DOCUMENTAZIONE STAMPA
Forma classica della malattia di Creutzfeldt-Jakob:
scoperta la presenza di prioni nei muscoli
6 novembre 2003
Ricercatori del centro nazionale di riferimento per le malattie da prioni di Zurigo hanno
potuto rilevare, per la prima volta, la presenza di tracce di prioni nei tessuti muscolare
e splenico, in pazienti deceduti a causa della forma classica del morbo di CreutzfeldtJakob (MCJ). I prioni sono gli agenti patogeni all'origine della MCJ e della BSE, una
malattia che colpisce i bovini. Il resoconto del lavoro svolto dai ricercatori appare
nella rivista specializzata "New England Journal of Medicinei". Anche tenendo conto di
questi nuovi risultati, l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) e l'Ufficio federale
di veterinaria (UFV) reputano sufficienti le misure di prevenzione adottate finora, nei
settori alimentare e degli interventi medico-chirurgici.
L'équipe del centro di riferimento ha esaminato campioni di muscolo e di milza, prelevati a 36
persone decedute a causa della MCJ tra il 1996 e il 2002, allo scopo di rilevare la presenza
di prioni (più esattamente: PrPSc). In 10 dei 28 campioni di milza e in 8 dei 32 campioni di
muscolo, l'équipe ha accertato – per la prima volta, grazie all'utilizzazione di un nuovo
metodo d'analisi, molto sensibile – la presenza di piccole quantità di prioni. Con i test finora
disponibili, da 100 fino a 1000 volte meno sensibili, era possibile rilevare la presenza dei
prioni soltanto nel sistema nervoso centrale delle persone affette dalla forma classica della
MCJ, però non nei loro muscoli. Nelle persone colpite dalla variante della MCJ (vMCJ)
invece, già in precedenza è stato possibile scoprire i prioni negli organi periferici come la
milza, in quantità molto maggiori rispetto alla forma classica della MCJ. Secondo le attuali
conoscenze, la vMCJ è causata dal consumo di tessuti a rischio provenienti da bovini affetti
da BSE.
È possibile che durante la fase terminale della forma classica della MCJ i prioni passino dal
cervello agli altri organi. In effetti, i ricercatori hanno trovato tracce di prioni nei tessuti
muscolare e splenico di pazienti che hanno sofferto della malattia per lungo tempo. Non è
però ancora chiaro, in quale stadio della malattia i prioni colpiscono gli organi periferici.
La carne bovina resta sicura
In seguito alla scoperta – grazie all'utilizzazione di un nuovo metodo d'analisi – di tracce di
prioni in tessuti muscolari di persone decedute a causa della MCJ, sorge la questione
relativa all'eventuale presenza di questi agenti patogeni anche nei tessuti muscolari di bovini
affetti da BSE. Con i metodi d'analisi finora disponibili non è stata rilevata la presenza di
prioni nei muscoli dei bovini, in nessun stadio della BSE.
Cosa significherebbe però un ritrovamento - da parte dell'équipe dell'ateneo zurighese – di
tracce di agenti patogeni della BSE nel tessuto muscolare di animali malati, grazie
all'impiego del nuovo metodo d'analisi, altamente sensibile? Il consumo di carne bovina
verrebbe di conseguenza considerato pericoloso? Si tratta di una questione che già anni fa è
stata oggetto di studi svolti da ricercatori britannici. I risultati sono stati chiari: in nessuno di
questi esperimenti, il carattere infettivo dei tessuti muscolari bovini è stato dimostrato.
Da parte britannica le ricerche sono state effettuate direttamente sui vitelliii. Ad animali
giovani sono stati somministrati, come mangime, 100 grammi di tessuto cerebrale altamente
infettivo, proveniente da bovini malati di BSE. Si tratta di una quantità sufficiente a infettare
migliaia di bovini. Come previsto, in seguito all'ingestione di questo materiale i vitelli si sono
ammalati di BSE. Il tessuto muscolare dei vitelli malati, però, non è risultato infettivo: anche
quando i ricercatori hanno iniettato questo materiale direttamente nel cervello di vitelli sani,
questi ultimi non si sono ammalati. Il metodo dell'iniezione nel cervello è considerato il test
più sensibile e il suo potenziale infettivo è 1000 volte superiore a quello dell'ingestione di
tessuti infetti.
Il test sopradescritto ha dato uguali risultati – nessuna infezione provocata - anche quando
sono stati utilizzati milza, linfonodi, sangue, reni, fegato e altri tipi di tessuti. Perciò, a livello
mondiale, le autorità competenti hanno dichiarato già anni or sono che il consumo di carne
bovina non comporta rischi. Si tratta di una valutazione che continuerebbe ad essere valida
anche nel caso in cui venissero scoperte tracce di prioni nei muscoli dei bovini.
D'altra parte, i ricercatori, utilizzando campioni di tessuto prelevati da cervello, midollo
spinale, occhi, determinati gangli nervosi, tonsille e certe parti dell'intestino – l'ileo – sono
riusciti a infettare degli animali. In Svizzera, questi tessuti ad alto rischio vengono asportati a
tutti i bovini macellati di una certa età, anche se sani; il materiale asportato viene in seguito
incenerito e, di conseguenza, non entra nella catena produttiva delle derrate alimentari, così
come non è utilizzato per produrre mangimi per animali. Alla luce dei nuovi risultati
concernenti i casi di MCJ, l'UFV e l'UFSP hanno esaminato le misure summenzionate, così
come altre pure in vigore, e hanno constatato che non si rende necessario adottare misure
complementari.
Interventi medico-chirurgici
Secondo il gruppo di esperti istituito dall'UFSP (Swiss-NOSO CJD Task-Force) i risultati
ottenuti presso il centro di riferimento di Zurigo non comportano alcun cambiamento nel
settore degli interventi medico-chirurgici. È stata infatti emanata un'ordinanza concernente la
prevenzione della MCJ iii, entrata in vigore il 1° gennaio 2003 che, tra l'altro, disciplina la
sterilizzazione degli strumenti chirurgici: al momento della sua stesura si è tenuto conto dei
casi di vMCJ e, di conseguenza, essa previene in larga misura i rischi legati alla presenza di
prioni nei tessuti periferici.
Informazioni su questo tema in Internet
In merito agli interventi medico-chirurgici consultare il sito dell'UFSP:
in francese: : www.bag.admin.ch/prionen/f/index.htm
Sulla BSE: consultare il sito Infovet dell'UFV (in francese):
www.bvet.admin.ch/tiergesundheit/f/ausbild_beratung/tierseuchen/bse/bse_home.html
Per quanto riguarda i provvedimenti inerenti alla BSE: vedi il sito dell'Unità BSE:
www.bse-einheit.ch
Ufficio federale di veterinaria
Informazioni: Marcel Falk, comunicazione
031 / 323 84 96
Ufficio federale della sanità pubblica
Divisione epidemiologia e malattie infettive
Servizio specializzato TSE
Divisione sicurezza delle derrate alimentari
Centro nazionale di riferimento per le malattie da prioni, Istituto di neuropatologia
dell'Università di Zurigo
i Glatzel M, Abela E, Maissen M and Aguzzi A. Extraneural pathological prion protein in sporadic CJD.
New England Journal of Medicine, 349; 19 (6 novembre 2003)
ii Update of the Opinion on TSE Infectivity distribution in ruminant tissues, Wissenschaftlicher
Lenkungsausschuss der Europäischen Kommission, 7-8 novembre 2002
europa.eu.int/comm/food/fs/sc/ssc/out296_en.pdf
iii Ordinanza del 20 novembre 2002 concernente la prevenzione della malattia di Creutzfeld-Jakob
negli interventi medici e chirurgici (OMCJ) Bollettino UFSP n. 3, 13.1. 2003