Le cellule staminali : cellule aperte ad ogni destino.

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Le cellule staminali : cellule aperte ad ogni destino.
Le cellule staminali sono presenti in ogni organismo: si caratterizzano dalle altre perché sono cellule
non differenziate, o non specializzate, nel senso che non hanno ancora una funzione ben precisa all’interno
dell’organismo stesso, la loro peculiarità, e oggetto di grande interesse, è quella di originare vari tipi di
cellule diverse, attraverso un processo denominato "differenziamento".
Le cellule staminali si distinguono da quelle già differenziate per due caratteristiche: la prima è la loro
capacità di moltiplicarsi, dando vita a innumerevoli copie di sé stesse; la seconda è il fatto che il loro destino
non è ancora segnato e può essere in parte controllato dai ricercatori.
Infatti in presenza di segnali opportuni, possono differenziarsi e diventare cellule di tipi diversi. La
possibilità di controllare lo spettacolare potere di queste cellule allo scopo di curare vari tipi di malattie,
entusiasma gli studiosi, per esempio, il morbo di Parkinson e l’Alzheimer sono il risultato di lesioni in
gruppi determinati di cellule cerebrali.
Con la realizzazione di un trapianto di cellule staminali derivate da un embrione nella zona del
cervello colpita, gli scienziati sperano di sostituire il tessuto cerebrale danneggiato; in un futuro prossimo, la
ricerca sulle staminali potrà rivoluzionare il modo di curare tante altre patologie gravi come l'ictus, il
diabete, le malattie cardiache e, addirittura, le paralisi.
Le cellule staminali in linea generale vengono suddivise in due tipi: le embrionali, che costituiscono
l'embrione nelle primissime fasi dello sviluppo e quelle adulte, che si trovano in piccole quantità in molti
organi nell’organismo adulto (come il midollo osseo, il cervello, la pelle, l'intestino). Le embrionali derivano
da embrioni di pochi giorni
che non sono ancora in grado di aderire alla parete dell'utero
e, rispetto a
quelle adulte, sono più versatili e si moltiplicano più rapidamente; almeno in teoria, questo le rende adatte a
riparare tutti i tipi di tessuti ma, proprio per la loro vitalità, sono più difficili da tenere sotto controllo.
Se si volesse utilizzarle in medicina, bisognerebbe essere certi di saperne controllare lo sviluppo, per
evitare che, una volta trapiantate, si comportino in modo imprevisto e facciano danni, come per esempio
originare neoplasie.
Le cellule staminali adulte, invece, sono più facili da controllare, ma si riproducono più lentamente e
sembrano meno versatili, sviluppando determinati e limitati tessuti.
La ricerca sulle embrionali però pone una questione etica, ovvero ci costringe a scegliere tra due principi
morali:
Il dovere di prevenire o alleviare la sofferenza
Il dovere di rispettare il valore della vita umana
Nel caso della ricerca sulle embrionali, è impossibile rispettare entrambi questi principi, perché per
ottenerle, l'embrione stesso deve essere distrutto, e ciò comporta “sacrificare” una potenziale vita; proprio
per questo, gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando altre fonti di cellule staminali.
Una fonte importante di staminali è anche il cordone ombelicale e, in Italia, per limitare il danno etico,
sono attive delle banche pubbliche di cellule cordonali e banche di cellule staminali di varia natura, tra cui le
amniotiche.
Le prime conservano il sangue cordonale dei neonati e può essere usato da chi lo
necessita; lo svantaggio, però, può essere l’insorgere di malattie genetiche e il fatto che devono
trovare una compatibilità.
Lo stesso succede con le cellule amniotiche che
l’amniocentesi e successivamente amplificate ed espanse in laboratorio.
vengono
estratte
durante
Nel 2006, un gruppo di scienziati condotti dal professore Shinya Yamanaka presso
l'Università di Kyoto, in Giappone, sono riusciti ad ottenere cellule staminali pluripotenti
indotte, a partire da cellule adulte di topo. Questa scoperta gli è valsa sia il premio Wolf sia il
premio Nobel, entrambi per la medicina.
Le staminali indotte sono state riconosciute come un importante passo in avanti nella
ricerca in questo ambito, in quanto permettono ai ricercatori di ottenere staminali con le
stesse caratteristiche di quelle embrionali senza ricorrere ai controversi embrioni; inoltre la
possibilità di ottenere cellule staminali a partire dalle cellule somatiche del paziente stesso le
rende potenzialmente non immunogene, e quindi ben tollerate senza rischi di rigetto e di reazioni
allergiche.
L’ISSCR (la principale Società scientifica internazionale per la ricerca sulle cellule
staminali) ha emesso specifiche linee-guida per la ricerca e l’applicazione clinica in merito,
mettendo fortemente in guardia i pazienti rispetto alla frequente presentazione di risultati
volutamente esagerati e senza alcun fondamento reale nell’ambito di tali presunte “terapie”
(come il caso emblematico di “Stamina”), spesso accompagnate anche dall’omissione dei rischi
relativi.
Anche se negli scorsi anni si sono compiuti considerevoli progressi, la terapia con cellule
staminali è ancora allo stadio sperimentale e la strada del successo è tutta in salita; prima che
l’efficacia della terapia sia dimostrata, senza ombra di dubbio, passeranno diversi anni.
Tuttavia le possibilità teoriche dell’utilizzo di queste tecniche sono impressionanti e
danno adito a speranze fondate.
Cecilia e Beatrice Pucci.
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