PLASMA FREDDO+
DIATERMIA CAPACITIVA
L’unico dispositivo sicuro e indolore per la
Rigenerazione Superficiale e Profonda della Cute
A
DO
ED
FR
+ DIATERM
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I N N O V AT I V A
ECONOMICA
INDOLORE
D I FA C I L E U T I L I Z Z O
P O R TAT I L E
TECNOLOGIE MEDICHE
DEL FUTURO
PLASMAONE
UNA APPARECCHIATURA
DUE TECNOLOGIE
UNA INEDITA
Il plasma, o quarto stato della materia, esiste in varie forme in
natura e si può generare in modi differenti. Per l’applicazione in
medicina estetica e dermatologia si usa il plasma freddo.
Questo tipo di plasma viene generato da un forte campo elettrico
creato tra un elettrodo metallico e la pelle attraverso un opportuno
dielettrico. Sul manipolo vi sono i circuiti elettronici di adattamento
RF atti a generare il plasma.
LA NOVITÀ E
L’IMPIEGO IN MEDICINA ESTETICA
Le scariche sono generate da un impulsatore a radiofrequenza con
parametri controllati da un microprocessore: è possibile così
regolare tanto l’energia degli elettroni e delle molecole pesanti
quanto i raggi ultravioletti che si generano nella zona che si sta
trattando.
Altri processi avvengono contemporaneamente come la
formazione di ozono, potente ossidante, ioni, radicali ed il forte
campo elettrico che distrugge le membrane di batteri, virus, funghi
e parassiti.
La possibilità di ottenere dei microfori nell’epidermide variandone la
profondità e la densità permette inoltre di realizzare trattamenti
simili ma molto meno invasivi di quelli realizzati con il laser
frazionale.
IL MANIPOLO
Il manipolo e l’elettrodo al suo interno che genera il plasma freddo
sulla pelle sono una delle parti chiave della macchina. L’elettrodo,
frutto di lunghi ed accurati studi, è realizzato con una geometria
tale da poter permettere al medico di trattare agevolmente superfici
di qualsiasi tipo ed anche di poter raggiungere la parte profonda
delle pieghe cutanee e delle rughe cambiandone solo
l’inclinazione. L'elettrodo, unico nel suo genere, è ricoperto con
uno speciale rivestimento che lo rende biocompatibile e
particolarmente adatto a questo uso.
I PARAMETRI
01
02
La potenza,
che determina la profondità del microforo
che vogliamo ottenere
Il duty cycle (o percentuale di on),
determina il diametro del microforo
Scegliendo una specifica potenza è possibile
determinare la profondità della lesione che si vuole
ottenere.
A parità di potenza di picco e dal momento che la
quantità di energia ceduta al tessuto è rappresentabile
come l’area (duty cycle) la cui base è la durata
dell’impulso e l’altezza la potenza media di uscita
dell’impulso, si può determinare un microforo molto
stretto e profondo (plasma freddo frazionale, con
effetto simile al laser frazionale, che determina
un’azione più profonda nell’epidermide lasciando
indenne la maggior parte della superficie interessata),
oppure un microforo con diametro ampio e profondità
ridotta, per effettuare un resurfacing, utile nel
trattamento di lesioni superficiali al posto di peeling,
dermoabrasione o laser ablativo.
Le figure seguenti illustrano bene questo concetto.
DUTY CYCLE
DUTY CYCLE
100
Watt
Watt
100
10
10
10
Time
100
10%
Possiamo realizzare naturalmente tutte le combinazioni intermedie,
sempre a parità di energia ceduta, quindi ad una temperatura
simile alla corporea (per questo Plasma Freddo).
Se si aumenta sia il duty cycle che la potenza, possiamo ottenere
un effetto più ablativo, un resurfacing più importante, ma a prezzo
in questo caso di un maggior fastidio, con effetti collaterali sempre
comunque notevolmente inferiori alle metodiche ablative
(dermoabrasione, peelings, laser CO2 ).
10
Time
100
100%
A differenza del needling e di altri metodi che superano la barriera
cutanea, essendo di per sé il plasma freddo anche un metodo di
disinfezione, i microfori sono sterili, ovvero non sussiste il pericolo
di far penetrare in profondità i batteri normalmente presenti sulle
superficie cutanea. Data la temperatura di azione a 45° non si ha
arrossamento né alcun tipo di fastidio.
03
La frequenza di ripetizione delle scariche
determina il numero di microfori/superficie
Variando la frequenza di ripetizione (numero di scariche/sec), si
può passare dall’effetto frazionale, ad un peeling medio o ad un
peeling superficiale per scissione dei legami SH tra le cellule dello
strato corneo e conseguente esfoliazione della parte più
superficiale e usurata.
Questo permette di effettuare un peeling elettronico senza
ricorrere all’uso di acidi.
Di qui la possibilità di utilizzare il plasma freddo in ogni stagione
(anche in estate quando non si possono fare peelings), e
soprattutto su ogni fototipo.
SUPERAMENTO
DELLA BARRIERA CUTANEA
I microfori, che prima di completare il processo
riparativo permangono per quasi una settimana,
permettono
a
sostanze
applicate
come
cosmeceutici, meglio ancora se in nanotecnologia, di
superare la barriera cutanea senza avvalersi di
metodiche più invasive (iniezioni, ionoforesi,
dermoelettroporazione, ecc).
APPLICAZIONI CLINICHE
Il plasma freddo quindi, nelle sue varie forme, può
essere usato in medicina estetica in protocolli di
ringiovanimento, ma si presta ad ulteriori applicazioni
se usato in differenti modalità.
La seconda fase, di peeling elettronico, si ottiene
aumentando la frequenza di scariche al minuto, e può
essere superficiale, medio o profondo a seconda
della potenza (profondità del microforo).
Si usa una prima fase di plasma freddo frazionale,
con microfori più profondi e di piccolo diametro, per
stimolare i fibroblasti a produrre collagene e acido
ialuronico.
Questa fase, che può essere anche ripetuta, serve
per ridurre macchie, microcicatrici da acne,
microrughe, dermatiti seborroiche, ed in generale tutti
quegli inestetismi dovuti ad aumento dello strato
corneo e al crono e fotoaging.
La chiusura per riparazione dei microfori determina
tensione della pelle, conferendo tono.
DIATERMIA
CAPACITIVA
RASSODAMENTO EFFICACE E NATURALE.
Al trattamento con plama freddo si può far seguire la
Diatermia
Capacitiva,
altra
funzione
della
apparecchiatura, innovativa non solo per la frequenza
che è più alta della maggior parte delle altre
apparecchiature RF sul mercato, ma per la
caratteristica di misurare in tempo reale e con
assoluta precisione l’impedenza del tessuto trattato,
permettendo di cedere l’energia di cui c’è effettivo
bisogno e di evitare il surriscaldamento dei tessuti.
Con questa frequenza attraverso vari studi
scientifici, si è visto che viene stimolata la
produzione di Heat Shock Proteins che vanno a
reintegrare e sostituire le strutture proteiche alterate
per danno termico o da radicali liberi.
Questo in un ambito di medicina rigenerativa, al
contrario della RF a più bassa frequenza
normalmente usata che, superando i 43 – 44 °C,
determina fenomeni infiammatori con conseguenti
fenomeni di fibrosi riparativa (collagene fibrotico di
tipo 1).
La somministrazione della diatermia capacitiva
avviene attraverso un manipolo ergonomico, con
elettrodi di vario diametro, adatte a lavorare sia in
zone più ampie e con più contenuto di acqua (glutei,
interno cosce, braccia, addome), sia in zone più
piccole e delicate che richiedono movimenti più
precisi (viso, collo, ecc.).
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