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 La
“Posizione originaria”: i principi di
giustizia sono quei principi che gli individui
sceglierebbero per regolare i loro rapporti su
un piano di parità, di reciprocità, e per
distribuire i costi e i benefici prodotti dalla
cooperazione. Sceglierebbero: se fossero
razionali, liberi, autonomi
L’esperimento mentale del “Velo
d’ignoranza” ovvero come mettere alla prova
le deliberazioni: per progettare una società
giusta occorre che l’individuo non sappia
quale sia il posto che lei/lui occupa
Oltre l’altruismo (il dilemma del prigioniero)
L’etica
del discorso: partecipazione
all’argomentazione
Imparzialità (e giustizia): è la caratteristica
della comunicazione (4 principi:
comprensibilità, verità, veridicità, giustezza)
L’agire comunicativo è orientato all’intesa:
quindi l’etica è la giustificazione
argomentativa delle proprie posizioni (no
convenzionalismo)
Dal soggettivo all’intersoggettivo:
trasformazione dell’imperativo kantiano in
senso intersoggettivo
Termine
introdotto nel 1919 da Max Weber: è
l’etica tipica dell’uomo politico il quale si
interroga sulle conseguenze delle proprie
scelte ed è esplicitamente orientato al futuro
A questa etica si contrappone l’etica della
convinzione (che esige un rispetto
incondizionato del comando)
Le etiche della responsabilità pongono al
cetro gli effetti (e quindi l’importanza della
scelta dei mezzi per raggiungerli): sono
etiche teleologiche (no deontologiche)
Totalità
e infinito. Saggio sull’esteriorità
(1961)
Ontologia occidentale come pensiero della
totalità
Il Medesimo e l’Altro: “soggettività come ciò
che accoglie Altri, come ospitalità”
Il Volto
Critica alla giustizia meramente simmetrica e
legalistica
Il
principio responsabilità. Un’etica per la
civiltà tecnologica (1979)
L’etica tradizionale è inadeguata. Abbiamo
gli strumenti per annientare ogni forma
vivente. Cosa ne è delle generazioni future?
(Esse non sono, propriamente parlando,
soggetti giuridici)
Euristica della paura: l’ipotesi
dell’annientamento totale ci permette di
elaborare il principio della salvaguardia
dell’umanità. (Così come la menzogna ci
insegna l’importanza della verità)
L’espressione
indica un insieme di principi, di
norme, di finalità morali che hanno per
oggetto ambiti particolari dell’esperienza
umana. Importanza dell’aggettivo
“applicato”
Centralità dello sviluppo scientifico e
tecnologico
Ambito di ricerca interdisciplinare
Etica dell’ambiente, etica degli affari, etica
delle professioni, bioetica
In
Tecnica, medicina ed etica. Prassi del
principio responsabilità (1985), Jonas applica
il principio responsabilità ai temi della
manipolazione genetica, clonazione,
sperimentazione su soggetti umani,
eutanasia, fecondazione artificiale: il rischio
della reificazione dell’essere umano,
soprattutto nel lungo periodo
La prudenza come “il nostro primo precetto
morale”
Manuale
di bioetica (1986) e la “bioetica
laica” (secular bioethics) per soggetti che,
nelle società pluralistiche contemporanee)
sono tra loro “stranieri morali” (cioè che non
condividono un ethos)
Le controversie non possono essere risolte
con la forza, con la conversione, con una
“corretta argomentazione razionale”, ma
solo dal criterio contrattualistico
dell’accordo (una morale procedurale)
Solo
le “persone” possono prendere parte al
processo di negoziazione (sono membri della
comunità morale)
“Persona” è chi: 1. è dotato di
autocoscienza; 2. è razionale e sa
comprendere le regole d’azione per sé e per
gli altri; 3. ha un senso morale minimo
(concepisce la differenza tra le azioni da
lodare e quelle da biasimare); 4. è libero (è
imputabile e non determinato).
Come
trattare gli esseri umani che non sono
strictu sensu persone?
“I diritti delle persone in senso sociale
[embrioni, feti, adulti gravemente ritardati,
ammalati in stato vegetativo persistente]
sono una creazione di comunità particolari”
Non c’è nessuna regola assoluta
Sarzanini Silvia – Matteo Bonifacio