accordi di libero scambio: strumento indispensabile per l`economia

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Commercio estero
di Monica Zurfluh, Responsabile Switzerland-GE per la Svizzera italiana e Marco Passalia, Responsabile Servizio Export Cc-Ti
ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO:
STRUMENTO INDISPENSABILE
PER L’ECONOMIA SVIZZERA
Monica Zurfluh
Marco Passalia
Ad oggi la Svizzera ha siglato oltre 30 accordi di libero
scambio (ALS), tra cui la Convenzione dell’Associazione
economica di libero scambio (AELS) e l’ALS con l’Unione
Europea (UE). Tra gli ultimi in ordine di tempo, è importante citare la firma del trattato bilaterale Svizzera-Cina,
che dovrebbe entrare in vigore nel corso del 2014. Nel
frattempo la Confederazione continua la strada dei trattati, sia bilaterali sia in seno all’AELS, con vari partner
tra cui Algeria, Guatemala, Honduras, India, Indonesia,
Malesia, Russia (con Bielorussia e Kazakistan), Tailandia
e Vietnam.
La Svizzera è un Paese dall’economia ad orientamento
fortemente internazionale e altamente integrato nell’economia mondiale. Gli scambi commerciali e gli investimenti internazionali sono determinanti per la nostra
prosperità ed è quindi fondamentale continuare a sostenere le aziende nell’accesso ai mercati esteri anche e
soprattutto attraverso la creazione di nuovi partenariati
commerciali con mercati emergenti. Ma quanto sono importanti gli ALS per l’economia elvetica?
Gli accordi di libero scambio, secondo la SECO (maggiori dettagli: www.seco.admin.ch/themen/00513/00515/01330/
index.html?lang=it), ad eccezione del trattato con l’UE,
coprono il 22,6% delle esportazioni svizzere totali, il che
corrisponde al 51% delle esportazioni del nostro Paese
verso mercati al di fuori dell’Unione Europea. Le cifre dimostrano come gli ALS con partner esterni all’UE forniscono un migliore accesso al mercato con oltre 2 miliardi
di consumatori e un prodotto interno lordo (PIL) superiore
ai 22’000 miliardi di franchi. Gli accordi di libero scambio
portano quindi un notevole aumento degli affari commerciali: nel 2011 ad esempio, le importazioni svizzere da
partner legati ad un ALS ammontavano all’83%, mentre le
esportazioni verso tali Paesi si attestavano al 71%.
Da un’analisi della SECO, effettuata tra il 1988 e il 2008,
è emerso come il commercio estero internazionale della
Svizzera (ovvero la somma di tutte le esportazioni e le importazioni) sia aumentato, annualmente, di circa il 5,7%.
Il nostro Paese, grazie agli ALS, ha avuto una crescita
molto più rapida delle esportazioni: il commercio con i
partner degli ALS, nei primi quattro anni dall’entrata in
vigore dei rispettivi trattati, è aumentato di oltre il 10%
all’anno. I flussi commerciali con i Paesi con i quali è
stato concluso un accordo risulta quindi nettamente superiore rispetto alle transazioni con Paesi terzi. Le agevolazioni legate alla riduzione o all’eliminazione dei dazi
doganali verso i Paesi con cui la Svizzera ha stipulato un
trattato sono stati apprezzati da numerose imprese elvetiche che hanno poi saputo cogliere diverse opportunità
di business all’estero. Le cifre del 2008 indicano che
l’economia d’esportazione elvetica ha risparmiato circa
420 milioni di franchi grazie ai vari trattati siglati negli
anni e alle conseguenti riduzioni dei dazi.
I benefici degli ALS non toccano esclusivamente le
aziende esportatrici, ma, al di qua della nostra frontiera, anche i consumatori possono vantare prezzi più
convenienti e una vasta scelta di prodotti provenienti
da Paesi partner. Le materie prime, poco disponibili sul
territorio elvetico, sono – grazie ai trattati internazionali
– molto più accessibili per le nostre aziende che possono così produrre a prezzi più vantaggiosi. I vantaggi
degli ALS non sono quindi “solo” riconducibili a minori
dazi doganali nelle esportazioni, ma completano tutta
una serie di servizi che rendono più competitivo anche
il nostro mercato interno.
Infine, vi sono ripercussioni positive anche sugli investimenti diretti della Svizzera. La SECO ha infatti analizzato
i dati tra il 1988 e il 2007: in questo periodo i flussi di
capitale complessivi dalla nostra Confederazione verso i
Paesi partner sono stati di oltre 23 miliardi di franchi,
ovvero il 5% dell’intero volume delle esportazioni di capitale della Svizzera. Negli anni 1988-2007 l’ammontare
degli investimenti diretti svizzeri all’estero è cresciuto in
media del 12,6%, mentre l’aumento del capitale nei Paesi partner nei quattro anni successivi all’entrata in vigore
dei rispettivi ALS è lievitato in media del 18%.
L’analisi della SECO non è entrata nello specifico dell’ALS
con l’Unione europea. Quest’ultimo è invece stato al centro dell’attenzione di un recente studio di Switzerland
Global Enterprise (S-GE), dove è emerso che nel 2012
l’ALS con l’UE nel solo settore industriale ha generato
risparmi sui dazi per un importo pari a quasi un miliardo
di franchi.
La strada degli ALS deve quindi proseguire in questa
direzione favorevole all’economia elvetica e ricordiamo
che la Confederazione è in fase di discussione con diversi
Paesi e nuovi mercati summenzionati. Per completare la
discussione, questa tematica sarà approfondita durante
la tradizionale Giornata dell’Export 2014 che si svolgerà
nella prima settimana di febbraio. Vi aspettiamo numerosi
a questo evento i cui dettagli saranno resi noti a breve sui
siti Internet della Cc-Ti e di S-GE.
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