ASLTO5
LE CURE
ALLA NASCITA
IL PUNTEGGIO DI APGAR
Il punteggio di Apgar esprime il livello di adattamento alla vita fuori
dall'utero materno viene assegnato al primo e al quinto minuto di vita
dal personale sanitario che ha assistito il parto.
Il punteggio di Apgar prende in considerazione cinque parametri
fondamentali a ognuno dei quali si assegna un valore da 0 a 2: frequenza
cardiaca, respirazione, tono muscolare, riflessi e colorito.
Un punteggio totale tra 7 e 10 è considerato un buon indice di adattamento
post natale.
L’IDENTIFICAZIONE DEL NEONATO
Prima che il neonato e la mamma lascino la
sala parto viene posto al polso di entrambi
un braccialetto identificativo recante lo
stesso numero. La mamma è invitata a
controllare l’esattezza dei dati riportati sul
braccialetto che deve essere mantenuto al
polso durante l’intero periodo di degenza
in ospedale fino alla dimissione.
IL PRIMO BAGNETTO
Il primo bagnetto viene eseguito in sala parto o al nido e ha lo scopo di
rimuovere dalla cute e dai capelli del neonato i residui di vernice caseosa
e di materiale biologico dovuto al parto.
Il neonato viene immerso in acqua a 37° e
delicatamente deterso con sapone neutro
preferibilmente senza profumo per non interferire con
la percezione dell’odore materno. Quindi, posto su un
piano riscaldato, viene avvolto in un panno caldo e
dolcemente asciugato.
Eventuali residui di vernice caseosa vengono rimossi
con olio di origine vegetale e i capelli vengono ripuliti
passando delicatamente un pettine fitto.
La vernice caseosa è una sostanza grassa biancastra che
ricopre la pelle del bambino per proteggerla dal liquido
amniotico durante la gravidanza e che può essere ancora
presente alla nascita.
Il bagnetto è un momento di "relax" per il neonato che
ritrova l'ambiente liquido appena "perduto".
Il tocco dolce delle infermiere e delle ostetriche
(a volte aiutate dal papà e dalla mamma)
contribuisce al piacere del bambino, che
continua poi, dopo l'asciugatura, con un bel
massaggio.
LA PRIMAVISITA PEDIATRICA
Con la prima visita il Pediatra
esegue un accurato e completo
esame fisico del neonato,
valuta
il
corretto
funzionamento di organi e
apparati ricercando eventuali
segni di patologia o di
anomalie congenite:
pertanto il piccolo deve aver
già terminato il suo laborioso
adattamento alla vita
extrauterina.
La prima visita pediatrica perciò si effettua almeno 2 ore dopo la nascita
(solitamente entro le prime 12 ore), preferibilmente nella camera di
degenza con mamma e papà sereni e partecipi.
La prima visita è anche un gradevole momento di incontro con la
mamma e il papà, durante il quale si raccolgono le notizie anamnestiche
sulla famiglia e si dà spazio alle domande ed alle sensazioni dei neogenitori.
La prima visita pediatrica termina con la consegna
della
Agenda di Salute del bambino
PROFILASSI OCULARE
La profilassi oculare prevista per legge (D.M. 11 ottobre 1940, art. 15;
G.U. 23 ottobre, n. 249) consiste in un’unica instillazione di collirio
antibiotico per prevenire infezioni che il neonato può contrarre nel
passaggio attraverso il canale del parto.
I germi oggi più frequenti sono le Chlamidie (mentre un tempo era il
germe della gonorrea)
PROFILASSI CON VITAMINA K
Il neonato alla nascita ha una fisiologica carenza di vitamina K dovuta
allo scarso passaggio di questa vitamina attraverso la placenta; inoltre la
normale produzione di vitamina k nell'intestino ad opera della flora
batterica non è attiva nel neonato perché il suo intestino è ancora sterile.
La vitamina K è fondamentale per la produzione dei fattori della
coagulazione perciò la sua carenza può causare emorragie (la cosiddetta
malattia emorragica del neonato o MEN) che insorge nei primissimi
giorni di vita o più tardivamente, fino al terzo mese di vita (MEN
tardiva).
Ogni organo può presentare sanguinamenti ma i più frequenti sono quelli
a carico del tratto gastrointestinale e quelli endocranici (emorragie
cerebrali).
Allo scopo di prevenire questa evenienza ad ogni neonato viene
somministrata la vitamina K per via intramuscolare nelle prime 6 ore
dalla nascita.
Link Inoltre, poiché il latte materno contiene quantità di vitamina K non
sufficienti al fabbisogno del bambino, la somministrazione di vitamina K,
per via orale viene proseguita a domicilio, a partire dal 15° giorno di vita
e fino a 3 mesi e mezzo.