“(…) Sou, por nascimento e cultura, europeu e quero continuar a sê-lo desvanecidamente. Mas que sou também brasileiro, angolano, moçambicano, goês, macaense, cabo-verdiano, guineense, timorense e cidadão de todos os mundos por nós descobertos e por descobrir, e vivo a sonhar um padrão português erguido neles em cada esquina.” Miguel Torga, Diário XVI Indice Introduzione Fonetica Le Vocali Le Consonanti Accentazione Aricoli Determinativi Articoli Indeterminativi Sostantivi e Aggettivi Formazione del Femminile Formazione del Plurale Gradi degli Aggettivi Pronomi Pronomi Personali Soggetto Pronomi Riflessivi Pronomi Possessivi Pronomi Dimostrativi Pronomi Accusativali (Complemento Oggetto Diretto) Pronomi Dativali (Complemento Oggetto Indiretto) Regole per la Collocazione Pronominale Verbi Ser e Estar Ficar Ter e Haver Presente dell’Indicativo – verbi regolari Presente dell’Indicativo – verbi irregolari Pretérito Perfeito Simples – verbi regolari Pretérito Perfeito Simples – verbi irregolari Locuzioni Verbali Estar a + infinito Ter de /que + infinito Ir + infinito Imperativo Presente del Congiuntivo Imperativo Affermativo Imperativo Negativo Preposizioni Articolate Bibliografia di Riferimento Ringraziamenti 1 Introduzione “La lingua portoghese ha plasticità per descrivere realtà cosi diverse come l’europea, l’africana, la sudamericana e l’asiatica. Disseminata per il mondo essa si evolve, si trasforma, si arricchisce continuamente con nuove parole e nuovi concetti, fissandosi in varianti che, con il passare del tempo, si distanziano le une delle altre. Se nessuna capitale dei paesi lusofoni si considera padrona della lingua, tutte in qualche modo si sentono legate dalla coscienza di appartenere ad un universo di punti di riferimento comuni. “La mia patria è la lingua portoghese”, ha detto Fernando Pessoa”.1 La lingua portoghese è considerata oggi, secondo alcune statistiche, la sesta lingua più parlata al mondo e la terza tra le lingue europee. Grazie all’esperienza marittima dei suoi illustri navigatori, il Portogallo assunse, durante il XV secolo, un ruolo fondamentale nella configurazione di quella che sarebbe la geografia del mondo attuale. Le navigazioni marittime portarono il Portogallo e la sua lingua nei quattro angoli del pianeta: dall’America (Brasile), all’Africa (Angola, Cabo Verde, Guiné-Bissau, Moçambique e São Tomé e Príncipe), all’Asia (Goa, Damão, Diu e Macau) e all’Oceania (Timor). In Brasile, Angola, Moçambique, Cabo Verde, Guiné-Bissau, São Tomé e Príncipe il portoghese è diventata la lingua ufficiale. In alcuni di questi paesi, come è il caso dell’Arcipelago di Cabo Verde, di Guiné-Bissau e delle isole del Golfo della Guiné, ciò accadde attraverso la configurazione delle forme creole, risultanti dal contatto tra il sistema linguistico portoghese e i sistemi linguistici nativi, considerate da alcuni esperti 2, vere e proprie lingue derivate dal portoghese. La lingua portoghese con la plasticità che le è peculiare e che la rende capace di rappresentare realtà così diverse, come sono diversi i cinque continenti in cui viene parlata, è attualmente, una lingua che presenta, oltre alle forme creole, due varianti. Non si tratta di varianti di tipo regionale o dialettale, bensì di due varianti grammaticali in tutti i sensi: la norma europea e la norma brasiliana. La differenza tra le due non è soltanto a livello lessicale A tale livello incontriamo diversità non solo tra Portogallo e Brasile, ma tra tutte le nazioni che hanno adottato il portoghese come lingua ufficiale. Una volta che la lingua è un’istituzione viva della cultura, essa viene continuamente arricchita, soprattutto a livello lessicale, da nuovi vocaboli oppure gli stessi vengono investiti da nuovi significati d’origine storico-sociale. 1 Maria Helena Abreu e Rita Benamor Murteira, Grammatica del Portoghese Moderno, Bologna, Zanichelli, 1998, p. XIII. 2 Cf. CUNHA, Celso e CINTRA, Lindley, Nova Gramática do Português Contemporâneo, Lisboa, Edições João Sá da Costa, 2000. 2 La distinzione, invece, tra la norma europea e quella brasiliana, riguarda, oltre agli aspetti lessicali, aspetti fonetici e grammaticali. Il presente testo propone la grammatica della lingua portoghese secondo la norma europea, che viene affrontata dagli studenti del primo anno del corso di lingua portoghese e brasiliana. L’idea di produrre questo piccolo manuale nasce dalla necessità, rilevata durante la mia attività didattica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Lecce, di offrire agli studenti del primo anno uno strumento didattico fatto su misura per loro, soprattutto per quelli che, per motivi vari, non possono seguire il corso sin dalle prime lezioni. Questa è una grammatica della lingua portoghese pensata per studenti italiani, non solo perché è scritta in italiano ma, soprattutto, perché si è cercato continuamente di evidenziare quelli che rappresentano i punti critici della grammatica della lingua portoghese per chi parla l’italiano. Questo libro ha, quindi, come punto di partenza l’osservazione pratica delle difficoltà degli studenti italiani nell’apprendimento della lingua portoghese. La fonte principale di riferimento di questo testo sono stati, appunto, gli studenti con le loro considerazioni, dubbi e perplessità. Come ho già accennato, questo manuale presenta gli argomenti grammaticali che gli studenti affrontano nel primo anno. Viene proposta la norma europea in modo che lo studente possa affiancarlo al metodo didattico (norma europea) adottato durante il corso. Il libro si divide in diverse unità tematiche seguendo la struttura basica delle principali grammatiche. La due prime unità sono fondamentali soprattutto perché riguardano argomenti che non vengono trattati dal metodo adottato3. La prima unità tratta la fonetica. La seconda unità espone l’accentazione. Credo che questa sia un’unità basilare non solo per gli studenti di primo anno, giacché l’accentazione rappresenta sicuramente uno dei principali punti di difficoltà segnalati dagli studenti. Le unità successive espongono i diversi argomenti grammaticali in modo semplice, cercando di svilupparli a passo a passo, come nelle lezioni. Inoltre, sono ricche di esempi che facilitano la comprensione delle regole grammaticali e di richiami sui principali punti critici e sugli errori commessi con più frequenza dagli studenti. Questo libro è frutto di un percorso didattico seguito insieme agli studenti e va interamente dedicato a loro. Lecce, ottobre 2001. Maria 3 Eugenia Verdaguer Il Corso di Lingua e Letteratura Brasiliana e Portoghese adotta il metodo Português sem Fronteiras (LEITE, Isabel C. e COIMBRA, Olga M. Português sem Fronteiras, Lisboa, Lidel, 1997). 3 Fonetica Subito nella prima lezione, affrontiamo con gli studenti il sistema fonetico portoghese perché esso differisce in modo particolare da quello italiano. L’esperienza, inoltre, ha dimostrato che la conoscenza preliminare del sistema fonetico portoghese da parte degli studenti è fondamentale affinchè possano avviarsi alla conoscenza della lingua con una maggiore indipendenza. L’alfabeto portoghese è formato da 23 lettere, a cui se ne aggiungono tre di origine straniera (k, w, y). Per facilitare l’approccio degli studenti alla pronuncia e all’alfabeto portoghesi, propongo la definizione delle lettere alfabetiche secondo il sistema italiano. A B C D E F G H I J K L M N O P Q R (a) (be) (se) (de) (e) (éfe) (je) (cf. francese jour) (agá) (i) (jota) (cf francese jour) (ka) (éle) (la prima /e/ aperta, cf. italiano cento) (ème) (la prima /e/ chiusa, cf. italiano mento) (ène) (o) (pe) (ke) (eRe) (per le caratteristiche articolatorie di tale fono cf. le osservazione espresse in 2.8. cf. francese Marie) S (ésse) T (te) U (u) V (ve) W (dabliu) X (scis) Y (ípsilon) Z (se) (per le caratteristiche articolatorie di tale fono cf. le osservazioni espresse in 2.11. cf. italiano rosa) 4 Queste sono, pertanto, le lettere dell’alfabeto portoghese. Sappiamo che ogni lingua è costituita da un sistema di unità sonore: i fonemi. E siccome le lettere possono essere rappresentate da più di un suono (il caso delle vocali che possono essere aperte, chiuse o nasali), oppure possono combinarsi formando nuovi suoni (nel italiano è il caso del “gn”), i fonemi sono molto più numerosi delle lettere dell’alfabeto. Vediamo quindi come si costituisce il sistema fonetico portoghese. 1) Le Vocali: il portoghese ha 7 vocali orali e 5 vocali nasali. 1.1.Vocali Orali: possono essere aperte o chiuse: [a] - quando è una vocale orale, si ha un suono simile all’italiano. Non è la presenza o l’assenza dell’accento acuto a cambiare la pronuncia aperta della vocale. Esempi: pá (pá) - pala gato (gátu4) - gatto gado (gádu) - bestiame [] - questa è una e aperta come in italiano nella parola “idea”. Quando la e viene accentuata con l’accento acuto, è sempre aperta. Ma ciò non vuol dire che sia aperta soltanto quando è accentuata con l’accento acuto. Attenzione: in portoghese l’accento acuto APRE le vocali, al contrario del francese! Esempi: pé (pé) - piede peça (péssa) - pezzo [e] - la e puó essere chiusa come in italiano nella parola “mento”. Ogni volta che sarà accentuata con l’accento circonflesso (ˆ) sarà chiusa. Come nel caso precedente, ciò non vuol dire che sarà chiusa soltanto quando sarà presente l’accento circonflesso. Quindi è importante ricordare che molte volte le parole non avranno nessun accento che indichi se la pronuncia delle vocali è aperta o chiusa. Esempi: teatro (teatru) - teatro medo (mèdu) - paura mês (mès) - mese [i] - si pronuncia come in italiano. Esempi: aqui (akí) - qua dia (día) - giorno 4 Quando la vocale o si trova in fine di parola e non è tonica viene pronunciata u. Cf. semivocali in 1.3. 5 [] - questa è una o aperta come nella parola italiana “eroe”. Può essere accentuata, come la e aperta, con l’accento acuto. Esempi: avó (avó) - nonna bola (bóla) – palla [o] - è una o chiusa come nella parola italiana “molto”. Può essere accentuata, come la e chiusa, con l’accento circonflesso. Esempi: avô (avò) - nonno boca (bòca) - bocca [u] - si pronuncia come in italiano. La presenza dell’accento acuto, o la sua assenza, non cambia la pronuncia della vocale. Esempi: açúcar (assúcar) - zucchero tu (tu) - tu 1.2.Vocali Nasali: tutte le vocali hanno una corrispondente vocale nasale che sono contraddistinte dal fatto di avere la tilde (~) o precedere la m o la n nella stessa sillaba. Nel secondo caso, la m e la n non costituiscono fonemi, ma servono a nasalizzare la vocale che le precede. Per rendere tale vocale nasale utilizzo, solo ed esclusivamente nella trascrizione grafica, cioè nelle parole tra parentesi, l’accento circonflesso. [ã] - Esempi: canto (cântu) - canto ama (âma) - ama (verbo amare) lã (lâ) - lana Attenzione: ã appare soltanto in sillaba finale, da sola oppure accompagnata da o (“ão”) o da e (“ãe”). Esempi: mão - mano mãe - madre [e] - Esempi: penso (pêinsu) - penso também (tâmbein) - anche [i] - Esempi: cinto (sîntu) - cintura sim (sîn) - sì [õ] - Esempi: conta (cônta) - conto com (côun) - con limões (limôis) - limoni Attenzione: la õ può essere accompagnata esclusivamente dalla e formando il dittongo “ões”, il quale appare soltanto in sillaba finale. [u] - Esempi: atum (atûn) - tonno um (ûn) - uno 6 1.3.Semivocali: Oltre alle vocali, esistono in portoghese le semivocali. - Sia in Portogallo che in Brasile la o, quando si trova in fine di parola, viene pronunciata come una u. Esempi: gato (gátu) - gatto filho (figliu) - figlio - In Brasile lo stesso fenomeno può essere osservato in relazione alla e che, quando si trova in fine di parola, viene pronunciata come una i. Esempi: índole (índoli) - indole leve (lévi) - leggero Ma questo succede solo in Brasile. In Portogallo la e finale non viene quasi pronunciata. 2) Le Consonanti: le consonanti b, d, f, m, n, p, t e v hanno la stessa pronuncia dell’italiano. Invece le consonanti e i diagrammi sotto elencati differiscono dalla pronuncia italiana. 2.1. La c davanti ad a, o, u si pronuncia dura come nell’italiano. Esempi: casa (cása) - casa coisa (còisa) - cosa curto (curtu) – corto - davanti a e, i passa ad una s sorda. Esempi: cebola (sebòla) – cipolla macio (massío) - morbido - affinchè si ottenga lo stesso suono di ss con le vocali a,o,u è necessario usare la ç. Esempi: caça (cássa) – caccia aço (ássu) - acciaio açúcar (assúcar) – zucchero Quindi abbiamo: ca (ca) co (co) cu (cu) ça (sa) ço (so) çu (su) ce (se) ci (si) Attenzione! CE e CI sono senza Ç! 2.2. Abbiamo visto che con la lettera c possiamo formare i fonemi (ca), (co) e (cu). Come scrivere i fonemi (che) e (chi), dal momento che usando la c si formano i fonemi (se) e (si)? A questo punto presentiamo il diagramma qu. Seguito da a,o forma i fonemi (qua) e (quo) come in italiano, ma attenzione perché quando viene seguito da e,i, corrispondono alla pronuncia italiana di che e chi. 7 Esempi: quadro (kuádru) - quadro quota (quóta) -quota querido (kerídu) - caro química (kímica) - chimica Esistono alcune parole che nonostante siano scritte con qui (chi) vengono pronunciate come in italiano (qui) come, per esempio, “tranquilo” (tranquilo). Ma sono rari tali casi. 2.3. La lettera g subisce un fenomeno simile a quello della c. Davanti alle vocali a,o,u viene pronunciata dura come nell’italiano. Esempi: gato (gátu) - gatto gorila (goríla) - gorila gula (gúla) - ingordigia Invece davanti alle vocali e, i ha il suono della j francese (cf. francese jour): Esempi: gelado (jeládu) - gelato girafa (jiráfa) - giraffa Per formare i suoni che in italiano corrispondono a “ghe” e a “ghi” è necessario ricorrere all’uso del diagramma gu seguito da e, i. Esempi: aluguel (alughél) - affitto guia (ghía) - guida Quindi abbiamo: ga (ga) go (go) gu (gu) gue (ghe) gui (ghi) ge (je) gi (ji) 2.4. Abbiamo visto che la g seguita dalle vocali e, i corrisponde al francese je e ji. Con le vocali a, o, u (e in alcuni casi anche prima di e, i)tale fonema viene reso da ja, je, ji, jo, ju. Esempi: janela (janéla) - finestra hoje (òje) - oggi jibóia (jibóia) - boa joelho (joèglio) - ginocchio junta (jûnta) - giunta Ma attenzione: non esistono differenze fonetiche tra ge e je, gi e ji. Perciò per sapere se una parola si scrive con la g oppure con la j è necessario conoscerla. 8 2.5. La lettera h, al contrario dell’inglese e del tedesco, è muta. Esempi: hotel (otél) - hotel hora (óra) - ora 2.6. Le lettere lh corrispondono all’italiano gl(i). (cf. italiano figlio) Esempi: mulher (mugliér) - donna, moglie colher (cogliér) - cucchiaio filho (fígliu) - figlio 2.7. Le lettere nh corrispondono all’italiano gn(i). (cf. italiano gnomo) Esempi: ninho (nígnu) - nido manhã (magnâ) - mattina nhoque (gnócche) - gnocco 2.8. La r può avere due tipi di suoni diversi. Quando si trova in posizione intervocalica o tra una vocale e una consonante, viene pronunciata come in italiano. Esempi: caro (cáru) - caro, costoso porta (porta) - porta Quando si trova all’inizio della parola oppure doppia nel corpo di parola, si pronuncia come il fonema della r francese [R]. (cf. francese Marie) Esempi: rato (Rátu) - topo rainha (Raígna) - regina carro (cáRu) - automobile guerra (ghéRa) – guerra Attenzione: le parole in portoghese non iniziano mai con rr. 2.9. La lettera s ha, anche essa, due suoni e segue le stesse regole dell’italiano. Quando si trova in posizione intervocalica, viene pronunciata come una s sonora (uguale all’italiano). Esempi: casa (cása) - casa coisa (còisa) - cosa Quando si trova all’inizio della parola oppure doppia nel corpo di parola, viene ponunciata come una doppia s. Esempi: sábado (sábadu) - sabato sol (sol) - sole pássaro (pássaro) - uccello assassino (assassíno) - assassino 9 Attenzione: le parole in portoghese non iniziano mai con doppia s. 2.10. La x presenta quattro possibili pronuncie che non sono determinate da una regola specifica. Esempi: lixo (líscio) - spazzatura máximo (mássimo) - massimo tóxico (tóksico) - tossico exercício (eserssíssio) - esercizio É importante tenere presente che la sc italiana va scritta, in portoghese, con la x oppure con la ch. Purtroppo non ci sono regole che determinino quando si usa l’una e quando si usa l’altra. Esempio: peixe (pèisce) - pesce xícara (scícara) - tazza chocolate (sciocoláte) -cioccolata chapéu (sciapéu) - cappello 2.11. La z si pronuncia come la s sonora, sia all’inizio della parola, sia in posizione intervocalica. Non presenta mai la forma dell’italiano pizza. In fine di parola, si pronuncia come una s dolce. Esempi: cozinha (cosígna) - cucina fazer (fazer) - fare paz (pas) - pace Osservazioni: a) Attenzione: in portoghese non esistono le consonanti doppie! Invece la rr e la ss del portoghese rappresentano fonemi autonomi diversi da r e da s. Perciò non possono essere considerate consonanti doppie. b) Nella variante europea del portoghese la s acquisisce il suono sc(i, e) quando si trova alla fine di una parola che è seguita da un’altra parola che inizi per consonante oppure quando in mezzo a una parola viene seguita da una consonante. Esempi: meus pais (mèusc páisc) – miei genitori pastor (pasctòr) - pastore c) Invece il fenomeno che caratterizza la variante brasiliana è la palatalizzazione della d e della t. Seguite dalle vocali a,e,o,u queste consonanti restano inalterate. Quando vengono seguite dalla i la loro pronuncia viene alterata. Il gruppo di viene pronunciato come la gi italiana, mentre il gruppo ti viene pronunciato come la ci italiana. 10 Esempi: dia (gía) - giorno tia (cía) – zia Lo stesso fenomeno investe la semivocale e, quando in fine di parola passa a i. Esempi: cidade (sidági) - città universidade (universidági) - università dente (dênci) - dente estudante (estudânci) - studente Errori più comuni (da evitare!): a) Non confondete parole come “casa” e “caça”. La prima va pronunciata con una s sonora (cása), la seconda con una s sorda (cássa). E ricordate che, per quanto riguarda la s, suoni uguali possono avere grafie diverse: ça caça = ssa massa (cássa / mássa) ce merecer = sse fosse (meressèr / fòsse) ci acidente = ssi assinar (assidènte / assinár) ço palhaço = sso assolver (pagliássu / assolver) çu açúcar = ssu assumir (assúcar / assumír) sa rosa = za azar (rósa / asár) se desejar = ze bezerro (desejár / besèRo) si desigual = zi cozinha (desiguál / cosígna) so besouro = zo ozônio (besouru / osòniu) su desumano = zu azul (desumanu / asul) b) Lo stesso problema di suoni uguali con grafie diverse investe le lettere e diagrammi sotto elencati: ch chocolate / x peixe (sciocolate / peisce) ge gente / je jejum (jênte / jejûn) j francese gi girassol / ji jibóia (jirassól / jibóia) j francese c) Attenzione ai gruppi gue, gui, que, qui. Hanno la pronuncia diversa dall’italiano! Corrispondono alla pronuncia italiana di: ghe, ghi, che, chi. d) In portoghese non esistono i diagrammi italiani gl e gn. La loro pronuncia corrisponde ai portoghesi lh e nh. e) Non si usa mai la Ç con le vocali e e i. Çe e çi non esistono! f) Non esistono le doppie! 11 Accentazione In portoghese, l’accento tonico può cadere su una delle ultime tre sillabe delle parole, cioè la sillaba più forte (tonica) sarà sempre una delle tre ultime. A seconda della sillaba su cui cade l’accento tonico, le parole possono essere: - tronche (ossitone): l’accento tonico cade sull’ultima sillaba; - piane (parossitone): l’accento tonico cade sulla penultima sillaba; - sdrucciole (proparossitone): l’accento cade sulla terzultima sillaba. Gli accenti grafici della lingua portoghese sono: - l’accento acuto (´) che indica un suono aperto; - l’accento circonflesso (ˆ) che indica un suono chiuso; - l’accento grave (`) che indica la contrazione della preposizione a con l’articolo a (vedere preposizioni articolate). Non indica la sillaba tonica. - la tilde (~) che indica la nasalizzazione della vocale su cui trova. Non indica la sillaba tonica. 1) Monosillabi - vengono accentuati i monosillabi tonici che finiscono in: - a, as: pá (pala), más (cative) - e, es: pé (piede), mês (mese) - o, os: nó (nodo), nós (noi), pôs (verbo pôr – mettere) Notate che se il suono della vocale è aperto, l’accento è acuto. Se è chiuso, l’accento è circonflesso. 2) Tronche (Ossitone) - vengono accentuate sull’ultima sillaba (quella tonica) quando finiscono in: - a, as: maracujá (frutta della passione), maracujás - e, es: café, cortês (gentile) - o, os: avô (nonno), avós (nonne) - em, ens: além (oltre), armazéns (magazzini) 3) Piane (Parossitone) - vengono accentuate sulla penultima sillaba (quella tonica) quando finiscono in: - l: túnel (tunnel) - i, is: júri (giuria), lápis (matita) - n, ns: próton (protone), prótons - us: bônus (buono) - r: caráter (carattere), açúcar (zucchero) - x: fênix (fenice), ônix (onice) 12 - ã, ão, ãs, ãos: ímã (calamita), órgão (organo), orfãs (orfane), órgãos (organi) - ps: bíceps (bicipiti) - um, uns: médium (medium), álbuns (album) - dittongo atono: régua (righello), história (storia), jóquei (fantino) Per rendere più facile la memorizzazione di tutte queste terminazioni suggerisco di ricordare il nome di questo medicinale contro la mancanza di memoria: Linurxãopsum+ditongo. Trovate li tutte le terminazioni (l,i,n,u,r,x,ão,ps,um, dittongo). 4) Sdrucciole (Proparossitone) - vengono accentuate sulla terzultima sillaba (quella tonica) tutte le parole sdrucciole! Esempi: médico, retângulo, gótico, América, lógico, máquina, automático, eléctrico, pássaro, príncipe, ecc. 5) Dittonghi - vanno accentuati tutti i dittonghi tonici aperti ( -éu, -éi, -ói) seguiti o meno da -s (se il ditongo è chiuso non va accentuato): céu (cielo), chapéus (cappelli), herói (eroe), anéis (anelli), paranóico,ecc. 6) Iati - ricevono l’accento acuto tutti gli iati tonici in -i e -u accompagnato o meno da -s. Esempi: raízes (ra-í-zes), baú (ba-ú), egoísta (e-go-ís-ta), ecc. Non vengono accentuati quando sono seguiti, nella stessa sillaba, da -l, -m, -n, -r, -z oppure quando la sillaba successiva inizia con -nh. Esempi: raiz (ra-iz), ruir (ru-ir), constituinte (cons-ti-tu-in-te), rainha (ra-inha), ecc. 13 Articoli determinativi Singolare plurale maschile o os femminile a as In portoghese l’articolo va utilizzato anche: - davanti ai nomi di persone. Esempi: o João, a Maria, o Senhor Silva, a Dona Ana, ecc. - davanti ai nomi dei Paesi. Esempi: o Brasil, a Itália, a Bélgica, a Inglaterra, os Estados Unidos, o Canada, ecc. Eccezioni: Portugal, Angola, Moçambique. - davanti ai pronomi possessivi. Esempi: o meu gato; a sua bolsa; ecc. Non va utilizzato: - davanti ai nomi di città. Esempi: Roma, Lisboa, São Paulo, Paris, Londres, ecc. Eccezioni: o Porto (Oporto), o Rio de Janeiro. - davanti agli anni (vedere le preposizioni articolate). - davanti alle date (vedere le preposizioni articolate). Articoli indeterminativi singolare plurale maschile um uns femminile uma umas 14 Sostantivi e Aggettivi 1) Formazione del Femminile a) La maggior parte dei sostantivi e aggettivi maschili finiscono in -o e hanno il femminile terminanti in -a. Esempi: o menino bonito (il bambino bello) a menina bonita (la bambina bella) o aluno curioso (l’allievo curioso) a aluna curiosa (l’allieva curiosa) o italiano famoso (l’italiano famoso) a italiana famosa (l’italiana famosa) b) Gli aggettivi terminanti in -ês, molto comuni per indicare le nazionalità, cambiano -ês in -esa perdendo l’accento circonflesso. Esempi: o português a portuguesa o francês a francesa o inglês a inglesa c) Quando il sostantivo finisce in -or, si aggiunge la -a per formare il femminile. Esempi: o pintor a pintora o escultor a escultora o professor a professora d) Tutte le parole che finiscono in -gem sono femminili. Esempi: a paisagem a viagem a passagem a imagem e) Le parole che finiscono in -ista si distinguono dall’articolo. Esempi: o jornalista a jornalista o denrista a dentista o artista a artista f) Le parole maschili che finiscono in -eu, hanno il femminile che finisce in eia. Esempio: o europeu a europeia 15 2) Formazione del Plurale a) La maggior parte dei sostantivi e degli aggettivi prende una -s finale. Esempio: a casa (la casa) as casas a estante (la libreria) as estantes o pai (il padre) os pais o garoto (il ragazzino) os garotos o chapéu (il cappello) os chapéus b) Le parole terminanti in -r o -z prendono -es Esempi: o mar (il mare) os mares a mulher (la donna) as mulheres a cruz (la croce) as cruzes o rapaz (il ragazzo) os rapazes c) Le parole terminanti in -m perdono questa consonante e aggiungono -ns. Esempi: a viagem (il viaggio) as viagens o homem (l’uomo) os homens d) Le parole terminanti in -l perdono questa consonante e aggiungono -is. Exccezione alle parole che finiscono in -il, alle quali viene aggiunta soltanto la -s perché la -i già è presente. Esempi: o animal (l’animale) os animais o móvel (il mobile) os móveis o covil (la tana) os covis o farol (il faro) os faróis (Attenzione: il plurale va accentuato!) azul (azzurro) azuis e) le parole che finiscono in -s prendono -es e, se la parola era accentuata nel singolare, perde l’accento nel plurale. Esempi: o deus (il dio) os deuses o português (il portoghese) os portugueses f) Alcuni sostantivi che finiscono in -s sono invariabili . Esempi: o lápis (la mattita) os lápis o ônibus (l’autobus) os ônibus (Bras.) o pires (il piattino) os pires 16 o atlas (l’atlante) os atlas g ) Gran parte dei sostantivi che finiscono in -ão ha il plurale in -ões. Ma una piccola parte ha il plurale in -ães oppure -ãos. Non esiste una regola fissa per formare il plurale delle parole finite in -ão. Esempi: a canção (la canzone) as canções o coração (il cuore) os corações o balão (pallone) os balões o pão (il pane) os pães o cão (il cane) os cães o alemão (il tedesco) os alemães o irmão (il fratello) os irmãos a mão (la mano) as mãos o cristão os cristãos 17 3) Gradi degli Aggettivi Gli aggettivi possiedono un grado comparativo (superiorità, uguaglianza, inferiorità) e un grado superlativo (assoluto e relativo). - Grado comparativo a) di superiorità: mais + aggettivo + (do) que – la preposizione articolata do può essere omessa oppure no. Esempi: A Maria é mais alta (do) que a Rita. O Lucas é mais bonito (do) que o José. As mulheres são mais românticas (do) que os homens.* *Attenzione! Dovete concordare il soggetto con il verbo e l’aggettivo! Ci sono quattro aggettivi che hanno il grado comparativo di superiorità irregolare e che non richiedono l’avverbio mais. - bom: O livro é sempre melhor do que o filme. - mau: O filme é sempre pior do que o livro. - pequeno: Uma casa é menor do que um castelo. - grande: Um castelo é maior do que uma casa. Non esiste: “mais bom”, “mais mau”, “mais pequeno”, “mais grande”! b) di uguaglianza: tão + aggettivo + como Esempi: A Maria é tão alta como a Rita. O Lucas é tão bonito como o José. As mulheres são tão românticas como os homens. c) di inferiorità: menos + aggettivo + (do) que. Questo grado è poco usato. Normalmente si impiega quello di superiorità invertendo i soggetti che vengono comparati. Esempi: A Maria é menos alta (do) que a Rita. = A Rita é mais alta do que a Maria. O Lucas é menos bonito (do) que o José. = O José é mais bonito que o Lucas As mulheres são menos românticas (do) que os homens. 18 - Grado Superlativo a) relativo: esprime il grado minimo o massimo di una qualità riguardo a un gruppo di persone o di cose. Come in italiano, si forma partendo dal grado comparativo di superiorità o di inferiorità dell’aggettivo preceduto da un articolo determinativo. Esempi: A Maria é a (rapariga)* mais alta de todas. O Lucas é o (rapaz)* mais bonito da classe. O José é o menos ansioso da família. * Notate che tra l’articolo determinativo e l’aggettivo ci può essere un sostantivo. Attenzione! Gli aggettivi che avevano il grado comparativo irregolari riportano l’irregolarità anche nel superlativo relativo: É o melhor filme dos últimos tempos. É o pior livro que li! É a menor casa de todas. O Maracanã é o maior estádio do mundo. Notate che in questi casi il sostantivo non si trova tra l’articolo e l’aggettivo, bensì dopo l’aggettivo. b) assoluto - Analitico: si forma facendo precedere l’aggettivo dall’avverbio muito o da altri avverbi. Esempi: A Maria é muito alta. O Lucas é muito bonito. As mulheres são muito românticas. O filme é muito bom. O livro é muito mau. A casa é muito pequena. O Maracanã é muito grande. Notate che gli aggettivi bom, mau, pequeno e grande non subiscono nessuna irregolarità. - Sintetico: normalmente si forma aggiungendo all’aggettivo il suffisso -íssimo, secondo le regole: - aggettivi terminati in vocale: essa cade e si aggiunge -íssimo. Esempi: triste – tristíssimo linda – lindíssima 19 - aggettivi terminati in -vel: il suffisso -vel viene sostituito da -bil, al quale si aggiunge -íssimo. Esempi: provável – probabilíssimo possível – possibilíssimo - aggettivi terminati in -l o -r: viene aggiunto direttamente il suffisso -íssimo. Esempi: normal – normalíssimo vulgar – vulgaríssimo - aggettivi terminati in -z: essa viene sostituita da -c, alla quale si aggiunge il suffisso -íssimo. Esempi: feliz – felicíssimo capaz - capacíssimo - aggettivi terminati in -m: essa viene sostituita da -n, alla quale si aggiunge il suffisso -íssimo. Esempio: comum – comuníssimo - aggettivi con superlativo assoluto irregolare: bom óptimo mau péssimo grande máximo pequeno mínimo fácil facílimo difícil dificílimo simples simplíssimo pobre paupérrimo amigo amicíssimo antigo antiquíssimo cruel crudelíssimo fiel fidelíssimo nobre nobilíssimo Notate che in alcuni casi, per mantenere la struttura fonetica dell’aggettivo, è necessario alterare la grafia del superlativo: rico – riquíssimo. 20 Pronomi 1) Pronomi Personali Soggetto Singolare 1ª persona Eu 2ª persona Tu Você O senhor / A senhora 3ª persona Ele / Ela 1ª persona Nós 2ª persona Vocês Plurale Os senhores / As senhoras 3ª persona Eles /Elas Come in italiano, il pronome personale soggetto può essere omesso. In questo caso sarà la desinenza verbale ad indicare la persona a cui si riferisce il discorso. Quindi posso dire: “Eu sou italiana.” oppure, omettere il pronome, e dire: “Sou italiana.” Ad un primo sguardo qualcosa di strano ci salta agli occhi: ma quante sono le seconde persone del singolare? Questo è uno dei punti critici del portoghese, nel quale i nuovi studenti si confondono un poco. Primo fra tutti vi è il tu che corrisponde al tu italiano, cioè rappresenta il pronome personale soggetto usato nelle relazioni informali (tra parenti, amici, colleghi, ecc.). A questo pronome corrispondono rispettive desinenze verbali e pronomi: riflessivo, possessivo, di complemento oggetto diretto e indiretto. Esempi: (tu)5 chamas-te Maria (ti chiami Maria) desin.verb./ rifless. o teu carro (la tua macchina) possessivo 5 Lascio il pronome personale soggetto tra parentesi per indicare che esso può essere esplicitato o omesso. 21 eu vi-te (io ti vidi) complemento oggetto diretto eu dei-te o livro (io ti diede il libro) complem.ogg. indiretto Il secondo pronome di seconda persona del singolare che incontriamo è il você, che deriva da una antica e ormai estinta forma di cortesia: Vossa Mercê. Mentre in Brasile il você sostituisce pienamente il tu, in Portogallo gli viene attribuito un ruolo intermediario tra la forma di cortesia (formale) e il trattamento informale. Quindi, ricapitolando, in Brasile, quando parliamo con un amico usiamo il você, mentre in Portogallo usiamo il tu e lasciamo il você per situazioni più formali. Ugualmente alla forma di cortesia italiana Lei, prenderà la desinenza verbale e i pronomi dalla 3ª persona del singolare (ele / ela lui / lei) tranne per i possessivi. Esempi: você chama-se Maria desin.verb./rifless. = 3ªpers.sing. o seu carro possessivo diverso da quello di 3ªpers.sing. eu vi-a pron. complem. ogget. diretto = 3ªpers.sing. eu dei-lhe o livro pron.complem. ogget. indir.= 3ªpers.sing. L’uso del você nella norma europea resta comunque un problema perché, siccome è una forma intermediaria tra trattamento formale e informale, non esiste una regola chiara che determini quando viene usato. Perciò suggerisco agli studenti di essere cauti nel suo uso oppure, in caso di rapporti di rispetto o di distanza, di usare direttamente la forma di cortesia o senhor / a senhora. La forma di cortesia o senhor / a senhora, presenta la stessa desinenza verbale e pronomi del você e quindi, come il Lei italiano, ha la stessa desinenza e pronomi della 3ª persona singolare (tranne per i possessivi che sono uguali a quelli del você). Viene usata esattamente come il Lei italiano. L’unica differenza è che mentre il Lei italiano può essere usato sia nei confronti di un uomo, sia nei confronti di una donna, in portoghese vanno distinti: o senhor per gli uomini e a senhora per le donne. Esempi: a senhora chama-se Maria o seu carro eu vi-a eu dei-lhe o livro Ma attenzione a non confondervi: una cosa è parlare con una signora e un’altra cosa è parlare di una signora. Esempi: “A senhora Ana está muito elegante hoje.” e “A senhora está muito elegante hoje, senhora Ana”. Allora, nella prima frase io sto parlando con un terzo e gli dico che la sig.ra Ana è molto elegante oggi. In questo caso a senhora non è un pronome, bensì un 22 articolo e un sostantivo che vengono accompagnati dal nome della persona di cui si parla. Nella seconda frase sto parlando con la sig.ra Ana e gli dico che lei è molto elegante oggi. In questo caso, invece, si tratta del pronome a senhora (corrispondente al Lei) e non va accompagnato dal nome. Ancora nella seconda frase incontriamo “senhora Ana” senza l’articolo (obbligatorio nella forma di cortesia), quindi con funzione meramente vocativa. Frequentemente si usa “Dona” + nome in sostituzione di “Senhora” + nome. Esempio: Dona Ana = Senhora Ana D. Ana Sra. Ana Per quanto riguarda il pronome di prima persona del plurale, nós, esso viene spesso sostituito dalla espressione a gente nel linguaggio colloquiale. Con a gente il soggetto non si può mai omettere, mentre nós può essere esplicitato o meno. Inoltre a gente utilizza la desinenza verbale della 3ª persona del singolare (ele / ela). Esempi: (Nós) vamos ao cinema. verbo nella 1ª persona del plurale. A gente vai ao cinema. verbo nella 3ª persona del singolare. Attenzione: quando volete dire “la gente è felice”, per esempio, non usate l’espressione a gente (che corrisponde a noi). Usate, invece, la espressione as pessoas: “as pessoas são felizes”. Nel plurale, per quanto riguarda la 2ª persona, si usa il vocês nei rapporti informali e i plurali os senhores / as senhoras per la forma di cortesia. Come nel singolare, questi pronomi hanno la stessa desinenza verbale della 3ª persona del plurale (eles / elas). Ma attenzione perché i rispettivi pronomi divergono. Esempi: vocês chamam-se Maria o vosso carro eu vi-vos eu dei-vos / dei-lhes o livro as senhoras chamam-se Maria o vosso carro eu vi-as eu dei-lhes o livro 23 2) Pronomi Riflessivi Singolare Pron.Pers.Soggetto Pron.Riflessivo 1ª persona Eu me 2ª persona Tu te Você se O senhor / A senhora se Ele / Ela se Pron.Pers.Soggetto Pron.Riflessivo 1ª persona Nós nos 2ª persona Vocês se Os senhores / As senhoras se Eles /Elas se 3ª persona Plurale 3ª persona I pronomi riflessivi, ugualmente ai pronomi atoni che vedremo in seguito, possono trovarsi prima o dopo il verbo (vedere regole per la collocazione pronominale). Quando succedono il verbo, e solo quando lo succedono, vengono uniti ad esso da un trattino, che in portoghese si chiama “hífen”. Notate anche che il pronome riflessivo della 1ª persona del plurale, così come i suoi rispettivi pronomi atoni, non è accentuato. Nós (pron.pers.sogg.) ha una pronuncia aperta, mentre nos (pron.rifles. e atoni) ha la pronuncia chiusa. Esempi: (eu) chamo-me Mariana (tu) chamas-te Paulo (você) chama-se Ana (o senhor) chama-se Ricardo (ela) chama-se Heloísa (nós) chamamo-nos José (vocês) chamam-se Cláudio (as senhoras) chamam-se Maria (eles) chamam-se Mauro Osservazione: nella 1ª persona del plurale (nós), quando il pronome si trova dopo il verbo, il verbo perde la -s della desinenza: (Nós) nos chamamos José (nós) chamamo-nos José 24 3) Pronomi Possessivi I pronomi possessivi della 1ª e della 2ª persona del singolare e del plurale concordano in genere e numero con l’oggetto posseduto, mentre quelli della 3ª persona del singolare e del plurale concordano con il possessore. Possessivi 1ª e 2ª persona singolare/plurale: Pron.Pers.Soggetto Pronome Possessivo 1ª sing. Eu (o) meu, (a) minha, (os) meus, (as) minhas 2ª sing. Tu (o) teu, (a) tua, (os) teus, (as) tuas Você (o) seu, (a) sua, (os) seus, (as) suas O senhor / A senhora (o) seu, (a) sua, (os) seus, (as) suas 1ª plur. Nós (o) nosso, (a) nossa, (os) nossos, (as) nossas 2ª plur. Vocês (o) vosso, (a) vossa, (os) vossos, (as) vossas Os senhores / As senhoras (o) vosso, (a) vossa, (os) vossos, (as) vossas Come già detto, questi pronomi possessivi concordano in genere e numero con l’oggetto posseduto. Non concordano con il numero e il genere di chi possiede l’oggetto. Come in italiano. Esempi: o meu gato a minha gata os meus gatos as minhas gatas o teu gato a tua gata os teus gatos as tuas gatas o seu gato a sua gata os seus gatos as suas gatas o nosso gato a nossa gata os nossos gatos as nossas gatas o vosso gato a vossa gata os vossos gatos as vossas gatas Quello che può variare è la posizione del pronome possessivo in relazione al sostantivo. Se viene accompagnato da articolo determinativo (o, a, os, as), il possessivo precede il sostantivo (articolo + possessivo + sostantivo). Se viene accompagnato da articolo indeterminativo (um, uma, uns, umas) o da un numerale, il sostantivo precede il possessivo (articolo + sostantivo + possessivo). Esempi: a minha gata articolo det. + possessivo + sostantivo uma amiga minha articolo indet. + sostantivo + possessivo dois amigos nossos numerale + sostantivo + possessivo 25 Possessivi 3ª persona singolare/plurale: 3ª sing. 3ª plur. Pron.Pers.Soggetto Pronome Possessivo Ele dele Ela dela Eles deles Elas delas Non importa se l’oggetto posseduto è un sostantivo maschile o femminile, se è un solo oggetto o se sono più di uno. Il pronome possessivo di 3ª persona concorda con il possessore: maschile o femminile, singolare o plurale. Inoltre questi pronomi possessivi non cambiano la loro posizione in relazione al sostantivo. La formula è fissa: articolo (determinativo o indeterminativo)/ numerale + sostantivo + possessivo. Esempi: o gato dele a gata dele os gatos dele as gatas dele o gato dela a gata dela os gatos dela as gatas dela o gato deles a gata deles os gatos deles as gatas deles o gato delas a gata delas os gatos delas as gatas delas Si nota che non è l’oggetto posseduto quello che conta, ma il soggetto. Questi pronomi provengono dalla contrazione della preposizione de con il pronome personale soggetto di riferimento come se dicessimo, in italiano, di lui, di lei, di loro. Nella frase “os gatos dela”, nonostante “gatos” sia maschile e plurale, appartengono ad una donna e quindi sono dela (di lei). Allo stesso modo, nella frase “a gata deles”, nonostante “gata” sia femminile e singolare, appartiene a più di un uomo e quindi essa sarà deles (di loro). Osservazione: i pronomi possessivi seu, sua, seus, suas possono essere utilizzati con la 3ª persona, sia del singolare, sia del plurale. Ovviamente concorderanno con l’oggetto posseduto. Esempi: os gatos dela = os seus gatos a gata deles = a sua gata Comunque, tale uso va evitato perché potrebbe creare ambiguità. Vediamo una frase nel quale essa sia presente: “Bom dia, D.Ana. Falei com sua mãe e ela falou-me do seu problema.” (Buon giorno Sig.ra Anna. Ho parlato con sua madre e lei mi ha parlato del suo problema.) 26 In questa frase, per esempio, si potrebbe pensare che il problema di cui si parla riguarda la Sig.ra Anna. Se modifichiamo la frase della seguente maniera, resterà chiaro che il problema riguarda la madre della Sig.ra Anna: “Bom dia, D.Ana. Falei com sua mãe e ela falou-me do problema dela.” Perciò si suggerisce l’uso dei pronomi possessivi, seu, sua, seus, suas esclusivamente in relazione a você, o senhor e a senhora. 27 4) Pronomi Dimostrativi I pronomi dimostrativi hanno la funzione di indicare la localizzazione spaziale dell’oggetto di cui si parla in relazione al parlante a al suo interlocutore. Perciò si stabilisce una corrispondenza tra essi e gli avverbi di luogo aqui, aí e ali. In portoghese vi è la distinzione tra il punto dove si trova il parlante (aqui), il punto dove si trova l’interlocutore in relazione al parlante (aí) e un terzo punto distante da tutte e due (ali). Faccio questa precisazione perché in italiano esistono solo due punti di riferimento: qua/qui e la/li. Il primo riguarda il punto dove si trova il parlante (come in portoghese), ma il secondo può riguardare sia il punto dove si trova l’interlocutore, sia un punto distante da tutte due. E questo crea un po’ di confusione. Allora, immaginiamo due persone che parlano al telefono (A e B) di una terza persona (C): A: Come è il tempo da te? (1) B: Da me, piove. (2) Come sarà il tempo da C? (3) Riproponiamo il dialogo con gli avverbi di luogo: A: Come è il tempo li? (1) B: Qua piove. (2) Come sarà il tempo li? (3) Vedete che la prima frase e la terza utilizzano lo stesso avverbio di luogo però si riferiscono a due punti di riferimento diversi. Il primo si riferisce al punto dove si trova l’interlocutore di A e il secondo, al punto dove si trova C, distante dal parlante e dall’interlocutore. In portoghese questa ambiguità non avviene perché c’è un avverbio di luogo per ognuno di questi punti di riferimento. Vediamo il dialogo in portoghese: A: Como está o tempo aí? B: Aqui está chovendo. Come serà o tempo ali? Capire questo punto è fondamentale perché i pronomi dimostrativi verranno associati a questi tre punti spaziali: vicino a chi parla (aqui), vicino all’interlocutore (aí) e lontano da tutte e due (ali). 28 In portoghese, i pronomi dimostrativi hanno due forme: una variabile (maschile/femminile, singolare/ plurale) e una invariabile (neutra). 1) quando l’oggetto di cui si parla è vicino a chi parla. Avverbio di luogo corrispondente: aqui. In italiano corrispondo a: questo, questa, questi, queste. Variabili Invariabile Maschile Femminile Neutro Singolare este esta isto Plurale estes estas 2) quando l’oggetto di cui si parla è vicino all’interlocutore. Avverbio di luogo corrispondente: aí In italiano corrispondono a codesto, codesta, codesti, codeste. Variabili Invariabile Maschile Femminile Neutro Singolare esse essa isso Plurale esses essas 3) quando l’oggetto di cui si parla è lontano sia da chi parla, sia dal suo interlocutore. Avverbio di luogo corrispondente: ali In italiano corrispondono a: quello, quella, quelli, quelle. Variabili Invariabile Maschile Femminile Neutro Singolare aquele aquela aquilo Plurale aqueles aquelas Le forme variabili hanno funzione aggettiva o sostantiva, mentre la neutra svolge la funzione solo sostantiva I pronomi dimostrativi variabili, come i corrispondenti italiani, si riferiscono ad un oggetto del quale si sa il genero e il numero, perciò svolgono una funzione aggettiva o sostantiva. 29 Esempi: Este livro é meu. (funzione aggettiva) Meu livro é este. (funzione sostantiva) Attenzione perché molte volte l’oggetto al quale si riferisce il dimostrativo è implicito nella frase, cioè, guardando la frase non troviamo nessun sostantivo di riferimento. Notate anche che si possono includere nelle frasi i rispettivi avverbi di luogo, ma non è obbligatorio. Serve più che altro ad enfatizzare. Esempi: Maria: De quem é aquela bola ali? (Di chi è quel pallone?) José: Aquela (bola) ali é minha. (Quello è mio) Maria: E esta (bola) aqui? (E questo qua?) José: Essa (bola) aí é do João. (Quello è di João) Maria: E essa (bola) aí? (E quella (da te) ?) José: Esta (bola) aqui é minha também. (Anche questo è mio) Analizziamo questo esempio. Maria chiede a José di chi è quel pallone che si trova lontano da tutte e due (aquela bola). José risponde utilizzando lo stesso dimostrativo che aveva utilizzato Maria giacché il pallone è lontano anche da lui (aquela). Notate che “a bola” viene nominata soltanto nella prima frase. Nelle successive è tra parentesi perché non c’è bisogno di ripeterla, resta implicita e si continua ad utilizzare i dimostrativi variabili nel femminile/singolare. Continuiamo. Maria chiede allora, di chi è il pallone che ha vicino a lei (esta). José le risponde che il pallone vicino a lei (essa) è di João. Finalmente, Maria chiede di chi è il pallone vicino a José (essa) e José risponde che anche il pallone che ha vicino a sé è suo. Attenzione! Notate che quando Maria parla, “a bola” che si trova vicino a José (interlocutore) diventa “essa”, ma quando José parla, “a bola” che si trova vicino a sé diventa “esta”. Questo perché in un dialogo i ruoli di parlante e interlocutore si alternano così come i punti spaziali di riferimento. Ciò che per me è “da me”, per il mio interlocutore sarà “da te” e viceversa. L’unica cosa che resta immutabile è ciò che è lontano da entrambi. Le forme invariabili dei pronomi dimostrativi vengono usate al posto di esta coisa, essa coisa, aquela coisa quando si vuole designare qualcosa di cui non si può, o non si desidera specificare il nome. Infatti, svolgono soltanto una funzione sostantiva. In italiano corrispondono alle forme maschili/singolari: questo, codesto e quello. Fate attenzione al fatto che anche per i dimostrativi invariabili vanno rispettati i tre punti spaziali di riferimento. 30 Esempi: O que é isto (aqui)? (cosa è questo? – vicino a chi parla) Isso (aí) é uma bola de futebol. = Essa coisa (aí) é uma bola… O que é isso? (cosa è quello? – vicino all’interlocutore) Isto (aqui) é uma bola de futebol. = Esta coisa (aqui) é … O que é aquilo? (cosa è quello? – lontano da entrambi) Aquilo (ali) é uma bola de futebol. = Aquela coisa (ali) é … Attenzione! Non inventate nuovi dimostrativi come: esto, issos, issa, aquila, ecc! 31 5) Pronomi Accusativali (Complemento Oggetto Diretto) Singolare Pron.Pers.Soggetto Pron.O.D. 1ª persona Eu me 2ª persona Tu te Você o /a O senhor / A senhora o/a Ele / Ela o/a Pron.Pers.Soggetto Pron.O.D. 1ª persona Nós nos 2ª persona Vocês vos Os senhores / As senhoras os / as Eles /Elas os / as 3ª persona Plurale 3ª persona I pronomi complemento oggetto diretto non differiscono molto, nella loro struttura, da quelli italiani (mi;ti;La;lo/la;ci;vi;li/le). Allo stesso modo di quelli italiani, si ha il femminile e il maschile per la 3ª persona del singolare e del plurale. La forma di cortesia, sia nel singolare, sia nel plurale segue, rispettivamente, la 3ª persona del singolare e del plurale. C’è però una particolarità che riguarda i pronomi o, a, os, as in relazione alle desinenze dei verbi che li precedono. Quando questi pronomi si trovano dopo il verbo (quindi legati ad esso dal trattino) e il verbo finisce in: a) -r la consonante cade e davanti al pronome si aggiunge una -l. Inoltre, se si tratta di un verbo di prima coniugazione (-ar), l’ultima vocale va accentuata con l’accento acuto. Se invece si tratta di un verbo della seconda coniugazione (-er), l’ultima vocale va accentuata con l’accento circonflesso. Esempi: Vou comprar o livro vou comprar-o (sbagliato!) vou comprá-lo Vou beber o café vou beber-o (sbagliato!) vou bebê-lo Vou abrir a porta vou abrir-a (sbagliato!) vou abri-la 32 b) -s o -z esse cadono e davanti al pronome si aggiunge la -l. Il verbo va accentuato secondo la regola di accentazione. Esempi: Encontramos as raparigas encontramos-as (sbagliato!) encontramo-las Tu bebes o leite tu bebes-o (sbagliato!) tu bebe-lo Traz a mesa traz-a (sbagliato!) trá-la c) -m, -ão, -õe si aggiunge la -n al pronome. Esempi: Comam a carne comam-a (sbagliato!) comam-na Eles dão os livros eles dão-os (sbagliato!) eles dão-nos Põe a camisa põe-a (sbagliato!) põe-na d) Eccezioni: - la 3ª persona del presente dell’indicativo del verbo querer (ele quer) Esempio: Ele quer a bola ele quer-a (sbagliato!) ele quere-a - la 2ª persona del presente dell’indicativo del verbo ter (tu tens) Esempio: Tu tens a bola? tu tens-a? (sbagliato!) tu tem-la? Ricordate che queste trasformazioni riguardano solo i pronomi o, a, os, as e solo e esclusivamente quando i pronomi succedono il verbo! Quando precedono il verbo non subiscono modificazioni né i pronomi, né il verbo. 33 6) Pronomi Dativali (Complemento Oggetto Indiretto) Singolare Pron.Pers.Sogg. Pronomi O.I. Senza prep. Con prep. Con la prep. Com 1ª persona Eu me mim comigo 2ª persona Tu te ti contigo Você lhe você / si consigo / com você O senhor / A lhe o senhor / a com o senhor / com a senhora / si senhora / consigo ele / ela com ele / com ela senhora 3ª persona Ele / Ela lhe Plurale Pron.Pers.Sogg. Pronomi O.I. Senza prep. Con prep. Con la prep. Com 1ª persona Nós nos nós connosco 2ª persona Vocês vos / lhes vocês convosco / com vocês Os senhores / vos / lhes os senhores / com os senhores / com as as senhoras senhoras / convosco eles / elas com eles / com elas As senhoras 3ª persona Eles /Elas lhes I pronomi complemento oggetto indiretto senza preposizione corrispondono ai mi; ti/Le, gli/le; ci; vi; gli. Per quanto riguarda il singolare, al você, alla forma di cortesia e alla 3ª persona del singolare corrispondono gli stessi pronomi. Nel plurale l’unica particolarità è che per la 2ª persona si possono usare due pronomi: vos oppure lhes. Esempi: Dou a ele o livro? Dou-lhe o livro? Ela disse a nós que vem. Ela disse-nos que vem. Disse boa noite às senhoras. Disse-lhes boa noite. (fate attenzione alla preposizione articolata às: il verbo dizer (dire) regge la preposizione a che si contrae con l’articolo as del pronome as senhoras) Dei a gata ao José. Dei-lhe a gata. (anche in questo caso la preposizione a si contrae con l’articolo o che precede il nome di persona) 34 Ci sono preposizioni che reggono i pronomi complemento oggetto indiretto: para, de, a, por, em, entre, até. Esempi: Este caderno é para ti. Dei a gata a ele. Ela não gosta de mim. A notícia chegou até nós. Nel caso della preposizione com, essa si contrae con i pronomi. Il pronome connosco è l’unica parola portoghese con una doppia! Esempi: Vou contigo. Vens connosco. 35 7) Regole per la collocazione pronominale Di regola i pronomi riflessivi e atoni vengono dopo il verbo (pronome enclitico), legato ad esso da un trattino (hífen). Esempio: Chamas-te Maria? Dou-lhe a bola. Ouço-a muito bem. Tuttavia in alcune situazioni vengono prima del verbo (pronome proclitico). In questo caso non si utilizza l’hífen! 1) nelle orazioni in cui il verbo sia preceduto da pronome o avverbio negativo: não, nunca, jamais, ninguém, nada, ecc. Esempi: Nunca o vi. Não lhe disse isso. 2) nelle orazioni introdotte da pronomi relativi: que, quem, onde, o qual, a qual, os quais, ecc. Esempio: A estória que me contaste era linda. 3) nelle orazioni introdotte da pronomi e avverbi interrogativi: que, quem, o que, de quem, como, quanto, qual, onde, em que, a quem, por que, para que, ecc. Esempi: Onde o encontraram? Como é que te chamas? 4) nelle orazioni in cui è presente un pronome indefinito: alguém, ninguém, nenhum, nenhuma, todo, toda, qualquer, quaisquer, nada, tudo, ambos, ecc. Esempi: Alguém lhe disse a verdade. Mais nada me surpreende. 5) nelle orazioni in cui sono presenti certe congiunzioni e avverbi come: mas, também, enquanto, apenas, só, mesmo, até, já, talvez, sempre,enquanto, ecc. Esempi: Eu já te disse que não vou. Eu sei, mas ele não me ouve. 36 6) nelle orazioni introdotte da espressioni esclamative o che esprimono un desiderio. Esempi: Deus te ajude! Que Deus te bendiga! Nei tempi composti, in cui il verbo principale si trova al participio, il pronome si lega al verbo ausiliare. Come nei tempi semplici, di regola, il pronome succede il verbo ausiliare con l’hífen. Nei casi sopra elencati, precede l’ausiliare. Esempio: Tinha-o visto antes Não o tinha visto antes. Nelle perifrasi verbali come estar a + infinito, ter de + infinito, ir + infinito, ecc. il pronome può venire sia dopo l’ausiliare, sia dopo il verbo principale. Nei casi in cui si prevede la collocazione enclitica, il pronome può venire comunque dopo l’infinito del verbo principale oppure precedere il verbo ausiliare. Esempi: Tenho de visitá-lo. Tenho de o visitar. Não o tenho de visitar. Não tenho de visitá-lo. 37 Verbi In portoghese, come in italiano, i verbi si dividono in regolari e irregolari e hanno tre coniugazioni: 1ª conjugação: verbi con l’infinito in -ar 2ª conjugação: verbi con l’infinito in -er 3ª conjugação: verbi con l’infinito in -ir I verbi della lingua portoghese sono raggruppati in tre modi verbali: indicativo (indicativo), imperativo (imperativo) e conjuntivo (congiuntivo). Inoltre ci sono: infinitivo (infinito), gerúndio (gerundio) e particípio (participio passato). L’indicativo comprende i seguenti tempi verbali (semplici e composti): - presente (presente) - pretérito perfeito: simples (passato remoto)6 composto (senza corrispondente in italiano) - pretérito imperfeito (imperfetto) - pretérito mais-que-perfeito: simples (trapassato remoto) composto (trapassato prossimo) - futuro do presente: simples (futuro semplice) composto (futuro anteriore) - futuro do pretérito7: simples (condizionale) composto (condizionale passato) Il conjuntivo comprende i seguenti tempi verbali (semplici e composti): - presente (presente) - pretérito perfeito (passato) - pretérito imperfeito (imperfetto) - pretérito mais-que-perfeito (trapassato) - futuro: simples (senza corrispondente in italiano) composto (senza corrispondente in italiano) Diversamente dall’italiano l’infinito ha due forme: - infinitivo impessoal (infinito) - infinitivo pessoal (senza corrispondente in italiano) 6 In portoghese non esiste un equivalente al passato prossimo. Il pretérito perfeito simples, che in quanto alla sua struttura corrisponde al passato remoto, è il tempo del passato per eccellenza, anche quando l’azione si riferisce ad un passato recente. Non esiste un tempo composto per il passato che corrisponda al passato prossimo italiano! 38 1) Ser e Estar Pron.Pers.Soggetto Ser (Essere) Estar (Stare) Eu sou estou Tu és estás Você é está O senhor /A senhora é está Ele / Ela é está somos estamos Vocês são estão Os senhores /As senhoras são estão Eles / Elas são estão Nós In italiano diciamo: “sei italiana”, “oggi sono felice”, “lui è medico”, “siamo a Roma”, “il tempo è bello”, “lei è bassa”, ecc. In tutti questi casi, usiamo il verbo essere. In portoghese alcune di queste orazioni non richiederebbero il verbo ser (essere), bensì il verbo estar (stare). Questi due verbi, che sono anche degli importanti verbi ausiliari, vengono associati, rispettivamente a un’idea di permanenza e a un’idea di transitorietà. Il verbo ser si usa per indicare caratteristiche permanenti o stabili del soggetto: - caratteristiche fisiche o psicologiche durative, permanenti Esempi: Ela é alta. Ele é muito simpático. Ela é magra. Eu sou timido. O meu cachorro é um pastor alemão. - nazionalià Esempi: Tu és italiano. Nós somos brasileiras. - Professione Esempi: Eu sou dentista. Ele é professor. Ela é secretária. Vocês são estudantes. - localizzazione fissa nello spazio (case, negozi, ecc.) 39 Esempi: A minha casa é em Brindisi. A farmácia é na rua Tiradentes. - materia (ser de) Esempi: A camisa é de seda. O gelado é de chocolate. - tempo cronologico Esempi: Que horas são? São duas e meia. É meio-dia. Il verbo estar si usa per indicare caratteristiche temporanee o transitorie del soggetto: - fisiche Esempio: Ela está magra. Ela está grávida. Nel primo esempio “está magra” non vuol dire che il soggetto sia una persona magra, cioè che sia magro di costituzione. In quel caso la frase sarebbe “ela é magra”. “Está magra” vuol dire che si ritiene che, in quel momento, la persona sia magra. Si può quindi capire perché una donna “está grávida” (incinta). Una donna non potrebbe “ser grávida” perché non è permanentemente incinta. Il fatto di essere incinta è uno stato temporaneo e quindi richiede il verbo estar. - Psicologiche Esempio: Hoje estou contente. Ele está cansado. Nel primo caso si tratta dello stato d’animo del soggetto in quel determinato momento. Uno non è eternamente contento, ma si trova contento in determinati momenti, giorni, ecc. Lo stesso vale per la stanchezza (“cansado”). In quel momento la persona si ritiene stanca, ma ciò non vuol dire che si tratti di una persona perennemente stanca. Vediamo un altro esempio: A Lia é chata. (Lia è noiosa) A Lia está chata. Nella prima orazione, chi parla ritiene che Lia sia una persona noiosa. Invece, nella seconda frase, chi parla ritiene che, in quel momento, Lia è noiosa. - localizzazione mobile nello spazio (persone, animali, ecc.) Esempi: Onde vocês estão? 40 Estamos em Roma. In italiano si potrebbe dire “Dove siete?”, “Siamo a Roma”. In portoghese è sbagliato! Perché essere in un posto è una condizione temporanea. Diverso di una casa o di un negozio che si trovano fisicamente fissi in un posto: “A minha casa é em Brindisi.” - tempo (condizioni climatiche) Esempi: Hoje está calor. O céu está nublado. 41 2) Ficar Pron.Pers.Soggetto Ficar Eu fico Tu ficas Você fica O senhor /A senhora fica Ele / Ela fica Nós ficamos Vocês ficam Os senhores /As senhoras ficam Eles / Elas ficam Questo è un altro verbo che crea delle difficoltà perché ha molti significati. Limitiamoci ad alcuni dei suoi principali usi. Il verbo ficar può significare: - rimanere, restare: quando uno resta fisicamente in un posto o con qualcuno. Esempi: Hoje fico em casa. (Oggi rimango in casa.) Amanhã ficas com ele. (Domani resti con lui.) - trovarsi: in questo caso può sostituire il verbo ser quando esso esprime localizzazione fissa nello spazio. Esempi: A minha casa é em Brindisi A minha casa fica em Brindisi. A farmácia é na rua Tiradentes. A farmácia fica na rua Tiradentes. - diventare: il verbo ficar si alterna con il verbo estar quando esprime stati che risultano da una transizione. Molto usato nelle alterazioni dello stato d’animo. Esempi: A Lia está muito magra. Depois da dieta, a Lia ficou muito magra. Nella prima orazione si ritiene che in quel momento Lia è molto magra. Nella seconda, si afferma che dopo la dieta, Lia diventò molto magra. A Lia está feliz com a notícia do casamento. A Lia ficou feliz com a notícia do casamento. Nella prima orazione, Lia è felice, in quel momento, a causa della notizia del matrimonio. Nella seconda, si afferma che lei è rimasta felice a causa della notizia del matrimonio. Fico muito triste quando não te vejo! (Divento molto triste quando non ti vedo) 42 3) Ter e Haver Insieme a ser e estar, i verbi ter e haver formano il quadro dei principali verbi ausiliari della lingua portoghese. Questi due verbi non avrebbero niente di particolare se non fosse la confusione che si crea, in italiano, con il verbo avere. Uno degli errori più comuni tra gli studenti italiani è quello di confondere il verbo haver con il verbo avere. Infatti al verbo avere corrisponde, in portoghese, il verbo ter. Pron.Pers.Soggetto Ter (Avere) Eu tenho Tu tens Você tem O senhor /A senhora tem Ele / Ela tem Nós temos Vocês têm Os senhores /As senhoras têm Eles / Elas têm Il verbo haver invece ha due forme: una personale e una impersonale. La forma personale è quella che servirà come ausiliare. Ma è la sua forma impersonale quella che ci interessa in questo momento. Il verbo impersonale haver corrisponde all’esserci italiano. Con l’unica differenza che mentre il verbo esserci può essere coniugato nel singolare o nel plurale (c’è / ci sono), il verbo haver ha un’unica forma verbale valida per il singolare e per il plurale: há. Esempi: Há uma pessoa na casa. (C’è una persona nella casa) Há muitas pessoas na casa. (Ci sono molte persone nella casa) 43 4) Presente dell’Indicativo – Verbi Regolari 1ª Coniugazione: -ar (amar) Pron.Pers.Soggetto -ar Eu -o Tu -as Você -a O senhor /A senhora -a Ele / Ela -a Nós -amos Vocês -am Os senhores /As senhoras -am Eles / Elas -am Esempi: Eu falo Tu cantas Você estuda O senhor / a senhora almoça Ele /ela sonha Nós fumamos Vocês dançam Os senhores /as senhoras jantam Eles / elas jogam 44 2ª Coniugazione: -er (beber) Pron.Pers.Soggetto -er Eu -o Tu -es Você -e O senhor /A senhora -e Ele / Ela -e Nós -emos Vocês -em Os senhores /As senhoras -em Eles / Elas -em Esempi: Eu como Tu corres Você aprende O senhor / a senhora vive Ele /ela compreende Nós escrevemos Vocês conhecem Os senhores /as senhoras descem Eles / elas esquecem Attenzione! I verbi regolari della 2ª coniugazione che finiscono in –cer e ger, quando vengono coniugati nella prima persona del singolare (-o), hanno la grafia leggermente alterata in modo da mantenere la sua struttura fonetica. L’importante è mantenere il suono della ce e della ge perciò esse si trasformano in ço e jo, altrimenti si pronuncierrebbero co e go. Queste alterazioni riguardano solo la prima persona del singolare! Le altre persone vengono coniugate normalmente! Esempi: esquecer eu esqueco (sbagliato!) eu esqueço descer eu desco (sbagliato!) eu desço agradecer eu agradeco (sbagliato!) eu agradeço merecer eu mereco (sbagliato!) eu mereço proteger eu protego (sbagliato!) eu protejo 45 3ª Coniugazione: -ir (partir) Pron.Pers.Soggetto -ir Eu -o Tu -es Você -e O senhor /A senhora -e Ele / Ela -e Nós -imos Vocês -em Os senhores /As senhoras -em Eles / Elas -em Esempi: Eu decido Tu divides Você serve O senhor / a senhora pede Ele /ela prefere Nós despimos Vocês conseguem Os senhores /as senhoras dirigem Eles / elas partem Attenzione! Anche alcuni verbi regolari della 3ª coniugazione, quando vengono coniugati nella prima persona del singolare (-o), hanno la grafia alterata per mantenere intatta la struttura fonetica. Sono quelli che finiscono in -guir e gir. Per mantenere lo stesso suono dell’infinito, con la presenza della -o della desinenza, la -guir diventa -go e la -gir diventa –jo. Esempi: conseguir eu consiguo (sbagliato!) consigo dirigir eu dirigo (sbagliato!) eu dirijo Notate in “conseguir” che quando la penultima sillaba dell’infinito di un verbo di 3ª coniugazione finisce in -e, nella prima persona del singolare, essa si trasforma in -i. Esempi: sentir sen – tir eu sinto preferir pre – fe – rir eu prefiro Queste alterazioni riguardano solo la prima persona del singolare! 46 Alcune particolarità verbali: 1) verbi con infinito in –ear: passear (passeggiare), golpear (colpire) 2) verbi con infinito in –iar: odiar (odiare) 3) verbi con infinito in –air: cair (cadere), sair (uscire) 4) verbi “dormir” (dormire) e “cobrir” (coprire) – solo la prima persona del singolare cambia Pron.Pers.Soggetto Passear Odiar Sair Dormir Cobrir Eu passeio odeio saio durmo cubro Tu passeias odeias sais dormes cobres Você passeia odeia sai dorme cobre O senhor /A senhora passeia odeia sai dorme cobre Ele / Ela passeia odeia sai dorme cobre passeamos odiamos saímos dormimos cobrimos Vocês passeiam odeiam saem dormem cobrem Os senhores /As senhoras passeiam odeiam saem dormem cobrem Eles / Elas passeiam odeiam saem dormem cobrem Nós 47 5) Presente dell’Indicativo – Verbi Irregolari Esistono alcuni verbi che hanno l’infinito in -or. Questi verbi seguono la coniugazione del verbo por (mettere). Pron.Pers.Soggetto Pôr (mettere) Eu ponho Tu pões Você põe O senhor /A senhora põe Ele / Ela põe Nós pomos Vocês põem Os senhores /As senhoras põem Eles / Elas põem 1ª Coniugazione Pron.Pers.Soggetto Dar (dare) Eu dou Tu dás Você dá O senhor /A senhora dá Ele / Ela dá Nós damos Vocês dão Os senhores /As senhoras dão Eles / Elas dão 48 2ª Coniugazione: la maggior parte dei verbi irregolari della 2ª coniugazione sono irregolari o nella 1ª persona del singolare, o nella 3ª persona del singolare o in entrambi. I verbi ver (vedere) e ler (leggere) invece sono irregolari quasi interamente. Pron.Pers.Soggetto Ver Ler Dizer Fazer Perder (vedere) (leggere) (dire) (fare) (perdere) Eu vejo leio digo faço perco Tu vês lês dizes fazes perdes Você vê lê diz faz perde O senhor /A senhora vê lê diz faz perde Ele / Ela vê lê diz faz perde Nós vemos lemos dizemos fazemos perdemos Vocês vêem lêem dizem fazem perdem Os senhores /As senhoras vêem lêem dizem fazem perdem Eles / Elas vêem lêem dizem fazem perdem Poder Querer Saber Trazer (potere) (volere) (sapere) (portare) Eu posso quero sei trago Tu podes queres sabes trazes Você pode quer sabe traz O senhor /A senhora pode quer sabe traz Ele / Ela pode quer sabe traz podemos queremos sabemos trazemos Vocês podem querem sabem trazem Os senhores /As senhoras podem querem sabem trazem Eles / Elas podem querem sabem trazem Pron.Pers.Soggetto Nós 49 3ª Coniugazione Pron.Pers.Soggetto Ir Vir Ouvir Pedir Medir (andare) (venire) (sentire) (chiedere) (misurare) Eu vou venho ouço peço meço Tu vais vens ouves pedes medes Você vai vem ouve pede mede O senhor /A senhora vai vem ouve pede mede Ele / Ela vai vem ouve pede mede vamos vimos ouvimos pedimos medimos Vocês vão vêm ouvem pedem medem Os senhores /As senhoras vão vêm ouvem pedem medem Eles / Elas vão vêm ouvem pedem medem Nós Osservazioni importanti su alcuni verbi: 1) Gostar de L’espressione gostar de viene utilizzata per indicare quando una cosa piace a qualcuno, però la costruzione sintattica è diversa da quella del verbo piacere. In italiano diciamo che qualcosa piace a qualcuno (Es. “la cioccolata piace a Maria”, “mi piace la cioccolata”). Il verbo “gostar” richiede un’altra struttura sintattica: qualcuno “gosta de” qualcosa (Es. “A Maria gosta de chocolate”, “Eu gosto de chocolate”). Notate che il verbo “gostar” regge la preposizione de e va sempre accompagnato da essa. Anche nelle domande, la preposizione de è presente: “De quem gostas mais: do papai ou da mamãe?” (Chi ti piace di più: la mamma o papà?) Per dire, per esempio, “tu mi piaci” dobbiamo trasformare la frase in “eu gosto de você”. E per dire “io ti piacio”, diciamo “tu gostas de mim”. Attenzione a non inventare frasi del tipo: “gosta-me de viajar” tentativo malriuscito di dire “mi piace viaggiare”. La forma corretta sarebbe: “Gosto de viajar”. 50 2) Trazer e Levar Entrambi i verbi vanno tradotti, in italiano, come “portare”, però vanno utilizzati distintamente in funzione della localizzazione dell’oggetto da portare in relazione alla posizione del soggetto. Immaginiamo che la pallina sia l’oggetto da spostare e la freccia indichi la direzione nella quale deve essere spostato l’oggetto (da qua verso oltre / da oltre verso qua). qua, vicino a) • verso b) verso oltre, lontano • Levar Trazer (portare verso) (portare da) Nel caso a) l’oggetto si trova vicino al soggetto e deve essere portato verso un punto oltre, lontano dal soggetto. In questo caso si usa “levar” Esempio: “Leva o prato na cozinha.” (Porta il piato in cucina.) L’ordine è di prendere il piatto che sta vicino al soggetto e di portarlo verso un altro posto (la cucina). Cioè, prenderà l’oggetto e lo porterà oltre, lontano dal punto dove si trova. Portare via, in portoghese, si dice “levar embora”. Nel caso b) l’oggetto si trova lontano dal soggetto e deve essere portato da lontano verso il punto in cui si trova il soggetto. In questo caso si usa “trazer”. Esempio: “Traz o livro aqui” (Porta il libro qua.) In questo caso il libro si trova lontano dal soggetto che da l’ordine e deve essere portato verso il punto in cui si trova. Vuol dire portare qua un oggetto da lontano (che si trova lontano). Esempio: Ana e Lucas si incontrano all’università. Lucas ha un libro di Ana che glielo doveva consegnare, ma l’ha dimenticato a casa: Ana: Trouxeste o meu livro? (Hai portato il mio libro?) Lucas: Não. Amanhã levo-o na tua casa. (No, domani lo porto da te.) In relazione ad Ana, il libro si trovava lontano (a casa di Lucas). Ana chiede a Lucas se ha portato lì, dove si trovano entrambi, il suo libro dal luogo esso si trova (dalla casa di Lucas). Lucas il giorno dopo, quando sarà a casa e quindi sarà nello stesso punto in cui si trova il libro, lo prenderà e lo porterà lontano (verso la casa di Ana). 51 6) Pretérito Perfeito Simples – Verbi Regolari Nell’introduzione ai verbi, abbiamo visto che mentre in italiano esistono il passato prossimo e il passato remoto, in portoghese esiste un solo tempo verbale di riferimento per le azioni passate. In italiano utilizziamo il passato prossimo, che è un tempo composto (ausiliare + participio passato), per le azione accadute in un passato recente, mentre usiamo il passato remoto per indicare le azioni accadute in un passato lontano. In portoghese utilizziamo soltanto il pretérito perfeito simples per indicare sia le azioni che si riferiscono ad un passato recente, sia quelle che riguardano un passato lontano. Perciò ricordate che in portoghese non esiste “sou ido” (“sono andato”) oppure “tenho comido” 8 (“ho mangiato”). 1ª Coniugazione: -ar (amar) Pron.Pers.Soggetto -ar Eu -ei Tu -aste Você -ou O senhor /A senhora -ou Ele / Ela -ou Nós -ámos Vocês -aram Os senhores /As senhoras -aram Eles / Elas -aram Esempi: Eu falei Tu cantaste Você estudou O senhor / a senhora almoçou Ele /ela sonhou Nós fumámos Vocês dançaram Os senhores /as senhoras jantaram Eles / elas jogaram 8 La struttura ter + particípio esiste in portoghese, però corrisponde al pretérito perfeito composto che svolge una funzione totalmente diversa dal passato prossimo italiano. 52 2ª Coniugazione: -er (beber) Pron.Pers.Soggetto -er Eu -i Tu -este Você -eu O senhor /A senhora -eu Ele / Ela -eu Nós -emos Vocês -eram Os senhores /As senhoras -eram Eles / Elas -eram Esempi: Eu comi Tu correste Você aprendeu O senhor / a senhora viveu Ele /ela compreendeu Nós escrevemos Vocês conheceram Os senhores /as senhoras desceram Eles / elas esqueceram 53 3ª Coniugazione: -ir (partir) Pron.Pers.Soggetto -ir Eu -i Tu -iste Você -iu O senhor /A senhora -iu Ele / Ela -iu Nós -imos Vocês -iram Os senhores /As senhoras -iram Eles / Elas -iram Esempi: Eu decidi Tu dividiste Você serviu O senhor / a senhora pediu Ele /ela preferiu Nós despimos Vocês conseguiram Os senhores /as senhoras dirigiram Eles / elas partiram 54 Verbi che finiscono in –air Pron.Pers.Soggetto Sair Cair Eu saí caí Tu saíste caíste Você saiu caiu O senhor /A senhora saiu caiu Ele / Ela saiu caiu Nós saímos caímos Vocês saíram caíram Os senhores /As senhoras saíram caíram Eles / Elas saíram caíram 55 7) Pretérito Perfeito Simples – Verbi Irregolari 1) i verbi ser e ir hanno lo stesso pretérito perfeito simples: Esempio: eu fui = io sono andato/io andai io sono stato/io fu Sarà il contesto della frase ad indicare il verbo al quale si fa riferimento. Esempi: Ontem fui ao supermarcado. (Ieri sono andato al supermercato.) Sempre fui uma pessoa sincera. (Sono sempre stato una persona sincera.) 2) i verbi ter e estar hanno le stesse irregolarità sulla e della radice (che si trasforma in i) e sulla desinenza. Notate che, nella 3ª persona del singolare, la radice del verbo torna ad essere regolare. 3) i verbi dizer, trazer e saber sono, tutte e tre, irregolari nella radice e hanno le stesse desinenze irregolari (-e, -este, -e, -e, -e, -emos, -eram, -eram, -eram). Inoltre trazer e saber subiscono la stessa irregolarità nella radice: la a si trasforma in ou. 4) notate che il verbo fazer è irregolare nella radice e nella desinenza, ma allo stesso modo di ter e estar, la radice torna ad essere regolare nella 3ª persona del singolare. 5) il verbo ver segue la coniugazione dei verbi regolari della 3ª coniugazione (-i, -iste, -iu, -iu,-iu, -imos, -iram, -iram, -iram). Attenzione a non confondere i verbi ver e vir! Pron.Pers.Soggetto Ser Ir Ter Estar Dar (essere) (andare) (avere) (stare) (dare) Eu fui fui tive estive dei Tu foste foste tiveste estiveste deste Você foi foi teve esteve deu O senhor /A senhora foi foi teve esteve deu Ele / Ela foi foi teve esteve deu Nós fomos fomos tivemos estivemos demos Vocês foram foram tiveram estiveram deram Os senhores /As senhoras foram foram tiveram estiveram deram Eles / Elas foram foram tiveram estiveram deram 56 Pron.Pers.Soggetto Dizer Trazer Saber Fazer Querer (dire) (portare) (sapere) (fare) (volere) Eu disse trouxe soube fiz quis Tu disseste trouxeste soubeste fizeste quiseste Você disse trouxe soube fez quis O senhor /A senhora disse trouxe soube fez quis Ele / Ela disse trouxe soube fez quis Nós dissemos trouxemos soubemos fizemos quisemos Vocês disseram trouxeram souberam fizeram quiseram Os senhores /As senhoras disseram trouxeram souberam fizeram quiseram Eles / Elas disseram trouxeram souberam fizeram quiseram Pron.Pers.Soggetto Poder Ver Vir Pôr (potere) (vedere) (venire) (mettere) Eu pude vi vim pus Tu pudeste viste vieste puseste Você pôde viu veio pôs O senhor /A senhora pôde viu veio pôs Ele / Ela pôde viu veio pôs Nós pudemos vimos viemos pusemos Vocês puderam viram vieram puseram Os senhores /As senhoras puderam viram vieram puseram Eles / Elas puderam viram vieram puseram Il passato del verbo haver nella sua forma impersonale è: houve. In italiano corrisponde a c’è stato/ci fu e ci sono stati/ci furono. 57 8) Locuzioni Verbali a) Estar (presente) a + infinito (Port.) / Estar (presente) + gerúndio (Bras.) In italiano, per descrivere un’azione che si compie nel momento in cui si parla, possiamo usare il presente dell’indicativo oppure la locuzione stare + gerundio. Esempio: Che fai ? = Che stai facendo? Studio. = Sto studiando. In portoghese non sarebbe possibile utilizzare il presente dell’indicativo. Per esprimere un’azione, che si sta realizzando nel momento in cui si parla, dobbiamo usare la locuzione verbale estar a + infinito del verbo principale (Port.) oppure estar + gerundio del verbo principale (Bras.). Il presente dell’indicativo esprime più un’idea di costanza, di azioni che si sviluppano abitualmente, che sono costanti. Esempio: a) Ana: O que fazes? Lucas: Estudo. b) Ana: O que estás a fazer? Lucas: Estou a estudar. Nell’esempio a) Ana chiede a Lucas cosa fa in generale, cosa fa nella vita. E lui risponde che studia, ossia che è uno studente. Diversamente, nell’esempio b), Ana gli chiede cosa sta facendo in quel preciso momento. Lui risponde che in quel preciso momento sta studiando. b) Ter (presente) de/que + infinito (verbo principale) La locuzione ter de/que + infinito del verbo principale esprime le idee di necessità o di obbligatorietà. Corrisponde al verbo italiano dovere. Esempi: Tenho de ir ao dentista. (Ho bisogno di / devo andare dal dentista.) Tens de voltar cedo! (Devi tornare presto!) c) Ir (presente) + infinito (verbo principale) Questa locuzione costituisce il “futuro próximo” e sostituisce, soprattutto nel linguaggio colloquiale, il futuro dell’indicativo. Non richiede la preposizione a Esempi: Na sexta-feira vou jantar com o meu pai. (Domani cenerò con mio padre.) Na semana que vem, vou comprar um carro. (La settimana prossima comprerò una macchina) 58 8) Imperativo L’imperativo è un modo verbale che si forma partendo dal presente del congiuntivo. Perciò cominceremo dalla costruzione del presente del congiuntivo per arrivare all’imperativo. Presente del Congiuntivo Per formare il presente del congiuntivo ci serve la 1ª persona del singolare del presente dell’indicativo: amo, bebo, parto, agradeço, protejo, prefiro, tenho, venho, vejo, leio, digo, faço, perco, posso, trago, ponho, ecc. Perché la 1ª persona del singolare? Perché, se vi ricordate, avevamo visto che nel presente dell’indicativo i verbi, quando irregolari, lo sono nella 1ª persona del singolare, nella 3ª del singolare o in entrambi. Ebbene, il presente del congiuntivo riporta tali irregolarità. Infatti, la radice del verbo nel presente del congiuntivo è esattamente la stessa della 1ª persona del presente dell’indicativo. Esempi: eu tenho - que eu tenha eu leio - que tu leias eu prefiro - que você prefira eu faço - que o senhor/a senhora faça eu vejo - que ele veja eu agradeço - que nós agradeçamos eu trago - que vocês tragam eu ponho - que os senhores/as senhoras ponham eu dirijo – que eles/elas dirijam Desinenze del presente del congiuntivo: Pron.Pers.Soggetto -ar -er -ir Eu -e -a -a Tu -es -as -as Você -e -a -a O senhor /A senhora -e -a -a Ele / Ela -e -a -a -emos -amos -amos Vocês -em -am -am Os senhores /As senhoras -em -am -am Eles / Elas -em -am -am Nós 59 Notate che i verbi della 1ª coniugazione (-ar) hanno la desinenza in -e, mentre quelli della 2ª (-er) e della 3ª (-ir) coniugazioni hanno la desinenza in -a. Quindi per formare il presente del congiuntivo basta: a) prendere la radice della coniugazione della 1ª persona del singolare del presente dell’indicativo del verbo desiderato; b) mantenere la radice e aggiungere la desinenza: se il verbo termina in ar, avrà la desinenza in –e; se il verbo termina in -er o -ir, avrà la desinenza in -a. (vedi quadro di desinenze del presente del congiuntivo nella pagina anteriore) Esempi: verbo falar a) eu falo eu falo b) falar desinenza in -e: que eu fale que tu fales que você fale que o senhor/a senhora fale que ele/ela fale que nós falemos que vocês falem que eles/elas falem verbo ver a) eu vejo eu vej-o b) ver desinenza in -a: que eu veja que tu vejas que você veja que o senhor/a senhora veja que ele/ela veja que nós vejamos que vocês vejam que eles/elas vejam verbo preferir a) eu prefiro eu prefir-o b) preferir desinenza in -a: que eu prefira que tu prefiras que você prefira que o senhor/a senhora prefira que ele/ela prefira que nós prefiramos 60 que vocês prefiram que eles/elas prefiram verbo agradecer a) eu agradeço eu agradeç-o b) agradecer desinenza in -a: que eu agradeça que tu agradeças que você agradeça que o senhor/a senhora agradeça que ele/ela agradeça que nós agradeçamos que vocês agradeçam que eles/elas agradeçam verbo pôr a) eu ponho eu ponh-o b) pôr desinenza in -a: que eu ponha que tu ponhas que você ponha que o senhor/a senhora ponha que ele/ela ponha que nós ponhamos que vocês ponham que eles/elas ponham Attenzione! I verbi della 1ª coniugazione che finiscono in -car e -gar dovranno essere aggiustati per mantenere la loro struttura fonetica. La c diventerà qu e la g diventerà gu altrimenti con la -e della desinenza cambierebbe il suono dei verbi. Esempi: educar eu educo que eu educe (sbagliato!) que eu eduque chegar eu chego que eu chege (sbagliato!) que eu chegue 61 Verbi irregolari nel presente del congiuntivo Fortunatamente, nel presente del congiuntivo, pochi sono i verbi irregolari. I verbi ser, querer e saber hanno la radice irregolare, ma desinenze regolari. Il verbo estar ha la radice irregolare e ha la desinenza dei verbi della 2ª coniugazione (-er). I verbi dar e ir hanno radice e desinenze irregolari. Pron.Pers.Soggetto Ser Estar Saber Querer (que) Eu seja esteja saiba queira (que) Tu sejas estejas saibas queiras (que) Você seja esteja saiba queira (que) O senhor /A senhora seja esteja saiba queira (que) Ele / Ela seja esteja saiba queira sejamos estejamos saibamos queiramos (que) Vocês sejam estejam saibam queiram (que) Os senhores /As senhoras sejam estejam saibam queiram (que) Eles / Elas sejam estejam saibam queiram Dar Ir (que) Eu dê vá (que) Tu dês vás (que) Você dê vá (que) O senhor /A senhora dê vá (que) Ele / Ela dê vá (que) Nós demos vamos (que) Vocês dêem vão (que) Os senhores /As senhoras dêem vão (que) Eles / Elas dêem vão (que) Nós Pron.Pers.Soggetto 62 Imperativo Affermativo L’imperativo viene coniugato nella 2ª persona del singolare (tu, você, o senhor/a senhora), nella 1ª persona del plurale (nós) e nella 2ª persona del plurale (vocês, os senhores/as senhoras). L’imperativo affermativo del “tu” è uguale alla 3ª persona del singolare del presente dell’indicativo. Esempio: verbo ver Pres.ind. (3ª pers.sing.): ele/ela vê Imp.affer. vê (tu) La 2ª persona del singolare nelle forme você e o senhor/ a senhora, la 1ª persona del plurale e la 2ª persona del plurale hanno le stesse coniugazioni del presente del congiuntivo. Esempio: verbo ver Pres.cong. (que) você veja (que) o senhor/a senhora veja (que) nós vejamos (que) vocês vejam (que) os senhores/as senhoras vejam Imper.affer veja (você) veja (o senhor/a senhora) vejamos (nós) vejam (vocês) vejam (os senhores as senhoras) Proviamo a costruire l’imperativo affermativo del verbo dizer: a) radice della 1ª persona del presente dell’indicativo: eu digo dig b) verbo della 2ª coniugazione quindi con desinenza in –a: que eu diga que tu digas que você diga que o senhor/a senhora diga que ele/ela diga que nós digamos que vocês digam que os senhores/as senhoras digam que eles/elas digam c) 3ª persona del singolare del presente dell’indicativo: ele diz 63 d) Imperativo Affermativo: diz (tu) = 3ªpers.sing. del presente dell’indicativo diga (você) = presente del congiuntivo diga (o senhor/a senhora) = presente del congiuntivo digamos (nós) = presente del congiuntivo digam (vocês) = presente del congiuntivo digam (os senhores/as senhoras) = pres. del congiuntivo Imperativo Affermativo – verbo ser Seguendo il metodo di formazione dell’imperativo appena illustrato, noteremo che ser è l’unico verbo irregolare. Fortunatamente è irregolare solo nel tu, il quale non è uguale alla 3ª persona del singolare del presente dell’indicativo. Pron.Pers.Soggetto Tu Ser sê Você seja O senhor /A senhora seja Nós sejamos Vocês sejam Os senhores /As senhoras sejam 64 Imperativo Negativo L’imperativo negativo è più semplice dell’affermativo. Ciò perché, nell’imperativo negativo, tutte le coniugazioni sono identiche a quelle del presente del congiuntivo, incluso il tu. Perfino il verbo ser è regolare. Esempio: verbo dizer Pres.congiuntivo: que eu diga que tu digas que você diga que o senhor/a senhora diga que ele/ela diga que nós digamos que vocês digam que os senhores/as senhoras digam que eles/elas digam Imperativo negat.: não digas (tu) = presente del congiuntivo não diga (você) não diga (o senhor/a senhora) não digamos (nós) não digam (vocês) não digam (os senhores/as senhoras) La differenza, quindi tra l’imperativo affermativo e quello negativo riguarda soltanto il tu: nell’affermativo ha la stessa coniugazione della 3ª persona del singolare del presente dell’indicativo, mentre nell’imperativo negativo segue la stessa coniugazione che ha nel presente del congiuntivo. 65 Preposizioni articolate Abbiamo quattro preposizioni semplici che quando si trovano insieme a un articolo determinativo diventano articolate: EM em + art. o = no em + art. a = na em + art. os = nos em + art. as = nas DE de + art. o = do de + art. os = dos de + art. a = da de + art. as = das La preposizione DE si può contrarre anche con i pronomi personali di 3ª persona del singolare e del plurale (Esempio: “não gosto dela”): de + pron. ele = dele de + pron. ela = dela de + pron. eles = deles de + pron. elas = delas A a + art. o = ao a + art. a = à a + art. os = aos a + art. as = às Attenzione! L’accento grave (“crase” in portoghese) va usato solo e esclusivamente quando avviene la contrazione tra la preposizione A e gli articoli determinativi femminili oppure quando avviene la contrazione con i pronomi dimostrativi aquele(s), aquela(s). POR por + art. o = pelo por + art. a = pela por + art. os = pelos por + art. as = pelas 66 Uso delle preposizioni em, de, a, por 1) La preposizione em (no, na, nos, nas) corrisponde9 in italiano alla preposizione in (nel, nello, nell’, nella, negli, nelle) e va usata per indicare: - posizione nello spazio: Il verbo ESTAR (stare) richiede l’uso di questa preposizione quando si tratta di localizzare un elemento in un determinato punto dello spazio. Mentre richiede la preposizione A per indicare la localizzazione relativa di un elemento (vedere esempi della preposizione A). La preposizione va articolata se necessario. Esempi: Ele está em Lisboa. (Lui è a Lisbona.) Ela mora no Brasil. (Lei abita in Brasile.) - situazioni di tempo: - date (anno): attenzione! A differenza dell’italiano non viene articolata prima degli anni, poiché gli anni non richiedono l’articolo (vedi articoli). Esempio: Em 1985, ele chegou ao Brasil. (Nel 1985 lui arrivò in Brasile.) - date (mese): non viene articolata. Esempio: Em Dezembro vou ao Brasil. (A dicembre vado in Brasile.) - date con l’uso della espressione “no dia” Esempio: Ele casou no dia 19 de Abril de 1998. (Lui si sposò il 19 aprile 1998.) - giorno della settimana: va usata quando ci riferiamo ad un’azione che si svolge in un certo giorno della settimana. In questo caso, l’italiano prevede solo l’uso dell’articolo. Invece il portoghese richiede l’uso della preposizione articolata quindi attenzione perché i giorni della settimana sono femminili, ma il sabato (sábado) e la domenica (domingo) sono maschili. 9 Le preposizione em, de e a corrispondono, grosso modo, alle preposizioni in, di e a. Tale corrispondenza aiuta a capire le articolazioni delle preposizioni, ma non vuol dire che il loro uso sia identico. Molte volte il portoghese richiede l’uso di preposizioni che nella stessa frase in italiano non sarebbero richieste. Altre volte il portoghese utilizza altre preposizioni che non corrispondono a quelle usate in italiano e così successivamente. Quindi è importante fare attenzione alla reggenze verbali e ai modi di uso delle preposizioni. Segnalate soprattutto quelle che differiscono dall’italiano. 67 Esempi: Na quinta-feira, vou ao ginásio. (Il giovedì vado in palestra.) No domingo, vamos à praia. (La domenica andiamo a mare) - periodi festivi Esempi: No Natal, vou à casa da minha avó. (A Natale vado da mia nonna.) Na Páscoa, gosto de viajar. (A Pasqua mi piace viaggiare.) - stagioni dell’anno: viene articolata. Ricordate che “Verão” (Estate) è maschile. Esempio: No Verão vamos à praia. (L’estate andiamo a mare.) 2) La preposizione de (do, da, dos, das), in base al caso, può corrispondere in italiano alle preposizioni di (del, dello, dell’, della, degli, delle) o da (dal, dallo, dall’, dalla, dagli, dalle) e va usata per indicare: - possesso: corrisponde al di italiano e indica a chi appartiene un elemento. Attenzione: i nomi di persone, per esempio, richiedono l’articolo determinativo, perciò la preposizione va articolata se precede un sostantivo che richiede articolo. Esempi: O livro é da Maria. (Il libro e di Maria.) É um direito do povo. (È un diritto del popolo.) - origine nello spazio: corrisponde alla preposizione italiana DA che in portoghese non esiste. Quando, in portoghese, ci troviamo davanti alla preposizione da, si tratta della preposizione de articolata (de + art. a). Essa viene richiesta dal verbo VIR (venire). Esempi: Venho do Rio de Janeiro. articolata perché Rio de J. (Vengo da Rio de Janeiro.) richiede l’articolo Amanhã parto de Lisboa. (Domani parto da Lisbona.) - mezzo di trasporto: con i verbi di movimento la preposizione DE indica il mezzo di trasporto, se si tratta di un mezzo di trasporto generico, 68 oppure si usa la preposizione EM + articolo, se si tratta di un mezzo di trasporto specificato. Eccezione: ir a pé (andare a piedi). Esempio: Vou de carro. una macchina qualsiasi,non specificata Vou no carro da minha mãe. non si tratta più di una macchina qualsiasi, ma è specificata. - situazioni di tempo: - trascrizione delle date: Esempio: Eles se conheceram no dia 27 de Dezembro de 1996. (Loro si sono conosciuti nel 27 Dicembre 1996.) - parte della giornata: quando ci riferiamo a un momento particolare della giornata nel quale svolgiamo un’azione. La preposizione DE non va articolata e può essere usata con tutte le espressioni: “manhã”, “tarde”, “noite”, “madrugada”. Esempi: De manhã gosto de correr. (La mattina mi piace correre.) De noite saio com os meus amigos. (La notte esco con i miei amici.) - ora: quando si specifica l’ora, d’accordo all’intervallo di 12 ore (non 24), è necessario indicare se si tratta del mattino, del pomeriggio, della sera, ecc. e perciò va articolata. Esempio: Vou à escola às 8 da manhã. (Vado a scuola alle 8 del mattino) - intervallo di tempo: viene usata insieme alla preposizione A. Tutte e due vengono articolate. Esempi: Trabalho das 9 da manhã às 6 da tarde. (Lavoro dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio.) 3) La preposizione a (ao, à, aos, às) corrisponde in italiano alla preposizione a (al, allo, all’, alla, agli, alle) e va usata per indicare: - posizione nello spazio: il verbo Estar richiede l’uso di questa preposizione quando si tratta di localizzare un elemento in relazione ad un altro. Esempio: Sintra fica a 40 km de Lisboa. (Sintra si trova a 40 km da Libona.) Ele está à esquerda da Maria. (Lui è a sinistra di Maria.) 69 - movimento verso un luogo. Il verbo IR (andare) richiede questa preposizione. Esempio: Hoje vou a Lisboa. (Oggi vado a Lisbona.) - situazioni di tempo: - date: attenzione! Siccome in italiano questa fattispecie non richiede preposizione, bensì l’articolo, si tende ad articolare la preposizione. Ma ricordate che le date non sono precedute da articolo, quindi la preposizione non va articolata! Esempio: Ele casou a 19 de Abril de 1998. (Lui si sposò il 19 aprile 1998.) - giorno della settimana: va usata quando ci riferiamo ad un’azione che si svolge abitualmente in un certo giorno della settimana. Ossia, azioni che si svolgono tutte le settimane in quel determinato giorno. Per dare l’idea di ripetizione, il giorno della settimana passa al plurale. Vanno considerate, inoltre, le stesse osservazioni fatte per quanto riguardava la preposizione EM. Esempi: Às quintas-feiras, vou ao ginásio. (I giovedì vado in palestra.) Aos domingos, vamos à praia. (Le domeniche andiamo a mare) - parte della giornata: quando ci riferiamo a un momento della giornata nel quale svolgiamo un’azione. Ma attenzione perchè la preposizione A articolata non va usata con le espressioni “manhã” e “madrugada”. Può essere usata con: “tarde”, “noite”, “amanhecer”, “anoitecer”. Esempi: Gosto de dormir à tarde. (Mi piace dormire il pomeriggio.) À noite saio com os meus amigos. (La notte esco con i miei amici.) - le ore: per indicare a che ora si svolge un’azione. La preposizione va sempre articolata, anche con le espressioni “meio-dia” (mezzogiorno) e “meia-noite” (mezzanotte). Esempi: Almoço às 13 horas e às 15 recomeço a estudar. (Pranzo alle ore 13 e alle ore 15 ricomincio a studiare.) Ele chega ao meio-dia. (Lui arriva a mezzogiorno.) 70 4) La preposizione por (pelo, pela, pelos, pelas), così come la preposizione para, non fanno parte del programma di Portoghese I. Va sottolineato, comunque, che purtroppo queste preposizioni non hanno una corrispondenza univoca nell’italiano e perciò è fondamentale abituarsi ai diversi usi che le riguardano. Sia por, sia para sostituiscono, dipendendo dal caso, la preposizione italiana per. Por, in particolare, sostituisce la preposizione italiana da quando essa introduce il complemento d’agente della voce passiva. Suggerisco che lo studente prenda nota dell’uso di queste preposizioni ogni volta che le incontri nei dialoghi, testi, esercizi, ecc. 5) Le altre principali preposizioni del portoghese sono: após (dopo) até (fino) com (con) contra (contro) desde (da punto di origine) entre (tra, fra) para (per, verso) sem (senza) sobre (su, sopra) sob (sotto, giù) 6) Alcune delle principali locuzioni prepositive sono: abaixo de (sotto) debaixo de (sotto) em baixo de (sotto) acima de (sopra) em cima de (sopra) dentro de (dentro) ao lado de (accanto a) em frente de (davanti) atrás de (dietro di) perto de (vicino a) longe de (lontano da) além de (oltre, al di là di) antes de (prima di) 71 depois de apesar de até a através de em vez de graças a no meio de de acordo com por causa de (dopo, dopo di) (nonostante) (fino a) (attraverso) (invece di) (grazie a) (in mezzo a) (d’accordo con, secondo) (a causa di) 72 Bibliografia di Riferimento ABREU, Maria Helena e MURTEIRA, Rita Benamor. Grammatica del Portoghese Moderno, Bologna, Zanichelli, 1998. CARREIRA, Maria Helena Araújo e BOUDOY, Maryvonne. Grammatica Pratica del Portoghese dalla A alla Z. Trad. it. di Francesca Ilardi e Massimo Bocchiola, Milano, Editore Ulrico Hoepli, 2000. CASCALHO, Marília Margareth. Português ao Vivo 1, Lisboa, Lidel, 1999. COUDRY, Pierre e FONTÃO, Elizabeth. Fala Brasil: Português para Estrangeiros, Campinas, Editora Pontes, 2001. CEGALLA, Domingos Paschoal. Novíssima Gramática da Língua Portuguesa, São Paulo, Companhia Editora Nacional, 1980. CHIUCHIU, A., MINCIARELLI, F. e SILVESTRINI M. In Italiano: Grammatica Italiana per Stranieri, Perugia, Editrice Guerra, 1985. CUNHA, Celso e CINTRA, Lindley. Nova Gramática do Português Contemporâneo, Lisboa, Edições João Sá da Costa, 2000. DARDANO, Maurizio e TRIFONE, Pietro, La Nuova Grammatica della Lingua Italiana, Bologna, Zanichelli, 1997. FERREIRA, Aurélio Buarque de Holanda. 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Vamos Aprender Português, Lisboa, Plátano Editora, 2001. 73 Ringraziamenti In questa dispensa è racchiuso il lavoro di un anno d’insegnamento della lingua portoghese presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Lecce. Durante questo periodo ho avuto l’opportunità di conoscere molte persone che mi hanno aiutata in tanti modi. Ringrazio il Sig. Valente, tutti quelli della segreteria del Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e i tecnici del laboratorio per la loro disponibilità quotidiana. Ringrazio i colleghi collaboratori esperti di madrelingua degli altri corsi che mi hanno fornito tanti spunti e idee per le attività didattiche. Vorrei ringraziare la Prof.ssa Monica Genesin e il Dott. Fadl Al Hamad non solo perché hanno contribuito direttamente alla stesura di questa dispensa ma anche perché mi hanno motivata e dato grande sostegno quando più ho avuto bisogno. Insegnare si è rivelata un’esperienza molto stimolante soprattutto grazie al clima d’intesa e di collaborazione instaurato all’interno del corso di Lingua e Letteratura Portoghese e Brasiliana. In questo senso, vorrei ringraziare in maniera particolare la Prof.ssa Vera Lúcia de Oliveira che dall’inizio ha riposto in me tutta la sua fiducia contribuendo così alla mia crescita professionale più di qualsiasi altra persona. 74