da un epitelio pavimentoso stratificato e
cheratinizzato formato da più strati di cellule dette cheratinociti che hanno funzione protettiva nei
7
confronti dell’ambiente esterno. La funzionalità della cute è perfezionata da un mantello epidermico,
con funzione lubrificante, costituito dai prodotti delle ghiandole sebacee, e da un mantello idrico, con
funzione termoregolatrice, dovuto alla secrezione delle ghiandole sudoripare situate nel derma.
I cheratinociti nascono, crescono e muoiono risalendo dallo strato basale fino allo strato corneo dove
sono rimossi attraverso il processo di desquamazione, che avviene dopo 28 giorni ed è alla base del
continuo processo di rinnovamento dell’epidermide.
Il termine cheratina è stato usato inizialmente per indicare lo strato corneo; successivamente ha
indicato il materiale all'interno delle cellule di questo strato, costituito in gran parte da molecole
filamentose, dotate di una complessa e peculiare struttura molecolare. Complessi di queste stesse
molecole si riscontrano anche negli strati più profondi dell'epidermide, dove compaiono come sottili
fibrille citoplasmatiche, dette tonofibrille, a loro volta costituite da tonofilamenti, le proteine
caratteristiche della cheratina e dei tonofilamenti sono dette citocheratine; ne esistono diversi tipi, che
costituiscono una famiglia di molecole i cui membri formano i filamenti intermedi non solo dei
cheratinociti, ma anche delle cellule epiteliali delle superfici mucose e delle ghiandole esocrine ed
endocrine.
Lo strato basale è costituito da cellule cubiche o allungate, questa superficie è responsabile
dell’adesione al derma tramite la membrana basale. Lo strato basale è detto anche strato germinativo,
perché le cellule di questo strato si possono dividere per mitosi e dare origine sia a nuove cellule
basali, sia a cellule che abbandonano lo strato basale e passano agli strati successivi dell'epidermide,
fino a quello superficiale. (De Mattei et.al, 2004)
Tra le cellule basali si riscontrano melanociti. I melanociti sono cellule deputate alla produzione di
melanina e hanno come origine embrionale la cresta neuronale. Nell'uomo sono presenti nello strato
basale dell'epidermide e suoi annessi, nell'epitelio orale e nell'occhio. In genere non ci sono differenze
nella distribuzione o densità di melanociti tra i differenti sessi e razze. Le differenze di colore della
pelle sono dovute solo alla differente attività dei melanociti stessi e non al numero.
I melanociti sono cellule dendritiche e tramite i prolungamenti prendono contatto con i cheratinociti.
La funzione dei melanociti si è sempre pensato fosse quella di proteggere la cute dall'azione dei raggi
ultravioletti, assorbendo le radiazioni più pericolose.
Ormai è assodato che le capacità di filtro UV della melanina non sono così spiccate come si pensava
ma anzi, la melanina quando assorbe forti intensità di energia può produrre radicali liberi che possono
danneggiare il DNA.
Le cellule dendritiche invece sono cellule specializzate nella presentazione dell’antigene con la
peculiare capacità di promuovere risposte immunitarie efficaci.
8
I melanociti stimolati dai raggi UV producono la melanina, rilasciata dai melanosomi, granuli che
contengono l’enzima che trasforma la tirosina in idrossifenilalanina, che attraverso un processo di
autossidazione, determina la produzione di melanina. Questa mediante dei prolungamenti del
melanocita viene trasferita allo strato basale dell’epidermide (Anastasi et al., 2012).
Le cellule dendritiche dei tessuti includono quelle di Langerhans (Drake et al., 2000), queste svolgono
un ruolo determinante per la difesa immunitaria cutanea andando a captare gli antigeni che penetrano
attraverso l’epidermide.
Mentre le cellule di Merkel costituiscono un sistema di recettori tattili estremamente sensibili (Richard
et al., 2015).
Figura 2: Epidermide
1.2.2 Derma
Il derma è lo strato sottostante l’epidermide, rappresenta lo strato intermedio tra l’epidermide e
l’ipoderma. È una lamina di tessuto connettivo, spessa 0,3-4 mm, ricca di vasi sanguigni e formazioni
nervose in cui sono presenti apparati piliferi e ghiandolari ed è responsabile del sostegno e del
nutrimento della cute.
Il derma svolge funzioni di supporto meccanico e metabolico nei confronti dell'epidermide, alla quale
trasferisce nutrienti e sebo, una sostanza che protegge lo strato superficiale della pelle da batteri e
disidratazione.
9
Dal punto di vista istologico, il derma è un connettivo formato da glicoproteine fibrose immerse in
una sostanza fondamentale. Al suo interno sono presenti diversi tipi di cellule, follicoli piliferi e le
ghiandole tipiche della cute.
Il derma può essere distinto in due porzioni: lo strato più superficiale, detto avventiziale, che è
responsabile della nutrizione dell’epidermide per la presenza di una fitta rete di capillari cutanei,
terminazioni nervose e collagene. La strato più interno, rappresentato dal derma profondo, detto
reticolare, presenta intrecci di robusti fasci di fibre collagene, orientati parallelamente alla superficie
cutanea; tra essi si intersecano numerose reti di fibre elastiche che conferiscono alla cute elasticità
consentendo l’adattamento ai movimenti ed alle variazioni di volume dell’organismo. Tale
organizzazione ha la funzione di sostenere l’intera struttura cutanea (Borbone et al,. 2012)
Le fibre collagene sono costituite da specifici amminoacidi quali, la prolina, l’idrossiprolina, la
glicina, posizionate tutte a formare una struttura fibrosa.
Il derma è anche formato da fibre elastiche che formano una rete a maglie larghe, il cui costituente
principale è l’elastina. Questo tipo di fibre donano l’elasticità cutanea per tutti i tipi di movimenti.
La sostanza fondamentale del derma è costituita da diversi componenti quali i mucopolisaccaridi
acidi, l’acido ialuronico e i glucosaminoglicani che formano, unendosi a specifiche proteine, i
proteoglicani.
1.2.3 Ipoderma
L'ipoderma è il terzo e più profondo strato cutaneo, direttamente a contatto con il derma da un lato e
con i tessuti adiposi e muscolari sottocutanei dall'altro.
L'ipoderma è costituito, come il derma, da tessuto connettivo, ed è particolarmente ricco di adipociti,
cellule preposte alla biosintesi dei grassi e raggruppati in lobi, separati tra loro da zone di tessuto
connettivo in cui sono presenti arteriole e venule. Grazie alla presenza degli adipociti, questo tessuto
funge da riserva energetica e, nel contempo, da isolante termico e da cuscinetto. Nell'ipoderma hanno
origine i follicoli e le ghiandole sudoripare (Celleno, 2008).
10
1.2.4 Apparato pilosebaceo
L’apparato pilo-sebaceo è composto da capelli, barba, sopracciglia, ciglia, vibrisse, tragi, peli pubici
e ascellari.
Il bulbo è la parte terminale del follicolo pilifero, questa è la parte più importante dove le cellule si
dividono continuamente andando a formare il follicolo stesso. La radice genera il fusto del pelo che
è quello visibile sulla superficie cutanea, al di sotto del bulbo il derma rientra, nel follicolo pilifero
andando a formare la papilla dermica. Attorno al follicolo pilifero si trova la membrana basale che è
molto spessa e assume il nome di membrana vitrea perché insieme alla membrana basale va a
delineare la guaina connettivale che circonda tutto il follicolo (Duni et al,. 1988).
Le ghiandole invece sono distribuite in tutta la superficie cutanea ad eccezione del palmo delle mani
e la pianta dei piedi.
Il volto è costituito da uno strato corneo più sottile ad elevata densità di ghiandole sebacee ed elevata
idratazione con rapido turnover cellulare e ricca vascolarizzazione dermica.
Figura 3: Apparato pilosebaceo
11
1.3 IDRATAZIONE CUTANEA
Figura 4: Idratazione cutanea
Il benessere della pelle gioca un ruolo vitale nel mantenimento della salute, e la sua cura rappresenta
una priorità per l’uomo. La principale funzione della pelle è di proteggere il corpo dalle sostanze
esogene e dall'eccessiva perdita di acqua. L'acqua è un elemento indispensabile per il benessere della
pelle, la cui detersione e idratazione risultano fondamentali per mantenerla in buono stato.
Il prodotto topico idratante, in particolare, è un prodotto formulato con un insieme di ingredienti utili
per ripristinare il contenuto idrico della pelle - impoverito da molteplici fattori, e per mantenere lo
strato corneo in buono stato di funzionalità, con conseguente miglioramento dell'aspetto generale
della cute.
L'acqua segue un percorso ben definito all'interno dei diversi strati cutanei: dal circolo sanguigno
raggiunge il derma, per poi diffondere agli strati superiori dell'epidermide, dove ha il compito di
preservare l'idratazione cutanea. L'idratazione naturale della pelle è il risultato di diversi meccanismi
biologici con funzioni specifiche, che hanno luogo a livello di derma, epidermide e strato corneo.
L'acqua presente nell'epidermide proviene dal derma sottostante, una corretta idratazione
dell'epidermide e dello strato corneo, è possibile solo se l'apporto idrico dal derma è sufficiente a
bilanciare le perdite insensibili e se la capacità di idroritenzione dei comparti superiori della cute
risulta efficiente e costante. Il film acquoso che ricopre l'epidermide è abitualmente definito come
film idrofile, e presenta un pH debolmente acido (intorno a 5.5); che si dispone in modo continuo
12
sulla superficie dello strato corneo (Proserpio, 2000). Si tratta di una miscela di sostanze lipofile e
idrosolubili, il cui compito consiste nel proteggere la cute e, in particolare, nel mantenere idratato lo
stato corneo. Questo film superficiale viene distinto in due parti: la prima è definita come film lipidico
di superficie e comprende sia il sebo che i lipidi epidermici; la seconda è definita come NMF (natural
moisturizing factor) ed è composta da tutte le sostanze non lipidiche presenti sulla superficie
epidermica.
Le acquaporine sono delle proteine presenti nell'epidermide che formano dei canali preposti a
veicolare acqua e ingredienti idrosolubili, trasportandoli in superficie e sono fondamentali nel
regolare il contenuto idrico cutaneo (Bontè 2011).
Le acquaporine sono una famiglia di proteine integrali di membrana con funzione carrier dell'acqua,
e le loro implicazioni fisiologiche vanno ben al di là del comparto cutaneo, in quanto sono presenti
in molti tessuti del nostro organismo.
A livello del derma, l'acqua viene trattenuta dall'organismo grazie alla presenza dei
glicosaminoglicani (GAGs), polimeri idrofili in grado di fissare grandi quantità d'acqua a livello della
matrice extracellulare. Il derma è particolarmente ricco di acqua: contiene circa il 70% della riserva
idrica dell'intera cute, in casi di disidratazione sistemica, la riserva dermica diventa la prima fonte
dalla quale attingere per sopperire alle carenze idriche ad esempio nel fotodanneggiamento dove le
strutture dermiche sono alterate dalle radiazioni UV e perdono la capacità di mantenere idratata la
pelle.
A livello dello strato corneo, l'acqua libera evapora con un meccanismo definito Trans Epidermal
Water Loss (TEWL) o “perspiratio Insensibilis”, che consiste nell'evaporazione costante ed
impercettibile di acqua a livello dello strato più esterno dell'epidermide.
Questa perdita d'acqua, unitamente alla secrezione delle ghiandole sudoripare eccrine, è responsabile
dell'omeostasi termica dell'organismo.
La TEWL riflette l'integrità della barriera cutanea e pertanto è utilizzata come parametro di
riferimento per valutare lo stato di salute della pelle.
La disponibilità dell'acqua nello strato corneo è ritenuta un fattore essenziale per la funzione barriera
e la buona salute della pelle (Kasting, 2003).
L'acqua, insieme alle proteine e ai lipidi, conferisce allo strato corneo caratteristiche di morbidezza,
flessibilità ed elasticità, necessarie per impartirgli la possibilità di adattarsi ai movimenti dei muscoli
e delle articolazioni. Quando lo stato di idratazione dello strato corneo scende al di sotto del 20%, la
superficie cutanea diventa secca e ruvida, la sua elasticità si riduce in maniera evidente e si osserva
un processo di desquamazione e fessurazione.
13
Lo stato d'idratazione è regolato da sostanze, presenti nei corneociti, capaci di legare acqua, e dalla
qualità dei lipidi presenti. I lipidi dello strato corneo sono essenziali per trattenere la giusta quantità
d'acqua nella cute e per regolare la TEWL.
Oltre all'età e alla predisposizione genetica, fattori esterni possono provocare stati più o meno
accentuati di disidratazione cutanea. I principali fattori di disidratazione sono di tipo chimico (ad
esempio, l'azione solvente e delipidizzante legata all'applicazione ripetuta di tensioattivi) o legati ad
aggressioni climatiche e ambientali: vento, freddo e umidità relativa all'ambiente, quando
intervengono separatamente o congiuntamente, provocano disidratazione dello stato corneo con
formazione di pelle secca, ruvida, desquamata, screpolata. Anche il contatto prolungato con l'acqua,
nonostante la protezione del film sebaceo-sudorale, causa un impoverimento in NMF (fattore naturale
di idratazione).
1.3.1 Misurazione dell’idratazione cutanea
Il metodo corneometrico è quello più usato; permette di ricavare una misura indiretta del contenuto
idrico dello strato corneo, esso è in grado di valutare la quantità di acqua che è presente
nell’epidermide ad una profondità di circa 60-100 μm.(Ceccarelli, 1994)
Mentre l'uso del Tewameter serve per valutare la TEWL e determinare cosi l'efficienza della funzione
barriera. Diminuire la TEWL significa riuscire a conservare l'acqua all'interno dell'epidermide,
riducendo la quota persa con la perspiratio insensibilis.
Figura 5: Apparecchio che misura la “perspitatio insensibilis”
14
INTRODUZIONE
PARTE
SPERIMENTALE
15
2. SCOPO DELLA TESI
Lo scopo del presente lavoro è stato quello di studiare delle emulsioni O/A contenenti 1% e il 3% di
oli vegetali di origine naturale.
Sono state allestite 9 formulazione:
1 emulsione O/A di riferimento senza attivi.
4 emulsioni O/A contenenti rispettivamente l’1% di olio di Abissinia, 1% di olio di Açai, 1% di olio
di Argan e 1% di olio di Babassù e 4 contenenti gli stessi oli ma alla concentrazione del 3%.
Sono stati valutati, per ogni singola formulazione i parametri di stabilità in stufa, di ph e di viscosità.
Successivamente sono state condotte su ogni formulazione degli studi volti a valutare il potere
idratante ed elasticizzante cutaneo in confronto al prodotto senza gli attivi.
16
2.1. Composizione percentuale dei due tipi di emulsione all’1% e al 3%
QUANTITA' 1 %
NOME INCI
0
1
2
QUANTITA' 3 %
3
4
1
2
3
4
AQUA
69.00
69,00
69,00
69,00
69,00
66,00
66,00
66,00
66,00
CAPRYLIC / TRIGLYCERIDE
12,00
11,00
11,00
11,00
11,00
9,00
9,00
9,00
9,00
THEHOBROMA CACAO BUTTER
4,00
4,00
4,00
4,00
4,00
4,00
4,00
4,00
4,00
CETEARYL ALCOHOL
3.15
3,15
3,15
3,15
3,15
3,15
3,15
3,15
3,15
PRUNUS AEYGDALUS DULCIS OIL
3.00
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
3,00
GRYCERIN
2.50
2,50
2,50
2,50
2,50
2,50
2,50
2,50
2,50
CETEARYL GLUCOSIDE
1.60
1,60
1,60
1,60
1,60
1,60
1,60
1,60
1,60
BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER
1.00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
1,00
PHENOXPHENOXIETHANOL
0.81
0,81
0,81
0,81
0,81
0,81
0,81
0,81
0,81
GLYCERYL STEARATE
0.75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
0,75
POLYGLYCERYL - 3 BEESWAX
0.50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
WHEAT PROTEIN
0.50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
XANTHAN GUM
0.30
0,30
0,30
0,30
0,30
0,30
0,30
0,30
0,30
PARFUM
0.20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
SODIUM DEHYDROACETATE
0.20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
0,20
LECITHIN
0.14
0,14
0,14
0,14
0,14
0,14
0,14
0,14
0,14
CITRIC ACID
0.11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
0,11
SODIUM PHYTATE
0.10
0,10
0,10
0,10
0,10
0,10
0,10
0,10
0,10
ETHYLHEXYLGLYCERIN
0.09
0,09
0,09
0,09
0,09
0,09
0,09
0,09
0,09
TOCOPHEROL
0.03
0,03
0,03
0,03
0,03
0,03
0,03
0,03
0,03
ASCORBYL PALMITATE
0.02
0,02
0,02
0,02
0,02
0,02
0,02
0,02
0,02
BENZYL ALCOHOL
0.00
CRAMBE ABYSSINIA SEED OIL
0.00
EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
0.00
0,00
ARGANIA SPINOSA OIL
0.00
0,00
0,00
ORBIGNYA OLEIFERA OIL
0.00
0,00
0,00
POTASSIUM PALMITOYL HYDROLYZED
0,00
1,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
1,00
1,00
0,00
1,00
0,00
3,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3,00
3,00
0,00
0,00
3,00
Tab. 1: composizione quali quantitativa delle 9 emulsioni
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
17
2.1. OLIO DI ABISSINIA
Figura 6: Crambe Abyssinica
La pianta Crambe Abyssinica è una pianta della famiglia delle Brassicacea.
È originaria della regione mediterranea e dell'Africa orientale, in particolare della zona
originariamente chiamata Abissinia che oggi è noto come Etiopia.
Questa pianta è stata introdotta negli Stati Uniti nel 1940 e coltivata con successo. Crambe Abyssinica
è un'erba annuale eretta con grandi foglie lobate.
La pianta raggiunge un'altezza di 60-100 cm, la sua crescita dipende molto dalle condizioni climatiche
e dagli ambientali. Crambe produce numerosi fiori bianchi piccoli, la parte inferiore dello stelo è
ricoperta di piccoli peli mentre la parte superiore è glabra e le foglie sono di forma ovale asimmetrica.
I semi dai quali viene estratto l’olio sono di colore verde - marrone e sono circondati da una capsula
che li protegge.
La coltivazione di questa pianta è avvenuta attraverso la selezione naturale, senza l’uso di ingegneria
genetica.
Sono piante che riescono bene a tollerare i climi umidi e sopravvivono a temperature che variano tra
i 10 ai 20 °C, anche se è resistente alla siccità i migliori rendimenti si sono visti negli ambienti umidi.
In Italia la sua coltivazione è possibile in alcune zone del Veneto.
Crambe viene normalmente seminata in primavera e viene raccolta in estate quando i rami diventano
color paglierino. Dalla semina alla raccolta intercorrono circa 90-100 giorni.
18
2.1.1 Estrazione dell’olio di Abissinia
L’ olio viene rimosso dai semi utilizzando un processo di frantumazione meccanica a freddo. I semi
della pianta Abissina sono di diametro di circa 3 mm e contengono circa il 30% di olio. A differenza
di altri oli non viene prodotto tramite estrazione con solvente ma è un prodotto naturale.
2.1.2 Composizione chimica dell’olio di Abissinia
L’olio di Abissinia è costituito da una miscela di acidi grassi a lunga catena, ha un elevato peso
molecolare ed è fluido a temperatura ambiente. Esso resiste bene al calore, infatti test sperimentali
hanno dimostrato che mantenendo l’olio ad una temperatura di 100° C per 24h né il colore né il suo
valore di acidità sono aumenti in maniera rilevante.
Inoltre per determinare il grado di idrolisi e ossidazione si pone l’olio ad una temperatura di 100° C
per 3, 5 o 24 ore e si controlla che non avvenga nessuna variazione di acidità
È un olio che ha una struttura molecolare unica che non si trova in nessuna altra sostanza presente in
natura. Contiene una elevata percentuale di acidi grassi insaturi C22. Si presenta liquido a temperatura
ambiente pur essendo un olio ad alto peso molecolare ed è facilmente incorporato in qualsiasi formula
acqua-olio oppure olio-acqua attraverso la fase oleosa.
L’olio di Abissinia è stabile alla ripartizione al calore ed è altamente resistente all'ossidazione.
19
Composizione:
C 16:0 Acido palmitico
1,0-4,0%
C16:1 Acido palmitoleico
0,1-0,5%
C18:0 Acido stearico
0,5-2,0%
C18:1 Acido oleico
10,0-25,0%
C18:2 Acido linoleico
7,0-15,0%
C18:3 Acido linolenico
2,0-5,0%
C20:0 Acido arachidonico
0,5-2,0%
C20:1 Acido eicosenoico
2,0-6,0%
C20:2 Acido eicosadienoico
0,0-4%
C22:0 Acido behenico
1,0-3,0%
C22:1 Acido erucico
50,0-65,0%
C24:0 Acido lignocerico
0.0-1.0%
Tab. 2: composizione percentuale dell’olio di Abissinia
Fonte: Research and Development ReportmFANCOR® ABYSSINIAN OIL
Percentuale di utilizzazione consigliato: 1 - 100%
Aspetto: chiaro olio liquido giallo
HLB RICHIESTO: 7
Altre proprietà chimiche (determinati con metodi USP):
Acidità <0,5
Peso specifico 0906-0911
Indice di saponificazione 160 -175
Indice di iodio (Hanus) 90-105
Indice di rifrazione 1465-1475
2.1.3 Utilizzo in cosmetica
L’ olio di Abissinia viene usato in molti prodotti cosmetici come creme, lozioni saponi liquidi,
shampoo e prodotti per i capelli.
Può essere utilizzato puro o insieme ai lipidi.
20
-formulazioni skin care
L’ olio di Abissinia viene facilmente assorbita nel tessuto epidermico generando una consistenza
liscia molto evidente per la pelle. Anche in caso di elevata rugosità o pelle molto secca, da un
significativo miglioramento del tono e nella consistenza, aumenta la luminosità senza ungere la pelle.
È utilizzato soprattutto per pelli mature e secche perché viene assorbito facilmente dalla cute, sulla
quale crea un film che la protegge e la mantiene elastica¸ inoltre non è occlusivo per i pori e ha buone
capacità di idrorepellenza quindi la sua composizione lo fa risultare idoneo anche nella formulazioni
di oli per il viso.
21
2.2 OLIO DI AçAI
Figura 7: Euterpe Oleracea
E ' una pianta originaria del Brasile coltivato negli Stati di Pará, Amazonas, Maranhão e
Amapá, soprattutto alla foce del Rio delle Amazzoni. Vive in ambienti stagionalmente allagati e lungo
i margini d'acqua. Predilige alte temperature con minime raramente sotto i 10°C anche se da adulta
può sopportare temperature intorno agli 0°C purchè per periodi brevissimi.
È una pianta che fiorisce tutto l’anno e richiede terreni acidi e ricchi di sostanza organica e
costantemente umidi visto che non sopporta periodi di secco, la stagione di raccolta è di solito da
luglio a dicembre.
Il nome è ripreso da quello della Musa della musica nella mitologia greca, composto dal prefisso ”eu”
che significa bene e dal verbo “terpo” che vuol dire deliziare, alleviare.
L’ Euturpe Oleacea è una specie monoica cespitosa, inerme, con fusti cilindrici fino a 20 m di altezza
e 7-18 cm di diametro, lisci, grigiastri, su cui sono visibili gli anelli che sono traccia dell’attaccatura
delle foglie cadute.
Le infiorescenze ramificate sono lunghe circa 70 cm, su un peduncolo lungo circa 10-15 cm racchiuse
nella fase iniziale della crescita in una spata dedidua verde, lunga 1m, si dispongono sotto le foglie e
portano fiori di entrambi i sessi, un fiore femminile in mezzo a due fiori maschili. I fiori maschi sono
di colore porpora mentre quelli femminili sono di colore bruno chiaro.
I frutti sono delle drupe globose, molto simili ad un grosso mirtillo di circa 1,5-2 cm e al suo interno
è contenuto solo un seme che occupa circa l’80% del frutto. Sono estremamente numerosi, grazie alla
continua fioritura, favorita dalle condizioni climatiche estremamente favorevoli.
22
Il frutto è molto apprezzato dalle popolazioni indigene per l'uso nel vino o come un succo, ed è un
composto alimentare importante per la popolazione. Il succo viene estratto dal piccolo frutto rotondo
che è di colore viola. I semi sono immersi in acqua per ammorbidire il guscio esterno sottile. I semi
vengono poi spremuti e tesi a produrre un liquido viola denso di incomparabile sapore.
2.2.1 Estrazione dell’olio di Açai
Figura 8: Raccolta bacche di Açai
Tradizionalmente le bacche dell’Acai si raccolgono a mano. Gli uomini della tribù amazzoniche si
arrampicano sull’albero e segano i rami nella parte superiore della pianta ricca in bacche.
Adesso che la bacca dell’Acai si è scoperta come una specie molto nutrizionale, è prodotta in
massa. Ma ha un periodo di ventiquattro ore di vita durante il quale le proprietà naturali sono attive.
Per poter mantenere quindi intatte le proprietà della bacca di acai, la raccolta viene fatta durante la
notte, il momento più fresco della giornata, e trasportata in ceste agli impianti di estrazione, dove
attraverso una pressione a freddo si ricava il suo pregiato olio. Successivamente prima di essere
imbottigliato viene filtrato per eliminare le impurità presenti.
L’ olio estratto dall’Açai corrisponde solo all’ 1% del volume del frutto, si ricava circa 200L di olio
per ettaro di pianta, quantità estremamente bassa.
La raccolta della bacca viene effettuata due volte l’anno ma quella più ricca avviene tra i mesi di
luglio e dicembre, rigorosamente a mano e senza l’uso di pesticidi od altre sostanze chimiche.
23
2.2.2 Composizione chimica
L’ olio di Açai è costituito in grande percentuale da lipidi monoinsaturi, circa il 60% della
composizione totale, come l’acido oleico e da acidi grassi polinsaturi come ad esempio l’acido
linoleico, che costituiscono il restante della frazione saponificabile.
Questi due acidi svolgono un’azione molto importante nell’ omeostasi cutanea e limitano la perdita
di acqua trans-epidermica, donando idratazione alla pelle.
Percentuale degli acidi grassi nell’ olio di Açai:
C16:0 Acido palmitico
10.0-25.0%
C16:1 Acido palmitoleico
5.0% max
C18:8 Acido stearico
5.0% max
C18:1 Acido oleico
35.0-70.0%
C18.2 Acido linoleico
5.0-25.0%
Tab. 3: composizione percentuale dell’olio di Açai
Fonte: fatty acid composition Beraca
La parte di questo olio che viene usata nelle preparazioni cosmetiche è invece la frazione
insaponificabile come β sitosteroli che hanno numerose importanti proprietà per migliorare il
benessere della pelle, infatti contribuiscono a ridurre l'erosione del rivestimento protettivo della pelle
e vengono spesso utilizzati in caso di dermatite per stimolare la rigenerazione cellulare.
L’olio di Açai è ricco di antociani, acidi grassi essenziali, omega 3, 6, 9 fitosteroli, polifenoli e
vitamine B, C e D.
In campo cosmetico le forme più utilizzate di vitamina B sono la nicotinammide, l’acido nicotinico e
gli esteri dell’acido nicotinico. La nicotinammide è parte integrante del co-enzima nicotinamide
adenine dinucleotide (NAD) e NAD fosfato. Recentemente è stato descritto come la nicotinamide
contrasti i danni cutanei dell’invecchiamento attraverso una riduzione della perdita transepidermica
di acqua e un’attività anti-infimmatoria (Chiu et al., 2003).
La vitamina C è presente sulla cute in quantità molto bassa. Tra le sue innumerevoli funzioni spicca
quella di schiarente cutaneo, in virtù della sua attività inibitrice nei confronti della sintesi di tirosina,
molecola precorritrice della melanina. Sono inoltre note le sue proprietà antiinfiammatorie,
soprattutto nei casi di eritemi da prolungata esposizione al sole e nel combattere gli effetti
dell'invecchiamento, inoltre la vitamina C interviene anche nel rilassamento cutaneo, infatti, gioca un
ruolo chiave nel mantenere la densità ottimale del collagene nel derma. Studi biochimici hanno
dimostrato che agisce come co-fattore per la lisina e prolina idrossilasi, due enzimi essenziali nella
biosintesi del collagene.
24
La vitamina E è presente come costituente fisiologico cutaneo, dove funge da difesa antiossidante.
La sua struttura la rende un’ottima difesa ed un’ottima sostanza in grado di ostacolare la formazione
di radicali liberi e di conseguenza lo stress ossidativo da esso generato.
La maggior concentrazione di vitamina E si trova nello strato corneo che è lo strato esterno della
nostra pelle, dove viene rilasciato il sebo, rappresentando, perciò uno dei principali meccanismi di
difesa del nostro organismo contro lo stress ossidativo dovuto a varie cause come ad esempio le
radiazioni UV e l’inquinamento.
Gli antociani o antocianine appartengono alla famiglia dei flavonoidi e sono presenti in quasi tutte le
piante infatti le antocianine sono un pigmento idrosolubile presente nelle uve rosse e danno al vino il
suo valore antiossidante, inoltre è responsabile della diminuita distruzione delle cellule, combattendo
il processo di invecchiamento.
Açai è anche un'ottima fonte di acidi grassi essenziali come l'acido linoleico, omega-6 e omega-9
che se applicata nelle preparazioni cosmetiche promuove nutrizione e un aspetto sano alla pelle.
I fitosteroli presentati nell’Açai forniscono numerosi vantaggi per il corpo umano, che agisce a livello
cellulare per regolare l'equilibrio e l'attività dei lipidi nello strato superficiale della pelle. Essi sono
utilizzati anche nel trattamento della dermatite e sono in grado di stimolare il processo di
rigenerazione.
2.2.3 Utilizzo in cosmetica
L'Euterpe Oleracea è utilizzato, in virtù della sua azione antiossidante, per la formulazione di prodotti
cosmetici antiageing. E’ un valido ingrediente per tutti quei preparati che mirano a ricostituire il
normale funzionamento del mantello idro-lipidico, nei prodotti emollienti e rigeneranti. Viene
impiegato nella preparazione di oleoliti cosmetici e di emulsioni O/A o A/O. Nell’hair care è
utilizzato per il trattamento dei capelli secchi fragili, sfibrati e privi di lucentezza.
Studi scientifici hanno dimostrato come questo olio sia un reale concentrato di ingredienti attivi dalla
spiccata attività biologica, importanti sia per la pelle che per il cuoio capelluto. Il profilo lipidico
dell’olio di Açai coadiuva il fisiologico equilibrio idrolipidico cutaneo.
Viene assorbito facilmente dalla cute raggiungendo gli strati più profondi della pelle, non ha potere
comedogeno, è adatto per tutti i tipi di pelle in particolare quelle secche o mature. Non presenta azione
irritante o sensibilizzante, per questo può essere utilizzato in qualsiasi concentrazione nella
formulazione di un cosmetico.
25
2.2.4 Formulazioni skin care
L’olio di Açai rappresenta un ottimo alleato di bellezza per il viso e il corpo, ricco di sostanze
antiossidanti, acidi grassi essenziali omega 6 e 9, sali minerali e vitamine. Ha quindi grandi proprietà
antiage, idratanti e nutritive, in grado di mantenere sempre giovane, compatta ed elastica la pelle.
Inoltre questo olio svolge un’efficace funzione di protezione contro l’azione aggressiva dei radicali
liberi e, allo stesso tempo preventiva, contro i possibili danni dovuti all’esposizione al sole e dagli
agenti inquinanti presenti nell’aria.
Ecco perché l’olio di Açai è spesso utilizzato come ingrediente in diversi prodotti cosmetici naturali,
dall’azione anti invecchiamento, sia per le pelli che per quelle più giovani per prevenire la comparsa.
2.2.5 Formulazioni hair care
L’olio di Açai è utili anche per il trattamento dei capelli, in particolare quelli secchi, fragili, deboli e
sfibrati e privi di lucentezza perché è in grado di nutrire in profondità il cuoio capelluto, di rafforzare
punte e lunghezze e di donare morbidezza e splendore a tutta la chioma (Maffeis, 2014). Inoltre la
presenza di vitamina E aiuta a migliorare la circolazione nel cuoio capelluto, aumentando la crescita
del capello e diminuendone la caduta. Infine minerali come lo zinco aiutano a ridurre la
formazione di forfora.
.
26
2.3 OLIO DI ARGAN
Figura 9: Argania Spinosa
L’Argania spinosa è una specie appartenente alla famiglia delle Sapotaceae, endemica nei territori
del Maghreb e risalente ad olte 80 milioni di anni fa quando pare occupasse zone molto ampie del
Nord Africa. Si tratta di un vero e proprio fossile vivente. Oggi cresce in un’area di 830 mila ettari in
Marocco e in una zona molto circoscritta del Messico. Il suo nome deriva dalla sua regione di origine,
Argana (a nord est di Agadir, in Marocco), da dove ha iniziato la sua diffusione, per mano dell’uomo.
Oggi l’Argania spinosa è reperibile soltanto nella zona a sud del Paese, in cui sono presenti circa 21
milioni di esemplari. Per la sua rarità e proprietà straordinarie, dal 1998 è stata inserita dall’Unesco
nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
È una pianta sempreverde in grado di raggiungere agevolmente i 10 metri di altezza, molto longeva
(fino a 200 anni) e resistente alle maggiori avversità. La pianta presenta un tronco con nodi in
evidenza e fusti intrecciati strettamente, la chioma è ampia e arrotondata, i rami dotati di spine (da
cui la sua denominazione). Delle sue foglie vanno ghiotti cammelli e capre. La fioritura avviene tra
maggio e giugno, con fiori bianchi o giallo-verdi. Il frutto è una bacca ovale, affusolata, lunga circa
3 cm matura nel mese di luglio quando il colore vira al giallo-bruno. All’interno di ogni bacca si
trovano tre semi e una pianta nel pieno sviluppo ne può produrre fino ad 8 kg, dai quali si estrae il
famoso “olio di Argan”, notissimo per le straordinarie proprietà benefiche per la bellezza e la salute.
27
Si tratta di una specie che può risultare difficoltosa da riprodurre a causa del tegumento coriaceo che
ricopre i semi. E’ sempre necessario immergerli in acqua tiepida per un periodo da 2 a 4 giorni prima
di seminarli. Sono stati riportati successi nella germinazione anche tenendo i semi in un asciugamano
umido a temperatura ambiente, a circa 20-25°C.
Piantare i semi pre-germinati in piccoli contenitori,
in un substrato leggero e annaffiare con moderazione, limitandosi a mantenere umido il terreno. I
semi potrebbero richiedere da diverse settimane ad alcuni mesi per germogliare.
Per favorire la germinazione, alcuni studiosi consigliano di utilizzare l’acido gibberellico, un ormone
naturale a temperature di 4°C per un periodo di 3 mesi. A queste condizioni, la germinazione ha
pieno successo nel 95% dei casi. Si ha in una prima fase dove i semi dovranno essere immersi assieme
all’ormone per 24 – 72 ore, a seconda della durezza della cuticola esterna.
In una seconda fase nella quale i semi devono subire il processo di stratificazione a freddo che consiste
nella semina nel tardo autunno in un vaso, ad una profondità doppia della loro lunghezza, in un
substrato sabbioso e lasciati all’esterno per tutto l’inverno. In questo modo, essi germineranno
naturalmente in primavera. L’albero, nel suo habitat naturale, presenta una crescita scarsa per la
maggior parte dell’anno tranne che nel periodo delle piogge, ma le irrigazioni possono rapidamente
aumentare il suo volume e la chioma, così come i fiori. Sono tuttavia necessari non meno di due anni
perché compaiano i primi frutti.
La specie necessita di esposizione in pieno sole, tollera molto bene la siccità e le temperature
comprese tra i 3°C e i 30°C ma sopravvive alle alte temperature e fino a 1400 metri. Predilige terreni
poveri e sabbiosi. L’Argania è una specie molto rustica che sopravvive senza difficoltà in condizioni
e temperature estreme, in terreni salini e aridi dove le sue radici possono arrivare a ricercare l’acqua
anche a 30 metri di profondità. La pianta non sopporta invece i suoli umidi e asfittici dove presenta
crescita stentata e vita breve.
28
2.3.1 Metodo di estrazione
Figura 10: Olio di Argan
La raccolta dei frutti della pianta di Argania Spinosa avviene nei mesi di giugno e luglio,
occasionalmente, solo in alcune zone, nel mese di febbraio. La raccolta avviene quando il frutto ormai
secco cade dalla pianta e viene raccolto da terra. Al momento della raccolta, le donne prestano
particolare attenzione a non raccogliere noci, ma soltanto i frutti, perché le noci senza frutto sono da
attribuirsi a frutti che sono stati mangiati dalle capre che ne sono ghiotte e che usano arrampicarsi
sugli alberi per mangiarli. L'utilizzo tradizionale di noci digerite dalle capre è caduto in disuso in
quanto non è compatibile con gli attuali parametri sensoriali e di stabilità dell'olio di Argan per uso
alimentare. (Guillaume et al., 2010).
Tradizionalmente, una volta estratti i noccioli dai frutti e le mandorle dai noccioli, queste ultime
venivano messe in un tipico strumento che, attraverso il loro sfregamento meccanico e l'aggiunta di
acqua, produceva una pasta chiamata “Malaxage” contenente il 50% di olio di argan. Dal massaggio
manuale della Malaxage si ottiene l'olio di argan. Per ottenere olio di argan per uso alimentare le
mandorle vanno tostate prima dell'ottenimento della Malaxage.
L'olio di argan, ottenuto con metodo tradizionale, contiene una rilevante percentuale di acqua che ne
limita la conservazione nel tempo, per i naturali fenomeni di ossidazione
A partire dai primi anni del 2000 al metodo di lavorazione manuale si è progressivamente affiancato
il metodo di estrazione moderno che prevede l'impiego di diversi macchinari (Charrouf, 1999).
Le mandorle ottenute dall'apertura dei noccioli vengono lavorate attraverso una tramoggia che le
macina e spreme progressivamente, sino all'ottenimento dell'olio non filtrato, che appare molto
torbido per la presenza di frammenti. L'olio ottenuto a questo punto della lavorazione, viene filtrato.
Una moderna macchina può estrarre sino a 10 litri per ora a differenza delle modeste quantità del
metodo tradizionale. I sottoprodotti del moderno metodo di lavorazione sono esclusivamente i residui
29
secchi delle mandorle spremute, che attualmente vengono impiegati come cibo per gli animali.
Attraverso il metodo moderno la resa sul peso del nocciolo varia dal 40 al 45% pertanto, da circa
100Kg di frutto secco si ottengono circa 7,2Kg di noccioli da cui derivano circa 6,5Kg di mandorle
da cui si ricavano circa 3,25Kg di olio di Argan. Con questo metodo il tempo necessario per pressare
un chilo di mandorle si riduce da 3 a 4 volte. Con il metodo moderno meccanico non si deve
aggiungere acqua per la lavorazione del malaxage, ottenendo così un olio di Argan capace di
conservarsi molto più a lungo rispetto a quello ottenuto con il metodo tradizionale. (Guillaume et
al.,2011)
È, inoltre, dimostrato che l'estrazione eseguita con i metodi moderni ed industriali, tramite pressa,
non altera né la composizione chimica, né le caratteristiche fisico-chimiche dell'olio di Argan (Charrouf
et al., 2008).
2.3.2 Composizione chimica dell’olio di Argan
Contiene circa il 20% di acidi grassi saturi (palmitico in maggioranza e stearico in minoranza) e circa
il 50% di acido oleico che rappresenta la porzione monoinsatura dei lipidi. Il rimanente 30% è
rappresento da acidi grassi polinsaturi come l’acido linoleico (omega 6)
I tocoferoli, presenti in quantità variabile compresa tra 400-700 mg /kg sotto forma principalmente
di gamma tocoferolo che costituisce circa il 68% seguito da β e α, rispettivamente 16% e 13% che lo
rendono un olio stabile all’ossidazione e un buon protettivo per la pelle contro le aggressioni esterne
derivanti dal sole, vento, smog, agenti inquinanti, sostanze tossiche, metalli pesanti che
vengono assorbiti dalla cute. Tutti questi agenti generano fenomeni di invecchiamento che possono
portare ad anomalie di proliferazione più serie.
La vitamina E grazie alla sua lunga catena lipidica, riesce infatti a fissarsi all’interno delle membrane
proteggendole.
La vitamina F è costituita da tre acidi grassi polinsaturi come l’acido linoleico e l’acido arachidonico,
sostanze importanti per lo strato corneo della pelle perché svolge un’azione molto importante nei
processi di regolazione e di formazione di sebo.
L’olio di Argan per la presenza di acidi grassi polinsaturi assorbe e trattiene l’acqua migliorando lo
stato di idratazione della pelle, ne aumenta l’elasticità e contribuisce alla regressione del fenomeno
delle rughe.
30
Composizione chimica dell’olio di Argan
Acidi grassi saturi
16-20%
Acido palmitico
12
Acido stearico
6
Acidi grassi monoinsaturi
45-50%
Acido oleico
42,8
Acido grassi poliinsaturi
32-40%
Acido linoelico
36,8
Acido linolenico
0,5
Steroli
Schottenol
48%
Spinasterolo
42%
Avenasterolo
5%
Stigmasterolo
5%
Tocoferoli
720mmg/kg
Polifenoli
60mmg/kg
Stereoli
3200mmg/kg
Alcooli triterpenici
1800mmg/kg
Tab. 4: composizione percentuale olio di Argan
Fonte: Fatty composition of argan oil Sophim
Recentemente è stato messo in evidenzia nell’olio di Argan la presenza dello squalene in percentuali
molto considerevoli. Questo idrocarburo è un precursore di molti metaboliti tra cui l’ormone anti
vecchiaia.
L’olio di Argan contiene fitosteroli che sono principalmente delta 7 stigmosterolo, che si trovano
difficilmente negli oli vegetali, queste biomolecole sono efficienti tanto nel settore della
rivitalizzazione e della protezione antiradicalica dell’epidermide che nel ripristino dell’attività delle
cellule. I principali fitosteroli presenti nell’olio di argan sono scottenolo e spiratenolo. I delta 7 steroli
eserciterebbero un effetto anti rilassamento della pelle e dunque inizierebbero una ricostruzione
rapida e profonda, questi sono inibitori dell’enzima 5α reduttasi che permette di convertire il
testosterone in diidrotestosterone. Studi scientifici hanno provato che un livello elevato di DHT è
responsabile di problemi come acne, peluria eccessiva nella donna e calvizie nell’uomo. Quindi
andando a inibire questo enzima si possono evitare molti problemi generati da un’eccesso di DHT.
31
Altre molecole che sono presenti nella porzione insaponificabile dell’olio di Argan sono il tirucallolo,
la beta amyrine che ha funzione di proteggere la pelle, il butirrospermolo che protegge dai raggi solari
e il lupeolo che è un disinfettante naturale, inoltre regola anche la proliferazione dei cheratinociti
(pelle, unghie e capelli) (Hilali et al., 2005).
2.3.3 Utilizzo in cosmetica
Essendo ricco di trigliceridi è un prodotto che nutre la pelle intensamente e a lungo, anche sulle zone
più secche (ginocchia, gomiti, talloni), lasciandola luminosa ma non unta.
Nella cosmesi, come altri oli vegetali, è sfruttato principalmente come emolliente. Viene preferita la
varietà di colore più chiaro e può essere utilizzato sulla pelle di tutto il corpo, sui capelli e sulle unghie
Questo olio è particolarmente apprezzato per le sue proprietà idratanti e antiossidanti ed è stato
sfruttato con grande successo come ingrediente di richiamo commerciale sia per cosmetici skincare
che haircare.
L’olio usato in cosmetica, ha un colore più chiaro rispetto a quello alimentare in quanto viene estratto
dalle bacche senza che queste vengano tostate. L’olio di Argan cosmetico viene ritenuto un Elisir di
lunga giovinezza
La ricchezza dell’olio di Argan è nella sua naturale composizione, in cui occupa un ruolo privilegiato
la vitamina E. Fra tutte le vitamine, la E è tra le più importanti per la salute della pelle, in quanto
agisce come antiossidante, contrastando i radicali liberi e la degenerazione cellulare. La vitamina E
rallenta così la formazione delle rughe e garantisce l’elasticità della pelle.
Grazie all’ abbondante presenza di vitamine e polifenoli può previene la degradazione del collagene
e della rughe mediata da enzimi ad azione proteolitica come le metalloproteinasi di matrice (MMPs),
essi sono in grado di rompere le catene proteiche che costituiscono il collagene, formando così
frammenti più corti e privi di proprietà meccaniche
Le MMPs coinvolti nei processi di invecchiamento cutaneo sono la MMP1, che inizia la degradazione
del collagene di tipo I e III, la MMP9, che li frammenta in peptidi ancora più piccoli e infine la MMP2
che attacca il collagene di tipo IV, contribuendo alla formazione delle rughe.
Nella pelle giovane, la sintesi di collagene da parte dei fibroblasti e la sua degradazione da parte dei
MMPs sono in equilibrio ma con l’aumento dell’età si verifica un progressivo sbilanciamento al quale
consegue una riduzione della sintesi di peptidi precursori del collagene e un aumento della
degradazione del collagene maturo. Vi è anche la vitamina A per rallentare e ritardare
l’invecchiamento cutaneo.
32
L’azione sinergica delle due vitamina A ed E svolgono un’azione fondamentale nel trofismo cutaneo,
la vitamina A stimola la formazione del collagene, proteina fondamentale per la pelle. Inoltre l’olio
di Argan con una elevata presenza di polifenoli, che svolgono un ruolo fondamentale nella
prevenzione dei segni dell’invecchiamento cutaneo.
Ulteriori autori hanno evidenziato effetti positivi sulla psoriasi è una vera e propria malattia e, come
tale, necessita di cure specifiche indicate dallo specialista. I rimedi naturali possono tuttavia essere
usati come integrazione e supporto per le cure tradizionali e l’olio di Argan si rivela davvero utile per
attenuare l’infiammazione cutanea. Un lieve massaggio sulla cute provata dalla psoriasi aiuta a lenire
il prurito e a ridurre la desquamazione tipica della malattia.
Le unghie fragili possono giovarsi dell’azione nutriente dell’olio di Argan. L’obiettivo è quello di
unghie nutrite e rinforzate grazie alle vitamine e alle sostanze rivitalizzanti presenti nell’olio di Argan,
che si rivela perfetto quando le unghie sono fragili e tendono a spezzarsi e sfaldarsi. In questi casi le
unghie hanno bisogno di aiuto sia dall’interno, con una corretta alimentazione, che dall’esterno, con
sostanze naturali come appunto l’olio di Argan.
Per pelle con piccoli problemi di acne o couperose. Nel caso dell’acne, l’olio di Argan agisce come
sebo normalizzante, evitando quindi che la produzione sebacea diventi eccessiva, e inoltre grazie alle
sue proprietà elasticizzanti riduce il rischio e l’impatto delle cicatrici correlate alle forme acneiche.
Nel caso della couperose, l’olio di Argan agisce invece come blando antinfiammatorio.
33
2.4 OLIO DI BABASSU’
L’Orbignya Oleifera o Babassù è una pianta originaria del Brasile che cresce soprattutto nelle zone
del nord, in Messico e in Guatemala.
Si trova lungo i fiumi e a fondovalle, le condizioni ottimali per la sua crescita prevedono temperature
medie che vanno dai 25 ai 30°C, terreni fertili e ben drenati.
L’esposizione al sole ne favorisce la crescita, non tollera zone paludose ma può sopravvivere per
brevi periodi alle forti piogge.
È una pianta perenna sempreverde con un tronco molto alto che può raggiungere i 30 m di altezza.
Le foglie presentano le classiche caratteristiche delle palme, porta dalle 2 alle 4 infiorescenze formate
da piccoli fiori di colore bianco-giallastro.
I suoi frutti si riuniscono in grappoli di circa 1 m di altezza e con un peso che varia dai 40 ai 90kg,
essi possono portare dalle 200 alle 600 noci ciascuno.
I frutti sono noci ablunghe, hanno dimensioni che variano dagli 8 ai 15 cm in lunghezza e dai 5 ai 9
cm di larghezza.
La noce prodotta dalla palma di Babassù può essere suddivida in tre parti, una esterna fibrosa
(epicarpo), una intermedia fibrosa amidacea (mesocarpo) ed infine una interna (endocarpo), nella
quale è inserita a mandorla.
La mandorla corrisponde a circa il 6-8% del peso totale della noce, è avvolta in un tegumento e pesa
circa 3-4g e può contenere dal 60 al 78% di olio in condizioni di crescita particolarmente favorevoli.
La palma comincia a produrre i suoi frutti dopo circa 8 anni e raggiunge il suo massimo entro i 1520 anni.
.
Figura 11: Orbignya Oleifera
34
2.4.1 Estrazione dell’olio di Babassù
I frutti dell’albero di Babassù si raccolgono da agosto a novembre, la raccolta viene effettuata dalle
donne locali. Queste donne raccolgono i frutti lasciandoli cadere naturalmente per terra e rompendoli
utilizzando un'ascia. Si ottiene la polpa dalla frutta, quindi questa viene rimossa e pressata fino ad
ottenere un olio leggero e trasparente di colore giallo.
Prima della vera e propria estrazione la mandorla viene fatta essiccare completamente fino a
raggiungere un contenuto di acqua massimo del 4%. A questo punto si ha l’estrazione dell’olio per
spremitura a freddo.
2.4.2 Composizione chimica
Orbignya Oleifera è l’olio ottenuto dalle noci del Babassù, palma originaria del Brasile, con proprietà
molto simili a quelle dell’olio di cocco. Si presenta come una massa solida a temperatura ambiente,
di colore bianco-avorio e con odore caratteristico. È composto principalmente da gliceridi degli acidi
grassi laurico, miristico e oleico. Contiene una frazione insaponificabile ricca di steroli e tocoferoli.
DISTRIBUZIONE % IN ACIDI GRASSI:
C 8: 0 Acido caprilico
2.0-12.07.26
C 10: 0 Acido caprico
2.0-9.55.41
C 12: 0 Acido laurico
39.0-56.040.99
C 14: 0 Acido miristico
12.0-22.015.72
C 16: 0 Acido palmitico
6.0-12.08.33
C 18: 0 Acido stearico
2.0-6.05.79
C 18: 1 Acido oleico
8.0-20.013.88
C 18: 2 Acido linoleico
2.0-6.02.61
Tab. 5: composizione percentuale olio di Babassù
Fonte: fatty acid composition Beraca
All’interno della composizione dell’olio è presente una piccola ma importantissima frazione
insaponificabile, essa è ricca di steroli e tocotrienoli. Tale parte è molto interessante da un punto di
vista cosmetico, stimola infatti i processi rigenerativi e contrasta i radicali liberi.
L’olio contiene circa 500-800mg/kg in steroli, in particolare elevate quantità di β sitosterolo che
stimola l’attività dei fibroblasti dell’epidermide, facilitando la sintesi di collagene ed esercitando una
spiccata azione ristrutturante.
35
Inoltre presentano una modesta quantità di avenasteroli, che sono in grado di modulare l’espressione
della 5αreduttasi andando ad interferire con la produzione del sebo.
Altra componente importante è quella costituita dagli tocotrienoli, in particolare l’α-tocotrienolo, il
β-tocotrienolo e il δ-tocotrienolo.
Sono presenti anche tocoferoli che si possono considerare derivati del cromano o meglio del tocolo
(6-idrossi-cromano), avente in posizione 2 un gruppo metilico e una catena laterale alifatica a 16
atomi di carbonio. Infatti i tocotrienoli rispetto ai tocoferoli, presentano come requisito strutturale
differenziante, la tripla insaturazione nella catena laterale isoprenoide, che conferisce importanti ed
addizionali proprietà biologiche.
I tocotrienoli hanno un’affinità maggiore per le membrane cellulari, rispetto all’alfa-tocoferolo, grazie
alla presenza delle insaturazioni sulla catena laterale, che permettono una più rapida ed efficace
interazione con i biocostituenti del doppio strato fosfolipidico di membrana. Per queste ragioni i
tocotrienoli, rispetto ai tocoferoli, presentano una biodisponibilità maggiore, e un incremento
dell’accumulo intracellulare.
Sino ad ora i derivati della vitamina E più utilizzati in campo cosmetico erano i derivati del tocoferolo,
ma il crescente interesse verso i tocotrienoli ha indotto i ricercatori a valutare l’efficacia anche in
campo dermatologico. Nei risultati ottenuti è visibile come i tocotrienoli si configurino come la
vitamina E del nuovo millennio. Infatti se guardiamo l’attività antiossidante i tocotrienoli esibiscono
una potenza 40-60 volte superiore a quella dell’alfa-tocoferolo, nella prevenzione della
perossidazione lipidica, dovuta a: 1) maggior efficienza di riciclo del radicale cromanossilico;
2) maggior biodistribuzione nelle membrane; 3) miglior interazione con i radicali lipoperossidici da
parte dei tocotrienoli.
Tra le varie isoforme, il delta-tocotrienolo è fisiologicamente il più potente, poiché rispetto agli altri
isomeri possiede una maggior efficienza di neutralizzazione delle specie radicaliche.
La potente attività antiossidante dei tocotrienoli permette una efficace protezione della pelle dai raggi
UV indotti ritenuti una delle principali cause dell’invecchiamento cutaneo precoce.
La frazione insaponificabile di questo olio se viene estratta, può essere usata anche come tensioattivo,
che si ricava mescolando questa frazione con una soluzione acquosa nelle seguenti percentuali:
-
insaponificabile 34-38%;
-
soluzione acquosa 62-66%
si presenta come una soluzione liquida limpida di colore giallo chiaro e con profumazione assente.
36
2.4.3 Uso in cosmetica
L’olio di Babassù è noto per le sue proprietà emollienti, lubrificanti, nutrienti, protettrici, addolcenti,
ammorbidenti e rigeneranti. Il merito è della presenza di steroli, tocoferoli, e acidi grassi (acido
laurico, oleico, palmitico). In modo particolare l’acido laurico aiuta la pelle a ripristinare lo strato
lipidico cutaneo lì dov’è carente, mantenendo l’epidermide morbida e setosa. Grazie alla sua
particolare composizione, restituisce infatti splendore ed elasticità alla pelle, preservandola
dall’invecchiamento precoce.
È adatto a tutti i tipi di pelle e in particolare a quelle secche e sensibili (è indicato anche in caso di
couperose, eczemi, pelle infiammata).
Una caratteristica biologica molto importante dell’olio di Babassù è che la sua temperatura di fusione
è equivalente alla temperatura del corpo umano. Ciò significa che quando viene applicato sulla pelle
questo olio si scioglie con facilità.
Esso è composto per il 70% da lipidi per questo agisce in modo efficace come emolliente per la pelle.
Questo è una sostanza solida, cerosa che si trasforma in un liquido a temperatura corporea viene fatto
assorbire rapidamente dalla pelle.
Secondo l’Organic Authority l’olio di Babassù è un valido rimedio per lenire le irritazioni della pelle
come l'eczema o il prurito.
L'olio di Babassu è quindi adatto a contenere abbondanti quantità di antiossidanti e vitamina E, noto
per migliorare la salute generale della pelle.
Inoltre grazie alla sua azione lenitiva può essere usata sulla pelle scottata dal sole.
2.4.4 Benefici dell’olio di Babassù per i capelli
Il Babassù è uno degli ingredienti più utilizzati nei prodotti naturali per i capelli per la sua capacità
di ammorbidire e rendere lisci i capelli.
Dona morbidezza ai capelli senza lasciarli unti, il suo uso è molto indicato per i capelli secchi e
sfibrati, che presentano doppie punte o che sono stati rovinati dal sole. Generalmente si applica come
maschera, prima dello shampoo, da solo o combinato con altri burri o oli vegetali.
Inoltre questo olio è molto efficace per contrastare la caduta dei capelli, grazie all’elevata percentuale
di acido laurico che presenta proprietà antimicrobiche ed i tocoferoli che giocano un ruolo essenziale
nello stimolazione la ricrescita e vanno a proteggere la struttura del capello.
37
2.5 DIFFERENZE NELLA COMPOSIZIONE CHIMICA IN ACIDI GRASSI DEI
VARI OLI
COMPOSIZIONE
QUANTITA' %
1
2
3
4
C8:0 ACIDO CAPRILICO
0,00
0,00
0,00
2,0 - 12,07
C10:0 ACIDO CAPRICO
0,00
0,00
0,00
2,0 - 9,55
C12:0 ACIDO LAURICO
0,00
0,00
0,00
39,0 - 56,04
C14:0 ACIDO MIRISTICO
0,00
0,00
0,00
12,0 - 22,015
C16:0 ACIDO PALMITICO
1,0 - 4,0
10,0 - 25,0
C16:1 ACIDO PALMITOLEICO
0,1 - 0,5
5,0 max
C18:0 ACIDO STEARICO
0,5 - 2,0
5,0 max
C18:1 ACIDO OLEICO
10,0 - 25,0
35,0 - 70,0
42,80
8,0 - 20,0
C18:2 ACIDO LINOLEICO
7,0 - 15,0
5,0 - 25,0
36,80
2,0 - 6,0
C18:3 ACIDO LINOLENICO
2,0 - 5,0
0,00
C20:0 ACIDO ARACHIDONICO
0,5 - 2,0
0,00
0,00
0,00
C20:1 ACIDO ECOSENOICO
2,0 - 6,0
0,00
0,00
0,00
C20:2 ACIDO EICOSADIENOICO
0,0 - 4,0
0,00
0,00
0,00
C22:0 ACIDO BEHENICO
1,0 - 3,0
0,00
0,00
0,00
C22:1 ACIDO EURICO
50,0 - 65,00
0,00
0,00
0,00
C24:0 ACIDO LIGNOCERICO
0,0 - 1,0
0,00
0,00
0,00
12,00
0,00
6,0 - 12,0
0,00
6,00
0,50
2 - 6,02
0,00
Tab. 6: composizione percentuale dei quattro tipi di olio utilizzati per la formulazione delle emulsioni
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
38
2.6 COMPOSIZIONE QUALITATIVA CREMA BASE
TRIGLICERIDE CAPRILICO/ CAPRICO
NOME INCI: Caprylic/ Capric Triglyceride
Il trigliceride caprilico si presenta come un liquido di colore giallo, privo di odore ed è poco
viscoso. Risulta stabile all’ossidazione dato che è saturo completamente ed il basso peso molecolare
gli dona un tocco setoso al tatto.
Grazie alle sue proprietà emollienti forma un film lipidico sulla pelle in grado di ridurre la perdita di
acqua dallo strato corneo.
È un triestere sintetico della glicerina con acidi C8-C10.
BURRO DI CACAO
NOME INCI: Teobroma Cacao Butter
Il burro di cacao è ottenuto dalla tostatura dei semi, viene utilizzato sia come olio in campo
alimentare sia come ingrediente nelle formulazioni cosmetiche.
Si presenta come una massa solida cerosa di colore giallo pallido.
Inoltre è caratterizzato da un elevato contenuto di grassi saturi derivati dagli acidi stearico,
palmitico e oleico.
ALCOL CETILSTEARILICO
NOME INCI: Cetearyl Alcohol
L’alcol cetilstearilico è una miscela a 16 atomi di carbonio e di alcol stearico a18 atomi di carbonio,
completamente saturi con catena lineare.
Poiché questi alcol presentano una testa polare e una lunga catena alifatica sono dotati di potere
emulsionante, infatti questo alcol viene utilizzato come emolliente e fattore di consistenza nella
porzione lipofila.
39
L’alcol Cetilstearilico si presenta come un solido bianco in granuli o in scaglie dalla consistenza
cerosa, non è solubile in alcol ma solo in acqua.
OLIO DI MANDORLE DOLCI
PRUNUS AEYGDALUS DULCIS OIL
NOME INCI: Prunus Amygdalus Dulcis Oil
Si ottiene dalla pressione a freddo dei semi di mandorle dolci. È costituito da un’elevata percentuale
di acido oleico e linoleico mentre in minor concentrazione troviamo l’acido palmitico, stearico,
laurico e miristico.
Si presenta sotto forma di liquido trasparente tendente al giallo e mostra spiccate proprietà nutrienti,
elasticizzanti cutanee ed emollienti.
GLICERINA
NOME INCI: Glycerin
La glicerina si ottiene nel processo di saponificazione dei grassi come sottoprodotto, è un liquido
viscoso incolore miscibile con acqua e alcol e solubile in acqua, alcol e acetone mentre è insolubile
in cloroformio, etere e oli grassi.
Ha grandi capacità idratanti e lubrificanti per questo può essere usata in numerose formulazioni
dermo - cosmetiche.
CETEARIL GLUCOSIDE
NOME INCI: Cetearylglucoside
Si ottiene per esterificazione dell’alcol cetearilico con il glucosio. Ha un valore di HLB di 11 per
questo motivo viene utilizzato nelle emulsioni O/A
40
BURRO DI KARITE’
NOME INCI: Butyrospermum Parkii Butter
è una sostanza gialla di origine vegetale, semisolida a temperatura ambiente.
Deriva dall’albero Butyrospermum parkii, dai semi di questa pianta è possibile estrarre il burro,
costituito da una frazione di trigliceridi che sono responsabili dell’attività emolliente, idratante ed è
in grado di conferire alla cute compattezza ed elasticità.
FENOSSIETANOLO
NOME INCI: Phenoxyethanol
Il Fenossietanolo è un liquido viscoso trasparente, solubile sia in acqua che in olio. E’ un etere
aromatico del glicole etilenico.
GLICERIL STEARATO
NOME INCI: Glyceryl Stearate
Può avere origine naturale, vegetale o sintetica. E’ un solido dall’aspetto ceroso e colore bianco che
fonde a 58°C. Il glicerilstearato appartiene alla classe degli emulsionanti lipofili non ionici non
etossilati con HBL 3.8.
Si dissolve in acqua ed è solubile in alcol e oli
CERA BELLINA
NOME INCI: Polyglyceryl 3 Beeswax
La vera bellina è una cera polare ottenuta dalla conversione degli acidi grassi liberi presenti nella
cera d’api in esteri poligliceroli. Ha notevole abilità a formare gel stabili con la maggior parte degli
oli naturali e sintetici ed aiuta a disperdere pigmenti minerali ed organici e sostanze polimeriche.
SODIO FITATO
NOME INCI: Sodium Phytate
41
Il sodio fitato si presenta sotto forma di liquido di colore scuro, solubile in acqua e dall’odore
caratteristico. La sua funzione principale e quella di chelare i cationi metallici impedendo che questi
possano legarsi con altri ingredienti presenti nella formulazione cosmetica andando ad alterare la
stabilità del prodotto.
ACIDO CITRICO
NOME INCI: Citric Acid
Si ottiene o per fermentazione di soluzioni zuccherine o attraverso l’estrazione dagli agrumi. La sua
struttura gli conferisce proprietà chelanti. Viene utilizzato anche in campo alimentare per acidificare
cibi e bevande
ETILESILGLICERINA
NOME INCI: Ethylhexylglycerin
L’Etilglicerina è l’estere glicerico dell’alcol2etilesilico. Si presenta come un liquido trasparente
poco solubile in acqua ma miscibile con alcol e oli minerali.
TOCOFEROLO/VITAMINA E
NOME INCI: Tocopherol
Il ticoferlo è una classe di composti con una testa polare e una catena a 16 atomi di C di natura
lipofila.
Esistono otto differenti molecole a cui si può associare l’attività della vitamina E: quattro forme di
tocoferoli e quattro di tocotrienoli. Le quattro forme di ciascun gruppo vengono distinte con i
prefissi α-, β-, γ- e δ- e differiscono tra loro per il numero e la posizione dei sostituenti metilici
sull’anello cromanilico. I tocoferoli hanno una catena fitilica, mentre i tocotrienoli presentano tre
doppi legami sulla catena laterale. La vitamina E sintetica è solitamente un racemo dell’αtocoferolo.
La vitamina E e i suoi esteri sono in grado di contrastare i radicali liberi andando a bloccare lo
stress ossidativo che è causa di danni alla cute.
42
ASCORBIL PALMITATO
NOME INCI: Ascorbyl Palmitate
L’Ascorbyl Palmitate è una forma di acido ascorbico (vitamina C) esterificato sul carbonio con
acido palmitico, un acido grasso naturale a 16 atomi di carbonio completamente saturo.
Rappresenta una forma solubile della vitamina C, si presenta sotto forma di polvere bianco-giallo
chiara.
Penetra rapidamente attraverso le membrane cellulari e attraversa anche la pelle dove esercita la
propria azione antiossidante, contribuendo a prevenire l’invecchiamento cutaneo, riducendo la
perossidazione lipidica, l’ossidazione delle cellule e la degenerazione del collagene, per la sintesi
del collagene per il quale la vitamina C svolge un ruolo fondamentale
LECITINA
NOME INCI: Lecithin
il componente principale è la fosfatidilcolina, una molecola composta da una testa polare di colina
esterificata con un gruppo fosforico legato ad un glicerolo e da una coda idrofobica formata da due
catene di acido stearico e oleico.
Sulla pelle mostra ottime proprietà idratanti, ripara l’elasticità cutanea e riduce la desquamazione.
ALCOL BELZILICO
NOME INCI: Benzyl Alcohol
si presenta come un liquido incolore e con un odore caratteristico, è parzialmente solubile in acqua
e totalmente in etanolo.
Viene utilizzato in campo cosmetico come conservante, solvente e antimicrobico nei confronti dei
gram +.
43
2.7 METODO DI ALLESTIMENTO DEI FORMULATI
2.7.1 Informazioni sul prodotto
La crema base formulata non presenta oli con attività funzionale ma presenta solo composti con
effetto emolliente quindi la crema base non vanta nessuna azione specifica ma è un ottimo veicolo
per attivi quali gli oli vegetali da noi utilizzati.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA
1. AQUA
2. CAPRYLIC / TRIGLYCERIDE
3. THEHOBROMA CACAO BUTTER
4. CETEARYL ALCOHOL
5. PRUNUS AEYGDALUS DULCIS OIL
6. GRYCERIN
7. CETEARYL GLUCOSIDE
8. BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER
9. PHENOXIETHANOL
10. GLYCERYL STEARATE
11. POLYGLYCERYL - 3 BEESWAX
12. POTASSIUM PALMITOYL HYDROLYZED WHEAT PROTEIN
13. XANTHAN GUM
14. PARFUM
15. SODIUM DEHYDROACETATE
16. LECITHIN
17. CITRIC ACID
18. SODIUM PHYTATE
19. ETHYLHEXYLGLYCERIN
20. TOCOPHEROL
21. ASCORBYL PALMITATE
22. BENZYL ALCOHOL
Tab. 7: la tabella illustra tutti i prodotti che sono stati utilizzati per la formulazione del placebo
44
Le emulsioni sono sistemi termodinamicamente instabili costituite da due fasi liquide immiscibili,
una delle quali è dispersa nell’altra in forma di goccioline di diametro compreso tra 0,5 e 100 μm.
Sono sistemi termodinamicamente instabili per l’eccesso di energia libera associata alla tensione
interfacciale delle goccioline di fase dispersa, che tendono quindi ad aggregarsi al fine di ridurre l’area
superficiale totale. La formazione di un’emulsione non avviene pertanto spontaneamente, ma richiede
agitazione e calore. Un terzo componente, un agente ad azione tensioattiva, ponendosi sulla superficie
di separazione liquido-liquido, riduce la tensione interfacciale stabilizzando il sistema. Ne consegue
che una emulsione deve avere almeno tre componenti: 2 fasi liquide immiscibili ed un agente
emulsionante. Il compito di un formulatore è quella di redigere la formula in modo semplice e
razionale. Nelle nostre formulazioni utilizzeremo due emulsionanti di derivazione naturale come il
Cetearyl Glucoside, Cetearyl Alcohol (MONTANOV 68 SEPPIC) (7, 4) e il Potassium Palmitoyl
Hydrolyzed WheatProtein (PHYTOCREAM 2000 SINERGA) (12, 10, 4) che hanno permesso
l’allestimento di formulazioni stabili. La parte lipofila è stata formulata con oli e burri dalla
comprovata gradevolezza e sicurezza (2, 5), (3, 8). Sono stati anche usati antiossidanti (20, 21) e un
sistema conservante (22, 19, 15, 9) validato da numerosi challenge tests in formule identiche.
2.7.2 Metodo di lavorazione
Scaldare la fase acquosa (1) che chiameremo con la lettera A fini a 65 gradi, scioglievi l’acido citrico
(17) quindi disperdere sotto turbo la gomma xantana (13).
Scaldare a parte la fase grassa che chiameremo B costituita da (2,3,4,5,7,8,10,11,12), a fusione
completa versare sotto agitazione veloce B in A per 5 minuti ad una velocità di 900 giri minuto.
Quindi iniziare il raffreddamento ad una velocità del turbo di 500 giri minuto. A 25 gradi inserire
nota profumata (14), glicerina (6) e del sistema conservante e antiossidante (15,16,18,19,20,21,22).
Quindi a 20 gradi togliere l’emulsione dal turboemulsore e procedere con le analisi
45
FASE A
AQUA
CITRIC ACID
XANTAN GUM
FASE B
CAPRYLIC/CAPRIC TRIGLICERIDE
THEOBROMA CACAO BUTTER
CETEARYL ALCOHOL
PRUNUS AMYGDALUS DULCIS OIL
CETEARYL GLUCOSYDE
BUTYROSPERMUM PARKII BUTTER
GLYCERYL STEARATE
POLYGLYCERYL 3 BEESWAX
POTASSIUM PAMLITOYL
HYDROLYZED WHEAT PROTEIN
FASE C
SODIUM PHYTATE
CITRIC ACID
EHYLHEXYL GLYCERIN
TOCOPHEROL
ASCORBIL PALMITATE
BENZYL ALCOHOL
LECITHIN
QUANTITA' 1 %
QUANTITA' 3 %
0
1
2
3
4
1
2
3
4
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
69,00
0,11
0,30
0
1
2
3
4
1
2
3
4
11,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
11,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
11,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
11,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
11,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
9,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
9,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
9,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
9,00
4,00
3,15
3,00
1,60
1,00
0,73
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
0,50
QUANTITA' 1 %
QUANTITA' 3 %
QUANTITA' 1 %
QUANTITA' 3 %
0
1
2
3
4
1
2
3
4
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
0,10
0,11
0,09
0,03
0,02
0'00
0,20
Tab. 8: Composizione quali quantitativa dei prodotti e fasi di lavorazione.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
46
2.8 DETERMINAZIONE DELLA STABILITA’ DELLE CREME E DELLE
SUE PROPRIETÀ CHIMICO-FISICHE
Misurazione della viscosità
Per la misurazione della viscosità è stato utilizzato un viscosimetro Brookfield mod. DV-E, con un
girante modello LV n° 21° 16 campi di misura e una velocità rotazionale da 0.5 a 1 RPM. Si versa il
campione di circa 5 g nell’apposito becher di acciaio, successivamente viene introdotta nel campione
in esame, la girante fino a immersione completa. Il viscosimetro è formato da due cilindri coassiali,
quello esterno è tenuto fermo mentre quello interno viene fatto ruotare. Nello spazio tra i due cilindri
viene posto il campione da esaminare. Il viscosimetro misura la forza necessaria per mantenere in
rotazione un disco od un cilindro, a una velocità angolare costante. Anche in questo caso la forza
dipende dalla viscosità del fluido. Quindi si rende necessario che il fluido venga portato ad una
temperatura di utilizzo di 24-25°C.
Misurazione del pH
Per la misurazione del pH è stato utilizzato un pHmetro Knick kalimatic. È stata prima eseguita la
taratura dello strumento utilizzando delle soluzioni tampone standard (pH 4,01 e pH 7), l’ elettrodo è
stato lavato con un acqua distillata e messo a contatto con la soluzione tampone. A questo punto si è
proceduto alla determinazione del pH sulle emulsioni preparate e sulla crema base.
Stabilità all’invecchiamento
Questo test ci permette di prevedere la vita media dell’emulsione preparata in laboratorio e viene
utilizzata molto nel mondo della cosmesi, prima dell’immissione in commercio. Il prodotto viene
sottoposto a temperature di circa 40°C per un mese. Questo corrisponde a 6 mesi di vita del prodotto.
Serve per controllarne tutte le caratteristiche oraganolettiche dei campioni aspetto, odore e colore) e
quelle chimico-fisiche come pH e viscosità
Stabilità accelerata
Uno dei maggiori problemi che riguardano la progettazione dei prodotti cosmetici è la valutazione
della stabilità dei formulati e della loro compatibilità con il packaging adottato. In assenza di norme
e linee guida specifiche per il prodotto cosmetico e vista anche la vasta tipologia di formulati che
questa categoria di prodotti comprende, diventa molto importante dotarsi di protocolli in parte
mutuati dal settore farmaceutico per la valutazione preliminare e a lungo termine della stabilità del
47
prodotto. Abbiamo scelto di valutare la stabilità dei nostri prodotti con un invecchiamento
accelerato in stufa a 40 °C per un periodo di trenta giorni valutandone i parametri caratteristici a 15
giorni e 30 giorni.
I valori di viscosità registrati presentano le oscillazioni rispetto al t0, tipiche dei prodotti sottoposti
ad invecchiamento accelerato e il comportamento reologico del prodotto è pseudoplastico. Questi
dati che dimostrano la stabilità dei prodotti in alternativa a studi a lungo termine; questi ultimi
vanno comunque condotti per confermare la vita d’uso attesa per il prodotto commercializzato.
2.8.1 Controllo di qualità
-CREMA BASE
STABILITA’
t0
t15 giorni
t30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
omogeneo
omogeneo
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
PH
5,6
5,6
5,6
VISCOSITA’
3912 mPasc
3124 mPasc
2410 mPasc
spindle 5
Tab. 9: controllo qualità della crema base / placebo
48
-CREMA A BASE DI OLIO DI ABISSINA 1%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
2942 mPasc
2380 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
3670
Spindle 5
Tab. 10: controllo qualità della crema con olio di Abissinia all’ 1%
-CREMA A BASE DI OLIO DI AçAI 1%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3212 mPasc
2560 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
4240 mPasc
Spindle 5
Tab. 11: controllo qualità della crema con olio di Açai 1 %
49
-CREMA A BASE DI OLIO DI ARGAN 1%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 DAYS
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3115 mPasc
2420 mPasc
t 15 giorni
t 30 giorni
PH
VISCOSITA’
5,6
3720 mPasc
Spindle 5
Tab. 12: controllo qualità crema all’ 1% con olio di Argan
-CREMA A BASE DI OLIO DI BABASSU’ 1%
STABILITA’
t0
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
giallastro
giallastro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3315 mPasc
2480 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
4400 mPasc
Spindle 5
Tab. 13: mostra il controllo qualità della crema contenete l’1% di olio di Babassù
50
-CREMA A BASE DI OLIO DI ABISSINA 3%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3080 mPasc
2320 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
3824 mPasc
Spindle 5
Tab. 14: mostra il controllo qualità della formulazione con il 3% di olio di Abissinia
-CREMA A BASE DI OLIO DI AçAI 3%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3115 mPasc
2428 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
4300 mPasc
Spindle 5
Tab. 15: mostra il controllo qualità della formulazione con il 3% di olio di Açai
51
-CREMA A BASE DI OLIO DI ARGAN 3%
STABILITA’
t0
t 15 giorni
t 30 giorni
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
chiaro
chiaro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
2670 mPasc
2262 mPasc
T 15 DAYS
T 30 DAYS
PH
VISCOSITA’
5,6
3230 mPasc
Spindle 5
Tab. 16 : controllo qualità dell’olio di Argan
-CREMA A BASE DI OLIO DI BABASSU’ 3%
STABILITA’
T0
ACCELLERATA
ASPETTO
omogeneo
Omogeneo fluido
Omogeneo fluido
COLORE
chiaro
giallastro
giallastro
ODORE
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
the Bianco di Bali
5,6
5,6
3270 mPasc
2528 mPasc
PH
VISCOSITA’
5,6
4700 mPasc
Spindle 5
Tab. 17: controllo qualità dell’olio di Babassù
52
2.9 RIPARTIZIONE E CONFEZIONAMENTO
Successivamente al controllo analitico e di stabilità il prodotto è stato confezionato.
Il prodotto finito viene verificato attraverso un controllo del peso statistico secondo quanto previsto
dalla direttiva 76/211/CEE) posta a valle della linea di ripartizione e confezionamento quindi avviene
l’imballaggio degli astucci in cartoni da imballo precedentemente etichettati.
2.9.1 Apparecchiature di produzione
-
TURBOEMULSORE
SOTTO
VUOTO
CON
REFRIGERANTE
INSERITO VMIX 10 TECNOLAB
-
TURBO SILVERSON SL2- SL4
-
STAMPANTE laser Samsung
-
RIEMPITRICE MANUALE ACCIAIO BABY DOSING MACE
-
Bilancia da tavolo, pHmetro digitale, stufa per invecchiamento a
temperatura controllata.
Figura 12: Turboemulsore VMIX 10, utilizzato per la preparazione delle emulsioni
53
2.9.2 Controllo del confezionamento primario
I controlli effettuati sono i seguenti:
o Riconoscimento del materiale di confezionamento;
o Controllo del peso sul confezionamento primario (vasetto);
o Controllo della pulizia del confezionamento primario;
o Controllo della corretta chiusura del tappo;
o Controllo visivo dell’aspetto del confezionamento primario.
2.9.3 Controllo del confezionamento secondario
o Riconoscimento del materiale di confezionamento;
o Controllo visivo dell’aspetto del confezionamento secondario (astuccio in
cartoncino);
o Controllo della corretta codifica sul
confezionamento secondario (astuccio in
cartoncino);
o Controllo della corretta esecuzione ed etichettatura dell’imballo;
o Controllo dell’aspetto finale dell’imballo.
54
2.10 ANALISI SENSORIALE
Uno dei metodi che è possibile utilizzare per valutare i cosmetici è l’analisi sensoriale. Infatti quando
usiamo un cosmetico sulla pelle più o meno consapevolmente ne valutiamo le caratteristiche in
termini
di
Questa
fase
qualità
sensoriale
analitica
attraverso
coinvolge
i
5
la
percezione
dei
sensi
(vista,
olfatto,
nostri
organi
di
senso.
gusto
e
udito).
tatto,
Subito si potrebbe pensare che uno degli elementi sensoriali determinanti sia il profumo ma in realtà
non è l’unico perché tutti i 5 sensi sono coinvolti nell’impatto sensoriale anche se uno o più
sensi
possono essere dominanti in base al tipo di cosmetico che stiamo usando.
Possiamo dare una valutazione rapida riferita alla forma, aspetto, profumo se si tratta di un cosmetico
destinato ad essere risciacquato come ad esempio un detergente, oppure se ci troviamo a valutare un
nuovo acquisto più specifico come una crema per il viso, la nostra analisi sensoriale diventa molto
attenta e minuziosa soprattutto se riponiamo nel prodotto molte delle nostre aspettative.
Quando giudichiamo la qualità di un prodotto, nella nostra analisi prendiamo in considerazione due
elementi fondamentali: la Texture e lo Skinfeel.
La Texture indica il comportamento di una forma cosmetica quando la preleviamo dal contenitore, la
spalmiamo sulla pelle e sui capelli e quando la diluiamo nell’acqua. Questa può essere calcolata anche
mediante parametri di laboratorio come la viscosità e la densità. Le misure strumentali, pur avendo
raggiunto un livello di perfezione notevole, non sono in grado di descrivere un prodotto in modo
compiuto e di conseguenza di definire il valore per il consumatore.
Un prodotto può essere sviluppato secondo criteri ottimali dal punto di vista analitico – strumentale
e superare positivamente tutti i controlli di qualità, ma non potrà mai superare una percezione
sensoriale di accettabilità, gradevolezza che solo l’interazione pelle e psiche può dare.
Lo Skinfeel rappresenta la fase successiva e interessa più la via emozionale- edonistica che suscita in
noi il contatto tra il nostro corpo e la forma cosmetica quando ne valutiamo l’effettiva gratificazione
personale.
Dal punto di vista formulativo, diversi sono gli elementi che possono influenzare la texture e lo
skinfeel. Infatti, quando tocchiamo una crema, il contatto genera uno stimolo che dopo aver colpito
i recettori tattili, viene trasportato come segnale nervoso al cervello. A livello cerebrale tutte le
sensazioni (incoscienti) vengono elaborate e trasformate in percezioni (coscienti).
55
Tutte le informazioni vengono poi riunite in un messaggio globale, la risposta sensoriale, in cui è
possibile differenziare due componenti: una soggettiva ed una sensoriale (oggettiva) che permette di
ottenere informazioni relative a:
-caratteristiche organolettiche (forma, aspetto, colore)
-intensità della percezione
- Impatto pelle / prodotto
-proprietà meccaniche di frizione come spalmabilità e forze di coesione/adesione
-proprietà legate a specifici ingredienti.
Si tratta quindi di utilizzare l’uomo come strumento di misura ma è difficile quantificare le percezioni
sensoriali in condizioni standard che siano oggettive!
Per questo esistono appositi centri di valutazione che coinvolgono gruppi di persone volontarie
debitamente addestrate che sotto la guida di un esperto valutatore, forniscono dati secondo un
protocollo standardizzato con una fase preparatoria dove viene spiegato il modo di operare , ed una
successiva più pratica dove i soggetti valutatori si troveranno soli senza influenze esterne per dare il
loro giudizio.
In generale esistono tre tipologie principali di test sensoriali:
-test discriminativi
-test descrittivi
-test soggettivi.
Il test discriminativo confronta le differenze tra stesse tipologie di campione di una stessa forma
cosmetica e le mette in competizione tra loro per rispondere alla domanda: “in che cosa il prodotto
A differisce dal prodotto B ?”
Il test descrittivo permette di effettuare una descrizione sensoriale completa tenendo conto di tutte le
sensazioni percepite durante la valutazione di un prodotto
Il test edonistico misura la preferenza e l’accettabilità e si avvicina concettualmente alla classica
indagine di mercato. Le caratteristiche che si valutano sono:
Visive: aspetto, colore e lucentezza
56
Tattili: scorrimento sulla pelle
Olfattive: profumo iniziale, nel tempo e percezione degli effetti. (Mignini et al., 2014).
57
2.11 VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA IDRATANTE A SHORT TIME E
LONG TIME VS PLACEBO
SOGGETTI
Per questo studio sono stati arruolati 10 volontari, tutti di sesso femminile con età compre tra i 20 e i
30 anni, con pelle normale o secca.
Tutte i volontari avevano le seguenti caratteristiche: buono stato di salute, assenza di patologie
cutanee o trattamenti farmacologici topici o sistemici in atto. Sono state escluse donne in gravidanza
o in allattamento. Ogni soggetto è stato messo al corrente della procedura di sperimentazione.
STRUMENTI IMPIEGATI
Aveal 220 casa produttrice Sylton diagnostic systems.
VALUTAZIONE DELL’INDICE DI IDRATAZIONE CUTANEA
La misurazione dell’idratazione cutanea è stata valutata usando il metodo Corneometer. Il principio
di misurazione è quello della capacitanza elettrica.
Un campo elettrico generato dalla testa della sonda penetra i primi strati della pelle e genera un campo
dielettrico, l’idratazione cutanea viene misurata attraverso la capacitanza tra lo strato corneo e il
sensore della sonda dell’apparecchio.
Appoggiando la testa del sensore sulla cute, avendo cura di esercitare una pressione costante per tutto
il tempo prestabilito dallo strumento. Apparirà un numero sul monitor del computer, tale cifra indica
il grado di idratazione cutanea.
Il sensore deve essere pulito di volta in volta.
Una cute sana dovrebbe avere un indice di idratazione > 45 a 20 °C.
2.11.1 Procedura di trattamento
L’efficacia dell’emulsione O/A è stata valutata sia a breve (t0 e t15min) che a lungo termine per un
tempo di 28 giorni.
L’area utilizzata per il test è stata la regione volare dell’avambraccio.
La superficie da analizzare è stata delineata con una penna dermografica, con un area di 6 cm. Le
misurazioni sono state quattro partendo dall’angolo supero-mediale e procedendo in senso orario.
58
Prima della misurazione i quattro soggetti sono rimasti per 30 minuti con gli avambracci scoperti per
far regolare la pelle con la temperatura e l’umidità presente nella stanza in cui sono state effettuate le
prove.
Short time
Prima del t0 a ciascun soggetto è stato chiesto di non detergere le zone prefissate per almeno 3 ore
antecedenti l’analisi. Successivamente si è proceduto alla misurazione dei valore di corneometria.
In seguito è stata spalmata una dose di emulsione e una di placebo e dopo un tepo di 15 minuti è state
effettuata una prima lettura con il corneometro. Seguita da una visita dermatologica per valutare
eventuali effetti avversi.
Long time
Per valutare l’idratazione a lungo termine, dopo aver valutato a t0 le condizioni iniziali di idratazione
dei volontari si è proceduto alla consegna degli 8 vasetti contenenti i diversi tipi di emulsione ed il
placebo.
Queste creme sono state applicate ogni giorno, nelle aree indicate per l’analisi, per un tempo di 7
giorni. Dopo una settimana è stato rifatto il test di idratazione per misurare lo stato della pelle, seguito
anche questa volta da una visita dermatologica per stimare eventuali effetti collaterali.
Dopo 28 giorni dalla prima applicazione si è proceduto all’ultima analisi per valutare:
-
quale tra le 8 emulsioni preparate in laboratorio è più idratante;
-
la capacità di idratazione delle singole creme nei confronti di un prodotto placebo.
Strumento impiegato
Dispositivo AVEAL 220
Figura 13: Aveal 220, strumento utilizzato per l’analisi dell’elasticità cutanea e del grado di idratazione prima e dopo
l’applicazione delle formulazioni.
59
2.11.2 Protocollo operativo
step 1: pulire il dispositivo con un panno prima di iniziare l’analisi;
step 2: premere il pulsante di accensione;
step 3: prendere una striscia A2 (test di desquamazione) e togliere la pellicola
protettiva;
step 4: inserire nel lettore la striscia per valutare il livello di desquamazione, con il
codice a barre rivolto verso il basso per effettuare la calibrazione;
Figura 14: Metodo di utilizzo dello strumento Aveal 220.
step 5: applicare la striscia sulla cute, fare una leggera pressione con il dito indice per
circa 30 secondi per avere un risultato più accurato si deve evitare lo scorrimento
della striscia mentre si applica la pressione;
Figura 15: illustrazione del metodo di analisi
Figura 16: Metodo di analisi
step 6 : inserire la striscia A2 nel lettore per il risultato;
step 7: lo schermo darà il risultato del livello di desquamazione
60
Valori rilevati dallo strumento
Livello di desquamazione (indice dell’idratazione)
0-9 Desquamazione bassa (pelle idratata )
10-34 Desquamazione normale (pelle normale )
35-59 Pelle desquamata ( pelle leggermente disidratata )
60-100 pelle molto desquamata ( Pelle disidratata )
>100 pelle estremamente desquamata (pelle molto disidratata)
Livello di elasticità >50 Buona elasticità
40-50 Media elasticità
40< Segni di perdita di elasticità
Valori rilevati
SHORT TIME
Risultati dei test di idratazione delle emusioni O/A all’ 1%
L’applicazione di tutte le emulsioni contenenti l’ 1% di oli funzionali fanno
aumentare i valori di idratazione rispetto alla misurazione iniziale e rispetto al
placebo come riportato in tabella.
61
Misurazione dell’idratazione cutanea a t0
volontari
t0
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
78% pelle molto disidratata
96% pelle molto disidratata
76% pelle molto disidratata
35% pelle disidratata
59% pelle disidratata
61% pelle molto disidratata
59% pelle disidratata
57% pelle disidratata
65% pelle molto disidratata
97% pelle molto disisdratata
Tab. 18: Grado di idratazione cutanea dei singoli soggetti prima dell’applicazione delle creme all’1%
Misurazione dell’idratazione cutanea a 15 minuti
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 15min
0
76%
96%
75%
35%
59%
61%
59%
57%
65%
97%
1
73%
90%
70%
33%
52%
55%
55%
54%
60%
94%
2
72%
93%
72%
34%
56%
57%
54%
57%
63%
97%
3
71%
95%
74%
35%
57%
57%
57%
55%
63%
96%
4
76%
94%
75%
34%
53%
61%
54%
57%
62%
95%
Tab. 19: Idratazione dei soggetti dopo 15 minuti dall’applicazione delle emusioni all’ 1%
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
62
LONG TIME
Misurazione dell’idratazione cutanea dopo un tempo di 7 giorni
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 7g
0
74%
92%
75%
33%
55 %
58%
55%
54%
61%
93%
1
65%
86%
63%
30%
47%
51%
50%
50%
56%
90%
2
70%
89%
67%
29%
51%
54%
49%
53%
59%
92%
3
69%
91%
68%
27%
52%
55%
52%
52%
60%
93%
4
72%
89%
74%
27%
48%
55%
49%
53%
58%
91%
Tab. 20: Valori di idratazione cutanea del volontari sottoposti al test dopo aver utilizzato le crema
all’ 1% ogni giorno per 7 giorni.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
Misurazione finale dell’idratazione cutanea delle emulsioni all’ 1% dopo 28
giorni
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 28g
0
72%
89%
74%
31%
51 %
55%
53%
51%
59%
89%
1
47%
66%
52%
27%
45%
48 %
46%
44%
52%
86%
2
59%
79%
57%
24%
48%
51%
44%
48%
56%
88%
3
65%
86%
63%
26%
48%
52%
48%
46%
57%
90%
4
69%
73%
71%
26%
46%
54%
45%
46%
56%
88%
Tab. 20: Valori di idratazione cutanea dopo 28 giorni di applicazione giornaliere, nelle diverse aree sezionate, delle quattro
creme contenenti i diversi oli ed il placebo.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
Come riportato nella figura 17, l’olio di Abissina 1% dopo 28 giorni di applicazione mostra un valore
di idratazione del 51,3% rispetto al composto placebo che invece fa registrare un idratazione cutanea
del 62,4%.
63
Placebo vs olio di Abissinia
70
62,4
60
51,3
50
40
30
20
10
0
t28
placebo
abissinia
Figura 17: Il grafico mostra il grado di idratazione dell’olio di Abissinia 1% nei confronti del placebo dopo 28 giorni di
applicazione giornaliera.
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
65%
62.4%
Abissinia
63.6%
58.8%
51.3%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2.5%
-5.9%
Ctrl vs Abissinia
-4.7%
-9.5%
-17.1%
Placebo vs Abissinia
-4.4%
-12%
-11.1%
Variazione
percentuale:
Tab. 22: mostra il grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1% contenente olio
di Abissinia, sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo.
64
0,8
68% 68%
0,7
68%
64%
65%
68,00%
62%
58,80%
0,6
51,30%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Abissinia
Figura 18 : Variazione percentuale dopo 15 min. 7 giorni e 28 giorni del controllo, del placebo e dell’olio di Abissinia
L’olio di Açai ha un potere idratante del 55,4% quindi un’attività idratante superiore al placebo ma
inferiore all’olio di Abissinia come verrà mostrato nella figura numero 25.
64
62,4
62
60
58
55,4
56
54
52
50
t28
Placebo
Açai
Figura 19: Differenza di idratazione tra l’olio di Açai ed il placebo
65
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
65%
62.4%
Açai
65.5%
61.3%
55.4%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2.5%
-5.9 %
Ctrl vs Açai
-2.8%
-7%
Placebo vs Açai
-2.5%
9-.5%
Variazione
percentuale:
-12.9%
-7%
Tab. 23: Idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1% contenente olio di Açai, sia a
short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
0,8
68%68%
0,7
66%
68%
65%
61%
0,6
68,00%
61,30%
55,40%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Açai
Figura 20: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1% contenente olio di Açai,
sia a short time che a long time.
L’olio di Argan, come si può vedere dal grafico ha una capacità di idratazione molto inferiore rispetto
all’olio di Abissinia ma leggermente superiore nei confronti del composto placebo
66
64
62,4
62
60
58
55,4
56
54
52
50
t28
Placebo
Argan
Figura 21: questo grafico mostra la differenza di idratazione tra l’olio di Argan ed il placebo
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
65%
62.4%
Argan
66%
61.9%
58.1%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2.5%
-5.9%
Ctrl vs Argan
-2.3%
-6.4%
-10.2%
Placebo vs Argan
-2%
-8.9%
-4.3%
Variazione
percentuale:
Tab. 24: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1% contenente olio di
Argan, sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
67
0,8
68%68%
68%
66%
0,7
68,00%
65%
62%
61,30%
58,10%
0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
1 settimana
Ctrl
Placebo
28 giorni
Argan
Figura 22: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1%
contenente olio di Argan, sia a short time che a long time.
L’olio di Babassù ha un idratazione, dopo 28 giorni, di 57,4. È l’olio che mostra un
potere idratante minore tra i quattro analizzati.
63
62,4
62
61
60
59
58
57,4
57
56
55
54
t28
Placebo
Babassù
Figura 23: Differenza di idratazione tra l’olio di Babassù ed il placebo
68
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
65%
62.4%
Babassù
66.1%
61.6%
57.4%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2.5%
-5.9%
Ctrl vs Babassù
-2.2%
-6.7%
-10.9%
Placebo vs Babassù
-1.9%
-9.2%
-5%
Variazione
percentuale:
Tab. 25: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1% contenente olio di
Babassù, sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
0,8
0,7
68%68%
66%
68%
65%
62%
66,10%
61,60%
57,40%
15 min
1 settimana
28 giorni
0,6
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
Ctrl
Placebo
Babassù
Figura 24: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione all’ 1%
contenente olio di Babassù, sia a short time che a long time.
Come si può vedere dalla figura numero 25 l’olio di Abissinia mostra il maggiore
potere idratante sia nei confronti del composto placebo che degli altri oli studiati,
seguito dall’ olio di Açai, Argan ed infine Babassù.
69
70
62,4
60
55,4
58,1
57,4
51,3
50
40
30
20
10
0
1
Placebo
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 25: Potere idratante dei diversi oli e della crema placebo.
70
RISULTATI TEST DI IDRATAZIONE DELLE EMULSIONI O/A AL 3%
Idratazione cutanea a t0
Volontari
t0
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
78% pelle molto disidratata
96% pelle molto disidratata
76% pelle molto disidratata
35% pelle disidratata
59% pelle disidratata
61% pelle molto disidratata
59% pelle disidratata
57% pelle disidratata
65% pelle molto disidratata
97% pelle molto disidratata
Tab. 26: La tabella mostra i valori a t0 di idratazione cutanea, prima dell’applicazione delle creme contenenti il 3% degli
oli oggetto di studio
Short time
Misurazione dell’idratazione cutanea dopo 15 minuti dall’applicazione della
crema
t 15min
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
0
76%
96%
75%
35%
59%
61%
59%
57%
65%
97%
1
73%
95%
72%
33%
53%
57%
57%
55%
63%
95%
2
75%
91%
73%
35%
58%
57%
59%
55%
61%
94%
3
73%
95%
74%
35%
57%
59%
56%
56%
65%
96%
4
76%
93%
71%
34%
55%
60%
57%
55%
63%
96%
Tab. 27: Valori di idratazione dopo 15 minuti dalla prima applicazione
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
71
LONG TIME
Misurazione del grado di idratazione dopo 7 giorni
t 7g
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
0
1
2
3
4
74%
96%
74%
34%
56%
59%
57%
55%
63%
95%
69%
95%
66%
31%
49%
55%
53%
52%
58%
92%
73%
89%
70%
28%
50%
54%
53%
51%
60%
90%
74%
91%
71%
33%
55%
58%
56%
55%
58%
94%
72%
96%
60%
28%
51%
58%
55%
55%
61%
91%
Tab. 28: valori di idratazione a lungo termine, dopo l’applicazione del prodotto quotidianamente per
una settimana.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
Rivelazione dopo 28 giorni dell’idratazione cutanea delle emulsioni al 3%
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 28g
0
66%
94%
70%
32%
54%
56%
54%
52%
60%
93%
1
58%
93%
64%
29%
46%
54%
52%
48%
55%
90%
2
57%
79%
68%
26%
49%
52%
51%
48%
58%
88%
3
64%
84%
68%
30%
53%
55%
53%
51%
55%
92%
4
61%
92%
57%
27%
53%
56%
54%
51%
57%
89%
Tab. 29: Valori finale di idratazione cutanea dopo l’utilizzo delle creme con il 3% di attivo.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
Come si può vedere dalla figura 26 la formulazione contenente il 3% di olio di
Abissinia mostra un potere idratante superiore rispetto al composto placebo.
72
64
63,5
63
62
61
60
58,9
59
58
57
56
t28
Placebo
Abissinia
Figura 26: Attività idratante della crema con olio di Abissinia 3% nei confronti di una
crema placebo dopo 28 giorni di applicazione giornaliera
L’olio di Abissinia al 3% è il più idratante tra gli oli studiati a questa
concentrazione, infatti come si evince anche dal grafico 26 Ha un potere idratante
pari al 58,9%
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
66.3%
63.1%
Abissinia
65.2%
62%
58.9%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2%
-5.2%
Ctrl vs Abissinia
-3.1%
-6.3%
-9.4%
Placebo vs Abissinia
-2.8%
-4.3%
Variazione
percentuale:
-4.2%
Tab. 30: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione al 3% contenente olio di
Abissinia, sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
73
0,8
68%68%
0,7
68%66%
65%
62%
0,6
68,00%
63,10%
58,90%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Babassù
Figura 27: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione al 3%
contenente olio di Abissinia, sia a short time che a long time.
66
64
63,5
62
60
58
56
54,6
54
52
50
t28
Placebo
Açai
Figura 28: Differenza percentuale di idratazione dell’attività idratante dell’olio di Açai
contro quella del placebo, dopo 28 giorni di applicazione giornaliera.
74
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
66.3%
63.1%
Açai
65.8%
61.8%
48.8%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2%
Ctrl vs Açai
-2.5%
-6.5%
Placebo vs Açai
-2.2%
-4.5%
Variazione
percentuale
-5.2%
-19.5%
-14.3%
Tab. 33: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione al 3% contenente olio di Açai,
sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
0,8
68%68%
0,7
66%
68%66%
62%
68,00%
63,10%
0,6
48,80%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Açai
Figura 29: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato
l’ emulsione al 3% contenente olio di Açai, sia a short time che a long time
L’olio di Argan è il composto che ha mostrato il minor potere idratante
dei quattro oli utilizzati nelle preparazioni al 3%
75
64
63,5
63,5
63
62,5
62
61,5
61
60,5
60,5
60
59,5
59
t28
Placebo
Argan
Figura 30: differenza percentuale di idratazione dell’attività idratante dell’olio di Argan
contro quella del placebo, dopo 28 giorni di applicazione giornaliera.
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
66.3%
63.1%
Argan
66.6%
64.5%
51.3%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2%
-5.2%
Ctrl vs Argan
-1.7%
-3.8%
Placebo vs Argan
-1.4%
-1.8%
Variazione
percentuale:
-17%
-11.8%
Tab. 34: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione al 3% contenente olio di Argan,
sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
76
0,8
68%68%67%
0,7
68%66%
65%
68,00%
63,10%
0,6
51,30%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Argan
Figura 31: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato
l’emulsione al 3% contenente olio di Argan, sia a short time che a long time.
Grafico che mostra il potere idratante del Babassù nei confronti del
composto base.
64
63,5
63
62
61
60
58,9
59
58
57
56
t28
Placebo
Babassù
Fugura 32: differenza percentuale di idratazione dell’attività idratante dell’olio di
Babassù contro quella del placebo, dopo 28 giorni di applicazione giornaliera.
77
t 15 min
t 7 giorni
t 28 giorni
Ctrl
68.3%
68.3%
68.3%
Placebo
68%
66.3%
63.1%
Babassù
66%
62.7%
59.7%
Ctrl vs placebo
-0.3%
-2%
-5.2%
Ctrl vs Babassù
-2.3%
-5.6%
Placebo vs Babassù
-5.6%
-3.6%
Variazione
percentuale:
-8.6%
-3.4%
Tab. 36: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato l’emulsione al 3% contenente olio di
Babassù, sia a short time che a long time.
Inoltre come si può vedere nella tabella sopra riportata vengono anche indicati i valori di variazione percentuale della
crema nei confronti del placebo e del controllo
0,8
68%68%
0,7
66%
68%66%
63%
0,6
68,00%
63,10%
59,70%
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
15 min
Ctrl
1 settimana
Placebo
28 giorni
Babassù
Figura 33: Grado di idratazione della cute dei volontari, dopo aver utilizzato
l’emulsione al 3% contenente olio di Babassù, sia a short time che a long time.
La figura 34 sotto riportata mostra tutti i valori di idratazione cutanea che
sono stati rivelati dopo 28 giorni di applicazione del prodotto contenenti i
quattro oli idratanti ed il placebo.
Come si può vedere l’olio di Açai ha mostrato un miglior potere idratante
rispetto agli altri oli, seguito dall’olio di Abissinia, Babassù e Argan.
78
66
63,5
64
62
60,5
60
59,7
58,9
58
56
54,6
54
52
50
1
Placebo
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 34: valori di idratazione cutanea di tutti gli oli e della crema base dopo 28 giorni
di applicazione.
70
63,5
62,4
60
55,4
58,1
60,5
58,9
57,4
59,7
54,6
51,3
50
40
30
20
10
0
1%
Placebo
3%
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 35: questo grafico mette a confronto il potere idratante degli oli contenenti l’1%
di attivo e le creme con il 3% di oli vegetali.
79
2.12 VALUTAZIONE DELL’ELASTICITA’ CUTANEA
Tramite lo stesso strumento Aveal 220 è stata testata anche l’elasticità cutanea. Il
principio di misurazione è basato sulla suzione e l’elongazione della pelle. La
profondità di penetrazione della pelle è determinata senza contatto, da un sistema di
misurazione ottico. Questo sistema consiste in una fonte luminosa e di un foto
detector. Il rapporto tra la fonte di luce emessa rispetto alla luce riflessa cambia
proporzionalmente alla profondità di penetrazione della sonda nella pelle.
Con l’utilizzo del medesimo strumento è stata calcolata l’elasticità cutanea dopo aver
applicato le varie formulazioni ed il placebo sulla cute del braccio destro.
Di seguito sono riportati i valori dell’indice di elasticità cutanea rilevati per ogni
singolo volontario, ottenuti in seguito all’applicazione delle emulsioni O/A all’ 1 e al
3% e della crema base (placebo) e le rispettive variazioni percentuali.
Per ciascuna formulazione sono avvenute tre misurazioni: t0, t1h, t8h
2.12.1 Metodo di analisi:
step1: Pulire il dispositivo con un panno prima di fare l’analisi. Non utilizzare
alcun detergente per la pulizia
step2 : Premere delicatamente il sensore sul braccio(si prega di non fare pressione
sulla pelle perché la tensione della pelle può influenzare i risultati)
step3: A contatto con la pelle, la misurazione si avvia automaticamente
step4: Lo schermo mostrerà la curva di deformazione, recupero ed elasticità
80
Valutazione del livello di elasticità con l’utilizzo di emulsioni O/A al 1%
Valutazione a tempo 0
volontari
t0
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
38% segni di perdita di elasticità
42% media elasticità
48% media elasticità
44% media elasticità
43% media elasticità
38% segni di perdita di elasticità
45% media elasticità
36% segni di perdita di elasticità
33% segni di perdita di elasticità
51% buona elasticità
Tab.37: Valori di elasticità cutanea della pelle dei volontari senza l’applicazione delle creme.
Valutazione a tempo t 1h
t 1h
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
0
1
2
3
40%
45%
48%
43%
45%
40%
46%
36%
37%
53%
50%
53%
48%
45%
50%
48%
53%
39%
44%
56%
42%
59%
58%
50%
45%
43%
48%
40%
41%
57%
52%
66%
51%
45%
46%
45%
53%
37%
45%
55%
4
47%
50%
55%
49%
52%
48%
63%
43%
56%
53%
Tab. 38: Valori di elasticità cutanea delle formulazioni contenenti l’1% di olio dopo un’ora dalla prima applicazione.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
81
Valutazione dell’elasticità cutanea a t 8 h
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 8h
0
43%
50%
49%
45%
47 %
45%
49%
40%
42%
55%
1
56%
57%
49%
49%
56%
54%
60%
46%
50%
66%
2
46%
64%
63%
53%
47%
50%
52%
42%
47%
62%
3
54%
74%
57%
46%
49%
50%
58%
39%
53%
65%
4
51%
56%
61%
51%
59%
57%
65%
48%
57%
69%
Tab. : 39: Attività elasticizzante dopo un’ora di trattamento.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
70
59,3
60
50
48,7
40
30
20
10
0
t 8h
Placebo
Abissinia
Figura 36: Attività elasticizzante della crema contenente l’olio di Abissinia nei confronti di un placebo.
82
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Abissinia
52%
59.9%
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9 %
Ctrl vs Abissinia
+10.2%
+18.1%
Placebo vs Abissinia
+6.9%
+11.2%
Variazione elasticità
cutanea:
Tab. 40: Variazioni di elasticità cutanea nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora che dopo 8 ore, della
crema contenente l’olio di Abissinia 1%
0,7
60%
0,6
52%
0,5
42%
45%
49%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Abissinia
Figura 37: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema
contenente olio di Abissinia sia dopo 1ora che dopo 8 ore
83
54
52,9
53
52
51
50
48,7
49
48
47
46
t 8h
Placebo
Açai
Figura 38: grafico che mostra l’attività elasticizzante di un composto base nei confronti
dell’olio di Açai.
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Açai
48.3%
52.6%
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9%
Ctrl vs Açai
+6.5%
+10.8%
Placebo vs Açai
+3.2%
+3.9%
Variazione elasticità
cutanea:
Tab. 41: Variazioni dell’elasticità cutanea nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora che dopo 8 ore,
della crema contenente l’olio di Açai 1%.
84
0,6
53%
0,5
42%
45%
49%
48%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
8h
Ctrl
Placebo
Açai
Figura 39: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema contenente olio di Açai sia dopo 1ora
che dopo 8 ore
58
56,1
56
54
52
50
48,7
48
46
44
t 8h
Placebo
Argan
Figura 40: Attività elasticizzante di un composto base nei confronti dell’olio di Argan
85
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Argan
49.5%
54.5%
Variazione elasticità
cutanea:
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9%
Ctrl vs Argan
+7.7%
+12.7%
Placebo vs Argan
+4.4%
+5.8%
Tab.42: Variazioni di elasticità cutanea nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora che dopo 8 ore, della
crema contenente l’olio di Argan 1%.
0,6
55%
50%
0,5
42%
45%
49%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Argan
Figura 41: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema
contenente olio di Argan sia dopo 1ora che dopo 8 ore
86
70
63
60
48,7
50
40
30
20
10
0
t 8h
Placebo
Babassù
Figura 42: Attività elasticizzante di un composto base nei confronti dell’olio di Babassù.
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Babassù
51.6%
57.4%
Variazione elasticità
cutanea:
Ctrl vs placebo
+3.3%
+ 6.9%
Ctrl vs Babassù
+9.8%
+ 15.6%
Placebo vs Babassù
+6.5%
+8.7%
Tab.43: Attività elasticizzante di un composto base nei confronti dell’olio di Argan.
87
0,7
57%
0,6
52%
0,5
42%
49%
45%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Babassù
Figura 43: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema
contenente olio di Babassù sia dopo 1ora che dopo 8 ore
Come si può vedere dalla figura 44 nelle formulazioni O/A all’ 1% il
miglior potere elasticizzante cutaneo è sempre dato dall’olio di Babassù
70
60
50
63
59,3
52,9
56,1
48,7
40
30
20
10
0
1
Placebo
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 44: grado di attività elasticizzante delle creme contenenti gli oli vegetali e quella con il placebo.
88
Misurazione dell’elasticità dopo un’ora dall’applicazione dell’emulsione O/A al
3%
Misurazione dell’elasticità cutanea a t0
volontari
t0
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
38% segni di perdita di elasticità
42% media elasticità
48% media elasticità
44% media elasticità
43% media elasticità
38% segni di perdita di elasticità
45% media elasticità
36% segni di perdita di elasticità
33% segni di perdita di elasticità
51% buona elasticità
Tab. 44: Valori di elasticità cutanea della pelle dei volontari senza l’applicazione delle creme.
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t 1h
0
45%
46%
48%
44%
45%
42%
49%
38%
39%
55%
1
57%
60%
53%
46%
52%
49%
56%
41%
46%
60%
2
63%
47%
48%
44%
47%
44%
50%
41%
44%
60%
3
48%
60%
53%
52%
47%
47%
55%
39%
48%
59%
4
55%
60%
61%
49%
54%
51%
66%
44%
50%
65%
Tab.45: Valori di elasticità cutanea della cute dei volontari dopo un’ora dalla prima applicazione.
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
89
Misurazione ultima dell’elasticità cutanea delle creme all’3% a 8h
VOLONTARI
A
B
C
D
E
F
G
H
I
L
t8h
0
50%
47%
48%
46%
47%
50%
53%
42%
45%
59%
1
64%
79%
57%
57%
58%
58%
61%
46%
52%
67%
2
57%
48%
49%
48%
50%
63%
55%
44%
49%
66%
3
52%
66%
56%
56%
52%
54%
60%
44%
55%
66%
4
60%
72%
68%
59%
60%
60%
71%
50%
59%
71%
Tab.46: attività elasticizzante delle creme contenenti gli oli oggetto di studio all’3% dopo 8 ore dalla
prima applicazione
0 PLACEBO
2 EUTURPE OLERACEA FRUIT OIL
1 ARGANIA SPINOSA OIL
3 ARGANIA SPINOSA OIL
4 ORBIGNYA OLEIFERA OIL
Questo grafico mostra l’efficacia dell’olio di Abissinia nei confronti di un
composto placebo
56
54,3
54
52
50
48
46,5
46
44
42
t 8h
Placebo
Abissinia
Figura 45: Grafico che mostra l’attività elasticizzante dell’olio di Abissinia e quella del composto
placebo.
90
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Abissinia
52%
59.9%
Variazione elasticità
cutanea:
Ctrl vs placebo
+3.3%
+ 6.9%
Ctrl vs Abissinia
+10.2%
+18.1%
Placebo vs Abissinia
+6.9%
+11.2%
Tab.47: Attività elasticizzante dell’olio di Abissinia nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora dalla prima
applicazione che dopo 8.
0,7
60%
0,6
52%
0,5
42%
45%
49%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Abissinia
Figura 46: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema contenente olio di Abissinia sia
dopo 1ora che dopo 8 ore dalla prima applicazione.
91
54
52,6
53
52
51
50
49
48
46,5
47
46
45
44
43
t8h
Placebo
Açai
Figura 47: Attività elasticizzante dell’olio di Açai e quella del composto placebo.
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Açai
48.8%
52.9%
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9%
Ctrl vs Açai
+7%
+11.1%
Placebo vs Açai
+3.7%
+4.2%
Variazione elasticità
cutanea:
Tab.49: Attività elasticizzante dell’olio di Açai nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora dalla prima
applicazione che dopo 8.
92
0,6
53%
49%
0,5
42%
49%
45%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
8h
Ctrl
Placebo
Açai
Figura 48: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema contenente olio di Açai sia dopo
1ora che dopo 8 ore dalla prima applicazione.
56
54,5
54
52
50
48
46,5
46
44
42
t 8h
Placebo
Argan
Figura 49: Attività elasticizzante dell’olio di Argan e quella del composto placebo.
93
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Argan
45.6%
56.1%
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9%
Ctrl vs Argan
+3.8%
+14.3%
Placebo vs Argan
+0.5%
+7.4%
Variazione elasticità
cutanea:
Tab.50: Attività elasticizzante dell’olio di Argan nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora dalla prima
applicazione che dopo 8.
0,6
56%
0,5
42%
45%46%
49%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Argan
Figura 50: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema contenente olio di Argan sia dopo
1ora che dopo 8 ore dalla prima applicazione.
94
70
57,4
60
46,5
50
40
30
20
10
0
t 8h
Placebo
Babassù
Figura 51: Attività elasticizzante dell’olio di Babassù e quella del composto placebo.
t 1h
t 8h
Ctrl
41.8%
41.8%
Placebo
45.1%
48.7%
Babassù
55.5%
63%
Ctrl vs placebo
+3.3%
+6.9%
Ctrl vs Babassù
+13.7%
+21.2%
+10.4%
+14.3%
Variazione elasticità
citanea:
Placebo vs Babassù
Tab.51: Attività elasticizzante dell’olio di Babassù nei confronti del controllo e del placebo, sia dopo un’ora dalla prima
applicazione che dopo 8.
95
0,7
63%
0,6
56%
0,5
42%
49%
45%
42%
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0
0
0
1h
Ctrl
8h
Placebo
Babassù
Figura 52: Grado di elasticità della cute dei volontari dopo aver utilizzato la crema contenente olio di Argan sia dopo
1ora che dopo 8 ore dalla prima applicazione.
Come si può vedere dalla figura 53 l’olio che ha una maggiore potere elasticizzante cutaneo è l’olio
di Babassù con un valore di elasticità di 57,4%, seguito dall’olio di Argan, Abissinia ed infine Açai
70
60
50
54,3
52,6
54,5
57,4
46,5
40
30
20
10
0
1
Placebo
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 53: Grado di attività elasticizzante delle creme contenenti gli oli vegetali e quella con il placebo.
96
70
60
50
63
59,3
52,9
56,1
54,3
48,7
52,6
54,5
57,4
46,5
40
30
20
10
0
1%
Placebo
3%
Abissinia
Açai
Argan
Babassù
Figura 54: Grafici riassuntivi attività elasticizzante
97
3. RISULTATI
In questo studio di abbiamo valutato l’efficacia idratante sia a lungo che a brave termine e l’attività
elasticizzante cutanea di 8 formulazioni contenenti differenti oli vegetali, nei confronti di un prodotto
placebo.
Lo short term test è importante, negli studi di efficacia, perché potrebbe avere un alto potere
discriminante, in quanto rappresenta l’idratazione che una formulazione può dare dopo una singola
applicazione.
Gli studi a lungo tempo sono invece importanti per valutare l’effettiva efficacia del prodotto.
L’interpretazione dei risultati ha dimostrato che i prodotti in esame rispetto al placebo aumentano
significativamente sia l’idratazione che l’elasticità.
Come si può vedere dalla figura 35 la formulazione contenente l’olio di Abissinia 1% ha un maggiore
potere idratante rispetto alle altre emulsioni e rispetto alla stessa formulazione contenente il 3% dello
stesso olio.
Entrambe le emulsioni contenente olio di Abissinia mostrano un aumento dell’idratazione cutanea
rispetto all’ utilizzo di un placebo.
Tenendo presente la scala di idratazione dello strumento utilizzato per l’analisi di seguito riportato:
0-9
Desquamazione bassa
Idratata
10-34
Desquamazione normale
Normale
35-59
Pelle desquamata
Leggermente disidratata
60-100
Pelle molto desquamata
Disidratata
100-200
Pelle estremamente
Molto disidratata
desquamata
Tab. 52: scala di idratazione dello strumento usato per l’analisi
I risultati ottenuti dall’utilizzo dell’olio di Açai mostrano un potere idratante maggiore rispetto al
composto placebo. Nella formulazione contenente l’1% di olio ha dato un valore di idratazione
leggermente inferiore all’olio di Abissinia.
La formulazione al 3% ha mostrato ottime capacità di idratazione cutanea, presenta infatti un indice
idratante del 54,6%, che risulta essere il più idratante rispetto alle formulazioni contenenti il 3% di
oli funzionali.
L’olio di Argan, sia nelle formulazioni all’ 1% che al 3% ha dato rispettivamente un percentuale di
58,1% e 60,5 che risultano essere valori di idratazione tra i più bassi rispetto agli altri oli.
98
L’olio di Babassù nella formulazione al 1% ha mostrato livelli di idratazione pari al 57,4 e la
formulazione contenente il 3% ha dato un valore pari al 59,7 quindi possiamo affermare che questo
olio ha un potere idratante di poco superiore rispetto a quello della crema placebo con un’attività
idratante inferiore a tutti gli altri oli utilizzati per lo studio.
I risultati ottenuti mostrano che i prodotti analizzati rispettano l’equilibrio fisiologico cutaneo
mostrando una discreta efficacia idratante e nessun fenomeno di intolleranza cutanea.
Lo studio delle variazioni di elasticità cutanea ha dimostrato che entrambe le creme hanno buone
proprietà elasticizzanti. Le creme contenenti l’1% di oli hanno un potere elasticizzante medio
leggermente minore rispetto alla creme con il 3% di attivi.
L’olio di Babassù è risultato sia nella formulazione all1% che al 3% il più efficace nei confronti
dell’elasticità cutanea.
>50
Buona elasticità
40-50
Media elasticità
<40
Segni di perdita di elasticità
Tab.53: scala dell’elasticità cutanea
Gli olii oggetto di studio hanno tutti mostrato un’attività idratante ed elasticizzante della pelle
maggiore rispetto ad una crema base. Alla luce di ciò riteniamo che gli olii studiati possano essere
interessanti per un loro eventuale applicazione in campo cosmetico. Riteniamo che questo lavoro
preliminare debba richiedere ulteriori approfondimenti con uno studio su un panel di volontari molto
più numeroso e un tempo di studio più lungo.
99
4. CONCLUSIONI
Tutte le 9 formulazioni allestite sono risultate stabili all’invecchiamento in stufa dopo 15 e 30 giorni
a 40°C (tabelle 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17).
Come dimostrato dagli studi riportati in questa tesi gli oli vegetali di Abissinia, Açai, Argan e Babassù
sia nelle concentrazioni all’1% che al 3%, possono essere considerati emollienti aventi proprietà
idratanti, elasticizzanti e protettive della cute, valutate attraverso la corneometria, la TEWL e
l’elastometria. In base ai risultati ottenuti (figure 25, 34, 44, 53, 54) possiamo affermare che i prodotti
formulati contenti oli vegetali, a distanza di 15 minuti, 7 giorni e 28 giorni dalla loro applicazione,
mostrano un effetto positivo nei confronti della funzionalità della barriera cutanea, facendo aumentare
i valori di idratazione cutanea ed elasticità della pelle vs il prodotto di riferimento senza attivi.
Da un punto di vista sensoriale, questi oli mostrano ottimi risultati, conferendo un tocco leggero e
setoso alla cute.
Tra gli oli testati l’olio di Abissinia ha dato i migliori risultati per idratazione cutanea, probabilmente
dovuti alla sua alta concentrazione di acidi grassi a lunga catena, che donano attività filmogena al
prodotto.
L’olio di Babassù, invece, ha dato i migliori risultati per l’elasticità cutanea avendo un’alta
concentrazione in acido laurico che è molto dermoaffine.
100
BIBLIOGRAFIA
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Rossi R.E. e Monasterolo G. Cellule dendritiche ruolo nelle malattie allergiche. Caleidoscopio
italiano (2000), p 6.
102
RINGRAZIAMENTI
Desidero ricordare tutti coloro che mi hanno aiutato nella stesura della mia tesi, con suggerimenti
critiche ed osservazioni, a loro va la mia gratitudine.
Ringrazio anzitutto il professor Marco Andreassi ed il dott. Corrado Salvini, senza il loro supporto e
la loro guida sapiente questa tesi non esisterebbe.
Proseguo volendo ringraziare la farmacia Soldani Salvini, la farmacia Micchi, la rete farmacisti
preparatori, l’azienda Pharma Cosm Polli per l’aiuto fondamentale nel redigere la tesi.
Ringrazio le mie amiche, che mi hanno sempre incoraggiata ed aiutata in ogni momento.
Un ringraziamento particolare va a Mariagrazia e Valerio che mi hanno sempre sostenuta ed aiutata
in questi cinque anni di studio.
Ringrazio il mio fidanzato che mi ha sopportata ed aiutata nella stesura della tesi.
Infine vorrei ringraziare le persone a me più care, i miei genitori e la mia famiglia a cui questo
lavoro è dedicato.
103