neuroni responsabili sono in organo subfornicale

NEURONI RESPONSABILI SONO IN ORGANO
SUBFORNICALE STUDIO SU TOPI APRE A
FUTURI FARMACI
Milano, 26 gen. (AdnKronos Salute)
Nel cervello si nasconde un 'interruttore' in grado di accendere e spegnere la sete, e un team di
ricercatori Usa è riuscito a identificarlo. In uno studio pubblicato sull'edizione online di 'Nature' i
neuroscienziati del Columbia University Medical Center accendono i riflettori su due diversi tipi di
neuroni: un gruppo attiva il desiderio di bere, l'altro invece lo disattiva. Per anni, spiegano gli autori
della ricerca, i 'sospetti' sono ricaduti sui neuroni dell'organo subfornicale, nell'ipotalamo, ma è
sempre risultato difficile individuare esattamente quali di questi fossero coinvolti nel meccanismo
legato al senso di sete.
Non solo: "Quando i ricercatori hanno usato la corrente elettrica per stimolare diverse parti
dell'organo subfornicale nei topi, hanno ottenuto risultati confusi", spiega Yuki Oka, autore
principale dello studio. Il team della Columbia University di New York ha ora ipotizzato che
esistano due diversi tipi di neuroni nell'organo subfornicale: alcuni che guidano la voglia di bere e
altri che la sopprimono. E i risultati contrastanti ottenuti dai precedenti esperimenti di
elettrostimolazione, chiarisce il ricercatore, erano probabilmente legati al fatto che "venivano
attivati entrambi i gruppi di neuroni in una volta sola".
Per testare la loro ipotesi Oka e Charles Zuker, scienziato che dirige il laboratorio 'teatro' della
ricerca, hanno fatto ricorso all'optogenetica, una tecnica più precisa per monitorare l'attività
cerebrale, attraverso la quale è possibile controllare specifici gruppi di neuroni nel cervello
inserendo al loro interno molecole attivate dalla luce. Ed è così che gli esperti hanno svelato i
'responsabili' della sete, cioè due gruppi di neuroni dell'organo subfornicale che controllano questa
sensazione: i neuroni CAMKII l'attivano e i VGAT la spengono.
Gli scienziati hanno 'acceso' nei topi il primo gruppo di neuroni, e i roditori - sia quelli ben idratati
che quelli disidratati - hanno immediatamente cominciato a cercare acqua e a bere intensamente,
smettendo subito dopo che i neuroni sono stati nuovamente 'spenti'. L'attività osservata era legata
solo all'acqua e non ad altri liquidi, né a comportamenti alimentari.
Un esperimento simile è stato condotto anche con i neuroni VGAT che si sono invece dimostrati in
grado di disattivare il senso di sete. Tanto che i topi disidratati intenti a bere acqua hanno smesso
subito di abbeverarsi. "L'organo subfornicale è una delle poche strutture neurologiche che non sono
bloccate dalla barriera ematoencefalica - fa notare Oka - E risulta dunque completamente esposto
alla circolazione generale. Sarebbe perciò possibile sviluppare farmaci per condizioni legate alla
sete", (disidratazione o eccessivo desiderio di bere).