1 Cinetica chimica CONTENUTI: (1) (2) (3) (4) Concetti generali Reazioni di combustione Ossidazione del metano Analisi dei meccanismi 2 Concetti generali La termochimica prevede che assegnate: a) 2 variabili di stato globali: (p,T,U,H,S,...) b) NA quantità delle specie atomiche: (NA,i , i=1,...,NA) c) N specie molecolari da considerare esiste un unico stato di equilibrio caratterizzato dalle composizioni (Ni , i=1,...,N) Le reazioni eventualmente considerate sono fittizie purchè indipendenti e in numero N-NA 3 Domande Domande: 1) Normalmente siamo all'equilibrio? 2) Una miscela non all'equilibrio evolve sempre in una all'equilibrio? 3) In che modo e quanto velocemente una miscela all'equilibrio si trasforma in una all'equilibrio? La cinetica chimica è il primo passo per la comprensione dei problemi posti in queste domande 4 Tempi di reazione Le reazioni chimiche coinvolgono interazioni (scontri) tra molecole e richiedono quindi certi tempi per avvenire: tCHIMICI E' importante il confronto tra questo tempo e gli altri tempi del fenomeno in esame tFLUSSO. Se in particolare tCHIMICI << tFLUSSO si può assumere l'equilibrio termodinamico anche chimico come soluzione locale. E' l'ipotesi di Fast Chemistry. Appena due reagenti si incontrano immediatamente reagiscono e si trovano in equilibrio, la fluidodinamica decide l'evoluzione del sistema 5 Tassi di reazione Ogni reazione (idrolisi, acido-base, combustione,...) ha luogo con una certa velocità detta tasso di reazione (Reaction Rate) RR RR è il tasso di formazione/scomparsa dovuto alla reazione RR dipende principalmente da: - concentrazioni reagenti - temperatura - effetti radiativi - presenza di catalizzatori, inibitori 6 Algebra delle reazioni (1) Data la reazione: (in cinetica chimica ha importanza mantenere i due membri separati) ' M i i ' ' M i i RR si esprime di solito come una concentrazione/tempo di un'ipotetica specie con coefficiente stechiometrico 1 in arrivo (a destra quindi per reazione in avanti) Il tasso di formazione/scomparsa (concentrazione/tempo o densita'/tempo si usano di solito) della singola specie è: ' ' ' RR C ,i i i W ' ' ' RR ,i i i i 7 Algebra delle reazioni (2) Se si considera anche la reazione inversa sono 2 i tassi di reazione da considerare: ' M i ' ' M i i i ' ' ' RR RR D C ,i i I i Se poi si considera un set di N_R reazioni ' ' ' RR RR NR C ,i j 1 ij ij D j I j 8 Legge di azione di massa Considerando la reazione: ' M i ' ' M i i i vale con buona conferma sperimentale la legge di massa: RR k C 'i Mi Considerando anche la reazione inversa si ha quindi: ' ' ' k ' C k ' ' C 'i i i i Mi ' 'i Mi Costanti cinetiche e di equilibrio 9 All'equilibrio chiaramente 0 i e quindi C k ' ' k C k ' 'i Mi ' 'i EQUILIBRIO C Mi La precedente è utile per determinare uno dei k di reazione noto l'altro in quanto le costanti di equilibrio sono molto più comode da misurare rispetto a quelle di reazione 10 Molecolarità e ordine E' il numero di molecole che interagiscono nella singola reazione (elementare). Reazioni possono essere uni, bi o tri-molecolari, di più è molto difficile. ' m i L'ordine di reazione è la somma degli esponenti delle concentrazioni nella legge di massa. Molecolarità e ordine possono differire, ad esempio, se si considera qualche specie in eccesso e quindi costante ai fini dell'ordine Ordine e molecolarità differiscono ovviamente se la reazione non è elementare ma globale 11 Modellazione cinetica Uno schema di ossidazione realistico può essere formato da oltre 1000 reazioni La cinetica chimica si occupa di - valutare in qualche modo le costanti di reazione - semplificare gli schemi cinetici in modo che riproducano il più possibile fedelmente il comportamento degli schemi dettagliati 12 Stima delle costanti di reazione La costante di reazione può essere valutata secondo forme standard se si conosce il tipo di reazione in esame Arrhenius ipotizzò che perchè avvenga la reazione AB C D gli urti tra A e B devono essere abbastanza forti, in grado cioè di far superare ad A e B una sufficiente energia E. Gli urti sono indotti in generale dall'agitazione termica. Il reaction rate assumerà quindi la forma: (tasso di collisione) x (frazione di collisioni ad energia > E) RR Z AB exp E R (dalla teoria di Boltzmann) 13 Modellazione alla Arrhenius (1) La termochimica spiega che una reazione chimica esotermica in condizioni (ad es.) di entalpia e pressione fissate tende ad avvenire fino a raggiungere l'equilibrio corrispondente al massimo di entropia in tali condizioni. Il processo può portare ad una notevole trasformazione di entalpia chimica in entalpia termica (combustione) 14 Modellazione alla Arrhenius (2) In pratica però la trasformazione avviene per quelle molecole che riescono (e ce ne sono sempre) a superare la barriera dell'energia di attivazione Il numero di molecole che riesce a superare la barriera dipende dalla temperatura (teoria di Boltzmann) Per basse temperature la reazione può essere lentissima e in condizioni reali la perdite di calore possono impedirla Se però la reazione è avviata in qualche modo i prodotti possono scaldare la miscela fresca accelerandone la combustione in modo che possa autosostenersi Per alte temperature possiamo avere esplosione termica, cioè autoaccensione in ogni punto 15 Modellazione alla Arrhenius (3) Il tasso di collisione si può esprimere come 12 8 k B 2 Z AB C A C B AB Z ' AB C A C B M AB Dal confronto con la legge di massa si trova k Z ' AB exp E R Z ' ' AB 12 exp E R In pratica si introduce anche un fattore sterico La forma di Arrhenius è molto utilizzata anche per schemi globali utilizzando parametri “empirici” A,B,E k A B exp E R 16 Teoria dell'esplosione termica Una teoria molto semplificata (Semenov) tenta di prevedere il bilancio tra energia prodotta nella reazione ed energia presa all'esterno Calore prodotto dalla reazione: H 0 A exp E R k S W Calore disperso all'esterno: 17 Ricombinazioni e radicali liberi Ci sono due classi di reazioni per le quali la forma di Arrhenius non dà buoni risultati: in tali casi la dipendenza dalla temperatura nel termine preseponenziale assume maggiore importanza Reazioni a bassa energia di attivazione di radicali liberi: i reagenti sono considerati in equilibrio con un composto attivato che ha un modo vibrazionale libero e quindi si può dissociare nei prodotti ATT A BC ABC AB C Ricombinazione tra radicali: il processo libera energia che può riprovocare la dissociazione. Si può avere terminazione o per la presenza di un terzo corpo o per l'eccitazione di modi interni (vibrazionali di solito) dei prodotti k exp C 13 18 Reazioni di combustione Tempi di reazione ordine 10^(-3) – 10^(-6) Forti differenze tra le energie di attivazione (possibile accensione spontanea in certe regioni p,T) Propagazione ramificata 19 Reazioni di catene di radicali Radicale: atomo o gruppo di atomi che ha almeno un elettrone spaiato ed è quindi molto instabile e reattivo Reazione a catene di radicali sono la base dei processi di combustione. Descriviamo le reazioni principali ai fini dell'ignizione nella combustione H2/O2 H 2 O 2 2 OH r H H O H H O OH O O H OH H H 1 2 H H O M HO M OH r r 2 r 2 r 2 r 2 r r r r r 2 r 2 2 - inizio - propagazione - ramificazione (branching) 1 - ramificazione (branching) 2 - terminazione 1(eterogenea) - terminazione 2 (omogenea) 20 Combustione del CH4/aria Le reazioni sono complesse. La molecola di metano, tetraedrica, spezza i legami cedendo sequenzialmente gli atomi H. I rimanenti possono riassociarsi A T<450°C l'ossidazione è lenta e molto diversa da quella a temperature più elevate A T>450°C la reazione è veloce CH 4 OH ; H ; O CH 3 H 2 O ; H 2 ;OH CH 3 O 2 ; O HCHO OH ; H H HCO H ;OH CHO H 2 ; H 2 O CH 3 CH 3 C 2 H 6 CHO O 2 ; H CO HO2 ; H 2 CO OH CO 2 H L'ossidazione del CO libera il 40% del calore Logicamente H2 darà il via a normale ossidazione 21 Tempi caratteristici 22 Calcoli di cinetica chimica pura Sono calcoli su sistemi spazialmente zerodimensionali. Si suppone in pratica mescolamento veloce rispetto alla chimica, situazione complementare rispetto alla termodinamica Si impone la conservazione delle specie chimiche e dell'energia e assumendo ad es. condizioni adiabatiche dC i F C 1, C 2,. .. , C N , dt d G C 1, C 2,. .. , C N , dt 23 Analisi dei meccanismi Ipotesi steady-state e partial equilibrium Analisi di sensitività Analisi matriciale: stiffness Analisi dei flussi di reazione Semplificazione: CSP e ILDM Ipotesi steady-state e partial equilibrium 24 Steady-state: un componente è molto reattivo quindi la sua scomparsa è pari alla sua formazione: si sostituisce l'equazione della sua evoluzione con quella del suo equilibrio (quindi la quantità del componente non resta costante ma legata alle altre) Partial-equilibrium: si considerano alcune reazioni in condizioni di equilibrio 25 Analisi di sensitività Si valuta la variabilità di una certa concentrazione (o anche altre grandezze) al variare della costante di reazione di una certa reazione: Ei ,r C k i E r rel i ,r C C k kr i i r Il fine è comprendere quali costanti di reazione sia importante conoscere più precisamente Si può valutare dai calcoli di cinetica pura: dC i dt F C 1, C 2,. .. , C N , ; k 1, k 2,. .. , k R d G C 1, C 2,. .. , C N , ; k 1, k 2,. .. , k R dt C E k k C E C k i i ,r r rel i,r r i i r 26 Analisi matriciale (1) Permette di ricavare le scale temporali delle reazioni e le quantità abbinate ad esse. E' il punto di partenza per la semplificazione di schemi cinetici dC F F C C .. , C F C C dt C i i i 1, 2,. N 0, i j 0, j j L'analisi agli autovettori dello iacobiano J permette di valutare scale temporali caratteristiche e modi naturali con cui il sistema evolve 27 Analisi matriciale (2) Autovalori nulli corrispondono alla conservazione della massa Altri autovalori possono essere mostrare un comportamento a scale molto diverse del sistema (stiffness) consentendo eventualmente l'eliminazione di scale troppo veloci o troppo lente Si ritrovano i risultati dello steady state o del partial equilibrium