GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE WWW.SARDEGNAIMPRESA.EU GUIDA DI APPROFONDIMENTO ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE A CURA DEL BIC SARDEGNA SP A GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE SOMMARIO PREMESSA.......................................................................................................................................................... 3 INTRODUZIONE: CHE COS’È LA PRODUZIONE ................................................................................................... 4 L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE ......................................................................................................... 5 PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI E DEGLI IMPIANTI ......................................................................................... 5 PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE ........................................................................................................... 7 ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE ................................................................................................... 8 LA PRODUZIONE SNELLA ............................................................................................................................. 10 APPROVVIGIONAMENTO ................................................................................................................................. 12 LA FASE DI REALIZZAZIONE .............................................................................................................................. 13 ESEGUIRE IL PIANO DI PRODUZIONE ........................................................................................................... 13 IL CONTROLLO QUALITÀ .................................................................................................................................. 16 ATTIVITÀ DI CONTROLLO ............................................................................................................................. 16 IL CONTROLLO STATISTICO DI QUALITÀ ...................................................................................................... 17 I CIRCOLI DI QUALITÀ................................................................................................................................... 17 IL SISTEMA DEI “ZERO DIFETTI” ................................................................................................................... 17 RUOLO DEGLI OPERATORI NEL CONTROLLO DI QUALITÀ ........................................................................... 18 2 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE PREMESSA Il processo produttivo è costituito da un insieme di attività che devono essere gestite armonicamente e in maniera coerente con gli obiettivi e le scelte strategiche che hai effettuato nel tuo Piano di Impresa. In questa guida trovi informazioni e consigli per gestire con attenzione tutte le fasi di cui si compone, dall’organizzazione delle risorse necessarie per produrre fino alla definizione delle regole e degli strumenti necessari per assicurare che i risultati ottenuti siano corrispondenti agli obiettivi prefissati. 3 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE INTRODUZIONE: CHE COS’È LA PRODUZIONE Le attività necessarie per produrre beni o servizi costituiscono nel loro complesso la produzione. La produzione si compone di varie fasi o gruppi di attività: A. Organizzazione e progettazione B. Approvvigionamento C. Realizzazione D. Controllo Prima di avviare la produzione devi pensare a ciò che è necessario per produrre: impianti, attrezzature, risorse umane, materie prime, denaro; e a come devono essere utilizzate le risorse per ottenere i migliori prodotti o servizi possibili. Una volta che hai definito come produrre e acquisito i mezzi e gli strumenti necessari dovrai cercare fornitori che ti procurino nei tempi giusti quei materiali o servizi indispensabili per avviare la produzione. In fase di realizzazione dovrai assicurarti che il personale e i macchinari siano utilizzati secondo i piani che hai stabilito al fine di rispettare i tempi e le quantità previste. A supporto della realizzazione devi prevedere inoltre attività e strumenti di controllo che ti aiuteranno ad assicurare adeguati standard di qualità prevenendo imprevisti che potrebbero pregiudicare il raggiungimento dei risultati prefissati. Ricordati soprattutto che la produzione deve essere orientata a realizzare beni e servizi che soddisfino i clienti: le caratteristiche e gli aspetti qualitativi devono essere definiti in maniera tale da dare una risposta concreta alle aspettative e ai bisogni dei consumatori. Devi evitare di investire tempo e denaro in caratteristiche e qualità del tuo prodotto che non vengono percepite come utili dai tuoi clienti e correlativamente sviluppare e migliorare quegli aspetti dei tuoi prodotti o servizi che aumentano il livello di soddisfazione della clientela. 4 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE L’ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE Un fattore critico di successo per la tua impresa consiste nel considerare e organizzare correttamente tutte le fasi di cui si compone il processo produttivo per raggiungere gli obiettivi di produttività che hai previsto nel tuo piano minimizzando i tempi e i costi necessari. PROGETTAZIONE DEGLI SPAZI E DEGLI IMPIANTI La progettazione degli spazi e degli impianti si compone delle seguenti fasi: A. Determinazione del prodotto da offrire B. Determinazione del volume di produzione C. Determinazione delle fasi e delle attività di produzione D. Determinazione del fabbisogno di spazio E. Scelta del lay-out F. Implementazione dei piani Nella tabella seguente la descrizione di ciascuna fase Le fasi di progettazione degli impianti produttivi A. Determinazione del prodotto da offrire Nel progettare un prodotto devi tenere in considerazione quattro fattori: • La fattibilità, ossia l’effettiva possibilità di produrre il prodotto o servizio; • La qualità, ossia la determinazione del valore o dell’utilità che il prodotto o il servizio ha per il cliente e le conseguenti specifiche tecniche che il prodotto deve avere; • L’affidabilità, ovvero la capacità di soddisfare i bisogni e le aspettative dei clienti nel tempo, che dipende dalla durata e dai materiali del prodotto ed altresì dai servizi di assistenza che riesci a fornire ai tuoi clienti; • Il costo, il complesso dei costi che devi sostenere per realizzare il prodotto o servizio che deve essere commisurato e ripagato dal prezzo che i tuoi clienti sono disposti a pagare per il prodotto. B. Determinazione del volume di produzione In questa fase è necessario prevedere quanto la tua impresa potrà vendere negli anni a venire, utilizzando i risultati delle indagini di mercato per stabilire quale potrà essere la quota di mercato per la tua impresa e se la potrai mantenere. È una fase 5 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE cruciale perché sovrastimare le vendite può portare a investimenti eccessivi in impianti produttivi con costi elevatissimi rispetto ai tuoi ricavi. Ti consigliamo pertanto di essere prudente. C. Determinazione delle fasi e delle attività di produzione In questa fase devi determinare: • quante saranno le attività di produzione, come si svolgono e quale sarà la loro sequenza; • fabbisogno di attrezzature e risorse umane per ciascuna attività sulla base del volume di produzione desiderato ponderando attentamente le diverse modalità di eseguire una certa attività per scegliere quella meno dispendiosa; • attività collaterali o di supporto alla produzione come la manutenzione, la supervisione, gli interventi correttivi a seguito di scostamenti dalle previsioni; si può cercare di minimizzarle ma non è possibile eliminarle del tutto e vanno comunque incluse sin dalla fase di pianificazione. D. Determinazione del fabbisogno di spazio Gli edifici e gli spazi produttivi vanno dimensionati in funzione delle attività che vi si devono svolgere: oltre alle attività proprie per la realizzazione del prodotto o servizio devi considerare anche uffici amministrativi, magazzino e spazi commerciali se richiesti. Evita sovradimensionamenti, parti in maniera prudente e prevedi un piano di ampliamento per il futuro. E. Scelta del lay-out Fa riferimento alla scelta e disposizione degli spazi di lavoro che, quale che sia l’attività che svolgi, devono essere disposti in maniera da rendere più efficiente la produzione e ridurre i tempi di realizzazione. Puoi scegliere di organizzare gli spazi in funzione: • delle fasi successive di lavorazione come in una catena di montaggio; • del tipo di lavorazione, raggruppando addetti ed attrezzature afferenti a lavorazioni simili come in un grande magazzino; • del prodotto che è in posizione fissa con macchine, attrezzature ed addetti che si avvicendano intorno come nelle opere civili ovvero nei cantieri navali • del cliente, per facilitare l’interazione con quest’ultimo come avviene nelle banche o in altre organizzazioni di servizi; 6 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE F. Implementazione dei piani Ogni piano deve essere sempre modificabile e sottoponibile a revisione. Il processo di pianificazione e progettazione è infatti un processo continuo che ha l’obiettivo di portare miglioramenti o correzioni a seconda dei risultati delle verifiche condotte nella fase di controllo. PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE Tutti i sistemi di produzione necessitano di un programma guida di produzione che sia in grado di informare in merito a: • Ciò che si deve produrre; • Quanto se ne deve produrre; • Quando lo si deve produrre; • Dove lo si deve produrre; • Chi lo deve produrre. Pianificare la produzione significa fornire indicazioni su quanto si deve produrre ogni giorno, ogni settimana e ogni mese per permettere il raffronto con la performance effettiva e consentire il suo aggiornamento nell’ipotesi in cui si modifichino o si evolvano le condizioni alla base della produzione. Il programma di produzione deve essere accompagnato da due documenti strategici: A. La Pianificazione dei fabbisogni materiali, che ha l’obiettivo di rendere disponibili con tempestività tutte le materie prime e i materiali necessari, specificando per ciascuna fornitura le caratteristiche qualitative richieste, le modalità di trasporto e i luoghi di consegna e ovviamente i tempi da rispettare per garantire l’approvvigionamento necessario per il processo produttivo; B. La Pianificazione delle risorse di produzione, che ha l’obiettivo di determinare tutte le risorse finanziarie, umane, tecniche necessarie per raggiungere gli obiettivi di produzione. La produzione si distingue abitualmente in 3 funzioni: 1. Assegnazione del ciclo produttivo, con la quale definisci l’ordine di esecuzione delle attività e ne assicuri l’effettuazione in maniera adeguata. In particolare devi creare un sistema per ricevere le segnalazioni delle attività man mano compiute e le istruzioni da fornire affinché le singole attività procedano senza intoppi; 7 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE 2. Schedulazione, con la quale definisci i tempi nello svolgimento delle attività e i rapporti di dipendenza o precedenza temporale esistenti tra le stesse che condiziona l’uso delle risorse umane e materiali occorrenti alle singole operazioni dell’organizzazione 3. Assegnazione dei compiti, con la quale assegni alle risorse umane i compiti da eseguire. Il personale deve fare in modo che tutte le lavorazioni siano eseguite secondo i piani ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Le caratteristiche e le necessità del processo produttivo influenzano le scelte relative all’organizzazione delle risorse umane impiegate nella tua impresa. Prima di procedere all’organizzazione delle risorse è necessario definire con precisione: • le attività che vengono svolte in azienda e • le competenze necessarie per realizzarle. Una volta individuate le attività e le competenze necessarie è possibile iniziare il processo organizzativo che può essere distinto in due fasi: La Divisione del lavoro A. LA DIVISIONE DEL LAVORO in compiti distinti e B. IL COORDINAMENTO tra tali compiti. Elemento cardine dell’organizzazione è il principio della divisione del lavoro che si rende necessaria quando la quantità di attività da svolgersi all’interno di un’impresa diventa tale che non può più essere svolta da una singola persona. Se si suddivide un compito complesso in attività più semplici, che vengono assegnate ai membri del gruppo si riesce a realizzare il compito generale prima e con maggiore efficienza rispetto a quanto si riuscirebbe facendo svolgere a tutti il compito generale. Per ottenere questo risultato con la divisione del lavoro è necessaria la specializzazione dei lavoratori: ciascun lavoratore si deve specializzare sulle capacità e competenze necessarie allo svolgimento delle sub-attività assegnate e questo ha il vantaggio di ridurre i tempi necessari per realizzare ogni singola attività insieme al vantaggio di eliminare le perdite di tempo che comporterebbe per ogni risorsa passare da un’attività ad un’altra nel corso della sua giornata lavorativa se non si procedesse a una suddivisione dei compiti. Il coordinamento Il coordinamento ha un ruolo complementare alla divisione del lavoro, avendo lo scopo di: • armonizzare le decisioni e le attività degli organi e delle unità organizzative, tra loro e con gli obiettivi dell’azienda; 8 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE • assicurare la fluidità delle attività, per prevenire interferenze o ritardi; • eliminare la variabilità dei comportamenti, ove ostacoli il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra le principali tecniche di coordinamento ricordiamo: a) la supervisione diretta b) la delega c) la standardizzazione La supervisione diretta Per supervisione s’intende il controllo diretto del lavoro svolto in azienda che può essere effettuato dall’imprenditore o da una figura che fa da tramite tra l’imprenditore e i dipendenti (manager). Quando l’impresa ha piccole dimensioni, ovvero è in fase di avvio, l’imprenditore ha la possibilità di controllare e verificare tutti i processi da solo. Quando l’azienda cresce di dimensioni è molto difficile che una sola persona possa controllare il lavoro di tutti, è necessario che anche questa attività di controllo venga svolta da più persone. La delega Un aspetto critico nelle organizzazioni è la delega dell’autorità, ossia del potere necessario a svolgere una determinata attività. Quando aumentano le dimensioni dell’impresa o dell’organizzazione l’imprenditore non ha più la possibilità di controllare direttamente tutti i processi, le attività e il lavoro svolto dalle sue risorse. Diventa fondamentale delegare l’autorità necessaria ai suoi dipendenti, ovvero individuare figure con competenze e responsabilità (manager) che autorizzino e supervisionino il lavoro degli altri. Si tratta di un processo estremamente delicato che deve essere modulato per evitare di perdere il controllo su ciò che accade all’interno dell’organizzazione e deve essere affiancato dall’adozione di sistemi informativi, di monitoraggio e controllo che permettano al vertice dell’impresa di assicurarsi la realizzazione del piano di impresa in armonia con gli obiettivi fissati. Strettamente connesso con il concetto di delega è il concetto di gerarchia. La delega di autorità implica la creazione di una struttura organizzativa a più livelli gerarchici. A ciascun livello abbiamo uno o più figure (il superiore) che esercitano l’autorità nei confronti dei collaboratori o delle risorse umane del livello immediatamente 9 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE inferiore (subordinati) che, a loro volta, possono avere la responsabilità e l’autorità di dirigere dei gruppi di lavoro. L'insieme di queste relazioni di autorità costituisce la gerarchia aziendale. Il numero di subordinati che dipendono da un superiore è detto ampiezza del controllo. In generale questo numero tende ad essere tanto più ampio quanto più i superiori e i loro subordinati sono capaci e competenti e le attività da controllare sono ripetitive e semplici. Viceversa, l’ampiezza di controllo tende a restringersi in presenza di attività difficili, nuove e complesse. La standardizzazione Standardizzare significa applicare un sistema rigido di regole per uniformare i processi di lavoro di un‘azienda con contestuale individuazione di un insieme definito e dettagliato delle competenze che i lavoratori devono avere per svolgere le attività ad essi affidate. La standardizzazione consiste nel definire nel dettaglio tutte le attività e i processi di lavorazione di cui si compone un determinato compito in modo tale da ridurre al minimo la possibilità che le risorse possano avere incertezze o variare il modo di realizzarle. In questa maniera si creano delle procedure rigide che devono essere osservate ed è facile condividere queste regole con tutti i dipendenti dell’azienda riducendo la necessità di controllarne e supervisionarne il lavoro. Si tratta di un sistema che favorisce la formazione delle risorse umane ma nel contempo non permette di risolvere tutti i problemi di coordinamento. Un tipico esempio è quello di un’impresa industriale dove vengono standardizzate le attività delle diverse fasi del ciclo di produzione con l’obiettivo di rendere il funzionamento dell’impresa il più possibile simile a quello di una macchina. LA PRODUZIONE SNELLA Il termine produzione snella identifica un nuovo modo di produrre che ha il suo fulcro nell’idea di lasciare che siano le richieste dei clienti a guidare il processo produttivo. In altre parole si cerca di produrre solo quando vi è una precisa richiesta del cliente in modo tale da minimizzare i costi di magazzino e i rischi che derivano dal produrre quantità di prodotto superiori rispetto a quelle che si riesce a vendere. Per poter organizzare la produzione in questo modo è necessario raggiungere altissimi livelli di efficienza e qualità minimizzando gli sprechi fino ad annullarli. Se pensi di utilizzare almeno in parte il modello della produzione snella ecco alcuni consigli che ti possono essere utili: 10 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE • Cura moltissimo la progettazione dei tuoi prodotti o servizi e degli impianti produttivi per evitare di dover intervenire successivamente a correggere eventuali errori; • Crea una forte relazione con fornitori affidabili in grado di rifornire tempestivamente l’impresa dei materiali necessari per produrre e rispondere così tempestivamente alle ordinazioni dei clienti; • Organizza il processo produttivo in modo tale da eliminare tempi morti o ritardi curando molto i collegamenti tra una fase e l’altra; • Migliora la relazione con i clienti, è fondamentale sia per ottimizzare la gestione degli ordini e delle commesse, sia per capire concretamente quali sono i loro bisogni e come il prodotto o servizio li soddisfa; questo ti permetterà di concentrarti solo sulle qualità e sul valore effettivamente percepito dai clienti, rimuovendo dal prodotto tutte quelle caratteristiche che non hanno alcuna utilità o valore per i clienti; • Investi molto nel controllo qualità per standardizzare tutte le attività e perseguire la perfezione tramite continui miglioramenti. 11 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE APPROVVIGIONAMENTO In questa fase devi individuare i prodotti e i servizi che devi procurare dall’esterno e che verranno utilizzati nella produzione e selezionare i fornitori che sono in grado di darti quello che cerchi nei giusti tempi. La scelta dei fornitori è un aspetto essenziale che incide sulla capacità che hai di soddisfare le esigenze dei tuoi clienti. Infatti, buoni materiali, buone materie prime e servizi puntuali migliorano la qualità dei prodotti e le performance della tua azienda: ecco perché è importante che tu, nel tempo, possa costruire un rapporto di fiducia e di collaborazione con un gruppo selezionato di fornitori. Scegliere i giusti fornitori implica molto di più che scorrere una semplice lista di prezzi. La tua scelta dovrà dipendere da un’ampia serie di fattori come: • costo, • qualità, • affidabilità e • servizio. Questi fattori possono pesare di più o di meno a seconda delle priorità e delle strategie che hai individuato nel tuo piano di impresa. Per saperne di più consulta la nostra guida alla scelta dei fornitori 12 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE LA FASE DI REALIZZAZIONE Nella fase di realizzazione devi seguire il piano di produzione stabilito e dirigere il lavoro in maniera tale da rispettare le regole che hai definito per la gestione delle attività e delle risorse umane coinvolte. ESEGUIRE IL PIANO DI PRODUZIONE In questa fase si procede a dare esecuzione alle decisioni stabilite nel piano. Organizzare la squadra di lavoro Il primo passo da compiere è organizzare la squadra di lavoro. Come imprenditore devi assegnare a ciascun componente i compiti da realizzare ed esercitare la tua autorità per assicurarti che il piano definito precedentemente venga attuato correttamente. In questa fase potresti anche valutare l’opportunità di dettagliare ulteriormente l’assegnazione dei compiti stabiliti, sempre individuando per ciascun gruppo di sub-attività il budget a disposizione, i tempi e il responsabile del lavoro. Per assicurarti da subito dei buoni risultati dai tuoi collaboratori dovresti coinvolgerli preferibilmente dalla fase di pianificazione per condividere maggiormente gli obiettivi e le strategie della tua impresa, verificare con loro che detengano effettivamente le competenze e le abilità richieste ed eventualmente definire un programma di formazione mirato. Al fine di prevenire problemi nell’esecuzione del lavoro dovresti altresì specificare, se non hai già provveduto in fase di pianificazione, le regole necessarie per l’assunzione di decisioni e per la risoluzione di eventuali conflitti, rendendo chiaro a tutti come si deve procedere: • Processo decisionale, può capitare di dover prendere delle decisioni nel corso della produzione in questo caso dovrà essere chiaro a tutti se le decisioni le prendi solo tu, magari con l’ausilio di alcuni consulenti, ovvero se tutto il team è chiamato a fornire la sua opinione per arrivare a una decisione condivisa. Non prevedere una chiara procedura può determinare ritardi o incomprensioni capaci di bloccare l’attività. • Risoluzione dei conflitti, in un ambiente di lavoro possono sorgere conflitti per un fraintendimento sui compiti da svolgere ovvero per una inosservanza delle regole stabilite, anche in questi casi deve essere chiaro come vuoi intervenire, se vuoi delegare a qualcuno la risoluzione dei problemi ovvero se intendi assumere tu le decisioni applicando eventualmente delle sanzioni preventivamente rese note all’azienda. 13 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE Considerare gli imprevisti e livellare le risorse del progetto Di fondamentale importanza in questa fase è pianificare con attenzione l’utilizzo delle risorse necessarie per la produzione. A dispetto dei piani potrebbero infatti verificarsi degli imprevisti come ad esempio dei ritardi che bloccano la produzione o degli errori nella realizzazione dei prodotti e servizi che richiedono un surplus di lavorazione o un aumento delle richieste dei clienti alle quali devi essere pronto a dare una risposta efficace. Da situazioni come quelle sopra descritte possono derivare diversi problemi per la tua impresa: puoi correre il rischio che una parte dei tuoi lavoratori non siano impegnati a pieno regime con conseguente spreco di risorse economiche, ovvero puoi correre il rischio opposto, puoi trovarti ad avere alcune risorse sovraccaricate di lavoro con il rischio di non riuscire a rispettare i tempi di consegna stabiliti con i clienti. In questi casi è fondamentale avere un efficiente sistema di informazioni che sia capace di fornirti puntuali informazioni su tutto ciò che in fase di realizzazione si discosta dalle previsioni del piano e adottare delle regole che ti permetteranno di gestire in maniera efficiente le risorse. Di seguito alcuni consigli per reagire agli imprevisti: • Utilizza in maniera flessibile le risorse, se l’organizzazione della tua azienda lo permette utilizza risorse che abbiano le competenze e le abilità per dedicarsi a più attività, sarà più facile, in momenti di basso livello di produzione utilizzarli anche per mansioni diverse da quelle abituali; • Suddividi un’attività tra più risorse, se hai un improvviso incremento di produzione dovuto a nuove richieste o commesse la soluzione più immediata è quella di dedicare altre risorse della tua azienda alla realizzazione dei nuovi ordini ricorrendo magari anche al pagamento di straordinari pur di rispettare i tempi di consegna. Questa soluzione è particolarmente indicata quando la tua azienda è organizzata per progetti o per clienti, in questo caso sarà più facile spostare i tuoi dipendenti da un progetto o da una commessa per il periodo di tempo necessario. In questo modo otterrai che più risorse si dedichino alla stessa attività riducendo i tempi di realizzazione. • Allunga le attività, se ti trovi in difficoltà per un surplus di lavoro imprevisto e hai delle attività da realizzare con diversi tempi di scadenza o con tempi di scadenza che possono essere posticipati senza pregiudicare le aspettative dei tuoi clienti, ti consigliamo di allungare la durata delle attività meno critiche. Questa strategia ti permetterà, riducendo il carico di lavoro giornaliero derivante dalle attività procrastinate, di utilizzare le risorse alle quali erano affidate anche su altri fronti in modo tale da garantire la realizzazione puntuale dei compiti più pressanti. • Sposta le attività nel tempo, se hai diverse commesse od ordini dei tuoi clienti da evadere e non riesci a garantire la realizzazione nei tempi previsti puoi rimandare le 14 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE attività degli ordini che non hanno una scadenza pressante ovvero chiedere ai clienti con i quali hai una maggiore confidenza la possibilità di consegnare con un piccolo ritardo. Questa strategia ti permetterà di concentrare le tue risorse sulle commesse principali riducendo i tempi di produzione. Ti consigliamo di essere sempre trasparente con i tuoi clienti per evitare di trovarti nella condizione di deludere le loro aspettative non essendo stato in grado di consegnare i prodotti o i servizi nei tempi stabiliti. 15 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE IL CONTROLLO QUALITÀ Il controllo di qualità è il processo con il quale un’azienda cerca di assicurare che i suoi prodotti o servizi rispondano pienamente alle aspettative dei clienti o dei consumatori. In un mercato altamente concorrenziale il controllo della qualità diventa pertanto fondamentale e per molti settori il controllo e le certificazioni di qualità sono un obbligo di legge. ATTIVITÀ DI CONTROLLO Le attività di controllo devono essere svolte costantemente per tutta la fase di realizzazione e devono avere ad oggetto non solo i risultati finali della produzione ma anche i processi e le lavorazioni che portano alla realizzazione dei prodotti o servizi. Le attività devono essere collegate a un efficiente sistema di comunicazione aziendale che consenta alla direzione di essere costantemente informata del risultato dei controlli, di prendere coscienza degli eventuali problemi rilevati e adottare le necessarie misure correttive modificando i piani stabiliti. Le attività di controllo si possono raggruppare in più fasi: • Definizione degli standard di qualità. Il punto di partenza è sempre il cliente, sulla base delle sue aspettative devono essere individuati dei parametri in grado di misurare in maniera oggettiva le caratteristiche del prodotto o del servizio che condizionano la sua soddisfazione; • Ispezione dei prodotti e dei servizi. Si devono programmare ispezioni periodiche dei prodotti o dei servizi per valutare in funzione degli standard di qualità definiti se le caratteristiche qualitative previste sono state rispettate; • Valutazione della qualità generale della produzione. Il controllo deve essere costante, deve riguardare possibilmente tutti i prodotti e deve estendersi anche alle fasi o processi di lavorazione che influiscono direttamente sulla qualità, solo così si ha la possibilità di avere un controllo diretto ed efficace su tutto ciò che determina il risultato finale; • Misura della qualità effettiva di prodotti e servizi. Insieme agli standard ossia ai parametri di qualità devono essere scelte apposite procedure e strumenti con i quali rilevarla in maniera oggettiva. In un sistema della qualità ottimale tali strumenti e misurazioni devono sempre poter permettere una prova di controllo e devono essere continuamente migliorati. 16 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE IL CONTROLLO STATISTICO DI QUALITÀ Spesso non è possibile effettuare un controllo puntuale per ciascun prodotto immesso sul mercato, questo dipende dagli alti volumi di produzione che rendono impossibile una simile procedura. Si ricorre allora a controlli statistici che analizzano solo determinate percentuali di prodotto a titolo di campione rappresentativo. Se sul campione considerato si registrano scarti consistenti dagli standard di qualità si adotteranno opportune misure correttive. I CIRCOLI DI QUALITÀ All’interno della tua impresa potresti adottare la tecnica dei circoli di qualità che sono composti da un numero ristretto di lavoratori che, per il fatto di essere a stretto contatto con il processo produttivo hanno la possibilità di individuare più facilmente difetti, sprechi e inefficienze e proporre piani di miglioramento o suggerire modifiche al servizio. Ulteriore vantaggio è dato dalla possibilità per i circoli di qualità di monitorare facilmente l’esecuzione dei correttivi proposti. In alcuni casi possono avere anche una funzione più ampia e occuparsi del miglioramento delle condizioni generali del lavoro o del monitoraggio delle performance individuali. IL SISTEMA DEI “ZERO DIFETTI” In alcuni sistemi produttivi, sin dalla fase di progettazione si cerca di puntare al traguardo dei zero difetti, ossia a standard qualitativi molto elevati attraverso l’adozione di azioni preventive: tutto il personale dipendente e i consulenti sono coinvolti e motivati per eliminare qualsiasi difetto del prodotto o servizio prima che questo venga messo sul mercato. Il sistema dei zero difetti è un componente essenziale dell’approccio della produzione snella. I principi della metodologia sono quattro: • la qualità e conformità ai requisiti che il cliente si aspetta; • la prevenzione dei difetti è preferibile al controllo ispettivo degli scostamenti e alla correzione/riparazione degli scostamenti; • lo standard qualitativo dichiarato verso il cliente deve essere "zero difetti"; • la qualità è misurata in termini di costo (costo della non qualità). Ogni prodotto o servizio ha dei requisiti che consistono in ciò che vuole il cliente. Quando un prodotto o un servizio soddisfa tali requisiti è "conforme", ammesso che i requisiti identificati descrivano correttamente e accuratamente ciò di cui ha bisogno il cliente. Ad esempio se nel senso comune una penna biro è di qualità inferiore a una penna stilografica placcata d'oro, nel senso tecnico della logica "zero difetti", la penna economica può essere un prodotto qualitativamente superiore se soddisfa sempre i requisiti di prestazione (durata, continuità dell'inchiostro, affidabilità) che il cliente si aspetta da una penna biro. 17 GUIDA ALLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE Il secondo principio si basa sull'osservazione che costa di più scoprire e correggere i difetti (riparando i prodotti difettosi, ritirandoli, o rimborsando il cliente) piuttosto che produrre "a prova d'errore e di difetto". Il terzo principio esprime l’impegno di trasparenza che deve essere assunto verso il cliente: questo significa che se un requisito o standard qualitativo non è sempre garantito al 100% bisogna essere trasparenti e presentare il prodotto al cliente in modo tale che sia informato della variabilità di quel requisito del prodotto entro standard comunque di eccellenza. Il quarto principio è quello chiave della metodologia: ogni difetto rappresenta un costo (costo opportunità, costo nascosto). Questi costi includono il lavoro per ispezionare, rilavorare, muovere persone e cose, scartare materiali, tenere in magazzino materiali, rimborsare o riconquistare il cliente ecc. Si parla di una "fabbrica nascosta" che continuamente opera senza produrre valore ma solo per rimediare agli errori. Il metodo dei zero difetti può essere acquisito per gradi attraverso continui miglioramenti della tua organizzazione che permettano una crescita costante tua e dei tuoi collaboratori. RUOLO DEGLI OPERATORI NEL CONTROLLO DI QUALITÀ Puoi creare delle figure dedicate a controllare la qualità nella tua impresa ovvero avvalerti di consulenti esterni ma, una volta individuati standard e procedure, l’elemento più importante sono i tuoi collaboratori. Formare adeguatamente un lavoratore e comunicargli chiaramente gli standard qualitativi di riferimento per il suo lavoro significa migliorare la comunicazione e far capire quali sono le tue aspettative nei suoi confronti. In un’azienda efficiente ogni lavoratore deve avere la capacità e le competenze per poter sottoporre il proprio lavoro a una revisione critica e apportare da solo, se necessario, i dovuti interventi correttivi. 18