CA R PE DI E M Lusso n Cuvée R. Lalou 199 1998 di G.H. Mumm è uno un champagne fresco m ma intenso realizzato iin un’annata caratterizzata caratterizza da forti contrasti clim climatici. Dal profumo co con bilancia note tostate, bilanci mineralità e acidità. acidit L’edizione italiana italian bottiglie. è di 500 bottigli euro. Prezzo: 200 eur 02.205671 Info: 02.20567 Stile n Coast Weber Ahaus propone il miniabito realizzato in chiffon di seta con stampa ad anemoni e cintura elastica. Fresco ed elegante è adatto per essere indossato giorno e sera. Prezzo: 438 euro. Info: www.coastweaus.it berahaus.it Accessori n Grazie alla struttura in policarbonato il trolley di Carpisa è capiente, resistente ma estremamente leggero. Disponibile nei colori rosso, bianco, nero e argento. Prezzo: 99 euro. Info: www. carpisa.it carpis m f p er s on a l@cl a s s . it Investire nella Qualità della vita n n Medicina Metodiche mininvasive per i cardiopatici a rischio e sperimentazioni sulle cellule Il cuore rimane giovane Valvole aortiche sostituite sotto pelle e staminali per ridurre i danni cardiaci di Elisa Martelli I l cuore malato si mette in salvo con tecniche mininvasive e iniezioni di staminali. Per i pazienti cardiopatici non operabili è infatti disponibile una nuova tecnica per la sostituzione della valvola aortica non funzionante che consente di evitare l’intervento a cuore aperto. Si tratta di una metodica che interviene per via percutanea, ossia attraverso la pelle, studiata per pazienti anziani che non possono essere sottoposti a un intervento chirurgico tradizionale. La stenosi valvolare aortica, un restringimento del tratto fra l’aorta e il ventricolo sinistro che causa l’ostruzione del flusso ematico, è la patologia valvolare più frequente nella popolazione adulta, ma può essere accompagnata da altre insufficienze che rendono impossibile un’operazione. «Con una piccola incisione a livello inguinale si introduce, per via percutanea, un catetere nell’arteria femorale risalendo fino all’aorta», spiega Francesco Bedogni, responsabile dell’unità operativa di cardiologia interventistica e radiologia cardiovascolare dell’Istituto clinico cardio Sant’Ambrogio di Milano, struttura dove sono state da poco eseguite con successo due opeeseg razioni su pazienti pazient donne rispettivamente di 82 e 91 anni. La valvola, del catetere, è fissata su un cilindro autoespandibile posta all’interno d posizionata al livello della valvola aortica non funzionante, e ,una volta posizio prende il suo posto iniziando immediatamente a funzionare. «I vantaggi sono notevoli: si evita l’intervento cardiochirurgico in per i pazienti son extracorporea, e quindi l’apertura del torace, il recupero circolazione extra dopo l’anestesia è rapido e la degenza in terapia intensiva si riduce a Bedogni. «In Italia sono stati eseguiti solo qualche giorno», continua c questo tipo da strutture quali l’ospedale Niguarda di 80 interventi di qu di Brescia, per citare alcuni dei primi». Milano e il Civile d tempo di questo intervento, ma la limitazione principale «Si parla già da tem era costituita dalla dimensione della protesi che rischiava di danneggia- re le arterie a livello periferico», puntualizza Sebastiano Marra, direttore di cardiologia ospedaliera all’ospedale Molinette di Torino, «i cateteri, infatti, misurano 6 mm rispetto ai 2-3 mm di quelli utilizzati nelle operazioni di angioplastica, ma le misure si stanno riducendo sensibilmente». «Per pazienti ad alto rischio chirurgico, e in presenza di arteriopatie che rendono impraticabile l’intervento percutaneo periferico, una possibile soluzione è rappresentata dall’intervento trans-apicale di sostituzione della valvola aortica, dove viene esposto l’apice, la punta del cuore, da cui si fa poi passare l’introduttore con la valvola», spiega Mauro Rinaldi, direttore del reparto di cardiochirurgia dell’Ospedale Molinette di Torino. «Si tratta di un intervento chirurgico che prevede un’incisione toracica ma che si effettua in un’ora con un’anestesia blanda e ha il vantaggio di evitare la circolazione extracorporea, al pari dell’intervento percutaneo». Anche sul fronte dell’impiego delle staminali in ambito cardiaco ci sono novità incoraggianti. L’Istituto Mario Negri di Milano, l’ospedale Molinette e il Regina Margherita di Torino hanno in corso delle sperimentazioni sull’uso delle staminali autologhe estratte dal midollo di pazienti colpiti da infarto miocardico acuto. «In caso di elevata mortalità di tessuto cardiaco si presenta la necessità di una metodica aggiuntiva all’angioplastica per circoscrivere il danno al muscolo», spiega Marra. «Le staminali estratte dovranno prima essere espanse, arricchite e selezionate in una fabbrica delle cellule, per poi essere iniettate nella coronaria responsabile dell’infarto dai 6 ai 9 giorni dopo l’intervento». Proprio in questo settore il prossimo anno partirà una sperimentazione europa di fase III, patrocinata dalla Germania. Le staminali vengono già iniettate in pazienti con ischemia refrattaria, ossia con patologie cardiache croniche già trattate con bypass coronarici. «L’iniezione delle staminali nelle zone infartuate ha lo scopo di rallentare la necrosi del muscolo cardiaco», spiega Giulio Pompilio, responsabile dell’unità di ricerca clinica di terapia rigenerativa al Centro cardiologico Monzino di Milano. (riproduzione riservata) n n Viaggi In mancanza di rimedi universali, valgono i classici consigli dei marinai di lungo corso Mal di mare, i rimedi della nonna mantengono la loro attualità di Galeazzo Santini T utto comincia con una leggera nausea, seguita da vertigini e sensazioni di freddo. È il mal di mare, un vero incubo per coloro che ne subiscono gli effetti affrontando il beccheggio del battello e i motti scherzosi degli altri passeggeri. Questo malessere può rovinare qualsiasi crociera e il piacere di navigare a vela o a motore. Il rischio di esserne vittime aumenta con l’agitazione del mare e l’oscillazione del battello, che pertur- bano le informazioni trasmesse al centro dell’equilibrio, situato nell’orecchio interno, e scatenano il malessere che aumenta se chi ne è vittima soffre di mancanza di sonno, è affaticato o ansioso. Non tutti sono sensibili allo stesso modo ai movimenti di rollio e beccheggio, e il mal di mare può attaccare in forma leggera e temporanea o lasciare la vittima prostrata durante tutto il viaggio. Per difendersi da questi attacchi è importante uscire all’aria aperta ai primi segni di nausea, tentare di non pensare troppo al males- sere impegnandosi in qualche piccola occupazione, o trovare dei punti di riferimento da fissare. Anche mangiare una piccola quantità di alimenti, idratarsi a fondo e coprirsi bene possono aiutare. Di fondamentale importanza è la scelta della posizione a bordo del battello: il posto migliore è situato al centro di gravità dell’imbarcazione. Purtroppo pillole specifiche contro il mal di mare non esistono, mentre di una certa efficacia si dimostrano gli antistaminici a base di cinnarizina. Altri antistaminici come la Dramamina possono causare sonnolenza, mentre altri sono addirittura controindicati perché possono favorire l’insorgenza del glaucoma. Bracciali da indossare e rimedi omeopatici possono avere qualche effetto preventivo. L’importante è trovare il rimedio che fa al caso proprio, consci che non ne esiste uno universale. (riproduzione riservata) Lampi nel buio Non c’è ricchezza migliore della salute del corpo e non c’è contentezza al di sopra della gioia del cuore Siracide