IL TEMPO 14 ottobre 2005 L’elisir di lungavita in una molecola Lo studio dimostra che si può vivere di più assumendo meno calorie del normale Secondo una ricerca italiana l’ossido di azoto ha la capacità di preservare dalle malattie della terza età POTREBBE essere una molecola gassosa già conosciuta per le attività vasodilatatrici (l'ossido di azoto, siglato NO) l'elisir di lunga vita, per procedere negli anni al riparo dalle malattie tipiche della terza età. È quanto sostiene un gruppo di ricercatori italiani che sulla rivista Science illustra i propri studi. Secondo Enzo Nisoli, professore Associato di Farmacologia all'Università degli Studi di Milano, NO è un mediatore chimico dei noti effetti «allunga-vita» della cosiddetta restrizione calorica, cioè il mantenimento dell'organismo con una dieta a basso contenuto di calorie. Inoltre gli studiosi hanno scoperto che l'ossido di azoto accende il gene che produce una sostanza chiamata «sirtuina 1», una proteina ben nota nell'allungamento della vita. La ricerca ha coinvolto diversi gruppi italiani tra cui l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Eugenio Medea a Bosisio Parini (Lecco), l'università di Urbino «Carlo Bo» e un'equipe inglese della University College di Londra. La restrizione calorica è ormai un cavallo di battaglia di tutti gli scienziati che nel mondo lavorano alla scoperta dei segreti della longevità. In vari animali, dal più semplice dei vermi ai mammiferi, diminuire l'introito calorico è strettamente collegato all'allungamento della vita rispetto al tempo medio di sopravvivenza di ciascuna specie. Questo complesso meccanismo è costituito da una miriade di reazioni biochimiche attivate da numerosi geni e mediatori molecolari che vengono attivati dalla restrizione calorica. Secondo gli esperimenti dei ricercatori italiani coordinati da Nisoli (che illustreranno oggi gli studi in una conferenza stampa a Milano) uno di questi mediatori è proprio l'ossido d'azoto, una semplice molecola peraltro ben nota ai medici per i suoi svariati effetti tra cui quello vasodilatatore. L'NO è un gas usato nel corpo come segnale molecolare e anche come regolatore dell’espressione genica. La molecola trova già svariate applicazioni mediche contro malattie cardiovascolari (noto è anche uno dei componenti del viagra per le disfuzioni erettili). Negli studi dei ricercatori italiani condotti sui topolini messi a dieta e che assumevano per tre o 12 mesi dal 30 al 40 per cento di calorie in meno, l'ossido di azoto svolge un'attività di primo piano anche contro l'invecchiamento e le patologie correlate. Infatti nelle cellule di vari tessuti di questi animali aumentano i livelli di un enzima che serve a produrre la molecola. Una volta attivato, il meccanismo prevede anche l'aumento dei mitocondri, le centraline energetiche delle cellule. Ma la dimostrazione del ruolo svolto dall'ossido di azoto è venuta dall'osservazione dei topolini messi a dieta ma privi del gene che attiva la produzione della molecola: non c'era nessun effetto benefico indotto dalla restrizione calorica, segno evidente che mancava il mediatore molecolare di tali processi. Gli studi italiani aprono dunque strade inedite sul ruolo di questa molecola nell'aumento della longevità nei mammiferi e le possibili applicazioni terapeutiche. Nessuna fonte miracolosa in stile «La morte ti fa bella», celebre film interpretato da Meryl Streep, quindi. La longevità non si acquista bevendo pozioni magiche, bensì, può sembrare un paradosso, mangiando meno e assumendo una quantità inferiore di calorie. Questo, in sintesi, quanto sostenuto dai ricercatori italiani che hanno sperimentato gli effetti di una dieta più povera di calorie. E chissà che tra qualche tempo, magari dopo una precisa sperimentazione sull’uomo, la nostra società non sarà composta da un numero di centenari raddoppiato o triplicato rispetto a quello odierno, venerdì 14 ottobre 2005 SI PARLA DI: IRCCS “E.MEDEA”