T1 – AMPLIFICATORI OPERAZIONALI T1.1 – Quali sono le proprietà fondamentali di un AO ideale? …………………………………………………………………………… T1.2 – Quale dei seguenti circuiti con AO ideale può amplificare un segnale di tensione senza assorbire corrente? [a] configurazione invertente ……………………………………………… [b] configurazione non invertente …………………………………………. [c] inseguitore ……………………………………………………………… T1.3 – Il guadagno di un AO in configurazione non invertente, con R1=10 kΩ, R2=20 kΩ, è pari a: [a] ………………………………………………………………………… [b] ………………………………………………………………………… [c] ………………………………………………………………………… 1 2 3 T1.4 – Un AO in configurazione invertente ha R1=18 kΩ, R2=36 kΩ. Con quale tensione d’ingresso raggiunge la tensione di saturazione Vsat=14 V ? [a] 7 ………………………………………………………………………. [b] -7 ……………………………………………………………………… [c] 14 ……………………………………………………………………. V V V T1.5 – Come si ottiene il funzionamento non lineare di un AO ? ……………………………………………………………………………… T1.6 – Come si ricava lo schema di un inseguitore partendo da quello di un AO in configurazione invertente? [a] assumendo R1=R2 …………………………………………………………. [b] sopprimendo R1 e cortocircuitando R2 …………………………………….. [c] sopprimendo R1 e R2 ………………………………………………………. T1.7 - La tensione di Zener dei diodi di un limitatore a due livelli simmetrici Vu=±6 V vale: [a] 6 …………………………..……………………………………………. [b] 3 …………………………………..……………………………………. [c] 5,3 …………………………………………..………………………….. V V V T1.8 – L’AO a catena aperta può essere utilizzato come: [a] amplificatore …………………………………………..………………….. [b] inseguitore ……………………………………………..………………….. [c] comparatore ……………………………………………..………………… T1.9 – In un sommatore invertente a due addendi, avente RA=RB=20 kΩ, R2=10 kΩ, le tensioni d’ingresso sono: VA= 1V, VB=3 V. Qual è la tensione di uscita? [a] −2 ……………………………………………………………………….. [b] 3 ………………………………………………………………………... [c] −4 ………………………………………………………………………. V V V T1.10 – Applicando un segnale ad onda quadra all’ingresso di un circuito integratore, si può ottenere: [a] un segnale ……………………………………………………. [b] un segnale …………………………………………………….. [c] una tensione ……………………………………………………… sinusoidale triangolare a rampa T1.11 – Per ottenere un segnale triangolare da un circuito integratore, l’onda quadra in ingresso può avere un qualsiasi periodo? [SI] ……………………………………………………………………………. [NO] …………………………………………………………………………... T1.12 – Calcolare il tempo impiegato da un integratore invertente, con costante di tempo RC=0,5 s, per raggiungere la tensione di saturazione Vsat=±15 V quando in ingresso viene applicato un gradino di tensione di ampiezza Vi0=−2 V. ………………………………………………………………………………………… . T1.13 – Quali sono i principali impieghi dei circuiti integratori e di quelli derivatori? ………………………………………………………………………………. T1.14 – Qual è il principale vantaggio dei circuiti raddrizzatori realizzati con amplificatori operazionali (detti raddrizzatori di precisione), rispetto ai raddrizzatori passivi? [a] funzionano a semplice o a doppia semionda …………………………….. [b] utilizzano meno componenti …………………………………………….. [c] accettano anche segnali di ampiezza molto piccola ……………………… T1.15 – Come può essere prodotta la tensione di riferimento di un comparatore? ………………………………………………………………………………. T1.16 – Indicare se le seguenti affermazioni, relative agli amplificatori operazionali ideali, sono Vere o False: a) In un AO ideale in configurazione invertente, con guadagno Ar= −R2/R1, la resistenza di ingresso e quella di uscita valgono rispettivamente Ri=R1 , Ru=R2 . [V] ………………………………………………………………………… [F] ………………………………………………………………………… b) In un AO ideale in configurazione non invertente la resistenza di ingresso è infinita e quella di uscita è nulla. [V] ………………………………………………………………………… [F] …………………………………………………………………………. c) La tensione di uscita di un AO ideale in configurazione invertente dipende dalla corrente assorbita dal carico. [V] ………………………………………………………………………… [F] ………………………………………………………………………… d) In un circuito sommatore, il numero dei possibili ingressi è illimitato. [V] ………………………………………………………………..……… [F] ……………………………………………………………………….. T1.17 – Definire e commentare sinteticamente il significato dei seguenti parametri relativi agli amplificatori operazionali reali: - resistenza d’ingresso differenziale (Ri); resistenza d’ingresso di modo comune (Ricm); resistenza di uscita (Ro); sbilanciamento di tensione in ingresso (Vio); sbilanciamento di corrente in ingresso (Iio); corrente di polarizzazione d’ingresso (IB); guadagno di modo comune (Acm); rapporto di reiezione al modo comune (CMRR); slew rate (SR); larghezza di banda a guadagno unitario (fT o fC ); prodotto guadagno - larghezza di banda (GBP). T1.18 - Quale tra i seguenti valori può essere la resistenza d’ingresso differenziale di un AO con stadio d’ingresso a BJT ? [a] 1 kΩ ……………………………………………………………………………………. [b] 1 MΩ …………………………………………………………………………………... [c] infinita ………………………………………………………………………………….. T1.19 – Qual è l’ordine di grandezza della resistenza di modo comune di un AO reale? [a] 103 ……………………………………………………………………… [b] 106 ……………………………………………………………………… [c] 1012 ….…………………………………………………………………. Ω Ω Ω T1.20 – Quali parametri di un AO reale determinano la presenza di una tensione di uscita anche in assenza di segnale Vd applicato in ingresso? ……………………………………………………………………………… …. T1.21 – Calcolare i valori tiici delle correnti di polarizzazione di un AO di cui sono noti i parametri Iio=5 pA (Input Offset Current) e IB=20 pA (Input Bias Current). T1.22 – In un AO integrato, l’offset di tensione: [a] può essere compensato con un potenziometro connesso a pin dell’integrato a ciò designati ……………………………………………………………………….. [b] può essere compensato con un condensatore variabile connesso a pin dell’integrato a ciò designati …………………………………………………………………. [c] non può essere in alcun modo compensato ………………………………… Risposte T1.1 – In un AO ideale: 1) la corrente assorbita dagli ingressi è sempre nulla (perché Ri=∞); 2) la tensione di uscita non è influenzata dalla corrente erogata sul carico (perché Ru=0); 3) la d.d.p. tra gli ingressi è sempre nulla (Vd=0). Quest’ultima proprietà è nota come principio del cortocircuito virtuale. T1.2 – [b] La configurazione non invertente non assorbe corrente perché ha Ri=∞. Anche l’inseguitore ha Ri=∞, ma non amplifica in tensione. T1.3 – [c] Il guadagno dell’AO non invertente è pari a 1+R2 /R1; quindi: 1+20/10=3. T1.4 – [b] Va tenuto conto che l’amplificatore amplifica di R2/R1 =2 volte il segnale d’ingresso e lo inverte di fase. T1.5 – Si può ottenere il funzionamento non lineare utilizzando l’AO in catena aperta (es. circuiti comparatori), o applicando una reazione positiva (es. comparatore a trigger di Schmitt), o infine utilizzando nel circuito componenti non lineari, quali diodi o transistor (amplificatori logaritmici e antilogaritmici, raddrizzatori, limitatori ecc.). T1.6 – [b] Per R1=∞, R2=0 il guadagno dell’AO invertente diventa: Ar = 1 + R2 =1 R1 cioè Vu=Vu (inseguitore di tensione). T1.7 – I valori della tensione ai capi di R2 , coincidente con la tensione di uscita (principio della massa virtuale), sono compresi tra i limiti: V2 = ±(Vz + Vs ) = ±6 V Assumendo Vs=0,7 V (valore tipico della tensione di soglia dei diodi), si ricava: Vz = 6 − 0,7 = 5,3 V T1.8 – Ponendo una tensione di riferimento VRIF su un ingresso, l’uscita assume un livello dipendente dal confronto fra la VRIF e la tensione applicata all’altro ingresso. T1.9 - [a] Poiché il guadagno dell’amplificatore vale −R2/R1=−1/2, il circuito sommatore fornisce la media aritmetica delle due tensioni d’ingresso, cambiata di segno. T1.10 – [b] L’onda quadra (periodo T, duty cycle 0,5) equivale ad una successione di gradini di tensione, alternativamente positivi e negativi, sfalsati nel tempo di T/2. L’integratore in zona lineare fornisce corrispondentemente una successione di segnali a rampa con pendenza di segno alterno, cioè un segnale triangolare. T1.11 – [NO] Il semiperiodo dell’onda quadra deve essere inferiore al tempo necessario all’AO per portarsi in saturazione. T1.12 – La tensione di uscita è una rampa con coefficiente angolare : − Vi 0 2 = 4V /s τ 0,5 e quindi, partendo da condensatore scarico, il tempo impiegato vale: V 15 t = sat = = 3,75 s m 4 m= = T1.13 – I circuiti integratori sono impiegati nei sistemi di calcolo analogico, per effettuare l’operazione matematica di integrazione; altro importante impiego riguarda la conversione di segnali a onda quadra in segnali triangolari. Analogamente, i circuiti derivatori possono essere impiegati per eseguire l’operazione matematica d derivazione, e per convertire onde quadre in onde triangolari. T1.14 – [c] I raddrizzatori di precisione possono operare anche su segnali di amiezza inferore alla tensione di soglia dei diodi. T1.15 – La VRIF può essere fornita da un generatore di tensione campione, o può essere ricavata con un partitore resistivo dalla tensione di alimentazione dell’AO. A volte la VRIF è da un’altra tensione variabile, da confrontare con il segnale di ingresso. T1.16 - a) [F] La Ri è pari a R1 perché, in base al principio del cortocircuito virtuale, la corrente d’ingresso vale Vi/R1; ma la Ru non è uguale a R2, dato che coincide con la resistenza di uscita dell’AO ideale ad anello aperto e quindi è uguale a zero. b) [V] Nella configurazione non invertente, sia la resistenza d’ingresso che quella di uscita coincidono con quelle dell’AO ideale ad anello aperto, e quindi sono una infinita e l’altra nulla. c) [F] Come per la configurazione non invertente, la Vu è indipendente dalla corrente assorbita dal carico perché Ru=0. d) [F] Al crescere del numero degli ingressi, aumenta l’intensità della corrente nella resistenza di reazione R2 (pari alla somma delle correnti d’ingresso), a scapito della massima corrente che può essere fornita dall’uscita al carico. In pratica, quindi, il numero degli ingressi è limitato dalla necessità di non ridurre eccessivamente la corrente disponibile per il carico. T1.17 - Ri : resistenza fra gli ingressi dell’AO ad anello aperto. Può avere una componente capacitiva in parallelo, nel qual caso si parla più propriamente di impedenza differenziale d’ingresso (Differential Input Impedance). Ricm : resistenza vista tra ciascun terminale d’ingresso e massa, in condizione di anello aperto. Può avere una componente capacitiva, al pari della Ri ,ed è indicata come Common Mode Input Impedante. Ro: resistenza vista dall’uscita verso l’AO ad anello aperto. Ha un valore di pochi ohm, o decine di ohm (nell’AO ideale è nulla). In luogo del simbolo Ro (output), è usato anche il simbolo Ru (uscita). Vio : tensione che deve essere applicata ai morsetti d’ingresso per ottenere un’uscita nulla. E’ detta anche “tensione di fuori zero d’ ingresso (Input Offset Voltage). Si tratta di una piccola tensione continua, espressa in mV, alla quale corrisponde in uscita, nella catena chiusa sia invertente che non invertente, una tensione di offset Voo (o Vuo): R Voo = Vio (1 + 2 ) R1 Iio : differenza fra le correnti di polarizzazione IBp , IBn assorbite dagli ingressi dell’AO. E’ una corrente piccolissima , dell’ordine dei nA (negli AO con stadio d’ingresso a BJT) o dei pA (negli AO a FET), a cui corrisponde in uscita un contributo alla tensione di offset: ∆Voo = I io R2 IB : valore medio tra le correnti di polarizzazione IBp , IBn assorbite dagli ingressi dell’AO. Il suo effetto sulla tensione di uscita può essere ridotto inserendo sull’ingresso non invertente dell’AO una R3=R1 // R2, con l’altro capo posto a massa, nella configurazione invertente, o sull’ingresso di segnale nella configurazione non invertente. Acm : rapporto tra tensione di uscita e tensione d’ingresso applicata in modo comune ai due morsetti d’ingresso dell’AO. fT : frequenza alla quale il guadagno ad anello aperto dell’AO diviene unitario (Unit Gain Bandwidth). E’ detta anche Cross Frequency (e indicata con fC) o Transition Frequency, perché è il punto in cui la curva di risposta in frequenza (Aa[dB] in funzione della frequenza) incontra l’asse delle ascisse (0 dB). GBP : prodotto della larghezza di banda (o frequenza di taglio) dell’AO per il corrispondente valore del guadagno (Gain Bandwidth Product). E’ una costante dell’AO coincidente con la frequenza di transizione fT. T1.18 – [b] Gli AO con stadio d’ingresso a BJT hanno Ri dell’ordine dei MΩ. In quelli a FET, invece, la Ri è dell’ordine di 1012 Ω, più vicina a quella ideale. T1.19 – [c] La common mode input impedance viene espressa in GΩ. Nei dispostivi non simmetrici si possono avere valori distinti per i due morsetti d’ingresso, ma sempre dell’ordine di grandezza dei GΩ. T1.20 – I parametri che riguardano la presenza di tensione di uscita anche in assenza di segnale applicato in ingresso, sono: Vos (Input Offset Voltage), Ios (Input Offset Current) e IB (Input Bias Current). La Vos viene espressa in mV; le correnti Ios e IB vengono espresse in nA per gli AO bipolari, mentre per quelli unipolari vengono espresse in pA, dato che in qusti ultimi l’assorbimento di corrente di polarizzazione da parte degli ingressi è molto minore. T1.21 – Per definizione si ha: I os = I Bp − I Bn I B = ( I Bp + I Bn ) / 2 Risolvendo i sistema si ottiene: 2I − I 2 × 20 − 5 = 17,5 pA I Bn = B os = 2 2 I Bp = I os + I Bn = 5 + 17,5 = 22,5 pA Correnti così piccole si riferiscono chiaramente ad un AO con ingresso a FET. In effetti i valori di Ios e IB assegnati sono stati desunti dal data sheet dell’AO unipolare LF151 (pag. 554 del testo). T1.22 – [a] Per es. nell’integrato µA741 il potenziometro va collegato tra i pin 1 e 5, designati OFFSET NULL, con il cursore collegato alla tensione negativa di alimentazione (pin 4). _____________________________________________________________