La drammaturgia internazionale incontra Commedia dell'Arte applicata alla studio del teatro italiano in un esperimento ambizioso e giovane: “Alcesti” Comincia a confondere maschera e attore, personaggio e persona… “Alcesti” è un progetto drammaturgico internazionale di Commedia dell'Arte applicata alla studio del teatro italiano, che vede coinvolti come partner importanti istituti internazionali quali West Chester University PA USA , Ombellico Mask Ensamble USA, OMBELICO Mask Ensemble ITALIA, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria , Comune di Firenze, Comune di Gerace, Comune di Maida, Comune di Monsummano Terme, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Musei Civici Fiorentini, Museo di Palazzo Vecchio. Il progetto ha come mission, oltre alla valorizzazione e promozione del territorio, l’intrattenimento, inteso nel senso più puro e coinvolgente. L’intento è quello di divertire ed insegnare, creando un collegamento emozionale tra il pubblico e gli artisti, tipico della drammaturgia, ed implementare il senso di appartenenza riuscendo ad unire virtualmente il “locale” e “l’internazionale” in un unico abbraccio narrativo. Protagonisti del progetto, ideato e realizzato Renato Arcuri e Alessandro Fani sono tre studenti selezionati dal dipartimento Drama and Theatre della West Chester University di Philadelphia (USA) in collaborazione con il Prof. John V. Bellomo. I tre ragazzi (Olivia Damore, Janice Rabian e Darius Johnson ) saranno impegnati in un tour in giro per i borghi d’Italia per la realizzazione delle messe in scena del laboratorio drammaturgico e la realizzazione di un docufilm dedicato al progetto, che sarà proiettato in anteprima negli USA. Il debutto ufficiale dell’15 luglio sarà solo il primo appuntamento di una tournée che oltre alle tappe italiane (Gerace, Firenze, Monsummanno Terme) sarà replicato anche negli USA. “Alcesti di Euripide – spiega Arcuri - è unica nel suo genere, non solo perché è la più antica giunta fino a noi ma anche perché è l’unica tragedia che ha un lieto fine. Non poteva che essere questo il testo di ispirazione per questo ambizioso progetto: fondere la tragedia con la Commedia dell’Arte in un progetto itinerante nel confine geografico italiano ma realizzato con la partecipazione di docenti e studenti statunitensi”. Il traghettatore del progetto è proprio Renato Arcuri che, nella veste di capocomico trasla interamente il suo ruolo nel XXI secolo, una responsabilità, che va oltre la messa in scena, occupandosi anche degli allestimenti, delle scenografie, degli aspetti di produzione e della regia, portando il teatro e le corti anche alle nuove tecnologie. Così, la commedia dell’arte dalla strada si sposta nelle reti e nelle nuove piazze, quelle di internet, invadendo con la sua fisicità il web e riempiendo di significato i social network.