lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio nel primo anno di

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LO SVILUPPO DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO
NEL PRIMO ANNO DI VITA
mammalogopedista.it/wordpress/sviluppo-comunicazione-linguaggio-nel-anno-vita/
24/9/2014
Dal momento in cui nasce, il neonato acquisisce in tempi rapidi abilità comunicative e linguistiche complesse.
Attraverso quali tappe accade questo processo? Quali sono le capacità motorie, cognitive e sensoriali necessarie
perché tutto avvenga secondo i tempi corretti? E quanta differenza è possibile tra i bambini con sviluppo fisiologico?
Quando preoccuparsi se qualcosa non va?
Ecco, queste domande sono quelle che voi mi fate spesso quando mi scrivete. Una risposta esaustiva certo non è
possibile in queste poche righe, molti aspetti che vanno presi in considerazione, non si possono nemmeno mettere
nero su bianco, come per esempio la qualità del contatto oculare, la sintonia comunicativa che c’è tra un neonato e
la sua mamma … ma ci proverò lo stesso.
Il punto di partenza per dirvi tutto è che bisogna tenere presente che il bambino sviluppa le sue competenze in un
ambiente comunicativo naturale, cioè anche quando non ha intenzioni comunicative (per esempio quando piange
o quando compare il riflesso del sorriso) l’ambiente che lo circonda, e cioè mamma e papà, attribuiscono comunque
dei significati comunicativi ad ogni suo atto; questo, col tempo, permette al bambino di “scoprire” le regole del
gioco e di approdare alla comunicazione intenzionale.
PIANTO: è ciò che il bambino fa alla nascita e che consente di mettere in moto tutti gli apparati per la vita
come polmoni e le vie aeree. Tutta la muscolatura del vocal tract comincia a funzionare in modo coordinato
con il respiro. Naturalmente l’adulto che sente piangere un neonato interviene con atti di cura e
innesca,come detto sopra, delle relazioni causa (pianto) – effetto (atto di cura) che saranno la base delle
future competenze comunicative del bambino.
CONTATTO OCULARE: si avvia alla nascita, già dai primi momenti di vita. E’ fondamentale per lo sviluppo
successivo delle competenze comunicative e relazionali.
SORRISO: inizia come un semplice riflesso, un’attività muscolare involontaria, per poi trasformarsi in sorriso
sociale quando il bambino lo utilizza volontariamente in contesti di piacere (verso i 4 mesi).
GORGOGLII: sono delle produzioni sonore non ancora linguistiche,ma che sono segnale di una maggiore
maturità della muscolatura degli organi articolatori e rappresentano i primi tentativi di avvicinare per esempio
la base della lingua al palato. Ci dicono che tutto sta procedendo nel modo giusto. Avvengono intorno ai 3-4
mesi di vita.
VOCALIZZI: intorno ai 4 mesi il bambino padroneggia maggiormente i muscoli della bocca e riesce a
muovere le labbra in modo più armonico e producendo così le prime vocali prolungate.
LALLAZIONE: ne abbiamo parlato già moltissimo. E’ una fase dello sviluppo del linguaggio che avviene tra i
6 e i 9 mesi circa, chiamata anche babbling. Le sue caratteristiche sono ben descritte in questo articolo. In
letteratura scientifica è riconosciuta la sua valenza predittiva per un buon sviluppo delle prime parole, per
approfondire puoi leggere qui.
PRIME PAROLE: se il bambino ha avuto una buona lallazione, allora molto probabilmente intorno all’ano di
età compariranno le prime semplici paroline che potrebbero essere mamma e papà, ma anche suoni
onomatopeici come i versi degli animali o parole inventate dal bambino per significare qualcosa del suo
quotidiano. Se vuoi scoprire di più sulle prime parole dei bambini puoi leggere “Cosa sono le parole?”.
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Naturalmente le tappe appena descritte si articolano tra loro in modo sovrapposto in certi momenti e in modo isolato
in altri momenti. Ogni bambino ha una progressione riconoscibile secondo uno schema generale, ma
personalissima e diversa dagli altri in termini qualitativi e quantitativi.
Questo è il motivo per cui è sempre bene fare attenzione a non fare confronti, soprattutto quando il bambino è molto
piccolo.
Queste poche righe non possono certo soddisfare tutte le curiosità, i dubbi e le domande, ma possono essere un o
spunto di riflessione, in aggiunta può rivelarsi utile tenere un Diario del Linguaggio. Clicca sull’immagine per
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