Il Sistema Solare - I.C. Ferrari Pontremoli

Il Sistema Solare
Età
La formazione del Sistema Solare risale a
circa 5 miliardi di anni fa, come si ricava
dall’analisi della composizione chimica in
campioni di meteoriti. L'incertezza su
questa cifra è davvero minima, dell'ordine
di cento milioni di anni, non di più.
Formazione
Oggi è concordemente accettata l'ipotesi
(teoria dell'accumulazione) secondo cui,
circa 5 miliardi di anni fa, il Sole e gli altri
corpi del sistema solare si formarono
contemporaneamente all'interno di una
nube primordiale di gas e polveri, dotata di
un lento moto di rotazione su se stessa.
Come conseguenza di perturbazioni gravitazionali, la nube cominciò a collassare su se stessa e la
sua velocità di rotazione andò aumentando man mano che le particelle di materia andavano
"cadendo" verso il suo centro; per effetto della rotazione, la nube si contrasse e assunse la forma di
un disco appiattito, al cui centro andava accumulandosi la maggior parte della materia originaria,
mentre la materia residua andava condensandosi in una serie di anelli periferici ruotanti intorno al
centro. A un certo punto, la massa centrale collassò su se stessa per effetto della gravità, dando
origine al Sole. Negli anelli periferici si formarono i pianeti, come risultato di una complessa
sequenza di processi di accumulazione e di aggregazione di polveri e di gas, dapprima in piccoli
granuli e via via in corpi di massa maggiore (planetesimi): questi, attraendosi gravitazionalmente,
formarono ammassi maggiori, i futuri pianeti.
Il Sistema Solare in 3D
I pianeti del Sistema Solare
Storia della Terra
La suddivisione dei pianeti
La densità dei pianeti decresce sensibilmente mano a mano che ci si allontana dal Sole, mentre le
dimensioni e le masse aumentano. Questo andamento regolare suggerisce di suddividere i pianeti
in due famiglie.
 i pianeti terrestri (o interni)
 i pianeti giganti (o esterni)
I pianeti terresti sono i più vicini al Sole e si caratterizzano per piccole dimensioni, piccola massa,
alta densità, scarsità di satelliti e totale assenza di anelli. La superficie è solida e l'atmosfera può
essere sia molto densa, come su Venere, che molto tenue come su Marte e Mercurio.
Mercurio
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Satelliti: nessuno
Venere
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Satelliti: nessuno
Terra
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Satelliti: Luna
Marte
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Satelliti: Deimos e Phobos
I pianeti giganti si trovano a grande distanza dal Sole, sono corpi molto grandi, ma di bassa
densità, costituiti soprattutto di idrogeno ed elio. Non hanno una superficie solida, ma un'atmosfera
molto estesa che in profondità sviluppa formidabili pressioni. Probabilmente al centro è presente
un piccolo nucleo roccioso. Sono accompagnati da molti satelliti e tutti sono circondati da un
sistema di anelli, alcuni molto tenui.
Giove
Saturno
Urano
Nettuno
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Satelliti: 67
Satelliti: 62
Satelliti: 27
Satelliti: 13
Resta fuori da questa classificazione
Plutone
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Satelliti: 5 (tra i quali Caronte)
che è il pianeta più lontano dal Sole, piccolo e poco denso, con parametri orbitali anomali. Si
pensa che l’origine di Plutone sia diversa da quella degli altri pianeti e per questo motivo è stato
declassato a pianeta nano.
Le differenze tra i pianeti terrestri e quelli giganti possono trovare una spiegazione nel fatto che
nell’originaria nube di materia che circondava il Sole e da cui si sono formati i pianeti, la
temperatura era maggiore vicino al Sole e ciò ha causato la condensazione degli elementi più
pesanti, mentre quelli più leggeri sono stati spinti verso l'esterno dalla radiazione solare.
Anche la distribuzione delle distanze mostra una certa regolarità: ciascun pianeta si trova grosso
modo ad una distanza doppia di quello che lo precede.
I pianeti nani
Nonostante il nome, un pianeta nano non è necessariamente più piccolo di un pianeta. In teoria non
vi è limite alle dimensioni dei pianeti nani.
Attualmente sono stati classificati 5 pianeti nani: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris
Cerere si trova nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove (in quella zona ci sono altri 3 corpi
che potrebbero essere in futuro catalogati come pianeti nani: Vesta, Pallade e Igea).
Eris, Plutone, Haumea e Makemake sono oltre l’orbita di Nettuno, in una zona ricca di oggetti dei
quali una quarantina potrebbero essere catalogati come pianeti nani (tra questi in particolare
Sedna, Orco e Varuna).
Distanze astronomiche
Per misurare grandi distanze in campo astronomico, gli scienziati utilizzano varie unità di misura
tra le quali:
- U.A. (unità astronomica)
- anno luce
L' unità astronomica è la distanza media Terra-Sole; questa unità di misura è utilizzata nell'ambito
del sistema solare.
Una U.A. corrisponde a circa a 150 milioni di kilometri per cui se un corpo è distante 10 U.A.
significa che è lontano dal Sole 150 x 10 = 1500 milioni di chilometri.
L’anno luce è la distanza percorsa dalla luce in un anno. Dato che la luce viaggia a 300.000 km/s
essa compirà in un anno 9463*
chilometri.
Moti di un pianeta
Rotazione: tutti i pianeti ruotano intorno ad un proprio asse ed il periodo di rotazione è il tempo
necessario a compiere una rotazione completa e definisce il giorno del pianeta.
Rivoluzione: i pianeti, oltre a ruotare intorno al proprio asse, compiono una traiettoria ellittica
intorno al Sole detta rivoluzione ed il periodo necessario per compierla caratterizza l'anno del
pianeta.