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IL BENESSERE ANIMALE
Misure minime da rispettare
Negli allevamenti OviCaprini
INFORMAZIONE&ZOOTECNIA
ARA UMBRIA
IL BENESSERE ANIMALE
Misure minime da rispettare
Negli allevamenti OviCaprini
A.R.A. Umbria
Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria
SEDE LEGALE ED OPERATIVA di Perugia:
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06073Taverne di Corciano (PG)
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Gli allevamenti animali sono da sempre la migliore soluzione per
la produzione alimentare in quanto minimizzando lo sforzosi
riesce a massimizzare il prodotto.
L’allevatore è un mestiere che richiede pazienza, metodo e
perseveranza. Nell’ultimo decennio la CEE ha fatto proprio e
diffuso, con l’uso di norme, un concetto noto nella mente di chi
lavora con passione nel settore e cioè che la migliore produttività
qualitativa e quantitativa è ottenibile assicurando il benessere
degli animali allevati.
Informazione&Zootecnia
Progetto realizzato da Associazione Regionale Allevatori dell’Umbria con il finanziamento del Piano di
sviluppo rurale per l’Umbria 2007-2013, Misura 111 Azione A.
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Informazione&Zootecnia: Il benessere animale: Misure minime da
rispettare negli allevamenti OviCaprini
La direttiva 98/58/CE, emanata dalla
Comunità Europea nel 1998, trae le sue
origini dalla “Convenzione europea sulla
protezione degli animali negli allevamenti
STCE n°87”, emanata dalla Comunità
europea nel 1976. In tale convenzione, la
Comunità Europea aveva voluto gettare le
basi normative per la tutela del benessere
degli animali di allevamento, in particolare di
quelli allevati nei sistemi intensivi. In attesa
di ottenere risultati scientifici dettagliati per le
diverse specie allevate e per i diversi sistemi
di allevamento, la norma definisce gli
elementi generali di base per la tutela degli
animali allevati.
Il D.Lgs 146/2001 si inserisce all’interno di
un complesso di norme che tutelano il
benessere degli animali da allevamento
durante la fase di allevamento, trasporto e
macellazione. Il D.Lgs 146/2001 si rivolge a
tutti gli animali allevati a fini agricoli,
indipendentemente dal numero di capi
allevati, pertanto è da applicarsi non solo agli
allevamenti di tipo industriale ma anche a
quelli a carattere famigliare. Le misure
indicate nel decreto sono misure MINIME da
applicarsi
negli
allevamenti,
pertanto
rappresentano dei limiti al di sotto dei quali
non è tollerabile mantenere gli animali.
Tra gli uomini e gli animali si è stabilito una
sorta di contratto sociale in cui le diverse parti
hanno responsabilità le une verso le altre. Gli
animali in cambio dei loro prodotti (uova,
pellame, latte, carne, ecc.) ricevono un
ricovero e un alimentazione adeguata alle loro
necessità. L’allevatore, come custode
primario degli animali, ed il consumatore,
attraverso le sue scelte alimentari, svolgono
ruoli importanti in questo contratto.
Gli ovini e i caprini sono state tra le prime
specie animali a subire il processo di
addomesticamento da parte dell’uomo, da far
risalire con molta probabilità al periodo
Neolitico, periodo che vide la particolare
trasformazione dell'uomo da cacciatore ad
allevatore. Il patrimonio ovino UE consiste in
circa 96 milioni di capi, di questi meno del
10% sono allevati in Italia, la metà del
patrimonio ovino nazionale è concentrata in
Sardegna.
Negli ultimi anni in Europa si è riscontrata
una crescita numerica del settore caprino,
derivata dalla ricerca di un’alternativa alle
politiche
delle
quote-latte
imposte
nell'allevamento del bovino. L'attuale
patrimonio caprino del nostro Paese consiste
in un totale di circa 955.000 capi, si
distribuiscono maggiormente nelle regioni del
Mezzogiorno.
Nell’ultimo periodo studi hanno contribuito,
unitamente a spinte culturali di carattere etico,
ad aprire la strada ad una ampia
sensibilizzazione dell’opinione pubblica che
tende a tutelare il benessere animale sia nella
fase di allevamento, sia nelle fasi di trasporto.
La politica agricola comunitaria ha recepito a
pieno tali indirizzi normativi, inserendo
l’obiettivo “benessere animale” nel quadro
della condizionalità (Reg CE 73/2009 e DM
30125/2009), come vincolo al rispetto di
norme e tecniche di campo per accedere
all’erogazione dei finanziamenti per lo
sviluppo rurale. Enfasi ancora maggiore sui
temi del benessere animale viene posta dalle
normative
comunitarie
riguardanti
la
zootecnia biologica (Reg CE 834/07 e
889/08).
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Informazione&Zootecnia: Il benessere animale: Misure minime da
rispettare negli allevamenti OviCaprini
Dal
punto di vista zootecnico, bisogna
considerare che esistono delle relazioni di
stretta connessione tra condizioni di salutebenessere e capacità produttiva del bestiame
allevato. Tutti i fattori che comportano
comparsa di malattia e riduzione del
benessere sono responsabili a vario livello di
perdita di efficienza produttiva
e di redditività. Tutto ciò porta
a considerare che i piani di
sviluppo del settore della
pastorizia possano trovare un
importante
punto
di
riferimento nel benessere
animale, poiché azioni rivolte
al miglioramento del benessere
animale possono incidere in
modo soddisfacente e concreto
anche sul cruciale elemento
della redditività.
Non esistendo una normativa
specifica
per
i
piccoli
ruminanti in materia di
benessere animale, ci si rifà
alla normativa orizzontale
presente e valida per tutte le
specie partendo dalle cinque
libertà
fondamentali
del
benessere, libertà dalla fame,
dalla sete, dal dolore, di
comportamento e dalla paura.
Queste cinque libertà sono state oggetto di
studio per cercare di individuare degli
indicatori
che
possano
permettere la loro misurabilità
ed attualmente è stato lanciato
dall’EFSA una campagna di
richiesta a tutti coloro che
vogliano
partecipare
per
l’individuazione dei parametri
e degli indicatori riguardanti il
benessere
nei
piccoli
ruminanti.(Tab. 1)
Il progetto Welfare Quality®,
finanziato
dall’Unione
Europea nel 2005 e di recente
terminato, ha messo a punto
uno schema di valutazione del
benessere animale applicabile,
nei sui principi generali, a
tutte le specie di interesse
zootecnico. Per ridurre il
numero degli aspetti da
considerare e facilitare la
comprensione, tali elementi di benessere sono
stati riuniti in 4 principi (alimentazione,
salute, stabulazione e comportamento), sono
poi stati identificati gli indicatori, che
differiscono da specie a specie, da utilizzare
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rispettare negli allevamenti OviCaprini
per ciascun criterio. Alcuni di questi
indicatori, selezionati per i bovini ma
Le buone pratiche allevatoriali si dovrebbero
ispirare alle cinque libertà fondamentali in un
ottica di pieno rispetto delle specie allevate
anche se nelle fasi di sfavorevole congiuntura
economica si verifica una riduzione degli
investimenti per controllare e tutelare lo stato
di salute e di benessere del gregge (esami e
trattamenti
antiparassitari,
vaccinazioni,
controllo e prevenzione di malattie infettive e
metaboliche), nonché delle spese per garantire
una corretta alimentazione del gregge.
Atteggiamenti questa natura rischiano tuttavia
di contribuire ad una ulteriore perdita di
competitività
del
settore
sia
nell’immediato,sia soprattutto nel medio e
lungo periodo, vanificando anche gli sforzi
prodotti per il miglioramento genetico.
estendibili anche agli ovini, sono riportati
nella Tabella 2.
pascolo se non ci
sono luoghi di
abbeverata naturali
ed
è
bene
predisporre scorte
idriche in caso di
lunghi periodi di
siccità.
Porre attenzione a :
 corretto posizionamento abbeveratoi
 numero e dimensioni adeguati alla
numerosità del gruppo
(problemi di accesso e instaurarsi di
competizioni, stereotipie e inanizione)
 materiali idonei
 limitare contaminazione con feci e
urine
 evitare lesioni agli occhi o in altre
parti del corpo degli animali
 numero di capi previsto per ogni
abbeveratoio singolo dovrebbe essere
pari a 30 agnelli o 25 pecore
 50 pecore/metro lineare in caso di
abbeveratoi collettivi
Libertà dalla fame:
Gli alimenti devono essere:
 appetibili e di buona qualità
 privi di odori e sapori anormali
 adeguati a mantenere uno stato di
perfetta salute e vigore in rapporto al
periodo
produttivo,
allo
stato
fisiologico e all’età
 essere specifici per gli ovini e i caprini
L’accesso all’alimento deve essere garantito a
tutti gli animali
nello
stesso
momento quindi
è
necessario
prevedere
un
numero corretto
di mangiatoie
considerando che in 1 metro lineare possono
mangiare
solo
3
capi
adulti
contemporaneamente. Le dimensioni corrette
sono quindi:
 25 cm circa per un agnello
 dai 35 ai 45 cm per animali adulti
Libertà dal disagio:
gli animali devono avere disponibilità di
ricoveri, tanto in estate per riparasi dal sole
(tettoia o zone ombreggiate), quanto in invero
ricoveri per ripararsi dalle intemperie o dalle
basse temperature
in
particolare nelle ore notturne e nei luoghi
caratterizzati da una forte escursione termica.
I ricoveri devono essere riparati ai venti
dominanti, avere buona disponibilità di luce
naturale, con impianti idrici ed elettrici a
norma. Le caratteristiche interne dei ricoveri
devono essere:
L’acqua di abbeverata deve essere di buona
qualità pulita e limpida, a disposizione in ogni
momento della giornata, presente anche al
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 superfici interne rivestite da materiali
facilmente lavabili, disinfettabili e
sostituibili quando necessario
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rispettare negli allevamenti OviCaprini
 evitare impiego di prodotti tossici
(vernici)
 pavimentazione priva di asperità e
scivolosità
 pendenza idonea del pavimento
 CAPRINI: garantire superfici
sopraelevate
 buona illuminazione dei locali,
eventualmente anche tramite impianto
elettrico
La pavimentazione dei ricoveri deve essere
fatta in modo da allontanare l’umidità dagli
animali ed unitamente ad una attenta gestione
della lettiera si possono così evitare problemi
podali, non è consigliato, ed in effetti è raro,
l’uso di pavimenti grigliati.
Importante è la corretta ventilazione che è
necessaria ad un adeguato ricambio d’aria e
per allontanare i gas che si formano sia dalle
fermentazioni delle lettiera sia per i normali
processi ruminali degli animali sia per
garantire adeguate condizioni di temperatura
ed umidità .
Libertà dal dolore:
gli animali devono essere controllati
quotidianamente per intervenire rapidamente
in caso di necessità, soprattutto quando ci
sono modifiche strutturali, di management,
cambi di alimentazione, presenza di nuovo
personale e variazione di dieta. Indice di
buona salute è:




sensorio vigile
appetito e ruminazione regolari
vello uniforme
andatura regolare e movimenti agevoli
e liberi
 assenza di lesioni visibili
 assenza di parassiti esterni
Il D.Lgs 146/2001 precisa che “Gli animali
malati
o
feriti
devono
ricevere
immediatamente un trattamento appropriato
e, qualora un animale non reagisca alle cure
in questione, deve essere consultato un
medico veterinario”.
Gli animali ammalati in maniera evidente
devono essere separati con una alimentazione
ottimale, con lettiera in buone condizioni
igieniche, acqua disponibile e con contatto
visivo con il resto del gregge. Cattivi
indicatori legati ad uno stato di salute precario
sono:






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apatia
disturbi dell’appetito e dimagrimento
diminuzione della produzione di latte
ruminazione irregolare
secrezioni oculo-nasali e scialorrea
tosse persistente
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




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 non eseguire tali operazioni in un
periodo troppo vicino alla nascita (v.
compromissione di un corretto legame
madre-figlio) e neanche dopo la
maturità sessuale (DL146)
 metodi incruenti (anelli di gomma,
pinza burdizzo) senza l’impiego di
anestesia preferibilmente entro la
prima settimana di vita
 Animali con età > 3 mesi = anestesia
(DEFRA)
 metodi
chirurgici
eseguiti
esclusivamente
da
un
medico
veterinario (con adeguato piano
anestetico)
 Effettuare il taglio della coda in modo
tale che il moncone residuo sia in
grado di coprire l’ano nel maschio e la
vulva
tumefazioni articolazioni e zoppia
diarrea e meteorismo
strofinamenti e grattamenti
frequenti disturbi comportamentali
isolamento dal resto del gregge
Le operazioni che coinvolgono l’animale
devono essere fatte dopo attenta riflessione e
con la consapevolezza che pratiche errate
oltre a nuocere all’animale possono anche
invalidarne le sue capacità produttive future.
La degemmazione e la decornuazione devono
essere fatte il più presto possibile dalla nascita
(2-3 giorni) evitando di farle su animali
adulti. Tenere presente che in razze con le
corna è buona norma porre attenzione che le
corna non provochino lesioni all’animale per
un loro sviluppo anomalo.
Per la castrazione ed il taglio della coda è
bene ricordare che:
 prediligere la stagione fredda (v. miasi
cutanee, infezioni)
Libertà di comportamento:
sono strettamente correlate con la possibilità
di movimento e, per animali gregari come i
piccoli ruminanti, la possibilità di stare nel
gregge. In allevamenti con conduzione
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intensiva o semi-intensiva lo spazio minimo
che gli animali devono avere è:




agnello 0,3-0,8 m2
pecora 1 m2
pecora con agnello 1,3 m2
ariete 2,5 m2
Libertà da paura:
importante è il rapporto che si instaura tra gli
animali ed il personale dell’azienda che entra
a contatto quotidianamente con il gregge. Il
personale deve essere sempre calmo, vigile
attento ad ogni segnale anomalo, non deve
alzare la voce né tanto meno percuotere gli
animali.
il personale che si rapporta con gli animali
deve essere adeguatamente preparato, le
strutture devono essere adeguate a garantire il
movimento degli animali senza che si
procurino lesioni. Anche le manipolazioni
degli animali stessi devono essere il più
possibile contenute ed eseguita nel modo più
calmo e sereno possibile:
 evitare il sollevamento di pecore e le
capre dalla testa, dalle corna, dagli
arti, dalla coda o dal vello
 operazioni di contenimento di durata
minore possibile
 predisposizione di recinti utili per la
agevole movimentazione degli animali
in caso di trattamenti o di spostamenti
 strutture atte a facilitare il carico e
scarico degli animali dagli automezzi
(pedane, scivoli, etc.)
Negli allevamenti da latte un momento
stressante per gli animali , nonché l’unico
momento che quotidianamente mette a
contatto animali ed uomo è la mungitura. Fino
qualche tempo fa effettuata manualmente ora
quasi del tutto meccanizzata. E’ importante
che la zona mungitura sia:
 confortevole ed adeguata al numero di
animali che stazionano prima della
mungitura effettiva,
 riparata dai venti dominanti ed
ombreggiata d’estate,
 con superfici che non arrechino danno
agli animali
 Luminosa e dotata di illuminazione
artificiale
 Pulizia regolare dopo ogni mungitura
 Impedire l’accesso ad altri animali
(cani, gatti, roditori, insetti)
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 Prodotti detergenti e disinfettanti
conservati in un locale apposito
distinto dalla sala mungitura
 Corretto funzionamento dell’impianto
di mungitura
 Buona manutenzione dell’impianto
 Addestramento personale addetto
I fattori che comportano
comparsa di malattia e riduzione
del benessere sono responsabili a
vario livello di perdita di
efficienza produttiva e di
redditività
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