capitolo 7_obiettivi specifici di particolare rilevanza

AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
7. OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE
RILEVANZA ISTITUZIONALE
In quest’ultima sezione del documento sono descritti tre obiettivi di particolare
rilevanza istituzionale:
1. la chiusura della sperimentazione dell’IRST, a distanza da un anno dall’avvio a
regime, propedeutica all’avvio della fase di riconoscimento a IRCCS e relativo percorso
di condivisione, analizzata sia dal punto di vista dell’attività svolta (assistenziale e di
ricerca), la sostenibilità economica-finanziaria e le politiche del personale;
2. il consolidamento del Percorso Nascita, in linea con la strategia aziendale di
valorizzare i percorsi assistenziali, che nel 2008 ha ricevuto un ulteriore sviluppo sia
dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista programmatico;
3. la valorizzazione del ruolo della solidarietà avvenuta attraverso il consolidamento
del “Centro Studi Aziendale per il Volontariato e la Solidarietà” intitolato al nostro
collega prematuramente scomparso, Gianni Donati, e di un ambulatorio per le persone
in difficoltà.
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
7.1. Istituto di Ricerca Scientifica per la Cura dei Tumori –
IRST
Nel 2008 l’IRST,ad un anno di distanza dall’ avvio dell’attività presso lo stabilimento di Meldola, è entrato a
tutti gli effetti nella fase di chiusura della sperimentazione e relativo passaggio a regime ordinario,
propedeutica all’avvio del percorso di riconoscimento a IRCCS.
Avendo a disposizione un primo anno di gestione su cui trarre alcune conclusioni,si può affermare che
l’Istituto sostanzialmente ha dimostrato di possedere:
a) autonomia organizzativa, avendo definito la propria struttura organizzativa nelle diverse articolazioni
che ne fanno parte,in accordo con le disposizioni normative regionali e nazionali ed i protocolli di
intesa sottoscritti, con piena facoltà di acquisire beni, servizi e risorse umane necessarie per le
proprie finalità ed avere portato a regime l’attività assistenziale;
b) autonomia scientifica in quanto, all’interno ed in integrazione con le reti regionali, nazionali ed
internazionali, ha gestito il budget della ricerca sviluppando progetti e studi in ambito oncologico di
alto livello,
c) autonomia contabile in conformità a quanto previsto dalla normativa civilistica e fiscale e dalla Legge
Regionale 19/94 l’ ’Istituto ha un proprio sistema di contabilità al fine di predisporre gli strumenti
fondamentali quali il Bilancio Preventivo ed il Bilancio Consuntivo e, nella sostanza, ha rispettato
l’analisi previsionale pluriennale volta a verificare il periodo di raggiungimento dell’equilibrio
economico da parte dell’Istituto prospettata nel documento “Programmazione Economica dell’IRST,
periodo di riferimento 2006 – 2009”, inviato in data 10 dicembre 2005 alla R.E.R., avviandosi verso
un parziale pareggio, prodromico ad una sostenibilità economico-finanziaria di medio-lungo periodo.
Soprattutto dal punto di vista assistenziale e della ricerca si possono già quantificare i primi risultati e
leggere le tendenze, mentre risulta un po’ più complessa la valutazione economico-finaziaria e
decisamente più difficile la lettura delle relazioni che si sono venute a creare all’interno del sistema con
l’avvio del funzionamento di questo nuovo soggetto.
Attività Assistenziale
L’Istituto ha ottenuto il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento da parte del Comune di Meldola nel
marzo 2008, a completamento dell’iter avviato con la presentazione della domanda nell’ottobre 2007, per le
seguenti attività secondo la lista delle specialità disciplinate dalla DGER 327/04:
- Degenze Ordinarie per P.L. 36 (6 PL a bassa carica microbica),
- Day Hospital per PL 6
- 15 Ambulatori medici oncologici
- Laboratorio Biologico
- Attività diagnostica per immagini
- Radioterapia Oncologica
- Servizio Farmaceutico Oncologico ( preparazione farmaci antiblastici).
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Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
L’attività assistenziale, trasferita in toto dal marzo 2007 all’IRST attraverso la stipula di apposita formula
“affitto di ramo d’azienda”, si è sviluppata dall’ottobre 2007 sui 42 PL presso l’Istituto di Meldola e, per i
cittadini forlivesi, sui 10 PL di Day Hospital presso il presidio di Forlì.
Per la valutazione dell’intera produzione dell’Istituto naturalmente non risulta sufficiente il solo 2008, per cui
occorre fare riferimento al trend analizzando le casistiche 2008 come successive all’attività 2006-2007
prodotte dal Dipartimento di Oncologia dell’Azienda USL di Forlì. Su questa produzione triennale l’andamento
dei ricoveri è stato in continuo incremento: dai 2876 del 2006, ai 4.963 del 2008 (Tab. 1), con netto
incremento in regime di DH; assestando l’IRST al 16,6% della produzione di dimessi da reparti oncologici
dell’intera regione (Tab. 2) e concorrendo in area vasta per oltre il 46%. A dati 2008 l’IRST produce infatti
4.963 ricoveri rispetto ai 10.689 dell’intera area vasta. Da evidenziare poi che l’intera produzione delle
oncologie della Romagna è pari a quasi il 36% dell’intera produzione delle oncologie della regione.
Tab. 1 - Indicatori di attività sanitaria
Fonte dati: Banca Dati SDO Regione Emilia Romagna
Anno
Degenza
ordinaria
Day Hospital
Totale
2006
1.590
1.286
2.876
2007(*)
1.547
2.350
3.897
2008
2.205
2.758
4.963
2008
44,43%
55,57%
100%
(*) comprensivo delle cartelle presenti al 28/02/07 chiuse e riaperte con l’avvio della
gestione IRST pari a 76 in DO e 452 in DH
Tab. 2 – L’IRST e le oncologie della regione Emilia Romagna
Fonte: Banca Dati R.E.R. Disciplina 064 – Oncologia
Anno 2007
Azienda
di ricovero
Dimessi
Anno 2008
Importo
Dimessi
Importo
IRST
3.897 13,96% 14.866.112,46 13,76%
4.963 16,66% 20.924.596,24 18,07%
AOSP BOLOGNA
3.603 12,91% 15.517.662,85 14,36%
3.643 12,23% 11.960.307,57 10,33%
BOLOGNA
3.369 12,07% 10.989.585,55 10,17%
3.366 11,30% 13.625.485,31 11,77%
AOSP MODENA
3.301 11,82% 12.482.343,19 11,55%
3.161 10,61% 11.497.200,60
9,93%
RAVENNA
2.475
8,87%
9.389.026,69
8,69%
2.770
9,30%
9.480.304,96
8,19%
PIACENZA
2.375
8,51%
8.247.684,28
7,63%
2.622
8,80%
9.735.982,83
8,41%
RIMINI
2.063
7,39%
9.454.727,94
8,75%
2.248
7,55%
9.956.133,53
8,60%
AOSP PARMA
1.607
5,76%
6.967.327,40
6,45%
1.723
5,78%
7.074.273,72
6,11%
AOSP FERRARA
1.490
5,34%
6.226.038,58
5,76%
1.415
4,75%
6.634.538,08
5,73%
AOSP REGGIO E.
1.370
4,91%
6.571.047,66
6,08%
1.370
4,60%
5.810.598,48
5,02%
II.OO.R.
1.215
4,35%
3.143.657,51
2,91%
1.324
4,45%
3.652.382,76
3,15%
CESENA
796
2,85%
2.083.989,11
1,93%
856
2,87%
3.573.611,41
3,09%
IMOLA
356
1,28%
2.130.402,63
1,97%
323
1,08%
1.876.716,02
1,62%
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Riguardo agli indici d’attività si rileva:
- un trend relativo alla degenza media (Tab. 3) sostanzialmente costante negli anni, con una lieve riduzione
da 4,95 a 4,90 dal 2007 al 2008:tali valori si presentano sostanzialmente in linea con i principali parametri
regionali, se analizzati rispetto al bacino di utenza dell’IRST ed alle sue caratteristiche epidemiologiche,
- un peso medio DRG in crescita sostanziale dal 2008 (Tab.4) in analogia all’indice di case-mix (Tab.5)
Tab. 3 - Degenza media/accessi medi
Anno
Degenza
ordinaria
Day Hospital
2006
4,95
20,32
2007
4,95
13,21
2008
4,83
11,97
Tab.4-Peso medio DRG
Anno
2006 Fo
2006 RER
2007 FO
2007 RER
2008 FO
2008 RER
Degenza
ordinaria
Day Hospital
Complessivo
0,98
1,18
1,04
1,12
1,01
1,12
1,04
1,12
1,06
1,24
1,03
1,12
1,35
1,28
1,29
1,28
1,46
1,30
Tab. 5 - Indice di case-mix
Anno
2006
2007
2008
Degenza
ordinaria
1,06
Day Hospital
Complessivo
0,94
1,06
0,97
1,01
1,03
1,11
1,01
1,12
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Analizzando poi i DRGs degli ultimi anni si evince che:
- le casistiche sono molto concentrate, arrivando i primi 10 DRGs ad assorbire oltre il 95% della casistica in
DH ed oltre l’87% in DO;
- il DRG 410 “Chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta” ed il DRG 203 “
Neoplasie Maligne dell’apparato epatobiliare o pancreas” sono i primi due per numero di dimessi nel 2008
(tab.6), con un peso medio pari rispettivamente a 1,00 e a 1.36. Il DRG avente maggior peso riguarda il 481
“Trapianto di Midollo Osseo” con un valore di 8,04, che comprende anche i trattamenti inerenti le cellule
dendritiche.
Tab. 6- Produzione DO + DH per frequenza DRG
Anno 2008
Degenza Ordinaria
DRG
410 M-CHEMIOTERAPIA
NON
ASSOC.A
DIAGN.SECOND.DI
LEUCEMIA ACUTA
203
M-NEOPLASIE
MALIGNE
DELL'APPARATO
EPATOBILIARE
O
PANCREAS
082
M-NEOPLASIE
DELL'APPARATO
RESPIRATORIO
403
M-LINFOMA
E
LEUCEMIA NON ACUTA
CON CC
172
M-NEOPLASIE
MALIGNE
DELL'APPARATO
DIGERENTE CON CC
289 M-FRATTURA PAT.E
NEOPLASIE
MAL.SIST.MUSCOLOSCHEL E TES.CON.
398 M-DISTURBI SIST
RETICOLOENDOTELIALE
E IMMUNITARIO CON CC
481 C-TRAPIANTO DI
MIDOLLO OSSEO
010 M-NEOPLASIE DEL
SISTEMA NERVOSO CON
CC
011 M-NEOPLASIE DEL
SISTEMA NERVOSO NO
CC
Totale primi 10 DRG
Miscellanea
Totale complessivo
Importo
€ 1.430.874
€ 1.394.357
Day Hospital
Dimessi
793
328
%
DRG
Importo
Dimessi
%
35,96%
410 M-CHEMIOTERAPIA NON
ASSOC.ADIAGN.SECOND.DI
LEUCEMIA ACUTA
€ 8.613.781
2.133
77,34%
14,88%
289
M-FRATTURA
PAT.E
NEOPLASIE
MAL.SIST.MUSCOLO-SCHEL E
TES.CON.
€ 316.359
184
6,67%
€ 732.566
172
7,80%
€ 1.275.439
152
6,89%
203 M-NEOPLASIE MALIGNE
DELL'APPARATO
EPATOBILIARE O PANCREAS
082
M-NEOPLASIE
DELL'APPARATO
RESPIRATORIO
€ 487.921
126
5,71%
403 M-LINFOMA E LEUCEMIA
NON ACUTA CON CC
€ 392.463
102
4,63%
€ 227.696
83
3,76%
404 M. LINFOMA E LEUCEMIA
NON ACUTA NO CC
172 M-NEOPLASIE MALIGNE
DELL'APPARATO DIGERENTE
CON CC
€ 3.232.825
73
3,31%
010
M-NEOPLASIE
DEL
SISTEMA NERVOSO CON CC
€ 72.102
28
1,02%
€ 238.771
59
2,68%
395
M-ANOMALIE
DEI
GLOBULI ROSSI ETA'>17
€ 14.111
13
0,47%
0,95%
296 M-DISTURBINUTRIZIONE,
METABOLISMO, ETA' >17 CON
CC
€ 9.215
8
0,29%
Totale primi 10 DRG
€ 9.911.023
2.674
€ 184.283
84
€ 113.789
€
9.526.701
€ 1.274.931
€
10.801.632
21
1.909
86,58%
296
13,42%
2.205
100,00%
Totale complessivo
- 257 -
€ 201.323
82
2,97%
€ 183.672
73
2,65%
€ 310.498
63
2,28%
€ 126.449
57
2,07%
€ 63.513
33
1,20%
€ 10.095.306
96,95%
3,05%
2.758 100,00%
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Particolarmente qualificante la produzione ad alta complessità (vedi sottostante tab. 7) resa in degenza
ordinaria ( oncologia medica e radiometabolica) ed in day hospital
Tab. 7
Analisi Produzione
Analisi alta
complessità
AUSL di Ravenna
AUSL di Forlì
I e II Livello
Dimessi
%
III Livello
Dimessi
%
Totale
Dimessi
238
44,2%
301 55,8%
539
1.430
70,4%
601 29,6%
2.031
AUSL di Cesena
432
61,6%
269 38,4%
701
AUSL di Rimini
151
66,5%
76 33,5%
227
2.251 64,4%
1.247 35,6%
3.498
Totale Area Vasta
Romagna
RER Extra AVR
483
69,4%
213 30,6%
696
Fuori Regione
384
49,9%
385 50,1%
769
3.118 62,8%
1.845 37,2%
4.963
Totale complessivo
Nel 2008 le prestazioni definite convenzionalmente di III livello dal Coordinamento delle direzioni sanitarie e
riguardanti le prestazioni ad alta complessità legate alla valutazione multidisciplinare ed alle terapie
tecnologicamente più avanzate (esempio trattamento cellule dendritiche),sono state pari ad oltre un terzo
dell’intera produzione in regime di degenza ( 37,2%) e sono rese per il 32,4% nei confronti di cittadini
residenti fuori regione e/o a residenti in Emilia Romagna, fuori Area vasta, in linea con la mission
dell’Istituto.
Tale offerta, associata agli elementi epidemiologici ha dato esito a tassi di ospedalizzazione di Area Vasta,
come di seguito illustrato:
Tab.8 -Tassi di ospedalizzazione (grezzi) anni 2004-2008 per disciplina oncologica
AUSL di residenza
Ravenna
Forlì
Cesena
Rimini
2004
7,73
8,61
6,23
7,35
2005
7,42
8,25
6,36
7,09
2006
7,24
8,73
6,37
7,48
2007
7,58
9,62
6,91
7,45
2008
7,83
11,51
7,87
7,67
Totale AV
7,49
7,27
7,4
7,77
8,43
Occorre considerare però che nel 2008, per garantire un monitoraggio realistico sui volumi di attività da
parte della committenza, l’IRST ha dato indicazione operative di chiudere i DH al termine di ogni ciclo di
terapia ( circa tre mesi): ciò ha come conseguenza la conoscenza dell’attività durante il corso dell’anno e non
a febbraio dell’anno successivo come avveniva in passato, ma anche il conseguente incremento del numero
dei ricoveri che, tuttavia può essere considerato un artefatto privo di conseguenze dato che il pagamento
non è legato al numero dei ricoveri, bensì alle giornate di degenza.L’ulteriore conseguenza però è la non
comparabilità 2007/2008 dei tassi di ospedalizzazione. Nella tabella sottostante si quantifica l’incremento dei
ricoveri in DH per Forlì (+6,3%)e Cesena( +12%) in particolare, di grado inferiore rispetto al numero
pazienti ( -2,66% per Forlì e +9,9% per Cesena).
- 258 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Tab.9
Ricoveri e Teste della disciplina oncologia
Ricoveri DH
Residenza
101 - PIACENZA
102 - PARMA
103 - REGGIO EMILIA
104 - MODENA
105 - BOLOGNA
106 - IMOLA
109 - FERRARA
110 - RAVENNA
111 - FORLI'
112 - CESENA
113 - RIMINI
2007
1.671
1.066
1.273
1.849
3.843
600
1.221
2.175
1.413
1.121
1.702
2008
1.713
1.099
1.302
1.733
3.770
591
1.270
2.148
1.502
1.256
1.872
Ricoveri DO
2007
941
514
109
1.092
1.629
156
647
662
647
307
453
2008
1.221
610
97
1.151
2.039
236
585
875
624
396
487
Teste DH
2007
1.117
887
1.234
1.497
3.102
476
988
1.481
826
798
1.348
scost. Ricoveri
Teste DO
2008
1.178
954
1.282
1.436
3.023
467
1.025
1.489
804
877
1.410
2007
430
227
44
679
674
55
353
294
292
114
163
2008
542
251
46
661
803
83
341
430
303
147
189
DH
2,51%
3,10%
2,28%
-6,27%
-1,90%
-1,50%
4,01%
-1,24%
6,30%
12,04%
9,99%
DO
29,76%
18,68%
-11,01%
5,40%
25,17%
51,28%
-9,58%
32,18%
-3,55%
28,99%
7,51%
scost. Teste
DH
5,46%
7,55%
3,89%
-4,07%
-2,55%
-1,89%
3,74%
0,54%
-2,66%
9,90%
4,60%
DO
26,05%
10,57%
4,55%
-2,65%
19,14%
50,91%
-3,40%
46,26%
3,77%
28,95%
15,95%
Gli indicatori sopra riportati in tab.8 sono la risultanza della valutazione dei dimessi dai soli reparti di
oncologia, ma storicamente molti pazienti oncologici utilizzavano letti di altri reparti di dimissione. Inoltre,
non è facilmente valutabile l’offerta per i pazienti affetti da patologie onco-ematologiche che per incidenza,
hanno un peso sempre crescente nell’intera assistenza oncologica, tuttavia i modelli assistenziali si sono
differenziati nel tempo e nelle varie realtà. Per questo motivo si sono calcolati , per il quadriennio
confrontabile, anche i tassi di ospedalizzazione per diagnosi oncologiche e chemioterapie in modo da evitare
di considerare solo i dimessi da disciplina oncologica
Tab.10-Tassi di ospedalizzazione per diagnosi oncologiche e chemioterapie
(Tot ricoveri/residenti*1000)
AUSL di residenza
Ravenna
Forlì
Cesena
Rimini
2004
23,22
21,45
19,09
20,19
2005
22,76
21,00
18,33
19,73
2006
23,30
20,46
18,99
20,25
2007
22,26
20,37
19,23
20,27
Regione E-R
23,09
21,46
20,73
20,78
Confrontando i tassi della sola Area Vasta, nell’ultimo biennio emerge che sia Rimini che Forlì presentano
tassi del tutto simili alla media regionale, mentre Ravenna e Cesena risultano rispettivamente al disopra e al
disotto del tasso medio, ponendo dunque un problema di lettura con la categoria dell’equità di accesso per
indagare eventuali sottostime dei trattamenti di alcune popolazioni.
Tale ospedalizzazione viene soddisfatta quasi completamente nel sistema di offerta romagnolo come si
evince dall’indice di autosufficienza espresso dal seguente rapporto: ricoveri dei residenti in Area Vasta curati
nel medesimo bacino rispetto al totale dei ricoveri per disciplina oncologica.
Tab.11
AUTOSUFFICIENZA
Totale ricoveri in AV
Tot ricoveri residenti
%
2004
2005
2006
2007
2008
7.136
7.667
93,07%
6.903
7.519
91,81%
7.241
7.738
93,58%
7.919
8.480
93,38%
8.714
8.941
97,46%
- 259 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Attività di ricerca
L'IRST, in continuità con la programmazione strategica iniziale ed i nuovi indirizzi regionali, rappresenta ora
una struttura totalmente appartenente al Sistema Sanitario Regionale, quale nodo della rete oncologica dell’
Area Vasta Romagna, struttura Hub per alcune attività di eccellenza e Spoke per altre attività, oltre ad
assolvere, di concerto e per conto delle AUSL dell’Area Vasta, il governo della ricerca oncologica e delle
sperimentazioni cliniche e permettendo anche particolari sperimentazioni che richiedano requisiti
strutturali tecnologici ed organizzativi altrimenti non diffusamente disponibili sulla rete oncologica.
Dal punto di vista organizzativo è stato sviluppato il Comitato Etico dell’ Area Vasta Romagna e
dell’IRST di Meldola, rinnovato il 29/03/2007 con delibera 212 è un organismo indipendente istituito nel
rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente e degli indirizzi regionali, su mandato delle Direzioni
Generali delle Aziende Usl di Area Vasta Romagna e dell’IRST, che ha la responsabilità di garantire la tutela
dei diritti, della sicurezza e del benessere delle persone che partecipano a una sperimentazione che si svolge
presso una qualsiasi articolazione organizzativa del SSN dell'Area Vasta Romagna, pubblica e privata,
nell'area di ricerca clinica, in conformità al riconoscimento ottenuto dalle istituzioni preposte e di fornire
pubblica garanzia di tale tutela.
Dal punto di vista gestionale sono state identificate e sviluppate 10 principali linee di ricerca, costituite da
più filoni fra cui l’ Epidemiologia (descrittiva , con il Registro Tumori della Romagna, ambientaleoccupazionale, clinica, molecolare), la Ricerca biologica preclinica, l’Immunologia e immunoterapia, la
Ricerca clinica,la Radioterapia, la Terapia Genica, ecc..
L’Istituo nell’ultimo biennio ha svolto, in coerenza con la propria mission e con la propria vocazione di Istituto
di Ricerca Scientifica ad alto contenuto innovativo, una notevole attività di ricerca, impegnando in essa sia
personale dedicato al 100%, come il personale statistico e i data manager del Servizio di Biostatistica e
Sperimentazioni Cliniche, sia personale dedicato in modo promiscuo all’attività di ricerca e all’attività di
ricovero e cura dei pazienti.
Già dal 2008 si è previsto un incremento dei pazienti fino a 336 (278 nel 2007), con 22 nuovi studi.
Tab. 12 - Protocolli attivi o nuovi studi - Anno 2008
PATOLOGIA
N. STUDI
ATTIVI
N.
NUOVI
STUDI
TOT
N. PAZIENTI
IN TRATTAMENTO
N.
PAZIENTI
Mammella
26
12
38
99
65
164
Gastroenterico
8
2
10
19
43
62
Polmone
3
3
6
23
15
38
Melanoma
3
2
5
6
13
19
Ematologici
4
1
5
0
9
9
Varie
6
2
8
28
16
44
Totale
50
22
72
175
161
336
•
NUOVI
TOT
Gli studi attivi sono quelli con reclutamento attivo, o con reclutamento chiuso ma con pazienti ancora
in trattamento
L’elevata qualità delle attività di ricerca è documentata dalla ampia e diversificata produzione scientifica
svolta nell’ultimo triennio (2006-2008). Il valore complessivo del triennio per l’Impact Factor normalizzato
(Tab.13), secondo le indicazioni del Ministero della Salute è di 442 punti (2006=176,6; 2007=112,9;
2008=152,3).
La seguente tabella relativa alla Produzione Scientifica dell’IRST 2006-2008 è stata compilata secondo i
“Criteri per la valutazione del Raggiungimento degli Obiettivi 2006-2008” pubblicato dal Ministero della
Salute, Dipartimento Innovazione, Direzione Generale della Ricerca Scientifica e Tecnologia, Ufficio 3°.
- 260 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Tab.13 - Produzione scientifica 2006-2008 IRST
2006
61
2007
47
2008
69
Totale
177
IF
255.979
165.980
240.014
661.973
IF norm.
281.6
215.5
296.7
793.6
PUNTI IRST
176.6
112.9
152.3
442.0
N. articoli
1
2
3
1. IF = L’I.F. grezzo della rivista dell’anno di pubblicazione
2. IF norm. = L’I.F grezzo normalizzato sui 7 classi di riferimento sottoscritte
3. PUNTI IRST= L’IF normalizzato delle pubblicazioni valutato per: Tipologia dei lavori e Posizione nelle
pubblicazioni degli Autori nella citazione di collaborazione.
Tali attività sono inserite a pieno titolo nell’ambito degli indirizzi e della programmazione regionale, a cui
l’IRST concorre, con i propri professionisti, che partecipano ad attività di programmazione e governo in sede
regionale e sono attivamente coinvolti in politiche di ricerca ed innovazione con il disegno e la definizione
delle priorità di intervento.
Andamento personale
Una delle variabili critiche per la lo sviluppo e la sostenibilità del sistema è senza dubbio la gestione delle
risorse umane che, come visibile dalla tabella di seguito riportata, è di circa 230 unità con la prospettiva di
giungere a 250.
Tab.14
Al 31dicembre 2007
Dirigente
sanitario,
professionale,
amministrativo
Personale infermieristico
Personale amministrativo
Personale tecnico sanitario
OOSS,
operatore
tecnico,ecc..
Personale di ricerca (
datamanager, biostatistici,
collaboratori,ecc..
Altro personale tecnico
Totale
Totale per qualifica
55
Personale dipendente,
comandato ed interinale al
31/12/2008
Totale per qualifica
68
Collaboratori al
31/12/2008
Totale per qualifica
10
44
10
15
16
56
15
26
16
0
3
1
0
14
22
7
1
155
2
205
1
22
Allo stato attuale la tipologia risulta essere per:
• circa il 50% a rapporto di dipendenza con contratto di sanità privata,
•
il 40% in comando dalle Aziende Usl di Area Vasta Romagna, in particolare dalle Aziende di Forlì e
Cesena,
• il restante 10% a rapporto di lavoro autonomo: libero professionisti e collaboratori titolari di
contratti. Quest’ultima tipologia è giustificata dalla presenza di significativa attività di ricerca che
comporta l’individuazione di collaborazioni legate a specifici progetti.
Per la gestione di tali rapporti difformi si è giunti alla produzione di un accordo sottoscritto fra OOSS ed la
Direzione IRST con il quale si propone un contratto collettivo aziendale che, a partire dal CCNL di sanità
pubblica tende a parificare gli aspetti economici e giuridici ad esclusione di quegli istituti contrattuali che non
possono essere applicati per espressa disposizione di legge.
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Contemporaneamente è in corso di sottoscrizione l’Accordo con le OO.SS per la disciplina del rapporto di
lavoro del personale dipendente dall’AUSL di Forlì e dalle altre Ausl di Area Vasta romagna comandati
presso l’IRST alla data di conclusione della sperimentazione gestionale..
Sostenibilità economico-finanziaria
Uno dei requisiti per la valutazione della chiusura della sperimentazione, così come per la richiesta di
riconoscimento ad IRCCS, è la dimostrata sostenibilità economico-finanziaria, oltre all’ autonomia contabile
in conformità a quanto previsto dalla normativa civilistica e fiscale e dalla Legge Regionale 19/94.Oltre
all’adozione dei principali strumenti contabili, l’IRST, con il bilancio 2008 ha dato garanzia di rispettare
sostanzialmente la “Programmazione Economica dell’IRST -periodo di riferimento 2006 – 2009”, inviato in
data 10 dicembre 2005 alla R.E.R., infatti il risultato pari a - € 617.551 coincide con l’analisi previsionale
pluriennale. Anche il previsionale 2009 pari a + € 188.678 coincide con la prospettiva di raggiungimento
dell’equilibrio economico dal terzo anno di attività a regime.
Dal Bilancio 2008 risulta un volume d’affari di circa 30.355.145 di euro, che riflette la stima effettuata nel
citato piano economico pluriennale (€ 31.060.913), così come si registra un sostanziale allineamento nella
struttura dei costi. In effetti il 2008 si può ritenere il primo anno con attività a regime essendosi realizzato
l’incremento della capacità produttiva, l’ aumento dei posti letto e l’avvio di nuove linee di produzione in
particolare radioterapia con il secondo acceleratore lineare e medicina radiometabolica, mentre non è da
considerarsi ancora a regime la ricerca, anche in relazione al fatto che nei primi due anni di avvio del nuovo
ospedale il personale presente è stato in gran parte impegnato nelle diverse fasi dello start up delle attività
assistenziali, sottraendo così parte del tempo da dedicare alla ricerca istituzionale
Ciò tuttavia non garantisce di per sé la sostenibilità in quanto l’Istituto:
- ha ricavi essenzialmente rappresentati dal valore delle prestazioni prodotte (93% nel 2007 e oltre il
96% nel conto previsto per il 2008) e ciò pone due criticità:
a) l’inadeguatezza di alcune tariffe a coprire i costi crescenti di produzione legati alle nuove
tecnologie (farmaci e attrezzature);
b) la necessità di procedere con i competenti organi regionali nel percorso volto
all’individuazione di nuove tariffe per le terapie oncologiche innovative (in particolare è già
aperto in regione un tavolo di lavoro per l’individuazione della tariffa della tomoterapia).
- pur avendo un’ elevata capacità di attrazione dei fondi per la ricerca, questi non sono sufficienti a
coprire i costi previsti per l’attività a regime (circa € 4.500.000 stimati come fabbisogno per il
personale di ricerca), nè hanno il carattere della stabilità nel tempo,
Inoltre va rammentata la criticità per l’Istituto derivante dal fatto di essere una struttura monospecialistica
fortemente condizionata dall’acquisto di servizi sanitari e non (circa il 23% nell’anno 2007)dall’Ausl di Forlì e
da quelle di Area Vasta e dalle dimensioni che inevitabilmente inducono costi strutturali elevati.
Non vanno poi trascurati gli aspetti legati alla criticità degli accordi di fornitura, ovvero al fatto che
l’Istituto è pienamente inserito nella programmazione regionale e di Area vasta e, come tale, non può
assumere un atteggiamento produttivo tout-court.
Infatti, se gli accordi 2007 stipulati dalle Aziende USL di Area Vasta ed IRST (che potremmo definire “di
prima generazione”) sono stati diretti a identificare le prestazioni sanitarie ritenute necessarie a soddisfare il
bisogno assistenziale della popolazione di riferimento specificandone tipologia, quantità, qualità, requisiti e
compatibilità con le risorse economiche complessivamente disponibili, facendo riferimento ai valori di
produzione dell’anno precedente, per il 2008, si è ritenuto opportuno adottare quattro distinti contratti di
fornitura avendo le quattro AUsL dell’Area vasta diversi livelli di integrazione con l’IRST, infatti mentre per
l’AUSL di Forlì l’IRST gestisce l’intera rete oncologica per acuti, per Ravenna e Rimini viene garantita solo
l’attività di terzo livello, data la presenza di oncologie con posti letto in entrambe le AUSL e per Cesena
l’attività oncologica, pur presente, viene gestita in forma integrata con l’IRST.
Occorre anche considerare che il 2007 non avrebbe potuto in ogni caso essere riferimento per i contratti di
fornitura per gli anni successivi in quanto la messa a regime dell’attività è avvenuta solo nei primi mesi del
2008. Inoltre le Conferenze Sociali e Sanitarie dell’Area vasta, hanno ritenuto opportuno da un lato emanare
delle linee guida per la formulazione dei contratti, dall’altro hanno evidenziato la necessità di un
finanziamento ad hoc anche con il sostegno regionale, per le attività di ricerca in analogia con quanto
avviene in regione per l’IRCCS attualmente esistente e per le Aziende universitarie.
Pertanto si sono stabilite le seguenti regole:
si è mantenuta come già nel 2007 la distinzione dell’attività in primo, secondo e terzo
livello;
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
per l’Ausl di Forlì, l’IRST ha assunto la gestione di tutta l’attività oncologica di I, II e III
livello sulla base di apposito accordo di fornitura.
è previsto in ogni contratto il controllo dell’attività basato sui criteri dell’appropriatezza
che nel campo oncologico è di norma ristretta alla appropriatezza erogativa
è sancita in ogni contratto la necessità di uno specifico finanziamento per l’attività di
ricerca così come indicato dalle Conferenze Sociali e Sanitarie.
L’impatto dei nuovi contratti di fornitura ha già riorientato l’attività dell’IRST come verificabile dal consuntivo
2008 ( vedi tab.7) , che mostra l’incremento complessivo dell’attività di terzo livello.
Tali criteri sono accolti nell’accordo di fornitura sottoscritto dall’Azienda Usl di Forlì e dall’IRST per l’anno
2008 in cui l’IRST viene assunto come riferimento per l’attività assistenziale convenzionale (I e II livello)
per le Aziende sanitarie di Cesena e Forlì e riferimento per tutte le Aziende dell’Area Vasta circa le attività
cliniche diagnostico terapeutiche emergenti e sperimentali di alta complessità (III livello).
L’accordo risponde all’esigenza di promuovere la massima e qualificata prossimizzazione dei servizi,
favorendo il completo funzionamento della rete oncologica romagnola, attraverso un impiego efficace ed
efficiente delle risorse disponibili presso i diversi nodi, in modo che ciascuno di essi possa esercitare
pienamente il proprio ruolo, evitando così ridondanze nel sistema dell’offerta di prestazioni oncologiche e
garantendo l’autosufficienza territoriale dell’Azienda Usl di Forlì e per le prestazioni di I e II livello e
confermando allo stesso tempo il modello dell’offerta integrata Hub & Spoke, per l’erogazione di prestazioni
sanitarie ad alta complessità e specializzazione non “decentrabili”, quali il III livello oncologico e la ricerca
oncologica di tipo traslazionale.
Il budget prestazionale è definito attraverso i volumi economici; l’obiettivo dei criteri prescelti per la
definizione del piano è rendere l’offerta più confacente ai mutati bisogni dell’utenza, in relazione all’aumento
circa il trend di incidenza per malattie neoplastiche e riduzione di mortalità, nonché la definizione delle
attività di III livello di medicina radiometabolica erogate sulla base di protocolli di accesso predisposti dai
professionisti e da condividere con le Direzioni Sanitarie di Area Vasta, nonché per quelle attività già
sviluppatesi nel corso del 2007 e che hanno modificato il regime di offerta ai pazienti forlivesi sostituendo tra
l’altro attività di II livello con attività di alta complessità assistenziale relative alle prestazioni da parte del
laboratorio biologico, del centro di osteoncologia, di cellule dendritiche e del DRG 481, si è tenuto conto
anche della la maggiore qualificazione prestazionale dovuta all’introduzione di nuove tecnologie quali la
tomoterapia. Sui risultati di tale accordo vi è un contenzioso aperto relativamente alla valutazione
dell’appropriatezza del DHin particolare per il Drg 410 per il quale l’IRST ha posto uno specifico quesito alla
commissione oncologica regionale. La contestazione dell’AUSL di Forlì riguarda l’ attribuzione della tariffa di
310 Euro anche per accessi che non necessitano di accertamenti diagnostici invasivi non eseguibili in regime
ambulatoriale oppure a prestazioni di chemioterapia o terapie di supporto a palliative, trasfusioni ematiche,
così come da indicazione regionale di cui alla delibera 1863/2008.
In termini prospettici le principali determinanti la sostenibilità economica dell’Istituto riguardano dunque:
• l’esigenza e l’opportunità di allargare il bacino di utenza soprattutto per l’attività di III livello sia regionale
che nazionale, considerando tale aspetto anche in ordine alla programmazione delle attività oncologiche
e di ricerca;
• la necessità di ottimizzare i rapporti di scambio con le aziende di Area Vasta, in relazione all’utilizzo delle
risorse in modo efficiente e flessibile, sfruttando le sinergie e le eccellenze della rete;
• la possibilità di accedere, anche nella prospettiva di promozione in IRCCS, a linee di finanziamento
istituzionali in particolar modo per l’attività di ricerca, in quanto anche l’eventuale adeguamento delle
tariffe dei DRG come avviene per i policlinici universitari, non è sufficiente a garantire l’equilibrio
economico finanziario di una struttura con tali caratteristiche. La proposta attualmente alla valutazione
delle AUSL e della Regione, già pubblicamente enunciata e condivisa pare essere quella di separare il
finanziamento del costo della infrastruttura per ricerca da quello necessario alla produzione di assistenza
e di utilizzare l’infrastruttura per la ricerca dell’IRST a supporto dell’insieme delle attività di ricerca e di
sperimentazione svolta da tutte le aziende sanitarie della Romagna. Tale scelta, che darebbe
compiutezza al disegno unificante di governo clinico della ricerca e della sperimentazione oncologica, in
parte avviato con la costituzione del Comitato etico di area vasta e con l’approvazione del nuovo Accordo
per le sperimentazioni e la ricerca,vedrebbe anche il concorso economico delle aziende sanitarie, che
dovrebbero dotarsi di infrastrutture aziendali come previsto dallo sviluppo della rete per l’innovazione del
sistema sanitario regionale.
Chiusura sperimentazione gestionale e riconoscimento ad IRCCS
L’IRST dunque si è presentato come istituto ad elevato potenziale tecnologico e scientifico, in grado di poter
dialogare con i più qualificati centri nazionali e internazionali, proponendosi quale soggetto ideale per
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
condurre ricerca ad alto livello, tanto che la Regione ha già delineato il percorso di riconoscimento a
IRCCS ( Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), ipotizzato nella proroga della sperimentazione
(deliberazione di Giunta regionale n. 737/2007 del 21.05.2007), attraverso:
- la legge regionale n. 4/08 che contiene una specifica ed apposita disciplina di riconoscimento in IRCCS
dell’IRST di Meldola e prevede la duplice ed inderogabile necessità di individuazione di elementi di garanzia a
salvaguardia del ruolo pubblico detenuto dall’Istituto e di conformazione dell’assetto dell’ente in analogia a
quanto previsto dalla normativa vigente, ovvero prevedendo che tale costituzione possa “avvenire attraverso
una delle forme giuridiche di diritto privato disciplinate dal codice civile, che deve ottenere il riconoscimento
della personalità giuridica, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, ;
- la delibera di giunta regionale n. 241 del 25.02.2008 “Individuazione delle strutture per le quali avviare il
percorso di costituzione e riconoscimento quali Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico previsto
dalla legislazione nazionale e regionale” che riconosce, tra gli altri, all’IRST, la possibilità di trasformarsi in
IRCCS.
In effetti già allo stato attuale l’istituto possiede già quasi integralmente i requisiti strutturali, tecnici ed
organizzativi richiesti per il riconoscimento ad IRCCS definiti nel Dlg n. 288, art. 13 del 16 ottobre 2008, quali
la personalità giuridica , la titolarità dell’autorizzazione, l’economicità ed efficienza dell’organizzazione, la
qualità delle strutture e livello tecnologico delle attrezzature, i caratteri di eccellenza del livello delle
prestazioni dell’attività sanitaria e della attività di ricerca svolta negli ultimi tre anni, la capacità di inserirsi in
rete con Istituti di Ricerca della stessa area di riferimento e di collaborazioni con altri enti pubblici e privati e
la dimostrata capacità di attrarre finanziamenti pubblici e privati indipendenti.
Tuttavia il passaggio a regime ordinario ha incontrato diversi ostacoli e la chiusura della sperimentazione ha
subito continui rinvii. Ciò, oltre alle incertezze procedurali, è sostanzialmente da imputare ad un clima di
rete non favorevole alla condivisione dei passaggi più critici e propedeutici a tale trasformazione, come
rilevato nel documento del Coordinamento delle CSST di Area Vasta, che ha approvato l’avvio del
percorso di riconoscimento IRCCS, partendo dalle prime considerazioni relative al primo anno di attività e
stimolando la chiusura della sperimentazione gestionale ( adempimento dell’AUSL di Forlì capofila della
sperimentazione ) e gli altri documenti propedeutici a tale trasformazione quali:
a) la revisione dello statuto della società in modo da disciplinare l’assetto dell’ente in analogia a quanto
previsto dalle norme vigenti;
b) la domanda di riconoscimento al Ministero da parte dell’IRST.
In tale documento si analizzano inoltre i fattori rivelatisi critici nell’ambito della sperimentazione e si
individuano alcune direttrici di sviluppo che nei mesi successivi sono state valutate ed in alcuni casi attuate.
Le CSST si sono soffermate in particolare sulla necessità per la realizzazione della rete oltre che dei requisiti
“formali” e dunque sanciti da normativi e regolamenti e protocolli condivisi, di tipo organizzativo, tecnologico,
strutturale e professionale, anche di valori e degli obiettivi strategicamente condivisi tra tutti gli attori del
sistema. “ In realtà difficilmente queste condizioni si realizzano se diffidenze e timori di natura e origine
diverse (politiche, professionali ed organizzative) minano la fluidità delle relazioni. L’emergere di elementi di
diffidenza rispetto a nuovi modelli organizzativi è di per sé connaturato ai processi di cambiamento sociali,
culturali ed economici che possono generare rallentamenti dei percorsi delineati quando la rete contempla un
nodo “sovra ordinato” rispetto agli altri dove i nodi non sono chiamati solo a relazionarsi “tra pari” ma
devono, per campi di azione considerati professionalmente prestigiosi, cedere/riconoscere “sovranità” ad un
nodo hub. Nel caso della rete oncologica della Romagna, al pari di altri progetti di integrazione dei servizi
sanitari ed amministrativi in ambito di Area Vasta, queste diffidenze appaiono ancora importanti e in grado di
rallentare il raggiungimento di un funzionamento a regime massimamente efficace ed efficiente.Se da un
lato lo sviluppo dell’attività in rete tenderà naturalmente a rimuovere parte delle diffidenze dall’altro occorre
conferire al contesto gli strumenti e le occasioni per promuovere nella rete la necessaria fiducia tra gli attori”
A questa diagnosi hanno fatto seguito alcune indicazioni strategiche per contrastare le eventuali diffidenze di
varia natura ( organizzativa, politica, professionale), quali :
- strutturare un sistema di governo della programmazione di rete volta a definire i principi e i confini entro i
quali si esercita l’autonomia organizzativa e gestionale dell’IRST (nodo hub di rete), che vincoli i
comportamenti di programmazione e gestione dell’IRST al perseguimento degli obiettivi del sistema,
- definire gli obiettivi strategici dell’IRST in campo assistenziale di III° livello, in coerenza con la
programmazione regionale di settore, a livello di Coordinamento dei Presidenti delle CSST di AVR così come
gli obiettivi di servizio dell’IRST in campo assistenziale di I e II livello perseguiti in nome e per conto delle
aziende USL di Forlì e Cesena sono da definire a livello delle rispettive CSST, associando i necessari processi
concertativi con gli appropriati livelli di concertazione-contrattazione con le OOSS,
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
- adottare una regolazione delle transazioni economiche tra aziende e IRST fondato sul sistema del
finanziamento prospettico con contratti di committenza che non si fondino esclusivamente sui tetti economici
e che minimizzino i costi infrastrutturali, per superare i timori rispetto alle conseguenze economiche (il costo
da mobilità passiva e il costo da mancata mobilità attiva per l’azienda di Forlì) e finanziarie (il rischio di
impresa non è distribuito uniformemente tra i soci pubblici e, anche se non nel caso dell’IRST, l’azienda
sede del nodo hub è esposta maggiormente sul versante di cassa) della gestione e della società.
-finanziare separatamente l’infrastruttura di ricerca allargando il terreno dei suoi potenziali beneficiari
dall’IRST all’insieme delle aziende della Romagna.
Infine si dichiara fermamente la necessità di agire, a livello politico e tecnico, per consolidare tra i
professionisti una cultura di rete alimentata dalla consapevolezza delle opportunità di crescita professionale
che offre loro l’esistenza dell’IRST, per superare le diffidenze di natura professionale degli attori che
operano nei nodi della rete oncologica scaturiti dal timore di vedere intaccato il potere/autonomia decisionale
e il prestigio professionale o di struttura per sottrazione da parte dell’IRST in campi di attività quali la ricerca
e la sperimentazione o l’uso di tecnologie emergenti o innovative.
Tali elementi sono stati oggetto di sviluppo di azioni, quali la revisione dei contratti di fornitura, la modifica
dello Statuto e Patti Parasociali a garanzia dei principi posti a salvaguardia del ruolo pubblico detenuto
dall’Istituto in coerenza con l’apposito protocollo d’intesa.
Percorso di condivisione
Stante le incertezze sopra illustrate, l’Ausl di Forlì ha provveduto a sviluppare, nel corso del 2008, tramite
l’istituzione di gruppi di lavoro (AUSL – IRST) plurispecialistici ed il qualificato apporto professionale di
consulenti, gli approfondimenti prodromici e necessari all’elaborazione della relazione conclusiva della
sperimentazione gestionale, comprovante il possesso dei requisiti idonei alla conclusione della fase di
sperimentazione gestionale dell’IRST, sintesi del complesso percorso di consultazioni ed approfondimenti
aziendali, che, a partire dalla prima metà del 2008, ha coinvolto tutti i professionisti dell’Azienda, soprattutto
per il tramite del Collegio di Direzione mensilmente informato e consultato nonché di informazione e
consultazione.
7.2. L’assistenza per
dell’Azienda Usl di Forlì
percorsi:
il
Percorso
Nascita
Sviluppato già da diversi anni nel nostro territorio e sempre considerato uno degli obiettivi strategici dalla
Direzione Aziendale, il percorso nascita, in ogni sua articolazione, è stato attuato con buoni risultati e nel
2008 ha avuto un ulteriore sviluppo sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista
programmatico, infatti:
1. è stato formalmente istituito con Deliberazione n.98 del 30.04.08, secondo quanto indicato nell’Atto
Aziendale, il Programma Aziendale “Prevenzione, promozione e cura della salute della
donna, materna e infantile e Percorso Nascita”, con attribuzione della responsabilità al
Direttore U.O. Ostetricia e Ginecologia, attivo dal 1 maggio 2008
2. in applicazione ai contenuti del Piano Sociale e Sanitario regionale, il percorso nascita è stato incluso
a pieno titolo tra gli obiettivi della programmazione locale triennale 2009/2011 nell’ Atto di
Indirizzo e Coordinamento della Conferenza Sociale e Sanitaria Territoriale di Forlì, per
consolidare e promuovere l’ integrazione Ospedale/Territorio e tra Servizi Sanitari e Sociali
3. in attuazione delle DGR n.1921/07 e n.533/08, sono state poi esplicitati le modalità e gli ambiti di
implementazione degli obiettivi di miglioramento del Percorso Nascita posti nella responsabilità di
tale Programma, sia a livello di Area Vasta Romagna che a livello Provinciale, anche alla luce
dei risultati ottenuti nei sei anni di esperienza nell’Ausl di Forlì.
In particolare sono state promosse modalità condivise di attuazione delle linee di indirizzo della Commissione
Consultiva Regionale:a questo scopo il Gruppo di coordinamento professionale, formalizzato allo scopo
di omogeneizzare e standardizzare interventi condivisi nell’ambito dei Percorsi Nascita in ambito di Area
Vasta e posto in capo alle Ausl di Forlì e Rimini, ha ricevuto specifico mandato di studiare soluzioni comuni
rispetto ai primi tre obiettivi della DGR 533.
OBIETTIVO 1: Diagnostica prenatale non invasiva
OBIETTIVO 2: Ecografia di secondo livello
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Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
OBIETTIVO 3: Autonomia ostetrica
Ad oggi i lavori del Gruppo di coordinamento si sono concentrati su:
• Mappatura dati disponibili dei registri Nascita/ Audit perinatale e delle capacità di risposta dei servizi
• Proposizione di interventi condivisi in Aree Critiche:
Cure prenatali, in particolare Diagnostica prenatale e relativi link con coordinamento “Genetica
Medica” ; presa in carico dei Punti Nascita
Appropriatezza e organizzazione omogenea del percorso assistenziale della gravidanza
Profilassi e Prevenzione della MEN Rh, in integrazione al gruppo Trasfusionale già operante in AVR
Successivamente si è concordato che anche gli obiettivi 8 (natimortalità) e 9 (parto domiciliare) abbiano una
valenza di area vasta, mentre i restanti obiettivi vengano implementati a livello provinciale o aziendale,
tenendo conto delle peculiarità di contesto e delle diverse esperienze maturate.
Per meglio supportare la programmazione triennale ed il Programma aziendale condotti congiuntamente con
gli Enti locali, si è proceduto ad un lavoro, completato nei primi mesi del 2009, di analisi sui dati 2007 e 2008
utilizzando lo schema di approccio regionale dei rapporti sui dati del Certificato di Assistenza al Parto
(CedAP).
Analisi dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP).
Dalle analisi effettuate sono emersi elementi di rilievo, in parte già noti, altri meritevoli di ulteriori
approfondimenti. In estrema sintesi si evidenziano buoni risultati secondo i criteri e i principi generali,
soprattutto nelle gravidanze fisiologiche, pure se con qualche carenza (ecografie ostetriche, qualche
discontinuità fra territorio e ospedale). Per meglio comprendere i risultati occorre innanzitutto leggere il
contesto in cui ci muoviamo.
Contesto aziendale che presenta un andamento pressochè sovrapponibile a quello regionale di graduale
crescita, sia in termini di tasso di natalità14 che di fecondità15, ma a valori inferiori a quelli regionali. Il
tasso grezzo di natalità infatti nel 2007 è nuovamente sceso, dopo le eccezioni del 2006 e del 2003, sotto la
media regionale (9,20 per 1000 ab. versus 9,53 per 1000 ab.)ed anche il tasso di fecondità totale (TFT) in
continua crescita a livello regionale negli ultimi 10-15 anni risulta per il comprensorio forlivese assestato a
valori inferiori a quelli regionali (1,38 versus 1,43), ancora lontani da quello, di poco superiore a 2,
considerato necessario a garantire il ricambio generazionale e la stabilità della popolazione, dati gli attuali
livelli di mortalità.
tasso fecondità totale 2000-2007
tasso fecondità
1,5
1,0
0,5
0,0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Emilia Romagna
1,2
1,2
1,2
1,25
1,32
1,34
1,38
1,43
Provincia Forlì-Cesena
1,1
1,2
1,2
1,23
1,32
1,30
1,37
1,38
Emilia Romagna
Provincia Forlì-Cesena
Tutto ciò nonostante l’immigrazione straniera che ha fornito un importante contributo all’incremento delle
donne in età feconda,quantificabile nell’ultimo biennio a quasi due punti percentuali della quota di donne
straniere residenti in età fertile(valore che passa dal 10,76% al 12,72%).
14
Tasso di natalità: rapporto tra il numero di nati vivi dell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000.
Tasso di fecondità totale (o numero medio di figli per donna): somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età feconda
(tra i 15 e i 49 anni), il numero di nati vivi all’ammontare medio annuo della popolazione femminile.
15
- 266 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Percentuale per classi di età delle donne in età feconda residenti nel comprensorio forlivese
anno 2008 – Confronto italiane e straniere
25,00%
20,00%
15,00%
10,00%
5,00%
0,00%
15-19
20-24
25-29
30-34
Italiane
35-39
40-44
45-49
Straniere
A tale assetto demografico corrispondono circa 1400 nuovi nati ogni anno, per oltre l’87% avvenuti
all’ospedale dell’Ausl di Forlì.
2007
2008
totale
popolazione
femminile in età
fertile
parti
39.789
40.258
80.047
1.346
1.418
2.764
E’ bene tenere presente che l’ospedale di Forlì rientra fra i cinque ospedali Usl le 4 Aziende ospedaliere della
regione che assistono annualmente più di 1500 parti, casistica considerata ottimale a garanzia della qualità
professionale, in particolare per il biennio considerato 2007-2008 le donne che hanno partorito a Forlì sono
1539 per il 2007 e 1643 per il 2008.
2007
2008
Non residenti
193
12.5%
225
13,7%
Residenti
1.346
87,5%
1.418
86,3%
Totale
1.539
100%
1.643
100%
E’ pur vero che l’AUSl di Forlì rientra tuttora tra quelle in cui risulta maggiore la mobilità passiva
infraregionale : nel 2008 oltre il 16,8% delle residenti a Forlì ha scelto come luogo del parto un’ altra AUSL
della regione Emilia-Romagna, corrispondente ad una “fuga” di 284 casi, di cui circa il 48% si è spostata
verso Cesena ed il 33% verso Ravenna.
- 267 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
mobilità
passiva
infrarer
2007
mobilità
passiva
infrarer
2008
101 - PIACENZA
3,9
5,13
102 - PARMA
10,3
11,12
103 - REGGIO EMILIA
17,7
20
104 - MODENA
6,3
6,1
105 - BOLOGNA
6,4
7,1
106 - IMOLA
20,4
20,6
109 - FERRARA
10,4
10,3
110 - RAVENNA
13,8
12,6
111 - FORLI'
16,6
16,8
112 - CESENA
9,1
11,2
113 - RIMINI
10,8
9,8
TOTALE
10,4
10,9
AUSL di residenza della donna
Per l’AUsl di Forlì le percentuali di mobilità attiva sono di circa 3 punti percentuali inferiori a quelle regionali e
derivano soprattutto da una quota pari al 9,1% di donne provenienti da altre Aziende della Regione.
mobilità
attiva
infrarer
2007
Azienda di evento
mobilità
attiva
infrarer
2008
101 - PIACENZA
3,6
3,7
102 - PARMA
19,3
20,7
103 - REGGIO EMILIA
14,0
13,9
104 - MODENA
18,0
18,1
105 - BOLOGNA
6,8
7,1
106 - IMOLA
18,8
16,3
109 - FERRARA
24,3
25,7
110 - RAVENNA
11,5
11,6
111 - FORLI'
10,2
10,5
112 - CESENA
21,9
20,7
113 - RIMINI
3,3
4,0
902 - AOSPU PARMA
5,2
6,7
903 - AOSP REGGIO EMILIA
5,4
5,2
904 - AOSPU MODENA
4,6
5,5
908 - AOSPU BOLOGNA
12,5
12,2
909 - AOSPU FERRARA
6,1
4,5
TOTALE
9,2
9,1
Per quanto riguarda la gravidanza e la natalità dalle analisi effettuate sui dati del biennio 2007-2008,
orientate ad evidenziare disuguaglianze all’accesso o al trattamento, risulta che:
1. la percentuale di partorienti a Forlì che utilizza prevalentemente il servizio pubblico in gravidanza è
pari al 41,7% , rappresentata soprattutto dalle straniere e dalle donne giovani in crescita rispetto al
2007( 38,5%).
2007
2008
Italiane
986
73,3%
1008
71,1%
Straniere
360
26,7%
410
28,9%
- 268 -
Totale
1346
100%
1418
100%
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
2.
3.
4.
5.
I dati sono in linea con i valori regionali, anche se il rispettivo valore per la cittadinanza straniera
supera quello forlivese (OR 8,26 contro 6,42). Analizzando l’ultimo quadriennio 2003-2007 si è
evidenziato comunque un aumento dell’utilizzo del servizio pubblico, soprattutto da parte delle
donne italiane rispetto alle straniere, le quali già utilizzavano il servizio pubblico.
la frequenza delle partorienti che effettua tardivamente la prima visita ( a 12 settimane o oltre)
tra le residenti a Forlì è pari al 26,88%, la più elevata a livello regionale. Il rischio di avere un
comportamento non appropriato e di effettuare una prima visita in epoca tardiva della gravidanza è
maggiore per condizioni materne di vulnerabilità quali la cittadinanza straniera e la mancata
occupazione,mentre non sembra essere incisiva la scolarità medio bassa o la giovane età.
l’ 81,73% delle partorienti di età inferiore ai 35 anni non effettua indagini invasive prenatali,mentre
per quelle di età superiore ai 35 anni è pari al 43,67%. Il dato del comprensorio forlivese rispecchia
la situazione regionale,anche controllando rispetto all’utilizzo prevalente del servizio pubblico
l’associazione risulta statisticamente significativa.
per la parte relativa al parto vengono valutate diverse associazioni: per prima cosa l’induzione del
travaglio: per le partorienti a Forlì la frequenza di quelle con travaglio indotto è pari al 20,08%,in
linea con i valori regionali.Un altro fattore di rischio che viene considerato per la parte relativa al
parto è l’assenza di una persona di fiducia in sala parto: questa percentuale a Forlì è pari al 30,54%
delle partorienti. L’assenza di persona di fiducia in sala parto è più frequente per donne di
cittadinanza straniera e per donne di età superiore o uguale ai 35 anni, le altre variabili non sono
statisticamente significative.L’ultima associazione considerata per il parto è quella relativa al parto
cesareo: la frequenza a Forlì è pari 30,26% dei parti. superiore nelle donne di età maggiore di 35
anni in analogia al dato regionale.
infine vengono analizzate le variabili relative al neonato, ovvero il basso peso alla nascita, il nato
pretermine, la vitalità e la necessità di rianimazione, che non presentano dati dissonanti da quelli
regionali.
Esiti
n
Utilizzo servizio pubblico per
controllo gravidanza
Visite in gravidanza (1-3)
1 visita>12 settimane
Almeno 1indagine prenatale
invasiva <35 anni
Almeno 1indagine prenatale
invasiva >35 anni
Ricovero in gravidanza
induzione travaglio
Assenza di persona di fiducia in
sala parto
Tasso parti cesareo
2007
%
38,5%
2,9%
23,4%
n
2008
%
1153 41,71%
74
2,68%
743 26,88%
23,8%
1516
18,27%
58,6%
3,6%
20,1%
397
114
555
43,67%
4,12%
20,08%
6,7%
28,9%
844
846
30,54%
30,26%
Le analisi inducono a proseguire negli obiettivi assegnati al percorso nascita volti a tutelare alcune fasi
dell’evoluzione familiare e dello sviluppo individuale durante le quali va particolarmente salvaguardata la
qualità delle relazioni nel contesto di riferimento per prevenire disagio e forme di psicopatologia che
compiono il loro percorso strutturante proprio nei periodi di passaggio (gravidanze, nascita, primi anni di
vita, adolescenza e menopausa). Con un’attenzione particolare alle condizioni di svantaggio (sociale,
culturale, relazionale,ecc.) che possono generare disuguaglianze nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi.
- 269 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
7.3. Il Centro Studi Aziendale per il Volontariato e la
Solidarietà “Gianni Donati”
L'Azienda Sanitaria di Forlì, facendosi espressione del pensiero e dello spirito condiviso dalla Direzione
Generale e dagli operatori dell’azienda stessa, ritenendo che le presenze culturali, singole e/o collettive,
particolarmente attente ai temi della solidarietà e del volontariato siano un patrimonio comune , da difendere
e coltivare, ha formulato con Delibera del DG n. 134 (17/05/07) la costituzione del "Centro Studi
Aziendale per il Volontariato e la Solidarietà".
considerato che la Regione Emilia - Romagna
riconosce il valore sociale e civile e il ruolo nella
società del volontariato nella sua attiva
collaborazione
con
le
istituzioni
per
il
raggiungimento di rilevanti obiettivi di salute. "
Viene nominato in tale Atto, direttamente dal
DG, un Comitato Scientifico e un Coordinatore di
tale Comitato.
Il Centro Studi nasce proponendosi di:
- favorire tutte quelle iniziative di solidarietà
rivolte a rafforzare il sistema sanitario e di
sicurezza sociale che possono trovare, dal
concreto coinvolgimento del grande capitale
sociale di cui il territorio forlivese è ricco, nuove
risorse sia per i nostri cittadini sia per altri popoli
in gravi situazioni di bisogno;
- ricercare e sviluppare intese e collaborazioni
con le associazioni di volontariato presenti nel
territorio, per favorire l’attività e l’apporto
originale e insostituibile a supporto e integrazione
delle strutture istituzionalmente preposte;
- sostenere quelle azioni che promuovono la
solidarietà internazionale a favore di realtà più
bisognose attraverso la messa a disposizione di
esperienze
scientifico
professionali
e
di
attrezzature tecnologiche e strumentali disponibili.
Nell’Atto Aziendale, approvato con Delibera del
DG n. 182 (27/06/07) l’Azienda, premessa una
volontà di operare in collaborazione con l'
Università degli Studi di Bologna (Facoltà di
Economia e Scienze Politiche) e con Ser. In. Ar.,
evidenzia il proprio impegno a sostenere le
iniziative di solidarietà promosse e rivolte a
rafforzare il sistema di sicurezza sociale, sia nei
confronti dei cittadini, che nei confronti di altri
popoli, in situazioni di bisogno e di emarginazione.
Tutto ciò nella piena convinzione che lo sviluppo
non possa prescindere dall’attenuazione delle
differenze sociali, attraverso una crescita generale
di tutte le comunità e di tutti i popoli, in sintonia
con il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008, nella
cui introduzione si cita " che la dimensione della
tutela della salute e sanità pubblica trascende il
livello nazionale per radicarsi nell'Unione Europea
e nelle altre organizzazioni intergovernative,
internazionali e nella co-operazione fra stati ...",
Le finalità quindi sono:
- promuovere, sviluppare e consolidare rapporti con le associazioni di volontariato soprattutto con
quelle i cui operatori, a vario titolo, operano all'interno dell' Azienda e che sono dedite ad attività di
solidarietà locale, nazionale e internazionale, in particolare in ambito sanitario;
- favorire, nel pieno rispetto dell’autonomia e originalità delle singole realtà di azione volontaria, la nascita
di iniziative che moltiplichino la reciproca conoscenza e il mutuo apprezzamento, migliorino i comuni rapporti
sia sul piano della formazione che della operatività, rafforzando l’unità degli intenti e il miglior
impegno delle risorse;
- favorire ogni iniziativa utile a creare una più profonda integrazione ed un più efficace collegamento fra
istituzioni pubbliche e “privato-sociale” finalizzate alla difesa dei cittadini dai fenomeni di
emarginazione con particolare riguardo alla tutela della salute;
- realizzare seminari e convegni di studio (attività di ricerca);
- realizzare attività formative, rivolte sia all’interno del Centro Studi che programmate nei confronti di
operatori, studenti, medici, infermieri, altre figure professionali) direttamente nel loro Paese di origine e/o
tramite l’organizzazione di stage formativi presso vaie U.O. della nostra azienda.
- 270 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Attività e compiti:
- Documentazione: attraverso la creazione di un Centro di Documentazione in collaborazione con la
Biblioteca Aziendale "S. Solieri", che offra ai dipendenti dell'Azienda, agli studiosi e agli operatori delle
associazioni di volontariato locali e non un quadro costantemente aggiornato, a livello nazionale, e
internazionale, della documentazione del settore;
- Ricerca, mediante la realizzazione di ricerche per conto proprio e di terzi e a promozione, attraverso
rapporti con altri Centri Studio, Università degli Studi di Bologna, organizzazioni italiane ed estere
riguardanti l'azione volontaria ed i campi in cui si svolge la sua azione.
- Promozione di attività, formazione e collegamento tra volontari, nel pieno rispetto delle
autonomie, mirando a rafforzare l'unità degli intenti e ottenere miglior impegno delle risorse, eliminando
possibili sovrapposizioni, concorrenze anche attraverso un'attività di consultazione permanente tra singoli
operatori, realizzando seminari e convegni di studio; programmando e realizzando attività e servizi per la
formazione permanente e continua dei dipendenti dell'azienda impegnati in iniziative di solidarietà o in
organizzazioni di volontariato, coinvolgendo anche i volontari esterni impegnati all'interno della struttura
ospedaliera; favorendo la formazione di personale sanitario dei paesi in via di sviluppo colpiti da gravi
calamità o di are soggette a conflitti; partecipando ad eventuali manifestazioni italiane ed estere;
pubblicizzando, attraverso mass media e il sito aziendale le tematiche del volontariato.
L’Azienda ha inteso inoltre sviluppare e consolidare i rapporti con i vari soggetti a rilevanza sociale che nella
realtà forlivese hanno sempre dato un grande contributo in ambito sanitario, quali le organizzazioni no-profit,
le reti di impegno civico, le associazioni di tutela dei cittadini, vero valore aggiunto di crescita del sistema. Il
grande capitale sociale non deve pertanto essere disperso, ma ulteriormente coinvolto e messo in condizioni
di crescere e valorizzarsi.
Già nel 2006 l’Azienda Usl di Forlì aveva implementato un processo di valorizzazione delle Associazioni di
Volontariato, rendicontando nel Bilancio di Missione dello scorso anno alcuni progetti svolti in collaborazione
con l’Azienda.
Nel 2007, il neonato Centro Studi ha proseguito il percorso di valorizzazione delle Associazioni di
Volontariato attraverso la collaborazione con il Comitato Conclusivo Misto dell’Azienda. A tale proposito,la
Direzione Generale ha deciso di somministrare un questionario alle Associazioni di volontariato che
collaborano con l’Azienda stessa, con l’obiettivo primario di fornire a queste ultime l’opportunità illustrare le
caratteristiche dell’attività svolta a favore o in collaborazione con l’Azienda USL di Forlì.
Il questionario è stato inviato alle seguenti associazioni, segnalate come presenti nel territorio e che
collaborano con l’azienda Usl nella Carta dei Servizi:
• Adra Romagna Onlus
• AUSER RisorsAnziani - ONLUS
• Associazione Amici Dell’hospice Di Forlimpopoli
• Associazione Anffas
• Associazione Cardiologica Forlivese
• Associazione Diabetici Forlivese
• Associazione Forlivese Per Le Malattie Del Fegato
• Associazione Forlivese Stomizzati
• Associazione Incontro E Presenza
• Associazione Italiana Celiachia
• Associazione Italiana Contro Le Leucemie
• Associazione Italiana Donatori Organi
• Associazione Italiana Sclerosi Multipla
• Associazione Pediatrica Forlivese
• Associazione Pubblica Assistenza Città Di Forlì
• Associazione Pubblica Assistenza Croce Verde Di Meldola Predappio
• Associazione Romagnola Malattie Intestinali Croniche
• Associazione Urologica Morgagni
• Associazione Viviamo In Positivo
• Associazione Volontari e Amici Dell’istituto Oncologico Romagnolo
• Associazione Volontari Italiani Sangue
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Punto Ascolto Avis
Associazione Volontari Ospedalieri
Associazione Volontari Per L’ammalato
Cittadinanza Attiva - Tribunale Diritti Del Malato
Croce Rossa Italiana
Istituto Oncologico Romagnolo
Fraternita Di Misericordia Di Rocca San Casciano
Fraternita Di Misericordia Di Premilcuore
Fraternita Di Misericordia Di Galeata
Fraternita Di Misericordia Di San Benedetto
Lega Italiana Per La Lotta Contro I Tumori
Unione Italiana Mutilati Della Voce
Già nella lettera di invito a compilare i questionari si faceva riferimento al Bilancio di Missione 2007, quale
strumento di rendicontazione per esporre i dati emersi dalla elaborazione dei questionari che si seguito si
illustrano.
Le associazioni che hanno inviato il questionario compilato sono state 16 su 33 (quasi il 50%) e sono le
seguenti:
• Adra Romagna Onlus
• AUSER RisorsAnziani - ONLUS
• Associazione Amici Dell’hospice Di Forlimpopoli
• Associazione Cardiologica Forlivese
• Associazione Diabetici Forlivese
• Associazione Pubblica Assistenza Città Di Forlì
• Associazione Pubblica Assistenza Croce Verde Di Meldola Predappio
• Associazione Romagnola Malattie Intestinali Croniche
• Associazione Viviamo In Positivo
• Associazione Volontari e Amici Dell’istituto Oncologico Romagnolo
• Cittadinanza Attiva - Tribunale Diritti Del Malato
• Croce Rossa Italiana – Comitato provinciale
• Istituto Oncologico Romagnolo
• Lega Italiana Per La Lotta Contro I Tumori
• Fraternita Di Misericordia Di Rocca San Casciano
• Unione Italiana Mutilati Della Voce
Poiché le associazioni coinvolte nel questionario risultano di numero piuttosto ridotto non è stato possibile
elaborare le risposte pervenute in un modo statisticamente dettagliato, pertanto si presenta di seguito una
breve analisi descrittiva.
Il questionario inviato era strutturato in due sezioni:
a) anagrafica dell’organizzazione
Dall’analisi delle risposte è emerso che sedi delle associazioni sono collocate tutte nel territorio Aziendale,
per la maggior parte nel comune capoluogo: in particolare prestano la propria attività nell’ambito territoriale
forlivese, alcune in ambito romagnolo o regionale. Per quanto riguarda l’anno di fondazione delle
associazioni la più recente, l’Associazione Romagnola Malattie Intestinali Croniche è stata fondata nel 2005,
mentre la più longeva è stata fondata nel 1908 (Croce rossa Italiana).
Volontari attivi: il numero è molto variabile tra associazioni, poiché alcuni risultano di grandi dimensioni (es
IOR con 947 volontari attivi e CRI con 609) ed altre di carattere locale di dimensioni più ridotte (Unione
Mutilati della Voce con 3 volontari attivi, Associazione medici volontari dell’Hospice con 5 e l’Associazione
diabetici forlivesi con 6). Un’eccezione è rappresentata dalla Fraternita Di Misericordia Di Rocca San
Casciano, che pur avendo sede in uno dei comuni più piccoli del comprensorio, vanta 80 volontari.
Soci: il numero dei soci è come per il numero dei volontari rappresentativo delle dimensioni dell’associazioni,
ad eccezione dell’associazione dei diabetici forlivesi che si caratterizza per 800 soci ma ha solo 6 volontari
attivi o Cittadinanza Attiva - Tribunale Diritti Del Malato che pur caratterizzandosi per soli due volontari attivi,
ha 90 soci.
- 272 -
AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
Personale retribuito: il personale retribuito è presente nelle associazioni di dimensioni maggiori come la CRI
con 31 collaboratori e lo IOR con 14, mentre 10 delle associazioni che hanno risposto non presenta
personale retribuito.
Iscrizione a Registro Provinciale o regionale delle associazioni di Volontariato:
Tutte le associazioni dichiarano di essere iscritte a tale registro, ad eccezione della CRI.
b) Attività svolta per i servizi socio-sanitari del territorio a favore o in collaborazione con
l’Azienda USL di Forlì
Quasi tutte le associazioni collaborano con l’Azienda a seguito di stipula di una convenzione, ed intervengono
tramite i propri volontari in settori di attività socio-assistenziale e non sempre viene specificata un unità
operativa con cui si collabora. Cittadinanza Attiva - Tribunale Diritti Del Malato opera in collaborazione con
l’azienda in ottemperanza ad una legge nazionale. Principalmente, le aree di intervento sono relative alle
problematiche delle determinate patologie di cui l’associazione si occupa; in questo caso i destinatari più
spesso citati sono portatori di patologie specifiche (diabetici, oncologici, cardiopatici, affetti da malattie
intestinali, laringectomizzati) oltre a soggetti che necessitano di assistenza sociale e sanitaria (anziani,
disabili).
Attività/progetti svolti: l’analisi dei questionari svolti conduce a definire tre ambiti di attività prevalente svolta
dalle associazioni nel territorio:
1. Assistenza domiciliare (sanitaria ma anche di supporto ad anziani, disabili o persone affette da specifiche
patologie)
2. Trasporti sanitari
3. Attività di promozione della salute ed educazione sanitaria.
Alcune svolgono attività che rientrano anche in più di uno dei tre ambiti indicati (per esempio le associazioni
che si occupano di determinate patologie); l’attività di Cittadinanza Attiva - Tribunale Diritti Del Malato,
rientra invece nell’ambito della partecipazione civica e di tutela dei diritti dei malati.
Alcune Associazioni inoltre hanno descritto alcuni progetti di collaborazione internazionale: per esempio la
Croce verde di Meldola e Predappio partecipa a progetti rivolti alla popolazione dei Balcani, l’Associazione
Malattie Intestinali Croniche sta implementando progetti di solidarietà in Bangladesh e Nepal.
Risorse umane: nel questionario si era richiesto di indicare ruolo, numero e ore delle risorse umane
impiegate; data l’eterogeneità dei contesti in cui operano le associazione i ruoli sono diversi (autisti,
formatori, educatori, ecc) e la valorizzazione del tempo dedicato non è standardizzabile (si stima che circa il
contribuito di ciascun operatore sia pari a 100 ore annue). Tuttavia i volontari attivi indicati dalle associazioni
che anno risposto sono in totale 1732 di cui, come già indicato più della metà sono i volontari dello IOR).
Rendicontazione: rispetto agli strumenti di rendicontazione utilizzati dalle associazioni sono di tipo economico
(bilancio di esercizio) per la maggior parte. Quattro redigono il bilancio sociale: L’Auser, lo IOR,
l’Associazione Malattie Intestinali Croniche l’Associazione Pubblica Assistenza Città Di Forlì e l’Associazione
Volontari e Amici Dell’istituto Oncologico Romagnolo.
Finanziamenti: undici associazioni hanno dichiarato di essere sostenute da forme di finanziamento in
particolare rappresentato da autofinanziamento proprio.
Iniziative, Attività, Progetti
Il Centro Studi Aziendale "Giovanni Donati", per il Volontariato e la Solidarietà ha acquisito un nuovo nome,
a causa della prematura scomparsa di Gianni Donati, membro dell'Ufficio Comunicazione dell'Azienda e
entusiasta sostenitore, promotore e membro del Comitato Scientifico del Centro Studi.
Dopo la prima fase di conoscenza delle varie realtà associative locali, per favorirne l'integrazione e la
visibilità nel territorio, si è passati alla seconda fase: raccolta dati (tramite compilazione di scheda
Informativa) e divulgazione delle esperienze di Missioni-Progetti, rivolti a Paesi in situazione di insufficiente
sviluppo sociale, economico e/o in cui i diritti fondamentali dell'uomo non siano rispettati.
Alcuni Progetti e Missioni Umanitarie:
- U.O. Medicina Terapia Fisica e Riabilitativa e Albania (fra le altre iniziative, si segnala l’istituzione diel
primo Corso universitario per Fisioterapisti, in collaborazione con l’Università di Firenze).
- U.O. di Medicina Fisica e Riabilitativa e Formazione di Fisioterapisti in Etiopia.
- U.O. di Chirurgia TOA e formazione di personale sanitario in Albania (formazione svolta in parte anche
presso il nostro Ospedale).
- U.O. Gastroenterologia, Malattie Infettive, AFMF (Associazione Forlivese Malattie del Fegato):
Prevenzione ed Educazione Sanitaria per le Malattie del Fegato presso il popolo Saharawi.
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AZIENDA USL DI FORLI’ – ANNO 2008
Sezione 7 – OBIETTIVI SPECIFICI DI PARTICOLARE RILEVANZA ISTITUZIONALE
- U.O. di Ortopedia e Associazione Rio de Oro: Popolo Saharawi e malattie traumi di carattere
prevalentemente ortopedico.
- U.O. Chirurgia Generale e Associazione Italiana Operatori Sanitari Stomaterapisti: missione in Etiopia
- U.O. Chirurgia Generale e Formazione chirurgica in Bolivia
- U.O. Ginecologia e varie missioni umanitarie in collaborazione e/o per conto OMS di supervisione e
lotta contro la mutilazione genitale femminile.
- U.O. di Neurologia e formazione in Burkina Faso
- Associazione Vittorio Tison “Cultura e Solidarietà”: formazione di uno Specialista medico in Oncologia
che lavorerà nel reparto di Oncologia dell’ospedale in Tanzania, voluto dal compianto collega Vittorio
Tison, realizzato grazie allo sforzo dell’Istituto Oncologico
- “Tutti insieme Forlì: esperienza nella ex Iugoslavia (Formula Servizi, Croce Verde Predappio, Comitato
contro la Fame nel mondo, Crpce Rossa, Gruppo Preghiera Monte Paolo, Direzione Sanitaria
Azienda)”
- U.O. Pronto Soccorso e Progetto Microcammino, Saveriani, per la creazione di un villaggio rurale in
Sierra Leone
- U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva e Missione di Padre Bernardo Coccia in Etiopia (a
favore di orfani).
- Associazione Romagnola Malattie intestinali Croniche (U.O. Gastroenterologia): sostegno missione in
Bangladesh e Nepal (condizione femminile e bambini).
- U.O. di ORL , “Il Ponte onlus” e Progetto “Salud”:eMissione in Colombia
- U.O. di Neuropsichiatria Infantile e Missione in Albania
Si sono svolti Corsi di Formazione , tramite Incontri con Esperti e organizzazioni di Volontariato:
- Aldo Morrone (Istituto S.Gallicano,per lo Studio delle Migrazioni e Povertà, Roma)
- Roberto Mancini (Filosofia Teoretica, Macerata)
- Angelo Stefanini ( U.O. Bologna)
- Enrico Pupulin (AIFO, OMS)
- Francesco Garcea (ISCOS Emilia Romagna)
- Vanni Fabbri (LVIA e Comitato per la Fame nel mondo, Annalena Tonelli, Forlì)
- Rossana Berini (Rio de Oro)
- A. Zambianchi (Emergency)
- Suore Missionarie Carità (Rimini)
- Anita Marini (Cittadinanza, Rimini)
- G. Ravegnani, Educaid (Rimini, Diritto alla Pace, Bambini vittime a Gaza)
L'anno si è aperto con un Convegno, dal titolo "Diritto alla Salute, Dovere della Solidarietà, Ruolo del
volontariato", realizzato in collaborazione con ASSIPROV (fin dall'inizio e sempre costantemente al nostro
fianco nel sostenere gli obiettivi e le iniziative del Centro Studi), con l'Università degli Studi di Bologna (Polo
di Forlì, Facoltà di Scienze Politiche).
Scopo del Convegno è stato quello di condividere con la cittadinanza, le associazioni di volontariato, le
istituzioni, gli obiettivi del Centro Studi, sintetizzati nel titolo dato al Convegno.
Il secondo semestre del 2008 ha visto l'ideazione, lo studio e la progettazione di un nuovo interessante
Progetto decollato nel febbraio 2009: la costituzione di un Ambulatorio per le persone in difficoltà, non
aventi diritto di accedere al SSN, in collaborazione con il Centro di Ascolto Caritas Buon Pastore.
Tale progetto si è potuto realizzare grazie alla volontà e all’impegno di tutti i componenti dell’Azienda,
promosso dal Centro Studi, in collaborazione appunto con Centro Ascolto Caritas, ma realizzato grazie agli
interventi positivi e facilitatori della Direzione Generale, della Direzione del Distretto, dell’Ufficio Esteri, del
Dipartimento di Sanità Pubblica, uff. Epidemiologia e Comunicazione e soprattutto grazie all’adesione
entusiasta di un notevole numero di volontari, medici, infermieri, persone che hanno dato la loro disponibilità
a svolgere un servizio volontario presso l’ambulatorio, ubicato presso il Centro Buon Pastore.
Nei primi sei mesi di sperimentazione, nell’ambulatorio sono state eseguite circa 80 Visite di I livello a
persone non aventi diritto e sono state programmate ed effettuate circa 20 consulenze o prestazioni
specialistiche (II livello, volontariato in ospedale). Inoltre, grazie all’apporto dello Staff di Comunicazione, è
stato creato un Microsito Internet, tuttora in via di allestimento, dove poter consultare per esteso i
documenti, gli accordi, le delibere, i progetti, le foto; quanto è stato già creato e quanto è in via di continua
elaborazione, dove potersi incontrare e interagire e apportare novità e richieste e proposte: animato dallo
spirito del Centro Studio, cioè Promuovere il Diritto alla Salute e la Tutela delle condizioni di fragilità.
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