In questa fonte di felicità
c'è il tuo disegno divino:
sei tu che vieni a trasformarci in te,
questo è l'immenso nostro destino.
Tu sei la Luce venuta tra noi,
l'Amore, Eterno Presente.
Tu ci fai una cosa sola con te:
figli nel Figlio del Dio vivente.
In diretta dalla Chiesa parrocchiale di santa Lucia in Lisiera,
Giovedì 31 Marzo 2011 - Ore 20.30
ANDò E SI LEVò CHE CI VEDEVA!
Tu che ti sei fatto cibo per noi
col Pane e con la Parola,
facci risorgere un giorno con te
da questa vita a vita nuova.
Tu sei la Vita, sei la Verità,
tu sei la Strada sicura,
Pane che nutre in noi la carità,
certezza della vita futura.
Noi siamo i tralci nutriti da te
con il tuo amore fecondo:
dacci il tuo Spirito e saremo con te
messe divina che nutre il mondo.
Hai messo il seme dell'eternità
nel corpo che tu ci hai dato
e il nostro corpo un giorno riporterà
nella tua gloria tutto il creato.
CANTO FINALE: DELL’AURORA TU SORGI PIÙ BELLA
Adorazione Eucaristica
Meditando la Parola di Dio
della IV Domenica di Quaresima, anno A
Adorazione animata per Radio Oreb dal gruppo “Insieme per adorarlo” della parrocchia di Lisiera
Questa settimana preghiamo:
- Per la pace in Libia, in Siria e nei Paesi Arabi e in Medio Oriente
- per i cristiani perseguitati in particolare per Asia Bibi
-- per la nomina del nuovo vescovo di Vicenza
- per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata
- per le necessità morali, materiali e spirituali di Radio Oreb
- per tutte le intenzioni degli iscritti e affidati alla Banca della preghiera
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IN CAMMINO DI PREGHIERA
17^ ISTRUZIONE: LA PREGHIERA DI DOMANDA (3)
Preghiera “ispirata”
“...Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare,
ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e Colui che scruta i cuori sa quali
sono i desideri dello Spirito, poiché Egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio…” (Romani 8,26.27).
Qui ci vengono mosse delle precise imputazioni nel campo della preghiera. E proprio in quel settore specifico che è
la preghiera di domanda, in cui ci consideriamo un po’ tutti specialisti. Ma cosa viene a dirci mai Paolo? Quando
preghiamo, lo facciamo quasi sempre perché abbiamo delle richieste ben definite da sottoporre all’attenzione del
Signore. La preghiera di supplica, nel nostro panorama religioso, purtroppo, toglie spazio ad altri tipi di preghiera,
che pure andrebbero praticati: lode, benedizione, azione di grazie, adorazione, offerta, contemplazione. Il fatto è
che abbiamo tante, troppe cose da chiedere. Le necessità sono innumerevoli. Oltre a quelle ordinarie, ci sono gli
imprevisti, gli incidenti spiacevoli che non si possono preventivamente mettere in conto, le disgrazie, le emergenze.
Dalla salute alla scuola, passando per i problemi economici e familiari, l’elenco delle “grazie” per cui bussare alla
porta del Signore aumenta ogni giorno di più. E non sempre Lui (come almeno noi pensiamo…) è pronto
nell’esaudire come noi vorremmo, per cui restano irrisolte sempre troppe richieste che ci obbligano, nostro
malgrado, a sollecitare. Paolo ci dice che “…nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare…” .
Oggi siamo abituati a recitare preghiere martellanti, definitive, non di rado indiscrete, eccessive quanto al tono.
Tutto è specificato in maniera particolareggiata. Dio è “obbligato” ad esaudirci, attenendosi scrupolosamente alle
nostre istruzioni.
In fondo, gli facilitiamo il compito!!! Il guaio è che “…non sappiamo nemmeno cosa sia conveniente domandare…”.
Senza lo Spirito che prega dentro di noi “..con gemiti inesprimibili..”, le nostre suppliche non arriverebbero mai al
Padre. Anzi, la preghiera sarebbe impossibile. La nostra preghiera troppo spesso fa dei calcoli eccessivamente
meschini. E’ commisurata alle nostre possibilità, più che alle disponibilità del Dio “padrone dell’impossibile”.
Soprattutto: la nostra preghiera non sempre riesce a dar conto delle nostre vere necessità. Non ci accorgiamo
delle cose essenziali che ci mancano. Di fronte ad un ostacolo, una difficoltà, abitualmente esigiamo che Dio
provveda, appianando il terreno, togliendo di mezzo quelle realtà spiacevoli. Non ci rendiamo conto che, invece, è
conveniente domandare che il Signore ci dia il coraggio, l’intelligenza, la fantasia per affrontare quella situazione.
Compito dello Spirito non è quello di “appoggiare” le nostre richieste, assicurarci un esito favorevole ed in tempi
brevi. No. Lo Spirito deve ispirare la nostra preghiera, le nostre domande.
Siamo noi che dobbiamo entrare nella prospettiva dello Spirito, non viceversa.
Dovremmo almeno avere il sospetto che se Dio ci esaudisse secondo i nostri gusti e non secondo i desideri dello
Spirito, secondo i nostri progetti e non secondo i Suoi disegni, avremmo da perdere più che da guadagnare.
Insomma, quando si tratta di preghiera, è necessario tirarci in disparte e dar voce allo Spirito, resistendo alla
tentazione di soffocarla con le nostre richieste.
Sì, il Padre conosce le nostre necessità!
Indagine di copertina: Guarigione del cieco nato, affresco, Basilica di s.Angelo in Formis (Capua)
La Basilica di Sant'Angelo in formis, è tra i monumenti più significativi del Meridione per lo stile romanico e per il ciclo di affreschi che
custodisce. Affonda le radici nel tempio pagano di Diana Tifatina (perchè si trovava sul Monte Tifata), un santuario federale dei popoli campani,
detto in o ad formas per la presenza degli acquedotti che portavano acqua a Capua. Il ciclo di affreschi contenuti in questa basilica risalgono al
XI-XII secolo.
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S3. Forse tu cerchi di camminare, ma non puoi perché ti dolgono i piedi.
Per qual motivo ti dolgono? Perché hanno dovuto percorrere i duri sentieri
imposti dai tuoi tirannici egoismi? Ma il Verbo di Dio ha guarito anche gli
zoppi. Tu replichi: Si, ho i piedi sani, ma non vedo la strada. Ebbene, sappi
che egli ha illuminato perfino i ciechi. Accogliamo la sfida, fratelli, non
opponiamo resistenza alla luce, lasciamo le dita di Gesù toccare i nostri
occhi e guarirli. Che la nostra vita diventi testimonianza di
quest'illuminazione. Non abbiamo paura ma fidiamoci di Colui che, solo,
può guarire la nostra cecità. Il nostro Battesimo, ancora tutto da riscoprire,
ci ha aperto gli occhi della fede. Usiamoli, ora, per rileggere la nostra vita
con lo sguardo stesso di Dio.
Tutti
Eccoci, Signore Gesù, radiosa luce della gloria del Padre, ai tuoi piedi
come ciechi ignari della loro infermità. Guardaci, Figlio di Davide,
come hai guardato i tuoi, oppressi dal sonno, nella luce del Tabor.
Svegliaci, Signore Gesù, vero sole che mai tramonta, illuminaci e noi
saremo raggianti. Curaci, Signore Gesù con il tocco lieve del dito di
Dio e con la Parola che apre occhi e cuore alla luce. Mandaci, Signore
Gesù, alla piscina perenne del lavacro di vita nuova. Donaci tua
Madre, Signore Gesù, la brocca d’oro per attingere acqua viva dalla
fonte perenne del tuo cuore trafitto per noi sulla croce. Custodiscici
premuroso, Gesù, nella prova della fede che non risparmia nessuno,
perché non ha risparmiato nemmeno Te, il Signore. Rivelati, Signore
Gesù, luce gioiosa dell’eterno giorno, mettendo sulle nostre labbra il
grido del cieco sanato:
«Io credo, Signore!»
CANTO: SEME D’ETERNITÀ
Pane di vita offerto per noi,
forza del nostro cammino;
cibo del cielo che il Padre ci dà,
per ogni uomo sei “Dio vicino”.
Uh, uh, uh.
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Canto: PRENDEREMO IL LARGO
CANTO ALLO SPIRITO SANTO: NOI TI LODIAMO
PREGHIERE DI INTERCESSIONE
G. Noi ti preghiamo: Kyrie, kyeire eleison
T. Kyrie. Kyrie eleison
INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA
S3. Mentre si avvicina la celebrazione dei misteri della Sua morte e
risurrezione, Gesù cammina incontro a noi, colorando la nostra vita con la
sua presenza. Egli illumina i nostri giorni, spegne le tenebre, ci dona la
gioia di essere salvati, ci consacra con il suo ineffabile Amore e ci guida
come buon Pastore sui sentieri della fede, della speranza e della carità.
Accostiamoci a Lui per essere guariti dalla cecità del peccato. La sua luce
trasformi i nostri cuori per renderci sempre più capaci di diffonderla
attraverso la nostra vita.
2L. Signore Gesù, luce per ogni uomo, donaci la grazia di vederti e di
accoglierti presente nella nostra vita con la fede del cieco nato,
3L. Per il Papa, perché possiamo tutti imparare dalla testimonianza della
sua vita, per i Vescovi uniti con lui, perché animati dalla sapienza e dalla
forza dello Spirito Santo, guidino il popolo di Dio nell'unità e nella
missione. Dona alla nostra diocesi un pastore secondo il tuo cuore.
4L. Signore, tu non guardi alle apparenze esteriori ma al cuore dell’uomo,
aiutaci a cercare, riconoscere e operare ciò che vero, buono, giusto;
risvegliaci dalla nostra superficialità e illuminaci con la tua grazia,
5L. O Signore, concedi agli uomini la luce della verità; in questi giorni di
forti violenze e accesi fuochi di guerra, illumina le scelte dei potenti della
terra, perché percorrano le vie della verità senza inganno, della giustizia
senza violenza, della pace senza terrorismo,
6L. Per i cristiani perseguitati in ogni parte del mondo. Perché la luce della
fede irradi dalla loro testimonianza e le loro opere buone inducano gli
uomini di buona volontà a lodare il padre che è nei cieli.
Padre nostro
CONCLUSIONE
G. Nel mondo è «venuta la luce vera», Cristo, che sconfigge ogni tenebra.
Egli è la luce del mondo con la sua Parola, col suo Spirito, con la sua
presenza, ma anche tramite noi, i suoi seguaci.. La fede è un dono ma
anche una conquista quotidiana, una fiamma da alimentare e un cammino
da percorrere. Ma come? Tu cerchi la via? Ascolta il Signore che ti dice in
primo luogo: Io sono la via. Prima di dirti dove devi andare, ha premesso
per dove devi passare: «Io sono», disse «la via»! La via per arrivare dove?
Alla verità e alla vita.
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SALUTO (Ef 5,8-14)
G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen
G. Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore.
Comportatevi perciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste
in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate di capire ciò che è gradito al
Signore. Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma
piuttosto condannatele apertamente. Di quanto viene fatto in segreto da
[coloro che disobbediscono a Dio] è vergognoso perfino parlare, mentre
tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello
che si manifesta è luce.
T. Per questo è detto: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e
Cristo ti illuminerà». Maranathà, Vieni Signore Gesù.
CANTO DI ESPOSIZIONE: DAL PROFONDO SIGNORE
Rit. Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome
Dalle strade del mondo vogliamo tornare a te
Dal profondo, o Signore, gridiamo il tuo nome:
Solo in te la vita risplenderà
IL VANGELO
3S. Quante volte crediamo di vedere bene e, invece, prendiamo solo degli
abbagli. Solo Gesù è la Luce che consente di andare oltre le apparenze, di
scrutare nel profondo, di cogliere nell’esperienza quotidiana l’agire di Dio,
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per potersi gioiosamente consegnare a Lui. Come il cieco della piscina di
Sìloe, lasciamoci aprire gli occhi da Gesù, perché possiamo leggere e
vivere la vita attraverso il dono della fede.
5L. L'Eucaristia è il «segno» per eccellenza, il «segno» permanente
(Sacramento, infatti, significa segno sensibile di una realtà invisibile di
Dio) della potenza e bontà di Gesù a nostro riguardo.
S2. Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
6L. Perché ci ritroviamo settimanalmente a celebrare l’Eucaristia ad
adorare l’Eucarestia? Per rinnovare quest’incontro di fede, di dolce
presenza ed esperienza di Cristo accanto a noi. Per questo dovremmo
superare l'abitudine, la freddezza, il meccanismo di un uso invalso.
G. Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per
terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e
gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”.
Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo
avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui
quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»;
altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono
io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il
giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche
i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed
egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci
vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio,
perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un
peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro.
Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che
ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei
nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe
che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel
Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in
lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse:
«Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Parola del Signore.
DAVANTI A GESÙ EUCARESTIA
S3. La tua parola, Gesù, ci costringe a camminare in discesa accettando la
realtà di essere peccatori, deboli, bisognosi di aiuto. La nostra cultura
occidentale vuole un mondo senza anima, perché osserva solo con gli occhi
del corpo e non con quelli dello Spirito. Siamo nel mondo ma non
vediamo, siamo anche noi ciechi. Studiamo le stelle, ma non ne
contempliamo il rimando all’Infinito, al significato, al messaggio d'amore
che ad esse soggiace. Scrutiamo le particelle più infinitesimali della realtà
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1L. L’Eucaristia è ritrovare Cristo, vivo vero reale, amico, fratello, tutto. È
dire la nostra fede in lui. Nella sua luce dovremmo vedere la luce (cf Sal
35), come il cieco nato. Gesù infatti e la luce del mondo (cf Gv 8,12).
Nutrirsi di Cristo luce fa essere inondati di luce, divenire luce per noi stessi
e per il mondo.
S3. A che punto mi trovo nel cammino di fede? Permetto a Gesù di
guarirmi col Vangelo e con i Sacramenti, oppure sono ancora cieco o
miope? In che misura faccio mia la professione: "Io credo, Signore"?
Ci doni il Signore le disposizioni d’animo necessarie perché nessuno di noi
mandi a vuoto il disegno di salvezza che lo riguarda. (S) Signore, tu sei la
mia luce; senza di te cammino nelle tenebre, senza di te non posso neppure
fare un passo, senza di te non so dove vado, sono un cieco che pretende di
guidare un altro cieco. Se tu mi apri gli occhi, Signore, io vedrò la tua luce,
i miei piedi cammineranno nella via della vita. Signore, se tu mi illuminerai
io potrò illuminare: tu fai noi luce nel mondo.
Tutti
Fermati Signore, ti prego e rendi visibile ai miei occhi il tuo progetto
per me! Donami occhi per vedere la Tua strada, donami orecchie
libere per sentire la Tua voce, donami piedi saldi per non stancarmi
mai di seguirTi, donami sapienza per comprendere la Tua Parola,
donami Signore un cuore nuovo, un cuore libero dagli affetti, libero
dalle paure, libero dai dubbi affinché io possa seguire Te, e non il
mondo! Affinché io desideri amare Te, non le mie passioni! Affinché io
possa prendere il largo con coraggio, certo che Tu sarai con me
durante la tempesta, al mio fianco nel salto degli ostacoli! Amen.
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cui far riferimento nel cammino della nostra realizzazione come uomini.
Stare con Dio è il dono più atteso; capace di dare gioia per tutti i giorni
della vita, giorni accompagnati da felicità e grazia.
S3. Dio ci ha chiamato alla sua luce, ci ha chiamato alla fede.
il Signore viene a gettare sulla nostra esistenza la sua luce piena di verità e
di vita eterna. Gesù è il buon pastore che dà la vita per il gregge e va in
cerca della pecora che si era persa. Il Signore è il mio pastore: non manco
di nulla! Sal 22
Canto: Il Signore è il mio pastore
PANE DI LUCE
G. Gesù, Parola di Dio, vita di tutto ciò che esiste, luce da luce, si avvicina
a noi - e noi a lui - per mezzo dei sacramenti e soprattutto dell'Eucaristia.
1L. La sua Parola penetra nelle nostre orecchie, nella nostra intelligenza e
nel nostro cuore. Il suo Corpo e il suo Sangue raggiungono le profondità
della nostra carne e del nostro spirito. Noi non siamo più quelli di prima in
mezzo alle realtà di questo mondo; siamo diversi (siamo un'altra persona)
in mezzo ai fratelli.
2L. Una luce, un calore, una vita nuova ci animano, irradiano, si
propagano, se lasciamo agire, il mistero eucaristico.
3L. La Parola di Dio ravviva in noi la luce della fede, e nella Comunione
Gesù-luce viene nei nostri cuori per renderci sempre più capaci di
diffondere la sua luce attraverso la nostra vita. Abbiamo bisogno di fede.
Abbiamo bisogno di chiedere a Gesù la fede, come il cieco da lui guarito.
Abbiamo bisogno di luce.
4L. L’Eucarestia è lo strumento migliore per questa richiesta. Per
assecondarla Gesù rinnova il suo sacrificio, nel «segno» eucaristico si
rende a noi presente, e «manifesta a noi la sua gloria» perché noi crediamo
in lui.
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col microscopio eppure siamo ciechi, perché non riconosciamo in nulla
l’evidente orma di Dio. Viviamo per saziare la nostra sete di affetto e di
vita, ma la vita vera non l'abbiamo mai posseduta. La nostra vista è una
grande vocazione che ha in Dio la sua sorgente e il suo destino, ma per la
durezza del nostro cuore con lo scorrere degli anni ci induriamo e
diventiamo ciechi. Donaci, o Signore Gesù, la vista del cieco nato per
metterci alla tua sequela e non ritornare ad essere ciechi.
Tutti
O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore: non
permettere che ci domini il potere delle tenebre, ma apri i nostri occhi
con la grazia del tuo Spirito, perché vediamo colui che hai mandato a
illuminare il mondo, e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio.
Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei
nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua
sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi
e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in
mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen
Canone: Signore ascoltami
Signore ascoltami, nel cuore scrutami, la mia anima in te si libera.
Tu sei la verità che mai non finirà, tu sei l'amore
Miserere mei.
Ascolta Signore la mia preghiera e solo nel tuo amore avrò la pace.
CRISTO LUCE DEL MONDO
G. Ancora un fatto compiuto da Gesù che suscita una discussione e prese
di posizione nei suoi confronti. Da una parte il cieco guarito che crede,
dall’altra i giudei che si chiudono sempre più nella loro incredulità.
Un fatto che è un segno dell’opera di Gesù, "luce del mondo", e riguarda
ognuno di noi per quell’illuminazione che riceviamo nel battesimo. Aprirsi
alla luce di Cristo con la fede è l’impegno che ci viene richiesto nel
rinnovare ogni anno il nostro itinerario battesimale di quaresima verso la
Pasqua.
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1L. Il fatto è un gesto ben concreto: un cieco dalla nascita è guarito. Costui
viene inviato a lavarsi alla piscina di Siloe. "Siloe significa: Inviato", cioè
Messia. Il fatto allora è un segno: di Gesù che è luce del mondo:
S2. Il Verbo "che è la luce vera che illumina ogni uomo" (Gv 1,4)
2L. Luce come rivelazione piena di Dio; luce che è la vita divina:
S2. "A quanti l’hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio" (Gv 1,12)
2L. Accogliere Gesù - via per la quale Dio giunge a noi - è arrivare alla
verità e alla vita:
S1. "Io sono la via, la verità e la vita" (Gv 14,6)
3L. Il cieco nato, uomo sincero e realista, s’arrende all’evidenza del fatto e
cammina verso il riconoscimento del segno, passando dalla luce degli occhi
alla luce della fede. Il suo ragionamento è semplice:
S2. "Da che mondo è mondo, non s’è mai sentito dire che uno abbia aperto
gli occhi a un cieco nato.
Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla"
4L. Una fede senza complessi, coraggiosa: il cieco si trova praticamente
solo e contro tutti nel difendere Gesù, nel testimoniare in suo favore.
S2. Allora egli esclamò:
5L. Signore, io credo. E l'adorò.
6L. Passa gradualmente da saperlo "un uomo che si chiama Gesù", a
riconoscerlo "un profeta", cioè "uno che viene da Dio". Alla fine lo
proclama "Signore", il Figlio dell’uomo che è il Dio venuto tra noi e che è
risorto. A tale riconoscimento della divinità di Gesù approda appunto la
fede battesimale.
1L. All’opposto sta l’indurimento del cuore dei farisei di fronte a Gesù che
non vogliono accettare il fatto per pregiudizio contro il segno, perché non
vogliono riconoscere il divino che c’è in Gesù, riconoscerlo cioè Messia.
Per questo meritano il giudizio tremendo finale:
S1. "Se foste ciechi non avreste alcun peccato; ma siccome dite: noi
vediamo, il vostro peccato rimane"
2L. Accanto ai farisei ci sta la folla che si perde in chiacchiere, si ferma
alla pura curiosità: è lui il mendicante cieco, .. non è lui? Non prende
posizione, non gli interessa più di tanto quel che è capitato...: come avviene
per chi del fatto religioso si informa solo alla tv. E poi è questione di paura:
è troppo compromettente e rischioso credere in Cristo!
S2. Ma essi l'ingiuriarono…. e lo cacciarono fuori.
3L. E noi? Quale posizione prendiamo di fronte a Gesù? Quella aperta e
leale del cieco? O quella supponente dei farisei "che sanno"? O quella
indifferente della folla? O quella minimalista di chi non vuole
compromettersi con Cristo? "Voi che ci vedete, che ne fate della luce?"
5L. Una fede, quindi, che espone alla solitudine. Ma questa solitudine è
riempita dall'incontro permanente con Cristo.
4L. E' una domanda che milioni di ciechi spirituali rivolgono oggi ai
cristiani: "Voi che credete in Cristo che ne fate della vostra fede?"
S2. Seppe Gesù che l'avevano cacciato fuori e incontratolo gli disse:
S1. Credi tu nel Figlio dell'uomo?
S2.Quello rispose:
5L. E chi è, o Signore, perché io creda in lui?
S2. Gli disse Gesù:
S1. Tu lo vedi; è quegli stesso che parla con te.
5L. Nel mendicante guarito è raffigurato il genere umano, prima nella
cecità della sua origine e poi nella splendida illuminazione che nel fonte
battesimale gli viene donata.
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6L. Il battesimo è il dono e la segnalazione d’una nuova identità e di un
nuovo destino che trova in Cristo la sorgente, l’immagine riuscita e la forza
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