Presentazione di PowerPoint

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LA PRIMA SETTIMANA
• La segmentazione
♂
♀
globulo polare
LA PRIMA SETTIMANA
A, uovo fecondato; B, C e D, stadi
a 2, 4 e 8 blastomeri.
• Embrioni
di topo a
diversi
stadi di
sviluppo.
compattazione
Le varie tappe
della
segmentazione
(1^ settimana)
LA PRIMA SETTIMANA
LA PRIMA SETTIMANA
Morula prima e dopo la compattazione (3° giorno)
Compattazione:
1. I blastomeri
aderiscono tra loro
per formare la
morula.
LA PRIMA SETTIMANA
2. comparsa di microvilli periferici e di giunzioni occludenti fra le cellule
esterne (che acquisiscono una polarizzazione) e di giunzioni comunicanti
fra le cellule interne (più piccole e non polarizzate)
compattazione
100 µm; 32-64 cellule
300 µm
LA PRIMA SETTIMANA
Al 4° giorno si forma la blastocisti ancora
circondata dalla zona pellucida
LA PRIMA SETTIMANA
16 cellule
blastocisti iniziale
blastocisti espansa con ZP
•
Embrioni di topo a diversi stadi di sviluppo.
Si forma la blastocisti
(4° g) ancora circondata
dalla zona pellucida
BLC
LA PRIMA SETTIMANA
TF
ICM= massa cellulare interna
TF= trofoblasto
BLC=blastocele
LA PRIMA SETTIMANA
La schiusa della
blastocisti dalla zona
pellucida (5° g)
compattazione
100 µm; 32-64 cellule
300 µm
LA PRIMA SETTIMANA
Impianto (a 6 giorni
inizia con l’aggancio)
L’attacco della
blastocisti
all’endometrio
avviene in
genere al 6°
giorno ed è
inizialmente
instabile; poi
viene
stabilizzato dai
microvilli delle
cellule che
vengono a
contatto.
LA PRIMA SETTIMANA
Globulo
polare
Zona
pellucida
Blastocele
L’aggancio della
blastocisti
nell’endometrio
coinvolge:
1. Adesione instabile
LA PRIMA
uterodomes
SETTIMANA
2. Adesione stabile
3. Decidualizzazione
dello stroma
endometriale.
LA PRIMA SETTIMANA
uterodomes
L’attacco della blastocisti è mediato dal trofoblasto e dipende dal legame tra:
•
Heparin binding EGF-like growth factor (HB-EGF, sia solubile che legato alla
membrana delle cellule epiteliali che rivestono il lume dell’utero)
•
Il perlecan ed il recettore per l’EGF, presenti sulla superficie del trofoblasto.
Inoltre, i microvilli del trofoblasto si agganciano agli uterodomi, corti processi
bulbari sulla superficie delle cellule epiteliali dell’utero (detti pinopodi in altri
animali, dove hanno una reale funzione pinocitotica ). Essi compaiono 5-6 gg.
dopo l’ovulazione.
Impianto della
blastocisti
Inizia in media al
7° giorno, quando
le cellule del
trofoblasto che
sono entrate in
contatto con
l’epitelio
dell’endometrio si
differenziano in
sinciziotrofoblasto
LA PRIMA SETTIMANA
La
reazione
deciduale
uterodomes
LA PRIMA SETTIMANA
La zona deciduale primaria si forma per proliferazione delle cellule
deciduali, cellule dello stroma divenute epitelioidi. Compongono tale
zona anche proteine come la fibronectina, laminina, entactina,
collageni I, III, IV e V. Si osserva anche una locale permeabilità
vascolare al sito dell’impianto.
La reazione deciduale
Avviene nello stroma entro 1 ora dal contatto tra trofoblasto e mucosa
dell’endometrio.
1. le cellule stromali diventano cellule deciduali, più tondeggianti, ricche di
organelli biosintetici, RE, polisomi, glicogeno, lipidi;
2. la ECM si impoverirà di fibre collagene. All’inizio aumenta la permeabilità
vascolare e il tessuto appare edematoso.
Le cellule deciduali hanno funzione:
1) trofica (le c. deciduali vicine al sinciziotrofoblasto degenerano e rilasciano
glicogeno e lipidi).
2) di limitazione dell’invasività della blastocisti.
3) di protezione immunitaria, producendo prostaglandine che inibiscono
l’attivazione dei linfociti T nello stroma dell’endometrio. Leucociti secernenti
interleuchina-2 infiltrano lo stroma e prevengono il rigetto materno dell’embrione.
Inoltre, il sinciziotrofoblasto è privo dell’antigene maggiore di istocompatibiltà
necessario per il rigetto.
Impianto
uterodomi
Processi cellulari del
sinciziotrofoblasto penetrano
tra le cellule epiteliali della
mucosa uterina le quali
vanno in apoptosi. Anche i
desmosomi si riducono di
numero facilitando la
penetrazione.
LA PRIMA
SETTIMANA
Cause della reazione deciduale
• Si è visto che istamina e prostaglandine, presenti
nell’endometrio, hanno effetto decidualizzante.
• In realtà, la “programmazione” dell’endometrio
per la reazione deciduale è dovuta al
progesterone.
• Embrione
di scimmia
a 9 gg
LA PRIMA SETTIMANA
LA PRIMA SETTIMANA
blastocele
Ipoblasto
Ricapitolando:
l’impianto della
blastocisti
comincia in media
al 7° giorno di
sviluppo, quando
le cellule del
trofoblasto che
sono entrate in
contatto con
l’epitelio
dell’endometrio si
differenziano in
sinciziotrofoblasto
Impianto e ormoni ovarici
• L’impianto della blastocisti inizia al 7°
giorno di sviluppo embrionale, in corrispondenza della fase luteinica del ciclo ovarico.
La concentrazione di progesterone è molto
superiore a quella degli estrogeni.
Impianto e ormoni ovarici
• Con la pillola del giorno dopo (alta concentrazione del
progestinico levonorgestrel, 1,5 mg entro 72 ore dal
rapporto) si ritarda o inibisce l’ovulazione, alterando il
trasporto degli spermatozoi e degli ovociti nelle tube.
• Secondo alcuni, verrebbe inibito l’impianto della blastocisti
(effetto abortivo). Nel 2005 il Dipartimento di Salute
Riproduttiva dell’OMS ha chiarito che “la contraccezione di
emergenza con levonorgestrel ha dimostrato di prevenire
l’ovulazione e di non avere alcun rilevabile effetto
sull’endometrio (la mucosa uterina) o sui livelli di
progesterone, quando somministrata dopo l’ovulazione. La
pillola è inefficace dopo l'annidamento e non provoca
l'aborto”.
Pillola RU486
• Lo steroide sintetico mifepristone è un farmaco abortivo
usato nei primi due mesi della gravidanza.
• Azione: si lega ai recettori progestinici bloccandoli (effetto
anti-progestinico); la mucosa uterina si distacca e viene
eliminata come nella mestruazione.
• Al mifepristone, due giorni dopo la prima somministrazione,
si aggiunge una prostaglandina (misoprostol) che provoca
contrazioni uterine per eliminare la mucosa e l'embrione
entro alcune ore.
• Il metodo descritto è efficace tra il 92% e il 99% dei casi,
l'RU 486 da solo lo è per l'80%. Misoprostolo somministrato
per via orale rispetto a quella vaginale avrebbe una efficacia
superiore.
Aborto fai da te
• Il misoprostol (principio attivo del farmaco noto come
Cytotec, della Pfizer) è una prostaglandina. Introdotto nel
1985 come gastroprotettore è spesso usato per provocare un
aborto specie nei Paesi ove l'aborto è vietato.
• In Italia il Cytotec è utilizzato come abortivo soprattutto da
donne straniere, ma anche italiane, introducendo in vagina
quattro pastiglie di misoprostol per alcuni giorni, fino
all'arrivo della mestruazione. Spesso si ha una emorragia
dovuta all’iperdosaggio che costringe al ricorso al PS.
• Paradossalmente è proprio il ricorso alle cure mediche che
rende l'aborto indotto con le prostaglandine una pratica
abbastanza sicura, preferibile ai rischi di un aborto chirurgico
in condizioni di scarsa sicurezza o di pratiche chirurgiche
clandestine.
• I primi differenziamenti
LA PRIMA
SETTIMANA
Il primo
differenziamento dei
blastomeri
dipende
dalla
posizione
che essi
assumono
nella
morula
1. La polarizzazione dei blastomeri
I blastomeri polarizzati prodotti dalla compattazione possono
dare origine o a 2 cellule polarizzate oppure a una cellula
polarizzata (esterna) ed a una cellula non polarizzata (interna)
Esperimenti di
Pedersen e Spindle:
solo dal contatto con
la zona pellucida (a)
si generano
trofoblasto e massa
cellulare interna.
Senza il contatto (b)
non si differenzia il
trofoblasto
LA PRIMA SETTIMANA
2. Il contatto con la zona pellucida
Un successivo meccanismo con cui avviene la
determinazione dei blastomeri del trofoblasto
è dato dal contatto con la zona pellucida
• 3. Il sinciziotrofoblasto si differenzia solo
dopo un contatto con l’endometrio.
• 4. L’ipoblasto si differenzia solo dopo il
contatto con il liquido della cavità del
blastocele
Applicazioni
• Biopsia dei blastomeri
LA PRIMA SETTIMANA
Biopsia
globuli
polari
Impianti
ectopici
LA PRIMA SETTIMANA
L’impianto nella parte
bassa dell’utero è alla base
della placenta praevia che
comporta gravi emorragie
durante la fine della
gravidanza e durante il
parto.
• L’impianto extrauterino può portare a
tumori maligni (teratocarcinomi) formati da
cellule di carcinoma embrionale e da
teratomi*. Le cellule di carcinoma
embrionale sono responsabili della
malignità.
* Il teratoma è una neoformazione avente
origine da cellule indifferenziate, di
derivazione embrionale, ancora in possesso
della capacità di evolvere verso la
formazione di tessuti diversi da quelli
dell’organo in cui si sviluppano.
LA PRIMA SETTIMANA
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