Eresia e teatro nel Settecento italiano (Gianni Cicali, Georgetown

Gianni Cicali, Ph.D.
Department of Italian, Georgetown University- Washington (D.C.), U.S.A.
Casimiro Galimberti, conventuale francescano.
Eresia e teatro nel Settecento italiano
Università degli Studi di Bergamo – 22 ottobre 2015.
Etimologia
ERESIA (fr. hérésie, sp. herejía, ted. häresie, ingl. heresy).
Il termine "eresia”, come il latino h a e r e s i s , da cui direttamente proviene,
riproduce il greco
α ἴ ρ ε σ ι ς , ed è legato alla sua storia.
NEL GRECO CLASSICO
è frequente, ed ha le varie accezioni di
"presa, scelta, elezione, inclinazione verso qualcuno o qualcosa, proposta”
NEL GRECO ALESSANDRINO
incomincia ad applicarsi tipicamente a dottrine filosofiche, religiose, politiche,
e in
Giuseppe Flavio (37 d.C – m. dopo il 100), storico ebreo, alla corte imperiale di Roma,
ha già un senso di "setta", sia pure senza includere condanna ufficiale o tacita disapprovazione.
Nel greco del Nuovo Testamento
α ἴ ρεσις ricorre 9 volte, e 1 volta α ί ρ ε τ ι κ ό ς, sempre con esplicito e
grave biasimo. Il passo di I Corinzî, XI, 19, sembra già ammettere una distinzione precisa tra
eresia e scisma; e tutti gli altri passi del Nuovo Testamento dànno alla parola il significato più
grave, come a cosa colpevole e la più dannosa alla comunità e ai singoli
(Dizionario Treccani online)…
Si arriva alle definizioni di Tertulliano,
poi a quelle di S. Girolamo e poi S. Tommaso d’Aquino.
Moltissime le eresie nel corso dei secoli…
Importante, nel Seicento, l’eresia Quietista che, come vedremo, avrà
sviluppi teatrali settecenteschi abbastanza sorprendenti.
QUIETISMO
“Complesso di dottrine a sfondo mistico diffuse nel 17° sec.,
incentrate sull’affermazione della necessità della preghiera di
quiete, di un atteggiamento cioè di totale e puro abbandono
contemplativo in cui deve porsi il fedele di fronte a Dio, per
adorarlo, amarlo e servirlo, senza alcuna produzione di atti”.
(Treccani online)
Fénelon, Malaval, Molinos
TEATRO (in ambito occidentale)
Antichità classica
Teatro greco; Teatro romano
------------------------------Teatro durante la Cristianità
0. Teatro e drammaturgia sacri (dal dramma liturgico alle grandi sacre
rappresentazioni di stile fiorentino fino al teatro gesuita e oltre)
1.  Teatro umanistico e rinascimentale (commedie, tragedie, pastorali) – ambito
colto.
2. Teatro rinascimentale e barocco -ambito colto
3. Teatro degli attori > Commedia dell’Arte (’500-’700) ma non solo (si pensi , ad
esempio, a Francesco de’ Nobili detto Cherea, dall’Eunuchus di Terenzio)
4. Opera (Seicento > oggi)
4A. Opera seria (dal 1600)
4B. Opera buffa (soprattutto Settecento)
Il teatro è “eretico” per sua stessa natura?
O è solo peccaminoso?
•  Sono “eretici” o “peccatori” solo i professionisti del teatro e
dello spettacolo o è l’oggetto in sé, il fare teatro in sé che è
“eretico” in senso lato, o peccaminoso forse in senso più
specifico?
•  Il linguaggio e le lingue del teatro.
Modelli, innovazione, attori e performance.
La drammaturgia come sintesi di competenze ed ambiti
Teatro nel Settecento italiano
•  Una tradizione
performativa, e poi drammaturgica e architettonica acquisita,
evolutasi, riscoperta e “restituita”, in parte mutata e in parte
conservata.
I nuovi generi alla moda
L’opera buffa
Gli intermezzi per musica
L’opera in generale
La commedia…
Teatro nel Settecento italiano
…Un caso particolare ed esemplare:
Francesco (Pompeo Ulisse) Ringhieri, olivetano,
“il più tragediante dei frati del settecento”
---------------Ragionamento proemiale ed apologetico
pubblicato a Padova da Conzatti nel 1775 in appendice alla
Berenice vendicata “tragedia di Erenio Fallaride”
“Finalmente può chiamarsi fra tutti il Secolo pe’ Teatri fortunato” (Ragionamento,
111)
“Gridano in appresso con zelo farisaico gl’ipocriti rigoristi: non è scandalo
vero, scandalo grande, scandalo intollerabile, che Persone consegrate
particolarmente al Divin servigio, come sono i Claustrali, s’abbino a
vedere, con disonore di tutto il Ceto Ecclesiatico, mascherati su’ Teatri?
Mi vergogno a rispondere a questa sorta d’inezie; ma pure vi rispondo
[...] ma dove trovano nelle Claustrali rappresentazioni, tutte morate,
tutte istruttive, tutte religiose, tutte serie, dove trovano, dico, un solo
detto, una sola azione, un solo gesto, il quale dia o direttamente, o
indirittamente occasione al prossimo di rovina spirituale?”
(Ragionamento , 157-158)
Ringhieri difende il teatro in senso praticamente assoluto, portando poi, in nota e
nel testo, a giustificazione “l’Angelico” cioè san Tommaso d’Aquino:
“Ogni scenica rappresentazione, che sia indirizzata a fine umano, a fine
ragionevole, a fine onesto, e che venga nei suoi modi debiti, e dalle debite
circostanze accompagnata, ha tutta in se medesima quella intrinseca bontà,
che aver puote nel suo genere ogni azione umana, nella sua linea d’azion
ragionevole, nel suo carattere d’azione onesta, e in se medesima è buona”.
(Ragionamento , 164)
“... sebbene nel secolo XIII, a cagione degli abusi intollerabili, atterrati
fossero i pubblici abominevoli Teatri, e cacciati gli Strioni osceni, è però storia
innegabile, e certa che in quel secolo appunto uscivano per ogni
dove, e per ogni dove erravano i Provenzali Strioni, che alzavano nelle
Case i Palchi, che invitavano numerosissimi gli spettatori, che davano
pubblicamente i loro spettacoli, e che pubblicamente recitavano i loro
romanzi. Ma non è questo il carattere, l’arte, l’ufizio, il sistema de’ veri
Strioni? Concedasi, che materialmente, e individualmente non vi fossero
in quel tempo le pubbliche fabbriche Teatrali; ma ciò che prova? Anche
gli Strioni d’oggidì, dove non trovano i pubblici Teatri, gl’alzano ben
tosto e nelle case, e ne’ luoghi, ora pubblici, ora privati, ch’essi credono
più acconci al loro ministero (Ragionamento 128).
Non sono propriamente i pubblici Teatri,
che formino i veri Strioni; ma son’eglino propriamente i veri Strioni, che
forman pubblici i Teatri. (Ragionamento , 128)
Il viaggio del teatro (fino al Settecento)
•  Attori e attrici
viaggio fisico ma anche da “testo a testo”
“Isabelle” e “Didoni”
•  Compagnie
•  Momenti di aggregazione (Quaresima)
•  Luoghi, stanze, teatri…
•  Piazze teatrali
•  Drammaturgia e repertori (testo e performance)
sedimenti performativi
Il viaggio non si esaurisce nel trasportarsi fisicamente da un luogo
all'altro, ma è essenziale anche per capire la drammaturgia che
viaggia da un testo o da un autore all'altro….
…all'interno di una necessaria ripetitività mercantile della
produzione in particolare settecentesca.
Anche la performatività viaggia, in parte, da un interprete all'altro
o all'altra, trascinandosi dietro, spesso, la drammaturgia.
Anche le eresie viaggiano passando da paese a paese ma anche da
artista a artista (la concezione della luce in Caravaggio)
XVIII SECOLO
PASSAGGIO DALLA
INVENZIONE VIAGGIANTE (XVI-XVII secolo)
ALLA MERCE VIAGGIANTE (XVIII-XIX secolo)
CAMBIAMENTO DEL PUBBLICO DEL SETTECENTO
-  Il viaggiare (di uomini, merci e idee) ha un enorme sviluppo, in senso moderno,
nel XVIII secolo (iniziato nel XVII), aumentano le vie di comunicazione e
vengono migliorate. Si creano organizzazioni sovranazionali come la
massoneria, e fenomeni come il Grand Tour.
-  Il numero di teatri e teatrini (accademici) in Italia, in particolare, ma anche in
Europa, aumenta esponenzialmente e coincide con l’aumento di ricchi
borghesi e viaggiatori (borghesi, artisti, intellettuali e aristocratici) e
l’intensificarsi dello scambio e della produzione delle merci.
-  il pubblico viaggiante > il Grand Tour > Alle origini del Grand Tour, per i
viaggiatori inglesi, c’era anche la teorizzazione di Francis Bacon in Of Travel
del 1625 (nella terza edizione dei suoi Essayes).
-  Il viaggio in Italia comincia a essere una tappa d’obbligo. Travel books
-  Drammaturgia “turistica” > Gl’amanti inglesi di Francesco Cerlone.
SETTECENTO
“Secolo di teatro e rivoluzioni”
------------------------Rivoluzione “Illuminista” (fine Seicento-1789)
|
(“Assolutismo illuminato”)
|
Rivoluzione Americana (1775-1783)
|
Rivoluzione Francese (1789)
|
(Rivoluzione “massonica”)
|
Rivoluzione “borghese”
|
Fine dell’Antico Regime (1789)
SETTECENTO
“Secolo di teatro e rivoluzioni”
------------------------(Cultura, letteratura, società)
Riforma dell’ Accademia dell’Arcadia
(Roma-Italia-Europa fine ’600 e per tutto il ’700)
|
Apostolo Zeno ma soprattutto Metastasio (librettisti)
opera seria (ma la struttura influenza tutta l’opera)
l’italiano in Europa
|
Ritorno “all’ordine” anche in architettura
(teatro-Italia)
Riforma “goldoniana” (metà ’700)
|
Evoluzione e abbandono della tradizione
La drammaturgia massonica (eretica e/o para-eretica)
Griselini, Goldoni, Crudeli e altri (Gluck e Mozart, per esempio)
IN VIAGGIO VERSO LA NAPOLI DEL SETTECENTO
1.  Una città stato teatrale
2.  Una tradizione colta arrivata con Cherea (Francesco de’ Nobili detto…) al
servizio di potenti figure della famiglia dei Sanseverino
3.  Spettacoli della corte aragonese: le “farze” di Caracciolo (da cui Cherea si
ispira per El Mago).
4.  Compagnie spagnole e drammaturgia spagnola
5.  L’opera > capitale dell’opera (seria e comica) insieme a Venezia
6.  Uno stato politico ancora non definito (tra fine del viceregno austriaco e
l’avvento di Carlo di Borbone nel 1735)
7.  1734 fine del Viceregno austriaco (istituito a seguito della Guerra di
Successione Spagnola).
8.  Dinastia Borbone e regno di Napoli e Sicilia poi delle Due Sicilie: 1735.
9.  Giuristi, giurisdizionalismo, Napoli e il problema con la Chiesa
10.  Gli “afrancesados”
PIETRO TRINCHERA
L’ERETICO DEL TEATRO NAPOLETANO.
TRA BIZZOCHE ERETICHE E COMMEDIE ALL’INDICE.
Napoli 1702-1755
Pietro Trinchera fu
. Notaio
. Drammaturgo (teatro e opera buffa > commedie per musica)
. Poeta (composizioni per le corporazioni napoletane)
. Impresario (per il teatro dei Fiorentini di Napoli)
Fu autore soprattutto dialettale (il che non vuole assolutamente dire che non fosse
di notevole e raffinata cultura)
Cognome di origini spagnole.
Origini > Famiglia > Quartiere (Borgo Loreto) > Notariato
…..
Borgo Loreto
Pianta “Baratta” Napoli 1647
Origini > Famiglia > Quartiere (Borgo Loreto) > Notariato
Teatrino della Pace ai Tribunali
…..
Borgo Loreto
Origini > Famiglia > Quartiere (Borgo Loreto) > Notariato
Origini > Famiglia > Quartiere (Borgo Loreto) > Notariato
Origini > Famiglia > Quartiere > Notariato
Il significato della professione notarile a Napoli nel Settecento
La diffusione di figure legate alla professione legale (magistrati, avvocati, notai,
“mastri d’atti”).
Bouvier e Laforgue descrivono notai e avvocati come
“una schiera di uomini rapaci che provocavano l’imbroglio invece
d’impedirlo” in una Napoli dove la giustizia “si vendeva” e in cui si
“contava un avvocato o un notaio ogni centocinquanta abitanti,
proporzione superiore a quella di tutte le città d’Italia”.
(R. Bouvier-A. Laffargue, Vita napoletana nel XVIII secolo, Bologna, Cappelli, 1961, pp. 41-42).
…..
E ancora….
Il viaggiatore francese e massone Charles-Marguerite Du Paty annota invece
che
“de toutes les parties de l’administration, la plus vicieuse c’est sans
contredit celle de la justice”
e aggiunge che
“Aussi les gens de loi pullulent. On compte pour le seul royaumme
de Naples (la Sicile à part), c’est-à-dir, pour environ quatre milions
de justiciables, près de trente mille avocats ou procurateurs.”
Ch.-M. Du Paty, Lettres sur l’Italy en 1785, Paris: Menard & Desinn, 1819 , p. 407 e p. 410.
Du Paty fu Maestro Venerabile della Loggia francese “Les neuf soeres” e fu anche
studioso di legislazione, magistrato, uomo politico di rilievo. Sempre Du Paty
affermava che
“toute la noblesse cadette s’adonne au barreau: chaque famille noble
a besoin d’un chevalier qui sache la chicanne, pour la défendre en
justice”. Lettres…., p. 410.
Privilegium Notarile di Pietro Trinchera (Archivio di Stato di Napoli)
L’apprendistato e l’esame per notai tra famiglia, bottega, formulari.
Il viceré di Napoli firma il privilegium notarile di Pietro Trinchera:
Carolus D. Michael Federicus. S. R. Consilius. Fuit expeditum
Privilegium Notariatus per Provincias Terrae Laboris in personam
Petri Trinchera huius fidelissime Civitas Neapolis commorantis in
Terrae Octajani, Provinciae Terrae laboris, quodque est in etatis
annorum viginti quinque et in Curia dictae Terræ et in Magna
Curia Vicariae non fuit nec est inquisitus in aliquo delicto. Datum
Neapoli in Regio Palactio, die 27 mensis Julii 1726
El Cardinal de Altheanni.
Il cardinale Michele Federico De Althann (viceré austriaco) era pastore arcade col
nome di “Teodalgo Miagriano”.
Il giovane notaio Trinchera, però, aveva già completato e fatto circolare una
commedia manoscritta che sarà per varie ragioni la sua opera più famosa...
LA MONECA
FAUZA | O | LA
FORZA DE LO
SANGO |
Commesechiamma
de Terentio
Chirrap | fatta a |
Marzo | 1726.
(La monaca falsa o
la forza del sangue)
Manoscritto
(SNSP)
Disegno della cappa di un notaio
napoletano del Settecento fatto da
Pietro Trinchera sulla prima pagina
del ms. dell SNSP (ora online)
Per cominciare….breve analisi del titolo
1. 
2. 
3. 
4. 
5. 
LA MONECA FAUZA [falsa]
LA FORZA DE LO SANGO
Commesechiamma
de Terentio Chirrap
“fatta a Marzo 1726”.
1. Titolo: religione e tradizione locale
2. Sottotitolo: tradizione spagnola.
3. Definizione autoironica fuorviante, ma in realtà cifra
culturale.
4. Anagramma di Pietro Trinchera > massimo indicatore
di appartenenza culturale > cifra stilistia > autore con
solido background > Terenzio in ambito napoletano
5. Marzo 1726 > pochi mesi prima del privelgium
notarile.
Per cominciare…
I PERSONAGGI DELLA COMMEDIA.
Arazio
Patre de
Perna
figliastra de
Cianna
mogliere d'Arazio
Notà Masillo
nnammorato suio che po se le scommoglia pe Fonzo
frate suio
Lello
marito de na Capuana nnammorato de Perna che po se
scommoglia per Micco frate suio
Sore Fesina
bezoca Lucchese
Desperato
creato d'Arazio
Comparse travestite da diavoli/spiriti.]
Per cominciare…I PERSONAGGI DELLA
COMMEDIA.
Considerazioni > Molière, in primis
Arazio > Avaro e bigotto
Padre di Perna figliastra di Cianna
moglie di Arazio
Lello marito di una di Capua innammorato di Perna che
pio se rivela essere Micco suo fratello
-------- le Star------Notà Masillo innammorato di Cianna, mogli di Arazio
che poi si scopre essere invece suo fratello Fonzo.
Autobiografia e autopromozione.
Sore Fesina bezoca Lucchese > la lingua e un
personaggio dalle molte origini
Desperato servitore di Arazio e portatore di
un’importante tradizione drammaturgica e performativa
Comparse travestite da diavoli/spiriti.
Per cominciare….uno sguardo all’ideologia
La questione della storiografia sia su questo autore sia sul
teatro napoletano a lui coevo.
La Moneca Fauza e Trinchera per circa cent’anni sono
stati etichettati come anticlericali ed esponenenti di una
cultura preilluminista o illuminista, perseguitati dalle
autorità ecc. > Solo parzialmente vero.
Il “popolo” sulla scena > travisamenti radicali
Morte in carcere > giacobinismo “romantico”
-  Dati alterati (la successione cronologica de La
Tavernola abentorosa del 1741)
-  Dati ignorati: Il Vescovato
-  Dati ignorati: l’eresia quietista e le sante vive-finte
napoletane del Seicento.
-  Dati ignorati: La questione lingua-eresia-lealtàvicereame austriaco nel 1726.
La Moneca Fauza (1726) >
Luogo e cast ignoti….Le scene (camera, sala ecc.). Gli atti e
gli intermezzi (2)
La trama > Trinchera un “mago del montaggio” (Cicali) tra
diavoli e notai.
|
Boccaccio e Lope de Vega
|
Pietro Antonio Caracciolo (corte aragonese)
|
Terenzio (anagramma e Hecyra)
|
La commedia dell’Arte (“improvvisa”). A Napoli e al Sud
spesso detta “bergamasca” o “lombarda” o “dei Lombardi”
|
La commedia premeditata
|
Molière e Girolamo Gigli (Don Pilone pubblicato a Lucca)
|
Cronache locali e su eretiche locali >Confuorto e altri.
e…contratti notarili (il caso della vedova D’Ausilio)
Un Tartufo in gonnella
-  Fesina tra Lope de Vega, Boccaccio, Molière e il vasum
perditionis…un Tartufo o un Don Giovanni in
gonnella?
L’eresia della lingua
-  napoletano vs toscano
-  Desperato (e la tradizione napoletana) vs Fesina
-  Alessandro Riccardi e gli anticlericali petrarchisti
-  Il clima culturale: la lingua come setta, come eresia
-  Il “tosco ’ncalavresato ”
Scontro di generi su un palcoscenico napoletano
-  Improvvisa vs Premeditata o il contrario?
Tra spiriti neoplatonici aragonesi e scenari con diavoli - la
soluzione della commedia
Autobiografia e firma/cifra
- Nota’Masillo, Chiesa del Carmine e l’Hecyra.
Eretici ed eretiche lascivi e orazioni di pura fede o
pura quiete
----------------------------------------------------------Dall’orazione mentale all’orazione di quiete
-  Il caso del napoletano padre Torres (morto a
Napoli nel 1713) accusato di quietismo, ma poi
riabilitato > caso illuminante ed emblematico
Giulia de Marco
-  una santa troppo viva
-  riunioni serotine di alto borghesi e aristocratici
-  una specialissima orazione
-  Teatini vs Gesuiti
-  L’abiura alla Minerva.
-  Giulia e Sore Fesina
-  “Gli scrupolini veniali”
Pietro Paolo di San Giovanni Evangelista degli
agostiniani scalzi, al secolo Giuseppe Granito, condannato
per numerose trasgressioni al voto di castità, di cui narra
Domenico Confuorto, con abbondanza di particolari
Eretici ed eretiche lascivi e orazioni di pura fede o
pura quiete
-------------------------------------------------------Il Granito, oltre a mantenere un vero e proprio harem di
compiacenti e sottomesse devote, spesso e volentieri si
abbandonava a estasi simulate che ne facevano oggetto di
venerazione sia da parte del popolo, sia da parte dei
confratelli.
Durante tutta la cerimonia dell’abiura l’agostiniano finse
ripetutamente di essere in una condizione estatica con
“gli occhi che guardavano in giù semicoperti dalle
palpebre e la faccia composta a modo d’una compositura
soave, inclinante al riso”, cosicché “anco in quell’atto mostrò
d’esser quietista di prima classe” (Confuorto)
SORE FESINA
Sentite. Ad un altro caso consimile, a me soccesso in un’altra
rivelazione, feci che l’oggetto amato avesse compiaciuto al
misero amante, con le mie buone parole e con l’orazioni
ancora, e così non si perse quell’anima. Ora quell’anima ebbi
alcune rivelazioni che sempre m’assiste e quest’anima mi
presagisce nel cuore che, se a questo amante di vostra sposa
no li bastasse questa speranza, farei... (Moneca fauza II, 5)
o quando, come una reincarnazione settecentesca di Giulia
De Marco, ammette nel finale:
SORE FESINA [...] ed io, con belle parole fente, voleva farli
compiacere alli loro sfrenati desideri. (III, sc. ultima).
Sore Fesina ghiettata ’n terra, e po’ Arazio, e po’ Cianna e Perna
da parte.
ARAZIO Ohimé! Sore Fesina ’n terra! Sore Fesina, sússete!
chesta non nce sente! fosse morta? [...]
FESINA Dove sono? non più sono nel Cielo? (I, 1)
Verso la conclusione:
-  Il caso de La Tavernola abentorosa (1741), tra finti frati
gaudenti che la fanno franca, rappresentazioni in
monasteri napoletani e carcere.
-  Il caso dell’Incipit de Nota’ Pettolone (1738 e 1748),
ultima commedia in prosa di Trinchera. Un incipit
“all’indice”
Verso la conclusione:
-  Il caso de La Tavernola abentorosa (1741),
-  tra finti frati gaudenti che la fanno franca,
rappresentazioni in monasteri napoletani e..
carcere.
Verso la conclusione:
-  Il caso dell’Incipit de Nota’
Pettolone (1738 e 1748),
-  ultima commedia in prosa di
Trinchera.
-  Un incipit “all’indice”, la
“gloria” dei Medici…uno
sguardo al privilegium
Frontespizio della seconda
edizione (Napoli, 1748)
CONCLUSIONI
il teatro, il testo (la “drammaturgia” come portatrice di
teatralità e non solo di letteratura) si offrono come campioni
esemplari per ricostruire, al di là dello spettacolo o
dell’occasione spettacolare, un panorama socio-culturale,
editoriale, artistico ma anche politico.
la lingua e l’eresia, associate in modo particolare, diventano
strumento sia di esclusione, sia di autopromozione di certi
valori > la commedia solo apparentemente improvvisa
dialettale, ma in realtà la commedia premeditata in dialetto > il
servo Desperato e l’ideologia del potere
La connotazione eretico-sessuale aumenta e definisce il livello
(alto) di esclusione sociale. In questo caso l’esclusione è anche
artistica perché attraverso la connotazione sessuale, religiosa,
eretica e linguistica si toglie valore a un teatro in
“lingua” (toscana) e si elevano sia il teatro in dialetto sia l’autore
e uno dei personaggi…un giovane notaio-drammaturgo.
Grazie
e
Buon lavoro!