Per facilitare lo studio degli animali e delle piante, fin dai tempi

DOCENTE: Prof. Roberto Zingales
Corsiste: Palermo Rosangela
Simonetti Nicoletta
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Per facilitare lo studio degli animali e delle piante,
fin dai tempi antichi si sentì la necessità di
costituire gruppi, per quanto possibile omogenei,
di organismi tra loro simili.
Il primo studioso che cercò di raggruppare, cioè
classificare, gli animali, fu il filosofo greco
Aristotele (384-322 a.C.), giustamente ritenuto il
fondatore degli studi zoologici. Egli divise gli
animali in “enemi” (con sangue) e “anemi” (senza
sangue). Gli animali “enemi”, a loro volta, li distinse
in
“vivipari”
(mammiferi),
“ornita”
(uccelli),
“tetrapoda” (rettili e anfibi) e “ictia” (pesci).
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Il romano Plinio Il Vecchio (23-79 d.C.)
divise invece gli animali in terrestri,
acquatici ed aerei, raggruppando, per
esempio, gli uccelli con le farfalle, le balene
con i pesci, ecc.
Soltanto nel sec. XVIII, con lo scienziato
svedese Carlo Linneo (1707-1778), si ebbe
una classificazione degli animali e dei vegetali
basata su criteri veramente razionali.
Ancora
oggi
tale
classificazione
è
universalmente accettata e seguita dagli
studiosi. Oggi si conoscono circa due milioni
di specie diverse di organismi viventi sulla
Terra ed altre se ne vanno via via scoprendo.
È quindi indispensabile disporre di un buon
sistema per classificare tutti questi organismi.
Lo studio dei problemi relativi alla
classificazione
degli
esseri
viventi
è
denominato tassonomia.
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Linneo introdusse anche per primo la
cosiddetta nomenclatura binomia: ciascun
organismo viene identificato con un nome
formato da due parole latine: la prima è quasi
sempre un sostantivo da un punto di vista
grammaticale, indica il genere al quale
quell’organismo appartiene; la seconda
parola è quasi sempre un aggettivo, indica la
specie, cioè un insieme di individui che hanno
tra loro strette ed evidenti somiglianze.
Ad esempio, molti carnivori sono classificati
nel genere Felis, ma vengono indicati
specificamente come Felis leo, se si tratta di
leoni, Felis tigris, se si tratta di tigri e come
Felis domesticus se si tratta di comuni gatti.
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In genere, la classificazione di un organismo
comprende in successione le seguenti categorie:
Regno (comprende tutti gli organismi di una
categoria molto ampia: es. le piante);
Phylum (rappresenta una delle varie
sottocategorie in cui è suddiviso un Regno);
Classe (avente qualche carattere in comune);
Ordine;
Famiglia;
Genere;
Specie.
La teoria della fissità della specie, sostenuta da Linneo, non è più
accettata dalla moderna sistematica animale e vegetale. Oggi gli
scienziati seguono la teoria evoluzionistica secondo la quale gli
organismi subirono e continuano a subire profonde
trasformazioni.
La sistematica dei viventi viene basata sulla parentela naturale
che esiste fra i vari gruppi animali o vegetali. Il concetto di specie
resta perciò legato al concetto di evoluzione. Le diverse specie
animali o vegetali, derivano l’una dall’altra e le rassomiglianze
che si riscontrano tra gli organismi appartenenti ad uno stesso
gruppo (es. felini) si devono attribuire al fatto che quegli
organismi sono derivati tutti da uno stesso antenato. Dallo
studio dei fossili risulta accertato che i primi animali comparsi
sulla Terra furono i Protozoi, organismi inferiori, di costituzione
molto semplici. In seguito comparvero esseri sempre più
complessi, fino a raggiungere la massima evoluzione e
perfezione dei mammiferi.
Phylum Mollusca
Classe: Gastropoda
Classe: Bivalvia
Classe: Cefalopoda
TRIBLASTICI, PROTOSTOMI e CELOMATI
Caratteristiche peculiari dei Molluschi (dal latino molluscus = molle)
Caratteristiche peculiari dei Molluschi (dal latino molluscus = molle)
Conchiglia e mantello di un mollusco
prismi da carbonato di calcio
Sottili lamine di carbonato
di calcio e materiale organico
di natura proteica
Classe Gastropoda
Circa 35.000 specie – chiocciole e lumache – habitat marini, terrestri e
d’acqua dolce
Chiastoneuria
Classe Bivalvia (o lamellibranchi)
Circa 30.000 specie – ostriche, cozze, vongole e altre specie commestibili
umbone
Cerniera proteica
Scambi gassosi e
filtrazione
Riproduzione e sviluppo
Maggior parte a sessi separati; alcuni ermafroditi
Vivono in quasi tutti
ambienti acquatici;
gli
Si infossano parzialmente o
totalmente nella sabbia o nel
fango;
Aderiscono
a
substrati
rocciosi; perforano legno
sommerso, coralli o rocce
calcaree.
S
fissano
al
substrato
mediante fili proteici (bisso)
oppure
cementandosi
a
questo.
Classe Cephalopoda
¾ Polpi, seppie, calamari e nautili. (I predatori più efficienti tra gli
invertebrati)
¾ Parte anteriore del piede modificata a formare una corona di tentacoli
Locomozione
Possiedono muscoli radiali e circolari,
i m. radiali contraendosi aumentano il
volume
della
cavità
palliale
e
determinano l’ingresso di acqua al
suo interno. La contrazione dei m.
circolari fanno diminuire l’acqua che
esce
solo
dall’imbuto,
questa
pressione interna crea uno getto che
fa sobbalzare l’animale.
Alimentazione e digestione
I tentacoli possiedono delle ventose adesive,
con le quali catturano le prede.
Sistema circolatorio chiuso
Gli scambi avvengono attraverso le reti dei
capillari.
Sistema Nervoso
Si ha un cervello per fusione di gangli, deputato
alla percezione sensoriale, dotato di memoria e
capacità di prendere decisioni.
Organi di senso
Occhi simili a quelli dei
vertebrati
Ghiandola dell’inchiostro (si
apre dietro l’ano)
Riproduzione e sviluppo
¾ Sessi separati; gonadi disposte dorsalmente nella parte viscerale.
¾ Spermatofore fanno parte dell’apparato riproduttore maschile (si
trovano nella
¾cavità palliale). Ecocotile (tentacolo modificato per la riproduzione)
¾ Sviluppo diretto