3° Giornata Mondiale Malattie rare Pisa 28 febbraio 2011 RETE REGIONALE TOSCANA MALATTIE RARE DERMATOLOGICHE: BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITA’ P. Fabbri Coordinatore Regionale Malattie Rare Dermatologiche INDICI BILANCIO 2010 • Patologie rare dermatologiche inserite nel RTMR (numero, tipologia) • M. rare dermatologiche per le quali sono stati messi a punto i percorsi diagnostico-terapeutici nel 2010 MALATTIE RARE DERMATOLOGICHE INSERITE NELL’RTMR AL 31-01-2011 Pemfigoide bolloso 170 Pemfigo 144 Sindrome del nevo displastico 96 Lichen sclero-atrofico 53 Dermatite erpetiforme 28 Ittiosi congenite 25 M. di Darier 20 Pemfigoide delle mucose 11 M. di Lyme 10 NUMERO TOTALE DEI CASI INSERITI: 706 PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI DISCUSSI E CONCORDATI NELLE 3 RIUNIONI DEL 2010 • Epidermolisi bollose ereditarie • Lichen sclero-atrofico • Dermatosi bollose autoimmuni gruppo del pemfigo • Dermatosi bollose autoimmuni gruppo pemfigoidi • Dermatite erpetiforme • Sindrome del nevo displastico • Sindrome del nevo basocellulare BILANCIO COMPLESSIVO Per la grande maggioranza delle patologie esaminate esistono nella rete competenze diagnostico-terapeutiche diffuse tali da dare sicurezza agli utenti che possono rivolgersi a tutti i “nodi” della rete toscana. BILANCIO COMPLESSIVO Per le varietà particolarmente rare di alcune dermatosi bollose autoimmuni (pemfigo a IgA, pemfigo erpetiforme, pemfigo paraneoplastico e soprattutto per la Dermatite Erpetiforme) si è previsto la costituzione di un Centro di Riferimento Regionale che utilizzi le competenze acquisite presso la Sezione Immunologica della I Clinica Dermatologica di Firenze BILANCIO COMPLESSIVO Ma ha anche sottolineato SIGNIFICATIVE CRITICITA’ per un gruppo di patologie dermatologiche: EPIDERMOLISI BOLLOSE EREDITARIE che per la loro rarità e per la loro complessità non hanno finora trovato nella nostra regione un centro di riferimento EPIDERMOLISI BOLLOSE EREDITARIE • Cosa sono • Come si presentano • Come si precisa la diagnosi Nuove strategie terapeutiche EPIDERMOLISI BOLLOSE EREDITARIE (EBE) Le EBE sono un gruppo clinicamente e geneticamente ETEROGENEO di patologie cutanee: 1) che si trasmettono con eredità mendeliana (autosomica dominante o recessiva); 2) che si caratterizzano per la formazione di bolle (sulla cute e sulle mucose) che si sviluppano in seguito a traumi di lieve entità; 3) che sono determinate da difetti dell’adesione tra K e la sottostante gde oppure dalla formazione di un piano di clivaggio intraepidermico o sublamina densa. THE 4 MAJOR EB TYPES LEVEL OF SKIN CLEAVAGE MAJOR EB TYPE KNOWN TARGETED PROTEIN(S) Intraepidermal (“epidermolytic”) EBS Keratins 5 and 14; plectin; α6β4 integrin; plakophillin1; desmoplakin Intra-lamina lucida (“lamina lucidolytic”) JEB Laminin-332 (laminin-5); type XVII collagen; α6β4 integrin Sub-lamina densa (“dermolytic”) DEB Type VII collagen Mixed Kindler syndrome Kindlin-1 1 Livello di clivaggio intraepidermico: EBE semplici EBS basale localizzata (EBS Weber-Cockayne) EBS basale generalizzata (EBS Dowling-Meara) 2 Livello di clivaggio in l. lucida : EBE giunzionali EB GIUNZIONALE GENERALIZZATA DI HERLITZ 3 Livello di clivaggio sub - l. densa: EBE distrofiche EB DISTROFICA DOMINANTE GENERALIZZATA (PASINICOCKAYNE-TOURAINE) EBE: PREVALENZA • Circa 50 casi per milione di abitanti • 58% EB SEMPLICE (12 varietà) • 9% EB GIUNZIONALI (9 varietà) • 38% EB DISTROFICHE (15 varietà) Dati forniti dal Registro Nazionale Scozzese per le EBE EBE: PROGNOSI • Sempre grave (specie nelle forme diffuse) migliore nelle forme localizzate e late-onset • Forme letali • Comorbidità: atresia pilorica, distrofia muscolare EB EREDITARIE: METODI DIAGNOSTICI 1. Microscopia elettronica a trasmissione 2. Mappatura con l’IFD 3. Mutational analysis EB SEMPLICE EB GIUNZIONALE EB DISTROFICA CLIVAGGIO CLIVAGGIO CLIVAGGIO INTRAEPIDERMICO IN LAMINA LUCIDA SUB-LAMINA DENSA 1) MICROSCOPIA ELETTRONICA A TRASMISSIONE: Criticità 1. Solo pochi laboratori nel mondo hanno esperienza sufficiente per impostare correttamente una diagnosi 2. E’ meglio non eseguirla (utilizzare altre metodiche) che affidarsi a laboratori senza appropriata esperienza nel PROCESSING e nell’interpretazione dei risultati 3. Sempre minor importanza nella diagnostica di routine M. DA RISERVARE PER LA RICERCA 2) MAPPATURA CON IF DIRETTA: Vantaggi 1. Precisa la sede del clivaggio 2. Precisa le proteine strurali mutate 3. Metodica nota e standardizzata (da oltre 40 anni); molti laboratori dermoimmunologici sono in grado di eseguirla correttamente 4. Poco costosa, semplice sia da eseguire, sia da interpretare. Procedure tecniche brevi (ore) 5. Necessita di soli 2 strumenti tecnici: CRIOTOMO, MICROSCOPIO a fluorescenza 6. Facilità di trasporto del materiale da esaminare con adatti “transport media” anche a t° ambiente (a t° ambiente antigenicità preservata per alcune settimane) Laminina 5 Cute umana normale EB giunzionale Herlitz EB giunzionale non Herlitz Cute umana normale Collagene VII EB distrofica rec. (non H) EB distrofica recessiva (H) Collagene VII 3) MUTATIONAL ANALYSIS: Vantaggi 1. In molte varietà di EB consente di precisare ereditarietà e il preciso SITO e TIPO di mutazione molecolare presente in un paziente con EB 2. Indispensabile nei tentativi di “gene therapy” 3. Raccomandata nella diagnosi prenatale e pre-impianto 4. Utile nel determinare la modalità di trasmissione genetica nelle EB distrofiche in pazienti nei quali non è possibile conoscere la loro storia 3) MUTATIONAL ANALYSIS: Svantaggi 1. Pochi centri sono attrezzati per queste ricerche 2. Tecnica complessa, costosa, lunga 3. Non tutti i tipi o sottotipi di EB sono associati con “mutational hot spots”; spesso necessità di sequenziare un intero gene per identificare la mutazione in causa 4. Alcuni sottotipi fenotipicamente identici (JEB non H) possono conseguire a mutazioni che interessano differenti geni (necessità di sequenziare più geni) 5. In alcuni casi (EBS) le mutazioni non sono state identificate 3) MUTATIONAL ANALYSIS At the present is not considered to be a first-line diagnostic test Fine JD at al. J Am Acad Dermatol 2008: 58;931 EBE: CRITICITA’ • Attualmente nella Regione Toscana non esiste una struttura in cui sia possibile ottenere una diagnosi approfondita che permetta di precisare la varietà clinica (fondamentale per la prognosi e per eventuali terapie) • Manca una struttura ospedaliera regionale che sia in grado di assistere continuativamente questi pazienti COME SUPERARE QUESTE CRITICITA’: DECISIONI OPERATIVE 1. Istituzione di un Centro di Riferimento Regionale per la diagnosi immunopatologica delle EBE: laboratorio IPC Firenze 2. Studio di un progetto nell’ambito del Centro di Riferimento per le Malattie Rare Pediatriche per individuare una struttura di riferimento per i casi meno impegnativi con le seguenti finalità: Progetto per un Centro di Riferimento Regionale per le EBE: FINALITA’ 1. Accoglienza e primo ricovero neonati, esecuzione dei prelievi cutanei per la diagnosi immunopatologica 2. Medicazioni avanzate per il trattamento iniziale 3. Supporto educazionale e psicologico dei genitori 4. Counselling genetico PROBLEMI APERTI • Anche se questa struttura appare utile e auspicabile rimangono molte questioni da valutare: – Alti costi organizzativi e assistenziali – Preparazione del personale infermieristico dedicato a fronte di un numero di possibili pazienti estremamente limitato