ISTITUTO STATALE D’ISTRUZIONE
SUPERIORE
“F. DE SARLO”
Via Sant’Antuono, 192
85042 LAGONEGRO (PZ)
Tel. 097321034
RIPRENDIAMOCI
IL CIELO
STELLATO
LABORATORIO ASTRONOMICO
Progetto pluriennale
Anno scolastico 2016/2017
E’ possibile apprendere senza annoiarsi ricavando le
cognizioni direttamente dall’esperienza delle cose?
Lo studio può essere un gioco attivo?
Partendo da queste domande alle quali abbiamo risposto
<<SI>> è stato proposto il seguente progetto.
Il progetto si inserisce nell’educazione ambientale che questo
istituto ha intenzione di portare avanti concretamente.
L’Educazione Ambientale prevede esperienze dirette e non
episodiche dell’ambiente naturale. Le parole (e i libri) non
possono sostituire l’esperienza del vedere e del toccare la
natura.
Non si vuole realizzare un vero e proprio osservatorio
astronomico ma un laboratorio dove ci si può divertire
osservando i corpi celesti con strumenti idonei e attraverso il
quale mettere a contatto giovani di scuole diverse e di zone
diverse.
Nel laboratorio saranno raccolte le fotografie, i video, le
diapositive, i racconti che riguardano il “cielo” e la “fantasia”.
L’astronomia è da sempre la scienza interdisciplinare per
eccellenza, soprattutto se inserita in un ambito di educazione
ambientale, coinvolgendo tematiche matematico-geometrichefisiche-filosofiche-storiche ecc…
Il laboratorio, che funzionerà prevalentemente nelle ore
pomeridiane e serali, permetterà agli studenti di osservare le
principali costellazioni e i corpi celesti del nostro emisfero.
Saranno organizzati proiezioni di filmati riguardanti i
principali fenomeni celesti e invitati esperti esterni alla scuola
a discutere di fenomeni di interesse generale.
PREMESSA
L’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “F. De Sarlo – G. De Lorenzo” di Lagonegro
ha voluto realizzare un laboratorio astronomico invitando gli studenti a seguire un
percorso capace di incuriosire ed interessare.
L’osservazione astronomica come occasione di “vivere pienamente” l’ambiente
anche nelle ore notturne! L’idea di avvicinarsi ad un mondo che rimane ancora
misterioso ha affascinato gli studenti e l’iniziativa è andata sempre crescendo
coinvolgendo genitori e docenti.
Il Laboratorio astronomico presenta il progetto:
“RIPRENDIAMOCI IL CIELO STELLATO”
Il progetto ha il compito di divulgare le informazioni essenziali di astronomia per
soddisfare le crescenti richieste che provengono dalla società (sempre più interessata
alle osservazioni del cielo) ed essere un valido supporto per la scuola per verificare
un metodo per l’osservazione; spiegando come distinguere le stelle dai pianeti e dagli
altri corpi celesti, come identificare le stelle più luminose, e come trovare alcuni dei
più interessanti raggruppamenti di stelle nel cielo.
Il cielo notturno è uno degli spettacoli più suggestivi della natura. Molti restano
smarriti tra la ressa delle stelle e sono confusi dall’aspetto del cielo, che varia di ora
in ora, di stagione in stagione. Il Laboratorio Astronomico guida gli interessati verso i
più significativi spettacoli celesti molti dei quali sono alla portata di semplici
strumenti ottici.
IL LABORATORIO
Gli strumenti che compongono il Laboratorio sono:
- un telescopio riflettore di buona luminosità, Meade starfinder 10” (D = 250, F =
1.140);
- binocoli astronomici di altissima qualità sia ottica che meccanica. Grazie all’uso
di lenti speciali che consentono una riduzione pressocchè totale delle aberrazioni
cromatiche, permettono una straordinaria visione ad alto contrasto in Astronomia,
Ornitologia, e durante le osservazioni Naturalistiche.
Esercitazioni previste:
- il cielo ad occhio nudo
- osservazione al telescopio
- osservazione del moto proprio di un asteroide
- uso degli atlanti astronomici
- osservazione della Luna
- i colori delle stelle
- osservazione dei pianeti del Sistema Solare
- le Galassie ecc…..
Le osservazioni si svolgono, di solito, nelle ore serali o notturne a seconda delle
stagioni e quindi delle condizioni climatiche ed atmosferiche. Gli strumenti vengono
trasportati in un luogo, (interessante dal punto di vista ambientale), collocato a circa
1.200 metri di altitudine sul Monte Sirino. E’ un luogo che, oggi, grazie alla nostra
iniziativa, è ben conosciuto dagli astrofili, lontano da fonti luminose, il cielo è libero
fin quasi all’orizzonte ed è collegato con la strada comunale del Lago Laudemio.
Le osservazioni, nel periodo invernale, sono di solito due tre al mese, frequenti,
invece, nel periodo primaverile ed autunnale. La passione e l’entusiasmo che si è
determinato ci ha permesso di organizzare, nei mesi estivi, dei “campi scuola”. Da un
diario scritto da una studentessa in occasione dell’ultimo campo scuola svolto ad
agosto 2015 sul Monte Sirino si legge:
“………. Dopo un’oretta di osservazioni sparse, si è pensato di
riporre il tutto e avviarci ai caldi sacchi a pelo. Il giorno dopo è
trascorso ad occhieggiare un pallido Sole che, di tanto in tanto, e
svogliatamente faceva capolino tra un nuvolone e l’altro. Nel
pomeriggio, dopo una visita alla cima del Monte Papa (2.005
metri sul l.m.), e una cena con panini e acqua del Sirino in
mezzo ai campanacci di una mandria di ritorno dai pascoli, un
raggio di sole morente si fece largo tra le nuvole e colpì il
telescopio: era il segnale! Non credevamo ai nostri occhi:
dapprima si iniziò a vedere l’azzurro in alto sopra di noi, poi
poco per volta questo buco nelle nubi si allargò fino a lasciare
intravedere le cime più vicine; in capo a mezz’ora l’orizzonte era
completamente libero, una tiepida brezza ha fatto riporre le
giacche a vento, l’igrometro dall’85% era calata al 50%, e un
cielo azzurrissimo ha riempito i nostri occhi. Interminabile è
stato il crepuscolo, ma quando finalmente scese l’oscurità, la
Via Lattea intimidiva per la sua bellezza e luminosità, nitida e
reale come un fiume. La prima ora fu spesa ad osservare qua e
là, e fu ben spesa; poi passammo all’osservazione della
costellazione del Cigno, la zona brulicava di nebulose, dalla
grande Nord America al Cirro, dal Pellicano alla minuscola
Cocoon, visibile come una piccola macchia sfumata. In
Sagittario, invece, la Via Lattea era addirittura sovraesposta e
cancellava molti particolari. Nel Sagittario si vedevano anche
due piccole “stelline”: Urano e Nettuno.
Il professore Melchionda montò subito la sua macchina
fotografica e cominciò a fotografare chiamandoci e indicandoci
gli obiettivi; fece molte foto, con il 25 mm., in particolare alle
zone del centro galattico. In conclusione, il bilancio del mio
primo campo estivo, nonostante si sia potuto osservare, bene,
solo per due notti è molto buono sul piano dei risultati
astronomici, ma dal punto di vista dell’affiatamento tra i
partecipanti e la scoperta di luoghi fantastici che si vedono solo
sulle cartoline o sui libri è risultato addirittura straordinario.”
OBIETTIVI RAGGIUNTI
COMPORTAMENTALI:
- sensibilizzazione al valore positivo del rapporto con l’altro;
- consapevolezza della necessità di modificare la propria mentalità, attraverso la
capacità di cogliere la diversità come arricchimento;
- consapevolezza che la nostra cultura è una fra le tante e non l’unica esistente;
- formazione di atteggiamenti e comportamenti responsabili verso se stessi e verso
gli altri;
- partecipazione attiva alla vita della collettività e alla risoluzione dei problemi
presenti in essa;
- stimolare la partecipazione e collaborazione delle famiglie all’attività didattica
con modalità coinvolgenti;
-
razionalizzare e recuperare le potenzialità espressive, normalmente non utilizzate
nel rapporto didattico;
SPECIFICI:
- Descrivere le più evidenti caratteristiche geomorfologiche della Basilicata,
riferendole in modo appropriato agli agenti responsabili del modellamento del
paesaggio e individuare le eventuali modificazioni prodotte o indotte
dall’intervento umano sull’ambiente;
- Distinguere tra risorse esauribili e risorse rinnovabili e descrivere le possibili
conseguenze sull’ambiente dello sfruttamento delle risorse materiali ed
energetiche;
- Inquadrare il Pianeta Terra nel Sistema Solare.
- Interpretare i concetti trasversali negli ambienti in cui vengono utilizzati;
- Dedurre, dalle conoscenze acquisite, conseguenze logiche;
- Utilizzare le proprie conoscenze per risolvere problemi in ambienti conosciuti;
- Valutare l’aderenza di un’argomentazione ai dati e ai vincoli posti;
- Comunicare efficacemente, utilizzando adeguati linguaggi tecnici;
- Documentare adeguatamente il proprio lavoro;
-
Cogliere in modo efficace e pertinente gli elementi di un insieme e stabilire tra
essi relazioni;
- Analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da
risolvere.
IL LAVORO SVOLTO NEGLI ANNI
PRECEDENTI
DA ERCOLE AL CIGNO
Abbiamo iniziato il nostro tour dalla costellazione di Ercole: sul lato destro
del trapezio che costituisce la parte centrale della costellazione, più verso il
vertice superiore che inferiore del lato, il nostro strumento ha messo a
fuoco un batuffolo rotondeggiante, l’ammasso stellare M13. In particolare
si tratta di un ammasso globulare, ovvero nel quale le stelle, presenti a
decine di migliaia, sono molto vicine e concentrate.
M13 è il più brillante ammasso globulare visibile dal nostro emisfero (se
ne conoscono circa 150 appartenenti alla nostra Galassia). Ha una
magnitudine visuale di 5,9 e può essere scorto a occhio nudo in notti molto
trasparenti, come fece Edmondo Halley, che lo scoprì nel 1714. La sua
distanza è di circa 23.500 anni luce, ha un diametro reale di 115 anni luce
e apparente di 17’. Contiene certamente qualche centinaio di migliaia di
stelle, perché la sua luminosità assoluta è oltre 200 mila volte quella del
Sole.
Da M13 ci siamo spostati verso est per inquadrare Albireo nel Cigno.
Osservandola con attenzione ci siamo accorti che la stella è doppia:
accanto alla primaria, di colore giallo e magnitudine 3,1, brilla una stella
azzurra di magnitudine 5,1. Non è ancora stato dimostrato, per la verità,
che la coppia sia fisicamente legata, e che l’avvicinamento non sia solo
prospettico, anche se le distanze, ricavate indipendentemente, per le due
stelle, coincidono: 390 anni luce. Per il contrasto di colori Albireo è stato
giustamente definita la “doppia più bella del cielo”. Le due stelle sono
circa 700 e 100 volte più luminose del Sole. La loro separazione, 34”, 4, è
ampiamente alla portata di un 10x50. Abbiamo, quindi, dato un’occhiata
anche al campo stellare a nord-est della coppia, nello stesso campo del
binocolo ricchissimo di astri luminosi. Se si dovessero registrare difficoltà
a separare la coppia, si può deviare l’attenzione lì vicino, ovvero su 31
(omicron-1) Cygni, che è addirittura una stella tripla in un campo stellare
stupendo, in piena Via Lattea. Qui però quasi sicuramente la vicinanza è
solo prospettica: le stelle sono l’una gialla, la seconda azzurra e la terza
bianca e hanno magnitudine rispettivamente di 3,8, 7 e 4,9. Le separazioni
valgono 107” fra la gialla e l’azzurra e 337” fra la gialla e la bianca. Sono
note le distanze solo per le stelle gialle (200 anni luce) e bianca (270 anni
luce). Uno sguardo al telescopio merita pure Vega, per percepire meglio il
suo caldo colore biancazzurro : distante 26,4 anni luce, Vega è 50 volte più
brillante del Sole e ha un diametro e una massa 3 volte quelli della nostra
stella.
NUBI STELLARI, NEBULOSE E AMMASSI
Proseguendo il nostro viaggio verso sud, abbiamo puntato il telescopio (o
il binocolo) verso i tre grandi superbi addensamenti della Via Lattea
(figura 1), che contengono milioni di stelle, molte delle quali sicuramente
si riescono a risolvere con strumenti molto semplici. Il primo che
incontriamo, sotto l’Aquila, è chiamato Nube Stellare dello Scudo (NSS),
ed è talmente esteso che riempie quasi completamente il campo. Al suo
interno, accanto al margine superiore, lo strumento ci mostrerà M11. Si
tratta di un ammasso aperto, appartenente cioè ad una categoria formata di
oggetti con molte meno stelle degli ammassi globulari, non più di qualche
centinaia, con gli astri piuttosto distanti gli uni dagli altri senza alcuna
concentrazione apprezzabile verso il centro. Per la verità, però, al binocolo
10x50 la visione di M11 non sembrerà molto diverso da quella di M13,
perché M11 è un ammasso aperto sui generis : la sua notevole distanza,
5.600 anni luce, la sua ricchezza di stelle (la luminosità assoluta è 10.000
volte quella del Sole), il suo diametro apparente, 16’, la notevole
concentrazione stellare, ne fanno l’ammasso aperto più simile ad un
globulare. Continuando a scendere lungo la Via Lattea i imbatteremo nella
Piccola Nube Stella re del Sagittario (PNS), che ha dimensione di circa 1°
x 2°; al disopra lo strumento mostra due piccole chiazze nebbiose, le
nebulose Aquila (M16) e Omega (M17). Distanti 7.000 e 5.700 anni luce,
si estendono entrambe per una settantina di anni luce. Ancora più a sud
troviamo la Grande Nube Stellare del Sagittario (GNS), che costituisce la
parte più prominente della Via Lattea, costituita da milioni e milioni di
stelle. Alla sua destra in alto si ci imbatte nella nebulosa Laguna (M8), uno
dei più grandi centri di formazione stellare dell’intera Galassia.
Concludiamo, ma solo se ci troviamo in alta quota e con celi purissimi
(perché sono oggetti molto australi), con gli ammassi aperti M6 e M7 nella
coda dello Scorpione, che passano in meridiano proprio alle 23h a metà
luglio. M6 si trova a 2.000 anni luce, M7 a 800. Sono piuttosto luminosi:
M6 ha magnitudine 4,2, M7 3,3. Le dimensioni apparenti sono
rispettivamente di 15’ e 80’, quelle reali di 9 e 30 anni luce. Entrambi
contengono una ottantina di stelle e sono visibili nello stesso campo dello
strumento, distando circa 3°,5.
IL GRANDE CARRO
Nelle notti, alta sopra la nostra testa, sta una conformazione di stelle che
tutti conoscono: è il Grande Carro. Essa fa parte della terza costellazione
in ordine di grandezza in tutto il cielo, Ursa Major. Lo sapevate che tutte le
stelle del Gran Carro hanno un nome proprio? Cominciando dal timone:
eta è Benetnash, zeta è Mizar, epsilon è Alioth, e poi nel carro delta è
Megrez, gamma è Fekda, beta è Merak e alfa è Dubhe ( se sitraccia una
linea che congiunge alfa e beta, nella sua prosecuzione troveremo la
Polare).
Mizar forma una bella coppia con Alcor e chi ha la vista acuta riesce a
vederle ad occhio nudo: la distanza che le separa è pari a 1/3 del diametro
lunare. Ciò sorprenderà non poco, in quanto al distanza, appena
percettibile, tra le due componenti sembra di gran lunga inferiore al
diametro lunare, ma si tratta di un’illusione ottica : la superficie lunare è
infatti molto luminosa e al nostro occhio appare molto più estesa di un
identico spazio oscuro. Prima di muoversi oltre, alla scoperta del cielo
profondo, si dia uno sguardo all’intera figura del Gran Carro : abbiamo di
fronte l’ammasso aperto più vicino al nostro Sistema Solare.
Detto anche Ursa Major Moving Cluster (ammasso in movimento di UMa)
e formalmente catalogato come Collinder 285, questo gruppo sparpagliato
contiene alcune decine di stelle debolmente legate dalla loro reciproca
gravità; esse occupano un’area di circa 18 anni luce di larghezza per circa
30anni luce di lunghezza. L’ammasso dista solo 75 anni luce dalla Terra e
per questa ragione tutte le stelle principali appaiono sparse su un’area di
cielo più estesa di 20°.
IL SOLE, LA LUNA E I PIANETI
Il laboratorio segue i fenomeni principali mese per mese confrontandoli
con l’Astroagenda.
ANNO SCOLASTICO 2016/2017
TIPOLOGIA
Ampliamento dell’offerta formativa
PROGETTO:
CORSO DI ASTRONOMIA
INTRODUZIONE
E’ possibile apprendere senza annoiarsi ricavando le cognizioni direttamente dall’esperienza
delle cose?
Lo studio può essere un gioco attivo?
Partendo da queste domande alle quali abbiamo risposto <<SI>> è stato
proposto il seguente progetto.
Il progetto si inserisce nell’educazione ambientale che questo istituto ha
intenzione di portare avanti concretamente. L’Educazione Ambientale prevede
esperienze dirette e non episodiche dell’ambiente naturale. Le parole (e i libri)
non possono sostituire l’esperienza del vedere e del toccare la natura.
Non si vuole realizzare un vero e proprio osservatorio astronomico ma un
laboratorio dove ci si può divertire osservando i corpi celesti con strumenti
idonei e attraverso il quale mettere a contatto giovani di scuole diverse e di zone
diverse.
Nel laboratorio saranno raccolte le fotografie, i video, le diapositive, i racconti
che riguardano il “cielo” e la “fantasia”.
L’astronomia è da sempre la scienza interdisciplinare per eccellenza, soprattutto
se inserita in un ambito di educazione ambientale, coinvolgendo tematiche
matematico-geometriche-fisiche-filosofiche-storiche ecc…
Il laboratorio, che funzionerà prevalentemente nelle ore pomeridiane e serali,
permetterà agli studenti di osservare le principali costellazioni e i corpi celesti
del nostro emisfero.
Saranno organizzati proiezioni di filmati riguardanti i principali fenomeni
celesti e invitati esperti esterni alla scuola a discutere di fenomeni di interesse
generale.
METODOLOGIA
Un buon metodo consiste nell’avvicinare i giovani direttamente agli ambienti
naturali, per scoprirne gli eterni valori e per cercare un rapporto personale con
l’ambiente attraverso la percezione e le sensazioni.
L’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “F. De Sarlo” di Lagonegro ha voluto
realizzare un laboratorio astronomico invitando gli studenti a seguire un percorso
capace di incuriosire ed interessare.
L’osservazione astronomica come occasione di “vivere pienamente” l’ambiente
anche nelle ore notturne! L’idea di avvicinarsi ad un mondo che rimane ancora
misterioso ha affascinato gli studenti e l’iniziativa è andata sempre crescendo
coinvolgendo genitori e docenti.
Il progetto ha il compito di divulgare le informazioni essenziali di astronomia per
soddisfare le crescenti richieste che provengono dalla società (sempre più interessata
alle osservazioni del cielo) ed essere un valido supporto per la scuola per verificare
un metodo per l’osservazione; spiegando come distinguere le stelle dai pianeti e dagli
altri corpi celesti, come identificare le stelle più luminose, e come trovare alcuni dei
più interessanti raggruppamenti di stelle nel cielo.
Il cielo notturno è uno degli spettacoli più suggestivi della natura. Molti restano
smarriti tra la ressa delle stelle e sono confusi dall’aspetto del cielo, che varia di ora
in ora, di stagione in stagione. Il Laboratorio Astronomico guida gli interessati verso i
più significativi spettacoli celesti molti dei quali sono alla portata di semplici
strumenti ottici.
OBIETTIVI DIDATTICI
-
COMPORTAMENTALI:
sensibilizzazione al valore positivo del rapporto con l’altro;
consapevolezza della necessità di modificare la propria mentalità, attraverso la
capacità di cogliere la diversità come arricchimento;
consapevolezza che la nostra cultura è una fra le tante e non l’unica esistente;
formazione di atteggiamenti e comportamenti responsabili verso se stessi e verso
gli altri;
partecipazione attiva alla vita della collettività e alla risoluzione dei problemi
presenti in essa;
stimolare la partecipazione e collaborazione delle famiglie all’attività didattica
con modalità coinvolgenti;
razionalizzare e recuperare le potenzialità espressive, normalmente non utilizzate
nel rapporto didattico;
SPECIFICI:
- Descrivere le più evidenti caratteristiche geomorfologiche della Basilicata,
riferendole in modo appropriato agli agenti responsabili del modellamento del
paesaggio e individuare le eventuali modificazioni prodotte o indotte
dall’intervento umano sull’ambiente;
- Distinguere tra risorse esauribili e risorse rinnovabili e descrivere le possibili
conseguenze sull’ambiente dello sfruttamento delle risorse materiali ed
energetiche;
- Inquadrare il Pianeta Terra nel Sistema Solare.
- Interpretare i concetti trasversali negli ambienti in cui vengono utilizzati;
- Dedurre, dalle conoscenze acquisite, conseguenze logiche;
- Utilizzare le proprie conoscenze per risolvere problemi in ambienti conosciuti;
- Valutare l’aderenza di un’argomentazione ai dati e ai vincoli posti;
- Comunicare efficacemente, utilizzando adeguati linguaggi tecnici;
- Documentare adeguatamente il proprio lavoro;
- Cogliere in modo efficace e pertinente gli elementi di un insieme e stabilire tra
essi relazioni;
- Analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da
risolvere.
CONTENUTI
-
Alziamo gli occhi
Osservatorio Terra
I cambiamenti del cielo
La visuale locale
La mappe celesti
I binocoli
I telescopi
Usare un telescopio
Il sistema solare
La luna
Il sole
Le meteore
Le comete
Gli asteroidi
Figure nel cielo
Famiglie di stelle
Le nebulose
Le galassie
La via lattea
Come usare le mappe stellari
Il cielo d’autunno
Il cielo di primavera
Il cielo d’inverno
Il cielo d’estate
DOCENTE REFERENTE
Nome: Gerardo
Cognome: MELCHIONDA
Disciplina: SCIENZE
ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO
DUE OSSERVAZIONI AL MESE NELLE ORE SERALI E OSSERVAZIONE DEL SOLE
NELLE ORE ANTIMERIDIANE.
ALLA FINE DEL PROGETTO VERIFICA ATTRAVERSO TEST
METODOLOGIA
Lezioni frontali, lavori di gruppo, questionari, esercitazioni pratiche.
MATERIALI OCCORRENTI
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Riviste e libri professionali
Lavagna luminosa, lucidi
Computer
Telescopi
Binocoli
Mappe stellari
ELEMENTI DI COLLEGAMENTO TRA IL PROGETTO ED IL P.O.F.
Il progetto contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo generale previsto nel P.O.F. al capitolo
IV:
1) contribuire ad acquisire gli epistemi propri delle discipline studiate;
2) potenziare le capacità logico-intuitive-operative usando linguaggi specifici in modo corretto.
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TEMPI
OTTOBRE 2016 – APRILE 2017
MODALITA’ DI AUTOVALUTAZIONI
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questionario;
preparazione di mostre, manifesti e materiali illustrativi;
Data________________
Firma del doc. Refer.
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