Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Lorenzo Giustiniani” Deutsches Studienzentrum in Venedig
Centro Tedesco di Studi Veneziani LA CHIESA DI SAN BARTOLOMEO E LA COMUNITÀ TEDESCA A VENEZIA Convegno Internazionale di Studi Venezia ‐ 24, 25, 26 novembre 2011 Centro Tedesco di Studi Veneziani Scuola Grande di San Teodoro A partire dall’esperienza degli incontri sulla chiesa di San Salvador, nel marzo‐aprile 2007, e dalla successiva pubblicazione degli atti ( “La chiesa di San Salvador a Venezia. Storia Arte Teologia”, a cura di G. Guidarelli, ed. Il Prato, Saonara PD, 2009), lo Studium Generale Marcianum ha avviato un progetto che intende estendere la formula delle giornate di studio multidisciplinari ad altre chiese di Venezia, avvalendosi di un comitato scientifico internazionale. Il concorso di diverse discipline, accanto alla più tradizionale forma monografica, appare ormai irrinunciabile per la comprensione di fenomeni e dinamiche complesse di cui le chiese veneziane, nella loro articolata realtà e multiforme significato, sono state per secoli elementi catalizzatori. Oltre ad affrontare in modo innovativo lo studio delle chiese veneziane “liberando” le potenzialità delle singole discipline tramite il loro reciproco confronto, il progetto raccoglie anche la sfida di raggiungere un pubblico più vasto rispetto a quello specialistico. Le giornate di studio saranno aperte alla cittadinanza e a tutti gli interessati e costituiranno l’occasione per fare conoscere luoghi e aspetti delle chiese con visite guidate. Gli esiti del convegno, insieme a eventuali ulteriori contributi significativi di carattere scientifico e documentale, potranno costituire la base di nuovi fronti di indagine ed approfondimento ed essere facilmente accessibili grazie alla loro pubblicazione in agili volumi di una apposita collana edita dalla Marcianum Press. La chiesa di San Bartolomeo è stata scelta come prima occasione di confronto per l’intreccio di aspetti giurisdizionali, socio‐economici, artistici, pastorali e devozionali che ne caratterizza la storia in un lungo arco temporale (dall’XI al XIX secolo) a fronte dell’assenza di studi complessivi che la riguardino. San Bartolomeo coniuga alcuni aspetti fortemente caratterizzanti della fisionomia geografica, storica, sociale e storico‐artistica di Venezia. Innanzitutto la posizione nel cuore del nucleo più antico della città, quello realtino, che implica la formulazione di alcuni fondamentali interrogativi: quale ruolo ha avuto il complesso parrocchiale (chiesa e edifici annessi) nelle varie fasi dello sviluppo urbano del cuore mercantile della città? In che modo la sua funzione di chiesa vicariale e di sede dell’archivio patriarcale ha influito sui rapporti con la vicina chiesa di San Salvador e sulle complesse vicende giurisdizionali tra la diocesi di Castello e il Patriarcato di Grado, prima e del Patriarcato di Venezia dopo il 1451? Inoltre, se l’epicentro geografico-sociale all’interno dei rapporti di forza commerciali
espressi dal Fondaco con le comunità del Nord determina il suo profilarsi come centro
catalizzatore di una serie di parrocchie (San Salvador, San Giovanni Crisostomo, Santi Apostoli), in
che modo la presenza della chiesa ha favorito le relazioni tra gli esponenti della comunità tedesca
(i mercanti e le loro famiglie, gli artisti e i loro committenti) e la fitta rete di importanti attività
professionali e commerciali che a Rialto avevano sede?
La vita religiosa della chiesa di San Bartolomeo è intimamente connessa alla sua vicinanza
con la comunità Oltramontana, tramite la Scuola della Nazione Tedesca. La pala raffigurante “La
Festa del Rosario” che Albrecht Dürer realizza nel 1506 per la cappella dei suoi connazionali (oggi
conservata alla Národní Galerie di Praga) può essere letta come immagine dei complessi rapporti
tra Scuola, parrocchia e mondo civile, istituzionale e religioso veneziano e suggerisce altri cruciali
filoni di indagine. Secondo quali logiche chiesa e Scuola hanno contribuito alle dinamiche sociali,
economiche, culturali ed artistiche, nei legami tra Venezia, il mondo che gravitava attorno al
Fondaco e le altre comunità di stranieri presenti in città? E quale ruolo hanno avuto in tal senso le
pratiche devozionali dei Tedeschi in rapporto alle altre loro confraternite presenti in altre chiese
veneziane? Quale significato ha avuto la realizzazione della Scoletta degli Alemanni e del relativo
ciclo pittorico di tema mariano (quasi del tutto inedito)?
Tutte le questioni qui accennate potranno essere affrontate innanzitutto grazie alla
documentazione conservata nell’archivio parrocchiale, per lo più ignoto ai non ‘addetti ai lavori’, e
il convegno sarà l’occasione per metterne in luce la ricchezza e l’importanza.
Con l’indagine archivistica potranno essere esaminati anche aspetti della chiesa di San
Bartolomeo fino ad oggi trascurati, come l’assetto dell’edificio e il suo arredo prima e dopo il
Concilio di Trento e nella riconfigurazione della prima metà del XVIII secolo.
L’articolazione delle giornate di studio, pensata per avvicinare anche un uditorio più vasto
rispetto agli ‘specialisti’, prevede tre sessioni tematiche.
Nella prima sessione si affronterà la ricognizione di personalità chiave (religiosi, mercanti,
intellettuali, cittadini) che gravitano fra Fondaco e chiesa e si profilano come protagonisti di
vicende fondamentali nella storia della città; la sessione, cui parteciperanno Andrew J. Martin,
Thomas Eser ed Erin Black, sarà conclusa da una conferenza serale tenuta da Bernd Roeck dal
titolo Artisti – artigiani - mercanti: Tedeschi a Venezia nella prima età moderna.
La seconda sessione sarà dedicata all’analisi, di aspetti storico-artistici nodali in un ampio
arco cronologico, che metta in luce la continua ridefinizione di committenze e esigenze diverse,
spie di una reciprocità fra istanze culturali di indubbia rilevanza; parteciperanno alla sessione
Donatella Calabi, Isabella di Lenardo, Valentina Sapienza, Martina Frank.
Nella terza sessione, lo studio della trama complessa della ‘religiosità di eccezione’ della
chiesa verrà condotto in riferimento sia alle molteplici relazioni devozionali fra le numerose
Scuole, partecipi di un’integrazione cultuale che andrà verificata, sia alla particolare funzione
ecclesiale strettamente connessa con la curia patriarcale. Particolare attenzione verrà posta alla
attività musicale in rapporto alla liturgia e alle forme di devozione connesse ai diversi tipi di Scuole
presenti in chiesa; parteciperanno alla sessione Silvia Pichi, Elena Quaranta, don Diego Sartorelli,
Michele Cassese, don Fabio Tonizzi.
Nel contesto delle giornate di studio verrà anche presentato alla città il restauro della
Sagrestia e saranno offerte visite guidate alla Scoletta degli Alemanni.
I curatori:
Don Natalino Bonazza
Isabella di Lenardo
Gianmario Guidarelli