CENTRO CULTURA POPOLARE
FOLKCLUB
con
CENTRO REGIONALE ETNOGRAFICO LINGUISTICO
CLUB TENCO SANREMO
presentano
PORTO FRANCO III
PIAZZA PROFANA undicesima edizione
DEDICATO A FRANCO LUCA’
Sabato 17 settembre 2011
Inizio ore 20.00
MAISON MUSIQUE
Via Rosta 23 Rivoli
Ritorna Porto Franco, il festival dedicato a Franco Lucà nato dalle ceneri di
Piazza Profana che di Lucà fu proprio l’ultima creatura artistica. L’edizione
2011, grazie al fondamentale apporto del prestigioso Club Tenco di
Sanremo, ovvero degli organizzatori del Premio Tenco, sarà interamente
dedicato ai cantautori con una ricca no stop a partire dalle ore 20.
In una prima parte si esibiranno 8 giovani proposte selezionate direttamente
dal Club Tenco, la seconda parte vedrà invece sul palco i “big” Peppe
Voltarelli e Giorgio Conte. Infine gran finale con il ballo folk occitano.
L’intera rassegna è presentata da Antonio Silva, mitico presentatore di tutte le
edizioni del Premio Tenco e soprattutto, come quella del 2010, è
completamente autofinanziata.
I BIG
Peppe Voltarelli entrò già nel 2007 con Distratto ma però tra i finalisti per la
Targa Tenco come migliore opera prima; nel 2010 ce l’ha fatta e con Ultima
notte a Mala Strana si è aggiudicato la Targa Tenco nella categoria Dischi in
Dialetto, un prezioso riconoscimento per Peppe e per il suo lavoro pluriennale
sulla meridionalità e sull’impegno civile. Cantante e autore, nel 1990 fonda Il
Parto Delle Nuvole Pesanti, con i quali rimarrà fino al 2006. Nel 2005 partecipa
come attore protagonista al film di Giuseppe Gagliardi, La Vera Leggenda Di
Tony Vilar, pellicola per la quale firma anche la colonna sonora originale. Il
2006 è l’anno della svolta: Peppe esce dal Parto Delle Nuvole Pesanti per
intraprendere un percorso artistico autonomo. Franco Lucà (e fu una delle sue
ultime brillanti intuizioni) invitò Peppe a Maison Musique a pochi mesi
dall’uscita del suo primo album Distratto ma però, praticamente all’esordio
della sua carriera solista. La sua trascinante e indiavolata esibizione al Tenco,
nel novembre 2010, ha letteralmente scatenato l’entusiasmo della platea del
Teatro Ariston. Il prossimo primo ottobre un nuovo riconoscimento gratificherà
Voltarelli: il premio “Dallo sciamano allo showman” in Valcamonica.
Giorgio Conte è stato uno degli artisti più profondamente legato a Franco
Lucà, ecco le parole con cui Franco lo presentava nel 2004: E' importante
sottolineare la linearità di un artista che sa ben gestire la propria evoluzione.
Attento innanzitutto a mantenere inalterato l'inconfondibile e originale suo
approccio con la difficile canzone d'autore e in particolare con un pubblico
piuttosto esigente. Un dosato e delicato equilibrio che l'artista, sornione come
un soriano navigato, saggiamente sa gestire. Il pubblico, preso per mano,
viaggia tra le colline del Piemonte, alternando scorci di sopravvissuti
microcosmi contadini ed ecologiche atmosfere caserecce alle dure e
macroscopiche contraddizioni e contrapposizioni di una realtà cittadina. Una
vita sana a misura di uomo antico è il messaggio di Giorgio, che intercala
sapori e profumi tradizionali a forti emozioni, monotone funzioni domestiche a
improbabili ma tonificanti sogni e voli pindarici, nostalgici e gustosi ricordi
felliniani di una infanzia in provincia e il cortese rifiuto dei ritmi convulsi e
frastornanti di una vita di conquiste a gomitate.
Giorgio sarà sul palco di Porto Franco in compagnia di Valter Porro (fisarmonica
e piano).
IL TENCO ASCOLTA
Per il terzo anno consecutivo Maison Musique Il Tenco Ascolta, l’iniziativa del
Club Tenco dedicata all'ascolto dal vivo dei più promettenti cantautori italiani
indipendenti. Ideato e promosso dallo storico Club Tenco, Il Tenco Ascolta è un
evento parallelo al premio che non prevede alcuna selezione artistica ma offre
semplicemente al pubblico la possibilità di ascoltare alcuni dei musicisti più
interessanti fra coloro che hanno inviato il proprio materiale al Club. Il Tenco
Ascolta permette così di vivere la musica nella dimensione spontanea del
concerto live, vero ambiente naturale di ogni cantautore.
Il Club Tenco riceve ogni anno centinaia di cd, in gran parte demo o
autoprodotti, da artisti indipendenti dalle grandi case discografiche presenti in
Italia. Ciascuno dei gruppi o solisti selezionati per questa edizione de Il Tenco
Ascolta rappresenta un esempio unico e significativo di musica autoprodotta
che si muove su dinamiche vivaci al di fuori del circuito ufficiale, raggiungendo
il più delle volte un risultato strabiliante per qualità, innovazione ed autenticità.
Nel valutare le proposte musicali pervenute, Il Club Tenco ha sempre sentito
l'esigenza di creare l'occasione di vedere all'opera questi artisti, soprattutto dal
vivo. Il Tenco Ascolta è dunque una mini rassegna di talenti che anima la prima
parte di Porto Franco 2011, cui presenzieranno tanti fra i soci e i dirigenti del
Club Tenco. Un'occasione speciale per tutti gli amanti della musica che
vogliono scoprire la creatività di cui non si sente parlare attraverso i canali
tradizionali.
Ecco i cantautori invitati dal Club Tenco:
Fabio Cinti (Milano)
Duemanosinistra (Torino)
Enrico Farnedi (Cesena)
Ila & The Happy Trees (Bergamo)
Les Sanspapiers (Cuneo)
Flavio Pirini (Milano)
Ratafiamm (Milano)
Marco Sforza (Reggio Emilia)
Fabio Cinti. Il pupillo di Morgan
Inizia il suo cammino di musicista nella capitale, dove conosce Mauro Mazzetti
che scriverà gran parte dei testi delle sue canzoni. Un incontro con Morgan
mette fine all’esperienza romana. Tra i due nasce anzitutto una profonda
amicizia, fatta anche di interessi e direzioni comuni, che li porta ad esibirsi in
numerosi concerti sia a Milano, dove Cinti si trasferisce, che nel resto del
Paese. Nell’ottobre del 2010, distribuito online, esce il singolo Bow House, che
anticipa il disco L’esempio delle mele. L’album conta, tra gli altri, la
partecipazione di Morgan, Pasquale Panella, Livio Magnini (Bluvertigo),
Massimo Martellotta (Calibro35) e Lucio Bardi. Dopo l’uscita del disco, Cinti
comincia ad occuparsi anche di produzioni artistiche e della composizione per
altri artisti. Scrive pertanto Walk On The New Side, un manifesto dove
raccoglie le sue intenzioni, al fine di una collaborazione tra gli artisti (non solo
musicisti) che vi aderiscono, per produrre opere senza alcun vincolo di natura
commerciale.
Duemanosinistra. Tra songwriting e teatro
Orlando Manfredi, cantautore, attore e drammaturgo, nel 2003 dà vita a
Duemanosinistra, che è, insieme, nom de plume d’artista e compagine di
rockettari. L’attitudine al songwriting si manifesta in creazioni contemporanee
ai limiti della forma canzone, dai testi autentici e autorali. Brani che, per loro
emblematicità, sfuggono tanto all’indie rock di matrice euroamericana quanto
al cantautorato di stampo classico, e che trovano una definizione ridancianama-non-troppo in “intimo rock”. Già nell’Ep Lima (2004) si apprezza una
pronuncia musicale in equilibrio tra nitore elettroacustico, abrasivi squarci
elettrici ed elettronica minimale. Nel 2008 arriva il secondo Ep, 2. Intanto
avviene l’incontro con i Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e comincia una
storia artistica di stima e collaborazione. Nel 2009 Orlando Manfredi scrive il
recital Un posto per volare. Opera lieve per Tenco e Pavese e l’anno successivo
esce Intimo rock a cui la produzione di Max Viale dà profondità e densità
sonora e strumentale.
Enrico Farnedi. Il progetto solista di un grande session-man
Noto ai più per essere membro, con lo pseudonimo di Rico Romano, della
swing band The Good Fellas, Farnedi ha accompagnato con la sua tromba, solo
per citarne alcuni, Vinicio Capossela, Quintorigo, Tanita Tikaram, Cesare
Cremonini, Steve Coleman, Cheryl Porter, Cochi & Renato… In questi ultimi
anni, parallelamente all’attività di session man, ha però iniziato a comporre
canzoni con sempre più assiduità. Nel 2006 è stato folgorato da uno strumento
con cui in breve tempo ha creato un rapporto molto intimo: l’ukulele. Nel giro
di appena due anni questo feeling lo ha portato a partecipare a Ukeit, il primo
festival italiano dedicato al piccolo strumento hawaiano, e al suo primo disco
solista, Ho lasciato tutto acceso, che lo vede in veste di ‘one man band’.
Ukulele, banjolele, basso, batteria, sintetizzatore, tamburello, shaker,
glockenspiel, una tromba giocattolo e vari tegami da cucina sono alcuni degli
strumenti che ha suonato, tutto da solo in cantina, per dare una base musicale
alla sua voce e ai suoi testi schietti, intimistici e scanzonati.
Ila & The Happy Trees. Una voce cosmopolita
Genovese di nascita e giramondo per vocazione, Ila pubblica il suo primo
singolo, Penso troppo, nel 2004. Seguono anni di collaborazioni ed esperienze
live, fino alla realizzazione, nel 2007, di Malditesta, un album rock, pop e funk
che racconta di lei, del suo mondo e delle sue emozioni. Nel 2007 è
protagonista a SanremOff come ospite del Mei e si conquista un posto fra gli
undici finalisti delle selezioni nazionali di Primo Maggio Tutto l’Anno. Arricchita
di esperienze e maturata musicalmente, nel marzo 2009 pubblica un nuovo Ep,
Va tutto bene..., un disco dai testi ironici, a tratti taglienti. Nel giugno 2009 e
nel gennaio 2010 Ila suona per l’Aftershock project a Genova e al Band on the
Wall di Manchester. Preceduto dall’Ep acustico Se potessi volare, nel marzo
2011 esce Little world, un lavoro molto diverso dai precedenti, caratterizzato
da sonorità delicate, acustiche, spensierate. Nel corso degli anni Ila ha aperto i
concerti di Ayo, Cristina Donà, Daniele Silvestri, Hera & Adam Masterson,
Nordgarden, Brychan e altri.
Les SansPapier. Canzoni all’anice
Nati a Torino dall’incontro di musicisti della provincia di Cuneo, Les SansPapier
iniziano a esibirsi con continuità alla fine del 2008, anno in cui pubblicano il
loro primo demo autoprodotto, Monsieur Bobo et autres histoires. Nell’aprile
del 2011 esce il loro primo disco, Aperitivi all’anice, un titolo che evoca
immediatamente la Francia, soprattutto Marsiglia e i cafè tabac.
Profumo unico e inconfondibile, sapore fresco ma denso, leggero se allungato
con acqua, pungente se bevuto d’un fiato: questo è un aperitivo all’anice e a
questo aroma pensa la band per definire la propria musica, senza etichette di
genere e senza confini linguistici. Musica meticcia ma con un sound ben
riconoscibile, inebriante e dolciastra ma con un carattere deciso e un tocco
d’amaro nel retrogusto. Non solo Francia, comunque, l’anice è anche
Mediterraneo. Le caraffe di ouzo nelle taverne greche, la dolce rakia balcanica,
il suo ben più ruvido fratello turco, il raki. Un mondo intero, quindi, nel fondo
d’un bicchiere.
Flavio Pirini. La risata che smaschera
Pur appartenendo al mondo della canzone d’autore, la passione di Pirini per
l’umorismo lo ha portato a impreziosire il suono con elementi poetici e ironici.
Alle sue canzoni, distribuite su tre album (Romancinismo del 2005, Polittico pretesti di protesta del 2007 e A pezzi del 2008), è affidato il personale
racconto dell’uomo e la fatica del vivere. La comicità introduce e alleggerisce i
concetti più profondi, creando un’alternanza di emozioni e permettendo
all’interprete di esporre tutte le sue sfaccettature stilistiche. Si passa, quindi,
dalla canzone d’autore al racconto in musica, dalla canzonetta umoristica al
monologo, dalla lettura di brani letterari alla filastrocca satirica. L’attenzione
verso la società inserisce momenti di critica che però difficilmente si riferiscono
direttamente ai personaggi del potere, piuttosto vengono evocati
comportamenti e pensieri di un tempo imprecisato. L’insieme mette in luce la
“filosofia” dell’autore, tesa a sottolineare la coesistenza di gioia e dolore, e lo
pone su un territorio di confine sospeso tra la pedana di un club e il
palcoscenico di un teatro.
Ratafiamm. La fantasia al potere
A Bologna, verso la fine degli anni Novanta, Enrico Cibelli (parole e voce) e
Andrea De Nittis (suoni e voci) danno vita a un collettivo musicale dal nome
impronunciabile (ambarabà&ratafiamm) per lavorare ai primi pezzi, tra
strumenti acustici, elettronica cheap e testi in italiano. Nel 2005, un loro demo
di due canzoni si aggiudica il Premio Piero Ciampi Città di Livorno. Iniziano a
lavorare al primo vero album, ma il progetto si arena. Le cose si complicano,
tra sessioni interminabili, stravolgimenti e ripensamenti. Cambiano nome,
diventano semplicemente Ratafiamm, e nel 2007 fanno uscire Pausa, un Ep di
4 pezzi. Il disco d’esordio, sulla lunga distanza, sembra sempre più lontano.
Fino al 2009. I Ratafiamm ritornano alle origini. Attratti sopra ogni cosa dalle
canzoni, riprendono in mano i vecchi appunti e iniziano da capo. Nel 2010
fanno uscire un secondo Ep, Me Te O, e nel mentre lavorano alle tracce del loro
primo vero album che vede la luce nel 2011. Low Budget Invasion è il disco
d’esordio dei Ratafiamm.
Marco Sforza. L’istrione emiliano
Marco Sforza è un istrione votato alla musica cantautorale, un cantastorie dallo
spiccato senso dell’humour e dalla sincera musicalità. Vincitore di diversi
festival e concorsi musicali (Premio Augusto Daolio 2009, Pigro 2010…), ha
aperto i concerti dei Nomadi, di Giorgio Conte, di Nina Zilli, dei Nobraino, dei
Mercanti di Liquore. È emiliano e dalla sua regione si porta appresso la
convivialità semplice delle grandi tavolate. Costantemente alla ricerca della
complicità di chi lo ascolta, ama l’effetto teatrale, la battuta sagace, il gesto
che suscita il riso e la simpatia… pur restando aggrappato alla sua aura
nostalgica, che cerca la poesia dei grandi cantautori in brani che non strepitano
e non gridano ma hanno la sapienza ispida di una ballata che usa una voce
sola per esprimere le idee di un coro. Marco Sforza ha all’attivo un primo disco,
Laiv, registrato in presa diretta il 20 dicembre 2008 al Circolo Culturale
MateriaOff di Parma, e un secondo, Bocce, registrato dal vivo in studio, che è
uscito nell’estate del 2011.
LA STORIA DEL FESTIVAL
Nel settembre del 2001, al Forte di Exilles, come manifestazione di chiusura
della serie di concerti lì organizzati dalla Regione Piemonte, Franco Lucà mette
in scena una Sacra Rappresentazione di San Rocco tutta particolare. Partendo
dal testo di Emilio Isgrò, la Rappresentazione fu l’occasione di presentare una
serie di artisti della musica popolare quali Giovanni Mauriello, Gipo Farassino,
Marcello Colasurdo, Raffaella De Vita, il Coro Bajolese, e tanti altri in uno
spettacolo di musica e teatro. E’ la prima edizione di quello che, attraverso
varie evoluzioni, è oggi Porto Franco. L’anno successivo il Festival vive la sua
prima evoluzione: diminuisce la dimensione teatrale (che sparirà
completamente l’anno successivo) e la musica prende il sopravvento. Il nome
diventa Piazza Profana, e incominciano ad arrivare i grandi artisti
internazionali: Faso Dyia (Burkina Faso), Iness Mezel (Algeria), Orchestra
Arabo Andalusa di Tangeri (Marocco), Mariachis de Atlixco (Messico). Il festival
assume la sua fisionomia di grande festa delle musiche del mondo, grande
incontro tra culture e popoli.
Scriveva FrancoLucà, nel 2002 presentando quella edizione:
Una piazza di un paese del mondo potrebbe essere la rappresentazione profana
disegnata nel cortile del Forte di Exilles, ambientata al di fuori del tempo, più
frutto del sogno e dell’immaginazione che della realtà. Una comunità che pulsa,
che vive e vibra tra anfratti e vicoli in un crescendo che culmina in una grande
piazza dove tutti sono attori e protagonisti e dove tutto può succedere
inaspettatamente. Come un sogno infantile nel quale convergono
inconsciamente e libere gioia e contentezza, la piazza diventa una sorta di
gioco dell’oca, dedicato all’arte vivente, dove quadri diversi vengono scoperti,
si scelgono e si subiscono, nell’attesa che la processione immaginaria di san
Rocco giunga nel cortile e la statua, sempre immaginaria, entri nella chiesa.
La festa è ricca e imprevedibile grazie ai suoi attori, cittadini del mondo, che
mettono in vetrina e offrono alla compartecipazione le loro culture, le loro
tradizioni. Come ingredienti di un generoso piatto contadino nel quale sapori e
aromi si amalgamano nella lenta cottura, così, in gioioso crescendo, musiche e
arte si integrano esaltandosi nel maturare della festa.
Lo spirito del festival rimane questo, così ben descritto dal suo fondatore,
anche nove anni dopo, anche dopo cambi di nome e di luogo.
Di anno in anno il festival è sempre più seguito e richiama al Forte di Exilles
migliaia di persone, grazie anche ai grandi nomi della musica internazionale
che si esibiscono: Bireli Lagrene (Francia), Dhoad Gipsy Rajastahn (India), Le
Mystère des Voix Bulgare (Bulgaria) nel 2003; Boys of the Lough (Scozia),
Bollywood Brass Band (India), Fanfara Savale (Romania) nel 2004; Coro
Polifonico di Tirana (Albania), Hosco & Transmongolia (Mongolia), Magnifico &
Turbolentza (Slovenia), Quilapayun (Cile), Rabih Abu Khalil (Algeria) nel 2005;
Tambours du Bronx (Francia), Tangeri Café Orchestra (Algeria), Dohl
Foundation (UK-India) nel 2006; la grande, immensa Juliette Greco nel 2007;
oltre, naturalmente, a tantissimi artisti italiani.
Nel 2008, l’anno della scomparsa di Franco Lucà, un’altra novità: le condizioni
climatiche pessime impediscono lo svolgimento del Festival al Forte di Exilles,
Piazza Profana viene così spostata a Maison Musique. L’ottimo successo della
ottava edizione spinge nel 2009 a prendere due decisioni: la prima è quella di
dedicare stabilmente il festival a Franco Lucà mutando il nome in Porto Franco;
la seconda è quella di fissare la nuova sede a Maison Musique, la “creatura”
che Franco Lucà ha sognato e realizzato. Le edizioni 2009 e 2010, tra mille
difficoltà economiche, riscuotono un enorme successo di pubblico, che dimostra
di apprezzare la nuova location di Maison Musique e l’immutata formula di
proposta delle musiche del mondo.
Ecco l’elenco completo degli artisti che hanno partecipato alle varie edizioni:
2001
GIOVANNI MAURIELLO
GIPO FARASSINO
GUIDO RUFFA
MARCELLO COLASURDO
BRUNO GAMBAROTTA
RAFFAELLA DE VITA
SORELLE SUBURBE
I TAMBURI DI SAN ROCCO
CORO BAJOLESE
LE STRIARE
CORO ANGE GARDIEN
DUO AGOSTINO
LA LIONETTA
MANGIAFUOCO,
ASSOCIZIONE CULTURALE TERSOCCHIO DI BARDONECCHIA
2002
GIPO FARASSINO
MARCELLO COLASURDO
GIOVANNI MAURIELLO
SORELLE SUBURBE
BRUNO E KATINA GENERO GROUP
ANGELI SU TRAMPOLI
LAURA CONTI E OMBRA GAIA
SPADONARI DI GIAGLIONE
MARCO ZURZOLO E LA BANDA MVM
LE STRIARE
DUO AGOSTINO
I TAMBURI DI SAN ROCCO
CORO DI BAJODORA
LA LIONETTA
ATTILIO IL FACHIRO
ARTISTI VARI E GIOCOLIERI
ORCHESTRA ARABO- ANDALUSA DI TANGERI
MARIACHIS DE ATLIXO
FASO DIYA
COMPANIA ARTE Y FLAMENCO
INESS MEZEL
ANTICA COMPAGNIA PUGLISI
2003
ATTILIO IL FACHIRO
BANDA DI BOSCONERO
BIRELI LAGRENE QUINTET
COLONNA D’ARMONIA
DHOAD GIPSY RAJASTHAN
DUO AGOSTINO
FANFARA TIRANA
LE MYSTERE DES VOIX BULGARES
LE STRIARE
LOS MARIACHIS DE ATLIXO
ORGUE DE BARBARIE
ROBERTO FERRI
SENHAL
TEATRO DEI PUPI DEI FIGLI D’ARTE CUTICCHIO
TAMBURI AFRO
TENORES DI BITTI
TEREM QUARTET
TUMMEL
2004
ARBEBO
BOYS OF THE LOUGH
BOLLYWOOD BRASS BAND
CELINA PEREIRA
TRIO MISURACA
LA PARANZA DEL GECO
ENZO AVITABILE & I BOTTARI PORTICO
INESS MEZEL GROUP
NAIR
TAMBURI DI SAN ROCCO
TETES DE BOIS
FANFARA SAVALE
2005
FANFARA SAVALE
ADDO’VA & TRIO MISURACA
ANDHIRA
BANDAMENANO
CITY OF ROME PIPE BAND CORO POLIFONICO di TIRANA con NICO ZELA
HOSCO & TRANSMONGOLIA
JOAN ISAAC
MAGNIFICO & TURBOLENTZA
LE MONDINE DI NOVI
PIEDMONT INSTABLE FOLK ORCHESTRA
QUILAPAYUN
RABIH ABU KHALIL
TAMTAMDO
THE WORLD QUINTET
TRIO CONTEMPO
2006
TAMBOURS DU BRONX
EUGENIO BENNATO & TARANTA POWER
TANGERI CAFÉ’ ORCHESTRA
DHOL FOUNDATION
CLAYMORE PIPES & DRUMS BAND
GIORGIO LI CALZI
KATIA ZUNINO
ROUSSINHOL
CORO ABBAZIA DI NOVALESA
ENSEMBLE SUNDIATA
2007
JULIETTE GRECO
TARANTOLATI DI TRICARICO
2008
AUSULEA
BANDA ELASTICA PELLIZZA
BANDAKADABRA
BAO BAND
BRUSKOI PRALA
MERCERIA BARBAGLI
RADIODERVISH
SUNDIATA ENSEMBLE
VIOULOUN D'AMOUN
2009
LIAM O’FLYNN & THE PIPER’S CALL BAND & FRIENDS feat.
SEAN KEANE E KEVIN CONNEFF (CHIEFTAINS)
ALYTH MCCORMACK
ENRICO EURON
FABIO RINAUDO (BIRKIN TREE)
MIRA AWAD
SABA
ROBERTA ALLOISIO & ORCHESTRA BAILAM
ASSURD
TRIO EDAQ
2010
BANDA DI AVOLA con MIRCO MENNA
ORCHESTRA TRAD ALP
ORCHESTRA DI PORTA PALAZZO
ENSEMBLE DI ORGANETTI (Pinelli, Gambetta, Bottasso, Boniface)
PERCUSSIONISTI DELLA ORCHESTRANIKE’ con Kassoum Diarra
FANFARA DELLE VALLI DI LANZO