TUMORI DEL TESTICOLO Tubuli seminiferi e Interstizio I tumori del testicolo sono piuttosto rari, solo l' 1- 2% delle neoplasie maschili. L'età di maggior incidenza di questi tumori è compresa tra i 15 ed i 25 anni per i tumori nonseminomatosi e da una fascia di età di circa 10 anni superiore per i seminomi. In questa fascia di età il cancro del testicolo è il tumore maligno maschile più comune; l' estrema rarità dei tumori testicolari benigni (fibromi, angiomi, neurofibromi, teratomi benigni, etc.) e la rapidità di crescita che spesso contraddistingue questa patologia fa sì che, fino a prova contraria, ogni massa testicolare di recente insorgenza debba essere considerata maligna. ETIOPATOGENESI La causa prima dei tumori del testicolo, verosimilmente genetica, è sconosciuta, anche se nella quasi totalità dei casi sono state riscontrate anomalie a carico del cromosoma 12 e soprattutto del suo braccio corto. Sono noti però alcuni fattori che potrebbero agire in senso favorente e/o scatenante e che sono rappresentati dalle disgenesie gonadiche e, soprattutto, dal criptorchidismo. Il fattore scatenante presente nelle disgenesie gonadiche non è stato identificato, si è però osservato che tutti i soggetti con anomalie di sviluppo del testicolo, sindromi di femminilizzazione o sindrome di Klinefelter, vanno incontro ad un aumentato rischio di sviluppare neoplasie del testicolo. I soggetti con anamnesi positiva per criptorchidismo vanno incontro con elevata frequenza (circa 10 volte più della media) allo sviluppo di tumori del testicolo. Il rischio di sviluppare una neoplasia è tanto maggiore quanto più alta è la sede della ritenzione (20-40 volte nelle ritenzioni intraaddominali, molto più bassa per quelle inguinali). Secondo la teoria più diffusa, quella dell'ipertermia, causa o concausa della degenerazione neoplastica sarebbe l'elevata temperatura a cui il testicolo ritenuto sarebbe esposto (rispetto a quella scrotale). Contro questa ipotesi c'è l'osservazione che la neoplasia incide con la stessa frequenza nel testicolo criptorchide non operato e in quello ricondotto nella sua sede naturale (e quindi non più soggetto all'insulto termico). L'insieme di questi fattori fa pensare che l'evento criptorchidismo (cioè la turba della migrazione) non sia altro che l'aspetto di un'anomalia più ampia, causata da un fattore verosimilmente genetico. Il traumatismo testicolare è spesso invocato dai pazienti come responsabile, in senso causale e temporale, della tumefazione testicolare; non va assolutamente considerato un fattore etiologico ma solo l'occasionale motivo per una accurata ispezione del testicolo a cui può seguire la scoperta della massa. ANATOMIA PATOLOGICA Classificazione. l tumori del testicolo possono derivare, anche se con frequenze molto diverse, da tutti i tipi cellulari (epiteliali e non) presenti nell' organo, li distinguiamo pertanto in tre categorie: • 1) Tumori delle cellule germinali: di gran lunga i più frequenti (95%). Suddivisi nei due grossi gruppi dei tumori seminomatosi e non seminomatosi. • 2) Tumori dello stroma gonadico e dei cordoni sessuali: a partenza dalle cellule interstiziali di Leydig e dalle cellule del Sertoli. • 3) Tumori degli annessi e dello stroma, rari (mesoteliomi della vaginale, rabdo- o leiomiosarcomi). • Esistono poi, di rarissima osservazione, linfomi testicolari, neoplasie secondarie e tumori carcinoidi. La complessità classificativa dei tumori germinali deriva dalla loro origine da cellule multipotenti in grado di differenziarsi in svariati oncotipi i quali possono, inoltre, variamente associarsi tra di loro per dar luogo, nel 60% circa dei casi, a tumori misti. La classificazione anatomo-patologica d'uso corrente, è quella della WHO (World Health Organization). Secondo le ipotesi più accreditate i vari tumori germinali deriverebbero da una cellula neoplastica germinale che potrebbe differenziarsi in seminoma o dare origine ad una cellula totipotente da cui, a sua volta ed in ordine di progressiva differenziazione, potrebbero originarsi le altre neoplasie nonseminomatose e cioè carcinoma embrionario, il tumore del sacco vitellino ed il corioncarcinoma. I teratomi deriverebbero dalla differenziazione di elementi di carcinoma embrionario verso più linee maturative. Localizzazione. Le neoplasie testicolari sono di solito monolaterali e leggermente più frequenti nel testicolo destro. Una bilateralità, sincrona o metacrona e in genere con istologia analoga (frequentemente seminoma), si manifesta solo nel 2% circa dei casi. Cinetica cellulare. L'estrema chemiosensibilità delle neoplasie germinali del testicolo, peraltro diversa nei vari istotipi: più lenta nei teratomi maturi, rapidissima nei carcinomi embrionari, intermedia nei seminomi, deriva in buona parte dalla loro elevata velocità di crescita. NEOPLASIA INTRATUBULARE A CELLULE GERMINALI (IGCN) Sono neoplasie iniziali paragonabili al CIS della cervice. Si osserva nei criptorchidi, nel testicolo controlaterale a quello con tumore. Nel 50% dei casi si sviluppano neoplasie franche entro 5 anni. Viene trattata con orchiectomia o radiazione. TUMORI GERMINALI Seminoma È il più frequente dei tumori germinali (50% circa); nell'8% dei casi può manifestarsi in testicoli ritenuti. Distinguiamo tre varianti istologiche: seminoma tipico (85% dei casi), anaplastico e spermatocitico. Macroscopicamente il testicolo è in genere aumentato di volume e di consistenza. Al taglio l'area neoplastica (che può anche sostituire completamente il testicolo) appare generalmente omogenea, di colorito biancogrigiastro e ben delimitata, anche se non capsulata. Dal punto di vista istologico il tumore è caratterizzato, nella forma tipica, da una grande uniformità cellulare. Le cellule "cosidette del seminoma", disposte in cordoni o nidi, sono larghe e poligonali, con limiti netti, grande nucleo centrale ed uno o due nucleoli ben visibili. Le mitosi sono rare. Lo stroma, più o meno abbondante, presenta spesso un' infiltrazione linfocitaria che è ritenuta espressione di maggior re attività del sistema immunitario e avrebbe significato prognostico favorevole. La variante anaplastica si contraddistingue per lo spiccato polimorfismo nucleare; rispetto al seminoma tipico questa variante tenderebbe a metastatizzare in una fase più precoce. La variante ,"spermatocitica" (7% circa di tutti i seminomi) è, in effetti, una neoplasia completamente n distinta dalle altre due. Si manifesta infatti in una fascia di età più avanzata (intorno ai 65 anni), non metastatizza quasi mai e quindi ha una prognosi favorevolissima. Da un punto di vista istologico la neoplasia è caratterizzata dalla presenza di cellule di svariate dimensioni e morfologia (polimorfismo)con cellule giganti. I nuclei hanno una cromatima filamentosa che ricorda le meiosi della spermatogenesi “nuclei disposti "a spirema". Accrescimento intratubulare con aspetti macro multinodulare Carcinoma embrionale Rappresenta il 15-20% dei tumori germinali. Da un punto di vista macroscopico il testicolo è in genere di dimensioni normali ma di consistenza dura. Al taglio la neoplasia (spesso di piccole dimensioni) appare irregolare, priva di capsula e scarsamente delimitata rispetto al tessuto circostante. E frequente il riscontro di zone di necrosi emorragica. All'interno della massa possono essere presenti strutture, definite corpi embrioidi, che riproducono la struttura dell'abbozzo embrionario primitivo. Microscopicamente si osservano voluminose cellule di aspetto epiteliale, estremamente polimorfe, con citoplasma chiaro e nucleo ipercromatico, disposte in strutture papillari, solide o tubulo-acinose. Il riscontro di mitosi e cellule giganti è frequente. La tendenza a metastatizzare è elevata. Tumore del sacco vitellino Questa neoplasia, conosciuta anche come carcinoma embrionale infantile o tumore del seno endodermico, è frequente come forma pura solo nell'età infantile, in età "più avanzate" è invece più facile rinvenirlo associato (come forma mista) al carcinoma embrionale. Il tumore presenta al taglio un aspetto mucinoso giallo-rossiccio; è costituito da cellule poligonali o cuboidali generalmente disposte in strutture papiIlari o solide. Lo stroma è rappresentato da cellule mesenchimali primitive. L'origine della neoplasia da un tessuto extraembrionario qual' è il sacco vitellino è confermata dalla positività delle cellule per l' alfa- fetoproteina. Presenza dei corpi di Schiller–Duval. Metastatizza molto tardivamente. Coriocarcinoma Questa forma, estremamente rara come neoplasia pura (0,5% circa di tutti i tumori germinali) e relativamente più frequente in forma combinata (8% circa), deriva dalla differenziazione delle cellule del carcinoma embrionario verso strutture di tipo placentare. L'aspetto macroscopico del testicolo può essere normale perché il tumore è di solito piccolo e scarsamente palpabile; al taglio sono evidenti zone di necrosi emorragica, dovute alla crescita tumultuosa che caratterizza questi tumori, e lacune ematiche. Microscopicamente sono caratteristicamente presenti elementi cellulari 'sinciziotrofoblastici (voluminosi e con nuclei ipercromatici, HCG+) e citotrofoblastici (poli- gonali e con citoplasma chiaro), che sono alla base dell'innalzamento dei livelli ematici della gonadotropina corionica (HCG). Il corioncarcinoma colpisce di solito giovani adulti ed ha un elevatissima tendenza a metastatizzare sia per via linfatica che per via ematica. Teratoma Con questo termine si identifica un insieme di neoplasie, composte da cellule e tessuti derivanti da più linee germinali, che rappresentano, globalmente, il 5- 10% dei tumori del testicolo. Sebbene siano ben differenziati devono essere considerati potenzialmente maligni. Dal punto di vista macroscopico la neoplasia si presenta in genere sotto forma di una massa voluminosa ed irregolare. Al taglio si riscontra una superficie estremamente varia con aree cistiche, a contenuto mucoso o gelatinoso, ed aree solide composte da tessuti di varia natura, compresi cartilagine ed osso, variamente mescolati tra di loro. Microscopicamente si rilevano elementi di derivazione ectodermica (cisti rivestite da epitelio malpighiano cheratino-produttore), endodermica (epiteli di rivestimento dell'apparato digerente o di quello urinario), mesodermica (tessuto cartilagineo od osseo). Si distinguono tre varietà di teratomi: "maturo", a prognosi favorevole; "immaturo", costituito da tessuti meno differenziati della forma precedente e da interpretare come forma di passaggio tra teratoma e carcinoma embrionario; e "con trasformazione maligna", piuttosto raro e caratterizzato dalla presenza di elementi francamente maligni. TUMORI DELLO STROMA GONADICO E DEI CORDONI SESSUALI I tumori a cellule di Leydig Rappresentano il 3% circa delle neoplasie testicolari. L'aspetto macroscopico è quello di noduli circo- scritti; le cellule conservano generalmente la loro morfologia. Possono produrre androgeni e/o estrogeni e dar luogo a pubertà precoci o ginecomastìa. Nel 90% dei casi si tratta di forme benigne. Tumori a cellule del Sertoli Anche questi tumori si presentano, in genere, sotto forma di piccoli noduli. Microscopicamente sono costituiti da cellule con morfologia ben conservata disposte a formare strutture trabecolari o tubuli seminiferi immaturi. Come i tumori di Leydig sono, nel 90% dei casi, forme benigne. Tumori "misti“ Si tratta di forme abbastanza rare che, a differenza dei tumori germinali combinati, contengono sia elementi germinali che elementi derivanti dallo stroma gonadico. Il gonadoblastoma, appartenente a questo gruppo, si manifesta solo in gonadi disgenetiche ritenute di soggetti con fenotipo femminile. MODALITÀ DI DIFFUSIONE La diffusione metastatica dei tumori del testicolo avviene prevalentemente per via linfatica, soprattutto per i seminomi, raggiungendo le stazioni regionali paracavali, paraortiche ed interaortocavali; esistono connessioni tra queste stazioni regionali ed i linfonodi iliaci interni (più raramente gli iliaci esterni) e soprattutto tra catene linfonodali dei due lati. È importante ricordare che nei soggetti sottoposti in precedenza ad interventi nella regione inguinale (ernie) le prime stazioni colpite possono essere proprio quelle inguinali (senza interessamento dei linfonodi retroperitoneali). Dai linfonodi lateroaortici la diffusione metastatica può estendersi ai linfonodi mediastinici e sopraclaveari o anche ad altre sedi distanti mediante la circolazione generale. La via ematogena è caratteristica soprattutto dei non-seminomi con sedi metastatiche ai polmoni e fegato ma anche ad encefalo ed ossa. Il tessuto metastatico non sempre riproduce la stessa istologia del tumore primario. DIAGNOSI Qualsiasi tumefazione del testicolo. va considerata,fino a dimostrazione del contrario, di sospetta natura neo plastica, specie se insorta in un soggetto giovane e con le caratteristiche cliniche precedentemente descritte. Ugualmente sospetto va considerato un idrocele che sia insorto in un soggetto giovane, senza precedenti di flogosi genitali. La diagnosi differenziale va posta essenzialmente verso le oramai infrequenti forme specifìche, a decorso lento o spento. Potrà essere utile a questo riguardo l'anamnesi e la ricerca di eventuali altri foci specifici a livello dell'apparato urinario o di altri distretti del- l'organismo. Un elemento obiettivo differenziale è rappresentato dall'interessamento prevalente del/'epididimo nelle forme specifiche, a differenza dell'interessamento del didimo, con raro coinvolgimento dell'epididimo, nelle neoplasie. La manovra di pinzamento della vaginale è inoltre negativa.