Le differenze tra forza e forza resistente

Le differenze tra forza e forza resistente
Oggi giorno nelle palestre, ma anche nella testa degli allenatori, c’è troppa confusione
relativo alla programmazione o realizzazione di una scheda di lavoro che sviluppi il
tono e trascuri la massa muscolare. Queste differenze nascono dalla poca conoscenza
del corpo e di come funziona. La forza è la capacità di spostare un corpo, da un punto
A ad un punto B, nell’unità di tempo. Diciamo che questa è una delle definizione della
forza come elemento della fisica. La forza viene suddivisa in letteratura in :
-
forza massima
-
forza resistente
In realtà ci sarebbero esistenti altre due forze, che citerò senza approfondirle:
-
forza esplosiva
-
forza esplosiva elastica.
Già fino a questo punto si potrebbero aprire tante parentesi, ma per il momento
distinguiamo le prime due, che già generano molta confusione.
La forza massima, è la capacità di sviluppo della massima forza contro un carico di
lavoro. La forza resistente è la capacita di resistere alla forza del carico stesso.
Sembrerebbe di parlare della stessa cosa, ma in realtà non è così. La prima è una
capacità sviluppata da noi, o meglio dalla nostra muscolatura nello spostamento di un
carico. La seconda e la capacità di resistere alla forza del carico nel tempo. Entrambe
le forze, utilizzano le fibre muscolari che generano cambiamenti fisiologiche nel
tempo. Diciamo che quando lavoriamo con una forza massima vengono interessate sia
le fibre di tipo 1 che le fibre di tipo 2, generando cosi l’ipertrofia muscolare. Nel
lavoro di resistenza quindi con carichi leggeri e lunghi nel tempo, vengono reclutate le
fibre muscolari di tipo 1, senza generare aumento dell’ipertrofia. Possiamo quindi
riassumere che carichi di lavoro con alte ripetizioni e poco carico non generano
ipertrofia muscolare, invece carichi di lavoro con poche ripetizioni e elevato carico
generano ipertrofia. Piccola parentesi è la forza esplosiva, dove le ripetizioni sono
basse ma la velocità di esecuzione è elevata interagendo, in questo modo, solo sulle
fibre veloci e quindi non generano ipertrofia.
Marco Candalise