Ospedale di Lovere U.O. Ortopedia – Traumatologia Responsabile Dr. Carlo TREVISAN FOGLIO INFORMATIVO DI ATTO CHIRURGICO RIDUZIONE E SINTESI A CIELO APERTO DI FRATTURA SCOMPOSTA Obiettivo Obbiettivo dell'intervento è di ricomporre i frammenti ossei di una frattura scomposta che non è possibile riallineare con una semplice manipolazione esterna e la cui scomposizione potrebbe condurre ad una mancata guarigione o ad una guarigione in posizione viziosa della frattura con compromissione della funzione. Descrizione: Mediante un incisione in prossimità della frattura, secondo procedure chirurgiche standardizzate per ridurre al minimo il danno ai tessuti circostanti, si raggiungono i frammenti della frattura che possono essere ricomposti e stabilizzati con i seguenti mezzi di sintesi: – viti libere, cerchiaggi metallici e non, cambre o fili di acciaio (fili di Kirschner) – placche e viti – chiodi endomidollari – fissatori esterni assiali o circolari Il tipo di sintesi utilizzato dipende dal tipo e dalla sede della frattura, dalle condizioni generali e locali del paziente e dalla presumibile richiesta funzionale attesa dal paziente. Il chirurgo, tenuto conto delle variabili indicate, sceglie di volta in volta il mezzo di sintesi più idoneo per il caso in questione. Chiodo Endomidollare Fili di Kirschner Probabilità di successo Il risultato dopo riduzione e sintesi di una frattura è fortemente dipendente dalle condizioni di partenza e dalla sede della frattura. Sono fattori che suggeriscono un risultato incerto: – le fratture articolari od in prossimità dell'articolazione Placca e viti – le fratture comminute (con molti frammenti da ricomporre) – le fratture esposte, quelle cioè in cui l'osso e fuoriuscito dalla pelle ed in maggior misura quelle in cui vi è stata forte contaminazione con l'ambiente esterno – le fratture in più sedi, soprattutto se nello stesso arto – le frattura associate a lesioni nervose, vascolari o dei tessuti molli circostanti – le fratture su un osso osteoporotico od in presenza di osteolisi – le fratture in pazienti affetti da diabete, malattie sistemiche di grado severo, disturbi vascolari o grandi anziani – i distacchi condroepifisari cioè quelle fratture nei soggetti in crescita che si verificano nell'ambito del tessuto della cartilagine di accrescimento. Ospedale di Lovere. – U.O. Ortopedia – Traumatologia –Tel 035/3067240 Fax 035/3067276 SEDE LEGALE: Via Paderno, 21 – 24068 Seriate (BG) Tel. 035.3061.1 Fax 035.306 3 715 Internet: www.bolognini.bg.it – C.F. & P. IVA 02585160167 Ospedale di Lovere U.O. Ortopedia – Traumatologia Responsabile Dr. Carlo TREVISAN Tassi di Successo Stimato per diverse Fratture (fratture non esposte in assenza di altre complicanze nervose o vascolari Tipo di Frattura Tasso di Guarigione (tempi medi in giorni) Tasso di Complicanze Frattura distale di Radio 93%-95% (35-50gg) pseudartrosi 2%-4% infezioni <1% Frattura diafisaria di Avambraccio 93%-97% (60-120) pseudartrosi 3%-7% infezioni 1,5% Frattura diafisaria di Omero 92%-95% (45-60gg) pseudartrosi 5%-8% infezioni <1% Frattura prossimale di Omero 80% (30-60gg) pseudartrosi 2%-5% infezioni <1% buoni risultati 50%-80% complicanze 5%20% Frattura diafisaria di Femore 90% (90-150gg) pseudartrosi 5%-12% infezioni <1% Frattura del Piatto Tibiale 96% (60-120gg) pseudartrosi 2%-3% infezioni <1% cattivi risultati funzionali 10% Frattura biossea di Gamba 90% (60-120gg) pseudartrosi 4%-11% infezioni 1,5%-3% malallineamenti 10% ritardi di guarigione 19% Frattura di Caviglia 85%-90% (60-90gg) pseudartrosi 5%-8% infezioni <1% artrosi 5%-20% persistenza di tumefazione della caviglia 50% Eventuali rischi e complicanze (anche post – operatorie) 1. Possono verificarsi complicanze per l'uso del laccio emostatico con danno alla cute, ai nervi ed ai muscoli che vengono compressi dal laccio emostatico. 2. Può svilupparsi un eccesso di pressione all'interno dell'arto (sindrome compartimentale) che può richiedere una decompressione chirurgica (fasciotomia). 3. Può permanere debolezza, intorpidimento e rigidità delle articolazioni adiacenti alla frattura. 4. Può comparire un'infezione che talvolta può richiedere la rimozione dei mezzi di sintesi, una lunga cura con antibiotici e ripetuti interventi chirurgici di pulizia. 5. Può comparire un'infezione che talvolta può richiedere l'amputazione dell'arto. 6. L'osso può non saldarsi e richiedere ulteriori interventi con la necessità di trapianti ossei. 7. Può svilupparsi una deformità od un accorciamento dell'arto, per malallineamento dei monconi di frattura o per cedimento dell'osso. Talvolta la deformità può richiedere un nuovo intervento chirurgico correttivo 8. In un secondo tempo può essere necessario rimuovere i mezzi di sintesi. 9. Può svilupparsi una risposta dolorosa anomala in seguito all'intervento con peggioramento del dolore e della disabilità (sindrome algodistrofica). 10. La ferita chirurgica può portare ad alterazioni della sensibilità e del colore della pelle. 11. In alcune persone, la ferita chirurgica può guarire in modo anomalo con ispessimento e arrossamento della cicatrice che può rimanere dolorosa al tatto ed alla pressione (cheloide). 12. Possibilità di lesioni vascolari e nervose transitorie o permanenti durante le procedure chirurgiche. 13. Può verificarsi la rottura dei mezzi di sintesi che può richiedere un nuovo intervento. 14. Può verificarsi un'artrosi precoce per danno della cartilagine, per alterazione della distribuzione dei carichi sull'articolazione o per deformazione delle superfici articolari. 15. L'osso può rifratturarsi per incompleta formazione del callo di guarigione dell'osso. Eventuali alternative terapeutiche Riduzione incruenta della Frattura e Immobilizzazione con Gesso o Tutore Il trattamento conservativo di una frattura scomposta ed instabile porta sempre a tempi di guarigione superiori e ad un risultato funzionale peggiore di quelli ottenibili con un trattamento Ospedale di Lovere. – U.O. Ortopedia – Traumatologia –Tel 035/3067240 Fax 035/3067276 SEDE LEGALE: Via Paderno, 21 – 24068 Seriate (BG) Tel. 035.3061.1 Fax 035.306 3 715 Internet: www.bolognini.bg.it – C.F. & P. IVA 02585160167 Ospedale di Lovere U.O. Ortopedia – Traumatologia Responsabile Dr. Carlo TREVISAN chirurgico. Questa soluzione può essere indicata nei pazienti non operabili, nei soggetti ad elevato rischio operatorio e nei casi di richiesta funzionale molto bassa da parte del paziente. Possibili conseguenze derivate dal rifiuto dell’atto sanitario Allungamento dei tempi di guarigione, evoluzione verso una mancata guarigione della frattura (pseudartrosi), persistenza del dolore e graduale peggioramento o mancato recupero della funzione. Eventuali conseguenze temporanee e permanenti prevedibili, eventuali ricadute nell’ambito della vita familiare e sociale e sulle attività occupazionali I tempi per un ritorno alle abituali attività quotidiane e per la ripresa del lavoro sono molto variabili e possono andare dai 40-60 giorni per le fratture più semplici ai 12 mesi per quelle complesse e complicate. Sono fattori che suggeriscono tempi di ripresa più lunghi: 1. La gravità di partenza della frattura 2. La concomitanza di altre lesioni o fratture 3. L'insorgenza di infezioni 4. La concomitanza di altre patologie sistemiche rilevanti 5. La scarsa collaborazione del paziente 6. Il ritardo nella comparsa di segni radiografici di guarigione della frattura 7. Una scomposizione della frattura in tempi successivi all'intervento o la rottura dei mezzi di sintesi Una previsione della ripresa delle normali attività quotidiane può essere fatta una volta che è stato eseguito l'intervento chirurgico e quindi si conosce il grado di solidità della sintesi ossea, e dopo che i primi controlli radiografici hanno dimostrato la corretta evoluzione dei processi di guarigione ossea. Ospedale di Lovere. – U.O. Ortopedia – Traumatologia –Tel 035/3067240 Fax 035/3067276 SEDE LEGALE: Via Paderno, 21 – 24068 Seriate (BG) Tel. 035.3061.1 Fax 035.306 3 715 Internet: www.bolognini.bg.it – C.F. & P. IVA 02585160167