Il Sistema Solare Età La formazione del Sistema Solare risale a circa 5 miliardi di anni fa, come si ricava dall’analisi della composizione chimica in campioni di meteoriti. L'incertezza su questa cifra è davvero minima, dell'ordine di cento milioni di anni, non di più. Formazione Oggi è concordemente accettata l'ipotesi (teoria dell'accumulazione) secondo cui, circa 5 miliardi di anni fa, il Sole e gli altri corpi del sistema solare si formarono contemporaneamente all'interno di una nube primordiale di gas e polveri, dotata di un lento moto di rotazione su se stessa. Come conseguenza di perturbazioni gravitazionali, la nube cominciò a collassare su se stessa e la sua velocità di rotazione andò aumentando man mano che le particelle di materia andavano "cadendo" verso il suo centro; per effetto della rotazione, la nube si contrasse e assunse la forma di un disco appiattito, al cui centro andava accumulandosi la maggior parte della materia originaria, mentre la materia residua andava condensandosi in una serie di anelli periferici ruotanti intorno al centro. A un certo punto, la massa centrale collassò su se stessa per effetto della gravità, dando origine al Sole. Negli anelli periferici si formarono i pianeti, come risultato di una complessa sequenza di processi di accumulazione e di aggregazione di polveri e di gas, dapprima in piccoli granuli e via via in corpi di massa maggiore (planetesimi): questi, attraendosi gravitazionalmente, formarono ammassi maggiori, i futuri pianeti. Il Sistema Solare in 3D I pianeti del Sistema Solare Storia della Terra La suddivisione dei pianeti La densità dei pianeti decresce sensibilmente mano a mano che ci si allontana dal Sole, mentre le dimensioni e le masse aumentano. Questo andamento regolare suggerisce di suddividere i pianeti in due famiglie. i pianeti terrestri (o interni) i pianeti giganti (o esterni) I pianeti terresti sono i più vicini al Sole e si caratterizzano per piccole dimensioni, piccola massa, alta densità, scarsità di satelliti e totale assenza di anelli. La superficie è solida e l'atmosfera può essere sia molto densa, come su Venere, che molto tenue come su Marte e Mercurio. Mercurio foto (link 1 link 2) Satelliti: nessuno Venere foto (link 1 link 2) Satelliti: nessuno Terra foto (link 1 link 2) Satelliti: Luna Marte foto (link 1 link 2) Satelliti: Deimos e Phobos I pianeti giganti si trovano a grande distanza dal Sole, sono corpi molto grandi, ma di bassa densità, costituiti soprattutto di idrogeno ed elio. Non hanno una superficie solida, ma un'atmosfera molto estesa che in profondità sviluppa formidabili pressioni. Probabilmente al centro è presente un piccolo nucleo roccioso. Sono accompagnati da molti satelliti e tutti sono circondati da un sistema di anelli, alcuni molto tenui. Giove Saturno Urano Nettuno foto foto foto foto (link 1 (link 1 (link 1 (link 1 link 2) link 2) link 2) link 2) Satelliti: 67 Satelliti: 62 Satelliti: 27 Satelliti: 13 Resta fuori da questa classificazione Plutone foto (link 1 link 2) Satelliti: 5 (tra i quali Caronte) che è il pianeta più lontano dal Sole, piccolo e poco denso, con parametri orbitali anomali. Si pensa che l’origine di Plutone sia diversa da quella degli altri pianeti e per questo motivo è stato declassato a pianeta nano. Le differenze tra i pianeti terrestri e quelli giganti possono trovare una spiegazione nel fatto che nell’originaria nube di materia che circondava il Sole e da cui si sono formati i pianeti, la temperatura era maggiore vicino al Sole e ciò ha causato la condensazione degli elementi più pesanti, mentre quelli più leggeri sono stati spinti verso l'esterno dalla radiazione solare. Anche la distribuzione delle distanze mostra una certa regolarità: ciascun pianeta si trova grosso modo ad una distanza doppia di quello che lo precede. I pianeti nani Nonostante il nome, un pianeta nano non è necessariamente più piccolo di un pianeta. In teoria non vi è limite alle dimensioni dei pianeti nani. Attualmente sono stati classificati 5 pianeti nani: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake ed Eris Cerere si trova nella fascia degli asteroidi tra Marte e Giove (in quella zona ci sono altri 3 corpi che potrebbero essere in futuro catalogati come pianeti nani: Vesta, Pallade e Igea). Eris, Plutone, Haumea e Makemake sono oltre l’orbita di Nettuno, in una zona ricca di oggetti dei quali una quarantina potrebbero essere catalogati come pianeti nani (tra questi in particolare Sedna, Orco e Varuna). Distanze astronomiche Per misurare grandi distanze in campo astronomico, gli scienziati utilizzano varie unità di misura tra le quali: - U.A. (unità astronomica) - anno luce L' unità astronomica è la distanza media Terra-Sole; questa unità di misura è utilizzata nell'ambito del sistema solare. Una U.A. corrisponde a circa a 150 milioni di kilometri per cui se un corpo è distante 10 U.A. significa che è lontano dal Sole 150 x 10 = 1500 milioni di chilometri. L’anno luce è la distanza percorsa dalla luce in un anno. Dato che la luce viaggia a 300.000 km/s essa compirà in un anno 9463* chilometri. Moti di un pianeta Rotazione: tutti i pianeti ruotano intorno ad un proprio asse ed il periodo di rotazione è il tempo necessario a compiere una rotazione completa e definisce il giorno del pianeta. Rivoluzione: i pianeti, oltre a ruotare intorno al proprio asse, compiono una traiettoria ellittica intorno al Sole detta rivoluzione ed il periodo necessario per compierla caratterizza l'anno del pianeta.