Mycobacterium chimaera: domande e risposte

Dipartimento federale dell’interno DFI
Ufficio federale della sanità pubblica UFSP
Divisione comunicazione e campagne
Data:
14 luglio 2014
Mycobacterium chimaera: domande e risposte
Che tipo di batterio è il Mycobacterium chimaera e con quali sintomi si manifesta?
Il batterio può essere presente nell'acqua potabile ed è fondamentalmente innocuo. Lo si è conosciuto
sotto questo nome per la prima volta nel 2004. Anche se molto raramente, può essere causa di polmonite in persone con un sistema immunitario indebolito. La sua capacità di provocare anche infezioni
alle valvole cardiache, rilevata grazie ad analisi speciali svolte nell'Ospedale universitario di Zurigo
(USZ), non era finora nota.
Quanti pazienti sono stati colpiti da un'infezione provocata da questo batterio?
Finora sono 6 i pazienti per i quali è stato riscontrato un nesso tra un'operazione a cuore aperto con
impianto di una valvola cardiaca artificiale e un'infezione. Questi pazienti si erano sottoposti a un intervento tra il 2008 e il 2012. L'infezione si è tuttavia manifestata alcuni anni dopo l’intervento.
Le autorità non avrebbero potuto reagire prima?
Nel 2013 la rivista specializzata Journal of Clinical Microbiology aveva reso noti due casi d'infezione
da Mycobacterium chimaera manifestatisi dopo altrettanti interventi cardiochirurgici. Trattandosi di una
nuova scoperta si sono resi necessari accertamenti particolarmente accurati. Le analisi hanno richiesto un certo tempo, dato che la crescita dei batteri è molto lenta e possono passare fino a sette settimane prima che la loro presenza possa essere riscontrata in laboratorio. Tutti gli ospedali potenzialmente interessati si sono adoperati per accelerare gli accertamenti. È tuttavia giunto il momento d'informare la popolazione, anche se non tutti i risultati dei test sono disponibili.
Quali fattori di rischio (tra cui un sistema immunitario indebolito) devono verificarsi contemporaneamente perché una persona sia affetta da questo batterio?
Sono interessati unicamente pazienti che sono stati operati a cuore aperto e nei quali sono stati impiantati dispositivi artificiali come le valvole cardiache. Il fattore determinante è il materiale artificiale,
che permette a questi batteri di sottrarsi a una reazione del sistema immunitario.
Le infezioni comparse dopo un'operazione con impianto di un dispositivo cardiaco provocano dei
cambiamenti che i cardiologi possono rilevare nell'ambito dei normali controlli annuali.
Quanti pazienti potrebbero essere potenzialmente affetti? A partire da quale momento, nel
quadro di un intervento cardiochirurgico, c'è stato o c'è un rischio d'infezione?
Dei circa 3000 pazienti che dal 2008 si erano sottoposti a un intervento chirurgico presso l'USZ, 6 sono risultati affetti da un'infezione di Mycobacterium chimaera. Nello stesso periodo, nei 16 reparti di
cardiochirurgia presenti in tutta la Svizzera sono stati eseguiti circa 20’000 interventi a cuore aperto
con impianto di dispositivi cardiaci, durante i quali sono stati impiegati apparecchi per ipotermia (che
servono a regolare la temperatura del sangue durante un'operazione). In base all'esperienza di Zurigo, si deve presumere che in Svizzera il batterio in questione abbia potuto infettare fino a un massimo
di 40 pazienti.
Quali ospedali in Svizzera dispongono di un reparto di cardiochirurgia?
Operazioni a cuore aperto sono eseguite nei seguenti ospedali: Clinica im Schachen di Aarau; Ospedale universitario di Basilea; Clinica Beau Site di Berna; Inselspital di Berna; Ospedale universitario di
Ginevra (HUG); Centro cardiologico e neurologico Bodensee di Kreuzlingen; Centro ospedaliero universitario di Vaud (CHUV), Losanna; Clinica Cécile di Losanna; Cardiocentro di Lugano; Ospedale
cantonale di Lucerna; Hôpital de la Tour di Meyrin; Hôpital de Sion; Clinica Hirslanden di Zurigo; Clinica im Park di Zurigo; Ospedale universitario di Zurigo; Ospedale pediatrico di Zurigo; Stadtspital
Triemli di Zurigo. In tutti questi centri ospedalieri sono attualmente in corso accertamenti che necessiteranno di tempo.
In quali ospedali è stato finora riscontrato il Mycobacterium chimaera?
Oltre a Zurigo, il Mycobacterium chimaera è già stato rinvenuto in altri due ospedali svizzeri. Gli accertamenti sono in corso in tutti gli altri ospedali. Di norma sono necessarie tra le 4 e le 7 settimane per
evidenziare l'eventuale positività dei campioni. Pertanto non è possibile dare una risposta definitiva a
questa domanda.
Quali misure urgenti sono state adottate per risolvere il problema?
Il protocollo di pulizia e manutenzione utilizzato con successo nel caso di Zurigo è stato messo a disposizione degli ospedali in cui sono utilizzati apparecchi per ipotermia durante gli interventi a cuore
aperto. I fabbricanti degli apparecchi interessati si stanno adoperando per una soluzione definitiva del
problema.
Come si devono comportare le persone che negli ultimi anni si sono sottoposte a un'operazione a cuore aperto? A chi si devono rivolgere?
Per qualsiasi preoccupazione in merito, l'UFSP raccomanda ai pazienti cui è stata impiantata una valvola cardiaca artificiale o un dispositivo simile di rivolgersi al proprio cardiologo curante. Per rispondere alle possibili domande in merito, l'UFSP ha istituito lo speciale numero telefonico 031 322 21 00
(accessibile dalle ore 08.00 alle 20.00), disponibile anche in lingua italiana.
È possibile che vengano contagiati altri pazienti che si sono sottoposti a un altro tipo d'intervento nelle stesse sale operatorie contaminate?
Il problema interessa solo un numero molto ristretto di persone che sono state operate a cuore aperto
e alle quali è stato applicato un dispositivo cardiaco (valvola cardiaca).
Come verranno informati gli ospedali e i medici sul problema e le misure da adottare?
L'Ufficio federale della sanità pubblica e l'associazione di categoria hanno informato tutti gli ospedali, i
cardiochirurghi e i cardiologi potenzialmente interessati, che pertanto saranno in grado di diagnosticare questa malattia durante le abituali visite di controllo annuali oppure in caso di manifestazioni infettive anomale. Si deve partire dal presupposto che l'infezione possa essersi manifestata al massimo in
uno o due casi su mille di operazioni a cuore aperto con impianto di un dispositivo artificiale.