Omelia S. Messa Epifania 2016 1 Carissimi fratelli e sorelle, oggi noi celebriamo la decisione del Padre di chiamare ogni uomo a conoscere Cristo Gesù. L’opera della divina misericordia che celebriamo è la rivelazione del disegno di Dio: che tutti gli uomini conoscano e amino Gesù Cristo, Figlio di Dio e salvatore del genere umano. Ciò che è narrato oggi nel S. Vangelo non deve solo essere ricordato come un fatto passato. L’esperienza e il cammino dei magi, non è terminata. Anche oggi continua ciò che ebbe allora inizio: la chiamata che il Padre rivolge ad ogni uomo ad incontrare Cristo vivente nella Chiesa. L’Epifania è la manifestazione, la rivelazione, il ricevere la luce di una verità nuova, ricca di significato per l’oggi e per l’avvenire. 2 Dalla luce che riceviamo veniamo liberati dalle tenebre, come ci ha annunciato il profeta. E la vera tenebra è non conoscere Dio. Dio si fa conoscere, diventa Qualcuno che possiamo guardare con i nostri occhi, ascoltare con le nostre orecchie, toccare con le nostre mani, addirittura mangiare, di cui nutrirci. Questo è Dio, e il modo in cui Dio si manifesta è sorprendente! 2 E se nella notte di Natale i destinatari privilegiati erano stati i pastori, oggi invece troviamo i magi, uomini sapienti che attraverso la conoscenza del creato, giungono a riconoscere nel Bambino di Betlemme il creatore e il salvatore. Sia i pastori che i magi camminano verso la luce che squarcia le tenebre. Ecco cosa fa iniziare il mistero del Natale nella storia: un cammino di luce che risplende e affascina. 3 I magi sono il simbolo di quell’umanità che cerca, che cerca un senso alle cose, che cerca risposte alla vita, che cerca la felicità. I Magi vedono sorgere una stella, ma per guardare le stelle bisogna alzare lo sguardo, per seguire la stella dobbiamo essere disposti a muoverci: non si inizia nessuna strada, rimanendo fermi. 3 Da più parti si invoca un futuro migliore per noi, per la nostra città, per il nostro paese. Tutto questo è possibile, perché non mancano le risorse; purtroppo mancano grandi ideali, i percorsi, i cammini! La noncuranza degli ideali e l’immobilismo sociale sono la piaga di ogni civiltà che diventa incapace di vedere Dio e di vedere gli altri. Anche Erode e i sacerdoti del tempio sono vittime del loro stesso potere che vogliono salvaguardare. Un potere che li rende immobili sui propri seggi, ancorati nelle proprie convinzioni, capaci di progettare solo destini di morte. 4 I Magi invece si incammino e così aprono nuove strade. Essi, “ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. I Magi cercavano la vera Luce: Seguendo una luce essi ricercano la luce” (Papa Francesco, Omelia 6 gennaio 2015). 4 Cosa trovano di luminoso una volta giunti a Betlemme? Una madre e un bambino e in loro la presenza di Dio. Di fronte al Figlio di Maria, essi confessano la loro fede attraverso l’offerta dell’oro, dell’incenso e della mirra. Donando l’oro confessano che il Bambino di Betlemme è il Dio forte. Donando l’incenso confessano che il Figlio di Maria è l’Emmanuele, il Dio venuto tra noi. Donando la mirra riconoscono che il Figlio di Dio è il Dio pronto a soffrire per noi. 5 5 Carissimi, anche oggi, tanti uomini e tante donne cercano Dio, ma hanno bisogno di una luce. Hanno bisogno di ascoltare qualcuno che sappia spiegare loro la Rivelazione di Dio. Papa Leone Magno ricorda a tutti i cristiani di “adattarsi a far da stella”, imparare ad essere stella. Saremo capaci di far da ‘stella’, solo se questa Chiesa riuscirà ad essere credibile. Attraverso non dei segni in cielo, ma attraverso la carità praticata lungo le nostre strade, quella vicinanza alla gente, quella capacità di capire i problemi degli altri, che sono i raggi di luce, con cui la Chiesa fa umilmente il suo servizio di condurre la gente a incontrare Gesù. A noi non tocca fare altro: è Lui il Signore che salva. Noi però possiamo essere una piccola stella, per mostrare dov’è il Signore. Saremo luminosa stella se con umiltà ciascuno eserciterà bene e coerentemente il proprio ruolo, la propria missione. 6 Ci sarà luce nella storia, se ognuno di noi saprà servire questa luce e sconfiggere le tenebre. Che il Signore, conceda alla nostra Chiesa e a ciascuno di noi di non smettere mai di seguire la luce di Cristo, la vera luce che illumina ogni uomo. Allo stesso tempo, conceda a ognuno di noi – per grazia - di poter divenire “la stella” utile per il cammino e la vita del nostro prossimo!