Terra contro mare

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A
Ettore Violante
Terra contro mare
Reazioni giuridiche contro la pirateria
Copyright © MMXV
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
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via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
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I edizione: maggio 
Il pirata non rientra fra i legittimi nemici di guerra
ma è il comune nemico di tutto il genere umano
C, De Off., III, 
Indice

Introduzione

Capitolo I
Storia della Pirateria Antica
.. L’Antico Egitto,  – .. Ramses III e i “Popoli del Mare”,  – .. I
Popoli del Mar Egeo,  – .. I Fenici,  – .. Cartagine,  – .. La
Pirateria nell’Antica Grecia,  – .. I Pirati Tirreni,  – .. Atene e la
Prevenzione Greca alla Pirateria,  – .. Conclusioni, .

Capitolo II
La Pirateria durante l’Impero Romano
.. L’Evoluzione del Pensiero Giuridico Romano,  – .. Roma sul
Mediterraneo,  – .. Tutte le strade portano a Roma,  – .. Estratto
di Diritto marittimo Romano,  – .. La pirateria nel Mediterraneo
Romano,  – .. Le Guerre Illiriche,  – .. Ars Bellica,  – .. La
Pirateria Cilicia,  – .. Pirateria come Societas Criminis,  – .. Le
Guerre Piratiche di Roma,  – .. Le Guerre piratiche di Pompeo
Magno,  – .. La Fine di un Impero,  – .. Conclusioni, .

Capitolo III
Il Mediterraneo
.. Il Mare,  – .. L’Italia Gotica: un nuovo pensiero giuridico,  –
.. Il Sacro Romano Impero,  – .. I Normanni,  – .. Il Rinascimento Giuridico,  – .. Le Repubbliche Marinare,  – ... Genova,  – ... Venezia,  – ... Pisa,  – ... Amalfi,  – .. Conclusioni, .

Capitolo IV
Il Consolato del Mare
.. La Tradizione Marittima del Mediterraneo,  – .. Della Giurisdizione Consolare,  – .. Delle Persone,  – ... Il Dominus,  –

Indice

... Il Mercante,  – ... L’Equipaggio,  – .. Del Pericolo Presunto
ed Effettivo,  – ... La Paura quale Pericolo Presunto,  – ... La
Depredazione quale Pericolo Effettivo,  – .. I Rimedi contro gli Accidenti della Navigazione,  – ... Il Soccorso,  – ... Il dar Cavo ad
altra Nave,  – ... Il Salvataggio,  – .. Della Corsa Marittima, 
– .. Conclusioni, .

Capitolo V
La Pirateria Barbaresca
.. Jihad,  – .. I Saraceni in Italia,  – .. Il Mediterraneo Sotto
Assedio,  – .. La Resistenza Cristiana,  – .. I Barbareschi,  –
.. Carlo V,  – .. Lepanto,  – .. La Schiavitù in Barberia,  –
.. Conclusioni, .

Conclusioni

Bibliografia
Introduzione
Come noto, la pirateria costituisce un fenomeno antico, sviluppatosi
in concomitanza con la storia e l’evoluzione delle più remote forme
di civiltà in prossimità delle coste .
Sin dalla nascita delle relazioni commerciali marittime, la storiografia narra le vicende di quei popoli costieri che depredavano e
saccheggiavano i navigli mercantili o le ricche città costiere dell’Asia
Minore , del Mediterraneo e in seguito — con la scoperta delle rotte
verso le Americhe — anche dell’Atlantico .
La rilevanza dell’area geografica che ha caratterizzato il fenomeno — definito da Cicerone “come uno dei mali di tutta l’umanità”
— costituisce, in parte, l’origine del diritto delle genti di matrice
romanistica .
Le fonti arcaiche dell’antico Egitto narrano di popoli (Mylas, i
Tjeker. . . ) che influenzavano con il terrore e la violenza il commercio
di legname nelle coste egiziane a far data dal  a.C. e che in seguito
portarono il faraone Ramses III ad una necessaria reazione per la
. Sea–Trade in Early Times, «Antiquity» James Hornell ,  pag.– inoltre The
Navy of che XVIII Egyptian Dynasty Uppsala  di T. Säve–Sodebergh. Relative Chronologies
in Old World Archaeology, Chicago  di Robert W. Ehrich. The Aegean and the Orient in the
second Millennium a.C. H.J. Kantor.
. Storia marina egizia di T. Savesodebergh, J.B.: Pitchard Ancient Near Eastern Text
Princeton . Relative Chronologies in Old World Archaeology, Chicago  di Robert W.
Ehrich.
. Alexander Geraldinus, Itinerarium ad Regiones Sub Aequinoctiali Plaga Constitutas —
scritto tra il  e il .
. Cicerone De Officiic, III.
. Gaio Istitutiones: «Quod vero naturalis ratio inter omnes homines constituit, id apud
omnes populos peraeque custoditur vocaturque “ius gentium”, quasi quo iure omnes
gentes utuntur. Populus itaque Romanus partim suo proprio, partim communi omnium
hominum iure utitur».
. Storia marina egizia di T. Savesodebergh e Minoans Philistines and Greeks A.R Burns,
Londra  pag.– e pag. –. Piracy in The Ancient World H.A. Ormerod Liverpool
, pag. –.


Introduzione
soppressione armata del saccheggio marittimo . Occorre osservare
che le indagini sullo sviluppo delle civiltà — e in particolare, di quella
che è definita la “culla della civiltà occidentale” — evidenziano il rilievo
delle prime popolazioni micenee, che assorbita la cultura cretese–
minoica basata soprattutto sul commercio marittimo, si dedicarono
per decenni ad invadere le rotte nel bacino egeo intorno al  a.C.
Anche il riferimento all’evento storico della caduta di Troia , le cui
gesta eroiche dei suoi protagonisti sono tramandate dall’arte poetica di
Omero , può essere ricondotto in termini generali alla pirateria quale
attività violenta di saccheggio a danno delle popolazioni costiere.
Nel corso dei secoli, la fenomenologia piratica ha acquisito la sua
attuale definizione connotando la pirateria come l’attività del depredare ed il saccheggio, di una nave nei confronti di altra appartenente
ad altro governo. Qualsiasi viaggiatore, sia del mondo ellenico che di
altre civiltà mediterranee era terrorizzato dal rischio d’imbattersi in
qualche nave pirata .
Si deve osservare che la letteratura greca tramanda racconti di
viaggi condizionati da tale minaccia. D’altronde, la presenza dei pirati
era talmente comune che assunse un certo rilievo perfino nei miti
e leggende dell’origine: gli Ateniesi, infatti, dedicarono un tempio
agli dei Castore e Polluce, che avevano liberato la loro città dai pirati .
La fama di audacia ed efferatezza di questi era talmente radicata che
si racconta perfino di un loro empio tentativo di catturare in mare
Dioniso , una divinità maggiore.
. Sconfitta dei «nordici delle isole» da parte di Ramses III. J.H. Breasted, op. cit., vol.
IV, parr ,  e inoltre J.B. Pritchard, op. cit., pag.  e .
. King’s Nestor Four–Handled Cups, «Archaeology», , , pag. –. Relative Chronologies in Old World Archaeology, Chicago  di Robert W. Ehrich. Mycenaean Greek and
Minoan–Mycenaean Relations, «Archeology», , , pag. –. Minoans Philistines and
Greeks A.R Burns, Londra  pag.– e pag. –.
. Omero, Iliade. Burgess, Jonathan S. . La tradizione della guerra di Troia in Omero
e nel ciclo epico ( Johns Hopkins). Castleden, Rodney. The Attack on Troy. Barnsley, South
Yorkshire, UK: Pen and Sword Books, . Kakridis, J., . Ελληνική Μυθολογία
(“Mitologia Greca”), Ekdotiki Athinon. Karykas, Pantelis, . Μυκηναίοι Πολεμιστές
(“Eroi di Micene”), Edizioni Communications.
. Omero Iliade, Euripide, Andromaca, Elena, Ecuba. Erodoto, Storie. Pausania il
Periegeta, Descrizione della Grecia.
. Lionel Casson, Navi e Marinai dell’Antichità , Mursia .
. Anna Ferrari, Dizionario di Mitologia Classica, Tea .
. Inno Omerico, Dionysos.
Introduzione

In relazione all’epoca dei Romani , è ben nota la loro indole più
concreta e pragmatica. Fin dai primi secoli della loro storia, essi ebbero la necessità di utilizzare il commercio marittimo per lo sviluppo
crescente dell’Urbe: dovettero pertanto adottare delle misure idonee
a limitare l’attività predatoria dei pirati, attuando una rigida politica
di protezione e soppressione del fenomeno . Negli annali di Roma,
l’attività dei pirati, apparve per la prima volta solo nel IV secolo a.C.,
quando questi intercettarono dalle isole Lipari una trireme romana
in rotta verso Delfi ; solo alcuni decenni dopo, apparvero sulle coste
del Lazio . Nel secolo successivo, il pericolo rappresentato dai pirati
fu affrontato da campagne militari volte a sopprimere tale perdurante
fenomeno . La pirateria interseca lo sviluppo dei traffici commerciali,
l’incentrarsi delle ricchezze e i fiorenti scambi commerciali tra i governi. Il Mediterraneo, culla dei commerci sin dagli albori dell’impero
romano e in seguito con i grandi regni d’ Europa, divenne, in modo
prevalente, il teatro di quelle attività di scorrerie . Tuttavia, tale fenomeno si sovrappone talvolta agli obiettivi politici e/o economici
dell’autorità di governo. I governi stessi trovarono non poche volte
persino vantaggioso utilizzare il fenomeno della pirateria per i loro
fini quasi ufficializzandola e minimizzando il riscontro di illegalità con
delega dello stato: Il privateering, ossia la c.d. guerra di corsa dell’era
moderna. Guerra di corsa che dopo le grandi scoperte territoriali si
estende a tutti i mari del globo. Questa patina di legalità ha permesso
anche il nascere di una dimensione nobiliare ed eroica, come non
. Tito Livio, Storia di Roma, Newton Compton, Milano, , Gaio Sallustio Crispo,
A. Crugnola (a cura di), Antologia sallustiana, Velleio Patercolo, Storia di Roma.
. Lex Gabinia, Plutarco Vita di Pompeo ; ;, Lex de provinciis praetoriis.
. Tacito, Annales. Eutropio, Breviarium Historia Romana. Lionel Casson, Navi e Marinai
dell’Antichità, Mursia .
. Ibid.
. Appiano, guerre mitridiatiche. Cicerone, De imperio cn. Pompei ad Quirites oratio.
Plutarco, Vite di Pompeo. Valleio Patercolo, Hostoriae Romanae ad M. Vincium libri duo, II,
–. A. Piganiol, Le conquiste dei Romani, Milano , pag. –. Polibio, Storie, III. Tito
Livio, Ab urbe condita libri. Michael Pitassi, Le flotte di Roma, ed. Goriziana .
. Michael Pitassi, Le flotte di Roma, ed. Goriziana , Lionel Casson, Navi e Marinai
dell’Antichità, Mursia , Philip Gosse, Storia della pirateria, Odoya , Piracy in The
Ancient World H.A. Ormerod Liverpool .
. G. Pietrostefani, La guerra corsara: forma estrema di libero commercio. Philip Gosse,
Storia della pirateria, Odoya. A. De Wismes, Jean Bart et la guerre de corse. A.Giannini, Corsa
Marittima. A. Exquemeling, Buccaneers of America.

Introduzione
ricordare l’aurea eroica e quasi romantica di Corsari come Jean Bart o
Sourcouf per i francesi, sir Francis Drake per gli inglesi o Khair el
Din detto il “Barbarossa” per gli ottomani, campioni di uno spirito nazionale e di fedeltà al proprio paese. Le successive dimensioni
internazionali del commercio — dalla fine del ’ — sempre più
caratterizzate dall’espansionismo e dalla predominanza del mondo
occidentale, hanno cominciato a costringere la pirateria in ambiti sempre più stretti e definiti; Le gesta dei Corsari non potevano convivere
con la predominanza sui mari di nazioni quali la Gran Bretagna, la
Francia, l’Olanda, il Portogallo. La pirateria come attività di banditaggio in mare in ambiti ristretti continuava malgrado il preponderante
strumento repressivo militare delle grandi potenze economiche e
commerciali. Risalgono al  i primi studi sulla pirateria dell’italiano
Pierino Belli ripresi ed approfonditi nel prosieguo da Grotio nei
quali la ricostruzione della pirateria come fenomeno giuridico appare
non legato e ricondotto alle regole giuridiche relative alla guerra e
pertanto da considerarsi al di fuori di un contesto normativo legittimo.
Si deve rilevare che, nell’evoluzione del dibattito nel tempo, essa è
stata relegata al solo ambito criminale, considerata soprattutto una
minaccia alla libera circolazione commerciale mondiale che trova
nella sicurezza delle vie di comunicazione una condizione essenziale,
così da portare in tempi recenti alla formulazione di alcuni trattati
internazionali che ne hanno riconosciuto il ruolo di minaccia internazionale, unitamente al terrorismo marittimo. La nuova dimensione
dei rapporti internazionali sia in ambito commerciale che legislativo e
giuridico ha progressivamente portato ulteriori regole. Il riferimento
ad una legislazione rifacentesi ai tempi e a idee di pensatori dell’an. A. De Wismes, Jean Bart et la guerre de corse. Philip Gosse, Storia della pirateria,
Odoya.
. Fabio Troncarelli, Francis Drake. La pirateria inglese nell’età di Elisabetta. Philip Gosse,
Storia della pirateria, Odoya.
. Philip Gosse, Storia della pirateria, Odoya, Rinaldo Panetta, I Saraceni in Italia, Mursia
. Rinaldo Panetta, Turchi e barbaresci nel Mare Nostrum, Mursia.
. Petrini Belli, “De re militari et bello”, in Tractatus universi iuris, Venezia, Societas
aquilae se renovantis, . Ferdinando Rondolino, Pietrino Bello, sua vita e suoi scritti. Nuove
ricerche, Torino, Paravia, .
. Il diritto della guerra e della pace. Prolegomeni e Libro primo, a cura di Fausto Arici,
Franco Todescan. Corsano, Ant, U. Grozio. L’umanista, il teologo, il giurista, Bari: Laterza,
.
Introduzione

tica Roma quali Cicerone e Ulpiano , sembrava voler affermare la
prosecuzione nel tempo di un’idea e di un pensiero giuridico che
vedeva nella pirateria una minaccia universale, sottacendo quanto
lo stesso fenomeno fosse stato usato per sviluppare altre economie
nazionali, contribuire a danneggiare avversari e affermare rapporti
di potenza quasi con legittimazione politica. Il fenomeno pirateria
nasce nel momento in cui l’uomo comincia ad andare per mare e si
evolve con l’uomo stesso in maniera variegata tra legenda e realtà così
da determinare una molteplicità di visuali con cui affrontarlo sia dal
punto di vista storico in generale che sociale e giuridico. In questi
termini, si propone un’analisi selezionata e tematica della storia della
navigazione, sulle origini del fenomeno della pirateria, il suo sviluppo
in relazione alle antiche popolazioni dell’Asia Minore ed al commercio nel mar Mediterraneo; sulle migrazioni delle prime popolazioni
greche ed italiche, e ripercorrendo i tratti fondamentali della pirateria
durante la politica espansionistica dell’impero romano e il suo inesorabile declino con la nascita dei regni barbarici, e relativa perdita
di quel concetto di “imperium mari” detenuto per secoli inerente al
“Mare Nostrum”. Avverrà poi la ripresa dei commerci e l’instaurarsi
dei primi comuni e repubbliche indipendenti, le repubbliche marinare
potenze continentali europee e lo sviluppo delle popolazioni berbere
del Nord Africa. I dati storici saranno accompagnati da una lettura
della regolamentazione giuridica adottata sia da parte dell’impero romano che come sopra menzionato, adottò una rigida politica militare,
specie nella transizione tra Repubblica ed imperium, (non per nulla
Giulio cesare aveva condannato a morte già durante la sua prigionia
in giovane età i Pirati Cilici che lo avevano catturato), sia da parte delle
repubbliche indipendenti di Pisa, Genova, Venezia e Amalfi nonché
dei grandi imperi dell’Europa medioevale. Infine sarà trattato quello
che fu il fenomeno che giocò un ruolo di assoluto rilievo nel mare
nostrum tra il XV e il XVI secolo, la pirateria barbaresca, la stessa che
rapì Cervantes e che forse fu anche fonte d’ispirazione per il poema
di Don Chisciotte.
. Cicerone, De Officiic, III. Ulpiano, Digesto.
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