Metodi e modelli per l'analisi degli equilibri strategici nei mercati elettrici competitivi INDICI PER LA VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO (Ettore Bompard, Elena Ragazzi, Roberto Levet) Prof. Elena RAGAZZI CERIS - ISTITUTO DI RICERCA SULL’IMPRESA E LO SVILUPPO CNR - TORINO SOMMARIO Potere di mercato Definizione Cause e conseguenze Indici classici per la valutazione del potere di mercato Indici di concentrazione Indici di confronto Indici specifici per il mercato elettrico Metodi di riduzione del potere di mercato POTERE DI MERCATO MERCATO PERFETTAMENTE CONCORRENZIALE Se un mercato è perfettamente concorrenziale, ciascuna impresa vende il bene ad un prezzo pari al costo marginale sostenuto per produrlo Prezzo [€/MWh] CURVA DI COSTO MARGINALE Prezzo di equilibrio CURVA DI DOMANDA Quantità [ MWh ] Questa è la condizione che permette di massimizzare il benessere della società, rappresentato dal social surplus (SS) prezzo concorrenziale POTERE DI MERCATO Un’impresa gode di potere di mercato se è in grado di influenzare il prezzo di equilibrio a proprio vantaggio, portandolo ad un valore superiore a quello concorrenziale Prezzo [€/MWh] Prezzo di equilibrio CURVA DI OFFERTA CURVA DI COSTO MARGINALE CURVA DI DOMANDA Quantità [ MWh ] CONSEGUENZE Il potere di mercato provoca in genere: una riduzione della quantità scambiata un aumento dei prezzi una riduzione del social surplus un aumento della perdita secca Le imprese che godono di potere di mercato hanno la possibilità di aumentare i propri profitti ai danni della collettività La concorrenza perfetta rappresenta una situazione ideale difficilmente ottenibile nella realtà CAUSE DI POTERE DI MERCATO 1) Barriere all’entrata: qualsiasi condizione che renda difficoltosa o impossibile o costosa l’entrata sul mercato (es: economie di scala) 2) Differenziazione del prodotto: attenua la sostituibilità dei prodotti dell’impresa con quelli dei concorrenti (unica che non c’entra con il settore elettrico!) 3) Concentrazione dominante del mercato o posizione CAUSE DI POTERE DI MERCATO Vincoli di trasmissione Le imprese possono sfruttare i vincoli fisici e operativi dei sistemi elettrici che rendono indispensabile il loro contributo produttivo per esercitare un potere di mercato localizzato in una zona (limiti termici e di stabilità delle linee, …) Asimmetria informativa INDICI CLASSICI PER LA VALUTAZIONE DEL POTERE DI MERCATO INDICI CLASSICI Indici di concentrazione Misurano una delle cause del potere di mercato Rapporto di concentrazione (Rm) Indice di Herfindhal–Hirschman (z) Coefficiente di entropia (E) Indice di Linda INDICI CLASSICI Indici di confronto Misurano l’effetto del potere di mercato, cioè la capacità di fissare un prezzo più alto del costo marginale Indice prezzo – costo marginale (x) Indice di Lerner (c) QUOTA DI MERCATO Quota di mercato dell’impresa i-esima: qi ai qtot dove ( 0 ai 1 ) qi quantità di energia prodotta dall’impresa i qtot quantità di energia prodotta da tutte le imprese In alcuni casi viene espressa con il valore percentuale ( ai% ): 0 ai% 100 RAPPORTO DI CONCENTRAZIONE Sommatoria delle quote di mercato delle m imprese più grandi: m Rm ai i 1 (m n) dove n è il numero totale di imprese Sono degli indici molto semplici da calcolare perché non richiedono di conoscere le informazioni su tutte le imprese del settore I più usati sono: R4 , R8 Si ritiene che il mercato sia concentrato se Rm supera un certo valore limite imposto INDICE DI HERFINDHAL – HIRSCHMAN E’ definito da : n z a i 1 Equiripartizione 1/n 2 i z1 Monopolio E’ un indice molto sensibile alle dimensioni dell’impresa leader e poco al numero e alle dimensioni delle imprese più piccole Se si usano le quote percentuali: z = 10000·z INDICE DI HERFINDHAL – HIRSCHMAN Valori convenzionali per la valutazione della concentrazione del mercato secondo il FERC (Federal Energy Regulatory Commission, USA) z % 1000 1000 < z % 1800 z % > 1800 Mercato non concentrato Mercato moderatamente concentrato Mercato concentrato COEFFICIENTE DI ENTROPIA E’ definito da: n E ai ln ai i 1 Monopolio 0 E ln(n) Equiripartizione E’ molto simile all’indice di Herfindhal-Hirschman, ma la quota è moltiplicata per il suo logaritmo Rispetto all’indice HHI, è meno sensibile alle dimensioni dell’impresa leader ESEMPIO NUMERICO: INDICI DI CONCENTRAZIONE Si consideri un mercato nel quale siano presenti 6 imprese: IMPRESA QUOTA DI MERCATO A 30 % B 26 % C 20 % D 10 % E 8% F 6% • R4 = 0.3 + 0.26 + 0.2 + 0.1 = 0.86 • z = 0.32 + 0.262 + 0.22 + 0.12 + 0.082 + 0.062 = 0.2176 • E = 0.3· ln(0.3) + … 0.06· ln(0.06) = 1.63 ( Equiripartizione: E= ln(6) = 1.79 ) INDICE DI LINDA In un mercato la zona di oligopolio rappresenta l’insieme delle imprese caratterizzate da interdipendenza reciproca e da comportamento strategico Se una società fa parte della zona di oligopolio, il suo comportamento si riflette sulle scelte delle altre le sue azioni influenzano l’andamento del mercato Se una società non rientra nella zona di oligopolio, la sua presenza può essere trascurata nello studio del mercato: le sue scelte sono ininfluenti in quanto si adegua alle scelte delle leader. INDICE DI LINDA Stabilire quale sia la zona di oligopolio è importante per determinare l’equilibrio strategico del mercato L’indice di Linda (L) permette di individuare la zona di oligopolio: i k 1 1 L Qi k k 1 i 1 dove 1 aj i j 1 Qi 1 k 1 aj k i j i 1 2 k n n numero di imprese (ordinate per quota di mercato decrescente) k termine variabile aj quota di mercato dell’impresa j-esima INDICE DI LINDA Variando il termine k si ottengono diversi valori di L La zona di oligopolio è data dal numero di imprese (k) per cui L risulta decrescente, mentre per k+1 è maggiore Esempio: mercato con 10 imprese rivali L 0.6 0.4 0.2 2 4 6 8 10 k La zona di oligopolio comprende solo le 7 imprese più grandi, dato che l’indice risulta decrescente solo fino a k=7 INDICE PREZZO – COSTO MARGINALE Realizza un confronto tra il prezzo di equilibrio reale con quello che si avrebbe in concorrenza perfetta (offerte pari ai costi marginali): l lC x lC dove lC l prezzo concorrenziale prezzo di equilibrio reale Convenzionalmente, si ritiene concorrenziale se: l 1.05· lC il mercato x 0.05 INDICE DI LERNER Come l’indice precedente, fa un confronto tra il prezzo di equilibrio reale e quello in concorrenza perfetta (offerte pari ai costi marginali): dove lC l l lC c l prezzo concorrenziale prezzo di equilibrio reale Anche in questo caso si ritiene che il mercato è concorrenziale se: l 1.05· lC c 0.05 ESEMPIO NUMERICO: INDICI DI CONFRONTO Si consideri un mercato nel quale un bene viene venduto a 84 €/pezzo. Il costo marginale sostenuto dalle imprese per produrlo è pari a 75 €/pezzo. Si ha quindi un aumento ingiustificato del prezzo, che può essere individuato mediante gli indici di confronto. Indice prezzo – costo marginale Indice di Lerner l lC 84 75 x 0.12 lC 75 l lC 84 75 c 0.107 l 84 INDICI SPECIFICI PER IL MERCATO ELETTRICO LIMITI DEGLI INDICI CLASSICI Gli indici classici non permettono di analizzare tutti gli aspetti di un mercato atipico come quello dell’energia elettrica Le caratteristiche più inconsuete sono: la necessità di bilancio istantaneo tra potenza prodotta e consumata la presenza di vincoli fisici ed operativi il meccanismo di borsa, se presente, che determina un prezzo uguale per tutti i concorrenti; INDICE DI CONCENTRAZIONE LOCALE (Yang e Jordan ) Suddivisione del mercato in zone con vincoli di trasmissione e valutazione della concentrazione in ciascuna di esse Esempio di suddivisione del mercato in zone: ZONA 1 ZONA 2 ZONA 3 CONCENTRAZIONE LOCALE Concentrazione nella zona k: mk zk a i 1 dove mk ai,k 2 i ,k numero di produttori nella zona k quota di mercato dell’impresa i nella zona k Concentrazione totale: z tot dove NZ qk NZ j 1 qk 2 q z i ,k tot numero di zone in cui è suddiviso il mercato quantità totale prodotta nella zona INDICE DI CONCENTRAZIONE DELLA POTENZA DISPONIBILE Le quote di mercato introdotte sono riferite alla quantità di energia elettrica prodotta da ciascuna impresa. In alcuni casi potrebbe essere utile calcolare le quote basandosi sulla suddivisione della potenza disponibile. In questo modo si può fare un confronto tra i due tipi di concentrazione e individuare possibili anomalie: 1. suddivisione non omogenea della potenza disponibile; 2. mercato non competitivo. INDICI BASATI SULLE VARIAZIONI DEL SURPLUS (Nicolaisen, Petrov e Tesfatsion) Studiano il potere di mercato facendo un confronto tra il valore effettivamente assunto dai surplus (SG, SD, SS ) e quello che si avrebbe in una situazione di concorrenza perfetta. Variazione del producer surplus: S G SCG G SCG Variazione del consumer surplus: SCD S D D SCD Efficienza del mercato: Concorrenza perfetta: SS S SC G 0, D 0, 1 ANALISI DEL SURPLUS Esempio numerico (valori in migliaia di Euro) SG SD SS S Concorrenza perfetta 64 136 200 0 Oligopolio 82 102 184 16 S G SCG 82 64 G 0.28 G SC 64 SCD S D 136 102 D 0.25 D SC 136 S S 184 S 0.92 SC 200 ( Il producer surplus aumenta di oltre il 28% ) ( Il consumer surplus si riduce del 25% ) RAPPORTO DOMANDA/OFFERTA ( Visudhiphan e Ilić ) La capacità di generazione presente nel mercato deve essere superiore alla domanda prevista con un buon margine, altrimenti alcuni produttori potrebbero approfittare della mancanza di risorse a proprio vantaggio (facendo incrementare il MCP) Rapporto domanda/offerta : D Pdisp dove D domanda prevista Pdisp potenza disponibile 1 METODI DI RIDUZIONE DEL POTERE DI MERCATO METODI DI RIDUZIONE Il Gestore del Mercato ha a disposizione vari provvedimenti per contrastare o limitare la presenza del potere di mercato: incrementare la facilità di ingresso; limitare delle quote di mercato; espandere la rete di trasmissione; permettere la presenza contratti bilaterali; limitare di prezzo (price cap) FACILITA’ DI INGRESSO Se non si hanno ostacoli all’ingresso di nuove imprese nel mercato, il prezzo di equilibrio non può rimanere superiore al valore concorrenziale nel lungo periodo I profitti nel breve periodo attirano nuove imprese e incoraggiano quelle esistenti a espandere la propria capacità produttiva Il conseguente aumento dell’offerta fa scendere il prezzo fino a quando, nel lungo periodo, vengono eliminate le opportunità di profitto LIMITAZIONE DELLE QUOTE DI MERCATO La concentrazione è strettamente legata alla presenza di potere di mercato: si può quindi porre un limite massimo alla quota di mercato di ciascuna impresa. Questo impone però la presenza di regolamentazione Per esempio, negli USA, il FERC ha imposto un limite pari al 20 % In caso di necessità, si può obbligare l’impresa a vendere una parte della sua capacità produttiva. ESPANSIONE DELLA RETE DI TRASMISSIONE Se l’abuso di potere di mercato si manifesta localmente, in una zona con limiti di trasporto con il resto del mercato, si può risolvere il problema potenziando la rete di trasmissione I finanziamenti necessari per la costruzione delle nuove linee sono forniti direttamente dalla separazione del mercato in zone CONTRATTI BILATERALI Se si permette ai consumatori di stipulare contratti di fornitura direttamente con le imprese produttrici, si ostacola la presenza di potere di mercato nel lungo periodo Se il market clearing price è elevato a causa di malfunzionamenti del mercato, i clienti sono incentivati a evitare il meccanismo di borsa stipulando tali contratti di fornitura La conseguente diminuzione della domanda fa scendere il prezzo di equilibrio del mercato LIMITE DI PREZZO ( PRICE CAP ) In caso di necessità, l’aumento di prezzo può essere fermato imponendo un valore massimo La determinazione di questo valore non è semplice: è difficile valutare quale sia il prezzo concorrenziale. Se il prezzo imposto è errato si rischia di generare discrepanze fra domanda e offerta. In generale si stravolge completamente il meccanismo di mercato Alcuni studiosi si oppongono a questo provvedimento: imponendo un price cap si potrebbero distorcere i segnali che indicano la necessità di aumentare la capacità produttiva o di potenziare la rete di trasmissione