2009.12.01 Chiara Mantovani Magistero su eutanasia e accanimento terapeutico Che cosa è per voi il magistero e che importanza ha? Se il mondo può avere un atteggiamento indifferente, qual è l’atteggiamento di chi in libertà decide di nominarsi membro della società ecclesiale? Raccomando grande umiltà e senso di riconoscenza nei confronti del magistero e della dottrina cattolica. Ciò che andiamo a leggere non è un parere tra gli altri. Non c’è documento o pronunciamento di papa e vescovi che non premetta alle affermazioni le motivazioni antropologiche e teologiche. Schema: motivazioni antropologiche; motivazioni teologiche, considerazioni e conseguenze per il singolo cristiano, ma anche presentate secondo ragione per tutti. Oggi documenti del magistero più lunghi perchè le premesse antropologiche non sono più condivise e vanno riprese e spiegate. Magistero: ordinario e straordinario (quello in cui c’è l’impegno della infallibilità) Difficoltà del mondo moderno, che non crede che esista la verità, e che se esiste non è conoscibile, e se è conoscibile non mi riguarda. Magistero: adesione alla verità in materia di fede e di morale. Tutto il magistero ordinario richiede ai fedeli l’ossequio dell’intelligenza e della volontà. Ci devo mettere l’intelligenza per comprendere, ma sono sicuro che lì ci sta la verità. È una straordinaria occasione di libertà! Sono libero di percorrere le mie strade, ma nella sicurezza di raggiungere una meta. Schizofrenia del mondo moderno che si impegna a cercare ma non sa se gli interessa quel che sta cercando! La dottrina cattolica nel campo della bioetica e specificamente su eutanasia e accanimento terapeutico Pio XII il primo papa ad occuparsi esplicitamente di questioni etiche in campo sanitario. La vita non è il bene ‘assoluto’ (ab-solutus)! Per il cristiano il bene assoluto è la promessa di eternità felice che ricevo come un dono. La vita è ha un valore incommensurabile, ma non assoluto. Non avrebbe significato il dono di Gesù Cristo e l’esperienza del martirio. Pronunciamento più importante e cogente sull'eutanasia in Evangelium vitae (1985), con formule letterariamente inequivocabili quanto alla infallibilità (richiamo della Tradizione della Chiesa, comunione con i vescovi, sentire del popolo cristiano). N. 65: «Fatte queste distinzioni, in conformità con il Magistero dei miei Predecessori 81 e in comunione con i Vescovi della Chiesa cattolica, confermo che l'eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale.82 Una tale pratica comporta, a seconda delle circostanze, la malizia propria del suicidio o dell'omicidio» Precisazioni dei vescovi delle Pennsylvania (nel 1987!!!) Due pronunciamenti dei vescovi statunitensi e precisamente il primo dell’Episcopato della Pennsylvania, il secondo del Pro-Life Committe dei Vescovi USA. Il primo recita così: “Come conclusione generale, quasi in ogni circostanza, vi è l’obbligo di fornire nutrizione e idratazione al soggetto in stato di incoscienza. Esistono situazioni in cui questo non è valido, ma si tratta di eccezioni alla regola”20. Il secondo è ancor più preciso, pur mantenendo contenuto simile: “Noi rifiutiamo qualunque omissione di nutrizione e di idratazione al fine di provocare la morte del paziente. Assumiamo il presupposto in favore della somministrazione dell’idratazione e dell’alimentazione assistite ai pazienti che ne hanno bisogno, presupposto che potrebbe venire meno nei casi in cui tali procedimenti non offrano la speranza ragionevole, da un punto di vista medico, di essere efficaci per mantenere in vita e richiedano rischi e costi eccessivi”21. Cure palliative come forma più disinteressata di carità. Iura et bona, Congregazione della fede, 1980, sull’eutanasia. Passim Discorsi vari dei papi CCC 2258ss Ddl Calabrò su DAT (Dichiarazioni anticipate di trattamento) Considerare il problema nelle sue categorie culturali ed educative, prima ancora che tecnico-mediche.